CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 giugno 2010
334.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e X)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (Rifusione) - Attuazione del quadro fondamentale per la piccola impresa (Small Business Act). COM(2009)126 def.

PROPOSTA DI DOCUMENTO FINALE

Le Commissioni riunite Il Giustizia e X Attività produttive,
esaminata ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento la proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali COM(2009)126 def.;
acquisito il parere espresso, in data 21 luglio 2009 dalla XIV Commissione. (Politiche dell'Unione europea) di cui si condividono le valutazioni,
considerato che:
l'iniziativa della Commissione riveste la massima importanza per il sistema delle imprese, specie di piccola e media dimensione, in quanto intende finalmente affrontare in termini esaustivi l'annoso problema dei ritardi con i quali i debitori provvedono al pagamento di quanto dovuto per la fornitura di beni e servizi;
il problema assume dimensioni macroscopiche per quanto concerne i ritardi con i quali le pubbliche amministrazioni saldano i debiti contratti con i propri fornitori;
il consolidamento della prassi per cui le amministrazioni pubbliche effettuano con notevole ritardo i pagamenti dovuti, approfittando della loro posizione di forza nei confronti delle controparti, le quali molto spesso subiscono senza reagire i ritardi nel timore di perdere la qualità di fornitori, induce le stesse imprese creditrici a differire i pagamenti cui a loro volta sono tenute nei confronti dei propri fornitori, amplificando in tal modo le difficoltà per l'insieme del sistema produttivo;
ne consegue una generale carenza di liquidità da parte delle imprese le quali si vedono costrette ad indebitarsi, aggravando la propria esposizione finanziaria, a scapito delle prospettive di investimento con ripercussioni negative sulla loro competitività;
le conseguenze dei ritardi risultano particolarmente gravi in periodi di recessione o comunque di crisi economica, come quella in corso, per cui cresce il numero delle imprese esposte al rischio di fallimento;
la questione dei ritardi di pagamento riveste le caratteristiche di vera e propria emergenza nel caso dell'Italia che si contraddistingue, nell'ambito dell'UE, per la durata particolarmente elevata dei ritardi di pagamento da parte della P.A., soprattutto nel settore della sanità;
l'accumularsi progressivo di debiti delle amministrazioni pubbliche del nostro Paese nei confronti dei propri fornitori risulta inaccettabile anche in considerazione del fatto che le stesse imprese vengono, contestualmente, sollecitate all'adempimento delle proprie obbligazioni tributarie senza potersi avvalere della facoltà di compensare posizioni creditorie e debitorie;

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l'intervento comunitario, che prospetta una disciplina più stringente a livello europeo, anche per quanto concerne il regime sanzionatorio da applicare. soprattutto quando i ritardi siano attribuibili alla responsabilità delle amministrazioni pubbliche, appare pienamente condivisibile anche in considerazione degli effetti distorsivi che i ritardi possono provocare tra imprese nazionali e di altri Paesi, a scapito della concorrenza;
il problema non può, quindi, trovare soluzioni soddisfacenti nella generalità degli Stati membri in assenza di una specifica, puntuale disciplina europea;
la previsione di termini molto ridotti entro cui si deve provvedere al pagamento e l'entità delle sanzioni previste offrono sicuramente, sul piano normativo, le condizioni utili per segnare una netta inversione di tendenza,
esprimono una valutazione positiva,
invitando il Governo, in relazione alla posizione da assumere per la definizione delle proposte legislative e per le deliberazioni delle competenti istituzioni comunitarie, a tener conto delle seguenti osservazioni:
a) la proposta di direttiva offre l'occasione di risolvere in termini sistematici il problema dei ritardi di pagamento per cui, pur meritevoli di apprezzamento i tentativi sino ad ora posti in essere per affrontare e rimediare al problema, occorre collaborare per pervenire ad una sua rapida approvazione in modo da consentire la tempestiva liquidazione dei debiti fino ad ora accumulati ed evitare che in futuro si ripropongano le stesse situazioni;
b) i ritardi nei pagamenti da parte delle PA italiane hanno assunto dimensioni non più tollerabili per cui è necessario, da parte del Governo, il massimo impegno per assicurare, in sede di attuazione della direttiva, l'adozione di tutte le iniziative idonee a ricondurre la situazione ad una condizione fisiologica, o comunque almeno paragonabile a quella che si riscontra in altri Paesi dell'UE, pur nel rispetto delle compatibilità Finanziarie;
c) si dovranno in ogni caso evitare situazioni inique quali si determinerebbero qualora si distinguessero i crediti già pendenti da quelli di nuova formazione, onde evitare disallineamenti di trattamento suscettibili di determinare effetti distorsivi sul mercato;
d) con riferimento alla disciplina relativa all'entità dei risarcimenti da corrispondere ai creditori per i costi interni ed amministrativi generati dal ritardo di pagamento, occorre evitare il rischio di generare sperequazioni, in particolare quando tigli importi dovuti siano di entità pari o di poco superiori ai 10.000 euro rispetto a quanto dovuto per importi immediatamente inferiori alla misura indicata;
e) occorre inoltre valutare se risulti proporzionata l'entità del risarcimento del 5 per cento prevista dalla direttiva nei confronti dei ritardi di pagamento delle amministrazioni pubbliche, stabilita in misura fissa a prescindere dalla durata del ritardo di pagamento.