CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 settembre 2011
535.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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COMITATO RISTRETTO

Martedì 20 settembre 2011.

Norme concernenti i ruoli e le carriere del personale del Corpo di polizia penitenziaria.
C. 1022 Carlucci, C. 1137 Samperi, C. 1542 Tassone, C. 1768 Cassinelli, C. 2486 Catanoso, C. 2961 Vitali.

Audizione informale di rappresentanti di associazioni e organizzazioni sindacali del personale di polizia penitenziaria.

L'audizione informale è stata svolta dalle 10.25 alle 11.40.

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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Martedì 20 settembre 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 13.30.

Variazione nella composizione della Commissione.

Silvano MOFFA, presidente, comunica che è entrato a fare parte della Commissione il deputato Maurizio Iapicca, in sostituzione - in quanto membro del Governo - del deputato Gianfranco Miccichè.
Si passa, quindi, allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-05344 Poli: Iniziative per il sostegno all'occupazione giovanile.

Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP), ringraziato il rappresentante del Governo per la disponibilità mostrata, si riserva di svolgere approfondimenti sulla risposta testé fornita, augurandosi che le misure citate, assunte dal Governo in materia di occupazione giovanile, producano effetti concreti nel breve termine, al fine di contrastare le tendenze negative del mercato del lavoro determinate dalla grave crisi in atto. Fa notare, peraltro, che talune delle scelte assunte dall'Esecutivo (come quelle in materia di apprendistato), seppur condivisibili sul piano dei principi, richiedono lunghi tempi di attuazione, che appaiono incompatibili con le emergenze occupazionali del momento.
Rileva, pertanto, la necessità di assumere da subito provvedimenti incisivi a tutela dell'occupazione giovanile, soprattutto attraverso l'attivazione di efficaci percorsi di orientamento, che consentano di guidare le giovani generazioni nella scelta delle professioni future ed assicurare una effettiva corrispondenza tra il grado di formazione acquisito e le reali esigenze produttive delle aziende. Ritiene, peraltro, che il fatto di garantire le condizioni ideali per un precoce avviamento al lavoro dei giovani permetterà di realizzare un riequilibrio generazionale sul fronte delle prestazioni previdenziali, grazie alla maturazione di dignitosi trattamenti pensionistici da parte di tali lavoratori.

5-05343 Damiano: Monitoraggio delle domande per l'accesso a trattamenti pensionistici in deroga.

Cesare DAMIANO (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Cesare DAMIANO (PD) si interroga sulle ragioni per le quali il monitoraggio sul numero di istanze di pensionamento presentate dai lavoratori, al fine di avvalersi del regime previgente in materia di decorrenze per l'accesso alla pensione, non sia stato effettivamente ultimato, facendo peraltro notare che i dati provvisori - testé riferiti dal rappresentante del Governo - appaiono alquanto inverosimili, considerato che, secondo attendibili fonti di settore, le richieste presentate supererebbero di gran lunga il limite dei 10.000 aventi diritto, previsto dalla legge per accedere ai benefici in questione.
Pur manifestando apprezzamento per l'intenzione di attuare la disposizione che

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dovrebbe garantire un prolungamento dell'intervento di sostegno al reddito a favore di coloro che non rientreranno tra i beneficiari del «congelamento» dei requisiti previdenziali, si domanda quando verrà concretamente adottato il previsto decreto di competenza ministeriale e, soprattutto, con quali risorse ciò sarà possibile, atteso che si continuano a richiamare i vigenti limiti di spesa, probabilmente anche per giustificare un'inerzia dell'Esecutivo di fronte alla grave crisi occupazionale ed economica in atto.
In conclusione, si dichiara assolutamente non rassicurato dalla risposta fornita, che giudica parziale e poco chiara, dal momento che essa sembra ignorare del tutto una rilevante problematica, che rischia di pregiudicare il diritto alla pensione di un numero sempre più vasto di lavoratori.

5-05345 Paladini: Sulla situazione occupazionale negli stabilimenti Golden Lady di Gissi e Faenza.

