CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 ottobre 2011
542.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 5 ottobre 2011. - Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA indi del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 14.05.

Indagine conoscitiva sul mercato del lavoro tra dinamiche di accesso e fattori di sviluppo.
Audizione di rappresentanti di Confindustria.
(Svolgimento e conclusione).

Giuliano CAZZOLA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l'audizione, avvertendo che i rappresentanti di Confindustria hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

Pierangelo ALBINI, direttore relazioni industriali, sicurezza ed affari sociali di Confindustria, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Luigi BOBBA (PD) e Giuliano CAZZOLA (PdL).

Pierangelo ALBINI, direttore relazioni industriali, sicurezza ed affari sociali di Confindustria, e Francesca MAZZOLARI, funzionario del centro studi di Confindustria, rendono precisazioni rispetto ai quesiti posti.

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Silvano MOFFA, presidente, ringrazia gli intervenuti per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.50.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 5 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA indi del vicepresidente Giuliano CAZZOLA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.50.

Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2011.
Doc. LVII, n. 4-bis.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

Luigi BOBBA (PD) fa notare che gli andamenti non certo favorevoli registrati, nel documento in esame, sul versante dell'occupazione, della crescita, della pressione fiscale, dei consumi e del rapporto debito pubblico-PIL, testimoniano le difficoltà economiche del Paese, che colpiscono, a suo avviso, in particolare i ceti medi e le famiglie. Nonostante talune dinamiche della crisi siano imputabili a fattori imprevedibili che trascendono i confini nazionali, ritiene che il Governo, rispetto a tale situazione, abbia delle responsabilità precise, sia perché ha sottovalutato, soprattutto all'inizio, l'entità della crisi, sia perché non ha adottato misure adeguate in tema di sviluppo, procedendo a meri tagli di spesa e annunciando riforme in materia assistenziale e fiscale che scoraggeranno ancor di più i consumi.
Fa presente, altresì, che il Governo sembra non avere colto taluni segnali positivi di crescita derivanti da tendenze demografiche connesse al livello medio delle aspettative di vita, al tasso di fecondità e ai flussi di ingresso degli immigrati, che avrebbero potuto essere accompagnati da precise politiche di sostegno alle famiglie, in prospettiva di un rilancio della domanda interna. Fa notare che l'Esecutivo, al contrario, è intervenuto in materia previdenziale con provvedimenti contraddittori e sbagliati, che hanno prodotto effetti paradossali se non opposti a quelli auspicati sia nel settore pubblico sia in quello privato.
In conclusione, stigmatizzando l'operato del Governo sul tema della politica economica, esprime un orientamento contrario sul provvedimento in esame.

Marialuisa GNECCHI (PD) ritiene che in materia previdenziale il Governo - in particolare sui temi dell'innalzamento dell'età pensionabile e delle «finestre di uscita» - abbia adottato provvedimenti sbagliati, che definisce veri e propri «furti» nei confronti dei lavoratori. Giudica scorretto sottrarre risorse al settore previdenziale al solo scopo di conseguire risparmi di spesa, osservando che sarebbe stato preferibile agire su taluni importanti fattori di sviluppo, quale, ad esempio, il sostegno all'occupazione. Al riguardo, evidenzia che il rispetto dei diritti previdenziali dei lavoratori, unitamente ad una politica attiva sul lavoro a favore dei giovani, faciliterebbe un più equo ricambio generazionale e incoraggerebbe la ripresa economica, attenuando le tensioni sociali.
Ritiene, in conclusione, che il Governo in carica avrebbe fatto bene a proseguire lungo la strada del risanamento finanziario intrapresa dal precedente Governo di centrosinistra, la cui meritevole azione in tal senso - non soltanto per la capacità di tenuta dei conti pubblici, ma anche per la capacità di garantire tale tenuta con il rafforzamento della lotta all'evasione fiscale,

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piuttosto che con l'incremento delle entrate - è stata peraltro sottolineata, all'inizio della corrente legislatura, dallo stesso Ministro dell'economia e delle finanze, che ne ha indicato gli aspetti ampiamente positivi nella relazione con cui, nel 2008, è stato presentato alle Camere il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per il 2007.

