CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 settembre 2011
535.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05344 Poli: Iniziative per il sostegno all'occupazione giovanile.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'onorevole Poli - con il presente atto parlamentare - richiama l'attenzione sulla complessa quanto delicata tematica dell'occupazione giovanile in Italia.
In proposito è opportuno precisare che il Governo - consapevole degli effetti che l'attuale crisi economica ha avuto sul mondo giovanile - ha riservato una particolare attenzione sugli strumenti che consentano un più efficiente raccordo ed una migliore integrazione tra percorsi di istruzione e formazione, da un lato, e mercato del lavoro, dall'altro.
In tale prospettiva si collocano le priorità politiche per la piena occupabilità dei giovani, per le quali si sono individuate sei aree di intervento: 1) l'agevolazione della transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro; 2) il rilancio dell'istruzione tecnico professionale; 3) il rilancio del contratto di apprendistato; 4) lo sviluppo dei tirocini formativi e delle esperienze lavorative; 5) il ripensamento del ruolo della formazione universitaria; 6) l'apertura dei dottorati di ricerca al sistema produttivo e al mercato del lavoro.
Tali priorità sono state inserite nell'Atto di indirizzo politico del Ministro del lavoro e delle politiche sociali per il triennio 2012-2014 con il quale - nell'ambito della programmazione strategica e finanziaria - si stabiliscono gli obiettivi che l'Amministrazione che rappresento intende perseguire.
In particolare, per ciò che concerne le politiche occupazionali, gli interventi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sono principalmente volti al rafforzamento dell'azione formativa ed al miglioramento delle competenze professionali dei giovani che accedono al lavoro, attraverso il rilancio della riforma dell'apprendistato.
Ricordo in proposito che lo scorso 11 luglio - presso l'Amministrazione che rappresento - le organizzazioni sindacali dei lavoratori, Confindustria, Confapi, le associazioni artigiane e il movimento cooperativo, hanno sottoscritto l'intesa sul nuovo Testo Unico sull'apprendistato - (già concordato, lo scorso 7 luglio, in sede di Conferenza Stato-Regioni) quale contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato all'occupazione e alla formazione dei giovani.
Il nuovo Testo Unico - approvato in via definitiva lo scorso luglio, firmato dal Capo dello Stato ed attualmente in corso di pubblicazione - disciplina quattro ipotesi di apprendistato con l'obiettivo di fornire ai giovani un canale tipico di ingresso nel mondo del lavoro nonché di garantire ai lavoratori e alle imprese una maggiore agibilità dello strumento attraverso la semplificazione della materia e la sua omogeneizzazione sull'intero territorio nazionale.
Tra le novità del nuovo Testo Unico, si rileva l'estensione del campo di applicazione del cosiddetto Apprendistato di alta formazione, ora utilizzabile anche ai fini della attività di praticantato nonché per la selezione di giovani ricercatori da inserire nell'impresa.
Inoltre - al fine di contrastare il fenomeno della cosiddetta dispersione scolastica e di avviare un riallineamento fra domanda e offerta di lavoro - il nuovo Testo Unico rilancia l'apprendistato cosiddetto di primo livello, ora utilizzabile non solo per i minorenni ma anche per gli under 25,