Giovanni PALADINI (IdV) illustra l'interrogazione in titolo, segnalando l'esigenza di risposte concrete da parte del Governo rispetto ai rilevanti problemi occupazionali esistenti negli stabilimenti interessati.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Giovanni PALADINI (IdV) manifesta una profonda preoccupazione per le sorti dei lavoratori dell'azienda richiamata nella propria interrogazione, considerata la completa assenza di un progetto industriale che garantisca il mantenimento dei livelli occupazionali. Giudica grave che il Governo non agisca per contrastare fenomeni di delocalizzazione delle imprese, che testimoniano la presenza diffusa nel tessuto produttivo italiano di processi industriali di natura speculativa, rivolti esclusivamente al profitto e attuati a scapito dei lavoratori, a prescindere dall'esistenza di una reale situazione di crisi aziendale.
In conclusione, fa notare che i trattamenti di sostegno al reddito ai quali l'Esecutivo fa riferimento non appaiono sufficienti a garantire una vera ripresa occupazionale ed economica, mancando completamente un'azione politica indirizzata allo sviluppo e alla crescita.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.05.

RISOLUZIONI

Martedì 20 settembre 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.05.

7-00604 Moffa: Progetti sperimentali di inserimento lavorativo dei disabili.
7-00648 Schirru: Progetti sperimentali di inserimento lavorativo dei disabili.
7-00661 Poli: Progetti sperimentali di inserimento lavorativo dei disabili.
7-00687 Paladini: Progetti sperimentali di inserimento lavorativo dei disabili.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 26 luglio 2011.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta è proseguita la discussione congiunta delle risoluzioni 7-00604 Moffa e 7-00648 Schirru, al termine della quale si è convenuto di rinviare

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ad altra seduta il seguito della discussione. Comunica, quindi, che - facendo seguito a quanto già preannunciato - sono state nel frattempo assegnate alla Commissione anche le risoluzioni 7-00661 Poli e 7-00687 Paladini, vertenti su identico argomento; per tale ragione, avverte che si procederà alla discussione congiunta anche di questi ulteriori atti di indirizzo, ferma restando l'opportunità di acquisire l'orientamento del Governo sulle risoluzioni medesime, prima della loro eventuale votazione.

Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP), nell'illustrare la propria risoluzione, evidenzia la necessità di svolgere una riflessione approfondita sulla reale adeguatezza di talune parti della normativa vigente in materia di integrazione dei soggetti disabili nel mondo del lavoro; in particolare, auspica che sia possibile assicurare la massima coerenza, prima dell'avviamento al lavoro, tra il tipo di invalidità del disabile e la specifica prestazione professionale ad esso richiesta, atteso che la legislazione in vigore mira soprattutto ad una integrazione finalizzata all'inserimento lavorativo del soggetto tutelato.
A tal fine, si domanda se non vi sia l'esigenza di ridefinire con maggiore ragionevolezza talune tipologie di lavoro - sia nel settore pubblico che in quello privato - nell'ambito delle quali garantire una copertura significativa delle quote di assunzione obbligatoria dei soggetti disabili, affinché la natura della prestazione professionale a questi richiesta sia compatibile con il loro effettivo stato di disabilità e vi sia, pertanto, una piena tutela del diritto all'impiego e, al contempo, un'effettiva produttività della loro prestazione nei confronti dei datori di lavoro.

