CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 gennaio 2009
124.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 21 gennaio 2009.

Ratifica Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione Italia-Libia, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008.
C. 2041-A Governo.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 8.30 alle 8.40.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 21 gennaio 2009. - Presidenza del presidente, Stefano STEFANI.

La seduta comincia alle 14.15.

Indagine conoscitiva sui problemi e le prospettive del commercio internazionale verso la riforma dell'OMC. Pag. 37
Audizione dell'Ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri, Rappresentante permanente d'Italia presso le Organizzazioni internazionali a Ginevra.
(Svolgimento e conclusione).

Stefano STEFANI, presidente, avverte che la seduta sarà trasmessa, oltre che sul canale satellitare della Camera dei deputati, anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Giovanni CARACCIOLO di VIETRI, Rappresentante permanente d'Italia presso le Organizzazioni internazionali a Ginevra, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

Intervengono quindi, per formulare osservazioni e porre quesiti, Stefano STEFANI, presidente, Guglielmo PICCHI (PdL), Leoluca ORLANDO (IdV), Claudio D'AMICO (LNP), Franco NARDUCCI (PD), e Roberto ANTONIONE (PdL).

Giovanni CARACCIOLO di VIETRI, Rappresentante permanente d'Italia presso le Organizzazioni internazionali a Ginevra, replica ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

Stefano STEFANI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.25.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 21 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 15.30.

5-00764 Mecacci: Sulla rimozione dell'Organizzazione dei mujahidin del Popolo Iraniano dalla lista delle organizzazioni proscritte nel Regno Unito.
5-00790 Evangelisti: Sulla rimozione dell'Organizzazione dei mujahidin del Popolo Iraniano dalla lista delle organizzazioni proscritte nel Regno Unito.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Matteo MECACCI (PD), nell'esprimere soddisfazione per l'importante risposta fornita dal rappresentante del Governo, rileva che essa smentisce le dichiarazioni del sottosegretario Mantica rese nella seduta del 3 dicembre scorso in occasione della discussione sulla risoluzione, da lui presentata, vertente su tema analogo e approvata dalla Commissione. Le precisazioni del sottosegretario Scotti sull'approvazione da parte del Parlamento britannico dell'order per la cancellazione dell'OMPI dall'allegato 2 del Terrorism Act del 2001 confermano infatti lo svolgimento di un dibattito con una deliberazione sul tema presso la House of Lords. Nell'auspicare maggiore coerenza da parte del Governo sul piano informativo, richiama i contenuti della sentenza della Corte di Giustizia delle comunità europee, avente sede in Lussemburgo, che, nell'annullare la decisione di congelare i fondi dell'OMPI, ha sul piano formale posto la questione del diritto alla difesa e ha ritenuto, sul merito, che non vi sono elementi che dimostrino, secondo il necessario principio di legittimità, che le inchieste giudiziarie aperte in Francia nel 2001 e nel 2007 fondino la decisione riguardo all'OMPI. Secondo la Corte, il Consiglio non ha inoltre fornito motivazioni specifiche sul perché i fatti ascritti a persone sospettate di

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essere membri dell'OMPI siano da attribuire all'OMPI. A partire da questi punti di riferimento, segnala che da allora si è avviata una fase di dibattito presso la House of Lords, culminata nella seduta del 12 gennaio scorso, in cui Lord Malloch Brown, ex vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha riferito dei periodici controlli svolti sulle organizzazioni che si ritiene di dovere proscrivere e ha affermato che le decisioni in tale ambito sono assunte nel rispetto di quanto stabilito dai tribunali nazionali ed europei e che nel caso di specie il rispetto della decisione presa dal giudice europeo impedisce di inserire l'OMPI nelle liste delle organizzazioni terroristiche. Segnala inoltre che Lord Malloch Brown ha dichiarato che il Regno Unito in tutte le sedi esorterà al rispetto delle decisioni dei tribunali. Alla luce di tali elementi, auspica da parte del Governo italiano il mantenimento di una linea coerente con la giurisprudenza europea e con le regole dello stato di diritto e non sbilanciata a favore di un regime, quale quello iraniano, impegnato in un'intensa attività di lobbying.

