CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 marzo 2011
449.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA.

La seduta comincia alle 13.30.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi.
COM(2011)11 def.

(Esame e rinvio).

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La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Salvatore MARGIOTTA (PD), presidente e relatore, osserva, preliminarmente, che la Commissione è chiamata ad esaminare il documento della Commissione europea sull'analisi annuale della crescita, nel quale sono definite 10 azioni prioritarie che l'Unione europea dovrà intraprendere nel 2011 e nel 2012 in linea con la strategia Europa 2020. La Commissione europea propone che il Consiglio europeo raggiunga su queste basi un accordo mediante il quale gli Stati membri si impegnino ad attuare le 10 azioni in questione. Gli Stati membri devono presentare entro metà aprile gli impegni nazionali nell'ambito delle strategie di bilancio a medio termine a titolo dei programmi di stabilità o di convergenza e definire nei programmi nazionali di riforma le misure necessarie per riflettere questa risposta globale alla crisi in linea con la strategia Europa 2020.
In tale ambito, la Commissione, se lo riterrà opportuno, potrà esprimere alcuni indirizzi al Governo, come già accaduto in passato, ad esempio in occasione delle conferenze per l'attuazione del Protocollo di Kyoto. Poiché le azioni che dovranno guidare la crescita nei prossimi anni riguardano, come si vedrà, principalmente lo sviluppo sostenibile e la green economy, ritiene che la Commissione possa e debba svolgere un ruolo significativo nella predisposizione degli impegni nazionali che dovranno essere presentati ad aprile.
Con riferimento al contenuto della comunicazione, gli Stati membri sono innanzitutto chiamati ad attuare un risanamento di bilancio rigoroso e a mantenere la spesa pubblica al di sotto del tasso di crescita del PIL a medio termine, attribuendo le priorità ad una spesa sostenibile e favorevole alla crescita come la ricerca e l'innovazione, l'istruzione e l'energia.
Al riguardo, ricorda che, nel corso dell'attuale legislatura, la Commissione, ma anche l'Assemblea hanno approvato più volte atti di indirizzo, condivisi da maggioranza e opposizione, volti ad impegnare il Governo ad avviare misure dirette a favorire uno sviluppo ambientale sostenibile, ritenendo necessario elaborare misure che, nell'interesse di tutti, possano conciliare la tutela dell'ambiente e la salvaguardia del patrimonio naturale con le prospettive di sviluppo e stabilità economica, a partire dalle nostre imprese, che non devono essere penalizzate in modo iniquo.
In tal senso si è impegnato il Governo, tra l'altro, a sostenere, incentivandolo, il settore della green economy, al fine di rilanciare politiche di risparmio energetico utili all'economia del Paese ed alla soluzione dei principali problemi dell'ambiente.
Conseguentemente, in occasione dell'esame parlamentare del pacchetto anticrisi previsto dal decreto-legge n. 185 del 2008, sono state introdotte misure volte a proseguire la politica delle detrazioni fiscali del 55 per cento per la riqualificazione energetica degli edifici, anche in considerazione degli evidenti benefici che essa ha prodotto finora in termini di sviluppo economico, sostegno alla piccola e media impresa ed emersione del lavoro non regolare, prorogate, da ultimo, dalla legge di stabilità 2011.
Ritiene che tale misura abbia costituito il vero «Piano casa» degli ultimi anni e sia stata l'unica efficace misura di rilancio del settore dell'edilizia, posto che gli interventi in materia di infrastrutture hanno finora prodotto solo in minima parte gli effetti di rilancio preannunciati dal Governo.
Propone, quindi, di indicare la stabilizzazione di tale misura tra le politiche prioritarie del settore della green economy.
Un ulteriore obiettivo della Commissione europea riguarda l'abolizione delle sovvenzioni non giustificate, come quelle dannose per l'ambiente. Su questo terreno richiama ad esempio la politica, sollecitata anche dalla nostra Commissione nel corso dell'esame dei numerosi decreti-legge che hanno riguardato l'emergenza rifiuti in Campania, di progressiva eliminazione del sistema di incentivazione tariffaria noto come «CIP 6», introdotto con il provvedimento del Comitato interministeriale dei prezzi n. 6 del 1992 per incentivare la