Giovanni PALADINI (IdV) illustra la propria risoluzione, manifestando ampia disponibilità a un percorso di condivisione, con tutti i gruppi, delle finalità ad essa sottese ed evidenziando la necessità di garantire l'integrazione nella società della persone disabili, attraverso un rafforzamento delle tutele e il riconoscimento del loro fondamentale diritto al lavoro. Richiama, infatti, la legge n. 68 del 1999, che ha attuato un radicale rafforzamento della tutela delle persone diversamente abili, dando consistenza al pieno rispetto della dignità umana e ai diritti di libertà e di autonomia della persona disabile, promuovendone la piena integrazione, oltre che nella famiglia, nella scuola e nella società, anche nel mondo del lavoro.
Auspica, peraltro, che il Governo inverta radicalmente la rotta seguita fino ad oggi in tale campo, abbandonando quella logica dei tagli alle spese che rischia di penalizzare, in primo luogo, gli enti locali, a scapito delle prestazioni assistenziali previste a favore dei soggetti più in difficoltà.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI fa notare che la delicatezza dell'argomento in discussione sembrerebbe richiedere un impegno comune e condiviso da parte di tutti i gruppi, ritenendo che il tema dell'integrazione nella società delle persone disabili - sul quale si misura il grado di civiltà di un Paese - non possa che incontrare il consenso unanime di tutti gli schieramenti, al di fuori di qualsiasi logica di parte.
Per tale ragione, nell'assicurare che il Governo sta già sviluppando talune iniziative in materia, che investono le diverse responsabilità istituzionali a livello centrale e territoriale, auspica una proficua collaborazione tra i gruppi, in vista dell'elaborazione di un testo unificato degli atti di indirizzo in discussione, che racchiuda ogni utile elemento di riflessione, al fine di offrire adeguate garanzie di sostegno sociale ai soggetti disabili. Manifesta, pertanto, la propria disponibilità ad assumere un impegno coerente con tali finalità.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ritiene opportuno che i gruppi si confrontino tra loro, anche in via informale, per giungere alla definizione di un testo unificato delle risoluzioni in titolo, da sottoporre, in tempi ragionevoli, alla deliberazione della Commissione.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.20.

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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 20 settembre 2011 - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.20

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento per la disciplina del reclutamento delle risorse umane da parte dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie.
Atto n. 398.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in titolo.

Antonino FOTI (PdL), relatore, evidenzia che lo schema di decreto in esame è volto a dare attuazione all'articolo 4, comma 6, lettere b) e c), del decreto legislativo 10 agosto 2007, n. 162, concernente il personale dell' Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie. Al riguardo ricorda, in via preliminare, che l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie è stata istituita con il citato decreto n. 162, in attuazione delle direttive comunitarie 2004/49/CE e 2004/51/CE, relative allo sviluppo delle ferrovie comunitarie, con compiti di garanzia della sicurezza del sistema ferroviario nazionale. Segnala poi che l'Agenzia, la cui data di avvio dell'attività risale al 16 giugno 2008, ha operato per l'anno 2009 in regime di «prima applicazione», attraverso la stipula di apposite convenzioni con il Gruppo FS e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; in tale anno ha espletato le prime attribuzioni in materia di sicurezza della circolazione ferroviaria relative, essenzialmente, alla sicurezza del materiale rotabile. Rammenta, inoltre, che nel corso del 2009 è stato quasi compiutamente definito l'impianto normativo regolamentare interno dell'Agenzia, con l'adozione dello Statuto (decreto del Presidente della Repubblica 25 febbraio 2009, n. 34), del Regolamento di organizzazione (decreto del Presidente della Repubblica 25 febbraio 2009, n. 35) e del Regolamento di amministrazione e contabilità (decreto del Presidente della Repubblica 3 marzo 2009, n. 36), rinviando ad una data successiva l'approvazione dello schema di decreto concernente il regolamento per la disciplina del reclutamento delle risorse umane. Sottolinea che dal 2010 l'Agenzia ha completato le proprie competenze, acquisendo le restanti attribuzioni relative all'armamento e agli impianti di terra. Con l'atto di indirizzo contenuto nella Direttiva del 10 giugno 2009, sono state individuate le priorità da raggiungere, tra le quali l'attuazione del programma di attrezzaggio dei rotabili con le moderne tecnologie di comando e controllo della marcia dei treni, nonché gli interventi riguardanti il trasporto di merci pericolose.
Per quanto concerne, specificamente, il personale dell'Agenzia, per la fase di prima applicazione, ossia fino all'attivazione delle procedure di reclutamento del personale, evidenzia che l'articolo 1, comma 8, della legge n. 162 del 2007 ha previsto che il funzionamento dell'Agenzia sia assicurato, nel limite massimo di 205 unità, da personale proveniente dai ruolo del Ministero dei Trasporti, nel numero massimo di 12 unità (in posizione di comando), nonché, per la restante parte, con oneri a carico dell'ente di provenienza, da personale tecnico, avente riconosciute capacità e competenza, anche proveniente da F.S. S.p.A., R.F.I. S.p.A. e da società controllate da F.S. S.p.A., individuato dall'Agenzia, con procedura selettiva, sulla base di apposite convezioni. Ai sensi dell'articolo 1, comma 6, della legge n. 162 del 2007, il personale dell'Agenzia, a regime, è fissato nel limite massimo di 300 unità; per consentire l'integrazione dell'organico, è previsto che con apposito regolamento si provveda alla definizione delle modalità del trasferimento del personale da inquadrare nell'Agenzia proveniente dal Ministero dei trasporti, nonché del personale tecnico proveniente dal gruppo F.S, da inquadrare nell'organico

