CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 maggio 2009
182.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-00364 Benamati: Prospettive della ricerca italiana nel settore del nucleare di IV generazione.

TESTO DELLA RISPOSTA

Gli onorevoli Interroganti, in merito alla strategia energetica nazionale, chiedono di intervenire per sostenere gli sforzi intrapresi nel settore del nucleare di IV generazione, per sostenere ed incentivare la ricerca, sia pubblica, che privata, sui sistemi di refrigerazione a piombo.
Al riguardo, si precisa che, nell'ambito delle collaborazioni internazionali, il Ministro dello sviluppo economico ha aderito alla Global Nuclear Energy Partnership (GNEP), attraverso la firma della relativa «Dichiarazione dei Principi». Occorre, tuttavia, ricordare che l'obiettivo del GNEP è lo sviluppo della collaborazione a livello mondiale, per la diffusione della tecnologia anche nei Paesi che non la dispongono, ma che si impegnano a creare le infrastrutture necessarie a gestire il ritrattamento del combustibile nucleare esaurito, con le tecnologie più evolute, in modo da ridurre il rischio della proliferazione delle armi nucleari.
Per quanto riguarda lo sviluppo dei reattori di IV generazione, la cui commercializzazione è prevista fra qualche decennio, l'Italia partecipa all'iniziativa attraverso l'Euratom. Tale progetto è sostenuto direttamente attraverso il Fondo per il finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il sistema elettrico nazionale, la cui programmazione e gestione è posta in capo al Ministero dello sviluppo economico.
Il Ministero dello sviluppo economico, dunque è non solo al corrente della partecipazione italiana ai programmi di ricerca e sviluppo tecnologico nel contesto internazionale, ma ha altresì il compito di definire le modalità per la selezione dei progetti di ricerca, da ammettere all'erogazione degli stanziamenti del Fondo, di intesa con l'AEEG, e di provvedere all'approvazione del Piano triennale delle attività. Le tecnologie di punta selezionate in questo contesto riguardano proprio i reattori veloci al piombo e, in misura minore, i reattori ad altissima temperatura.
Al riguardo si segnala che il disegno di legge n. 1441-ter, approvato dalla Camera dei deputati e passato al Senato con il n. 1195, prevede la destinazione di risorse finanziarie per la ricerca sul nucleare, proprio per consentire al nostro Paese una attiva partecipazione ai programmi internazionali, sui reattori di nuova generazione e sul nucleare da fusione.
Più precisamente, l'articolo 38 del suddetto provvedimento dispone la stipula di un'apposita convenzione tra l'Agenzia per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nella quale sono individuate le risorse della stessa Agenzia disponibili «al fine di promuovere, previa definizione di idoneo piano operativo, la ricerca e la sperimentazione nel settore energetico, con particolare riferimento allo sviluppo del nucleare di nuova generazione».
Lo stesso articolo precisa, inoltre, che, tra le finalità da perseguire, rientra la partecipazione attiva, con ricostituzione della capacità di ricerca e di sviluppo a supporto della realizzazione, sia di apparati dimostrativi, sia di futuri reattori di potenza, a diversi programmi internazionali sul nucleare, tra i quali: «Generation IV International Forum» (GIF), «Global

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Nuclear Energy Partnership» (GNEP), «International Project on Innovative Nuclear Reactors and Fuel Cycles» (INPRO), «Accordo bilaterale Italia-USA di cooperazione energetica», «International Thermonuclear Experimental Reactor» (ITER) e «Broader Approach».
In fase di predisposizione del richiamato piano operativo saranno valutate le modalità per una più incisiva e diretta partecipazione al GIF.
Da quanto sopra esposto, si può, quindi, affermare che il Ministero dello sviluppo economico si sta attivamente impegnando per la definizione della strategia energetica nazionale e che, in fase di predisposizione del piano operativo, potranno essere definite le opportune modalità di sostegno e valorizzazione degli sforzi di ricerca intrapresi sul nucleare di quarta generazione dei soggetti pubblici e privati.

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ALLEGATO 2

5-00464 Velo: Stato di crisi della Lucchini Spa di Piombino.

