CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 ottobre 2010
378.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-03272 Codurelli: Regolarità dello smaltimento di materiali tossici eseguito dalla ditta Perego General Contractor durante i lavori di ammodernamento della linea ferroviaria Milano-Lecco.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'introduzione del sistema di cadenzamento sulla direttrice Milano-Lecco, attuata con l'orario di dicembre 2008, ha comportato la riorganizzazione del servizio di circa 450 treni per l'area nord della Lombardia, di cui 120 sulla sola direttrice Sondrio-Lecco-Milano. Dopo un fisiologico periodo di assestamento ed una serie di interventi tecnici posti in essere fin dal gennaio scorso, ha consentito di raggiungere progressivamente apprezzabili risultati nell'andamento della puntualità.
Le soppressioni di collegamenti avvenute il 4 giugno 2010 - a cui fa riferimento l'Interrogante - dovute ad improvvise avarie del materiale rotabile hanno riguardato 3 coppie di treni Milano-Lecco e Bergamo-Lecco. I servizi soppressi sono stati, comunque, assicurati o dai treni con partenza immediatamente successiva a quelli soppressi o da bus sostitutivi.
Per quanto riguarda le «inadeguatezze manutentive e gestionali» del materiale rotabile - citate dall'interrogante - è opportuno sottolineare che Trenitalia, già a partire dal 2008, ha avviato una serie di azioni mirate al miglioramento ed all'ottimizzazione del servizio tra cui l'adozione della «Carta di Identità del treno», con la quale è stato introdotto il modello di servizio a «composizione bloccata» che, prevedendo l'allestimento dei convogli con vetture omogenee, determina benefici, sia sotto l'aspetto della qualità percepita che sotto quello dell'efficientamento industriale.
Al riguardo, va posto in rilievo che il livello di frequentazione dei treni, per direttrice e tipologia, viene sistematicamente monitorato, proprio al fine di verificare la corrispondenza delle composizioni dei convogli ai volumi di traffico e procedere, eventualmente, agli opportuni adeguamenti; ciò nonostante, è possibile che in determinate circostanze possano verificarsi episodi occasionali di sovraffollamento dovuti, per la maggior parte, ad eventi straordinari come, ad esempio, la soppressione di altri treni.
Nel corso di quest'anno, peraltro, sulla Milano-Lecco, è stato messo in circolazione materiale rotabile a doppio piano sottoposto ad interventi manutentivi rilevanti; i medesimi interventi sono stati programmati per tutti gli altri convogli a doppio piano utilizzati sulla stessa linea.
Relativamente, quindi, ai rilievi inerenti i lavori in carico alla ditta Perego General Contractor, il Ministero dell'interno ha fornito i seguenti elementi informativi.
Il 13 luglio 2010, l'Arma dei Carabinieri, mediante il Raggruppamento operativo speciale ed i Comandi provinciali di Milano e Reggio Calabria, ha dato esecuzione a 251 provvedimenti cautelari, di cui 183 emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano e 68 da quella reggina.
Contestualmente la Polizia di Stato ha eseguito ulteriori 53 provvedimenti emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Sono stati altresì posti sotto sequestro beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 60 milioni di euro.
I soggetti arrestati sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, omicidio,

