CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 settembre 2012
699.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-06709 Bernardini: Sulla situazione del carcere di massima sicurezza di Paliano, Frosinone.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle segnalate difficoltà in cui versa l'Istituto penitenziario di Paliano – premesso che tale istituto riveste un importante ruolo nella delicata gestione dei detenuti collaboratori di giustizia, trovandosi altresì in posizione geografica ben adeguata alle esigenze di sicurezza della struttura e della popolazione ivi detenuta – si rappresenta quanto segue:
   Riguardo all'affermazione secondo cui «il sistema di videoconferenza è fuori uso, il che non permette ai pentiti di testimoniare senza andare in tribunale...» si osserva che la Direzione dell'istituto ha ottenuto dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria il finanziamento per l'effettuazione dei lavori di ristrutturazione dei locali destinati al reparto videoconferenze. In data 2 luglio 2012 è avvenuta la consegna dei lavori alla ditta che ha ottenuto l'aggiudicazione dei lavori, che avranno termine entro il 30 settembre prossimo venturo. Si auspica che in tempi brevi possano essere completate le procedure per la fornitura degli arredi e delle strumentazioni tecniche necessari all'avvio del servizio.
   Relativamente alla circostanza che «la videosorveglianza è funzionante solo nella sala colloqui e nel refettorio ...» si osserva che la Casa di Reclusione di Paliano è ospitata in una fortezza militare del 1500. Proprio in virtù della sua prima destinazione d'uso essa dunque presenta fortificazioni che la rendono praticamente inaccessibile. Tutti gli ambienti detentivi sono inclusi rispetto all'esterno ed alla seconda cinta muraria. Non è attivo un impianto di videosorveglianza ma esistono delle telecamere posizionate in alcune zone dell'intercinta. La locale Direzione, avvalendosi di un gruppo di lavoro composto da dipendenti qualificati, ha programmato alcuni interventi che mirano a strutturare un sistema di video sorveglianza in economia per l'interno dell'istituto e per il perimetro esterno all'edificio. Questo progetto è stato portato avanti da febbraio sino ad oggi per la parte riguardante l'interno dell'istituto. Grazie alla disponibilità e alla professionalità dei componenti del gruppo di lavoro, ed in particolare del tecnico elettricista, è stata completata ed è funzionante la videosorveglianza nella zona di piazza d'Armi, sui corridoi e nelle zone d'accesso delle sezioni detentive, sul cortile d'accesso alle sale colloqui, nella sezione destinata ad ospitare i detenuti in articolo 21 O.P. e nei locali adibiti ad aule scolastiche e biblioteca.
  I monitors di controllo sono stati posizionati presso la portineria e presso la piazza d'Armi. È in fase di completamento l'installazione di una apparecchiatura presso la portineria per la gestione delle telecamere già installate e per il controllo delle porte d'ingresso della stessa portineria. È in fase di realizzazione la videosorveglianza presso la seconda sezione. È stata inoltre creata ed è funzionante una rete locale LAN per la connessione delle apparecchiature DVR e di un personal computer per la visualizzazione e la gestione delle immagini riprese da ogni singola telecamera.
  Tutti i lavori fino ad oggi realizzati sono stati eseguiti in economia.Pag. 22
   Riguardo alla segnalata «carenza di circa venti agenti di Polizia Penitenziaria ...» si osserva che – analogamente alla gran parte degli istituti penitenziari del Paese – anche l'istituto di Paliano risente della oggettiva insufficienza di organico, carente di circa 6.000 unità. Al riguardo preme evidenziare che per l'anno in corso la legge di bilancio ha previsto uno stanziamento di 41 milioni di euro sui capitoli dello stato di previsione del Ministero della Giustizia – C. d. R. Amministrazione penitenziaria – da destinare all'adeguamento dell'organico del Corpo di polizia penitenziaria, in applicazione dell'articolo 4, comma 1, lettera a) della legge 26 novembre 2010, n. 199. Tale disponibilità finanziaria consentirà di dare corso all'assunzione di un contingente aggiuntivo di circa 1.080 unità di personale nella qualifica iniziale del ruolo degli agenti ed assistenti. Per quanto riguarda, poi, il dato giornalistico circa il lavoro di portineria prestato dal direttore, si osserva che esso non trova alcun riscontro nelle informazioni assunte da questa Amministrazione, potendosi invece riferire alla sua assidua presenza nell'istituto a quotidiano supporto di tutto il personale ivi operante. In ogni caso, le esigenze dell'istituto di Paliano saranno prese in considerazione, compatibilmente con le analoghe esigenze di altri istituti penitenziari, quando saranno disponibili le unità di agenti che stanno frequentando il 165o corso di formazione, di durata semestrale, il cui termine è previsto per la fine dell'anno in corso.
   Infine, relativamente alla segnalata circostanza per la quale «mancano le risorse economiche per finanziare le attività di recupero dei detenuti atteso che, ad esempio gli attrezzi e gli ingredienti del corso di cucina li paga direttamente la direttrice di tasca sua ...» – si osserva che la particolare tipologia di detenuti ospitati a Paliano, rappresentata da collaboratori di giustizia, non consente di poter ricorrere a forme di affidamento a terzi delle attività lavorative. Ciononostante, la particolare sensibilità degli enti territoriali – Regione, Provincia e Comune – ha reso possibile la realizzazione dei numerosi corsi di formazione attivati presso l'istituto, che però hanno avuto per forza di cose una durata limitata nel tempo. Il caso riportato nell'articolo giornalistico si riferisce al Corso di pasticceria. Nel 2010 la Confartigianato di Frosinone si propose per l'attivazione del corso e per la creazione di un laboratorio. La direzione si prodigò per l'individuazione dei locali e per l'adeguamento degli stessi agli standard previsti per questo tipo di lavorazione. La Confartigianato donò un forno, una lievitatrice ed altri attrezzi; dopo di che, non avendo trovato finanziamenti per avviare il corso, dopo solo due lezioni lasciò incompiuta l'attività di formazione. Le aspettative disattese dei detenuti indussero dunque la direttrice, unitamente ad altri operatori penitenziari e ad alcuni ristoratori della zona, a fornire volontariamente alcuni prodotti e attrezzi necessari per completare il piccolo laboratorio e renderlo così fruibile a quei detenuti che avevano in passato frequentato un corso similare. Di recente, poi, l'ENAIP – nell'ambito dei fondi destinati alle regioni per la formazione delle persone svantaggiate – ha assunto l'onere di gestire il corso in questione, che dunque ha avuto inizio prima dell'estate.