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produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili o assimilate che, come è noto, di fatto non è andato a sostegno in via prioritaria delle fonti rinnovabili vere e proprie, in quanto ne hanno beneficiato soprattutto gli impianti utilizzanti fonti assimilate, tra cui i termovalorizzatori alimentati da rifiuti.
Al riguardo, richiama l'attenzione della Commissione sul recente dibattito in materia di incentivi svoltosi in occasione dell'esame dello schema di decreto legislativo sulle fonti rinnovabili e sul successivo annuncio dei mass media della presunta intenzione del Governo di introdurre un tetto di 8000 megawatt agli aiuti al fotovoltaico, poi risoltosi con l'impegno del Governo a mantenere l'attuale regime di incentivi fino a fine maggio e ad introdurre un nuovo sistema a partire dal mese di giugno, che andrà verso una progressiva riduzione degli incentivi parametrandoli sulla media di quelli che per la medesima fonte sono riconosciuti a livello europeo, oggi inferiori di circa un terzo rispetto ai nostri.
Ritiene indispensabile una politica di diluizione dei tempi di superamento degli incentivi così come è necessario che la politica sia in grado di assicurare alle imprese che investono un quadro regolatorio stabile e certo, in linea con i regimi di incentivazione degli altri paesi europei, non assistenzialistico, da utilizzare ai fini dello sviluppo di un settore industriale che sia capace di muoversi in piena autonomia.
In tal senso la Commissione potrebbe prendere una posizione in favore del rafforzamento della politica di semplificazione burocratica ai fini della realizzazione degli impianti, ferma restando la necessità di un'attenta tutela dei beni paesaggistici e dell'ambiente.
Stesso auspicio potrebbe avanzarsi in favore delle nuove tecnologie ambientali che tra qualche anno saranno chiamate a rinnovare gli attuali impianti a fonte energetiche rinnovabili che certamente non saranno più competitivi al termine delle loro vita utile e per cui, oltre a dover individuare sistemi più efficienti e diffusi, bisognerà intervenire per smaltire quei materiali che non potranno essere riutilizzati o riciclati.
Ritiene, inoltre, che si potrebbe intervenire su talune onerose distorsioni, come quelle relative all'importazione di quote di energia che viene qualificata come rinnovabile senza alcuna possibilità di riscontro ovvero definire meglio altre misure, quali quella della produzione di energia da biomasse. Al riguardo ricorda, ad esempio, il caso dei fenomeni di inquinamento da produzione di nitrati provenienti da allevamenti zootecnici nella Pianura padana, ritenendo che l'introduzione di adeguati incentivi all'uso dei relativi liquami per la produzione di energia elettrica e termica da biogas possa rappresentare una soluzione positiva sia sul piano ambientale che su quello industriale.
Infine, andrebbe potenziata la politica volta ad evitare azioni speculative e fenomeni di prenotazione di capacità di rete per impianti alimentati da fonti rinnovabili per i quali non siano verificate le condizioni di concreta realizzabilità degli impianti stessi, prevedendo, anche con riferimento alle richieste di connessione già assegnate, l'obbligo per il richiedente la connessione alla rete elettrica, di una forma di garanzia, proporzionale all'investimento effettuato.
Secondo l'analisi del documento della Commissione europea, l'energia è una variabile fondamentale per la crescita. Per le imprese, i prezzi dell'energia sono una voce fondamentale dei costi. Per i consumatori, le bollette energetiche rappresentano una voce importante del bilancio familiare e un aspetto particolarmente problematico per le famiglie a basso reddito. I piani attuali degli Stati membri rischiano di non conseguire l'obiettivo generale del 20 per cento relativo all'efficienza energetica fissato nella strategia Europa 2020, con la conseguente perdita di opportunità di crescita in un gran numero di settori e regioni e di possibilità di creare occupazione.
Occorre quindi creare un accesso all'energia che sia efficiente in termini di costi, attraverso il miglioramento delle