TESTO DELLA RISPOSTA

Per fronteggiare la crisi economica e produttiva che investe i principali settori dell'industria italiana, fra i quali, in particolare, il settore siderurgico fortemente legato alla produzione di beni durevoli, il Governo ha operato in varie direzioni.
Sinteticamente, si menzionano alcuni dei provvedimenti posti in essere al fine di superare l'attuale momento e la contingente situazione economico-finanziaria delle imprese e del loro indotto, nonché per sostenere la domanda di beni durevoli.
Inizialmente, il Governo ha emanato provvedimenti a sostegno del sistema economico-finanziario per dare nuova liquidità alle imprese attraverso i cosiddetti Tremonti bond e, più recentemente, mediante una manovra sulle risorse esistenti presso Cassa depositi e prestiti. Dette risorse sono state messe a disposizione del sistema bancario, ma finalizzate all'utilizzo da parte delle imprese.
Sono, poi, state adottate misure di intervento a favore dell'economia reale e nel settore della garanzia al credito, accrescendo le risorse ma soprattutto modificando le norme di funzionamento dell'esistente Fondo di garanzia, con l'obiettivo di ampliare, in modo rilevante, la sua capacità operativa e estendendolo anche ad altri settori imprenditoriali.
Sul versante sociale, il Governo ha agito aumentando le risorse della cassa integrazione e, in uno sforzo congiunto tra Stato e regioni, motivato dall'eccezionalità dell'attuale situazione economica, è stato siglato «l'Accordo Stato-regioni» concordando il sistema degli ammortizzatori sociali in deroga, volti, da un lato, a semplificare le procedure di concessione degli strumenti di tutela del reddito e, dall'altro, a perseguire l'obiettivo di integrare ulteriormente il reddito dei lavoratori con particolare riferimento a quelli finora meno tutelati (lavoratori a progetto).
Sono state, altresì, adottate le misure a sostegno della domanda con il decreto legge n. 5 del 10 febbraio 2009, convertito in legge n. 33/09. Con tale provvedimento si sono già avuti positivi riscontri, soprattutto nel settore auto ed è stato introdotto il «contratto di rete» in modo tale da accrescere, attraverso un accordo tra le imprese, la loro reciproca capacità innovativa.
Si menzionano, infine, le misure che destinano una quota significativa di incentivi per gli investimenti in ricerca e innovazione tecnologica.
Nel contempo, Ministero dello sviluppo economico si è impegnato a ricercare le possibili sinergie e convergenze fra la piattaforma tecnologica sviluppata da Federacciai e le imprese di settore e le altre analoghe iniziative portate avanti per altri settori industriali e per le aree tecnologiche di Industria 2015.
Il Ministero sta avviando una serie di iniziative di carattere normativo e amministrativo, in collaborazione con altre Amministrazioni statali, volte ad evitare che prodotti siderurgici provenienti da paesi terzi, non qualificati, inquinanti e, in taluni casi, immessi sul mercato a prezzi di dumping, possano distorcere il mercato nazionale e annullare o frenare l'attesa ripresa della produzione nazionale.
Nelle prossime settimane sarà convocata una riunione interministeriale per

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affrontare, in un'ottica collegiale, le specifiche problematiche del settore.
Riguardo alla crisi della società siderurgica Lucchini SpA di Piombino (Livorno), si premette che nessuna richiesta di apertura di «un tavolo di confronto» è pervenuta al MiSE, né da parte della proprietà, né da parte delle organizzazioni sindacali, per ricercare possibili sbocchi atti a fronteggiare l'attuale situazione.
Come è noto, questo grande complesso industriale, produttore di acciaio, è in una fase delicata in cui la produzione siderurgica locale è diminuita come, peraltro, nel resto del mondo.
Tuttavia, vi è la massima disponibilità da parte del Ministero dello sviluppo economico a porre in essere, ove richiesto, ogni utile e consentita azione che possa favorire la ripresa e il rilancio del Gruppo.

