CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 luglio 2010
349.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Comitato per la legislazione
COMUNICATO
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Mercoledì 7 luglio 2010. - Presidenza del presidente Antonino LO PRESTI.

La seduta comincia alle 14.45.

Programma di lavoro della Commissione per il 2010 e sul programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese (COM(2010)135 def. - 17696/09).
(Relazione alla Commissione XIV).
(Esame e conclusione - Relazione con osservazioni).

Il Comitato inizia l'esame dell'Atto comunitario in titolo.

Antonino LO PRESTI, presidente, ricorda che il Comitato per la legislazione è chiamato a pronunciarsi in data odierna, per la seconda volta nel corso della XVI legislatura e per la quinta volta in assoluto, sul programma legislativo e di lavoro della Commissione del Consiglio dell'Unione europea.
Rammenta, in proposito, che la competenza del Comitato nell'esame di tali atti dell'Unione europea si è radicata a seguito dell'iniziativa, adottata nel marzo del 2004, del collega Antonio Soda che - in qualità di presidente pro tempore del Comitato per la legislazione - avanzò presso la Presidente della Camera la richiesta di uno specifico coinvolgimento del Comitato nella procedura parlamentare di esame di tali importanti atti. Ciò in ragione della presenza nei documenti in oggetto, proprio a partire da quell'anno, di peculiari contenuti appositamente dedicati all'illustrazione delle tecniche di produzione normativa in ambito europeo. Su di essi si concentrerà ovviamente l'esame.
Ricorda, infine, che i rilievi che il Comitato riterrà di formulare verranno inviati alla Commissione Politiche dell'Unione europea, la quale procede all'esame generale del programma legislativo nelle forme (come indicato dalla Giunta per il regolamento del 9 febbraio 2000) di cui all'articolo 126-bis del regolamento, concludendo il proprio esame con una relazione da presentare all'Assemblea ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del regolamento. Tale relazione terrà conto anche delle relazioni approvate - per le parti di competenza - dalle Commissioni di settore e, appunto, dal Comitato.

Roberto OCCHIUTO, relatore, rileva che la Commissione Europea ha trasmesso la comunicazione del programma di lavoro per il 2010 solo il 20 maggio dell'anno in corso, affievolendo in tal modo l'incisività delle pronunce parlamentari riferite a tale documento programmatico. Evidenzia inoltre come principale obiettivo del programma

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sia quello di definire gli strumenti idonei a contrastare la crisi economico-finanziaria. In tal senso si indicano come azioni da condurre prioritariamente quelle volte ad affrontare la crisi e sostenere l'economia sociale di mercato europea; a definire un'agenda dei cittadini che metta la persona al centro delle priorità; a definire un programma di azione esterna ambizioso e coerente, che abbia portata mondiale. Si tratta indubitabilmente di obiettivi ambiziosi e sicuramente condivisibili, ma al contempo enunciati in termini talvolta generici e non particolarmente approfonditi.
Venendo ai temi posti di diretto interesse del Comitato per la legislazione, segnala che il programma di lavoro della Commissione per il 2010 dedica uno specifico paragrafo a indicare come «modernizzare gli strumenti e i metodi di lavoro dell'UE» e che in tale ambito ci si sofferma sugli strumenti di «regolamentazione intelligente».
Illustra quindi la seguente proposta di relazione.

