CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 gennaio 2011
425.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-03676 Boccuzzi: Sulla campagna pubblicitaria in materia di sicurezza sul lavoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

Passo ad illustrare l'atto ispettivo dell'onorevole Boccuzzi inerente la campagna di comunicazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Voglio anzitutto ricordare che, con l'entrata in vigore del testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha attivato, proprio sulla base di quanto previsto dallo stesso testo unico, un'azione integrata che va oltre l'esigenza di informare i cittadini sulle nuove regole che disciplinano la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, incentrandosi, anche e soprattutto, nell'obiettivo di promuovere un vero e proprio cambiamento culturale sul tema della prevenzione, un processo collettivo di sensibilizzazione e responsabilizzazione, in cui ogni cittadino assume un ruolo attivo. A testimonianza dell'importanza di tale obiettivo, voglio sottolineare che la campagna di comunicazione in questione ha avuto il privilegio, non frequente per una campagna istituzionale, di ricevere l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Entrando nel merito dello slogan della campagna: «Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene», va chiarito che tale messaggio mira a soffermarsi sull'importanza che il mondo degli affetti riveste per ciascuno di noi, sottolineando indirettamente quanto la prevenzione e l'attenzione che investiamo ogni giorno sul luogo di lavoro siano determinanti per non metterlo a repentaglio. Lo spot, in particolare, descrive con immagini di vita quotidiana, il rientro a casa dopo il lavoro, mettendo in risalto il clima di affetto e accoglienza che tale momento rappresenta. Il calore dei sentimenti contrapposto alla freddezza della loro eventuale brusca interruzione rappresenta un invito cogente al senso di responsabilità di ognuno di noi.
È un messaggio di tipo emozionale che, abbandonati i toni gravi e le mere raccomandazioni, rivelatesi nel tempo inefficaci sul piano della comunicazione istituzionale, mira a coinvolgere l'opinione pubblica grazie ad un punto di vista inusuale e a modificare l'approccio comunemente adottato rispetto a un problema drammatico e purtroppo ancora molto diffuso.
La campagna si rivolge sia ai lavoratori (con un particolare focus per i settori economici individuati come a maggior rischio di incidenti: edilizia, agricoltura e trasporti) che ai datori di lavoro, nella convinzione che la strategia di contrasto degli infortuni sul lavoro può risultare massimamente efficace se messa a «sistema», con una effettiva collaborazione di tutte le parti coinvolte.
Per i lavoratori si ribadisce il diritto ad un lavoro sicuro, come forma di tutela non solo di se stessi ma anche della propria famiglia. Per i datori di lavoro si sottolinea il dovere di assicurare il ritorno a casa di chi lavora, attraverso il rispetto delle regole sulla sicurezza, come condizione strettamente correlata al valore della propria azienda e alla possibilità di affrontare con serenità la propria vita.
L'agricoltore, il capocantiere e l'autotrasportatore, così come l'imprenditore, ciascuno nel rispettivo contesto, riceve cioè