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con la possibilità di conseguire una qualifica triennale o un diploma professionale quadriennale.
Faccio inoltre presente che l'Amministrazione che rappresento - unitamente al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca - sta lavorando alla costruzione di un sistema di certificazione delle competenze e di standards professionali e formativi per la cui interconnessione il contratto di apprendistato risulta essere lo strumento più idoneo.
In linea con il rilancio dell'apprendistato si pone altresì la definizione delle linee guida sui tirocini formativi e di orientamento, nonché la definizione dei livelli di tutela essenziali per l'attivazione dei tirocini, recata dall'articolo 11 del decreto-legge n. 138 del 2011 (cosiddetta Manovra di agosto). L'articolo in questione stabilisce che i tirocini formativi e di orientamento non possano avere una durata superiore a sei mesi (proroghe comprese) e che gli stessi possano essere promossi unicamente in favore di neo- diplomati o neo-laureati entro, e non oltre, dodici mesi dai conseguimento del relativo titolo di studio.
In questo contesto di sinergia tra formazione e lavoro si collocano altresì le azioni di monitoraggio e le analisi sul fabbisogno di competenze, quali interventi necessari al fine di superare il marcato disallineamento formativo e professionale fra le competenze richieste dalle imprese e quelle presenti nel mercato del lavoro, valorizzando a tal fine il sistema di ricerca Cliclavoro - promosso dall'Amministrazione che rappresento - e quelli sviluppati in sede regionale.
Giova inoltre richiamare il Protocollo d'intesa tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l'Unione Province Italiane (UPI) del 27 luglio 2010 nel quale - oltre alla previsione del potenziamento e valorizzazione dei Centri per l'impiego - si prevede la costituzione di Osservatori provinciali sui fabbisogni di competenze e di figure professionali dei sistemi produttivi locali.
Sempre nell'ottica di garantire un efficace raccordo tra istruzione e formazione, da un lato, e mercato del lavoro, dall'altro, l'articolo 6 del decreto legislativo n. 279 del 2003 - come modificato dalla legge del 15 luglio 2011, n. 111 - amplia i regimi di autorizzazione allo svolgimento di attività di intermediazione, subordinando gli stessi alla interconnessione con la Borsa Continua Nazionale del Lavoro per il tramite di Cliclavoro.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, inoltre, fa parte del Comitato di indirizzo che - nell'ambito del progetto «Rapporto Orientamento» - fornisce il proprio apporto al fine di coordinare le azioni tese a fornire un quadro attuale dell'offerta di orientamento in Italia, per valorizzarne le caratteristiche peculiari e gli elementi di eccellenza ma anche per evidenziare le aree di sviluppo e i fabbisogni specifici dei diversi territori.
La legge n. 148 del 2011 (di conversione del decreto-legge n. 138 del 2011) prevede inoltre che parte dei Fondi per la formazione continua possano essere destinati in favore di apprendisti e collaboratori a progetto.
Nel corso della programmazione FSE 2007-2013, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per il biennio 2009-2010, ha finanziato, con il supporto tecnico di ITALIA LAVORO e di ISFOL, diversi progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni dei soggetti svantaggiati, tra i quali, i giovani inoccupati e disoccupati. Tra le azioni finanziate rientrano, in particolare, il Progetto Monitoraggio dell'occupazione, il Progetto Monitoraggio e analisi qualitative dei modelli di organizzazione ed erogazione dei servizi per il lavoro, il Progetto Sviluppo delle prestazioni occasionali di tipo accessorio i beneficiari di sostegno al reddito, i giovani, i pensionati e per ridurre il rischio «sommerso».
Da ultimo, faccio presente che lo scorso 4 agosto è stato approvato il Progetto AMVA (Apprendistato e mestieri a vocazione artigianale) che tiene conto quanto previsto nel Piano di Azione per l'Occupabilità dei Giovani (Italia 2020) e che recepisce quanto definito nel Piano Apprendistato per i Giovani sottoscritto - lo

