CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 marzo 2010
299.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri (C. 2624-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato)

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
esaminato il testo del disegno di legge C. 2624-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, recante «Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri»,
considerato che le disposizioni da esso recate sono, nel complesso, riconducibili alle materie «tutela della concorrenza» e «ordinamento civile» che, rispettivamente, le lettere e) ed l) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione attribuiscono alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;
rilevato che non sussistono motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero degli affari esteri (Atto n. 192)

PARERE APPROVATO

La I Commissione,
esaminato, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, lo schema di regolamento di organizzazione del Ministero degli affari esteri (atto n. 192),
tenuto conto dei profili di competenza della I Commissione,
richiamati i rilievi espressi dalla V Commissione l'11 marzo 2010,
visti e condivisi i rilievi espressi dalla III Commissione il 16 marzo 2010,
apprezzata la portata complessiva del provvedimento mirante ad un riassetto organizzativo del Ministero ispirato da un lato a principi di efficienza, razionalità ed economicità e dall'altro alla creazione di grandi direzioni generali «tematiche», la cui competenza si radica nella gestione delle grandi questioni internazionali;
osservato che il disegno di riorganizzazione delle strutture centrali del Ministero rientra in una strategia di globale rinnovamento ed adeguamento che deve avere natura organica e quindi coordinarsi con gli interventi sulla rete e diplomatica e consolare, nonché con la riforma degli istituti di cultura e della cooperazione allo sviluppo, la cui tempistica deve pertanto essere accelerata;
preso atto delle misure di riduzione degli uffici dirigenziali di livello generale e di quelli di livello non dirigenziale, in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, che confermano la coerenza e l'efficacia della strategia amministrativa adottata dal Ministero, le cui piante organiche risultano pertanto ulteriormente incomprimibili;
preso altresì atto che la riforma proposta richiederà necessariamente una fase di attuazione e messa a punto dei criteri che consentiranno l'attribuzione dei singoli Paesi ad una direzione piuttosto che ad un'altra, nonché del necessario coordinamento tra le diverse direzioni generali onde evitare inefficienze, sovrapposizioni o contrasti;
ribadita la necessità che all'azione esterna dell'Italia sia assicurato un livello di risorse umane e finanziarie adeguato alle crescenti responsabilità internazionali ed equiparabile a quello dei principali partners europei;
auspicato al riguardo che le risorse comunque recuperate vengano reinvestite all'interno dello stesso Ministero, avuto particolare riguardo alla situazione critica del settore della cooperazione allo sviluppo;
segnalata l'esigenza di un maggiore raccordo tra il Ministero e gli altri soggetti istituzionali che concorrono all'azione esterna del nostro Paese, quali la Presidenza del Consiglio, il Ministero dell'Economia e delle finanze ed il Ministero dello sviluppo economico, soprattutto per quanto attiene al controllo e alla gestione dei contributi ai fondi, alle istituzioni finanziarie ed alle organizzazioni economiche internazionali;

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rilevata parimenti l'esigenza di un maggiore coordinamento con l'azione esterna di regioni ed enti locali;
evidenziata l'importanza di valorizzare ulteriormente le strutture rivolte agli italiani nel mondo, al fine di accentuare lo sviluppo delle potenzialità che rivestono per rafforzare l'azione e l'immagine esterna dell'Italia;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
come evidenziato dalla III Commissione Affari esteri e comunitari, nei rilievi approvati:
a) si garantisca il necessario e puntuale confronto con le commissioni parlamentari nella fase di attuazione, messa a punto e verifica della nuova struttura organizzata su basi tematiche e della sottostante articolazione geografica, anche con riferimento ai criteri che presiederanno nella pratica all'attribuzione delle nuove funzioni, sottoponendo in particolare all'esame parlamentare preventivamente lo schema di decreto ministeriale di cui all'articolo 1, comma 5, relativo ai novantasei uffici di livello dirigenziale non generale;
b) si metta maggiormente a fuoco il raccordo con la politica estera dell'Unione europea, sotto il profilo delle strutture amministrative chiamate a collaborare con l'istituendo servizio europeo per l'azione esterna, assicurando l'unitarietà dell'indirizzo politico;
c) si valuti l'opportunità del superamento della configurata compartimentazione dei Paesi dell'area OSCE per accorparli in un'unica direzione generale che ne valorizzi la comune appartenenza all'»architettura di sicurezza» europea;
d) si menzioni la locuzione «diritti umani» nella denominazione ovvero nell'articolazione della nuova Direzione generale per gli affari politici e di sicurezza, competente a trattare tale materia, così rilevante nell'azione internazionale del nostro Paese;
e) la prevista Direzione per la promozione del «Sistema Paese» si colleghi funzionalmente, da un lato, ad un'incisiva riforma del sistema degli istituti di cultura italiana operanti all'estero, che preservi la specificità della valorizzazione della nostra lingua, e dall'altro all'assorbimento della rete dell'Istituto per il commercio con l'estero;
f) si garantisca nella nuova struttura ministeriale di promozione del sistema-paese la riconoscibilità e la proiezione internazionale dell'elaborazione culturale nazionale, prevedendo in particolare un centro di coordinamento per la diffusione e la valorizzazione della lingua italiana;
g) si conseguano le necessarie sinergie con gli altri Ministeri e le autonomie regionali e locali attraverso un'apposita struttura di coordinamento, da istituirsi presso il Ministero degli Affari esteri, secondo il modello francese.