«Il Comitato per la legislazione,
esaminato il Programma di lavoro della Commissione per l'anno 2010 ed il programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese;
considerato che il programma di lavoro della Commissione per il 2010:
è il primo ad essere adottato successivamente all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona ed è anche il primo della settima legislatura europea e dopo la nomina della nuova Commissione;
è essenzialmente incentrato sulle azioni da condurre in relazione alla crisi economico-finanziaria, tra le quali individua la modernizzazione degli strumenti e dei metodi di lavoro dell'UE. In tale ambito, un paragrafo è dedicato alla regolamentazione intelligente, che presenta profili di interesse per il Comitato, con specifico riguardo alla semplificazione normativa ed amministrativa (in particolare: riduzione degli oneri amministrativi) ed alla valutazione delle politiche normative, ex ante ed ex post;
preso atto altresì della consultazione sulla «regolamentazione intelligente» effettuata dalla Commissione nel periodo compreso tra il 23 aprile ed il 25 giugno 2010, della quale si riserva di esaminare il rapporto di sintesi, non appena pubblicato;
valutando positivamente l'obiettivo perseguito dalla Commissione di usare in modo coordinato tra di loro i diversi strumenti di regolamentazione intelligente, integrandoli tra di loro «pienamente in tutto l'arco del ciclo normativo al fine di ottenere risultati strategici validi»;
invita la XIV Commissione a tenere conto, nella relazione da presentare all'Assemblea ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del regolamento, delle seguenti considerazioni, relativamente alle parti di competenza del Comitato:
per quanto concerne la valutazione di impatto:
segnala l'opportunità di porre in essere tutte le misure opportune per assicurare la massima trasparenza delle valutazioni di impatto.

Per quanto concerne la valutazione ex post:
segnala l'opportunità che la Commissione informi costantemente il Parlamento europeo e gli Stati membri in merito al riesame dell'intero corpus normativo che si propone di effettuare al fine di individuare oneri eccessivi, sovrapposizioni, lacune, incoerenze e/o misure obsolete e che si proceda sollecitamente verso l'attuazione dell'impegno di rendere obbligatoria la valutazione ex-post per la revisione degli atti normativi di maggiore importanza.

Per quanto concerne la semplificazione normativa:
segnala l'opportunità, alla luce della vetustà di diverse proposte incluse nell'allegato IV

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al programma di lavoro, che la Commissione prosegua nell'operazione di ritiro delle proposte ormai obsolete, attraverso un complessivo check up di tutte quelle pendenti;
segnala inoltre l'importanza delle proposte volte anche ad adeguare il quadro giuridico al Trattato di Lisbona.

Per quanto riguarda la riduzione degli oneri amministrativi:
prende atto che la Commissione ha già presentato proposte che superano l'obiettivo fissato per il 2012 (riduzione degli oneri amministrativi in misura pari al 25 per cento), auspicando che si dia piena attuazione al programma di lavoro per la riduzione degli oneri amministrativi nell'Unione europea, da cui potranno derivare concreti benefici, anche in termini di PIL, sia nel contesto comunitario sia nell'ambito dei singoli Stati membri, monitorando che le riduzioni ottenute in determinati settori non vengano annullate dalla previsione di nuovi oneri amministrativi.

In relazione al complesso degli strumenti creati dalla Commissione nell'ambito della «regolamentazione intelligente»:
ribadisce l'importanza delle relazioni interistituzionali per il raggiungimento degli obiettivi perseguiti; in questo quadro auspica che la Camera dei deputati sia costantemente aggiornata sui progressi registrati nei diversi ambiti, anche al fine di utilizzare l'esperienza maturata a livello comunitario in connessione con le analoghe problematiche che le istituzioni nazionali stanno affrontando».

Roberto ZACCARIA, pur concordando con la proposta del relatore, precisa che gli strumenti di «regolamentazione intelligente» così come perseguiti a livello europeo, dovrebbero esserlo anche a livello nazionale. Suddetti strumenti, se pur previsti dalla legislazione nazionale, rimangono infatti in larga parte privi di attuazione quando non addirittura contraddetti dai concreti comportamenti del legislatore.
Nell'ambito delle politiche perseguite dal programma la Commissione ha previsto l'agevolazione dell'adesione della UE alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, in modo tale da rafforzare l'applicazione dei diritti in tutta Europa. Ritiene tale aspetto di primaria importanza per far sì che si affermi uno «stato dei diritti» a livello europeo equiparabile alla tutela che essi ricevono dagli ordinamenti interni.
Rileva conclusivamente che su tali materie il ruolo del Comitato per la legislazione è inevitabilmente limitato, a maggior ragione quando, come nel caso di specie, non si prefigurano massicce azioni di riordino normativo a livello di Unione europea.

Il Comitato approva la relazione.

La seduta termina alle 14.55.