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ALLEGATO 3

5-01001 Schirru: Situazione di crisi dell'area industriale di Portovesme.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il settore metallurgico così come quello siderurgico ha subito grandi trasformazioni a livello mondiale a seguito della fusione di alcune grandi realtà storiche, il che, inevitabilmente, ha cambiato lo scenario globale.
Anche in Italia, le aziende di tali settori hanno dovuto confrontarsi con queste novità, oltre a dover fronteggiare, contemporaneamente, la crisi economica intervenuta in questi anni.
Ciò detto, premesso che Portovesme è una frazione del comune di Portoscuro in provincia di Carbonia-Iglesias, si ricorda che Portovesme è sede di un importante polo industriale, specializzato nella metallurgia non ferrosa, unica in Italia per le sue produzioni.
Si ricorda, altresì, che a seguito del progressivo esaurimento dei filoni più produttivi, che provocarono la crisi delle miniere sarde che, peraltro, già subivano la concorrenza dei minerali di importazione, le società private si ritirarono dalla zona e lasciarono spazio all'intervento statale che si orientò verso la realizzazione di un polo metallurgico per iniziativa dell'EFIM e dell'EGAM.
Successivamente, a seguito della liquidazione di tali Enti gli impianti di Portovesme furono acquisiti da multinazionali di settore.
La United Company Rusal Limited, produttore mondiale di alluminio e di allumina, è una di queste multinazionali della quale Eurallumina fa parte e gestisce uno stabilimento di trasformazione di bauxite.
L'industria dell'alluminio è stata seriamente colpita dalla crisi globale, con l'effetto di una riduzione della produzione di alluminio e della domanda di allumina. Tale situazione ha portato i vertici dell'Eurallumina alla decisione di chiudere per un anno lo stabilimento.
Il Governo è stato impegnato a trovare una soluzione a tale situazione di crisi, operando con i rappresentanti della società, con le autorità regionali e con le altre amministrazioni al fine di riportare l'azienda in condizioni di competitività.
Dopo un intenso lavoro, che ha visto impegnati il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell'ambiente, del lavoro e dell'economia, il 27 marzo scorso, è stato raggiunto, presso il MiSE, un importante accordo per la difesa dello stabilimento in questione e per la definizione di un insieme di interventi finalizzati al rilancio dello stabilimento.
Nella definizione di tale accordo, è stato molto importante il contributo della regione Sardegna che, oltre a sostenere l'azione del Governo, ha garantito un forte interessamento a favore dei lavoratori dell'indotto Eurallumina.
In tale accordo, raggiunto con la partecipazione di tutte le parti istituzionali coinvolte e le organizzazioni sindacali, è prevista, oltre alla sospensione temporanea dell'impianto per 12 mesi e la sua messa in sicurezza, l'attivazione di una serie di misure necessarie per una rapida ripresa delle attività, per la tutela dell'occupazione, al fine di aumentare la competitività di Eurallumina.
In sintesi, l'accordo prevede:
a tutela dell'occupazione, la CIGS per crisi aziendale e l'attivazione di corsi di formazione per tutti i dipendenti;

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per aumentarne la competitività, un investimento di 120 milioni di euro per la ristrutturazione dell'impianto produttivo e per la costruzione di un nuovo bacino per la raccolta di fanghi rossi.

Riguardo alla questione energetica, problema più volte sollevato dalla società in argomento, si fa presente che, al fine di ridurre il differenziale di costo dell'energia che esiste tra l'Italia e gli altri Paesi, il Governo ha presentato un emendamento al disegno di legge AS 1195, approvato recentemente dal Senato e ora in seconda lettura alla Camera, concernente lo sviluppo di interconnector con il coinvolgimento dei clienti finali energivori proprio per consentire ai grandi consumatori, anche in forma di consorzi, di adeguare il costo di approvvigionamento dell'energia elettrica a quello dei competitors stranieri.

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ALLEGATO 4

5-01253 Fava: Iniziative relative al Consiglio di amministrazione dell'ENEA.

5-01254 Fava: Sistemi di valutazione del personale ENEA.