Silvano MOFFA, presidente, non essendovi ulteriori richieste di intervento, invita il relatore a formulare una proposta di parere sul provvedimento in esame.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, evidenziato anzitutto che la politica economica degli Stati membri, da diversi anni a questa parte, non può far altro che adeguarsi alle direttive provenienti dall'Unione europea, collocandosi in un quadro di riferimento più ampio e generalizzato, sottolinea che il documento in esame non contiene scelte sostanziali, ma si limita a registrare una revisione delle stime di crescita in termini più ridotti, ricostruendo per lo più il percorso delle due ultime manovre economiche, adottate dal Governo al fine di contrastare gli effetti negativi della crisi. Dopo aver dichiarato di condividere le considerazioni svolte da importanti esponenti delle istituzioni monetarie europee sul tema del risanamento finanziario, giudicate negativamente - al contrario - da taluni rappresentanti dell'opposizione, respinge le critiche provenienti dai gruppi di minoranza rispetto ad una presunta sottovalutazione della crisi da parte del Governo. In proposito, fa notare che le conseguenze della crisi in atto non erano in alcun modo prevedibili, avendo quest'ultima mutato a più riprese la propria natura, finendo per coinvolgere, in un processo evolutivo del tutto peculiare, gli stessi bilanci pubblici degli Stati: la reazione del Governo in carica, pertanto, non poteva che essere quella che è stata, ovvero un'azione di riduzione della spesa pubblica e di interventi precisi e mirati sulle entrate, azione che appare inevitabile e non sostituibile da quelle politiche di incremento delle entrate (ad esempio, di natura patrimoniale) proposte dall'opposizione.
Fa notare, quindi, che non esiste una soluzione alternativa ai attuali tagli alla spesa, giudicando opportuno e legittimo un intervento in materia previdenziale realizzato proprio per conseguire tali obiettivi di risanamento finanziario. Ritiene irrealistico, allo stato, invocare maggiori tutele per i lavoratori e proporre un allentamento dei «cordoni della borsa», dal momento che lo Stato sociale appare insostenibile e un eventuale intervento espansivo rischierebbe di allarmare ulteriormente i mercati internazionali. Evidenzia, altresì, che il brusco calo degli accessi alle pensioni non può che essere accolto come testimonianza della buona riuscita di un'operazione di risanamento dei conti pubblici, basata sull'inevitabile inasprimento dei requisiti di maturazione dei trattamenti.
Facendo riferimento ad altre considerazioni svolte nel corso del dibattito, osserva che è necessario tenere distinto il tema delle pensioni da quello del bilancio dell'INPS, nell'ambito del quale riconosce l'esistenza di un disavanzo, che ritiene tuttavia sia determinato dall'andamento delle gestioni temporanee in coincidenza con la crisi in atto. Riconosciuta l'esistenza di un disavanzo della gestione previdenziale dei lavoratori autonomi, meritevole di essere affrontato con attenzione, ribadisce che l'intervento sulle pensioni è stato corretto, avendo inciso su una grandezza economica suscettibile di intaccare il PIL in termini percentuali elevati.
Quanto alla presunta virtuosità del bilancio dei governi di centrosinistra, peraltro, ricorda che anche il Ministro dell'economia e delle finanze dell'ultimo Governo Prodi riconobbe, in atti ufficiali, le positive misure di contenimento della spesa adottate dal precedente Governo di centrodestra. Ritiene, dunque, che nulla possa essere rimproverato al Governo, se non una certa frammentarietà dell'azione, osservando, in proposito, che sarebbe stato auspicabile, piuttosto, promuovere da subito una manovra organica e unitaria, in grado di affrontare in modo sistematico

