Atto Camera
Mozione 1-01100
presentata da
ANDREA RONCHI
testo di
lunedì 25 giugno 2012, seduta n.655
La Camera,
premesso che:
la lotta all'evasione fiscale è necessaria in quanto chi evade danneggia l'intera economia nazionale, causa disservizi ed obbliga lo Stato ad aumentare la pressione fiscale per far fronte alle esigenze di bilancio;
quindi è fondamentale che lo Stato si sia dotato di un organismo preposto alla riscossione dei tributi e, in accordo, con la Guardia di finanza proceda alla lotta contro un fenomeno deprecabile;
tuttavia, il contrasto dell'evasione non può diventare un alibi per mettere in difficoltà i contribuenti che in questo momento, costretti da cause di forza maggiore, non sono in grado di far fronte con immediatezza a quanto dovuto ad Equitalia;
le modalità di riscossione da parte di Equitalia fanno lievitare a livelli astronomici le tasse arretrate sulle quali pesano spese di riscossione, penali e interessi che diventano, quindi, strumenti vessatori nei confronti di imprese, artigiani, commercianti, famiglie, e altri;
la creazione di questo ente ha portato ad un ulteriore inasprimento della pressione fiscale; mentre ad esempio, negli anni passati l'INPS comunicava ad un commerciante moroso un avviso bonario con la richiesta del saldo e la semplice aggiunta degli interessi, oggi il contribuente inadempiente si vedrà recapitare da Equitalia una cartella di pagamento con l'importo dovuto e l'aggiunta degli interessi (come avveniva prima), e in più l'aggravio dell'aggio di riscossione per l'esattore (circa il 5 per cento dell'importo totale più, il 9 per cento in caso di ulteriore ritardo);
se un contribuente pagherà la cartella esattamente un anno dopo dovrà versare il 4 per cento annuo all'ente impositore, il 6,8358 per cento annuo di interessi di mora, lo 0,615 per cento annuo all'agente della riscossione per un totale di interessi pari all'11,4508 per cento annuo. A questo va aggiunta la sanzione amministrava del 30 per cento e l'aggio nella misura del 9 per cento per un totale del 50,4508 per cento. Se, nelle more, Equitalia avesse iscritto un'ipoteca o un fermo amministrativo i costi di accensione e chiusura saranno a carico del debitore e si aggiungeranno al montante facendo lievitare la spesa totale oltre il 100 per cento;
non si tratta di evasori fiscali, ma di contribuenti che hanno dichiarato i propri redditi ed hanno semplicemente saltato un pagamento per errore o per necessità dovuta alla contingenza economica, o per altre ragioni;
i poteri di Equitalia si ricollegano alla legge (articolo 17, comma 1 del decreto legislativo n. 112 del 1999) con la quale si autorizza l'ente esattore richiedere maggiori somme comprese tra il 4,65 per cento ed il 9 per cento della somma dovuta. È da sottolineare che anche l'aggio è considerato una parte integrante della tassa da pagare. L'iscrizione a ruolo consegnata agli agenti esattori di Equitalia costituisce titolo esecutivo per procedere alla riscossione, tutto ciò è un «privilegio» ed una disparità di trattamento rispetto ai normali cittadini che, per vedere un proprio credito diventare esecutivo, devono rivolgersi al magistrato per la verifica (terzietà ed imparzialità nel giudizio). Mentre nel caso di Equitalia, in assenza di un provvedimento di un giudice, il credito vantato è solo presunto;
con il decreto-legge n. 78 del 2010 convertito dalla legge n. 122 del 2010 si sono ulteriormente rafforzate le procedure di riscossione. In sostanza per gli accertamenti notificati dopo il 1o luglio 2011 non sarà necessaria nemmeno l'iscrizione a ruolo e l'emissione della cartella di pagamento, sarà sufficiente la comunicazione dell'ente impositore; l'agente della riscossione «procede ad espropriazione forzata con i poteri, le facoltà e le modalità previste dalle disposizioni che disciplinano la riscossione a mezzo ruolo»;
nei mesi scorsi, ha particolarmente colpito i cittadini italiani la notizia che un manager di Equitalia era presidente di una società che comprava a prezzi stracciati le case vendute all'asta;
occorre, individuare, nella difficile congiuntura economica attuale, una soluzione per far sì che i contribuenti possano far fronte ai debiti nei confronti di Equitalia in maniera equilibrata,
impegna il Governo:
a eseguire una verifica sull'applicazione della normativa vigente relativa ad Equitalia al fine di evitare che strumenti eccessivamente penalizzanti, come il pignoramento della prima casa e le «ganasce fiscali», vengano utilizzati come veri e propri strumenti di vessazione dei cittadini;
ad assumere misure volte ad evitare che, oltre a quanto dovuto, i cittadini siano costretti a pagare somme inique ed esorbitanti a causa di sanzioni, aggio ed interessi;
a valutare la possibilità di un regime che sia più umano verso coloro che saldano i debiti in un'unica soluzione o che lo rateizzino abbattendo, drasticamente, interessi ed aggi.
(1-01100)
«Ronchi, Maroni, Iannaccone, Mazzuca, Belcastro, Porfidia, Urso, Scalia, Abrignani, Gioacchino Alfano, Angeli, Armosino, Ascierto, Beccalossi, Barbieri, Baccini, Berardi, Bertolini, Bianconi, Bocciardo, Catone, Cazzola, Crimi, Craxi, Contento, Cannella, Ceccacci Rubino, Centemero, Castellani, Calderisi, Castiello, Commercio, Dell'Elce, Di Caterina, Dima, Formichella, Fallica, Renato Farina, Faenzi, Antonino Foti, Tommaso Foti, Fucci, Gregorio Fontana, Vincenzo Antonio Fontana, Galli, Girlanda, Giro, Grassano, Gaglione, Garagnani, Gianni, Gibiino, Germanà, Ghiglia, Holzmann, Lainati, Lo Monte, Marsilio, Mazzoni, Meloni, Malgieri, Misiti, Misuraca, Mottola, Moffa, Moles, Nola, Oliveri, Paniz, Pescante, Pianetta, Picchi, Pili, Pisacane, Polidori, Pugliese, Antonio Pepe, Petrenga, Pionati, Pelino, Rampelli, Luciano Rossi, Rosso, Roccella, Razzi, Ravetto, Savino, Scilipoti, Speciale, Stasi, Stradella, Stracquadanio, Stagno d'Alcontres, Taddei, Terranova, Torrisi, Toccafondi, Tortoli, Testoni, Valentini, Vella».