CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 1° ottobre 2009
226.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
Pag. 18

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01716 Corsini: Su un caso di sottrazione internazionale di minore in Indonesia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il minore Federico Cavallin, cittadino italiano e indonesiano, nato l'11 settembre 2002 a Bandar Lampung (Indonesia) dall'unione tra il cittadino italiano Signor Francesco Cavallin e la cittadina indonesiana Damayanti Mardiana, è stato condotto in Indonesia dal padre nella primavera 2008, mentre era in corso la causa di separazione dei genitori presso il Tribunale di Treviso. Da allora non ha più fatto ritorno.
L'Indonesia non ha sottoscritto la Convenzione dell'Aja del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori. In assenza di strumenti giuridici che consentano il rimpatrio del minore, la strada a disposizione di Damayanti Mardiana è quella di adire le Autorità giudiziarie del suo Paese anche facendo leva su quanto pronunciato in suo favore dai tribunali italiani.
Ai fini di un ritorno spontaneo di padre e figlio in Italia, l'Ambasciata d'Italia a Jakarta ha esperito ogni possibile intervento presso il Signor Cavallin che è stato in due occasioni convocato in Sede - da ultimo lo scorso 11 settembre alla presenza del figlio.
L'Ambasciata ha altresì preso contatto con la famiglia materna indonesiana che è apparsa avere buone relazioni sia con il bambino che con il padre.
Nel corso degli incontri in Ambasciata, il connazionale si è dichiarato favorevole ad un ricongiungimento familiare a condizione, tuttavia, che la madre di Federico torni a vivere a Lampung.
L'Ambasciata, che non ha mancato di attirare l'attenzione del connazionale sulle responsabilità, anche di natura penale, derivanti dall'accertata avvenuta sottrazione del figlio, è altresì in contatto con il legale italiano della signora Damayanti Mardiana.
Il Ministero degli Affari Esteri, continuerà naturalmente a prestare la massima attenzione alla vicenda del minore Federico in stretto raccordo con l'Ambasciata d'Italia a Jakarta.

Pag. 19

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01835 Narducci: Sulla ristrutturazione della rete diplomatico-consolare.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Ministero degli Affari Esteri sta procedendo agli approfondimenti necessari della prevista razionalizzazione della rete estera, laddove essa presenti aspetti di particolare complessità di natura organizzativa e logistica relativa alle sedi coinvolte nel processo.
Particolare attenzione viene posta al profilo dei servizi da erogare alla collettività italiana, che si intendono mantenere ad un livello qualitativo elevato.
Parallelamente, prosegue l'impegno della Farnesina nella realizzazione di innovative piattaforme informatiche, al fine di consentire all'intera rete consolare di a) aumentare il livello di produttività degli Uffici, rendendoli sempre più efficienti e rispondenti alle esigenze dei connazionali e b) fornire all'utenza adeguati servizi telematici a distanza.
Nelle ultime settimane, il Consiglio di Amministrazione del Ministero degli Affari Esteri ha preso nota delle linee generali della razionalizzazione e ha espresso un parere su alcuni provvedimenti che potrebbero divenire operativi a partire dal 1o dicembre 2009 (il ridimensionamento di rango per due sedi consolari) e dal 1o giugno 2010 (per gli accorpamenti di alcuni Uffici consolari).
Il Governo ribadisce l'impegno a presentare al Parlamento un quadro complessivo della prevista razionalizzazione non appena completato il processo di approfondimento in corso, così come previsto dalla risoluzione 8-00050 approvata il 21 luglio scorso.

Pag. 20

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-01507 Froner: Sul disastro aereo dell'Airbus Air France del 31 maggio 2009.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Ministero degli Affari Esteri ha seguito fin dalle primissime ore con la massima attenzione la dolorosa vicenda evocata dall'On. interrogante.
In particolare, fin dalla notizia della scomparsa dell'aeromobile, è stato attivato ogni utile contatto, anche attraverso la rete diplomatico-consolare italiana, per verificare la presenza di connazionali a bordo del velivolo, riscontrando, purtroppo, la presenza sull'aeromobile di dieci connazionali. L'Unità di Crisi ha provveduto immediatamente ad avvertire le famiglie, con le quali ha successivamente intrattenuto un intenso canale di comunicazione.
Nelle settimane successive al disastro, la Francia ha dispiegato importanti mezzi civili e militari per la ricerca dei resti dell'aereo e il recupero dei corpi delle vittime. Il sottomarino oceanografico Emeraude si è recato in zona fin dal 10 giugno per rintracciare le scatole nere del velivolo, mentre la nave Mistral e la fregata Ventose hanno perseguito attivamente le ricerche delle vittime coadiuvate da mezzi aerei, congiuntamente con la marina e l'aviazione brasiliana. Hanno partecipato alle ricerche anche due rimorchiatori d'altura e mezzi dotati di attrezzature specifiche.
Le operazioni di ricerca delle vittime si sono concluse ufficialmente il 26 giugno scorso.
Hanno continuato a rimanere nell'area alcuni mezzi, coordinati dalla Francia, incaricati della ricerca delle scatole nere. Il 10 luglio sono cessate le ricerche per rilevare i segnali acustici emessi dalle scatole nere, mentre il sottomarino oceanografico ha continuato le sue ricerche fino al 20 agosto. Anche in questo caso, le ricerche non hanno avuto esito e il sottomarino è rientrato nella base di Dakar.
L'Ambasciata d'Italia e il Consolato Generale d'Italia a Parigi sono rimasti per tutto il tempo e restano tutt'ora in contatto con l'Ambasciatore Pierre-Jean Vandoorne, incaricato dal Governo francese di coordinare l'assistenza alle famiglie delle persone scomparse di nazionalità non francese.
Presso il nostro Consolato è inoltre possibile stabilire il domicilio dei familiari dei passeggeri italiani scomparsi, ai fini della costituzione di parte civile nell'inchiesta giudiziaria condotta dal giudice istruttore Zimmermann del Tribunal de Grande Instance di Parigi.
Il Ministero degli Esteri francese ha messo a disposizione dei familiari delle vittime del disastro un'area web presso il proprio sito http://www.diplomatie.gouv.fr/fr/, dove una evidenza di colore rosso dal titolo «Familles AF 447» dà accesso ad informazioni ed eventuali aggiornamenti. Per ogni comunicazione, è altresì disponibile il seguente indirizzo mail: familleaf447.cdc@diplomatie.gouv.fr.
Anche la Compagnia Air France, tramite l'Ufficio di rappresentanza italiano, fornisce assistenza ai familiari delle vittime, in particolare per quanto riguarda le questioni di carattere economico-finanziario, come la copertura assicurativa, il rimpatrio delle salme, eccetera.
L'Italia è stato uno dei primi Paesi a fornire i profili genetici (DNA) dei connazionali alle autorità brasiliane impegnate nel riconoscimento dei corpi rinvenuti in

Pag. 21

mare. Fra i 51 corpi recuperati vi sono le salme di Enzo Canaletti e Rino Zandonai, già rientrate in Italia. Il Ministero degli Affari Esteri ha inoltrato alle Procure competenti la documentazione necessaria alla produzione delle dichiarazioni di morte presunta degli altri 8 italiani coinvolti.
Purtroppo, in queste tristi circostanze, non resta che esprimere tutta la nostra solidarietà ai familiari delle vittime, prestando loro l'assistenza del caso e dimostrando loro la vicinanza delle istituzioni. Nella speranza che l'inchiesta promossa dalla magistratura francese faccia definitivamente luce su quanto accaduto.