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tutte le problematiche in gioco, garantendo una migliore compensazione degli interventi di riduzione e una più adeguata distribuzione delle risorse (eventualmente da destinare a favore dei settori più in difficoltà e dei soggetti più deboli, come le donne).
Alla luce delle considerazioni svolte, presenta una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato), avvertendo che essa ha inteso recepire talune delle considerazioni svolte durante il dibattito in Commissione.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), osservato che i gruppi di maggioranza si assumono le responsabilità di scelte difficili da compiere nell'interesse del Paese, giudica paradossale che taluni esponenti dell'opposizione rivendichino presunti meriti del precedente Governo di centrosinistra in materia di risanamento finanziario, dal momento che qualsiasi proposta proveniente da quella parte politica reca il segno di un incremento della spesa pubblica, suscettibile, a suo avviso, di portare al fallimento lo Stato. Fatto notare che l'evoluzione della crisi non era, al suo inizio, facilmente prevedibile, osserva che il Governo in carica ha adottato misure necessarie e sostenibili, dal punto di vista finanziario, e ritenute efficaci anche negli ambienti comunitari. A tale proposito, giudica non rispondenti al vero talune considerazioni svolte dai gruppi di opposizione sul tema delle «finestre di uscita», facendo notare che su tale argomento la minoranza scade nella faziosità, al solo scopo di mettere in cattiva luce il Governo.
Ritiene che in un momento di crisi tutti gli schieramenti politici, piuttosto che svolgere argomentazioni capziose e demagogiche, suscettibili di alimentare le tensioni sociali, dovrebbero offrire il proprio contributo con obiettività e serietà, in un quadro di leale e sincera collaborazione, in vista di una piena ripresa economica del Paese. Pur giudicando necessario proseguire lungo questa via di risanamento finanziario, ritiene possibile avviare una riflessione circa l'opportunità di prevedere adeguate forme di sostegno ai soggetti più difficoltà - in particolare giovani e lavoratrici madri - purché essa assuma una valenza più complessiva, prendendo in considerazione le dinamiche di sviluppo di un mercato economico globalizzato, in cui la mancanza di specializzazione dei lavoratori, rispetto al grado di competitività mostrato da taluni Paesi emergenti, potrebbe rivelarsi decisiva.
Fatto notare, infine, che l'azione del Governo in materia di lotta all'evasione fiscale è stata più che positiva, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Antonino FOTI (PdL), nel giudicare condivisibile l'azione del Governo in materia di risanamento dei conti pubblici, soprattutto per il fatto di avere perseguito l'obiettivo del pareggio di bilancio, in un quadro complessivo di armonizzazione delle normative (in particolare di quelle del settore previdenziale) conformemente agli impegni assunti in sede europea, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Giulio SANTAGATA (PD) rileva anzitutto che avrebbe gradito una maggiore partecipazione al dibattito da parte degli esponenti della maggioranza, facendo notare che essi sono intervenuti, nella giornata odierna, in «sospetta» prossimità rispetto alla deliberazione di competenza della Commissione, forse al solo fine di assicurare il raggiungimento dei numeri necessari per il voto. Dichiara, inoltre, che l'opposizione sarebbe ben felice di offrire la propria collaborazione - come invocato dal deputato Fedriga nel proprio intervento - purché vi sia una reale disponibilità al confronto anche da parte della maggioranza, secondo tempi e modalità adeguate a discussioni di significativa importanza, come quella che, ad esempio, avrebbe dovuto investire l'esame della Nota di aggiornamento del DEF.
In conclusione, pur apprezzando lo sforzo del relatore di andare incontro - con una proposta di parere dal contenuto

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sicuramente rilevante - alle osservazioni dell'opposizione, ritiene di non potersi esimere dal preannunciare il voto contrario del suo gruppo sulla proposta medesima, non tanto per una valutazione negativa circa gli elementi in essa inseriti, quanto per un giudizio fortemente contrario sul complesso del documento in esame.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI dichiara di condividere la proposta di parere favorevole predisposta dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Legge comunitaria 2011.
C. 4623 Governo.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
Doc. LXXXVII, n. 4.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