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scorso 21 luglio - dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome.
Scopo dell'iniziativa, è quello di migliorare i livelli di occupabilità e occupazione del mercato del lavoro italiano promuovendo il dispositivo dell'apprendistato ed il recupero dei mestieri a vocazione artigianale. Tra gli strumenti messi a disposizione dal progetto vi è la previsione di contributi rivolti alle imprese e finalizzati a promuovere l'utilizzo del contratto di apprendistato, l'attivazione di 110 «scuole di mestiere» (una per ogni provincia) finalizzate a formare 3.300 giovani mediante percorsi di tirocinio della durata di 6 mesi ed incentivi (del valore unitario di euro 10.000,00) finalizzati a stimolare la nascita di 500 nuove imprese nel settore dei mestieri a vocazione artigianale da parte dei giovani.
L'azione - che si svilupperà sull'intero territorio nazionale - sarà rivolta ad un target di circa 16 mila giovani di età compresa tra 15 e 35 anni.
Tra le azioni adottate dal Ministro della gioventù in favore delle giovani generazioni (cosiddetto pacchetto «Diritto al futuro») si rileva quella - disciplinata dal decreto ministeriale 19 novembre 2010 - finalizzata alla creazione di 10 mila posti di lavoro a tempo indeterminato per i giovani genitori precari. Tale misura prevede che parte delle risorse del Fondo di sostegno per l'occupazione e l'imprenditoria giovanile (istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della gioventù) siano destinate a consentire ai soggetti - di età inferiore ai 35 anni - di sopperire alle esigenze derivanti dalla peculiare attività lavorativa.
In particolare, il succitato decreto ministeriale determina la destinazione e le modalità di utilizzazione delle risorse (pari a euro 51.000.000) per costituire una dote trasferibile - del valore massimo di euro 5.000 per ogni assunzione - alle imprese private e alle società cooperative che assumano giovani alle proprie dipendenze con contratto a tempo indeterminato (anche part-time) fino al limite di cinque assunzioni per ogni singolo datore di lavoro. I giovani che possono usufruire di tale «dote», oltre ad avere un'età inferiore a 35 anni, devono essere genitori di figli minori legittimi, naturali o adottivi ovvero affidatari di minori.
Sotto il profilo lavorativo, inoltre, gli stessi devono essere disoccupati (in tal caso devono risultare iscritti presso un Centro pubblico per l'impiego) ovvero occupati con contratto di lavoro a tempo determinato o con una delle tipologie contrattuali cosiddetti flessibili previsti dalla vigente normativa.
I giovani possono usufruire di tale «dote trasferibile» anche per la trasformazione di un preesistente rapporto di lavoro (non a tempo indeterminato) ovvero di un preesistente contratto di collaborazione coordinata e continuativa in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Il riconoscimento della «dote» costituisce presupposto necessario per l'iscrizione alla «Banca dati per l'occupazione dei giovani genitori», creata appositamente dall'INPS.
Ulteriore iniziativa adottata dal Ministro della gioventù in favore dei giovani in cerca di lavoro riguarda il cosiddetto Progetto «Campus Mentis» finalizzato a favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e ad orientare i giovani alle scelte che possono dare maggiori opportunità occupazionali. In considerazione dei notevoli risultati conseguiti nella prima edizione del 2009, tale esperienza è stata replicata nell'anno 2010 ed ha coinvolto 1.800 ragazzi su tre Campus (Roma, Catania e Padova). Molti sono stati i laureati selezionati dalle università di tutto il territorio nazionale che hanno partecipato ad esperienze formative, di orientamento e di incontro con le più importanti aziende italiane ed estere.
Grazie all'esperienza maturata sul campo ed allo stanziamento di 11,5 milioni di euro (di cui 9 stanziati dal Ministero della gioventù e 2,5 dall'università «La Sapienza» di Roma) il Progetto prosegue ora su scala nazionale: nel corso del triennio 2011-2013, saranno, infatti, oltre 20 mila gli studenti coinvolti nell'esperienza