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porto e detenzione abusiva di armi, trasferimento fraudolento di valori, usura, estorsione ed altro.
In particolare, le indagini svolte sul «Gruppo Perego» hanno documentato come esponenti della 'ndrangheta calabrese operassero occultamente all'interno della struttura aziendale, con lo scopo di garantire la ripartizione delle commesse tra le numerose imprese controllate dagli esponenti della medesima organizzazione criminale radicati in Lombardia, nonché la liquidazione di pregressi crediti vantati nei confronti della società stessa.
È stato inoltre ricostruito il tentativo di assorbire nel «Gruppo» altre importanti aziende lombarde del settore edile in difficoltà economiche, con la finalità di costituire apposite Associazioni temporanee d'imprese in grado di partecipare direttamente all'affidamento degli appalti per l'EXPO 2015.
Tale progetto, tuttavia, non si è concretizzato a causa del mancato risanamento economico della «Perego», attualmente sottoposta a procedura fallimentare.
Relativamente alla consumazione di reati ambientali, sono tuttora al vaglio della Procura della Repubblica di Como gli esiti degli accertamenti svolti dal Comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente presso i cantieri della «Perego Strade Srl» (in liquidazione) ed altre società correlate, dislocati nelle zone di Milano, Como e Lecco. Per completezza di informazione, si rappresenta che la Direzione investigativa antimafia, nell'ordinaria attività di contrasto delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici del Nord Italia e, in particolare nella Lombardia, nell'anno in corso ed alla data del 11 agosto ha effettuato:
121 monitoraggi di imprese, delle quali è stata vagliata la posizione di 600 soggetti cointeressati alle stesse a vario titolo;
18 accessi a cantieri, nel corso dei quali si è proceduto al controllo da 553 persone fisiche, 320 automezzi e 132 imprese.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-03354 Miglioli: Lavori sulla SS12 nel territorio dei comuni di Mirandola e Medolla.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento allo specifico quesito posto, e ad integrazione di quanto già rappresentato in risposta alla precedente interrogazione 5-03260, si segnala che l'ANAS, a seguito del parere favorevole espresso dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, ha sottoscritto, in data 30 agosto 2010, l'atto che ha autorizzato l'impresa aggiudicataria Cavalleri S.p.A., ad iniziare le attività per il completamento della variante di Mirandola.
Il cantiere è stato già aperto e i lavori, dell'importo lordo di oltre 10 milioni di euro, avranno una durata di 600 giorni.
Le attività riguarderanno essenzialmente il completamento delle opere d'arte, del rilevato stradale, l'esecuzione di tre sottopassi, della sovrastruttura stradale nonché delle opere complementari.
Per completezza d'informazione si segnala che il 15 settembre 2010 è stato stipulato il contratto di affidamento dei lavori tra l'ANAS e l'impresa Cavalleri S.p.A.
Circa la richiesta di conoscere il merito delle segnalazioni della Prefettura di Bergamo, il Ministero dell'interno ha fatto conoscere che, nell'ambito di altri procedimenti antimafia che non vedevano l'ANAS tra i richiedenti, sono emersi elementi a carico sia del sig. Gregorio Cavalleri, amministratore unico dell'impresa Cavalleri Ottavio S.p.A. in quanto oggetto di condanna definitiva da parte della Corte di Cassazione per il reato di cui agli articoli 319 e 321 del codice penale sia dell'impresa Cavalleri per l'illecito amministrativo previsto dagli articoli 5 e seguenti del decreto legislativo n. 231/2001 in relazione al reato di corruzione propria contestato al Gregorio Cavalleri in qualità di legale rappresentante dal 16 ottobre 1989 al 25 febbraio 2003.
La sentenza di condanna per il reato di corruzione, definitivamente pronunciata dalla Cassazione è prevista dall'articolo 38 del decreto legislativo n. 163/2008 come una delle cause interdittive ai fini della partecipazione alle procedure di affidamento di lavori pubblici.
L'ANAS ha quindi proceduto a richiedere un parere alla Prefettura di Bergamo in data 16 giugno 2010 essendo nel frattempo mutata la composizione societaria dell'impresa controllante della ditta Cavalleri con la totale estromissione di Gregorio Cavalleri dal novero dei soci.
Come noto, la stazione appaltante ha pertanto ritenuto opportuno rinviare a titolo prudenziale la stipula del contratto.
La situazione ha quindi trovato soluzione con il parere reso dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici precedentemente citata.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-03373 Iannuzzi: Risorse per il completamento dei lavori di ammodernamento della autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

TESTO DELLA RISPOSTA

Relativamente alla realizzazione dello svincolo di Sala Consilina, in provincia di Salerno, lungo l'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, si rappresenta che l'ANAS ha concordato e definito con il Comune di Sala Consilina la localizzazione e le caratteristiche dello svincolo.
Allo stato attuale è stato dato avvio alla progettazione preliminare che, una volta completato, verrà trasmesso al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la necessaria istruttoria prescritta dalle procedure di cui alla legge Obiettivo.
Una volta che la progettazione avrà raggiunto il necessario livello di definizione si potrà procedere all'assegnazione dei relativi finanziamenti.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-03452 Motta: Realizzazione dell'autostrada A15 Parma-La Spezia e del relativo prolungamento Mantova-Nogarole Rocca.

TESTO DELLA RISPOSTA

Gli onorevoli interroganti hanno fornito un'esatta rappresentazione della vicenda legata alla realizzazione e messa in esercizio dell'autostrada A14 Parma-La Spezia.
Riassumendo, si può solo aggiungere che, a seguito della presentazione da parte della società concessionaria del progetto definitivo del collegamento autostradale Parma-Mantova (TIBRE), il CIPE, in data 22 gennaio 2010, ha ribadito la volontà di realizzare l'infrastruttura e ha preso atto del costo totale di 2.730 milioni di euro, approvando il progetto definitivo del primo lotto «Fonte Vivo - Trecasali/Terre Meridiane» per un importo di 513 milioni di euro.
Tale approvazione, considerando che la realizzabilità dell'opera è a totale carico del concessionario, ha comportato la necessità di adeguamento della scadenza concessoria al 31 dicembre 2031 della convenzione vigente, così, come convenuto con le autorità comunitarie.
La convenzione Anas/Autocisa è stata, pertanto, adeguata e firmata in data 3 marzo 2010.
La stessa, approvata ope legis dal decreto legge 31 maggio 2010 n. 78, diverrà efficace non appena adeguata alle prescrizioni del CIPE contenute in una delibera in corso di registrazione.
L'avvio dei lavori potrà avvenire soltanto a seguito della registrazione e pubblicazione della delibera CIPE del 22 gennaio 2010, con l'approvazione del progetto e la piena efficacia della citata convenzione, subordinata al recepimento delle prescrizioni CIPE.
In merito a quanto richiesto nell'atto in esame e relativamente all'audizione del 15 luglio scorso presso le Commissioni congiunte VIII e IX della Camera citata dagli interroganti, per mero errore materiale fu comunicata la registrazione in corso alla Corte dei conti della Delibera n. 2/2010 del CIPE di approvazione del progetto definitivo del 1o lotto Fontevivo Trecasali della autostrada della Cisa; in realtà tale delibera stava per essere trasmessa all'Organo di controllo che ha garantito che procederà con ogni possibile urgenza all'esame della stessa.
Si coglie invece l'occasione per informare che la Corte dei conti ha già registrato pochi giorni fa la Delibera avente ad oggetto la Convenzione ANAS-CISA già approvata con decreto legge n. 78/2010 e sta esaminando la Delibera n. 2 prima richiamata.
Va infine ribadito che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti segue con grande interesse la realizzazione dell'intervento in esame in quanto opera strategica sia a scala nazionale che comunitaria. In particolare, tale intervento è garantito da risorse private ed ha superato la serie di istruttorie in sede comunitaria e si ritiene che già nel 2011 potranno essere cantierate le opere.