TESTO DELLA RISPOSTA

Si risponde congiuntamente alle interrogazioni in esame, sulla base di elementi informativi acquisiti presso l'ENEA.
Riguardo il contenzioso dei sette dirigenti di primo livello, l'Ente ha precisato che lo stesso si è originato in occasione della revisione della situazione retributiva del personale dirigente, deliberata nell'ottobre 2008 ai sensi del CCNL 2002-2005.
I predetti dirigenti, non soddisfatti dell'incremento annuo medio loro assegnato pari a circa 11.200,00 euro, in data 9 febbraio 2009, hanno inoltrato domanda alla Direzione provinciale del lavoro di Roma per il tentativo obbligatorio di conciliazione di cui agli articoli 65 e 66 del decreto legislativo n. 165/01.
In detta istanza, che è condizione di procedibilità per la proposizione della domanda giudiziale, gli interessati hanno rivendicato il riconoscimento del diritto di stipula di un contratto individuale di lavoro e il trattamento stipendiale corrispondente all'incarico ricoperto ed individuato nella fascia E dell'Elemento differenziato di funzione (EDF), con conseguente ricostruzione della carriera sotto ogni profilo, richiedendo l'attribuzione del premio ed il risarcimento del danno per perdita di chance, nonché per danno biologico, per una somma pari a circa 100.000,00 euro ciascuno, oltre il superminimo annuale e l'aggiornamento stipendiale a regime della fascia E, più gli accessori previsti dalla legge.
L'Ente, tuttavia, ha ritenuto di aver ben operato in considerazione del fatto che, a seguito del rinnovo del Contratto per il personale dirigente 2002/2005, si era proceduto ad una prima operazione di valutazione con decorrenza 1o gennaio 2006.
Successivamente, nel luglio 2008, è stata nuovamente rivista la situazione retributiva dei dirigenti legata agli incarichi attribuiti, a far data dal 1o luglio 2006, assegnando, sempre con decorrenza 1o luglio 2006, un nuovo aumento stipendiale.
Nel Collegio di conciliazione svoltosi presso la Direzione provinciale del lavoro di Roma il 23 aprile 2009, l'ENEA ha riaffermato la legittimità del proprio operato, dichiarandosi non disponibile alla conciliazione se non per la stipula di un contratto individuale ad invarianza di costi, che preveda i medesimi istituti giuridici ed economici già assegnati nell'ottobre 2008, ferme restando tutte le altre posizioni già assunte.
Relativamente alla nomina del Direttore generale facente funzioni, con decorrenza 28 marzo 2009, secondo quanto riferito dall'ENEA, il Direttore generale, ingegner Maurizio Urbani, ha rassegnato le proprie dimissioni per motivi strettamente personali e non perché fosse venuto meno il rapporto fiduciario con il vertice dell'Ente che ha sempre approvato il suo operato, confermandogli la più completa fiducia anche in sede di Consiglio di amministrazione del 12 marzo 2009.
Infatti, nel corso di tale riunione il Consiglio, preso atto delle dimissioni dell'ingegner Urbani, ha nominato un facente funzioni nella persona del dottor Giuseppe Tedesco, assunto dall'Ente il 1o aprile 2008 con un contratto, ai sensi dell'articolo 19

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del decreto legislativo 165/01, con l'incarico di Direttore della direzione centrale delle risorse umane.
Il Consiglio di amministrazione ha reputato opportuno affidare un incarico di facente funzioni per un tempo ristrettissimo, fino all'entrata in vigore del disegno di legge 1441-ter-B, attualmente ancora in fase di esame da parte del Parlamento, e comunque non oltre il termine di 6 mesi.
La figura del Direttore generale facente funzioni rappresenta una figura cosiddetta extra ordinem per il cui conferimento di incarico, considerata anche la sua temporaneità, non è necessario né, peraltro richiesto, alcun iter procedurale formale in quanto a carattere straordinario.
Tale incarico temporaneo non ha comportato alcun aggravio di spesa per l'Ente in quanto risulta che è stato riconosciuto al dottor Tedesco, che ha continuato a mantenere la responsabilità di Direttore della direzione centrale risorse umane, un delta economico pari alla differenza del suo stipendio con quello del Direttore generale dimissionario.
A seguito della sovrapposizione dei due incarichi, l'Ente ha avuto un risparmio di costi di circa 90.000,00 euro nell'arco di sei mesi.
La scelta operata dal Consiglio di amministrazione ha consentito, quindi, di garantire il proseguimento delle attività in corso nell'Ente, nonché il buon andamento e l'economicità dell'azione amministrativa.
L'ENEA ha, inoltre, evidenziato che il Consiglio di amministrazione non ha nominato un nuovo Direttore generale, ma ha solo assegnato ad un dipendente dell'Ente (già con incarico dirigenziale) la funzione di «facente funzioni» per quanto attiene gli affari riguardanti la Direzione generale e che l'incarico in questione verrà meno all'atto dell'approvazione del citato disegno di legge.
Per quanto riguarda la situazione del personale non dirigente dell'ENEA si fa presente che il CCNL relativo al quadriennio 2002-2005, sottoscritto il 20 dicembre 2006 ha stabilito un nuovo sistema di classificazione che, in analogia con quanto previsto dal contratto del comparto delle Istituzioni e degli Enti di ricerca e sperimentazione, è incardinato su «profili professionali», all'interno dei quali sono previsti specifici livelli economici.
Conseguentemente l'Ente ha proceduto, quale prima azione applicativa del citato C.C.N.L., all'assegnazione del nuovo profilo professionale a tutto il personale in servizio.
L'operazione, alla quale si riferisce l'interrogazione in oggetto, consiste in un unico procedimento finalizzato alla progressione economica nell'ambito del medesimo profilo professionale, all'esito di una procedura selettiva effettuata da una Commissione, all'uopo istituita, basata sull'accertamento di elementi oggettivi, quali: gli intervalli di anzianità, i titoli professionali posseduti e la descrizione sintetica delle attività svolte e dei risultati conseguiti nel biennio di riferimento (2004-2005).
Si segnala, altresì, che i criteri e le procedure attuative del predetto procedimento, oltre che essere stati oggetto di concertazione con le OO.SS. aventi titolo, sono stati portati a conoscenza di tutto il personale dell'Ente attraverso l'emanazione di apposite circolari.
Secondo quanto riferito dall'ENEA, l'operazione in corso non dovrebbe incrementare il contenzioso in essere che, comunque, è da ritenersi fisiologico, attesa l'esistenza di un sia pur minimo tasso di discrezionalità in procedure che, per quanto basate sugli elementi sopra richiamati caratterizzati dalla massima concretezza e oggettività, sono pur sempre selettive.
Il Ministero dello sviluppo economico, nella consapevolezza di dover dare efficienza all'azione svolta dall'ENEA, anche al fine di assicurare la correttezza amministrativa, darà piena esecuzione alle norme e agli indirizzi contenuti nel disegno di legge n. 1441-ter-B, così da preservare un'effettiva valorizzazione del patrimonio culturale e professionale dell'Ente

