CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 aprile 2011
466.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sul mercato del lavoro tra dinamiche di accesso e fattori di sviluppo.

PROGRAMMA

In tutti i Paesi colpiti dalla crisi economica e finanziaria si assiste, pur con differenze significative tra le varie realtà produttive nazionali, alle crescita dei livelli di disoccupazione e a fenomeni di precarizzazione diffusa, soprattutto delle generazioni più giovani. Se è certo che l'andamento del ciclo economico incide direttamente sull'andamento occupazionale, da alcuni anni è tuttavia in atto una riflessione più ampia, tesa ad indagare tutti gli altri fattori che concorrono all'incremento delle condizioni di occupabilità dei lavoratori ed a promuoverne l'inserimento lavorativo, anche attraverso forme di gradualità contrattuale (contratti flessibili, tirocini, apprendistato).
Un approccio moderno alle politiche del lavoro richiede di muoversi in ambiti più ampi rispetto a quelli tradizionali, che investono appieno anche i settori della formazione professionale, dell'educazione e dell'istruzione. I cambiamenti apportati dalle nuove tecnologie e la conseguente rapidità dei processi innovativi a livello aziendale, le nuove sfide della concorrenza sul mercato globale, la crescente domanda di manodopera specializzata e la costante evoluzione delle competenze professionali (skills) richieste, sono tutti fattori che richiedono un mercato del lavoro dinamico ed efficiente, sistemi educativi e formativi all'altezza delle nuove esigenze, nonché politiche pubbliche capaci di creare le condizioni affinché la domanda di lavoro del sistema produttivo, complessivamente considerata, possa trovare una corrispondente offerta, intesa come disponibilità di figure professionali in possesso delle competenze e della flessibilità organizzativa richieste dal mercato.
In tale contesto, l'attenzione del Parlamento dovrebbe concentrarsi su tre aspetti fondamentali.
In primo luogo, occorre verificare l'ampiezza dei fenomeni di skill mismatches (ossia di non rispondenza della forza lavoro alle professionalità richieste dal mercato) e di skill gap (ossia di obsolescenza professionale della forza lavoro), tenendo conto anche dell'importante ruolo svolto dalla manodopera straniera in alcuni settori. Conseguentemente, va valutata la capacità del sistema formativo ed educativo di rispondere alle esigenze del mondo produttivo, a partire dall'analisi delle più significative esperienze di raccordo tra sistema scolastico-universitario e tessuto produttivo locale messe in atto in taluni contesti, individuando gli strumenti - anche di carattere normativo - idonei a consentire la diffusione delle migliori pratiche. In tale ambito, un'attenzione particolare dovrà essere dedicata al ruolo strategico svolto dal corpo insegnante (valutandone anche eventuali aspetti riguardanti lo specifico status giuridico e professionale, oltre che quello «motivazionale») e dai servizi di orientamento scolastico e professionale, nonché al ruolo dei centri per l'impiego e degli intermediari privati nei servizi di collocamento.
Un secondo filone di indagine dovrebbe riguardare la formazione professionale, settore in rapida trasformazione che sempre più assume un ruolo centrale nelle politiche attive del lavoro. Innanzitutto, occorre verificare l'evoluzione dell'assetto istituzionale (e, in particolare, il ruolo assunto da regioni ed enti locali nell'ambito della cornice definita a livello nazionale) e la sua capacità di rispondere alle

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esigenze formative espresse dalle realtà economiche e produttive più dinamiche. In tale ambito, di grande interesse sono anche le ormai numerose esperienze messe in atto dalle parti sociali (si pensi ai fondi interprofessionali per la formazione continua), il cui ruolo, destinato indubbiamente a crescere nel futuro, richiede comunque l'inquadramento all'interno di un sistema coerente e capace di valorizzare le sinergie pubblico-privato. Un'attenta riflessione, al riguardo, dovrà essere infine dedicata alle strategie da mettere in campo per far fronte ai vincoli di finanza pubblica e ai riflessi che questi potranno avere sul buon funzionamento del sistema nel suo complesso.
Un terzo e ultimo filone di indagine dovrà essere quello dell'inserimento lavorativo dei giovani, con particolare attenzione alle forme contrattuali flessibili introdotte nel nostro ordinamento negli ultimi anni. Se è indubbio, infatti, che si tratta di strumenti che hanno consentito di creare nuove opportunità occupazionali per molti lavoratori (probabilmente sottraendo migliaia di giovani a un destino fatto di disoccupazione o occupazione in nero), è altrettanto certo che da qualche tempo - e, in particolare, nell'attuale contesto di crisi economica - la loro ampia diffusione stia facendo emergere fenomeni di precarizzazione diffusa e di lunga durata, sui quali occorre aprire una riflessione seria e scevra da condizionamenti ideologici o di parte.
In questo quadro, la XI Commissione intende avviare una indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, che abbia lo scopo di indagare sugli aspetti sopra indicati al fine di individuare gli strumenti attraverso i quali intervenire per superare gli elementi di criticità che ancora caratterizzano l'inserimento lavorativo nel nostro Paese.
A tal fine l'indagine si articolerà nelle audizioni dei seguenti soggetti:
Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Ministro dell'istruzione, università e ricerca
Ministro della pubblica amministrazione e innovazione
Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome
UPI (Unione province d'Italia)
ISTAT
CNEL
ISFOL
CENSIS
EURISPES
FORMEZ
Organizzazioni sindacali
Confindustria
Rete imprese Italia
Associazioni rappresentative degli intermediari del lavoro
Consorzio universitario AlmaLaurea
Centri di ricerca, associazioni ed istituti, anche universitari, nonché organismi, nazionali ed internazionali, specializzati nelle tematiche dell'indagine.

L'indagine conoscitiva potrà, altresì, prevedere lo svolgimento di incontri e sopralluoghi, con particolare riferimento alle questioni che la Commissione riterrà di maggiore interesse, anche alla luce degli elementi informativi acquisiti nel corso dell'indagine stessa. In tal caso, saranno avviate le necessarie procedure per l'autorizzazione di eventuali missioni.
Il termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva è fissato per il 15 luglio 2011.