Silvano MOFFA, presidente, fa presente che la Commissione procederà all'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, del disegno di legge comunitaria e della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea. Al riguardo, ricorda che la Commissione esamina le parti di sua competenza del disegno di legge comunitaria, che è assegnato in sede referente alla XIV Commissione, e conclude tale esame con l'approvazione di una relazione e con la nomina di un relatore, che può partecipare alle sedute della XIV Commissione; gli emendamenti eventualmente approvati dalla Commissione sono trasmessi, unitamente alla relazione stessa, alla XIV Commissione, che dovrà a sua volta approvarli, potendo respingerli esclusivamente per motivi di compatibilità comunitaria o di coordinamento generale: a tal fine, gli emendamenti presentati in Commissione saranno sottoposti al vaglio preventivo della presidenza della Commissione, sulla base delle specifiche regole di ammissibilità.
Come rilevato in precedenza, ricorda altresì che, congiuntamente al disegno di legge comunitaria, la Commissione esamina anche le parti di sua competenza della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea e conclude tale esame con l'approvazione di un parere.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, rammenta anzitutto che il disegno di legge comunitaria è l'atto normativo con il quale l'Italia promuove ogni anno l'adeguamento del proprio ordinamento alla legislazione dell'Unione europea; esso, infatti, contiene le disposizioni con cui la legislazione italiana recepisce direttamente le direttive comunitarie nelle varie materie di interesse, in particolare mediante due allegati (A e B), nei quali sono elencate le direttive comunitarie in scadenza, delle quali si propone l'attuazione nell'ordinamento interno, da realizzare mediante l'emanazione di appositi decreti legislativi, secondo principi e criteri, di carattere generale, esposti nello stesso disegno di legge comunitaria. Fa presente, quindi, che - secondo quanto stabilito dalle stesse norme del Regolamento - la relazione odierna si concentrerà sui soli ambiti di competenza della XI Commissione, ossia sulle parti del disegno di legge comunitaria 2011 che intervengono su materie relative al lavoro. In questo contesto, osserva che le disposizioni di competenza della Commissione riguardano esclusivamente l'attuazione di due direttive contenute nell'allegato B, che - come detto in precedenza - prevede il recepimento della normativa comunitaria meditante decreto legislativo, previa acquisizione del parere parlamentare.
Segnala, infatti, che tale allegato contiene, in primo luogo, la direttiva 2010/41/UE del 7 luglio 2010, del Parlamento europeo e del Consiglio (il cui recepimento

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deve avvenire entro il 5 agosto 2012), che ha lo scopo di applicare il principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un'attività autonoma; in particolare, la direttiva in esame - che intende superare la precedente direttiva sull'argomento - mira a salvaguardare i diritti relativi alla condizione di madre o padre dei lavoratori autonomi e dei coniugi che li assistono, nonché rafforzare la protezione della maternità delle lavoratrici autonome e di migliorare la situazione dei coniugi dei lavoratori autonomi. Fa notare, peraltro, che l'articolo 16 della direttiva dispone che gli Stati membri, per particolari difficoltà, possano usufruire di un periodo supplementare di due anni - e, quindi, fino al 5 agosto 2014 - per conformarsi alle disposizioni di protezione sociale e per la prestazioni di maternità relativamente ai conviventi di lavoratori autonomi.
Evidenzia, quindi, l'altra direttiva di competenza della Commissione, anch'essa inserita nell'allegato B, ossia la direttiva 2010/18/UE dell'8 marzo 2010, del Consiglio, che attua l'accordo-quadro «rivisto» sul congedo parentale, concluso il 18 giugno 2009 dalle tre organizzazioni generali europee interprofessionali delle parti sociali (CES, CEEP e BUSINESSEUROPE) e dall'organizzazione europea interprofessionale delle parti sociali che rappresenta una determinata categoria di imprese (UEAPME); la direttiva - che dovrà essere recepita entro l'8 marzo 2012 - risponde alla necessità di migliorare ulteriormente la conciliazione di vita professionale, vita privata e vita familiare e, in particolare, la legislazione comunitaria vigente in tema di protezione della maternità e congedo parentale, nonché alla possibilità di introdurre nuove forme di congedo per ragioni familiari.
Preso atto, pertanto, del contenuto di interesse della Commissione, preannuncia l'intenzione di esprimere un orientamento favorevole sul disegno di legge comunitaria, per le parti di competenza, fatta salva l'esigenza di verificare l'eventuale presentazione di emendamenti al testo, che saranno ovviamente valutati nel seguito dell'esame del provvedimento.
Passando, poi, alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, ricorda che essa costituisce un importante strumento informativo sulle politiche generali, poiché dà conto dell'attività svolte dalle istituzioni comunitarie nei differenti settori e delle corrispondenti iniziative del Governo italiano. Con riferimento alle parti di interesse della XI Commissione, fa presente che esse riguardano sostanzialmente due grandi aree di intervento di carattere generale: le pari opportunità (paragrafo 10.1.2) e le politiche del lavoro (paragrafo 10.2). Nel fare rinvio, per un'analisi di maggiore dettaglio, al contenuto testuale della Relazione, fa notare che essa, nell'ambito dei settori richiamati, illustra in modo sintetico le diverse iniziative dell'Unione europea, valutate sotto il profilo dei principali sviluppi realizzatisi nel corso del biennio 2009-2010; inoltre, essa illustra - sempre in ordine ai settori di interesse esposti in precedenza - le modalità con le quali l'Italia ha partecipato al processo normativo nelle singole politiche, dando anche conto del recepimento nell'ordinamento del diritto dell'UE.
In questo contesto, segnala che, sotto il profilo delle pari opportunità, il documento è incentrato sulle iniziative derivanti dall'elaborazione della nuova Strategia della Commissione europea per l'uguaglianza tra uomini e donne 2010-2015, con l'indicazione dei progetti che sono stati realizzati o sono tuttora in corso nell'ambito della collaborazione intra-comunitaria. Rileva poi che, quanto alle politiche del lavoro, la Relazione si sofferma anzitutto sulle azioni poste in essere per il contrasto alla crisi finanziaria e occupazionale e per la libera circolazione dei lavoratori (argomento sul quale taluni riferimenti sono compresi anche nel paragrafo 1.2); esso contiene, inoltre, un'analisi sui progetti di cooperazione europea per la lotta al lavoro sommerso, nonché taluni cenni sulle iniziative concernenti le politiche previdenziali.