Leoluca ORLANDO (IdV), cofirmatario dell'interrogazione 5-00790 Evangelisti, segnala che essa scaturisce da un'esigenza di carattere documentale ed istruttorio, peraltro esplicitata dallo stesso sottosegretario Mantica nel corso della discussione sulla citata risoluzione. Rileva che in questo senso la risposta oggi fornita appare soddisfacente, anche se, a suo avviso, è opportuno che il Governo assuma una posizione rispetto al bilanciamento tra due diverse esigenze: quella di lottare contro il terrorismo internazionale e quella di evitare la strumentalizzazione e discriminazione di forze politiche di opposizione tramite il ricorso alle liste delle organizzazioni terroristiche. Sollecita pertanto il Governo a porre tale questione nelle opportune sedi internazionali, unitamente al tema della tutela del diritto alla difesa.

5-00830 Mecacci: Sulla condanna di nove omosessuali in Senegal.

Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Matteo MECACCI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto dalla risposta del rappresentante del Governo, sottolineando che l'Italia dovrebbe assumere un ruolo attivo presso l'Unione europea per l'assunzione di iniziative nei confronti del Senegal. Ricorda che in tale Paese - che tra i primi Paesi africani ha avviato un percorso di transizione e si è distinto quanto all'adeguamento agli standard umanitari- si sono registrati episodi di intolleranza e violazione dei diritti umani a partire dal momento in cui il Senegal ha assunto la presidenza di turno dell'Organizzazione della Conferenza islamica. Ricorda, altresì, a conferma di questo nuovo corso, che il Senegal, che pur è stato tra i primi Paesi africani abolizionisti, ha approvato senza assumersene la sponsorizzazione la risoluzione delle Nazioni Unite per la moratoria universale della pena di morte. Auspica da parte del Governo italiano l'assunzione di un'iniziativa bilaterale nei confronti del Senegal, anche in considerazione del sostegno che il nostro Paese ha sempre assicurato nell'ambito degli impegni in tema di cooperazione allo sviluppo. Un'iniziativa in tal senso dovrebbe anche essere mirata a chiarire la sorte delle persone che sono state oggetto di discriminazioni di carattere sessuale.

Stefano STEFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.50.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 21 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 15.50.