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nel limite del 50 per cento dei posti previsti nell'organico stesso. Fa notare che con il medesimo regolamento è previsto, inoltre, che si provveda alla disciplina del reclutamento da parte dell'Agenzia delle risorse umane, individuate mediante procedure selettive pubbliche ai sensi dell'articolo 35 del decreto legislativo n. 165 del 2001, da espletarsi entro sei mesi dall'entrata in vigore del relativo regolamento.
Fa presente che il provvedimento all'esame della Commissione, pertanto, composto di 22 articoli, è finalizzato a dare attuazione concreta alla disciplina del reclutamento delle risorse umane presso l'Agenzia, segnalando che che l'articolo 1 definisce i principi a cui si conformano le procedure di reclutamento, ispirate a una adeguata pubblicità della selezione, all'adozione di modalità di svolgimento che garantiscano imparzialità, economicità e celerità, alla trasparenza delle procedure e al rispetto delle pari opportunità. Osserva, quindi, che l'articolo 2 descrive la fase iniziale del procedimento di assunzione, che deve avvenire nel rispetto della pianificazione triennale e delle effettive esigenze di personale dell'Agenzia, tenendo conto in ogni caso delle riserve e delle facoltà assunzionali previste dalla legislazione vigente. Sottolinea che l'articolo 3 disciplina la pubblicità dei bandi concorsuali e delle procedure di reclutamento (sulla Gazzetta Ufficiale e sul sito internet), ponendo altresì in evidenza l'articolo 4, che disciplina le attività del responsabile della procedura concorsuale-selettiva, quali la pubblicazione del bando, la fase istruttoria dell'esame, la valutazione delle domande, gli adempimenti della commissione esaminatrice e lo svolgimento della procedura concorsuale.
Segnalato l'articolo 5, che prevede la costituzione della commissione per la valutazione delle prove concorsuali, stabilendo modalità di nomina, composizione e condizioni soggettive di incompatibilità; inoltre, viene disciplinata la figura del segretario, rileva che l'articolo 6 indica le attività preliminari della commissione, volte a verificare l'insussistenza di incompatibilità tra i componenti e i candidati, alla fissazione del termine del procedimento, alla definizione dei criteri e delle modalità di valutazione delle prove, nonché alla determinazione dei punteggi dei titoli e delle singole prove in relazione alla specificità dei titoli.
Fa presente che l'articolo 7 contiene i principi generali per l'accesso e la valutazione dei candidati, rinviando alla normativa vigente in materia di concorsi pubblici, mentre l'articolo 8 prevede l'ipotesi di forme di preselezione con quiz a risposta multipla, nel caso di un numero elevato di domande di partecipazione. Si sofferma poi sull'articolo 9, che indica le tipologie di titoli ammessi a valutazione, fissando il punteggio massimo ad essi attribuibile in rapporto al punteggio complessivo, nonché sull'articolo 10, che disciplina la fase finale del procedimento, con la formazione della graduatoria dei vincitori (nonché la sua efficacia temporale), la proclamazione dei vincitori e le forme di pubblicità. Evidenzia che l'articolo 11 disciplina la tutela dei dati personali dei candidati e l'ufficio competente alla conservazione dei dati forniti dagli interessati.
Fa notare che la disciplina dell'accesso alla dirigenza è recata dall'articolo 12, il quale prevede il concorso pubblico per esami o titoli ed esami, ovvero il corso-concorso di formazione bandito dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione; a tali procedure è ammesso il personale indicato all'articolo 28, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 (ossia i dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni, muniti di laurea, con almeno 5 anni di servizio), nonché il personale proveniente dal gruppo F.S. S.p.A. o da società controllate, munito di laurea, con almeno cinque anni di servizio presso l'Agenzia in posizioni funzionali per le quali è richiesto il diploma. Osserva che il 30 per cento dei posti messi a concorso è riservato al personale dell'Agenzia appartenente da almeno 15 anni alla qualifica per la quale è previsto l'accesso con diploma di laurea o laurea specialistica, in possesso dei requisiti del bando; all'atto dell'assunzione, in assenza

