CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 gennaio 2009
125.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

DL 200/2008: Misure urgenti in materia di semplificazione normativa. (C. 2044 Governo).

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO

Nel presente documento, si ripercorrono sinteticamente le fasi delle attività svolte al MAE, premettendo che la legge 28 novembre 2005, n. 246 ha introdotto uno strumento di riordino e di semplificazione dell'ordinamento legislativo statale. In particolare, l'articolo 14 ha individuato un articolato piano d'intervento finalizzato ad eliminare dall'ordinamento le disposizioni legislative risalenti nel tempo, con il meccanismo del cosiddetto «taglia-leggi». Lo stesso articolo 14 ha anche previsto l'individuazione di tutte norme anteriori al 1970 per le quali le Amministrazioni ritengono indispensabile e necessaria la vigenza.

Prima fase

Nel corso della prima fase - giunta a conclusione nel dicembre 2007 - il MAE ha effettuato la ricognizione e la schedatura analitica di tutte le fonti primarie vigenti nelle materie di propria competenza, ponendo particolare attenzione alle «novelle» e alle cosiddette «norme intruse»; operando la ripartizione per materia degli atti legislativi individuati e la loro ordinazione cronologica al fine di evidenziare se la data di pubblicazione fosse da collocarsi anteriormente o successivamente al 1970 ed infine caratterizzando ogni singolo provvedimento legislativo con l'indicazione della tipologia di atto.
A conclusione di detto esercizio il contributo su supporto informatico trasmesso al Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA) contiene circa 2000 files corrispondenti ad altrettante iniziative legislative.
Nel corso degli incontri con l'Unità per la semplificazione, considerato il numero elevatissimo (circa 3.000) delle leggi di ratifica di accordi internazionali nonché la procedura prevista dal Diritto internazionale (Convenzione di Vienna sul diritto dei Trattati internazionali) che impone la denuncia dell'Accordo da parte di uno dei contraenti per interrompere la vigenza dell'atto medesimo, si è concordato - sulla base delle disposizioni di cui all'articolo 17 relative agli ambiti esclusi «dall'effetto ghigliottina» (oltre alle leggi di ratifica di accordi anche le norme del codice civile, penale eccetera) - di procedere unicamente alla ricognizione delle leggi di ratifica di accordi internazionali «in sofferenza» relative cioè ad accordi per i quali lo Stato italiano non risultava più giuridicamente impegnato.

Seconda fase

Nell'aprile 2008 è stato dato avvio alla seconda fase nell'ambito della quale le Amministrazioni sono state chiamate ad una ulteriore revisione di pacchetti di norme non censite dalle Amministrazioni di settore e pure presenti nell'ordinamento italiano. In particolare si è trattato di valutare una serie di norme collocate tra il 1865 ed il 1970 al fine di decidere sul loro mantenimento in vigore.

Terza fase

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Nel giugno scorso nella fase di predisposizione del decreto-legge 112 e sulla base della disposizione normativa prevista all'articolo 24, è stato chiesto alle Amministrazioni di revisionare un ulteriore elenco di norme, anteriori e posteriori al 1970 non censite dalle Amministrazioni e provenienti da altre banche dati. Le norme (circa 200) di competenza del MAE si riferivano a leggi di ratifica di accordi internazionali per la maggior parte delle quali (circa 150) è stato necessario mantenere la vigenza. Le restanti (circa 50) avendo esaurito i propri effetti sono state segnalate per essere sottoposte ad abrogazione.

Metodologia

Dopo aver preso parte alle riunioni indette dall'Unità per la semplificazione e la qualità della regolazione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, l'Ufficio legislativo, con il coordinamento della Segreteria generale, ha provveduto a convocare una serie di riunioni con tutte le Direzioni generali e Servizi del MAE per fornire le istruzioni necessarie per l'effettuazione dell'esercizio richiesto e per individuare e fornire gli strumenti operativi necessari. Sono stati individuati i referenti di ogni Direzione generale successivamente identificati come «user» abilitati all'accesso del programma web creato dal CNIPA.
Per procedere alla ricognizione delle fonti primarie di competenza del MAE, ogni referente ha provveduto alla compilazione delle schede evidenziando data, titolo, materia, segnalando le novelle e le norme incluse ed infine procedendo alla loro ordinazione cronologica.
Come detto la ricognizione ha prodotto la mappatura di circa 3.000 iniziative legislative quale base normativa delle attività istituzionali assegnate al MAE.

Ulteriori attività da svolgere

Per quanto attiene il MAE si ritiene di procedere nelle attività di riordino e riassetto nei settori ordinamentali di prioritaria importanza che disciplinano l'organizzazione, il funzionamento e le attività del Ministero e della rete diplomatico-consolare (decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967) nonché del decreto del Presidente della Repubblica n. 200 del 1967 concernente le disposizioni sulle funzioni e sui poteri consolari.