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DL 200/2008: Misure urgenti in materia di semplificazione normativa.
C. 2044 Governo.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Michaela BIANCOFIORE (PdL), relatore, illustra il provvedimento in titolo osservando che esso ha ad oggetto due grandi problemi che incidono negativamente sull'attività quotidiana delle amministrazioni pubbliche, degli operatori del diritto, delle imprese, dei cittadini: la ridondanza del nostro ordinamento normativo e la carenza di adeguati strumenti a disposizione del pubblico per accedere alla normativa e quindi per conoscere il diritto vigente. Si tratta di due ritardi storici dell'Italia rispetto a paesi molto più avanti di noi in termini di codificazione e semplificazione del diritto, mentre la nostra posizione relativa peggiora man mano che gli strumenti informatici si perfezionano e le amministrazioni pubbliche ne promuovono applicazioni volte al miglioramento dei servizi resi al cittadino. Segnala quindi che nell'ambito dei dati di raffronto sul numero di leggi in vigore nei Paesi europei, l'Italia si colloca, insieme alla Francia, in cima ad ogni classifica e vi sono studiosi che hanno misurato l'impatto della proliferazione normativa in due punti percentuali del Pil attuale, per un importo di circa 30 miliardi di euro.
Osserva che il tratto caratterizzante del provvedimento in esame è dato dall'abrogazione, all'articolo 2, comma 1, di 28.889 atti normativi di rango primario riportati nell'Allegato 1 al decreto-legge. Tale intervento abrogativo fa seguito all'abrogazione di 3.370 atti normativi di rango primario disposta dall'articolo 24 del decreto-legge n. 112 del 2008. L'abrogazione di un numero così alto di atti viene coerentemente collegata e finalizzata all'esigenza di realizzare di una banca dati pubblica e gratuita della normativa vigente. L'abrogazione di quasi 29.000 atti normativi - risalenti al periodo antecedente l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, essendo stati emanati tra il 1861 ed il 31 dicembre 1947 - oltre a semplificare il lavoro di immissione nella banca dati stessa, comporta anche «cospicui risparmi di spesa, considerando che l'inserimento e la marcatura di un atto legislativo nella banca dati pubblica costa circa 200 euro».
Sottolinea che si tratta di un obiettivo pienamente condivisibile, che può incidere notevolmente, in termini assai positivi, sui rapporti tra i cittadini e le Istituzioni. Condivide altresì l'opinione per cui è da proseguire la significativa esperienza di cooperazione interistituzionale, tra Presidenza del Consiglio e le Presidenze dei due rami del Parlamento, che ha portato in questi alla realizzazione di notevoli sinergie sul versante della razionalizzazione legislativa, anche in forza dell'esperienza acquisita nell'arco di un trentennio dalle Amministrazioni parlamentari.
Prima di passare all'esame delle disposizioni, segnala che l'esame della Commissione si appunta sul testo del provvedimento così come risultante dall'esame degli emendamenti approvati presso la I Commissione, riunita in sede di comitato ristretto, e deve registrare i contenuti del parere già espresso lo scorso 15 gennaio dal Comitato per la legislazione per gli aspetti attinenti la materia di affari esteri.
Segnala che il decreto-legge, composto di quattro articoli e due allegati, attribuisce, all'articolo 1, comma 1, al Ministro per la semplificazione normativa le competenze in materia di realizzazione di una banca dati pubblica e gratuita della normativa vigente. Un primo emendamento, approvato in I Commissione, precisa che tale iniziativa persegue le finalità stabilite dall'articolo 107 della legge n. 388 del 2000 (legge finanziaria per il 2001), ovvero la promozione dell'informatizzazione e della classificazione della normativa vigente al fine di facilitarne la ricerca e la consultazione gratuita da parte dei cittadini, nonché di fornire strumenti per l'attività di riordino normativo. Un ulteriore rilevante emendamento stabilisce che le

