CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 luglio 2008
41.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Delegazione presso l'Assemblea parlamentare dell'INCE
COMUNICATO
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Mercoledì 23 luglio 2008. - Presidenza del Presidente Laura RAVETTO.

La seduta comincia alle 15.15.

Comunicazioni del Presidente.

Laura RAVETTO (PdL), presidente, rivolge un saluto caloroso ai colleghi della Camera e del Senato presenti ed un augurio di buon lavoro all'intera Delegazione. Porge inoltre uno speciale benvenuto alla senatrice Tamara Blazina, designata dal Presidente Schifani in sostituzione di una collega dimissionaria.
Poiché si tratta della prima riunione dopo quella costitutiva, sottopone all'attenzione dei colleghi alcune riflessioni sull'assetto organizzativo, sul ruolo e sulle linee di attività della Delegazione, partendo da una breve ricognizione della ragioni storico-politiche che sono alla base dell'Iniziativa Centro Europea, nella quale l'Italia svolge un ruolo-guida, largamente riconosciuto.
Le origini dell'InCE risalgono ad un accordo firmato a Budapest l'11 novembre 1989 - appena due giorni dopo la caduta dei muro di Berlino - da Austria, Italia, Ungheria e Jugoslavia con lo scopo di creare una piattaforma di cooperazione politica, economica, scientifica e culturale, denominata «Quadrangolare». Nel maggio del 1990, con l'ammissione della Cecoslovacchia, l'organizzazione divenne «Pentagonale» e nel 1991, successivamente all'adesione della Polonia, fu rinominata «Esagonale». In seguito alla dissoluzione della Jugoslavia e all'ammissione di quattro delle sue Repubbliche come Stati Membri, il gruppo nel 1992 fu rinominato InCE (in inglese CEI - Central European Initiative).
Nella metà degli anni Novanta gli Stati membri dell'lnCE sono diventati sedici, coprendo un'area estesa dall'Europa centrale all'Europa sud-orientale. Nello stesso periodo, l'istituzione presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) a Londra del Fondo fiduciario e del Segretariato per i progetti, nonché la creazione del Centro d'informazione e documentazione a Trieste - più tardi denominato Segretariato Esecutivo - costituirono i passi fondamentali per consolidare la struttura operativa dell'organizzazione. Nel 2000, la Repubblica federale di Jugoslavia diventò il diciassettesimo Stato Membro. Un anno dopo fu creato il Fondo di Cooperazione (CEI Cooperation Fund). Nel 2006 il Montenegro entrò a far parte dell'lnCE come diciottesimo Stato Membro.
Attualmente sono aderenti all'InCE i seguenti Stati: Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Italia, Macedonia, Moldova, Montenegro, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria.
Come obiettivi principali, l'InCE promuove l'armonizzazione delle politiche nei Paesi dell'Europa centro-orientale ed il processo di integrazione con l'Unione Europea, attraverso un sostegno costante durante