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di una pregressa esperienza dirigenziale, si prevede un ciclo di attività formative presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione, mentre le procedure concorsuali sono disciplinate dall'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 272 del 2004, che reca la normativa generale in materia di accesso alla qualifica di dirigente. Fa presente che la retribuzione dei dirigenti è stabilita con contratto individuale, mentre il trattamento economico fondamentale e accessorio, collegato alla responsabilità derivante dall'incarico e ai risultati conseguiti, è determinato sulla base dei contratti collettivi applicabili all'area dirigenziale.
Segnala, dunque, l'articolo 13, che individua le condizioni oggettive e i requisiti soggettivi per il conferimento degli incarichi dirigenziali; inoltre, viene fissato il limite temporale dell'incarico, che varia da tre a cinque anni (con facoltà di rinnovo), si indica il soggetto conferente (il direttore) e la normativa da applicare nei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi, si prevede la possibilità del conferimento degli incarichi anche ai dirigenti non appartenenti ai ruoli dirigenziali dello Stato, purché dipendenti delle amministrazioni pubbliche (articolo 19, comma 5-bis, del decreto legislativo n. 165), ovvero di organi costituzionali, nonché a persone esterne con esperienza in organismi ed enti pubblici o privati (ovvero aziende pubbliche o private) acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali o con particolare specializzazione professionale (articolo 19, comma 6, del decreto n. 165).
Sottolinea che l'articolo 14 disciplina la selezione e l'assunzione del personale non dirigente, prevedendo la possibilità di ricorrere a rapporti di lavoro flessibile nel rispetto della normativa vigente, mentre l'articolo 15 disciplina l'attività di formazione permanente e l'aggiornamento del personale e l'articolo 16 definisce le condizioni di applicabilità della tutela legale e la copertura assicurativa nei casi di procedimento, civile o penale, nei confronti del dipendente per fatti o atti compiuti durante il servizio. Osserva che l'articolo 17 disciplina il trasferimento del personale proveniente dal gruppo F.S. o da altre società ed enti nei ruoli dell'Agenzia, definendo i criteri dell'inquadramento e del trattamento giuridico ed economico spettante; viene fatta salva la facoltà di mantenere l'iscrizione a fondi di previdenza complementare e viene trasferito all'Agenzia il TFR maturato nel gruppo FS, comprensivo delle rivalutazioni di legge, che si cumula poi agli accantonamenti futuri. Per quanto concerne il personale proveniente dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, fa presente che l'articolo 18 ne prevede il trasferimento nei ruoli dell'Agenzia nel numero massimo di 12 unità e i criteri di inquadramento e il trattamento giuridico ed economico. Evidenzia inoltre che l'articolo 19 stabilisce che, nelle more dell'individuazione del comparto di contrattazione collettiva, al personale inquadrato nell'Agenzia si applica il trattamento previsto per il personale dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, segnalando che l'articolo 20 prevede l'applicazione all'Agenzia dell'articolo 9, comma 36, del decreto-legge n. 78 del 2010, in tema di assunzioni negli enti di nuova istituzione, non derivanti da processi di accorpamento o fusione di precedenti organismi; nel quinquennio successivo alla loro istituzione, si prevede la possibilità di procedere ad assunzioni, previo esperimento delle procedure di mobilità, nel limite del 50 per cento delle entrate correnti ordinarie aventi carattere certo e continuativo e, in ogni caso, nel limite complessivo del 60 per cento della dotazione organica.
Sottolinea, infine, che l'articolo 21 prevede che dall'applicazione del provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio statale, mentre l'articolo 22 dispone l'entrata in vigore del decreto.
In conclusione, preso atto della complessità del provvedimento e dell'esigenza di definire in tempi congrui i criteri per il reclutamento del personale dell'Agenzia, si riserva di valutare gli elementi che emergeranno dal dibattito, per poter predisporre una proposta di parere sul testo.