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ALLEGATO 5

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino. Atto n. 233.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

L'VIII Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/56/CE (di seguito «direttiva») del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino;
preso atto del parere espresso dalla Conferenza unificata e dei relativi allegati;
ritenuto necessario prevedere forme di coordinamento, anche a livello internazionale e comunitario, per una effettiva e costante affermazione della tutela ambientale nella strategia marina e nelle relative politiche di settore attraverso la collegialità nelle decisioni di governo, con particolare riferimento alla gestione delle attuali attività di sfruttamento del fondo e del sottosuolo marini, specie con riferimento al controllo delle attività di prospezione e sfruttamento di idrocarburi;
ritenuto opportuno che il Governo si faccia attivo promotore di iniziative di coordinamento sovranazionale, sia in ambito Mediterraneo (Convenzione di Barcellona, Unione per il Mediterraneo, Iniziativa Adriatico-Ionica), sia a livello comunitario (anche in coordinamento con iniziative analoghe, quali quelle assunte dalla Convenzione per la tutela del Mare del Nord OSPAR) che internazionale (attraverso la partecipazione ai gruppi di lavoro dell'UNCLOS), al fine di favorire un'azione collegiale e coordinata per la tutela dell'ambiente marino, anche con particolare riferimento alla immediata moratoria per le perforazioni di ricerca e sfruttamento di idrocarburi, alla gestione delle risorse ittiche, alla pulizia del mare e ai comportamenti dei vettori navali in transito;
ritenuta la necessità di avviare con la massima urgenza la ratifica del protocollo «Off Shore» della Convenzione di Barcellona, già ratificato tra gli altri dalla Tunisia e dalla Libia, che grazie alla ratifica del nostro Paese raggiungerebbe il numero minimo di adesioni per l'immediata entrata in vigore di questo importante strumento internazionale in tema di sfruttamento dei fondali marini, ove si stabiliscono regole e obblighi informativi a carico di tutti i Paesi mediterranei sulla problematica de qua;
considerato che, con particolare riferimento al Mezzogiorno, per partecipare alle attività di monitoraggio e cooperazione regionale per la salute delle acque di cui alla direttiva europea 2008/56/CE, è imprescindibile, anche alla luce del deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia della Comunità europea per violazione della direttiva 2001/271/CE sul trattamento delle acque reflue urbane, porre rimedio alla situazione di malfunzionamento degli impianti di depurazione a causa della quale nel mare vengono riversati liquami e agenti inquinanti,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

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con le seguenti condizioni:
1) all'articolo 4, si preveda che il Comitato riferisca con cadenza semestrale al Parlamento della sua attività e delle previsioni di spesa necessaria ai fini del raggiungimento degli scopi del decreto legislativo;
2) all'articolo 6, si preveda una cooperazione con gli Stati membri che hanno in comune con l'Italia il Mediterraneo rispetto all'attività di prospezione ed estrazione di idrocarburi;
3) all'articolo 19, comma 1, si preveda la ripartizione degli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 8 nel biennio 2011-2012, anziché nel triennio 2010-2012, in considerazione dell'imminente chiusura dell'esercizio finanziario 2010;
4) all'articolo 19, comma 2, si provveda all'onere derivante dall'attività di monitoraggio di cui all'articolo 11 con le risorse del Fondo per la difesa del mare di cui all'articolo 7, comma 1, della legge 31 dicembre 1982, n. 979, che dovrebbero però essere corrispondentemente incrementate e non decurtate; al medesimo comma, preveda lo slittamento di un anno, dal 2013 al 2014, del termine a partire dal quale decorre la copertura dell'onere relativo all'attuazione dei programmi di monitoraggio, considerato che tale slittamento risulta più coerente con la tempistica stabilita allo stesso articolo 11, a norma del quale l'avvio e l'elaborazione dei programmi di monitoraggio sono effettuati entro il 15 luglio 2014;