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ALLEGATO 3

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante riordino dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) (Atto n. 190)

RILIEVI APPROVATI

La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) della Camera dei deputati;
esaminato, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento della Camera dei deputati, lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante «Riordino dell'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)» (atto n. 190);
vista la nota del 4 novembre 2009 con la quale il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato ha verificato, per i profili di competenza, lo schema di decreto in esame;
visti i pareri interlocutori del Consiglio di Stato del 14 dicembre 2009 e del 18 gennaio 2010 e le relative note di risposta dei competenti uffici del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione;
visto il parere finale del Consiglio di Stato;
considerato che il Governo ha dichiarato che recepirà le proposte di riformulazione o integrazione del testo avanzate dal Consiglio di Stato ai fini di una maggiore chiarezza dell'articolato e di una maggiore aderenza dello stesso alle norme generali regolatrici della materia;
rilevato che, sebbene la riduzione del numero dei componenti degli organi collegiali avrebbe consentito di rafforzare il ruolo di questi ultimi, senza scapito per l'efficienza, lo schema in esame prevede un loro depotenziamento a favore del presidente dell'ente, per quanto attiene alla nomina dei dirigenti;
segnalata l'opportunità di specificare, agli articoli 3, comma 4, e 4, comma 4, che la nomina dei componenti del Comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica e del Consiglio dell'ente, deve avvenire nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini di cui all'articolo 51 della Costituzione;
sottolineata l'esigenza che le rilevazioni statistiche condotte dall'ISTAT tengano sempre conto della differenza di genere;
evidenziata la necessità che in futuro l'autorizzazione ai regolamenti di delegificazione avvenga nel pieno rispetto dello schema previsto dall'articolo 17 della legge n. 400 del 1988, e successive modificazioni, ai sensi del quale le leggi della Repubblica autorizzano l'esercizio della potestà regolamentare del Governo, determinano le norme generali regolatrici della materia e dispongono l'abrogazione delle norme vigenti, con effetto dall'entrata in vigore delle norme regolamentari;
sottolineata l'opportunità di un complessivo riordino della governance dell'ente, anche al fine di assicurare un maggior coordinamento, nella rilevazione dei dati, con le realtà territoriali, da un parte, e con l'Eurostat, dall'altra, ed auspicato che il Governo presenti a breve un disegno di legge in materia;

DELIBERA DI ESPRIMERE I SEGUENTI RILIEVI:

a) si valuti l'opportunità di sopprimere l'articolo 5, comma 2, mantenendo

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in capo al Consiglio, su proposta del presidente, la nomina dei dirigenti, come attualmente previsto;
b) agli articoli 3, comma 4, e 4, comma 4, si specifichi che la nomina dei componenti del Comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica e del Consiglio deve avvenire nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini di cui all'articolo 51 della Costituzione;
c) all'articolo 6, si elenchino tutte le disposizioni del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, che, in quanto incompatibili con quelle del regolamento di delegificazione, sono abrogate.

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ALLEGATO 4

DL 10/10: Disposizioni urgenti in ordine alla competenza per procedimenti penali a carico di autori di reati di grave allarme sociale (C. 3322 Governo, approvato dal Senato)

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
esaminato il testo del disegno di legge C. 3322 Governo, approvato dal Senato, recante «Decreto legge n. 10 del 2010: Disposizioni urgenti in ordine alla competenza per procedimenti penali a carico di autori di reati di grave allarme sociale»,
ritenuto che il contenuto del provvedimento sia riconducibile, prevalentemente, alla materia «giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale», che l'articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione attribuisce alla potestà legislativa esclusiva dello Stato,
rilevato che non sussistono motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale,
esprime

PARERE FAVOREVOLE