CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 aprile 2010
312.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI ALL'ESTERO

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Mercoledì 21 aprile 2010. - Presidenza del presidente Marco ZACCHERA.

La seduta comincia alle 8.35.

Marco ZACCHERA, presidente, avverte che dal 27 al 29 aprile prossimi avrà luogo a Roma la I Assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, a cui, come di consueto, interverrà a norma di legge una rappresentanza della Camera composta da sette deputati. A tale riguardo, auspica che le designazioni siano effettuate da parte delle competenti Commissioni secondo un criterio di rotazione.
Segnala. Quindi, i temi all'ordine del giorno della riunione, che vanno dai progetti di riforma dei COMITES e del CGIE nonché dell'esercizio del diritto di voto all'estero al programma di ristrutturazione della rete consolare. Saranno altresì all'esame dell'Assemblea questioni più specifiche inerenti ai contributi finanziari per i corsi di lingua e cultura italiana, per l'assistenza diretta ed indiretta e per la stampa italiana all'estero. Tra gli altri punti all'ordine del giorno, figurano i seguiti della Conferenza mondiale dei giovani, le iniziative all'estero per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia.

Gianni FARINA (PD), nel ribadire il suo interesse a partecipare alle Assemblee plenarie del CGIE, fa presente che nell'ultima settimana di aprile sarà a Strasburgo per la sessione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

Antonio RAZZI (IdV) richiama la sua proposta di legge per la soppressione del CGIE.

Marco ZACCHERA, presidente, passa a dare conto della proposta di legge che

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intende presentare per la riforma dell'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani all'estero, prospettando la possibilità che il Comitato possa essere una sede opportuna, ferme restando le competenze della Commissione di merito, per un approfondimento conoscitivo delle questioni principali e per la maturazione di un'ampia convergenza politica, individuando una sorta di linee-guida. Evidenzia come la sua proposta si incentri sulla limitazione del voto per corrispondenza agli aventi diritto che ne facciano espressa richiesta in alternativa all'esercizio del diritto di voto nei seggi da istituirsi presso le rappresentanze all'estero.

Marco FEDI (PD), nel sottolineare l'importanza della partecipazione parlamentare alle Assemblee del CGIE, osserva che la questione delle modifiche alla legge sull'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero è destinata ad inserirsi nell'imminente dibattito sulle riforme istituzionali. Propone che il Comitato passi in rassegna comparativamente le diverse ipotesi di soluzione dei problemi emersi. Nel merito, ritiene essenziale la formazione dell'elenco degli elettori sulla base di una volontaria iscrizione preventiva, che al momento è il risultato di un complesso incrocio tra i dati del Ministero dell'Interno e quelli del Ministero degli Esteri.

Marco ZACCHERA, presidente, concorda con la proposta di lavoro del collega Fedi ed apprezza la soluzione prospettata che garantirebbe una chiara manifestazione di volontà, probabilmente riducendo il numero complessivo degli elettori.

Gianni FARINA (PD), nel richiamare il crescente distacco dell'emigrazione dalla realtà politica italiana a causa dell'integrazione nei Paesi di residenza, osserva che la riduzione degli elettori riallineerebbe il rapporto tra corpo elettorale e rappresentanti parlamentari rendendo più coerente il vigente dettato costituzionale. Al riguardo, menziona l'esempio della Francia, dove si eleggeranno undici deputati in altrettanti collegi uninominali rispetto ad un milione e centomila elettori.
Ritiene però che sarebbe necessario, in vista di una simile innovazione, un capillare lavoro di informazione e sensibilizzazione, per cui forse potrebbe rivelarsi più tempestiva, invece di una riforma generale, un semplice emendamento alla legge attuale. Nel condividere, poi, alcuni punti della proposta di legge del presidente Zacchera, raccomanda l'importanza di prevedere la centralizzazione in Italia della stampa e della spedizione delle schede, suggerendo comunque di seguire il modello misto della Svizzera.

Laura GARAVINI (PD) concorda sulla possibilità di seguire un percorso comune tra maggioranza ed opposizione su tale materia. Condivide molte delle soluzioni prospettate, come la duplice opzione, l'invio dall'Italia delle schede e l'uniformità della procedura di voto con quella dei COMITES. Rende noto che un gruppo attivo su internet, andando oltre la legittimità della denuncia dei fenomeni di malcostume politico, ha rivolto espressioni minacciose nei confronti dei parlamentari eletti all'estero che sono intollerabili. Pur ritenendo di non doversi procedere ad una denuncia penale - che costituirebbe un'eccessiva forma di attenzione verso tale gruppo - invita a non coinvolgerne i rappresentanti nei lavori del Comitato.

