CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 9 settembre 2011
529.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Venerdì 9 settembre 2011. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 14.05.

DL 138/2011: Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari.
C. 4612 Governo, approvato con modificazioni dal Senato.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Enrico PIANETTA (PdL), relatore, illustra il provvedimento in titolo segnalando che esso, come noto, è stato modificato nel corso dell'esame presso il Senato anche con l'inserimento di norme di competenza della III Commissione inizialmente non presenti nel testo.
Sottolinea che tali norme si inseriscono nel quadro dell'impegno, condiviso in modo bipartisan dai gruppi di maggioranza e opposizione, sull'obiettivo della cosiddetta spending review, secondo il dettato dell'emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato e presentato dal senatore Morando, mirato alla definizione dei costi standard dei programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato sulla base del superamento del criterio della spesa storica. Il provvedimento in esame opera anche per la realizzazione di una riduzione della spesa corrente primaria delle amministrazioni centrali in rapporto al PIL nel corso degli anni 2012 e 2013, secondo quanto dispone l'articolo 1.
Segnala quindi che l'articolo 01 - aggiunto nel corso dell'esame al Senato - dispone che il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con i ministeri interessati, presenti al Parlamento entro il 30 novembre 2011 un programma per la riorganizzazione della spesa pubblica, basato sul ciclo di spending review. Tale programma - diretto a individuare, attraverso

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la sistematica comparazione di costi e risultati a livello nazionale ed europeo, eventuali criticità nella produzione ed erogazione dei servizi pubblici, per evitare duplicazioni di strutture ed implementare le strategie di miglioramento dei risultati ottenibili - deve prevedere, tra l'altro, la riorganizzazione della rete consolare e diplomatica.
Con la risoluzione parlamentare sul Documento di economia e finanza 2012 dovranno essere indicati i disegni di legge, collegati alla manovra finanziaria per il triennio 2013-2015, con cui il Governo viene delegato ad attuare anche tale riorganizzazione.
Quanto alle modalità per la predisposizione e attuazione del menzionato programma, esse dovranno essere definite dal Ministro dell'economia e delle finanze entro venti giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge in esame.
Ricorda che la Commissione ha sempre seguito con grande attenzione - non esitando ad evidenziare anche le criticità - il processo di riordino della rete diplomatica e consolare, con particolare riguardo alle necessità delle nostre collettività all'estero. Ribadisce in questa occasione l'auspicio affinché tale processo sia portato avanti senza sottrarre le risorse necessarie ma ottimizzando l'utilizzo di quelle esistenti; mantenendo i livelli delle prestazioni per cittadini ed imprese; promuovendo il sistema Paese e la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo, ricordando al riguardo l'indagine conoscitiva, in congiunta con la VII Commissione, in corso su questo ultimo tema; razionalizzando i costi di gestione del personale nelle sedi europee, secondo una tendenza comune agli altri grandi Paesi membri dell'Unione; infine, riducendo i costi di gestione degli immobili con un piano di alienazioni e acquisti mirati.
Richiamando l'indagine conoscitiva in corso di svolgimento con il Senato sulla riorganizzazione della rete diplomatico-consolare e sull'adeguatezza e sull'utilizzo delle dotazioni organiche e di bilancio del Ministero degli affari esteri, ritiene essenziale che il Ministero degli affari esteri e le Commissioni parlamentari competenti svolgano un ruolo attivo e sinergico nell'interazione con il Ministero dell'economia e delle finanze, in occasione della predisposizione del programma per la riorganizzazione della spesa pubblica e delle sue modalità attuative, in merito alle linee guida sulla riorganizzazione della rete diplomatico-consolare.
Passando all'ulteriore norma di competenza della III Commissione, di cui all'articolo 1-bis, che riproduce un emendamento introdotto al Senato in Commissione bilancio, essa reca l'interpretazione autentica della vigente disciplina in materia di trattamento economico del personale del Ministero degli esteri in servizio all'estero. La disposizione chiarisce che il trattamento economico complessivamente spettante al personale dell'Amministrazione degli affari esteri nel periodo di servizio all'estero, anche con riferimento a «stipendio» e «assegni di carattere fisso e continuativo previsti per l'interno», non include né l'indennità di amministrazione né l'indennità integrativa speciale. Inoltre, la norma ribadisce quanto previsto all'articolo 170, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 recante l'ordinamento dell'Amministrazione degli affari esteri, ovvero che nessun altra indennità ordinaria e straordinaria può essere concessa, a qualsiasi titolo, al personale suddetto in relazione al servizio prestato all'estero in aggiunta al trattamento previsto dal decreto medesimo.
La ratio della norma, secondo quanto evidenziato dalla relazione tecnica che ha accompagnato il maxiemendamento presentato dal Governo al Senato, risiede nella necessità di porre termine a un contenzioso reiterato, in riferimento sia all'indennità di amministrazione che all'indennità integrativa speciale, già da tempo instauratosi nei confronti del Ministero degli affari esteri per iniziativa di oltre mille suoi dipendenti, e dal quale si prevede possano derivare ingenti oneri per la finanza pubblica.