Pag. 23

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-06710 Bernardini: Sul decesso di un detenuto nel carcere di Trani.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla richiesta di notizie in ordine al decesso del detenuto Gregorio Durante, avvenuto presso la Casa Circondariale di Trani il 31 dicembre dello scorso anno, si rappresenta quanto segue.
  Risulta che il detenuto in questione, verso le ore 5.50 del giorno sopra indicato, veniva colto da improvviso malore all'interno della propria camera sita nel reparto infermeria dell'Istituto.
  Egli veniva immediatamente soccorso dal personale di polizia penitenziaria e dal medico di guardia che – unitamente al personale del 118 nel frattempo sopraggiunto dopo aver praticato le manovre rianimatorie di rito – ne constatava tuttavia il decesso per «arresto cardiocircolatorio irreversibile».
  Il Durante, detenuto dal 7 novembre 2009, era affetto da postumi di encefalite virale e per questo sottoposto a terapia preventiva antiepilettica; da ultimo era stato affetto dal cosiddetto morbo di Dupujtren.
  Nell'ultimo periodo il Durante aveva manifestato, come certificato dal medico dell'Istituto, «crisi di agitazione psicomotoria con spunti di etero aggressività».
  Alla luce di tale diagnosi, il 10 dicembre veniva ricoverato presso il reparto psichiatrico dell'ospedale civile di Bisceglie, da cui veniva dimesso il successivo 13 dicembre con la diagnosi di «stato ansioso reattivo, epilessia post encefalitica ed indicazione di terapia farmacologica».
  Il 14 dicembre 2011 il detenuto veniva sottoposto alla sanzione disciplinare dell'isolamento all'aperto per giorni tre. Ciò in conseguenza del suo atteggiamento aggressivo (aveva arrecato danni alla camera dell'ospedale ove era stato ricoverato) e non - come riportato nell'atto di sindacato ispettivo - perché si era ritenuto che egli avesse simulato una malattia.
  La sanzione applicata consisteva poi nella sola fruizione del passeggio senza la compagnia degli altri detenuti, e non già in quella della esclusione da ogni attività in comune.
  Negli ultimi tempi al detenuto era stata data la disponibilità di una sedia a rotelle per consentirgli di raggiungere la sala colloqui senza affaticarsi, poiché dal 19 dicembre egli non si alimentava in maniera regolare; dal 23 dicembre gli era stato altresì assegnato un piantone per un'ora al giorno.
  In data 21 dicembre il Tribunale di Sorveglianza, costantemente informato dello stato di salute del Durante dalla direzione dell'istituto, disponeva che lo stesso venisse trasferito con urgenza presso un ospedale psichiatrico giudiziario per un periodo di osservazione di trenta giorni.
  Il giorno seguente, a causa di crisi di agitazione psicomotoria, il Durante veniva nuovamente ricoverato presso il citato ospedale, dal quale veniva dimesso in giornata con la medesima diagnosi del primo ricovero.
  Il 23 dicembre la competente Direzione Generale di questo Dipartimento designava la sezione «osservandi» della Casa Circondariale di Napoli quale istituto idoneo alla osservazione del detenuto. Il 29 dicembre l'istituto penitenziario designato faceva presente la indisponibilità di posti letto nella sezione dedicata, riservandosi di dare Pag. 24immediata comunicazione al mutare delle condizioni di ricettività della struttura.
  Due giorni dopo il detenuto decedeva.
  Dalle risultanze dell'attività ispettiva svolta per verificare le cause e le modalità dell'accaduto, allo stato degli accertamenti non sono emerse irregolarità negli interventi amministrativi posti in essere dalla Direzione penitenziaria.
  Sul versante degli accertamenti giudiziari, invece, la Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari, con nota n. 4/2012 del 22/3/2012, ha comunicato che a seguito del decesso del detenuto e dell'esposto presentato dai familiari circa eventuali responsabilità penali per omicidio colposo, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani ha disposto l'autopsia sul cadavere del Durante, inviando le rituali informazioni di garanzia a quattordici indagati, nonché il sequestro di tutta la documentazione medica.
  Per quanto concerne gli esiti della consulenza tecnica depositata dei medici legali nominati dall'A.G., si è in attesa di ricevere aggiornamenti da parte della Procura di Trani, che è stata recentemente sollecitata in merito.
  Quanto, invece, alla richiesta di conoscere la «consistenza delle morti in carcere», si rappresenta che i dati statistici relativi a tali episodi sono costantemente resi pubblici dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, che accuratamente distingue gli eventi legati a gesti suicidari dai decessi per morte naturale (1).
  Si osserva altresì che per ogni episodio suicidario viene sempre disposta, in raccordo con le competenti Autorità giudiziarie, apposita visita ispettiva normalmente affidata al Provveditore regionale ove insiste l'istituto interessato dall'evento. Ciò accade anche nei casi di morte cosiddetta naturale, ogni qualvolta risultino necessari, per le modalità dell'evento o per circostanze oggettive, ulteriori approfondimenti.