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lo stesso richiamo ai valori in gioco quando si tratta della tutela della propria vita e dei propri affetti.
In particolare, il termine «pretendere», contenuto nello slogan, mira a sviluppare la consapevolezza del ruolo attivo che il lavoratore può svolgere per «pretendere», appunto, la tutela e la realizzazione del proprio diritto a lavorare in ambienti di lavoro sicuri, con un preciso rinvio alla responsabilità che la legge impone al datore sulla materia, soggetto dal quale il lavoratore «pretende» sicurezza. Allo stesso modo, il messaggio della campagna è rivolto al datore di lavoro nel senso ulteriore che la sua serenità dipende anche dall'aver garantito condizioni di sicurezza ai propri dipendenti.
Va peraltro sottolineato che sul piano procedurale la campagna in questione è stata assegnata, nella doverosa autonomia dell'amministrazione dagli organi politici, sulla base delle offerte tecniche pervenute a seguito di una gara pubblica, da una apposita Commissione tecnica, interistituzionale e indipendente, composta da esperti di comunicazione e da esperti in salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; esperti che, sulla base delle rispettive competenze, hanno valutato tale proposta come la migliore in termini di efficacia del messaggio e di strategia comunicativa, valutando tra gli elementi prioritari proprio la possibilità di declinare il messaggio verso i due target: quello dei lavoratori e quello dei datori di lavoro.
La campagna di comunicazione, comunque, non esaurisce l'impegno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali a diffondere la cultura della sicurezza. Infatti, oltre alle informazioni relative fornite quotidianamente nella sezione tematica del sito istituzionale del Ministero, viene diffusa mensilmente una newsletter dedicata, un notiziario settimanale rivolto soprattutto ai datori di lavoro, informazioni sugli interventi previsti in materia di infortuni e malattie professionali predisposti in collaborazione con l'Inail, la produzione di materiale divulgativo nonché interventi mirati con le scuole in un percorso di condivisione comune per stimolare la partecipazione attiva anche delle generazioni più giovani ai temi della sicurezza.
In termini più generali, occorre ricordare che il contrasto del fenomeno degli infortuni sul lavoro è tra i principali impegni del Governo, che intende favorire la collaborazione e il dialogo tra tutti i soggetti - istituzionali e sociali - interessati, nella consapevolezza che un'efficace strategia di contrasto a tale fenomeno passa anche attraverso la realizzazione di una serie di azioni pubbliche e private dirette a migliorare la prevenzione, la formazione e l'informazione in materia e quindi i livelli di tutela in tutti gli ambienti di lavoro.
In tale ottica si colloca, ad esempio, l'Accordo in Conferenza Stato-regioni del 2 novembre 2008 con il quale, in attuazione del testo unico, si è provveduto proprio a destinare risorse per l'espletamento di attività promozionali in materia di salute e sicurezza.

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ALLEGATO 2

5-04010 Bellanova: Situazione dei lavoratori delle società di servizi operanti negli istituti scolastici.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'onorevole Bellanova, nell'atto ispettivo che passo a discutere, richiama nuovamente l'attenzione sulla situazione dei lavoratori addetti al servizio di pulizia degli istituti scolastici, auspicando l'adozione di tutte le iniziative necessarie a reclutare risorse indispensabili per il prosieguo della loro attività lavorativa.
In via preliminare, occorre rilevare che, come noto, le vigenti disposizioni in materia di appalti non consentono la proroga sine die dei contratti in essere, ma impongono all'Amministrazione di acquisire i servizi necessari tramite procedura di gara.
Per questo motivo il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che ne ha la competenza, ha previsto la proroga dei contratti tuttora in essere, per la fornitura dei servizi di pulizia degli istituti scolastici, fino all'espletamento delle procedure di gara la cui conclusione è prevista entro il 30 giugno 2011.
Pertanto, le scuole porranno nuovamente a gara tutti i servizi necessari, non effettuabili con il solo ricorso al personale interno, fermo restando il divieto di acquisire servizi per lo svolgimento di attività che rientrano nelle ordinarie funzioni o mansioni proprie del personale di servizio degli istituti scolastici.
Con riferimento alle risorse finanziarie disponibili, segnalo che nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione sono stati istituiti due appositi piani gestionali, per i quali, a decorrere dall'anno 2011, è stato previsto uno stanziamento rispettivamente di 370 milioni di euro da destinare agli ex lavoratori socialmente utili e di 209 milioni da destinare ai lavoratori occupati nei cosiddetti «appalti storici», al fine di garantire la proroga dei contratti di pulizia dei locali scolastici.
Infine, sono in grado di informare che presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sono state attivate procedure di mobilità collettiva da parte di 22 società che svolgono, in regime di appalto, servizi di pulizia presso gli istituti scolastici italiani.
A questo proposito, il 12 e 13 gennaio scorsi, presso lo stesso Ministero del lavoro, si sono svolti incontri con le parti sociali nel corso dei quali il Ministero dell'istruzione ha offerto chiarimenti e rassicurazioni in merito alla continuità degli affidamenti in essere e alle proroghe di quelli di cui si avvicina la scadenza, in attesa dell'espletamento delle prossime gare.
Gli incontri si sono conclusi con l'accordo di aggiornare le ulteriori verifiche al 31 gennaio e 1o febbraio prossimi, con le organizzazioni sindacali che in tal senso hanno accolto la proposta delle aziende, in attesa di ulteriori sviluppi e determinazioni che potranno emergere dall'incontro convocato presso il Ministero dell'istruzione per il 20 gennaio prossimo con le parti sociali, al fine della definizione della vertenza che qui ci occupa, in modo da garantire i diritti dei numerosi lavoratori coinvolti.