e con le seguenti osservazioni:
a) all'articolo 1, comma 2, lettera e), laddove si prevede il perseguimento del «contenimento dell'inquinamento dell'ambiente marino», valuti il Governo l'opportunità di un maggiore coordinamento con quanto previsto dalla direttiva che, all'articolo 1, comma 2, lettera b), fa riferimento ad una eliminazione progressiva dell'inquinamento medesimo;
b) all'articolo 3, comma 1, lettera i), valuti il Governo l'opportunità di eliminare il riferimento alla Commissione europea, stante che l'articolo 3, paragrafo 6, della direttiva fa riferimento ai criteri quali «caratteristiche tecniche distintive strettamente collegate a descrittori qualitativi» senza specificare l'organo deputato ad individuare i criteri medesimi;
c) all'articolo 6, comma 3, si chiarisca il senso del riferimento, ivi contenuto, all'articolo 8, comma 7, stante che l'articolo 8 non prevede un comma 7;
d) si valuti l'opportunità di indicare nello schema in esame le modalità da seguire al fine della razionalizzazione e del coordinamento delle attività di monitoraggio e antinquinamento sul presupposto che tali attività si svolgano entrambe con utilizzo di mezzi navali;
e) all'articolo 12, comma 10, valuti il Governo l'opportunità di inserire una ulteriore lettera che faccia riferimento alla indicazione di misure atte a porre rimedio ai danni ambientali causati nel mare dalla presenza, sulla terraferma, di malfunzionanti o inefficienti impianti di depurazione delle acque reflue urbane;
f) all'articolo 19, valuti il Governo l'opportunità di precisare che le risorse finanziarie relative ai programmi di misure di cui all'articolo 12 debbano essere complessivamente definite nell'ambito della manovra di bilancio statale;
g) si valuti l'ipotesi di prevedere idonee risorse finanziarie per le politiche nell'area del Mediterraneo mirate allo sviluppo di conoscenze scientifiche e tecnologiche per la prevenzione e la tutela dai rischi connessi alle attività di sfruttamento dei fondali, con particolare riferimento agli idrocarburi, oltre che al trasporto marittimo di sostanze inquinanti.

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ALLEGATO 6

Schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013.
(Doc. LVII, n. 3).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

L'VIII Commissione,
esaminato lo schema di decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013 (Doc. LVII, n. 3), con il relativo Allegato 8, contenente il «Programma delle infrastrutture strategiche», ai sensi della legge n. 196 del 2009;
valutate positivamente le priorità di intervento definite dall'Allegato, sia in termini di sforzo programmatico che in relazione alle emergenze ed alle azioni da effettuare nelle regioni;
considerato che per quanto riguarda le stime relative ai fondi FAS (Fondo aree sottoutilizzate), contenute nel quadro previsionale delle disponibilità (pagg. 54 e 201) l'importo di 2.550 milioni di euro, indicato come «Fondi FAS» destinati al Centro-Nord sembrerebbe essere riferito al Sud, in quanto corrisponde esattamente all'85 per cento dei complessivi 3.000 milioni di euro che derivano dal FAS;
considerato altresì che il totale del predetto quadro previsionale delle disponibilità (pagg. 54 e 201) ammonta a 18.957 milioni ei euro;
ritenuto necessario che il Governo preveda la proroga della detrazione fiscale del 55 per cento per il risparmio energetico, considerato che tale misura ha rappresentato un'efficace misura anticiclica, estendendo la stessa agli interventi di edilizia finalizzati alla prevenzione da rischio sismico;
considerata l'importanza strategia del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione e l'opportunità che il Governo, una volta definita la fase della progettazione, avvii tempestivamente la realizzazione dell'opera;
ritenuto necessario che il Governo si adoperi affinché siano presentati entro i tempi prescritti i progetti e i documenti relativi ad infrastrutture strategiche individuate in sede europea tra le opere prioritarie;
ritenuto essenziale che vengano reperite nuovamente le risorse che con delibera Cipe del 6 novembre 2009 sono state distolte dalla destinazione d'origine relativa al finanziamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria;
ritenuto, altresì, opportuno che venga previsto il finanziamento per il completamento della strada Fano- Grosseto;
tenuto conto che la Pedemontana Piemontese - Raccordo autostradale Biella - Carisio è un'opera cantierabile entro il 2011, per il 60 per cento a carico di risorse private, e che il primo lotto di tale arteria può essere ultimato entro il 2013;
considerata l'importanza del completamento degli assi europei di collegamento del Paese con l'Europa centrale;
tenuto conto che in previsione del completamento e messa in esercizio della Pedemontana veneta, in imminente inizio dei lavori, l'incremento del traffico, causerà un notevole impatto sul territorio limitrofo,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

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con le seguenti condizioni:
sia considerata priorità in sede di assegnazione delle risorse da parte del Cipe l'intervento riguardante il nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione;
sia spostata dalla tabella 3 alla tabella 2 l'opera viaria «Pedemontana Piemontese - Raccordo autostradale Biella - Carisio»;
siano completati entro i tempi prescritti i progetti e i documenti relativi ad infrastrutture strategiche individuate in sede europea tra le opere prioritarie, con particolare riferimento alla tratte AV/AC Verona-Padova e Verona-Monaco che il Governo ha già inserito tra le priorità della tabella 2, allo scopo di non perdere le risorse finanziarie europee assegnate a tali tratte;
siano inserite tra le priorità del Governo il completamento dell'Autostrada A27, Venezia-Monaco, tratto Belluno-Dobbiaco;
sia inserita tra le opere della legge obiettivo la Valsugana tratto Bassano del Grappa - Pian dei Zocchi, funzionale alla fluidificazione del traffico del territorio servito dalla Pedemontana veneta;
siano previsti opportuni finanziamenti per il completamento della strada Fano-Grosseto già inserita nel priorità del Governo in Tabella 2;
siano mantenuti gli impegni assunti dal Governo in ordine al completamento entro il 2013 dell'autostrada Salerno- Reggio Calabria, assicurando, a tal fine, le risorse economiche necessarie.

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ALLEGATO 7

Schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013.
(Doc. LVII, n. 3).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

L'VIII Commissione,
esaminato lo schema di decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013 (Doc. LVII, n. 3), con il relativo Allegato 8, contenente il «Programma delle infrastrutture strategiche», ai sensi della legge n. 196 del 2009;
valutate positivamente le priorità di intervento definite dall'Allegato, sia in termini di sforzo programmatico che in relazione alle emergenze ed alle azioni da effettuare nelle regioni;
considerato che per quanto riguarda le stime relative ai fondi FAS (Fondo aree sottoutilizzate), contenute nel quadro previsionale delle disponibilità (pagg. 54 e 201) l'importo di 2.550 milioni di euro, indicato come «Fondi FAS» destinati al Centro-Nord sembrerebbe essere riferito al Sud, in quanto corrisponde esattamente all'85 per cento dei complessivi 3.000 milioni di euro che derivano dal FAS;
considerato altresì che il totale del predetto quadro previsionale delle disponibilità (pagg. 54 e 201) ammonta a 18.957 milioni ei euro;
ritenuto necessario che il Governo preveda la proroga della detrazione fiscale del 55 per cento per il risparmio energetico, considerato che tale misura ha rappresentato un'efficace misura anticiclica, estendendo la stessa agli interventi di edilizia finalizzati alla prevenzione da rischio sismico;
considerata l'importanza strategica del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione e l'opportunità che il Governo, una volta definita la fase della progettazione, avvii tempestivamente la realizzazione dell'opera;
ritenuto necessario che il Governo si adoperi affinché siano presentati entro i tempi prescritti i progetti e i documenti relativi ad infrastrutture strategiche individuate in sede europea tra le opere prioritarie;
ritenuto essenziale che vengano reperite nuovamente le risorse che con delibera Cipe del 6 novembre 2009 sono state distolte dalla destinazione d'origine relativa al finanziamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria;
ritenuto, altresì, opportuno che venga previsto il finanziamento per il completamento della strada Fano-Grosseto;
tenuto conto che la Pedemontana Piemontese - Raccordo autostradale Biella - Carisio è un'opera cantierabile entro il 2011, per il 60 per cento a carico di risorse private, e che il primo lotto di tale arteria può essere ultimato entro il 2013;
considerata l'importanza del completamento degli assi europei di collegamento del Paese con l'Europa centrale;
tenuto conto che in previsione del completamento e messa in esercizio della Pedemontana veneta, in imminente inizio dei lavori, l'incremento del traffico, causerà un notevole impatto sul territorio limitrofo,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

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con le seguenti condizioni:
sia considerata priorità in sede di assegnazione delle risorse da parte del Cipe l'intervento riguardante il nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione;
sia spostata, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, dalla tabella 3 alla tabella 2 l'opera viaria «Pedemontana Piemontese - Raccordo autostradale Biella - Carisio»;
siano completati entro i tempi prescritti i progetti e i documenti relativi ad infrastrutture strategiche individuate in sede europea tra le opere prioritarie, con particolare riferimento alla tratte AV/AC Verona-Padova e Verona-Monaco che il Governo ha già inserito tra le priorità della tabella 2, allo scopo di non perdere le risorse finanziarie europee assegnate a tali tratte;
siano inserite tra le priorità del Governo il completamento dell'Autostrada A27, Venezia-Monaco, tratto Belluno-Dobbiaco;
sia inserita tra le opere della legge obiettivo la Valsugana tratto Bassano del Grappa - Pian dei Zocchi, funzionale alla fluidificazione del traffico del territorio servito dalla Pedemontana veneta;
siano previsti opportuni finanziamenti per il completamento della strada Fano-Grosseto già inserita nel priorità del Governo in Tabella 2;
siano mantenuti gli impegni assunti dal Governo in ordine al completamento entro il 2013-2014 dell'autostrada Salerno- Reggio Calabria, assicurando, a tal fine, le risorse economiche necessarie;
siano individuati e verificati parametri di ripartizione degli stanziamenti infrastrutturali al fine di eliminare il grave divario tra le regioni nella ripartizione delle risorse di cui alla «legge obiettivo», come previsto dall'articolo 22 della legge sul federalismo fiscale, con particolare riferimento alle regioni insulari;
relativamente alle tabelle 1 e 2, macro-opera Piastra Logistica Euro Mediterranea, siano individuate, eventualmente con una più adeguata ripartizione, risorse utili a riequilibrare il divario tra quelle spettanti alla regione Sardegna e quelle effettivamente attribuite;
siano sostenute modalità di pagamento volte ad accelerare i pagamenti dei crediti delle piccole e medie imprese verso le pubbliche amministrazioni.

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ALLEGATO 8

Schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013.
(Doc. LVII, n. 3).

