CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 gennaio 2009
124.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2009 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze francese, ceca e svedese. (COM(2008)712definitivo - 11249/08).

PROPOSTA DI RELAZIONE FORMULATA DAL RELATORE

La VI Commissione,
esaminato il Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2009 ed il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze francese, ceca e svedese (COM(2008)712definitivo - 11249/08);
rilevato come tanto il Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2009 quanto il Programma del Consiglio dell'Unione europea sottolineino come le perturbazioni sui mercati finanziari abbiano sollevato numerose questioni, che impongono la necessità di intervenire per fronteggiare le ripercussioni dell'attuale crisi finanziaria sull'economia reale;
rilevato positivamente come le vicende della crisi abbiano evidenziato la capacità dei Paesi sviluppati di realizzare su molti aspetti un efficace coordinamento delle misure di politica economica e monetaria adottate in prima battuta a livello europeo e mondiale per fronteggiare tale condizione di turbolenza;
evidenziata l'esigenza di ricostituire al più presto condizioni di maggiore fiducia nei mercati finanziari, favorendo a tal fine la definizione di un approccio europeo comune in sede di elaborazione di una risposta internazionale alla crisi economica;
ricordato, in particolare, che le istituzioni dell'Unione europea hanno definito una risposta coordinata e tempestiva a livello europeo, adottando o proponendo alcune misure specifiche relative a diversi aspetti dei mercati finanziari;
condiviso l'obiettivo di proseguire in tale azione, elaborando ed adottando rapidamente ulteriori interventi volti a rivedere globalmente l'adeguatezza della normativa di tutti gli operatori finanziari e dei principali investitori sui mercati dei capitali;
sottolineata inoltre l'esigenza di utilizzare pienamente le opportunità offerte da alcune importanti iniziative prospettate nel Programma della Commissione che sono state già adottate, in particolare avvalendosi pienamente dei significativi margini di flessibilità introdotti dalla Commissione in materia di aiuti di Stato relativamente al sostegno del sistema finanziario nel contesto dell'attuale crisi finanziaria globale;
rilevata l'opportunità di proseguire i lavori volti a migliorare ulteriormente il quadro di stabilità finanziaria dell'UE e l'efficienza dei dispositivi di gestione delle crisi, orientando positivamente il dibattito internazionale su una nuova architettura finanziaria mondiale, anche in vista del vertice del G20 che si svolgerà nel prossimo aprile a Londra;
rilevato come l'impegno in tal senso debba essere innanzitutto orientato a preservare la stabilità del sistema finanziario, sostenere le istituzioni finanziarie, evitare i fallimenti ed assicurare la protezione dei depositi dei risparmiatori;

