CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 aprile 2009
163.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-00763 Zucchi: Richiesta di stabilizzazione per i dipendenti a tempo determinato della CRI.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione che passo a discutere, con la quale l'Onorevole Zucchi chiede di conoscere quali siano le determinazioni del Governo in merito alla stabilizzazione dei lavoratori precari della Croce Rossa Italiana (CRI), passo ad illustrare le notizie fornite dagli uffici dell'Amministrazione che rappresento e dagli altri Ministeri interessati.
Al riguardo vorrei precisare che la Croce Rossa Italiana, da diversi anni, svolge un'attività che impegna quotidianamente e prevalentemente personale della CRI assunto a tempo determinato, ai sensi del decreto legislativo n. 368 del 2001, con un contingente pari a 1.739 unità, attività che viene effettuata in regime di convenzione con soggetti pubblici, quali le ASL, i Comuni e le Prefetture, ed anche con soggetti privati.
Il vigente Statuto dell'Ente, infatti, all'articolo 2, prevede che la CRI «concorra attraverso lo strumento della convenzione» ad effettuare il pronto soccorso e il trasporto infermi e, sempre per il tramite dell'istituto della convenzione, concorra al raggiungimento delle finalità ed all'adempimento dei compiti del SSN con il proprio personale.
Più precisamente, le funzioni svolte da detto personale interessano le Asl per il trasporto infermi e il 18»; le Prefetture per la gestione delle attività socio-sanitarie presso i Centri di Accoglienza Profughi; il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per il servizio di Pronto Soccorso Aeroportuale e le altre Istituzioni Pubbliche locali per attività sociali e socio-sanitarie.
Da quanto è emerso da un indagine condotta dagli Uffici del Comitato Centrale della CRI, alla data del 31 dicembre 2008, il numero stimato delle convenzioni su tutto il territorio nazionale era pari a 480. L'attività predetta ha, quindi, contribuito in modo prevalente anche all'ammontare complessivo di entrate conseguite dall'Ente.
In conclusione sono sicuramente in grado di garantire che la situazione predetta è da tempo all'attenzione del Governo che, ben consapevole della necessità di ricercare soluzioni per il personale di che trattasi e di assicurare alla collettività la continuità dei servizi sociali e socio-sanitari, ha dato parere favorevole ad un emendamento che dà una prima risposta alla situazione in argomento attraverso una proroga dei contratti in parola.
Tale proposta emendativa, che è stata approvata nell'ambito dell'AC 1441 bis-B, prevede, infatti, che «A valere sulle convenzioni stipulate con gli enti del Servizio sanitario nazionale o con altri enti, l'associazione italiana della Croce Rossa, al fine di assicurare l'espletamento e la prosecuzione delle attività, in regime convenzionale, nel settore dei servizi sociali e socio-sanitari nonché per la gestione dei servizi di emergenza sanitaria, può prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato di cui all'articolo 2, comma 366, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, fino alla scadenza delle medesime convenzioni. Alla copertura dell'onere relativo la Croce Rossa provvede nell'ambito delle risorse finanziarie previste dalle convenzioni e in ogni caso senza nuovi o

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maggiori oneri a carico della finanza pubblica» (articolo 28 - Personale a tempo determinato presso la Croce Rossa italiana).
Il Dipartimento per la P.A., sentito al riguardo, ha reso noto inoltre che, al fine di conoscere esattamente l'entità del fenomeno dei contratti a tempo determinato nelle amministrazioni pubbliche, oggetto delle richiamate procedure di stabilizzazione, è stato effettuato uno specifico monitoraggio con scadenza 30 marzo 2009, finalizzato ad agevolare un percorso di stabilizzazione che tenga conto delle aspirazioni del personale coinvolto, dei fabbisogni di personale delle amministrazioni interessate e delle necessarie compatibilità di carattere finanziario, coerentemente con il quadro legislativo vigente.
Infine vorrei ribadire l'impegno del Governo relativamente alla questione in argomento ed il mio personale a fornire all'Onorevole Zucchi le ulteriori notizie in merito.

