CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 aprile 2011
466.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01863 Cassinelli: Sulla situazione degli istituti penitenziari della Liguria.

TESTO DELLA RISPOSTA

In risposta alle singole questioni sollevate dall'onorevole Cassinelli con l'interrogazione oggi in discussione, posso riferire i seguenti elementi informativi, sulla base delle notizie acquisite dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.
Alla data del 23 marzo 2011 presso gli istituti della Regione Liguria risultavano detenute 1721 persone e, in particolare, 773 presso la casa circondariale di Marassi.
Tale ultimo dato si pone in leggera crescita rispetto ai primi giorni del 2011 ma è comunque in controtendenza rispetto al dato dell'inizio del mese di dicembre 2010, momento in cui si era registrata, presso l'istituto ligure, una presenza superiore a 780 persone. Tale inversione di tendenza è stata possibile anche grazie all'entrata in vigore della legge 26 novembre 2010, n. 199 recante «Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno» che, ad oggi, ha consentito la scarcerazione di 1.629 detenuti.
Con riferimento, poi, alle problematiche relative all'organico, segnalo che il personale di Polizia Penitenziaria operante nella Regione Liguria è pari a 881 unità, dedotti i distacchi in uscita e le assenze, a fronte di un organico previsto in 1264 unità.
Con specifico riguardo al personale di Polizia Penitenziaria operante presso la casa circondariale di Genova Marassi lo stesso è pari a 312 unità, dedotti i distacchi in uscita e le assenze, a fronte di un organico previsto in 472 unità.
Devo in proposito evidenziare che la situazione di difficoltà operativa del personale è pressoché analoga in tutte le Regioni del Paese e, per tale ragione, la competente Direzione Generale del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria segue attentamente e in maniera costante le problematiche ad essa connesse, adoperandosi per ogni più idonea iniziativa diretta a migliorare le condizioni di lavoro all'interno degli istituti.
In tale direzione, infatti, si muovono i recenti piani di integrazione degli organici degli istituti penitenziari - predisposti di concerto con i Provveditori tenendo conto delle condizioni di criticità degli istituti, in ragione del rapporto tra il numero dei detenuti e le carenze di personale registrate, anche con effetto dei distacchi in uscita - che hanno previsto per la sede di Genova «Marassi» un incremento di 10 unità di Polizia Penitenziaria. Detto incremento è collegato sia alla procedura di mobilità annuale del personale del ruolo agenti/assistenti già in servizio che all'assegnazione del personale uscente dal 160o e 161o corso per agenti di Polizia Penitenziaria.
Con riferimento, poi, allo specifico episodio menzionato dall'interrogante, verificatosi il 18 settembre 2009 presso l'istituto penitenziario ligure, è stato chiarito che il personale di Polizia penitenziaria, richiamato dalla pronta segnalazione di allarme, è intervenuto per sedare una colluttazione nella quale erano stati coinvolti sei detenuti di nazionalità straniera.
Questi ultimi venivano sottoposti a visite mediche con prognosi, nel più grave dei casi (concernente un solo detenuto), di 6 giorni e di 2 giorni in altri due casi.
Il giorno successivo - il 19 settembre - la Direzione dell'istituto convocava il Consiglio di disciplina che applicava energiche sanzioni disciplinari nei confronti di tutti i partecipanti.

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Veniva altresì disposto, con atto del locale Provveditorato, l'allontanamento di tre detenuti dall'Istituto.
Nell'avviarmi a concludere, voglio comunque evidenziare - in linea più generale - che le condizioni operative del personale all'interno degli istituti saranno suscettibili di sicuro miglioramento con le assunzioni di nuovo personale di polizia penitenziaria alle quali l'Amministrazione è stata autorizzata a procedere in base alla legge n. 199/2010.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-04359 Torrisi: Sull'assunzione di idonei in merito ad un concorso per 110 posti inerente il profilo professionale di funzionario contabile.