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sottolineata, altresì, la necessità di rafforzare la vigilanza del settore finanziario europeo e di procedere ad un'esaustiva riforma del sistema finanziario internazionale, fondata sui principi di trasparenza, solidità bancaria e responsabilità;
segnalata altresì l'esigenza di evitare che le iniziative per fronteggiare la crisi finanziaria e la minaccia di una recessione economica globale determinino atteggiamenti protezionistici e interventi sproporzionati da parte degli Stati;
rilevata l'opportunità di far compiere un definitivo salto di qualità al dibattito circa il rafforzamento o lo sviluppo di istituzioni di vigilanza nazionali efficaci ed indipendenti, competenti su tutti i settori dei mercati finanziari, giungendo quantomeno ad un effettivo avvicinamento e coordinamento tra le azioni di vigilanza svolte in seno all'Unione europea e nell'ambito dei principali mercati finanziari mondiali, con particolare riferimento al potenziamento della vigilanza sui gruppi transfrontalieri;
evidenziato come il Governo italiano abbia adottato una serie di misure, contenute nei decreti-legge n. 155 e n. 185 del 2008, finalizzate ad assicurare la stabilità del mercato finanziario nazionale, la capitalizzazione delle imprese bancarie e la disponibilità di credito per le famiglie e le imprese;
sottolineato positivamente come la Commissione europea abbia già dichiarato compatibile con la disciplina comunitaria la normativa italiana in materia di capitalizzazione delle banche, garanzia delle passività delle banche e operazioni temporanee di scambio per gli istituti di credito, introdotta dai predetti decreti-legge n. 155 e 185 del 2008;
rilevato come l'introduzione, da parte della Commissione europea di importanti elementi di flessibilità in materia di aiuti di Stato, che pure appaiono positivi, non sia ancora sufficiente rispetto alle dimensioni della crisi economica in corso, e come occorra, in particolare, prevedere regole meno rigide per le misure di sostegno di carattere regionale;
richiamata l'esigenza di superare lo stallo politico finora registratosi riguardo alla proposta di direttiva che modifica la direttiva 2006/112/CE, volta ad introdurre una nuova lista dei beni e servizi assoggettabili ad aliquota IVA ridotta, superando l'attuale regime, caratterizzato dalla disorganicità delle numerose deroghe concesse in materia ai vari Stati membri;
sottolineata la necessità di affrontare in maniera incisiva la questione relativa alle preoccupanti dimensioni dell'evasione IVA registratasi a livello comunitario, facilitando a tal fine l'adozione delle proposta di direttiva che modifica a tal fine la direttiva 2006/112/CE, in relazione all'evasione fiscale connessa all'importazione e ad altre operazioni transfrontaliere;
evidenziata, più in generale, l'importanza di riavviare in termini costruttivi l'annoso dibattito relativo all'armonizzazione dei regimi tributari concernenti l'imposizione sulle società, tenendo peraltro realisticamente conto dell'estrema diversità delle posizioni esistenti, in particolare tra gli Stati fondatori dell'Unione e quelli più recentemente entrati nel contesto comunitario,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti osservazioni:
a) con riferimento alla politica fiscale, si rileva l'opportunità che la Commissione europea assicuri un'applicazione più flessibile, coerente ed equa della regole relative agli aiuti di Stato in materia fiscale, soprattutto in merito all'applicazione di aliquote ridotte a regioni svantaggiate, in considerazione del fatto che i criteri applicati in passato in materia non hanno sempre risposto a criteri di ragionevolezza e omogeneità, creando distorsioni e disparità nel trattamento di diversi Paesi;

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b) sempre con riferimento alle tematiche generali in materia fiscale, si evidenzia inoltre come la necessità di rilanciare la competitività dell'economia europea consigli scelte di politica fiscale più coraggiose, nella direzione di un coordinamento minimo dei sistemi fiscali nazionali, al fine di evitare che, in una fase di crisi globale, la concorrenza fiscale tra gli Stati membri possa degenerare in comportamenti dannosi sulla competitività complessiva dell'economia europea e sulle politiche di bilancio, che finirebbero inevitabilmente con il concentrare il carico fiscale su fattori meno mobili della produzione, come il lavoro dipendente, determinando effetti negativi sull'occupazione;
c) per quanto riguarda specificamente l'imposizione sul valore aggiunto, nel condividere il ricorso ad aliquote IVA ridotte per il sostegno allo sviluppo, si segnala l'esigenza di rilanciare la discussione su una generale riforma del sistema delle medesime aliquote ridotte e dei regimi speciali o derogatori IVA, giungendo a definire un unico allegato tassativo che contenga regole uniformi per tutti, in quanto la coesistenza, nella direttiva 2006/112/CE, accanto all'allegato III, di disposizioni che consentono a ciascuno Stato membro di applicare ad ulteriori beni o servizi aliquote ridotte o super ridotte, rappresenta un forte elemento di distorsione che falsa la concorrenza nel mercato interno e rende poco trasparente il sistema impositivo;
d) ancora in relazione all'IVA, si sottolinea l'esigenza di affrontare in maniera incisiva la rilevante questione concernente l'evasione dell'imposta, che ha ormai assunto proporzioni inaccettabili, operando al fine di facilitare l'adozione della proposta di direttiva che modifica a tal fine la direttiva 2006/112/CE, in relazione all'evasione fiscale connessa all'importazione e ad altre operazioni transfrontaliere;
e) con riferimento al settore finanziario, si rileva l'opportunità di sostenere, nelle competenti sedi decisionali dell'Unione europea, gli interventi per migliorare la regolamentazione nel settore dei servizi finanziari. Da un lato, facilitando la rapida approvazione delle proposte legislative volte a fare fronte alla crisi finanziaria, riguardanti i requisiti patrimoniali delle banche, la solvibilità delle compagnie d'assicurazione e degli organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari, la protezione dei depositi dei risparmiatori, la disciplina delle agenzie di valutazione del credito, la vigilanza finanziaria e le norme contabili. Dall'altro, accelerando l'elaborazione di ulteriori misure relative all'adeguatezza della normativa applicabile a tutti gli operatori finanziari, ai principali investitori attivi nei mercati dei capitali, nonché ai mercati degli strumenti derivati;
f) alla luce della crisi finanziaria occorre inoltre interrogarsi sull'adeguatezza, a fronte di un mercato finanziario sempre più integrato, di un sistema di vigilanza europeo frammentato in oltre 40 regolatori nazionali, verificando le possibilità di migliorare l'attuale modello di coordinamento e convergenza tra le autorità di vigilanza, che pure presenta aspetti positivi, nonché individuando iniziative più ambiziose volte alla concentrazione a livello europeo di alcune funzioni di vigilanza e regolamentazione;
g) in tale contesto un ulteriore aspetto al quale occorre dedicare attenzione è rappresentato dalle iniziative di semplificazione nel settore dei mercati finanziari, in particolare per quanto riguarda la disciplina sui prospetti o sull'ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari, al fine di realizzare il duplice obiettivo di elevare l'effettivo livello di protezione degli investitori, che risultano danneggiati dall'esistenza di un'eccessiva mole di obblighi meramente formali, e di diminuire gli oneri amministrativi inutili a carico degli emittenti.

