ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01577

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 659 del 03/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 03/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 03/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 03/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01577
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 3 luglio 2012, seduta n.659

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:

l'ordinanza del Consiglio di Stato del 18 giugno 2012, n. 3541 ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 4, comma 1, legge 2 agosto 1999, n. 264, nella parte in cui, relativamente all'esito dello svolgimento delle prove preselettive per l'accesso alle facoltà a numero chiuso, non prevede formazione di una graduatoria unica nazionale in luogo di graduatorie plurime per singoli atenei, con riferimento agli articoli 3, 34, 97 e 117, comma 1, della Costituzione; pertanto il Consiglio di Stato ha rinviato alla Consulta la decisione sulla questione;

nello specifico si osserva che, a fronte di una prova unica nazionale, con 80 quesiti, «l'ammissione al corso di laurea non dipende dal merito del candidato, ma da fattori casuali e affatto aleatori legati al numero di posti disponibili presso ciascun Ateneo e dal numero di concorrenti presso ciascun Ateneo, ossia fattori non ponderabili ex ante»;

tale modalità è del tutto contraria alla logica del concorso unico nazionale, per cui, svolgendosi la prova unica nazionale nello stesso giorno in tutti gli atenei, a ciascun candidato è data un'unica possibilità di concorrere, in una sola università, per una sola graduatoria (one shot), con l'effetto pratico che coloro che conseguono in un dato ateneo un punteggio più elevato di quello conseguito da altri in un altro ateneo, rischiano di essere scartati, e dunque posposti, solo in virtù del dato casuale del numero di posti e di concorrenti in ciascun ateneo;

secondo quanto spiegato nell'ordinanza si «lede l'eguaglianza tra i candidati, e il loro diritto fondamentale allo studio (diritto sancito anche dall'articolo 2 della Carta europea dei diritti dell'uomo, protocollo firmato a Parigi il 20 marzo 1952) e si determina una penalizzazione della aspettativa dei candidati di essere giudicati con un criterio meritocratico, senza consentire alle università la selezione dei migliori;

il sistema di ingresso a numero chiuso è di per sé un metodo di selezione per molti aspetti inefficace nel garantire merito e pari opportunità e risulta superato da sistemi diversi, come in Francia e in altri Paesi, i quali si basano sulla valutazione del rendimento dello studente nel corso del primo anno di studi;

nel 2011 si sono avuti diversi casi di scarsa professionalità nell'elaborazione dei test di ingresso, quali ad esempio una domanda sulla «gratta checca» romana, inserita tra le domande di cultura generale;

il numero dei posti messo al bando nel 2011 inoltre, nel caso di medicina, è risultato essere inferiore al reale fabbisogno di medici di almeno 2000 unità, come denunciato da Andrea Lenzi, presidente del Consiglio universitario nazionale -:

se il Ministro intenda assumere iniziative normative per procedere per il prossimo anno accademico 2012/2013 all'istituzione di una graduatoria nazionale per l'accesso alle facoltà a numero chiuso, così come indicato dal Consiglio di Stato;

se il Ministro intenda assumere ogni iniziativa di competenza affinché siano garantite la professionalità e le modalità di selezione di coloro che elaboreranno i test;

se il Ministro intenda assumere iniziative affinché il numero dei posti messi a bando non sia mai inferiore al reale fabbisogno delle relative figure professionali.

(2-01577) «Di Pietro, Zazzera».