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ALLEGATO 2

5-00901 Bellanova: Trattamento di CIGS per i lavoratori delle aziende Zodiaco Srl e Labor Srl.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto ispettivo dell'Onorevole Bellanova, inerente la situazione del comparto tessile, abbigliamento e calzaturiero della Regione Puglia, passo ad illustrare le notizie fornite dai competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento, della Regione medesima e del Ministero dello Sviluppo economico.
In particolare il predetto Ministero ha reso noto di avere promosso una serie di incontri volti ad incentivare la ripresa dell'attività produttiva del settore e di avere, nel contempo, effettuato un monitoraggio costante del processo di rilancio del comparto tessile nell'area salentina-leccese.
Più specificatamente, per quanto concerne le aziende del gruppo Filanto, la Zodiaco e la Labor, l'ultima delle riunioni si è svolta nello scorso mese di dicembre.
In quell'occasione, con la partecipazione di tutte le parti istituzionalmente coinvolte, è stato definito lo status delle aziende predette.
Per quanto concerne la Zodiaco, presso la Provincia di Lecce è stato sottoscritto, in data 20 gennaio 2009, un verbale con il quale le parti, nell'ambito della procedura di consultazione sindacale prevista dalla vigente legislazione, hanno concordato il ricorso alla CIGS per ulteriori 12 mesi, dal 7 gennaio 2009 al 6 gennaio 2010, per 140 unità lavorative, mentre la Labor ha intrapreso il percorso cessazione di attività, con un programma di 24 mesi, dal 2 gennaio 2008 al 1o gennaio 2010, ed è attualmente alla firma il decreto per il periodo decorrente dal 2 gennaio 2009.
Nel corso delle prossime settimane, si terrà presso il Ministero dello Sviluppo economico un nuovo incontro promosso unitamente alla Regione Puglia, finalizzato a definire le azioni da intraprendere per dare sostegno alla ripresa delle attività produttive e della salvaguardia dei livelli occupazionali.
In questo senso posso garantire la massima attenzione da parte del Governo relativamente ad un comparto, quello tessile, da sempre trainante per l'economia del nostro Paese, impegnandomi, fin d'ora, ad informare personalmente l'Onorevole Bellanova degli sviluppi delle situazioni aziendali in argomento.

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ALLEGATO 3

5-00971 Cazzola: Sulla salvaguardia occupazionale nell'area di Marzabotto.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole Cazzola, con l'atto ispettivo che passo a discutere, solleva l'attenzione sullo stabilimento di Marzabotto (Bologna) del Gruppo Reno De Medici, che opera nel settore cartario.
Al fine di dare una visione generale del settore medesimo, il Ministero dello Sviluppo economico ha reso noto che l'industria cartaria nazionale produce oltre 10 milioni di tonnellate di carte e cartoni, realizzando un fatturato di oltre 7,6 miliardi di euro con 23 mila addetti diretti e almeno altrettanti nell'indotto. Le cartiere italiane sono al quarto posto in Europa (dopo Germania, Finlandia e Svezia) con il 10 per cento dei volumi prodotti. L'intera filiera rappresenta una delle eccellenze del nostro Paese, depositaria di una tradizione plurisecolare. Produzione e domanda dei prodotti cartari sono regolarmente cresciuti a livello europeo e nazionale con tassi annui superiori al 2 per cento. I prodotti cartari sono infatti destinati a soddisfare importanti bisogni della collettività nel campo dell'informazione e della cultura (carte grafiche, stampa e libri), dell'imballaggio (per la protezione e la movimentazione delle merci), e delle applicazioni speciali e industriali.
Nonostante i significativi investimenti effettuati, l'industria cartaria italiana presenta consistenti difficoltà nel mantenere la propria capacità competitiva in un contesto internazionale sempre più globalizzato. Nel 2008, il settore ha evidenziato una grave crisi economica e finanziaria; i livelli produttivi del settore, infatti, sono scesi del 6,4 per cento rispetto ad un anno prima, secondo i risultati ufficiali ISTAT, con una contrazione più marcata del fatturato (-6,7 per cento).
Al calo dei valori complessivi va ad aggiungersi una flessione della redditività effetto degli ingenti rincari in corso d'anno dei costi delle materie prime e dell'energia.
Per quanto concerne, nello specifico, lo stabilimento di Marzabotto del Gruppo Reno de Medici faccio presente che il citato gruppo possiede 5 stabilimenti produttivi in Italia ed è specializzato nella produzione di cartoncini da imballaggio. Lo stabilimento di Marzabotto occupa 115 lavoratori. Nello stesso sono impiegati anche 35 dipendenti di una cooperativa che è incaricata di gestire la logistica interna.
I lavoratori sono attualmente in CIGO fino al prossimo 11 aprile; a fronte della volontà dell'azienda di ricorrere all'utilizzo di ammortizzatori sociali straordinari, per i prossimi 12 mesi per lo stabilimento di Marzabotto, si sono svolti diversi incontri tra la Reno de Medici e le OO.SS., per valutare i presupposti per fare ricorso alla CIGS oppure per ricorrere a strumenti ordinari. In particolare, lo scorso 3 aprile presso la sede della Provincia di Bologna, le parti si sono incontrate ed hanno concordato di effettuare un ulteriore incontro, entro il prossimo mese di giugno, per verificare l'andamento produttivo e di mercato del