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Amministrazioni di Camera e Senato, sulla base delle intese, collaborano per l'attuazione delle suddette iniziative.
L'articolo 1, comma 3, del decreto-legge assicura il finanziamento delle attività di cui ai commi precedenti con le risorse già stanziate ai sensi del già citato articolo 107 della legge finanziaria 2001; la I Commissione ha integrato la norma al fine di precisare che non possono essere finanziati a carico di bilanci pubblici progetti di classificazione e accesso alla normativa vigente non rientranti nel programma stabilito con il decreto-legge.
L'articolo 2, comma 1, è stato modificato dalla Commissione di merito che ha previsto che l'abrogazione delle disposizioni in Allegato 1 decorra non già dal sessantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore del decreto, ma dal 16 dicembre 2009. La modifica è connessa alla necessità di tenere conto della delega legislativa, aperta per l'appunto fino al 16 dicembre 2009, conferita al Governo con il provvedimento «taglia leggi» del 2005, le cui modalità prevedono peraltro il coinvolgimento di un'apposita Commissione parlamentare bicamerale.
Il nuovo comma 1-bis prevede che entro il 30 giugno 2009 il Ministro per la semplificazione normativa trasmetta alle Camere una relazione motivata sull'impatto delle abrogazioni dell'allegato 1 nell'ordinamento vigente, con riferimento ai diversi settori di competenza dei singoli ministeri. Tale inserimento va incontro alle condivisibili preoccupazioni, peraltro formalizzate dal Comitato per la legislazione, dovute al fatto che il vasto elenco di atti normativi è redatto con criterio cronologico e non per settori di attività. La relazione costituisce dunque uno strumento di verifica e controllo degli effetti abrogativi del provvedimento, utile non soltanto agli organi parlamentari ma anche alle amministrazioni interessate, ivi compreso il Ministero degli affari esteri. La relazione è peraltro presentata ad una data che appare ragionevolmente spostata in avanti per consentire di registrare le abrogazioni che operino medio tempore, in un momento successivo all'entrata in vigore della legge di conversione e alla adozione dei decreti ministeriali, di cui all'articolo 1, comma 2.
Alla luce degli esiti di una limitatissima indagine a campione, rileva che l'utilità di tale strumento si spiega anche in relazione ad alcuni atti normativi in materia di competenza della III Commissione - di cui si prevede l'abrogazione - i cui effetti non sembrano esauriti. In particolare, al n. 17.781 è inserito il regio decreto-legge 26 ottobre 1933, n. 1597, recante ratifica dell'accordo di Parigi del 29 novembre 1924 per l'istituzione a Parigi di un Ufficio internazionale del vino. Tale accordo in realtà viene richiamato anche nel recente accordo istitutivo dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino, ratificato e reso esecutivo con la legge 15 gennaio 2003, n. 26. L'Organizzazione ha sostituito l'ufficio istituito nel 1924. Al n. 27.807 figura invece la legge 16 maggio 1947, n. 546, riguardante l'approvazione dell'accordo internazionale istitutivo della FAO (che è, tra l'altro, la principale organizzazione internazionale, avente sede in Italia). Lascia altresì perplessi l'inserzione al n. 28.121 è della legge 2 agosto 1947, n. 811, recante autorizzazione al Governo della Repubblica a ratificare il Trattato di pace tra le potenze alleate e associate e l'Italia, che costituisce l'atto presupposto della firma del Trattato stesso. Al n. 28.599 figura invece il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato del 30 ottobre 1947, n. 1455, relativo all'adesione dell'Italia alla Convenzione di Londra, istitutiva dell'UNESCO. Segnala inoltre che al n. 707 è richiamata la cosiddetta «legge sulle guarentigie» (legge 13 maggio 1871, n. 214) che è già stata abrogata dall'articolo 26 della legge di esecuzione del Concordato del 1929. Inoltre, ai nn. 2.718 e 3.532, gli atti normativi ivi indicati richiamano erroneamente il regio decreto 28 gennaio 1866, n. 2804, con cui è promulgata e resa esecutoria in tutte le province del Regno, con alcune modificazioni, la legge consolare del 15 agosto 1858 (nel primo caso è richiamato «come legge consolare del 28 gennaio 1866, n. 2804»; nel secondo caso come «legge 28 giugno 1866, n. 2804»).
Passando all'articolo 3, anch'esso modificato in sede referente, segnala che tale

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disposizione «salva», al comma 1, sessanta atti normativi di rango primario, indicati nell'Allegato 2, dall'elenco delle abrogazioni operate dall'24 del decreto-legge n. 112 n. 2008. Il nuovo articolo 1-bis integra l'elenco dei sessanta atti da mantenere nell'ordinamento con ulteriori nove provvedimenti. Tra questi si segnala, in particolare, per gli aspetti connessi ai rapporti tra l'Italia e la Svizzera, la legge 18 dicembre 1976, n. 859, in tema di regolarizzazione delle posizioni contributive dei lavoratori di Campione d'Italia nelle assicurazioni contro la tubercolosi e per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti.
Nel ribadire di condividere in toto le ragioni che ispirano il provvedimento al nostro esame, sottolinea l'opportunità che il Governo offra alcune precisazioni circa la portata dell'azione di razionalizzazione normativa nel settore delle relazioni internazionali. In considerazione delle peculiarità e della delicatezza che connotano i meccanismi normativi di adeguamento dell'ordinamento nazionale a quello internazionale, auspica l'adozione di un parere favorevole a condizione che vengano sottratti al meccanismo abrogativo previsto dal provvedimento tutti quegli atti riguardanti rapporti internazionali dello Stato, di approvazione di accordi, protocolli o scambio di note internazionali ovvero di autorizzazione alla ratifica e di esecuzione di trattati internazionali tuttora vigenti. Nel preannunciare la presentazione di una proposta di parere favorevole con una condizione e un'osservazione a conclusione dell'eventuale dibattito, auspica una positiva valutazione del provvedimento da parte della Commissione.

Stefano STEFANI, presidente, in considerazione dell'imminente avvio delle votazioni presso l'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI.