CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 gennaio 2011
425.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Martedì 18 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 14.10.

5-03676 Boccuzzi: Sulla campagna pubblicitaria in materia di sicurezza sul lavoro.

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Antonio BOCCUZZI (PD), replicando, si dichiara completamente insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che tuttavia ringrazia per l'attenzione mostrata. In proposito, fa notare che la campagna per la salute e la sicurezza sul lavoro promossa dal Ministero, a differenza di quanto evidenziato nella risposta alla sua interrogazione, denota un atteggiamento del Governo teso esclusivamente a sottrarre i datori di lavoro da talune incombenze burocratiche e a responsabilizzare i lavoratori, i quali, tuttavia, rappresentando la parte debole del rapporto, non sono in grado di provvedere da soli alla propria tutela. Osserva che spetta piuttosto al datore di lavoro garantire il diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori - in ottemperanza a principi fondamentali sanciti da diversi articoli della Carta costituzionale e contenuti nel codice civile - anche tenuto conto dell'elevato grado flessibilità che ormai ha assunto il mercato del lavoro italiano. Evidenzia, quindi, che le politiche portate avanti dal Governo sulla materia dimostrano una sorta di insofferenza verso le regole tese a tutelare le prerogative dei lavoratori, che ha portato all'adozione di misure volte ad aggravare la loro posizione, come l'abrogazione del divieto delle cosiddette «dimissioni in bianco» e il sostanziale svuotamento del Testo unico sulla sicurezza del lavoro.

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In conclusione, nel suggerire il ritiro della campagna pubblicitaria in questione e la sua sostituzione con un'altra basata su un messaggio teso a salvaguardare maggiormente i lavoratori, evidenzia l'esigenza che il Governo, diversamente da quanto fatto finora, metta in campo azioni virtuose in vista della risoluzione del fenomeno sempre più drammatico degli infortuni sui luoghi di lavoro.

5-04010 Bellanova: Situazione dei lavoratori delle società di servizi operanti negli istituti scolastici.

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Teresa BELLANOVA (PD), nel dichiararsi totalmente insoddisfatta della risposta, evidenzia che il Governo, sulla materia in oggetto, non ha fatto altro che ricorrere a «misure tampone», mediante l'adozione di provvedimenti di proroga dei contratti in essere o di concessione della CIG in deroga, senza preoccuparsi di risolvere in maniera strutturale e definitiva il problema della stabilizzazione dei lavoratori delle società di servizi nelle scuole, che dovrebbe essere affrontato attraverso lo stanziamento di adeguate risorse. Evidenziando, pertanto, come nella risposta si sia provveduto semplicemente a ricostruire le vicenda, senza indicare alcuna valida soluzione tesa a porre fine allo stato di incertezza in cui si trovano le migliaia di persone impiegate presso gli istituti scolastici italiani, auspica che l'Esecutivo possa intervenire con urgenza, adoperandosi affinché venga fatta chiarezza in merito.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 18 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 14.30.

DL 228/10 Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
C. 3996 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Gabriella GIAMMANCO (PdL), relatore, osserva che il disegno di legge n. 3996, di conversione in legge del decreto-legge n. 228 del 2010, reca la consueta proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, settori sui quali il Parlamento è più volte intervenuto nel corso della corrente legislatura, da ultimo con la legge n. 126 del 3 agosto 2010 e con la stessa legge di stabilità 2011. Segnala che il provvedimento è suddiviso in tre capi ed è composto da nove articoli: il capo I reca disposizioni che prevedono iniziative di cooperazione in favore dell'Afghanistan (articolo 1), nonché interventi per lo sviluppo e il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione in favore di Iraq, Libano, Myanmar Pakistan, Sudan e Somalia (articolo 2), il cui regime specifico viene disciplinato all'articolo 3; il Capo II disciplina la proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e le rispettive autorizzazioni di spesa (articolo 4), prevedendo altresì, con riferimento a tali ambiti, norme in materia di personale e di legislazione penale e contabile (articoli 5, 6 e 7); il Capo III prevede, infine, disposizioni concernenti la copertura finanziaria (articolo 8) e l'entrata in vigore del decreto-legge (articolo 9).