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Antonio BOCCUZZI (PD), dopo avere chiesto chiarimenti alla presidenza circa i tempi di esame del provvedimento, giudica importante lo schema di decreto in titolo, dal momento che esso, rafforzando l'organico dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, si pone nell'ottica di consolidare le tutele dei lavoratori e degli utenti, in un settore particolarmente esposto al rischio di incidenti (come testimoniato anche da taluni, gravi, eventi verificatisi negli ultimi anni).
Manifesta, peraltro, talune perplessità su alcune parti del testo, che giudica contraddittorie e poco chiare; si riferisce soprattutto al principio di pari opportunità, che, a suo avviso, viene perseguito solo in linea teorica dal provvedimento in esame (in particolare, con la disposizione di cui alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 1), dal momento che alcune disposizioni di dettaglio contenute nel testo - nello specifico, in tema di composizione della Commissione esaminatrice - sembrerebbero andare in una direzione più restrittiva rispetto a quella del pieno riconoscimento della quota di riserva a vantaggio delle donne.
Svolgendo considerazioni di natura più generale, ritiene inoltre che la discussione del presente provvedimento rappresenti un'importante occasione per favorire una più attenta e complessiva riflessione sul ruolo dell'Agenzia, al fine di fissarne in modo preciso i confini di azione e delinearne con più chiarezza le caratteristiche organizzative.

Silvano MOFFA, presidente, in merito alla richiesta di chiarimenti sul seguito dell'iter del provvedimento, ricorda che esso è già iscritto all'ordine del giorno della seduta della Commissione prevista per domani, evidenziando tuttavia che, per la conclusione del suo esame, è necessario attendere l'espressione dei rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario da parte della V Commissione. Ritiene, pertanto, probabile un rinvio della deliberazione di competenza della Commissione alla prossima settimana, anche in vista di una decisione ponderata e consapevole.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) esprime forti perplessità sull'articolo 9 del provvedimento in esame, laddove si attribuisce un significativa rilevanza - che giudica eccessiva - alla valutazione dei titoli ai fini della formazione delle graduatorie relative alle procedure concorsuali. In particolare, ritiene sbagliato dare assoluta preminenza a taluni titoli di natura culturale, che vengono valutati solo formalmente (come, ad esempio, il voto finale riportato al termine di un percorso di insegnamento o di specializzazione) e che, a suo avviso, non sono in grado di rispecchiare la reale preparazione dei candidati, soprattutto laddove tali titoli non vengano specificati nel dettaglio (ad esempio, con l'obbligo di precisazione delle riviste nelle quali sono apparse le eventuali pubblicazioni o dell'istituto in cui è stato acquisito il titolo formativo medesimo). Paventa, dunque, il rischio che le modalità con cui viene disciplinata la valutazione dei titoli e la percentuale di incidenza di tali titoli sulla valutazione finale possano determinare disparità nell'accesso all'Agenzia, non potendosi escludere la selezione di personale non adeguatamente preparato all'incarico ed eventualmente assunto sulla base di un punteggio ottenuto con titoli acquisiti al termine di percorsi di formazione più leggeri e meno qualificati.
Auspica, in conclusione, che il relatore possa recepire tali considerazioni nella sua proposta di parere.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.