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVO

L'VIII Commissione,
esaminato lo Schema della Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013;
premesso che:
ai sensi della legge 31 dicembre 2009 n. 196, di contabilità e finanza pubblica, il Governo avrebbe dovuto presentare lo Schema della Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013 entro il 15 settembre;
il documento all'esame 3 è stato, invece, trasmesso il 30 settembre, un ritardo che rischia di porre le Camere nell'impossibilità di svolgere regolarmente le proprie funzioni e rende evidente non solo il poco rispetto del Parlamento ma, soprattutto, un problema rispetto agli orientamenti e all'azione del Governo su una questione decisiva come quella sul presente e sul futuro dell'economia nazionale;
il rispetto del termine è fondamentale perché la Decisione di finanza pubblica è tale solo dopo l'approvazione della risoluzione parlamentare in cui sono fissati gli indirizzi cui il Governo dovrà attenersi nel disegno di legge di stabilità, il quale deve essere presentato alle Camere il 15 ottobre: quanto più in ritardo viene presentato lo schema di Decisione di finanza pubblica, tanto più improbabile che il disegno di legge di stabilità possa recepire le indicazioni parlamentari;
nella premessa dello schema di Decisione il Governo annuncia che essa sarà non solo la prima, ma anche l'ultima, perché questo documento è «sostanzialmente e politicamente superato», poiché «quanto doveva essere deciso è già stato deciso in luglio», ma soprattutto perché destinato ad essere sostituito da un diverso e più articolato apparato di documentazione di matrice europea (Stability Program; National Reform Program), documenti che dovranno essere scritti e presentati da ciascun paese prima della fine dell'anno e all'interno dei quali si concentrerà la discussione sulla politica economica;
valutato che:
rispetto all'affermazione del Governo, ribadita dal Ministro dell'economia nel corso dell'audizione parlamentare, per cui la Decisione di finanza pubblica è un documento sostanzialmente e politicamente superato, i contenuti dello schema di Decisione all'esame sono esemplari, perché nulla aggiungono a quanto già noto e deciso prima dell'estate abbandonando qualunque logica programmatoria e svuotando della sessione di bilancio;
se da un lato sono riproposte le cifre del decreto n. 78 nel presupposto, tutto da verificare, che esse si realizzino pienamente, le novità non sono certamente positive;
per quanto riguarda la crescita, il Documento rivede leggermente al rialzo il PIL del 2010, che passa all'1,2 per cento, ma contestualmente stima un peggioramento di due decimali per il Pil del 2011, ora all'1,3 per cento. Si tratta di una crescita prevalentemente trainata dalla domanda estera quando le prospettive di crescita sono notoriamente migliori per i paesi in cui la domanda interna è robusta;

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sembra ottimistica la previsione di un tasso di crescita del 2 per cento nel biennio 2012-2013;
l'ultimo intervento di politica economica, il decreto legge n. 78/2010, è stato tale da determinare una riduzione del tasso di crescita del Pil 0,5 punti percentuali nel periodo di riferimento 2010-2012 e; da quanto emerge dallo schema di Decisione di finanza pubblica, il Governo non intende invertire la tendenza, mentre la recessione e la crisi finanziaria hanno riportato l'Italia indietro di dieci anni in termini di produttività e reddito;
per quanto riguarda la finanza pubblica, lo schema di Decisione stima il livello di indebitamento netto tendenziale in linea con quello programmatico concordato in sede europea, mentre l'avanzo primario, è previsto migliorare rispettivamente arrivando allo 0,8 per cento nel 2011 e al 2,2 per cento nel 2012, anche se rispetto al valore programmatico indicato nella RUEF, fa rilevare un lieve deterioramento di 0,2 punti percentuali di PIL per ciascuno degli anni 2011 e 2012;
tale divergenza è dovuta al peggioramento delle entrate che rischia di rendere inefficace parte della correzione effettuata con la manovra stante la previsione di un recupero di quasi 26 miliardi di euro dalle maggiori entrate prevalentemente attraverso la lotta all'evasione fiscale, una stima fondata su ipotesi estremamente ottimistiche;
per quanto riguarda le spese, è prevista la riduzione della spesa al netto degli interessi dal 47,3 del 2010 al 43,8 per cento del PIL del 2013. Tuttavia, va segnalato che parte della prevista riduzione della spesa è attribuibile alla ulteriore contrazione della spesa in conto capitale, quella più produttiva (gli investimenti fissi lordi scendono da 33,4 miliardi nel 2010 a 29,4 miliardi di euro nel 2013) e che gran parte della prevista riduzione della spesa corrente al netto degli interessi deriva dalle misure del decreto-legge n. 78/2010, ossia da tagli lineari e blocchi temporanei, la cui efficacia è piuttosto discutibile;
un dato estremamente preoccupante riguarda il debito pubblico per il quale è previsto un ulteriore aumento al 119,5 per cento nel 2011, con una diminuzione nei due anni successivi che lo riporterà nel 2013 a un livello analogo a quello del 2009, solo grazie a una previsione di crescita del tutto ottimistica;
lo schema di Decisione di finanza pubblica non reca alcuni dei contenuti necessari previsti dalla legge n. 196/2009 e in particolare esso non risulta corredato dall'indicazione di massima delle risorse finanziarie necessarie a confermare normativamente, per il periodo di riferimento, gli impegni e gli interventi di politica economica e di bilancio adottati negli anni precedenti per i principali settori di spesa; dall'obiettivo di massima della pressione fiscale complessiva; dal contenuto del Patto di stabilità interno;
considerato che:
il Governo ha anticipato all'inizio dell'estate la manovra triennale di finanza pubblica 2011-2013, i cui effetti sono recepiti dalla Decisione di Finanza Pubblica all'esame, che conferma altresì gli obiettivi programmatici della Relazione Unificata di Economia e Finanza presentata nel maggio scorso;
la legge di stabilità, che, a norma della legge di riforma della contabilità pubblica (Legge 31 dicembre 2009, n. 196) sostituisce e innova la «legge Finanziaria» - secondo la Decisione di finanza pubblica al nostro esame sarà una legge «tabellare» e di contenuto assai ristretto, dato che la manovra anticipata è già intervenuta con variazioni marginali della spesa e delle entrate pubbliche, che prima venivano realizzate mediante la legge finanziaria, che in tal modo svolgeva pertanto una funzione essenziale di sostegno allo sviluppo economico, e non solo di strumento legislativo per la stabilizzazione dei conti pubblici;
il Governo non ha rispettato la prescritta procedura di formazione della Decisione di Finanza Pubblica al nostro