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ALLEGATO 2

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2009 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze francese, ceca e svedese. (COM(2008)712definitivo - 11249/08).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VI Commissione,
esaminato il Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2009 ed il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze francese, ceca e svedese (COM(2008)712definitivo - 11249/08);
rilevato come tanto il Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2009 quanto il Programma del Consiglio dell'Unione europea sottolineino come le perturbazioni sui mercati finanziari abbiano sollevato numerose questioni, che impongono la necessità di intervenire per fronteggiare le ripercussioni dell'attuale crisi finanziaria sull'economia reale;
rilevato positivamente come le vicende della crisi abbiano evidenziato la capacità dei Paesi sviluppati di realizzare su molti aspetti un efficace coordinamento delle misure di politica economica e monetaria adottate in prima battuta a livello europeo e mondiale per fronteggiare tale condizione di turbolenza;
evidenziata l'esigenza di ricostituire al più presto condizioni di maggiore fiducia nei mercati finanziari, favorendo a tal fine la definizione di un approccio europeo comune in sede di elaborazione di una risposta internazionale alla crisi economica;
ricordato, in particolare, che le istituzioni dell'Unione europea hanno definito una risposta coordinata e tempestiva a livello europeo, adottando o proponendo alcune misure specifiche relative a diversi aspetti dei mercati finanziari;
condiviso l'obiettivo di proseguire in tale azione, elaborando ed adottando rapidamente ulteriori interventi volti a rivedere globalmente l'adeguatezza della normativa di tutti gli operatori finanziari e dei principali investitori sui mercati dei capitali;
sottolineata inoltre l'esigenza di utilizzare pienamente le opportunità offerte da alcune importanti iniziative prospettate nel Programma della Commissione che sono state già adottate, in particolare avvalendosi pienamente dei significativi margini di flessibilità introdotti dalla Commissione in materia di aiuti di Stato relativamente al sostegno del sistema finanziario nel contesto dell'attuale crisi finanziaria globale;
rilevata l'opportunità di proseguire i lavori volti a migliorare ulteriormente il quadro di stabilità finanziaria dell'UE e l'efficienza dei dispositivi di gestione delle crisi, orientando positivamente il dibattito internazionale su una nuova architettura finanziaria mondiale, anche in vista del vertice del G20 che si svolgerà nel prossimo aprile a Londra;
rilevato come l'impegno in tal senso debba essere innanzitutto orientato a preservare la stabilità del sistema finanziario, sostenere le istituzioni finanziarie, evitare i fallimenti ed assicurare la protezione dei depositi dei risparmiatori;