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del «Campus Mentis» ed oltre 40 mila tra i migliori neolaureati saranno inseriti nell'attività di job placement.
Ad integrazione di quanto reso noto sinora, si precisa che tra gli interventi recentemente varati dal Governo per far fronte alle ripercussioni sul piano occupazionale derivanti dall'attuale crisi economica, occorre ricordare il decreto-legge n. 98 del 2011 (recante Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito dalla legge n. 111 del 2011.
Con riferimento a tale provvedimento, il titolo II Disposizioni per lo sviluppo, all'articolo 27, introduce un regime fiscale di vantaggio al fine di promuovere la nascita e il consolidamento di nuove imprese gestite, in particolare, da giovani o da coloro che hanno perso il lavoro.
In sintesi, la misura prevede che i giovani che intendano aprire una nuova impresa o attività, ovvero che lo abbiano fatto dopo l'anno 2008, potranno fruire di un regime fiscale «super agevolato» (riduzione al 5 per cento dell'aliquota dell'imposta sostitutiva dei redditi) fino al compimento del 35o anno di età. Anche gli over 35 potranno godere di tale regime, ma solo per i primi 5 anni di attività.

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ALLEGATO 2

5-05343 Damiano: Monitoraggio delle domande per l'accesso a trattamenti pensionistici in deroga.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'interrogazione che passo ad illustrare verte sulla decorrenza dei trattamenti pensionistici a seguito delle misure volte a contenere l'incidenza della spesa pensionistica.
In particolare, l'articolo 12, comma 5, del decreto-legge n. 78 del 2010, come modificato dall'articolo 1, comma 37, lettera a) della legge n. 220 del 2010, prevede che nei confronti di un contingente di 10.000 lavoratori continua ad applicarsi la disciplina in materia di termini di decorrenza dei trattamenti pensionistici (le cosiddette finestre) previgente al decreto-legge n. 78 del 2010. Le categorie di lavoratori rientranti nel predetto contingente sono le seguenti:
a) lavoratori collocati in mobilità ordinaria, di tutto il territorio nazionale, sulla base di accordi sindacali stipulati anteriormente al 30 aprile 2010 che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità;
b) lavoratori collocati in mobilità lunga (finalizzata al pensionamento) per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 30 aprile 2010;
c) lavoratori che al 31 maggio 2010 (data di entrata in vigore del decreto-legge n. 78 del 2010), siano titolari di prestazioni straordinarie a carico dei fondi di solidarietà di settore (settori del credito, delle assicurazioni, eccetera).

La deroga prevista da tale decreto-legge riguarda le sole finestre di accesso al pensionamento e afferisce, perciò, sia alla pensione di vecchiaia sia alla pensione di anzianità. Tali disposizioni, inoltre, non riguardano i lavoratori che hanno perfezionato i requisiti per il diritto a pensione entro il 31 dicembre 2010, questi ultimi, infatti, conseguono il trattamento pensionistico sulla base delle previgenti regole di accesso.
L'articolo 12, comma 5-bis, del citato decreto-legge (comma inserito dall'articolo 1, comma 37, lettera b), della legge n. 220 del 2010) prevede che in favore dei lavoratori appartenenti alle categorie appena citate, che non dovessero rientrare nel contingente dei 10.000 beneficiari del «congelamento» dei requisiti pensionistici, possa essere disposta, in luogo dell'applicazione della disciplina previgente in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici, la concessione del prolungamento dell'intervento di sostegno al reddito per il periodo intercorrente tra lo scadere del periodo di fruizione dell'ammortizzatore sociale e la finestra per l'accesso al pensionamento. Tale ultima misura dovrà essere adottata con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nei limiti delle risorse disponibili del Fondo sociale per occupazione e formazione.
Da ultimo, informo che l'INPS sta provvedendo a predisporre la graduatoria dei lavoratori potenziali destinatari della salvaguardia prevista dall'articolo 12, comma 5, del citato decreto-legge e che comunque, allo stato, secondo quanto comunicato dal Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, i lavoratori in mobilità ordinaria, lunga ed i lavoratori esodati, potenziali destinatari delle disposizioni innanzi richiamate nell'anno 2011 sono complessivamente 1.200.