(1) Dall'inizio dell'anno alla data del 2 Settembre si sono verificati n. 36 casi di suicidio e n. 70 casi di morte naturale.

  Le visite ispettive sono volte ad appurare le cause, le circostanze e le modalità dell'accaduto; comprendere, come nel caso dei suicidi, le motivazioni sottese a tali gesti consente infatti di porre in atto misure tese – per quanto possibile – alla loro prevenzione.
  Quanto, infine, alla lamentata situazione di sovraffollamento dell'Istituto di Trani (2) – condizione che purtroppo affligge la quasi totalità degli istituti penitenziari del Paese si osserva che:
   1. Le presenze detentive tenderanno sicuramente ad attenuarsi grazie all'entrata in vigore della legge 17 febbraio 2012, n. 9 (3) che, prevedendo, tra l'altro, la modifica dell'articolo 558, comma 2, c.p.p. e la modifica della legge 199/10, consentirà di ridurre significativamente lo stato di tensione detentiva, sia limitando il numero di persone che transitano nelle strutture carcerarie per periodi brevissimi, sia estendendo la platea dei detenuti ammessi alla detenzione domiciliare;
   2. La Legge di bilancio ha previsto, per l'anno in corso, uno stanziamento di 41 milioni di euro ripartito sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della Giustizia – C.d.R. Amministrazione penitenziaria da destinare all'adeguamento dell'organico del Corpo di polizia penitenziaria, in applicazione dell'articolo 4, comma 1, lettera a) della legge 26 novembre 2010, n. 199;
   3. La situazione di sovraffollamento dell'istituto penitenziario di Trani andrà progressivamente a migliorare grazie alla realizzazione del piano carceri che, per la regione Puglia, prevede la costruzione di

(2) Alla data del 3 settembre 2012 sono presenti presso la CC di Trani n. 363 detenuti a fronte di n. 233 posti regolamentari e n. 338 tollerabili.
(3) «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri».

Pag. 25

nuovi padiglioni detentivi non solo presso l'istituto penitenziario di Trani, ma anche presso quelli di Lecce e Taranto;
   4. Lo scorso mese di luglio sono state assegnate complessivamente agli Istituti della regione Puglia n. 17 unità di personale di Polizia Penitenziaria, a seguito delle assegnazioni degli agenti provenienti dal 164o corso di formazione e delle procedure di mobilità legate all'interpello ordinario nazionale. L'eventuale completamento delle dotazioni organiche degli istituti in questione si presume possa avvenire entro il mese di gennaio 2013, allorquando potranno essere disponibili le ulteriori unità che stanno frequentando il 165o corso di formazione, di durata semestrale, il cui termine è previsto per la fine dell'anno in corso.