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In conclusione, trattandosi di un documento prevalentemente ricognitivo delle iniziative adottate, ritiene che vi siano le condizioni per esprimere una parere favorevole anche sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.

Elisabetta RAMPI (PD), nel riservarsi di esprimere una posizione definitiva sui provvedimenti in esame nel prosieguo del dibattito, avverte che il suo gruppo valuterà la possibile presentazione di proposte emendative riferite al disegno di legge comunitaria, per le parti di competenza della XI Commissione. Soffermandosi brevemente, peraltro, sul tema delle pari opportunità, oggetto delle direttive illustrate dal relatore, richiama l'importanza di avere fissato un termine di scadenza per l'attuazione delle predette direttive, in vista di un sollecito adeguamento dell'ordinamento interno alla normativa europea, anche al fine di scongiurare il rischio dell'avvio di procedure d'infrazione ai danni dell'Italia. Manifestata, inoltre, soddisfazione per la disposizione, contenuta nel disegno di legge comunitaria, che torna a proporre di riunire in testi unici e codici di settore le discipline vigenti in materia, con lo scopo di armonizzare le normative e dare maggiori certezze giuridiche ai cittadini, auspica un confronto collaborativo con i gruppi maggioranza, anche nella prospettiva di un possibile miglioramento del provvedimento legislativo presentato dal Governo.

Barbara SALTAMARTINI (PdL) ritiene che la discussione dei provvedimenti in esame possa rappresentare una grande opportunità per avviare una riflessione più complessiva sul tema della «pari genitorialità», eventualmente riallacciandosi al lavoro già svolto in Commissione nell'ambito dell'esame in sede referente delle proposte di legge n. 2618 e abbinate, in materia di sostegno alla maternità e alla paternità. Auspica, pertanto, che sul tema in questione - pur nella consapevolezza dei limiti di emendabilità del disegno di legge comunitaria - possa concentrarsi l'attenzione di tutti gli schieramenti, in vista del raggiungimento di obiettivi comuni di pari opportunità tra uomini e donne, che prevedano il riconoscimento di un'assunzione di responsabilità da parte di entrambi nella gestione dei carichi familiari, così come stabilisce la stessa proposta normativa testé indicata, diretta a introdurre l'istituto del congedo di paternità obbligatorio.

Giuliano CAZZOLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 5 ottobre 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.50.