ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01174

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 706 del 18/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 18/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOFFA SILVANO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
CALEARO CIMAN MASSIMO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
CATONE GIAMPIERO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
CESARIO BRUNO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
D'ANNA VINCENZO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
LEHNER GIANCARLO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
MARMO ROBERTO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
MILO ANTONIO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
ORSINI ANDREA POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
PIONATI FRANCESCO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
PISACANE MICHELE POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
POLIDORI CATIA POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
RAZZI ANTONIO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
ROMANO FRANCESCO SAVERIO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
RUVOLO GIUSEPPE POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
SCILIPOTI DOMENICO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
SILIQUINI MARIA GRAZIA POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
STASI MARIA ELENA POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
TADDEI VINCENZO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-01174
presentata da
PIPPO GIANNI
testo di
giovedì 18 ottobre 2012, seduta n.706

La Camera,


premesso che:


in Italia nei primi nove mesi del 2012 hanno portato i libri in tribunale più di trentacinque imprese al giorno, quasi 1.000 al mese, per un totale di 8.718 fallimenti. È quanto emerge dall'analisi dei fallimenti in Italia, aggiornata alla fine del terzo trimestre 2012, realizzata da Cribis D&B, società del gruppo Crif specializzata nella business information;


più specificatamente, dopo i 3.212 casi rilevati nel primo trimestre e i 3.109 del secondo, nel terzo trimestre dell'anno (caratterizzato dalla presenza del mese di agosto, che tradizionalmente ne comprime la dinamica) sono fallite 2.397 imprese (contro le 2.205 del terzo trimestre 2011). Considerando il trend dal 1o gennaio 2009, quando la crisi economica ha iniziato a far sentire, sono complessivamente 41.556 le imprese ad aver dichiarato fallimento;


nel 2012 sono state le società di capitali a rappresentare la maggioranza, con 6.674 casi, pari al 77 per cento del totale, a dimostrazione di un'accelerazione e allargamento della crisi;


una delle concause che hanno accelerato i fallimenti e la crisi di numerose aziende è da ricercarsi nel patto di stabilità che blocca l'utilizzo delle risorse presenti nelle casse delle Amministrazioni locali che non possono pagare i crediti nei confronti delle aziende;


anche l'associazione nazionale dei costruttori edili ha lanciato un grido di allarme, denunciando che nel primo trimestre dell'anno ben 750 imprese di costruzioni hanno dichiarato fallimento;


in particolare l'ANCE denuncia che, nel proprio settore, dall'inizio della crisi, sono fallite 7552 imprese e che ciò ha comportato la perdita di 380 mila posti di lavoro;


in occasione dell'assemblea nazionale, l'ANCE ha richiesto una revisione in tempi strettissimi del patto di stabilità degli enti locali, che hanno ritardi di pagamenti che vanno da otto mesi a due anni, ben al di sopra delle norme comunitarie che impongono il pagamento della pubblica amministrazione entro sessanta giorni;


tale situazione rischia di bloccare nel prossimo triennio investimenti per 32 miliardi di euro con gravissime ripercussioni sui livelli occupazionali già fortemente erosi dal prolungamento della crisi economica;


il sistema impresa nel nostro Paese, in questo momento, si trova schiacciato nella morsa micidiale determinata dalla mancanza di politiche di sviluppo, dal dimezzamento degli investimenti, da una pressione fiscale insopportabile e dalle ben note difficoltà di accesso al credito;


appare evidente che le nostre imprese non potranno esistere e resistere ancora per molto se persisterà l'attuale chiusura del credito e la piaga dei ritardati pagamenti;


ci troviamo di fronte ad una situazione eccezionalmente grave e, di conseguenza, sono necessari interventi parimenti eccezionali se non vogliamo che il PIL continui a scendere e che le imprese dichiarino bancarotta mandando a picco ogni possibilità di ripresa;


questa situazione, ovviamente, pesa maggiormente nel Mezzogiorno dove i ritardi storici in termini di infrastrutture e investimenti, hanno prodotto un gap economico nei confronti del resto del Paese;


in Sicilia in particolare, nonostante l'intesa firmata tra il Ministro dell'economia e la regione siciliana, che consentirà di derogare la patto di stabilità 2012, sbloccando 600 milioni da destinare alla spesa e 300 milioni per futuri investimenti, la crisi è talmente profonda che si rischia il tracollo economico e la crisi più nera;

non si può nascondere la gravità della crisi e lo scarso coraggio del Governo che si è limitato ad interventi tesi a ridurre il debito pubblico senza però riuscire a dare segnali particolarmente significativi sul fronte del rilancio dell'economia e dello sviluppo;


le famiglie sono state costrette a ridurre pesantemente le loro spese, molte imprese, soprattutto quelle piccole e medie che rappresentano il tessuto produttivo del nostro Paese, sono in crisi profonda o hanno fallito, e le banche continuano a operare in un'ottica di esclusiva protezione dei propri presunti interessi continuando a preferire le operazioni sui mercati finanziari e continuando a rendere difficoltoso l'accesso al credito;


il perseverare di tale situazione sta gettando nella disperazione il sistema produttivo italiano, in particolare la piccola e media impresa (in Europa una su cinque è italiana e nel loro insieme essere rappresentano il 99,8 per cento del totale delle imprese europee. Più di nove su dieci hanno meno di dieci dipendenti e in esse trovano occupazione due terzi dei lavoratori europei. Le aziende artigiane, inoltre, sono cinque milioni, e la microimpresa italiana crea il 31,5 per cento del valore aggiunto del Paese), che stante il perdurare della crisi rischia di perdere il ruolo di volano dell'occupazione italiana;


se vogliamo realmente rilanciare crescita e competitività bisogna iniziare dall'azzerare i debiti della parte pubblica nei confronti dei privati, quantomeno con lo stesso accanimento e rapidità con cui la parte pubblica persegue i propri creditori che ritardano i propri nei confronti della cosa pubblica,
impegna il Governo

a promuovere tutte le iniziative normative necessarie per ovviare ai pagamenti delle transazioni commerciali, in particolar modo quelle che interessano le pubbliche amministrazioni, cercando di rispettare le norme comunitarie che impongono il pagamento, da parte della pubblica amministrazione, entro sessanta giorni;


ad assumere iniziative dirette a rivedere il patto di stabilità quantomeno nella norma che costringe i comuni e le pubbliche amministrazioni a non pagare le imprese che hanno già portato a termine lavori per il pubblico diventando così protagonisti e agenti involontari indiretti di molti fallimenti, verificando, qualora risultasse necessario, la possibilità di incrementare il ruolo della Cassa depositi e prestiti, affinché oltre ai prestiti alle piccole e medie imprese, che vanno in ogni caso incrementati, possa intervenire per coprire i debiti contratti dalla Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese;


a promuovere un quadro organico di interventi a favore delle micro, piccole e medie imprese che rappresentano il volano dello sviluppo nel nostro Paese.
(1-01174)
«Gianni, Moffa, Calearo Ciman, Catone, Cesario, D'Anna, Lehner, Marmo, Milo, Mottola, Orsini, Pionati, Pisacane, Polidori, Razzi, Romano, Ruvolo, Scilipoti, Siliquini, Stasi, Taddei».