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ALLEGATO 2

DL 200/2008: Misure urgenti in materia di semplificazione normativa. (C. 2044 Governo).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
esaminato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200, recante misure urgenti in materia di semplificazione normativa, nel testo risultante dall'approvazione di emendamenti presso la Commissione di merito;
ritenuto condivisibile l'obiettivo di riordino e razionalizzazione della normativa vigente, anche ai fini della sua gratuita consultazione, perseguito dal provvedimento in titolo, a completamento di un processo avviato con l'articolo 107 della legge n. 388 del 2000 (legge finanziaria per il 2001), nonché con la delega legislativa conferita dall'articolo 14, commi 12-24, della legge n. 246 del 2005 (provvedimento «taglia-leggi») e, da ultimo, con l'articolo 24 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
attesa la rilevanza della collaborazione, prevista all'articolo 1, comma 1, tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e i due rami del Parlamento nel programma di semplificazione normativa, che realizza significativi obiettivi di risparmio e incide in termini positivi sul rapporto tra i cittadini e le istituzioni;
apprezzata la previsione, contenuta all'articolo 2, comma 1-bis, di una relazione del Ministro per la semplificazione normativa, da trasmettere al Parlamento entro il 30 giugno 2009, per l'analisi dell'impatto delle abrogazioni sull'ordinamento vigente con riferimento ai diversi settori di competenza dei diversi ministeri;
alla luce della vastità dell'intervento abrogativo e della difficoltà di individuare in tempi congrui con l'esame in sede consultiva l'elenco esaustivo degli atti normativi di competenza della III Commissione, al fine di una verifica sull'eventuale attuale vigenza di provvedimenti attinenti le relazioni internazionali dell'Italia;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
all'articolo 2, comma 1, aggiungere in fine il seguente periodo: «Sono altresì fatti salvi gli obblighi internazionali assunti dall'Italia non ancora estinti»;
e con la seguente osservazione:
con riferimento all'Allegato 1, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere la soppressione degli atti riguardanti i rapporti internazionali dello Stato, di approvazione di accordi, protocolli o scambio di note internazionali ovvero di autorizzazione alla ratifica e di esecuzione di trattati internazionali tuttora vigenti.

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ALLEGATO 3

Risoluzione n. 7-00107 Stefani: Sull'integrazione europea della Serbia.

TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione,
premesso che:
il 29 aprile 2008 è stato firmato l'Accordo di Stabilizzazione e di Associazione (ASA) della Repubblica di Serbia con l'Unione europea;
il 9 settembre 2008 l'Assemblea nazionale serba ha ratificato l'ASA;
il 5 novembre 2008 la Commissione europea ha fatto stato dell'accresciuta stabilità governativa e del rafforzamento delle strutture dedicate all'integrazione europea, con particolare riferimento all'adozione di un piano nazionale;
l'8 dicembre 2008 il Consiglio affari generali e relazioni esterne dell'Unione europea (CAGRE) non ha raggiunto l'unanimità sull'applicazione in via provvisoria dell'ASA;
il 1o gennaio 2009 la Repubblica di Serbia ha iniziato ad applicare unilateralmente l'ASA, rinunciando tra l'altro senza contropartita ai proventi doganali;
l'integrazione dei Paesi dei Balcani occidentali nell'Unione europea è necessaria per la stabilizzazione della regione e costituisce un impegno preciso per tutti gli Stati membri, come convenuto nel Consiglio europeo di Feira (19-20 giugno 2000), le cui conclusioni li definirono «candidati potenziali all'adesione all'Unione Europea»;
la Repubblica di Serbia ha manifestato inequivocabilmente la sua vocazione europea, a seguito delle consultazioni elettorali del 3 febbraio e dell'11 maggio 2008, confermando la scelta democratica e sviluppando una piena collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia;
la politica serba nei confronti del Kosovo si è orientata in senso esclusivamente diplomatico, come dimostra la risoluzione approvata l'8 ottobre 2008 dall'Assemblea generale dell'ONU per la richiesta di un parere sulla questione dell'indipendenza alla Corte internazionale di giustizia, nonché l'accettazione del dispiegamento della missione EULEX nei termini precisati dal Consiglio di sicurezza dell'ONU il 25 novembre 2008;
la non applicazione in via provvisoria dell'ASA ed il mancato avvio della procedura di ratifica da parte degli Stati membri deludono le aspettative della popolazione serba e del Governo democratico di Belgrado, che è comunque impegnato in una non facile fase di rafforzamento delle strutture politico-amministrative e di ricostruzione e di transizione economica nel quadro del processo di avvicinamento all'Europa,

impegna il Governo:

a sostenere sul piano bilaterale il consolidamento della democrazia serba e lo sviluppo sociale ed economico del paese;
a promuovere l'integrazione europea della Serbia, rendendo possibile l'applicazione in via provvisoria dell'ASA e consentendo il riconoscimento ai cittadini serbi di un accesso facilitato all'area Schengen nell'ambito di un rapido avanzamento del dialogo sulla liberalizzazione del regime dei visti in corso con il Paese;

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a continuare l'azione in corso in seno al CAGRE per il conseguimento dell'unanimità ai fini dell'entrata in vigore dell'ASA, accelerando l'occasione in cui la Serbia possa acquisire lo status di paese candidato;
a presentare il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dell'ASA della Repubblica di Serbia con l'Unione europea;
a contribuire al buon esito della missione EULEX, affinché in Kosovo si affermi pienamente lo Stato di diritto, siano tutelati in ogni campo i diritti delle minoranze, ivi inclusa la libertà religiosa, e siano garantite l'amministrazione e l'applicazione non discriminatoria della giustizia, nonché la gestione dell'ordine pubblico, con particolare riguardo alla definizione di criteri di composizione dei relativi apparati tali da garantirne la generale credibilità.
(7-00107) «Stefani, Maran, Pianetta».