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politiche di efficienza energetica, il sostegno alle iniziative volte a potenziare le infrastrutture dei trasporti, dell'energia o delle telecomunicazioni affinché rispondano alle esigenze di un mercato unico veramente integrato, la definizione di standard europei per i prodotti efficienti sotto il profilo energetico onde favorire l'espansione dei mercati per i prodotti e le tecnologie innovativi.
Secondo la Commissione europea, infatti, il programma di riforme dovrà sfruttare il vantaggio conferito all'Unione europea dal fatto di agire per prima nel settore di beni e servizi ambientali competitivi.
Ciò potrà essere raggiunto anche attraverso l'ulteriore revisione della normativa del settore dei servizi pubblici locali e miglioramento delle condizioni di investimento. In questo settore la Commissione Ambiente ha contribuito a rendere la riforma dei servizi pubblici locali più in linea con i principi comunitari di tutela della concorrenza e della libertà di impresa, introducendo alcune correzioni in favore di settori strategici quali ad esempio la gestione delle risorse idriche. Resta ancora da definire la questione della regolazione del settore delle risorse idriche, così come della regolazione nel settore dei trasporti e delle concessioni autostradali, anche in relazione all'obiettivo di ripartire equamente i margini di recupero di efficienza tra investitori e consumatori.
Inoltre, la nuova disciplina è da coordinare con l'articolo 1, comma 1-quinquies, del decreto-legge n. 2 del 2010 che, novellando l'articolo 2 della legge 23 dicembre 2009, n. 191, ha previsto la soppressione delle Autorità d'ambito territoriale (AATO) in materia di acqua e rifiuti, demandando alle regioni il compito di attribuire con legge le funzioni già esercitate dalle Autorità, nel rispetto dei princìpi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. Come è a tutti noto, infatti, le regioni tardano ad assumere i provvedimenti di attuazione e forse un intervento chiarificatore del Parlamento potrebbe consentire una migliore e più armonica regolazione del settore.
L'intervento in materia di liberalizzazione e regolazione risponderebbe all'ulteriore richiesta della Commissione europea in materia di simmetria nell'accesso ai mercati degli appalti pubblici nei paesi sviluppati e nelle grosse economie di mercato emergenti nonché all'invito ad attivare capitali privati per finanziare la crescita.
La Commissione presenterà, infatti, proposte relative a project bond europei per contribuire a riunire finanziamenti pubblici e privati a favore degli investimenti prioritari, segnatamente nei settori dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni, e includerà questi strumenti di finanziamento innovativi nelle sue proposte per il prossimo quadro finanziario pluriennale.
Coglie, infine, l'occasione per segnalare che la comunicazione in esame non contiene ulteriori diretti riferimenti al settore delle infrastrutture, settore che invece ritiene fondamentale per la crescita. Ricorda in proposito che gli interventi in materia di infrastrutture, definiti sostanzialmente nell'ambito del Programma delle opere strategiche previsto della cosiddetta legge obiettivo (legge n. 443 del 2001), riguardano, per la quasi totalità dei progetti, le opere di realizzazione delle reti di trasporti europeo (TEN-T) e dei corridoi paneuropei. Si tratta degli assi di collegamento volti ad interconnettere le reti di trasporto degli Stati membri dell'Unione europea, la cui realizzazione è di fondamentale importanza per il perseguimento degli obiettivi di Lisbona in termini di crescita economica e rafforzamento della coesione sociale e territoriale.
In tale ambito, il Parlamento - con le risoluzioni di approvazione del documento di programmazione economico-finanziaria 2009, 2010 e 2011 - ha sempre evidenziato l'esigenza di proseguire nella realizzazione del Programma, impegnando il Governo a completare le opere dei corridoi multimodali paneuropei che interessano il territorio nazionale, nonché i collegamenti trasversali e i valichi alpini.