Marco ZACCHERA, presidente, manifesta piena solidarietà alla collega Garavini.

Antonio RAZZI (IdV) ricorda di aver presentato una proposta di legge per il ricorso al voto elettronico che avrebbe il vantaggio di semplificare anche le procedure di spoglio. Rileva che in ogni caso serve un'anagrafe unica degli elettori all'estero.

Marco FEDI (PD) ricorda che per le elezioni del 2006 era stato effettuato un incrocio automatico dei dati delle liste elettorali degli italiani all'estero con le anagrafi consolari, procedimento non attuato nelle elezioni successive a causa

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della mancanza di risorse, con la conseguenza di non disporre dei tempi necessari per rimediare ad eventuali errori. Auspica quindi l'iscrizione degli aventi diritto al voto in un elenco degli elettori all'estero per sanare le imprecisioni stratificate nel tempo e ridurre il corpo elettorale a coloro che hanno effettivamente titolo e interesse a partecipare alle elezioni.
Ritiene infine che sulle modalità di espressione del voto, anche miste, si possa individuare una soluzione condivisa.

Marco ZACCHERA, presidente, sottolinea il fatto che nel caso dei referendum la correttezza delle liste degli aventi diritto al voto riveste una particolare rilevanza ai fini del raggiungimento del quorum. Ritiene che in una prossima riunione del Comitato si possa fare il punto e trovare una convergenza su buona parte delle problematiche individuate nella seduta odierna.
Auspica, infine, che quanto prima il Comitato possa audire il sottosegretario Bonaiuti sulla riduzione dei fondi per la stampa italiana all'estero. Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la seduta.

La seduta termina alle 9.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 21 aprile 2010.

Incontro informale con il Presidente del Parlamento della Georgia, David Bakradze.

L'incontro informale si è svolto dalle 14.30 alle 15.25.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 21 aprile 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI.

La seduta comincia alle 15.30.

Norme in materia di nomina del Comandante generale del Corpo della guardia di finanza.
Testo unificato C. 864 Vannucci ed abb. ed emendamenti.

(Parere alla IV Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole sul testo e parere su emendamenti).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, illustra il provvedimento in titolo, trasmesso dalla Commissione Difesa che ne è assegnataria in sede legislativa.
Ricorda che il provvedimento recepisce un emendamento del Governo, dichiarato inammissibile per estraneità di materia in occasione dell'esame dell'ultimo decreto-legge di proroga del finanziamento delle missioni internazionali.
In sintesi, il provvedimento modifica i criteri di nomina del Comandante della Guardia di finanza, attualmente scelto tra i generali di Corpo d'armata dell'Esercito in servizio effettivo, al fine di includere tra i candidati anche i generali di Corpo d'armata della stessa Guardia di Finanza, in linea con quanto avvenuto per l'Arma dei Carabinieri in occasione del riordino operato nel 2000. Tale intervento legislativo appare pertanto come un significativo contributo ai fini di una piena valorizzazione della professionalità e della specificità della Guardia di finanza nell'ambito delle Forze armate del Paese, di cui essa fa parte.
Quanto alle parti di competenza della Commissione esteri, segnala l'articolo 2 che, integrando la disciplina vigente, specifica che «nell'espletamento delle attività di concorso alle operazioni militari in caso di guerra e alle missioni militari all'estero, il Corpo dipende funzionalmente dal Ministero della difesa», con ciò definendo un doveroso criterio di coordinamento organizzativo in occasione di tali delicate circostanze.
Passando agli emendamenti presentati, segnala che non vi sono proposte emendative che insistano su aspetti di competenza

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della Commissione, con l'unica eccezione parziale dell'emendamento 1.1 Maurizio Turco e altri, che esclude dalle competenze della Guardia di finanza il concorso alla difesa politico-militare.
Conclusivamente, propone l'espressione di un parere favorevole sul testo e del nulla osta sugli emendamenti ed articoli aggiuntivi presentati, in quanto non attinenti ai profili di competenza della Commissione, salvo il parere contrario all'emendamento 1.1 Maurizio Turco.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la proposta di parere come formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 16.