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Gruppo, con particolare attenzione alla situazione dello stabilimento di Marzabotto.
In conclusione, sono sicuramente in grado di garantire che il Governo segue con attenzione la situazione di che trattasi e che continuerà a monitorare l'evolversi della vicenda.
Vorrei ribadire, infine, la disponibilità dell'Esecutivo a convocare, ove lo stesso venga richiesto dalle parti (a tutt'oggi non è stato richiesto alcun incontro), un tavolo di confronto per valutare ogni possibile misura idonea a rilanciare l'attività del settore salvaguardando i livelli occupazionali.

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ALLEGATO 4

5-00982 Miglioli: Sulla crisi del distretto ceramico.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'atto ispettivo presentato dall'onorevole Miglioli solleva l'attenzione sulle problematiche occupazionali che coinvolgono i lavoratori del distretto ceramico.
In particolare, per quanto concerne le aziende citate nell'atto parlamentare, i competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento hanno reso noto, relativamente alla concessione di ammortizzatori sociali, che la IRIS CERAMICA S.p.a., con sede legale a Fiorano Modenese (Modena), ha usufruito di un trattamento straordinario di integrazione salariale, per ristrutturazione aziendale, per il periodo dal 3 marzo 2008 al 28 febbraio 2009, per due unità produttive site a Fiorano Modenese (Modena) e per l'unità di Sassuolo (Modena). Il 12 marzo scorso i predetti uffici hanno acquisito l'istanza di proroga del trattamento medesimo, per il periodo dal 2 marzo 2009 al 1o marzo 2010, per le già citate unità produttive unitamente all'unità di Viano (Reggio Emilia). L'istanza è, attualmente, in fase istruttoria.
La PANARIAGROUP INDUSTRIE CERAMICHE S.p.a., con sede legale a Finale Emilia (Modena) ed unità produttiva in Fiorano Modenese (Modena), ha presentato istanza finalizzata ad un trattamento straordinario di integrazione salariale per ristrutturazione aziendale, per il periodo dal 13 ottobre 2008 al 12 ottobre 2009. Con decreto direttoriale n. 44779 del 23 dicembre 2008 è stato approvato il programma per ristrutturazione aziendale presentato dalla società in questione per il periodo citato e contestualmente è stata autorizzata la corresponsione del trattamento per il primo semestre decorrente dal 13 ottobre 2008.
Allo stato è in fase di istruttoria la valutazione del programma per il secondo semestre decorrente dal 13 aprile 2009.
La situazione di crisi del settore ha dato luogo, come emerge dai dati forniti dall'INPS, ad un aumento del ricorso alla cassa integrazione; in particolare, facendo un confronto tra il periodo ottobre 2007/marzo 2008-ottobre 2008/marzo 2009 si evidenzia come le ore complessive autorizzate hanno avuto un aumento percentuale del 58 per cento.
In conclusione non posso che ribadire che il Governo è ben consapevole dell'attuale stato di crisi in cui versa il settore ceramico e dell'importanza che lo stesso rappresenta per il Made in Italy.
Sono, inoltre, in grado di informare che è stato convocato, per il prossimo 14 aprile il Tavolo nazionale della Ceramica, cui parteciperanno la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell'ambiente, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, la Regione Lazio, la Regione Emilia Romagna, le Associazioni di Categoria e le OO.SS., con l'obiettivo di valutare tutte le misure idonee al rilancio del settore in modo da consentire la continuità produttiva e occupazionale.