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esame, che prevede l'invio - entro il 15 luglio - alla Conferenza permanente Stato regioni per il coordinamento della finanza pubblica delle linee guida per la ripartizione degli obiettivi programmatici di finanza pubblica tra i diversi settori istituzionali, sulle quali la Conferenza è tenuta ad esprimere il parere entro il 10 settembre; nel medesimo termine del 15 luglio le linee guide dovevano essere trasmesse alle Camere;
si registra un drastico calo delle risorse disponibili per investimenti in infrastrutture; in tre anni gli investimenti sono calati di circa il 20 per cento, e di oltre il 30 per cento nell'edilizia abitativa, con gravi conseguenze anche sulle imprese del settore: le grandi imprese sono arrivate a effettuare all'estero più del 50 per cento dei lavori; le piccole e medie imprese, che hanno difficoltà a lavorare sui mercati esteri, sono in una situazione drammatica, costrette a cancellare centinaia di migliaia di posti di lavoro; a questo bisogna aggiungere che non risultano avviati gran parte dei cantieri relativi ai circa 12 miliardi deliberati dal Cipe nel 2009, per grandi e piccole opere (tra cui 1 miliardo per le scuole);
nella manovra adottata con il decreto-legge n. 78/2010, le Autonomie territoriali concorrono al risanamento dei conti pubblici, attraverso il Patto di Stabilità Interno, per un ammontare totale pari a 6.300 milioni nel 2011, 8.500 milioni nel 2012, per importi analoghi nel 2013;
l'impegno finanziario richiesto, in particolare, ai Comuni, rende difficile coprire la quota capitale dei prestiti in scadenza, mentre la quota disponibile dell'avanzo di amministrazione per finanziare nuovi investimenti - soprattutto nei Comuni del Nord - si va progressivamente riducendo; paradossalmente, negli investimenti degli enti locali crescono gli impegni, ma si riducono i pagamenti; i meccanismi del patto di stabilità favoriscono la formazione di residui passivi sia di parte corrente che capitale, e consentono di utilizzare l'avanzo di amministrazione solo in percentuale estremamente limitata;
le misure assunte dal Governo nel corso del 2009 non hanno consentito né di riqualificare la spesa e né di dare maggior impulso agli investimenti, con una netta riduzione delle spese in conto capitale;
secondo la Corte dei conti, l'articolo 9-bis del decreto-legge n. 78/2009 (manovra 2011-2013) che consente di escludere dalle spese finali rilevanti per il Patto i pagamenti in conto capitale eseguiti fino al 31 dicembre 2009 nei limiti di un ammontare pari al 4 per cento della massa di residui totali di spesa per investimenti rendicontati nel 2007, ha avuto un effetto estremamente limitato;
alla Decisione di finanza pubblica non risultano allegati i seguenti documenti:
le relazioni programmatiche per ciascuna missione di spesa del bilancio dello Stato e le relazioni sullo stato di attuazione delle leggi pluriennali di spesa;
il quadro riassuntivo delle leggi di spesa a carattere pluriennale (articolo 10, comma 7), con la ricognizione dei contributi pluriennali iscritti a bilancio (articolo 10, comma 8);
il programma delle infrastrutture e insediamenti produttivi strategici, predisposto ai sensi della legge n. 443/2001, cosiddetta «legge obiettivo» (articolo 10, comma 9), il quale è, peraltro, di norma trasmesso successivamente;
l'avvio e il consolidamento delle misure anticicliche non può essere rinviato e, soprattutto, non può dipendere da incerte risorse derivanti da misure di fiscalità straordinaria come lo scudo fiscale; l'intero sistema economico e sociale e la struttura produttiva, pressati dalla crisi, chiedono certezze;
la strategia del Governo di rientro dal deficit e dal debito e di contrasto alla crisi (tentative recovery) appare ancora del tutto inadeguata alla gravità della crisi e a contrastare i suoi effetti sul sistema produttivo, sui lavoratori, sulle famiglie, sugli