TESTO DELLA RISPOSTA

Rispondo all'onorevole Torrisi segnalando i non pochi aspetti comuni rilevabili tra la presente interrogazione e gli atti di sindacato ispettivo presentati dagli onorevoli Ferranti e Cassinelli e discussi pochi giorni or sono nella seduta del 23 marzo 2011: ed infatti, sia nel caso dell'assunzione degli idonei al concorso pubblico per 110 posti di contabile, che per l'assunzione dei rimanenti 44 vincitori del concorso a 397 posti di educatore penitenziario sussiste l'evidente necessità di dovere armonizzare le esigenze di stabilità dei vincitori di concorso con le significative restrizioni imposte per le pubbliche assunzioni dalle modifiche normative intervenute tra data di pubblicazione dei bandi e completamento delle relative procedure.
Con riguardo al tema specifico, ricordo invero che il concorso pubblico per esami a 110 posti nel profilo di «Contabile», Area C, posizione economica C1, nell'Amministrazione Penitenziaria è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 aprile 2004 e si è concluso in data 13 luglio 2006.
La graduatoria definitiva, approvata il 10 ottobre 2006 e vistata dall'Ufficio Centrale per il Bilancio il 14 novembre 2006, è stata, invece, pubblicata nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia in data 31 gennaio 2007.
Dopo una prima tranche di assunzioni - intervenute con i fondi disponibili negli anni 2008/2009 - in data 12 aprile 2010 si è proceduto all'assunzione di ulteriori classificati idonei.
Di tali candidati soltanto 10 non hanno inteso perfezionare il relativo contratto individuale di lavoro e, pertanto, solamente nei confronti di questi ultimi permangono le complessità di carattere sistematico-normativo accennate in premessa.
Ed invero, a norma dell'articolo 15, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica n. 487 del 1994, si è prontamente dato avvio al procedimento per l'individuazione delle sedi da assegnare agli ulteriori 10 classificati, procedendo allo scorrimento della relativa graduatoria di idonei.
Contestualmente, in ottemperanza alle prescrizioni di cui all'articolo 74 della legge 6 agosto 2008, n. 133 (che dispone la riduzione delle dotazioni organiche del personale dirigenziale e non dirigenziale nella misura pari al 10 per cento), ci si è attivati per il perfezionamento del provvedimento di rideterminazione delle dotazioni organiche delle aree funzionali del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria.
Tale provvedimento - lo segnalo - è contenuto nello schema di regolamento che riordina e razionalizza l'assetto organizzativo, centrale e periferico, del Ministero della Giustizia ed è già stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta 17 dicembre 2010, n. 119 e poi tempestivamente trasmesso sia al Consiglio di Stato, sia alle Commissioni parlamentari per i prescritti pareri.
In buona sostanza, si è provveduto a determinare la nuova dotazione organica dell'Amministrazione penitenziaria, senza tuttavia considerare le ulteriori decurtazioni introdotte per le pubbliche amministrazioni dall'articolo 2, comma 8-bis della

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legge 26 febbraio 2010, n. 25, in ragione delle quali risulta necessario operare la rideterminazione delle dotazioni organiche, previa un'ulteriore riduzione non inferiore al 10 per cento.
In verità, ciò che vorrei evidenziare è che il comma 8-quinquies del medesimo articolo ha anche previsto alcune deroghe riguardanti, tra l'altro, il personale amministrativo operante presso gli Uffici giudiziari ed il Corpo di polizia penitenziaria: tale prescrizione, tuttavia, deve essere a sua volta raccordata con l'articolo 5 della legge 26 novembre 2010, n. 199 recante «Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 1o dicembre 2010, n. 281.
A norma del suddetto articolo «Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'Interno e per la Pubblica Amministrazione e l'innovazione, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di polizia penitenziaria e del personale civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia, anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati...».
Ed invero, la dotazione organica dell'Amministrazione penitenziaria prevista dallo schema di regolamento in fase di approvazione, non riporta l'ulteriore riduzione contemplata dalla legge 25/2010, con la conseguenza che, anche dopo l'approvazione del regolamento, non sarebbe comunque possibile procedere ad ulteriori assunzioni, stante il divieto previsto dall'articolo 2, comma 8-quater, della medesima legge 25/2010.
Tale interpretazione restrittiva trova conferma nelle disposizioni contenute nella circolare 22 febbraio 2011, emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica, di concerto con il Ministero dell'Economia e Finanze.
Questi, dunque, i limiti vigenti e, di conseguenza, i termini entro i quali è lecito operare.
Ovviamente l'impegno che ci muove va interpretato in senso conservativo; tengo a sottolineare, infatti che è attualmente in atto, nelle more della definizione delle disposizioni di cui all'articolo 5 della legge 199/2010, uno studio per ricomprendere l'Amministrazione penitenziaria tra i destinatari di una deroga all'applicazione dell'ulteriore riduzione della dotazione organica di personale, prevista dal citato articolo 2, comma 8-bis, della legge 25/2010.
Tale obiettivo - nella cui direzione stanno operando tutti gli Organi a vario titolo competenti - permetterà all'Amministrazione, ove raggiunto, di dare corso a alle assunzioni del personale interessato.
Ad ogni buon conto, proprio al fine di consentire l'effettivo raggiungimento dello scopo prefissato, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 marzo 2011 è stato approvato un emendamento al testo del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, con il quale è stata prorogata al 31 dicembre 2012 la data di vigenza della graduatoria dei vincitori del concorso.