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Sulla base di quanto fin qui segnalato, preannuncia la presentazione di una proposta di parere favorevole con osservazioni.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI, associandosi alle considerazioni del relatore, esprime la disponibilità della Farnesina a contribuire alla realizzazione degli obiettivi di revisione complessiva della spesa pubblica, fissati dal provvedimento, tenendo conto di quanto già tale Amministrazione ha compiuto e sta compiendo in materia di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare e lavorando alla possibilità di incrementare lo sforzo già messo in atto salvaguardando l'operatività della struttura e i positivi risultati già conseguiti.

Francesco TEMPESTINI (PD) esprime una valutazione positivamente complessiva sulla nuova fase che si sta aprendo in materia di gestione della finanza pubblica. Il provvedimento contribuisce, a suo avviso, a introdurre una nuova cultura economica nel nostro Paese e pone obiettivi condivisibili, la cui attuazione dovrà essere tuttavia oggetto di attento monitoraggio. Per quanto di competenza di questa Commissione, osserva che il provvedimento incide su un segmento assai delicato, già interessato da importanti interventi e per il quale è essenziale adesso ricevere specifici elementi sull'ulteriore percorso da compiere. Sottolinea la piena disponibilità da parte del suo gruppo a lavorare su questi temi e il mantenimento di una sostanziale apertura al dialogo anche su questioni come la gestione del personale all'estero. Fatte salve le considerazioni relative agli aspetti di competenza della Commissione, esprime infine una valutazione complessivamente negativa sulla manovra in esame.

Franco NARDUCCI, presidente, pur concordando in generale con il principio dello spending review, ricorda che nel corso degli ultimi anni la rete diplomatico-consolare è stata già oggetto di interventi di riorganizzazione. Sottolinea, quindi, che un ulteriore riordino non deve assolutamente avere come conseguenza la chiusura di altre sedi diplomatiche che, oltretutto, come evidenziato anche dall'indagine conoscitiva in corso di svolgimento congiuntamente al Senato, comporta, almeno in una prima fase, solo un aumento dei costi.
Chiede al rappresentante del Governo se il Ministero degli affari esteri stia già elaborando ipotesi circa le possibili modalità della riorganizzazione, suggerendo in proposito di operare tramite semplificazioni procedurali e interventi di ammodernamento. Richiamando l'efficacia dell'azione portata avanti dalla Polonia durante il semestre di presidenza europeo per la promozione del proprio sistema Paese, ribadisce l'importanza cruciale di agire in tale direzione anche per l'Italia, al fine di mantenere la nostra posizione economica ed acquisire nuovi mercati. Ribadisce, infine, l'auspicio che i tagli della spesa che il Ministero degli affari esteri dovrà affrontare non si traducano in una chiusura di uffici consolari o nel ridimensionamento dell'attività di promozione e coordinamento all'estero.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI evidenzia che la Farnesina sta lavorando ad una strategia di interventi di natura tecnologica a fini di riduzione della spesa. Sottolinea, tuttavia, l'esigenza di conciliare i nuovi obiettivi di riduzione della spesa con gli impegni assunti per l'internazionalizzazione del sistema Paese e che sono divenuti assai stringenti con la soppressione dell'ICE, soprattutto nei Paesi ad economia emergente. È necessario, in sostanza, assicurare l'attuazione delle linee di natura strategica fatte proprie dal Ministero degli affari esteri su tale terreno e su cui l'impegno è già avviato.

Furio COLOMBO (PD) ritiene che nell'interazione con il Governo anche in questa occasione emerge la difficoltà di comunicazione tra l'Amministrazione degli affari esteri e le comunità di italiani nel mondo. Richiamando i propri trascorsi di impegno e cooperazione a favore del settore produttivo italiano all'estero, stigmatizza

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l'assenza di sinergia tra pubblico e privato, ascrivibile a cause di natura contabile, amministrativa e culturale, basate sulla radicata diffidenza nei confronti dei soggetti privati. Concorda pertanto con il collega Narducci quanto alla difficoltà e quasi impossibilità di realizzare all'estero dei percorsi di joint venture, come avviene per altri Paesi.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI non concorda con lo scenario descritto dall'onorevole Colombo, essendo stati compiuti molti passi per far evolvere la situazione e realizzare casi di cooperazione efficiente tra pubblico e privato. Cita al riguardo il felice esempio del Brasile, in cui è in corso di attuazione un progetto articolato, contenente oltre quattrocento eventi, e che si realizza con la sponsorizzazione di un sistema italo-brasiliano a composizione mista pubblico e privato. Accoglie comunque in modo positivo l'auspicio e l'esortazione verso ogni misura di innovazione e ottimizzazione della pubblica amministrazione nel settore degli affari esteri.

Francesco TEMPESTINI (PD) segnala l'opportunità di approfondire le tematiche relative alla promozione del sistema Paese anche in occasione di un'audizione del rappresentante del Governo sulla soppressione dell'ICE non avendo avuto luogo finora alcun tipo di approfondimento al riguardo.

Enrico PIANETTA (PdL), relatore, sottolinea di condividere le considerazioni svolte dai colleghi intervenuti sulla questione dell'internazionalizzazione e sul trasferimento delle competenze dell'ICE. Illustra quindi una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

Francesco TEMPESTINI (PD) preannuncia l'astensione del suo gruppo sul provvedimento in titolo.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con osservazioni del relatore.

La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.