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Confida quindi che la Commissione rinnovi questo impegno che il Governo dovrà sostenere anche nelle sedi europee.
Allo stesso modo ritiene importanti i settori connessi ai lavori di manutenzione del territorio finalizzati alla prevenzione dei rischi idrogeologici. Si tratta di un aspetto fondamentale su cui sarebbe necessario attivare una politica europea capace di favorire, anche derogando dai regimi concorrenziali degli appalti e delle concessioni pubbliche, la nascita di soggetti mutualistici o di associazioni senza fini di lucro formate essenzialmente da giovani che, per conto degli enti pubblici territoriali, possano eseguire lavori infrastrutturali per la mitigazione o l'eliminazione dei pericoli connessi alle calamità naturali e meteoriche.
Sulla base delle considerazioni svolte e degli elementi che emergeranno dal dibattito, si riserva di proporre alla Commissione una proposta di documento conclusivo di supporto alla strategia che il Governo dovrà presentare nel mese di aprile.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.45.

AUDIZIONI

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il Viceministro per le infrastrutture e i trasporti Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 14.20.

Audizione del Viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli, sulla situazione delle autostrade siciliane.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Angelo ALESSANDRI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.
Introduce quindi l'audizione.

Il Viceministro Roberto CASTELLI svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Antonino Salvatore GERMANÀ (PdL), Vincenzo GAROFALO (PdL) e Raffaella MARIANI (PD).

Il Viceministro Roberto CASTELLI fornisce alcune precisazioni, preannunciando che trasmetterà alla Commissione ulteriore documentazione sulle questioni di natura più puntuale sollevate dai deputati intervenuti.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ringrazia il Viceministro Castelli per l'esauriente relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.45.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

RISOLUZIONI

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il Viceministro per le infrastrutture e i trasporti Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 14.45.

7-00484 Bratti: Sull'introduzione dei pedaggi sui raccordi autostradali a gestione diretta dell'ANAS.
(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in oggetto, rinviata nella seduta del 1o marzo 2011.

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Il Viceministro Roberto CASTELLI., nel richiamare i contenuti della discussione svolta il 1o marzo scorso sulle risoluzioni 7-00465 Mariani e 7-00475 Guido Dussin relative alla introduzione del pedaggio sul raccordo autostradale Firenze-Siena, informa la Commissione che oggi il Ministro Matteoli incontrerà i rappresentanti della regione Toscana per discutere le questioni connesse all'ipotizzato pedaggiamento del raccordo autostradale Firenze-Siena. Peraltro, non potendosi escludere che gli esiti di tale riunione abbiano effetti di portata più generale, invita la Commissione a valutare l'opportunità di rinviare alla prossima settimana la conclusione della discussione sulla risoluzione in titolo.

Tino IANNUZZI (PD), nel prendere atto di quanto comunicato dal viceministro Castelli, sottolinea la necessità che il Governo si esprima chiaramente, al più tardi la prossima settimana, sul contenuto di una risoluzione, come quella in esame, che opportunamente richiama il Governo alla necessità di ancorare a criteri oggettivi le scelte relative alla introduzione di nuovi pedaggiamenti sulle tratte e raccordi autostradali a diretta gestione ANAS.
Al riguardo, ribadisce che per il gruppo del partito democratico è essenziale che restino escluse dall'introduzione del pedaggio, quantomeno, le infrastrutture stradali per le quali non esiste una adeguata e funzionale rete stradale alternativa, nonché quelle per le quali non sono stati completati i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza, ovvero per le quali risultano insufficienti le condizioni di utilizzo e di sicurezza.
Conclude, quindi, richiamando il Governo all'importanza di un confronto aperto con la Commissione, evitando ogni manovra dilatoria e, soprattutto, escludendo fin d'ora l'emanazione del previsto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri prima della conclusione della discussione sull'atto di indirizzo in esame.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

SEDE REFERENTE

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il Viceministro per le infrastrutture e i trasporti Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 14.55.