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enti territoriali gravati da crescenti e pressanti responsabilità amministrative senza risorse adeguate;
il 13 settembre 2010 un accordo tra Consiglio dell'Unione Europea, Parlamento europeo e Commissione UE ha definito i punti essenziali di una nuova direttiva europea sui ritardati pagamenti, che si applicherà al settore dell'edilizia e ai lavori pubblici;
nella fase transitoria, definita in vista dell'avvio del semestre europeo nel gennaio 2011, la Commissione europea ha previsto che entro il 12 novembre gli Stati membri presentino la bozza dei Piani Nazionali di Riforma - documento essenziale per la pianificazione strategica nazionale nel contesto europeo - appare opportuno che tale documento venga presentato in Parlamento con congruo anticipo rispetto al termine previsto per l'invio all'Unione Europea, allo scopo di favorire confronto politico e integrazione del testo su temi essenziali;
valutato, per quanto riguarda le parti di competenza dell'VIII Commissione, che:
appare essenziale che il Governo depositi in Parlamento le relazioni programmatiche per ciascuna missione di spesa del bilancio dello Stato e le relazioni sullo stato di attuazione delle leggi pluriennali di spesa di competenza della VIII Commissione, nonché il quadro riassuntivo delle leggi di spesa a carattere pluriennale, con la ricognizione dei contributi pluriennali iscritti a bilancio, d'interesse della Commissione medesima;
è necessario che il Governo presenti in Parlamento il programma delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici, predisposto ai sensi della legge n. 443/2001, cosiddetta «legge obiettivo» corredato anche della parte relativa al piano caso e all'edilizia residenziale pubblica;
per migliorare il benessere delle famiglie e rispettare gli obiettivi comunitari sul rendimento energetico degli edifici, occorre agevolare e finanziare il recupero e la riqualificazione energetica, anche mediante contributi e agevolazioni fiscali agli enti che hanno il compito di gestire e mantenere il patrimonio di edilizia residenziale pubblica;
secondo il Cresme, l'attività di manutenzione del patrimonio esistente ha registrato nel 2009 una significativa riduzione (5,4 punti percentuali nel complesso e 4 per cento nel recupero residenziale); per il 2010 il mercato si attende una stabilizzazione e una ripresa, seppur modesta, per il 2011;
il Cresme stima che il «piano-casa» - con gli ampliamenti previsti e le agevolazioni concesse - benefici, in particolare, i proprietari di immobili mono-bifamiliari delle regioni del nord con un reddito più elevato della media, con una «naturale» predisposizione ad aumentare il valore della propria abitazione (la propria ricchezza) attraverso la riqualificazione e l'aumento delle superfici; in alcun modo contribuisce a ridurre il degrado abitativo e il disagio sociale delle famiglie senza casa;
occorre sollecitare - e con urgenza - anche gli interventi su grandi nuclei abitativi e sull'edilizia sociale, anche mediante il recupero e la riqualificazione degli alloggi abbandonati e non abitabili;
per garantire continuità di lavoro nei cantieri e negli appalti assegnati dalle Pubbliche Amministrazioni, e l'equilibrio economico e finanziario delle imprese che operano nell'ambito dell'edilizia e nei lavori pubblici, in particolare nella condizione attuale di scarsa liquidità e di limitato accesso al credito, occorre assicurare, come raccomandato dalla Commissione Europea, pagamenti tempestivi sulle fatture relative ai lavori eseguiti, e liquidare tutti gli arretrati dovuti da enti pubblici; qualora le amministrazioni e gli enti pubblici paghino le fatture oltre il termine, è necessario corrispondere un indennizzo forfetario per tale ritardo, oltre agli interessi e al risarcimento delle spese di riscossione sostenute dalle imprese creditrici; sembra essenziale anche ridurre e

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semplificare gli oneri amministrativi delle imprese che operano con la Pubblica Amministrazione per manutenzioni, ristrutturazioni e nuovi lavori;
è fondamentale prolungare e stabilizzare la detrazione del 55 per cento per l'efficientamento energetico degli edifici, in scadenza il 31 dicembre 2010. Secondo l'Enea - a cui sono affluite le pratiche degli scorsi anni - sono circa 600mila i contribuenti che tra il 2007 e il 2009 hanno fatto interventi di riqualificazione energetica del proprio edificio. E altri 240mila si aggiungeranno presumibilmente nel 2010. La prosecuzione degli incentivi potrebbe dare una boccata di ossigeno ad un settore produttivo importante e la loro conferma per un ragionevole lasso di tempo darebbe stabilità al mercato;
bisogna incrementare le risorse destinate ad interventi di difesa del suolo, che sono state progressivamente ridotte, invertendo il trend positivo avviato dal governo Prodi al fine di investire maggiormente sulla prevenzione e messa in sicurezza del territorio e ridurre gli enormi costi dell'emergenza;
è necessario individuare modalità alternative all'ipotesi di introduzione del pedaggio sulle tratte e raccordi autostradali in gestione diretta di ANAS S.p.A., così come stabilito dall'articolo 15 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, legge 30 luglio 2010, n. 122, come modificato dal decreto-legge 5 agosto 2010, n. 125;
preso atto della impossibilità di valutare la politica del governo nelle materie di competenza della VIII Commissione per le motivazioni illustrate in premessa,
esprime

PARERE CONTRARIO.

«Mariani, Margiotta, Benamati, Bocci, Braga, Bratti, Esposito, Ginoble, Iannuzzi, Marantelli, Morassut, Motta, Realacci, Viola, Zamparutti».