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stesso, attraverso adeguati strumenti contrattuali.
Si evidenzia, infine, che il Ministero dello sviluppo economico continuerà a vigilare affinché, nelle more della approvazione del citato disegno di legge, che va a ridefinire la missione operativa dell'Ente, non vengano svolte, da parte dei vertici dello stesso, attività che esulano dall'ordinaria amministrazione e che vadano a modificare la sua struttura organizzativa.

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ALLEGATO 5

5-01408 Codurelli e Lulli: Realizzazione di pozzi di ricerca di idrocarburi nel Parco di Montevecchia Valle del Curone.

TESTO DELLA RISPOSTA

Gli onorevoli Interroganti chiedono un impegno eco-sostenibile per la valorizzazione turistica del territorio della Valle del Curone, nell'ambito della possibile realizzazione di pozzi di trivellazione nella zona.
Al riguardo si rappresenta quanto segue.
Allo stato attuale, non risulta siano state autorizzate attività di ricerca di idrocarburi né esistono permessi o concessioni conferiti in provincia di Lecco.
Lo scorso anno 2008 è stata avviata l'istruttoria di una domanda di permesso, denominata «Ossola», della Soc. Po Valley, estesa su circa 300 Km quadrati, in parte ricadente nella provincia di Lecco. Nelle conferenze dei servizi iniziali è emerso l'avviso contrario all'iniziativa da parte di molti dei comuni interessati, pertanto l'istruttoria è stata subito sospesa.
La suddetta società, insieme con la Soc. Edison, ha nel frattempo riproposto la ricerca, su un'arca molto ridotta (circa 30 Km quadrati), tutta in provincia di Lecco, ora denominata «Bernaga». Conseguentemente l'ufficio istruttore del Ministero dello sviluppo economico, tenuto conto delle opinioni già espresse dagli enti locali, con nota in data 5 maggio 2009 (all. 5) ha invitato i richiedenti a rivolgersi preventivamente agli enti locali per verificare la compatibilità ambientale dell'iniziativa, mantenendo sospesa l'istruttoria. In caso di mancato consenso locale, anche la nuova richiesta sarà archiviata.
Non vi è alcuna ipotesi di assegnazione di permessi ed autorizzazioni a perforare, in assenza di previa intesa della regione e senza aver sentito tutti gli enti locali interessati, né è possibile farlo in base alla legge.
In ogni caso, anche qualora esistesse o fosse conferito un permesso di ricerca, non sarebbero consentite perforazioni in aree di parco, quali il parco della Valle del Curone, né altre attività esplorative salvo quelle espressamente autorizzate dall'Ente Parco stesso.
Gli uffici dell'assessore provinciale all'ambiente della provincia di Lecco hanno sempre ricevuto risposta dal responsabile del procedimento in merito allo stato dell'istruttoria, sia alle richieste verbali che a quelle scritte.
Si segnala, infine, che la completa informativa sullo stato dei procedimenti è sempre disponibile per tutti i cittadini interessati, nel sito del Ministero dello sviluppo economico.