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la fase di transizione verso una democrazia stabile ed un'economia di mercato.
L'lnCE si distingue da tutti gli altri attori regionali per diverse ragioni: è stato il primo organismo regionale ad essere creato dopo la fine della guerra fredda ed opera sia a livello politico-istituzionale che operativo-progettuale. Dispone inoltre di un efficace assetto istituzionale intergovernativo e parlamentare ed utilizza un approccio bottom-u» nelle proprie azioni.
Negli ultimi anni l'InCE ha subìto una profonda trasformazione che ne ha ridefinito la mission, inizialmente incentrata su una politica del dialogo, passando ad un approccio più operativo, con la promozione di attività finalizzate a trasferire know-how e tecnologie, a sostenere gli scambi commerciali, ad offrire incentivi di investimento, a sostenere la ricerca scientifica e la formazione nel settore culturale, della comunicazione e delle politiche giovanili.
Uno degli asset dell'InCE, come accennato, è la sua forte dimensione parlamentare: l'Assemblea parlamentare, nata per impulso autonomo dei Parlamenti di alcuni dei Paesi membri, tra i quali l'Italia, ha vissuto alterne vicende prima di venire «istituzionalizzata» nel 1993, nel corso dell'anno di presidenza ungherese, con l'approvazione di un Regolamento ad hoc. Nel corso della sessione di Bratislava, il 4 novembre 2005, è stata approvata una riforma del Regolamento dell'Assemblea.
L'Assemblea parlamentare si riunisce di norma in autunno, almeno 15 giorni prima del Vertice dei Capi di Governo.
La Presidenza segue il principio della rotazione, che coincide con l'ordine di successione della presidenza della Dimensione governativa, ed è esercitata dal Presidente della rispettiva Delegazione nazionale (attualmente il Presidente è il Capo della Delegazione moldava, Valeriu Guma). La Presidenza di turno, quella dell'anno precedente e del successivo formano la cosiddetta Troika.
Prima dell'incontro annuale dei Ministri degli affari esteri, si riunisce la Commissione parlamentare, formata da due delegati per ogni Paese, che approva una dichiarazione finale sottoposta all'attenzione dei Ministri degli Affari esteri e dei Capi di Governo nel corso delle rispettive riunioni: quest'anno la Commissione si è riunita nella capitale moldava il 26 maggio scorso.
La Commissione permanente (Standing Committee) assicura la continuità e l'efficienza dei lavori della Dimensione parlamentare nei periodi tra le sessioni. Di essa fanno parte il Presidente e i due Vicepresidenti dell'Assemblea, i Presidenti delle tre Commissioni generali ed i Presidenti delle diciotto delegazioni nazionali.
Le tre Commissioni generali - ognuna delle quali formata da un terzo dei parlamentari dell'Assemblea - sono competenti, rispettivamente, degli affari politici, degli affari economici e degli affari culturali.
Le Assemblee parlamentari degli Stati membri, entro sei mesi dal loro insediamento, designano i loro rappresentanti in seno al consesso che è composto da 81 membri: l'Italia ha una rappresentanza parlamentare composta di sette delegati.
Ricorda che, a differenza di altre consessi interparlamentari, all'interno dell'Assemblea dell'InCE non sono costituiti gruppi politici, ma vige piuttosto un assetto incentrato sulle delegazioni nazionali. La lingua ufficiale dell'Assemblea, come delle altre componenti dell'Organizzazione, è l'inglese.
L'lnCE opera a vari livelli attraverso diverse strutture ed eventi: da un lato, il Summit annuale dei Capi di Governo che si tiene parallelamente all'importante Forum delle forze economiche ed imprenditoriali (che quest'anno si terrà a Chisinau l'8-9 ottobre prossimi), l'incontro annuale dei Ministri degli Affari Esteri, la riunione dei Ministri dell'Economia ed altre riunioni ministeriali settoriali; dall'altro lato, gli incontri mensili del Comitato dei Coordinatori Nazionali e le riunioni dei 16 Gruppi di Lavoro.
L'Iniziativa delle Camere di Commercio, che rappresenta la dimensione commerciale dell'organizzazione ed è un vero e proprio unicum tra gli organismi di

