CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 giugno 2012
673.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (COM(2011)650 def.).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, la proposta di regolamento sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) COM(2011)650;
   tenuto conto del Libro bianco sui trasporti del 2011 (COM(2011)144) recante misure strategiche all'orizzonte del 2050, della scheda informativa del Governo trasmessa ai sensi dell'articolo 4-quater della legge n.11 del 2005, nonché degli indirizzi stabiliti dal documento finale approvato dalle Commissioni Bilancio e Politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati il 28 marzo 2012, in esito all'esame delle proposte relative al Quadro finanziario pluriennale 2007-2014;
   premesso che:
    la proposta in esame è inclusa nel pacchetto di proposte della Commissione (COM(2011)665, 650, 657, 658) relative al nuovo meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe facility) che finanzierebbe progetti nei settori delle infrastrutture dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni, nell'ambito del quadro finanziario pluriennale dell'Unione europea 2014-2020;
    la dotazione finanziaria complessiva per il meccanismo per collegare l'Europa, per l'intero periodo 2014-2020, sarebbe pari a 40 miliardi di euro in stanziamenti di impegno e sarebbe inclusa nella sottorubrica relativa alla coesione economica, sociale e territoriale. Non sono, peraltro, chiare le implicazioni e l'impatto della inclusione in tale rubrica, soprattutto con riferimento alla previsione di un unico massimale di spesa e margine disponibile;
    un ulteriore stanziamento per il meccanismo per collegare l'Europa, pari a 10 miliardi di euro, sarebbe erogato dal Fondo di coesione a favore dei soli Paesi che, avendo un PIL pro-capite inferiore al 90 per cento della media Ue a 27, beneficiano del sostegno di tale ultimo fondo;
    nell'ambito del suddetto stanziamento complessivo, la proposta in esame destina alle reti TEN-T risorse pari a 31,7 miliardi di euro, di cui peraltro 10 miliardi provenienti dal richiamato Fondo di coesione;
    gli stanziamenti sopra indicati, pur registrando un aumento significativo rispetto al periodo 2007-2013, restano ampiamente inferiori rispetto sia al fabbisogno complessivo per realizzare le infrastrutture necessarie per fare fronte alla domanda di trasporto nell'UE, stimato in più di 1,5 trilioni di euro per il periodo 2010-2030, sia alle risorse richieste per il completamento delle reti TEN-T, pari a circa 500 miliardi di euro entro il 2020;
    appare pertanto condivisibile il ricorso, prospettato dalla Commissione europea, a strumenti finanziari innovativi, garantiti dal bilancio dell'UE e dalla BEI, quali i project bond, al fine di promuovere investimenti privati nel settore delle reti;Pag. 113
    alla luce delle modeste risorse previste dal bilancio dell'UE, una significativa emissione di project bond sembra tuttavia presupporre un aumento consistente del capitale della BEI a garanzia delle emissioni stesse, che potrebbe essere concordato in occasione del Consiglio europeo del 28-29 giugno 2012;
    nella definizione di una strategia dell'UE per il rilancio dell'economia europea dovrebbero avere un ruolo centrale gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto, in considerazione del loro elevato potenziale di crescita;
   considerato che:
    appare condivisibile la programmazione, prospettata dalla proposta in esame, della rete dei trasporti su due livelli, consistente in una rete globale (comprehensive network) che dovrà essere realizzata entro e non oltre il 31 dicembre 2050 e in una rete centrale (core network) concentrata su quei componenti maggiormente strategici che presentano il più elevato valore aggiunto europeo, da realizzare entro e non oltre il 31 dicembre 2030;
    la proposta in oggetto prevede, inoltre, la revisione degli orientamenti per individuare i progetti di interesse comune riaffermando, quale strumento quadro per la realizzazione coordinata della rete centrale, il ruolo dei corridoi, comprendenti almeno tre modi di trasporto, che attraversano almeno tre Stati membri;
    la previsione di progetti di interesse comune a livello europeo appare conforme ai principi di proporzionalità e di sussidiarietà, in quanto risulta evidente la necessità di un intervento finanziario a livello UE e il suo valore aggiunto nell'ottica del superamento della frammentazione degli approcci locali, regionali e nazionali, al fine di integrare le iniziative adottate a tutti i livelli;
     l'impostazione sottesa alla proposta, inoltre, appare complessivamente idonea a favorire la crescita della competitività e il miglioramento dei risultati economici delle città e delle regioni dell'Unione europea, l'accessibilità di tutte le regioni dell'UE al mercato interno, la promozione dei concetti operativi e tecnologici più avanzati, la coesione economica, sociale e territoriale del continente europeo, lo sviluppo sostenibile e in particolare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nonché lo sviluppo equilibrato di tutte le regioni europee, incluse le regioni ultraperiferiche;
    rilevata infine l'esigenza che il presente parere sia trasmesso unitamente al documento finale approvato dalla Commissione di merito, al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico nonché al Comitato delle regioni;
    sottolineata la necessità che il presente parere, unitamente al documento finale della Commissione di merito, sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare al Governo l'esigenza di adoperarsi per:
    a) assicurare che, nell'ambito del negoziato in corso sul quadro finanziario 2014-2020, sia incrementato o quanto meno mantenuto ai livelli proposti dalla Commissione europea lo stanziamento complessivamente riservato al meccanismo per collegare l'Europa;
    b) valutare un ulteriore incremento delle quote di cofinanziamento previste dalla proposta in esame a carico del bilancio UE per i progetti TEN.-T di interesse comune, tenuto conto delle degli stringenti vincoli di bilancio che gravano sulle finanze pubbliche degli Stati membri e degli enti locali e regionali;Pag. 114
    c) sostenere un più esteso ricorso a nuove fonti di finanziamento al fine di accelerare la realizzazione delle azioni a favore della TEN-T, con particolare riferimento ai project bond, al fine di diversificare i rischi e attirare maggiormente gli investimenti privati;
    d) assicurare che, nella identificazione dei progetti da finanziare, siano contemperate le priorità degli Stati centrali dell'Unione con quelle delle Stati più periferici, caratterizzati da un sistema di infrastrutture di trasporto più arretrato o che comunque si raccorda in modo meno agevole alla rete centrale, assegnando particolare rilievo alle realtà portuali e ai collegamenti con le isole;
    e) assicurare la connessione delle reti TEN-T con quelle dei Paesi vicini, con particolare riferimento a quelli del bacino del Mediterraneo;
    f) attribuire carattere prioritario all'interoperabilità delle infrastrutture e dei sistemi nonché all'intermodalità nella realizzazione di qualsiasi infrastruttura di trasporto, sia di merci che di passeggeri;
   g) prevedere, sul piano nazionale, che la selezione dei progetti avvenga sulla base di una valutazione costi-benefici che tenga conto delle potenzialità di sviluppo e di crescita dei traffici e della domanda di mobilità dei territori interessati e, nondimeno, tramite studi di pre-fattibilità, antecedenti all'avvio della progettazione, delle necessità di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-archeologico, nel rispetto delle Convenzioni europee per la protezione del patrimonio archeologico (1992) e del Paesaggio (2000), e individui, in un corretto rapporto tra progettazione e tutela, gli opportuni strumenti di mitigazione e compensazione che, in un ottica di sviluppo sostenibile, rendano l'opera infrastrutturale un possibile strumento di valorizzazione del territorio anche sotto il profilo storico-culturale.