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ALLEGATO 5

5-01184 Burtone: Sull'accesso agli ammortizzatori in deroga.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'articolo 19, comma 9-bis del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modificazioni dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, ha disposto che «In sede di prima assegnazione delle risorse destinate per l'anno 2009, di cui al comma 9 del presente articolo, nelle more della definizione degli accordi con le regioni e al fine di assicurare la continuità di trattamenti e prestazioni, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali assegna quota parte dei fondi disponibili direttamente alle regioni ed eventualmente alle province». Pertanto, con decreto ministeriale del 19 febbraio 2009, ai sensi del sopra citato articolo 19, comma 9-bis, sono state assegnate provvisoriamente alle Regioni e alle Province autonome, complessivi euro 151,5 milioni.
Al riguardo, mi sembra opportuno precisare che, nelle more della definizione delle modalità di attuazione dell'accordo tra Governo, Regioni e Province autonome sugli ammortizzatori sociali in deroga, siglato in data 12 febbraio 2009, le risorse finanziarie di cui al sopra indicato decreto ministeriale, possono essere utilizzate secondo le procedure e le regole già concordate per l'anno 2008.
Ai fini dell'applicazione delle sospensioni lavorative con intervento integrativo degli enti bilaterali di cui all'articolo 19, comma 1, del decreto-legge n. 185/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2/2009, nelle ipotesi in cui manchi l'intervento integrativo degli enti bilaterali medesimi, i periodi di tutela ivi previsti si considerano esauriti e i lavoratori possono accedere direttamente ai trattamenti in deroga alla normativa vigente.
Mi sembra importante fare presente, per dar conto dell'attenzione che il Governo presta alla materia di che trattasi, che con le modifiche proposte all'articolo 2 della legge 22 dicembre 2008, n. 203 (legge finanziaria per il 2009), attualmente all'esame dell'Aula, (A.C. 2187-A), in merito alla semplificazione delle procedure per accedere agli ammortizzatori in deroga, potranno essere disposte concessioni degli ammortizzatori in deroga, della durata non superiore a 12 mesi, nel limite dello stanziamento previsto; nell'elencazione dei trattamenti erogabili, si fa riferimento alla cassa integrazione guadagni, comprendendovi, pertanto, anche l'ordinaria in deroga.
Inoltre, attraverso le modifiche proposte, nell'ambito dell'A.C. su ricordato, all'articolo 19 del decreto-legge n. 185/2008, anche per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga, sono stati eliminati i termini contenuti nella norma ed il riferimento agli accordi territoriali di gestione delle eccedenze.
In considerazione delle attuali difficoltà connesse alla gestione degli esuberi, è stata, inoltre, prevista l'eliminazione del vincolo della riduzione del 10 per cento del numero dei destinatari dei trattamenti scaduti il 31 dicembre 2008, facendo riferimento, nell'elencazione dei trattamenti erogabili, alla cassa integrazione salariale, comprendendovi, pertanto, anche l'ordinaria in deroga.