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cooperazione regionale, costituisce un indispensabile rete complementare dell'InCE.
Tutte le strutture dell'lnCE fanno riferimento al Segretariato esecutivo e al Segretariato per i Progetti. Il primo, fondato nel 1996, è situato a Trieste ed opera con lo status di Organizzazione Internazionale. Il secondo, invece, è operativo presso la BERS a Londra dal 1991 ed ha i suoi uffici sia a Trieste che a Londra. Il sostegno finanziario ad entrambi i Segretariato, assicurato dall'Italia, è sicuramente un punto importante da approfondire anche in seno alla Delegazione.
È attualmente in corso una riflessione volta ad assicurare una maggiore partecipazione anche degli altri Paesi al finanziamento dell'attività dell'Iniziativa, attualmente a carico quasi esclusivamente dell'Italia, sulla base della proposta di un incremento del contributo annuo al «Fondo di Cooperazione». Decisioni in tal senso dovrebbero essere prese in vista del Vertice dei Capi di Governo InCE, previsto a Chisinau il 28 novembre 2008. Si tratterebbe per il momento di un aumento contenuto dei contributi nazionali: ciò avrebbe tuttavia un suo specifico significato nel testimoniare l'impegno a rafforzare le capacità operative dell'Iniziativa. Auspica che la Delegazione sappia dare un qualificato contributo anche in questa direzione.
Illustra i prossimi appuntamenti della Delegazione, segnalando in primo luogo la prossima riunione plenaria dell'Assemblea, alla quale sono chiamati a partecipare tutti i componenti della Delegazione, programmato a Chisinau il 18 novembre prossimo, riservandosi di trasmettere quanto prima l'agenda dei lavori e le ulteriori informazioni di corredo per assicurare la migliore partecipazione dei colleghi all'iniziativa.
Ricorda inoltre che è già programmata a Vienna, per il 2-3 ottobre prossimi, una riunione della Commissione Affari culturali che tratterà dei problemi della formazione continua e che provvederà ad eleggere i suoi Vice Presidenti.
Sottolinea altresì l'opportunità, in continuità con un'analoga iniziativa promossa al principio della scorsa legislatura, di effettuare alla ripresa dei lavori parlamentari una breve missione presso il Segretariato esecutivo dell'InCe, a Trieste, per incontrare il Direttore del Segretariato ed acquisire una conoscenza diretta dei principali progetti e delle linee di sviluppo che interessano la dimensione governativa dell'Organizzazione.
Rileva inoltre l'esigenza di svolgere nel prossimo futuro una visita presso il Segretariato per i progetti della BERS, a Londra, unitamente ad altri due colleghi della Delegazione, in rappresentanza delle forze di maggioranza e di opposizione, nell'ottica di una migliore comprensione e dei meccanismi che presiedono al finanziamento dei programmi infrastrutturali dell'InCE che, come accennato, sono largamente finanziati dall'Italia.
Un ulteriore importante versante da approfondire è quello delle relazioni tra l'InCe e l'Unione europea: la Delegazione italiana, infatti, nella scorsa legislatura, ha proposto che la Commissione europea acquisisca lo status di osservatore presso l'InCE. Gli interlocutori della Commissione hanno infatti manifestato un favorevole interesse preliminare alle proposte in parola, ivi inclusa quella di un possibile status di osservatore presso l'InCE per la Commissione stessa, una volta che il processo di rilancio intrapreso dall'Iniziativa sarà completato. Si tratta di una tematica molto importante, che assume un particolare rilievo in questa fase storica del processo d'integrazione europea che non può ammettere e giustificare «congedi sabbatici», soprattutto da un parte di un Paese come l'Italia, peculiarmente legato allo sviluppo politico e civile dell'Europa sud-orientale.
Ai fini di un efficace impiego delle competenze dei colleghi della Delegazione all'interno delle tre commissioni generali, li invita ad indicare nei moduli posti in distribuzione le loro preferenze circa l'appartenenza a tali organismi, impegnandosi

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ad assicurare un'equa distribuzione, nel rispetto, per quanto possibile, delle preferenze indicate.
Fa inoltre presente che proprio oggi ha preso parte ad convegno sul ruolo dei Parlamenti nella stabilizzazione democratica dei Balcani, promosso dall'IPALMO e dall'Università «La Sapienza» di Roma, con la partecipazione di qualificate delegazioni di cinque Parlamenti dell'Europa sud-orientale.
Richiama pertanto le parole conclusive pronunciate in quella sede, nell'intento di esplicitare la sua visione sul ruolo e sulla potenzialità della Delegazione: «Credo che l'area balcanica costituisca non soltanto una priorità per la proiezione internazionale del nostro Paese ma per la stessa Unione europea: sono infatti convinta che i popoli di quest'area siano chiamati a fornire, per la varietà, lo spessore e la ricchezza delle loro tradizioni di cultura, un contributo decisivo alla riaggregazione di un Continente troppo a lungo diviso ed al rafforzamento di canali di contatto, divenuti assai esili in questi ultimi anni, tra l'Europa e la sponda meridionale del Mediterraneo».
La senatrice Tamara BLAZINA (PD), dopo avere salutato i colleghi della delegazione, sottolinea come l'intervento della Presidente rappresenti un importante stimolo per la Delegazione. L'Italia è chiamata a svolgere un ruolo di «capofila» tra i Paesi membri dell'Unione europea nel promuovere la piena integrazione europea dei Paesi balcanici. Sottolinea inoltre la funzione specifica dell'InCe nel concorrere a garantire la sicurezza e la stabilità geopolitica dell'area. Conclude osservando che ulteriori priorità d'intervento della Delegazione potranno essere definite nelle prossime riunioni.

Il senatore Oskar PETERLINI (UdC-SVP-Aut.) ringrazia la Presidente per avere chiaramente delineato ruolo della Delegazione che i componenti sapranno sicuramente interpretare al meglio. Evidenzia infine il suo interesse per le attività della Commissione per gli affari culturali.

Il deputato Aldo DI BIAGIO (PdL), dopo avere richiamato l'efficace pragmatismo delle proposte e degli indirizzi delineati dalla Presidente, formula l'augurio che, anche attraverso le attività della Delegazione, l'Italia possa svolgere un ruolo di protagonista nell'area dei Paesi aderenti all'InCE.

La seduta termina alle 15.40.