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ALLEGATO 3

5-05345 Paladini: Sulla situazione occupazionale negli stabilimenti Golden Lady di Gissi e Faenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto ispettivo presentato dall'onorevole Paladini, relativo ai lavoratori e alle lavoratrici impiegati presso gli stabilimenti Golden Lady di Faenza (Ravenna) e di Gissi (Chieti), passo ad illustrare le informazioni acquisite presso i competenti uffici dell'amministrazione che rappresento e quelle fornite dal Ministero dello sviluppo economico nonché dalle regioni Emilia Romagna e Abruzzo.
Ricordo che l'Azienda ha comunicato in data 20 gennaio 2010 di cessare in modo definitivo la produzione di calze presso lo stabilimento di Faenza, che attualmente occupa 240 dipendenti. Il Ministero dello sviluppo economico, sollecitato dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni territoriali (regione Emilia Romagna, provincia di Ravenna, comune di Faenza), ha quindi convocato le parti e si è attivamente impegnato nella ricerca di una soluzione per la reindustrializzazione e la conseguente occupazione di lavoratori, in gran parte donne. Dopo numerosi incontri, si è pervenuti in data 25 febbraio 2010 ad un primo accordo sottoscritto presso il Ministero dello sviluppo economico tra l'Azienda, le Istituzioni Locali e le organizzazioni sindacali. Poiché le iniziative messe in campo dalla Golden Lady per dare attuazione a tale intesa non si sono rivelate adeguate, è stato necessario procedere alla sottoscrizione di un nuovo accordo in data 18 febbraio 2011. Con tale intesa l'Azienda è stata richiamata alle proprie responsabilità nella ricerca di soluzioni occupazionali e produttive considerate da tutti irrinunciabili per il sito. In sintesi il nuovo accordo ha previsto:
1) forte impegno di Golden Lady nella ricerca di soluzioni imprenditoriali per dare occupazione a tutti i lavoratori del sito. A questo fine è stata incaricata la società Wollo srl - società di consulenza specializzata nella ricerca di realtà imprenditoriali interessate alla prosecuzione dell'attività di aziende in crisi - che sta lavorando nella ricerca di soluzioni industriali valide per la reindustrializzazione del sito;
2) al fine di definire il secondo anno di cassa per cessazione di attività, è stato altresì concordato un incentivo economico di 30.000 euro in favore di 80 lavoratori che hanno concordato la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro e la messa in mobilità (accordo formalizzato presso la Regione Emilia Romagna in data 24 febbraio 2011). Il 27 maggio 2011 l'Azienda ha aperto un'ulteriore procedura di mobilità per rispondere alle richieste di fuoriuscita di 15 lavoratori;
3) la Golden Lady si è impegnata a mantenere l'attività produttiva ancora presente nel sito di Faenza, attività che cesserà a fronte di soluzioni imprenditoriali che saranno individuate per il sito di Faenza.

Sono già state fatte due riunioni per presentare lo stato della ricognizione in corso e sembra che alcune ipotesi di soluzione si stiano affacciando. Golden Lady ha garantito che, a fronte di concrete proposte, saranno valutate tutte le soluzioni che possano condurre alla cessione del sito a nuovi imprenditori, anche che non esercitino la medesima attività imprenditoriale.