Disposizioni per la ricostruzione, il recupero e lo sviluppo economico-sociale dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.
C. 3811 Libè, C. 3993 Zamparutti, C. 4107 Lolli.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 1o marzo 2011.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, propone la nomina di un Comitato ristretto, nell'ambito del quale potrebbero essere svolti i necessari approfondimenti istruttori, ivi compreso un breve ciclo di audizioni, al fine di addivenire in tempi brevi alla definizione di un testo unificato delle proposte di legge in esame.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base della designazione dei gruppi.

Angelo ALESSANDRI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

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INTERROGAZIONI

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA. - Interviene il Viceministro per le infrastrutture e i trasporti Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 15.

5-04077 Iannuzzi: Sugli eventi alluvionali verificatisi nella provincia di Salerno nei giorni 8, 9 e 10 novembre 2010.

Il Viceministro Roberto CASTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Tino IANNUZZI (PD) si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che giudica del tutto inadeguata alla gravità delle problematiche oggetto del proprio atto di sindacato ispettivo. In particolare, denuncia come assolutamente insufficienti le risorse messe a disposizione dal Governo per fronteggiare gli ingentissimi danni, quantificati in oltre 300 milioni di euro, prodotti dagli eventi calamitosi del novembre 2010 alle attività produttive e alle infrastrutture in alcune aree della regione Campania. Considera, inoltre, inaccettabile che nello stanziamento delle risorse necessarie a fronteggiare le recenti situazioni di emergenza sul territorio nazionale, dal Veneto, alla Liguria e alla Campania, il Governo abbia adottato decisioni in plateale contrasto con i fondamentali principi di solidarietà e di uguale trattamento di tutte le aree del Paese. Allo stesso tempo, giudica molto negativamente il fatto che le risorse, del tutto insufficienti, stanziate dal cosiddetto decreto-legge «milleproroghe» per fronteggiare le richiamate emergenze di protezione civile, siano state ancora una volta sottratte ai fondi che il Ministero dell'ambiente avrebbe dovuto destinare alla realizzazione degli interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e di messa in sicurezza del territorio. Conclude annunciando nuove iniziative parlamentari per ottenere lo stanziamento di adeguate risorse.

5-04304 Marchignoli: Sulla destinazione delle risorse già stanziate per la realizzazione della metropolitana di Parma.

Il Viceministro Roberto CASTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Massimo MARCHIGNOLI (PD), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto, sottolineando come la risposta del viceministro Castelli confermi, in sostanza, che il Governo sta procedendo d'intesa con il comune di Parma, senza tener conto dei precedenti accordi con la regione Emilia Romagna e senza attendere la decisione della Corte costituzionale sul ricorso presentato dalla medesima regione, avverso le disposizioni del decreto-legge n. 40 del 2010 che hanno revocato il finanziamento per la metropolitana di Parma.

5-04305 Guido Dussin: Assegnazione dei fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, avverte che, su richiesta dell'interrogante e acquisita la disponibilità del rappresentante del Governo, lo svolgimento dell'interrogazione in titolo è rinviato ad altra seduta.

5-04306 Delfino: Realizzazione del nuovo Tunnel del Colle di Tenda.

Il viceministro Roberto CASTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Teresio DELFINO (UdC), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, che chiarisce i termini reali della questione e fornisce alla Commissione un cronoprogramma dettagliato. Peraltro, esprime la propria delusione per il fatto che, diversamente da quanto annunciato da diversi

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amministratori locali, non sarà certamente possibile aprire il cantiere entro il prossimo mese di novembre. Auspica, infine, che le scadenze illustrate dal Viceministro Castelli siano rispettate.

5-04307 Piffari: Realizzazione del nuovo casello autostradale di Dalmine, a carico di Autostrade per l'Italia (ASPI).

Il Viceministro Roberto CASTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Sergio Michele PIFFARI (IdV) prende atto della risposta del rappresentante del Governo, dalla quale sembra emergere, pur fra molte resistenze, la volontà di operare per un sollecito completamento dell'opera oggetto del proprio atto di sindacato ispettivo. Conclude, quindi, sollecitando il Governo ad operare affinché si arrivi al più presto a tale risultato.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.20.