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Sotto i profili di più diretta competenza della XI Commissione, segnala anzitutto, nell'ambito del Capo I, l'articolo 2, che, al comma 9, dispone in materia di indennità e spese di viaggio per congedo del personale di ruolo presso le Ambasciate italiane in Iraq, Pakistan ed Afghanistan, prevedendo altresì un'autorizzazione di spesa per l'invio in missione di un funzionario diplomatico con l'incarico di assistere la presenza italiana in Kurdistan. Osserva, quindi, che il comma 10 del medesimo articolo prevede autorizzazioni di spesa per la partecipazione di funzionari della carriera diplomatica alle operazioni di gestione delle crisi internazionali, nonché per il funzionamento degli uffici dei Rappresentanti speciali dell'Unione europea per le varie aree di crisi.
Evidenzia, dunque, il comma 3 dell'articolo 3, che, disciplinando il regime degli interventi in favore dell'Afghanistan e degli altri Paesi presi in considerazione all'articolo 2, dispone che al personale inviato in missione breve per tali attività ed iniziative (incluso il personale addetto alla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo) sia corrisposta l'indennità di missione prevista dalla legislazione vigente, nella misura intera incrementata del 30 per cento. Fa quindi presente che il successivo comma 4 del medesimo articolo 3 reca disposizioni concernenti il vitto e l'alloggio del personale inviato in missione nei paesi elencati agli articoli 1 e 2. Informa, poi, che il comma 6 dell'articolo 3 stabilisce che alle spese previste dagli articoli 1 e 2 non si applica l'articolo 60, comma 15, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
Nell'ambito del Capo II, segnala l'articolo 5, recante disposizioni in materia di personale, che al comma 1 reitera, con contenuto identico, le disposizioni sul personale impegnato nelle missioni già contenute nei precedenti interventi sulla materia: si tratta, in particolare, di norme che prevedono, l'attribuzione di alcune tipologie di indennità, oltre a una disciplina del trattamento assicurativo e pensionistico del personale nei casi di decesso, invalidità o infermità per causa di servizio, nonché di disposizioni relative al personale del Corpo della guardia di finanza impiegato nelle missioni internazionali e al contributo corrisposto dall'Unione europea direttamente al personale dell'Arma dei carabinieri per la partecipazione alla missione in ambito comunitario. Per quanto concerne le parti innovate rispetto alla legislazione precedente, peraltro, fa notare che il comma 3 dell'articolo 5 reca talune disposizioni in materia di impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto (APR), con particolare riferimento all'apposita qualifica richiesta per la conduzione di tali velivoli da parte del personale addetto, per il quale è esclusa un'indennità aggiuntiva.
In conclusione, preso atto del contenuto del disegno di legge in esame e atteso che esso reca disposizioni, più volte prorogate, dirette ad assicurare la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace nonché la partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso, ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento favorevole da parte della Commissione, ferma restando l'esigenza di attendere - per l'espressione del parere di competenza - l'esito dell'esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito, che dovrebbe concludersi entro la giornata odierna.

Elisabetta RAMPI (PD), dopo aver ringraziato il relatore per l'esauriente intervento introduttivo svolto, intende cogliere l'occasione del presente dibattito per manifestare anzitutto il cordoglio del suo gruppo per la morte del militare italiano avvenuta in Afghanistan in queste ore, esprimendo altresì solidarietà ai familiari della vittima e pieno sostegno al contingente italiano presente in quel territorio. Nel far notare che tale ultimo drammatico evento dimostra il progressivo deterioramento delle condizioni di sicurezza dei militari italiani impegnati nelle missioni internazionali, sottolinea l'esigenza di rivalutare le modalità con cui vengono definite le strategie italiane in politica estera, promuovendo maggiormente il ruolo del

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Parlamento. In proposito, sul tema specifico della proroga delle missioni, ritiene essenziale uscire dalla logica della decretazione di urgenza, per addivenire all'elaborazione di una «legge-quadro», che definisca una volta per tutte l'ambito normativo di riferimento entro cui collocare l'azione del Governo, affinché il Parlamento venga messo nelle condizioni di verificare la coerenza tra gli obiettivi prefissati e le azioni messe in atto per perseguirli. Ritiene necessario, pertanto, che sul tema delle missioni internazionali vi sia la massima chiarezza di informazione da parte dell'Esecutivo, affinché misure come quelle contenute nel decreto in esame - quali il rafforzamento dell'impegno italiano in talune aree (come l'Afghanistan) a discapito delle iniziative assunte in altre zone (ad esempio, in Darfur) - siano giustificate da adeguate e razionali motivazioni.
Quanto al contenuto di dettaglio del provvedimento, giudica importante che il relatore possa includere nella proposta di parere, che si riserva di presentare, specifiche osservazioni che evidenzino, in primo luogo, l'esigenza di prevedere un intervento specifico a favore del definitivo inquadramento del personale altamente specializzato del Genio militare, che risulta attualmente in una situazione di precarietà (a causa di recenti misure legislative introdotte dal Governo), nonché, in secondo luogo, la necessità di mantenere integre le risorse del Fondo per lo sminamento umanitario, istituito con la legge n. 58 del 2001, che, ad una prima lettura del decreto, potrebbero rischiare di subire una decurtazione. Nell'evidenziare che su tali tematiche il suo gruppo si è già impegnato a presentare emendamenti presso le Commissioni di merito, auspica che il relatore possa tenere conto di tali considerazioni in vista del miglioramento di un testo sul quale ritiene che, in caso di pieno recepimento di tali rilievi, non potrà che esservi il consenso da parte di tutti gli schieramenti.

Silvano MOFFA, presidente, fa notare che, a causa dell'imminente ripresa dei lavori in Assemblea, proprio in vista della commemorazione del militare italiano caduto in Afghanistan, è necessario concludere a questo punto il dibattito, che potrà proseguire nella giornata di domani.
Nel dichiararsi convinto che il relatore saprà recepire, nella sua proposta di parere, gli interessanti spunti emersi sinora, rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.