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Un prossimo incontro del Tavolo è previsto entro il corrente mese di settembre.
Comunico, da ultimo, che con decreto direttoriale n. 53612 dell'11 agosto 2010 è stato approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria finalizzato alla cessazione biennale di attività e autorizzato il relativo trattamento per un massimo di 346 unità lavorative dipendenti per il periodo 15 marzo 2010-14 marzo 2011. Successivamente, il decreto direttoriale n. 61193 del 10 agosto 2011 ha disposto la proroga del programma di CIGS nonché la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale per un massimo di 242 unità lavorative per il periodo dal 15 marzo 2011 al 14 marzo 2012. Allo scadere del periodo di CIGS verrà valutata la possibilità di proseguire con l'istituto della cassa integrazione in deroga.
Alla vicenda relativa al complesso industriale di Faenza, si è recentemente aggiunta la comunicazione che lo stabilimento Golden Lady di Gissi avrebbe seguito la medesima sorte di cessazione delle attività. Anche in questo caso il Ministero dello sviluppo economico è stato interessato dalle organizzazioni sindacali e dalle Istituzioni locali (regione Abruzzo, provincia di Chieti e comune di Gissi) per l'attivazione di un Tavolo di vertenza.
Nel primo incontro tenutosi lo scorso 13 settembre, l'azienda ha ribadito la decisione di cessare la produzione nel sito di Gissi. Le parti interessate, pur non condividendo questa ennesima chiusura di stabilimenti, hanno ritenuto utile avviare un confronto sulle possibili soluzioni alternative, precisando che comunque dovranno garantire la occupazione per gli oltre 300 dipendenti, anche in questo caso in larga maggioranza donne. Nel corso dell'incontro l'Azienda ha confermato la propria volontà di partecipare attivamente nella reindustrializzazione del sito ed ha precisato di aver incaricato la società Wollo srl anche per il sito di Gissi. Già nel corso del primo incontro, la Direzione Aziendale ha confermato che sono stati avviati confronti con potenziali investitori, alcuni dei quali hanno già avuto modo di visitare lo stabilimento e di segnalare (anche alle Istituzioni territoriali) le necessità di ristrutturazione e di riqualificazione del personale che si renderanno necessarie qualora dovessero addivenire ad una intesa con la proprietà. Anche in questo caso Golden Lady ha precisato che nei rapporti con i nuovi investitori avrà cura di evitare atteggiamenti speculativi, ma favorirà in ogni modo l'ingresso di nuovi investitori che vorranno portare nuova occupazione. Ha inoltre assicurato che le soluzioni per Gissi non si sovrapporranno e non intralceranno le soluzioni che si potranno prospettare per Faenza.
Le istituzioni locali hanno confermato tutti gli sforzi necessari per facilitare l'ingresso a potenziali investitori. Il Ministero dello sviluppo economico ha confermato l'impegno a fare ricorso ad una strumentazione adeguata (ad esempio Accordo di Programma, che riguarderebbe l'intera area industriale della Val Sinello, che la regione ha deliberato essere area di crisi regionale ai sensi e per gli effetti degli articoli 3 e 4 del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 24 marzo 2010) in presenza di iniziative che si dovessero concretizzare. Questo comporterebbe quindi il finanziamento di progetti che attraverso risorse pubbliche, nazionali e regionali, sarebbero finalizzati all'attrazione di investimenti nel sito di Gissi e più in generale nel territorio della Val Sinello.
L'incontro è stato aggiornato tra circa un mese, quando le ipotesi comunicate dall'Advisor dovessero auspicabilmente realizzarsi
Segnalo che con decreto direttoriale n. 52817 del 30 giugno 2011 è stato approvato il programma per crisi aziendale per evento improvviso ed imprevisto per il periodo dal 22 marzo 2010 al 21 marzo 2011. È stata, conseguentemente, autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario d'integrazione salariale in favore dei lavoratori dipendenti, per un massimo di 383 unità lavorative, per il medesimo periodo indicato.

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L'Assessorato al lavoro della regione Abruzzo, nel far presente che la regione ha disposto gli ammortizzatori in deroga di 35 settimane dal 21 marzo 2011 al 19 settembre 2011, ha dichiarato la disponibilità a valutare un'ulteriore concessione della cassa in deroga, a condizione che esistano concrete condizioni per la riattivazione del sito, e ha comunicato la possibilità per i lavoratori della Golden Lady di utilizzare la dote formativa per la fruizione di percorsi di adeguamento delle competenze, finalizzati alla loro ricollocazione.
Per quanto concerne, infine, la mancata risposta all'interrogazione a risposta scritta n. 4-10971 presentata sull'argomento dal gruppo Italia dei Valori in data 22 febbraio 2011, preciso che si tratta di atto di sindacato ispettivo cui il Ministero del lavoro e delle politiche sociali non è delegato a rispondere.