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sottolineata, altresì, la necessità di rafforzare la vigilanza del settore finanziario europeo e di procedere ad un'esaustiva riforma del sistema finanziario internazionale, fondata sui principi di trasparenza, solidità bancaria e responsabilità;
segnalata altresì l'esigenza di evitare che le iniziative per fronteggiare la crisi finanziaria e la minaccia di una recessione economica globale determinino atteggiamenti protezionistici e interventi sproporzionati da parte degli Stati;
rilevata l'opportunità di far compiere un definitivo salto di qualità al dibattito circa il rafforzamento o lo sviluppo di istituzioni di vigilanza nazionali efficaci ed indipendenti, competenti su tutti i settori dei mercati finanziari, giungendo quantomeno ad un effettivo avvicinamento e coordinamento tra le azioni di vigilanza svolte in seno all'Unione europea e nell'ambito dei principali mercati finanziari mondiali, con particolare riferimento al potenziamento della vigilanza sui gruppi transfrontalieri;
evidenziato come il Governo italiano abbia adottato una serie di misure, contenute nei decreti-legge n. 155 e n. 185 del 2008, finalizzate ad assicurare la stabilità del mercato finanziario nazionale, la capitalizzazione delle imprese bancarie e la disponibilità di credito per le famiglie e le imprese;
sottolineato come la Commissione europea abbia già dichiarato compatibile con la disciplina comunitaria la normativa italiana in materia di capitalizzazione delle banche, garanzia delle passività delle banche e operazioni temporanee di scambio per gli istituti di credito, introdotta dai predetti decreti-legge n. 155 e 185 del 2008;
rilevato come l'introduzione, da parte della Commissione europea di importanti elementi di flessibilità in materia di aiuti di Stato, che pure appaiono positivi, non sia ancora sufficiente rispetto alle dimensioni della crisi economica in corso, e come occorra, in particolare, prevedere regole meno rigide per le misure di sostegno di carattere regionale;
richiamata l'esigenza di superare lo stallo politico finora registratosi riguardo alla proposta di direttiva che modifica la direttiva 2006/112/CE, volta ad introdurre una nuova lista dei beni e servizi assoggettabili ad aliquota IVA ridotta, superando l'attuale regime, caratterizzato dalla disorganicità delle numerose deroghe concesse in materia ai vari Stati membri;
sottolineata la necessità di affrontare in maniera incisiva la questione relativa alle preoccupanti dimensioni dell'evasione IVA registratasi a livello comunitario, facilitando a tal fine l'adozione delle proposta di direttiva che modifica a tal fine la direttiva 2006/112/CE, in relazione all'evasione fiscale connessa all'importazione e ad altre operazioni transfrontaliere;
evidenziata, più in generale, l'importanza di riavviare in termini costruttivi l'annoso dibattito relativo all'armonizzazione dei regimi tributari concernenti l'imposizione sulle società, tenendo peraltro realisticamente conto dell'estrema diversità delle posizioni esistenti, in particolare tra gli Stati fondatori dell'Unione e quelli più recentemente entrati nel contesto comunitario,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti osservazioni:
a) con riferimento alla politica fiscale, si rileva l'opportunità che la Commissione europea assicuri un'applicazione più flessibile, coerente ed equa della regole relative agli aiuti di Stato in materia fiscale, soprattutto in merito all'applicazione di aliquote ridotte a regioni svantaggiate, in considerazione del fatto che i criteri applicati in passato in materia non hanno sempre risposto a criteri di ragionevolezza e omogeneità, creando distorsioni e disparità nel trattamento di diversi Paesi;

Pag. 67

b) sempre con riferimento alle tematiche generali in materia fiscale, si evidenzia inoltre come la necessità di rilanciare la competitività dell'economia europea consigli scelte di politica fiscale più coraggiose, nella direzione di un coordinamento minimo dei sistemi fiscali nazionali, al fine di evitare che, in una fase di crisi globale, la concorrenza fiscale tra gli Stati membri possa degenerare in comportamenti dannosi sulla competitività complessiva dell'economia europea e sulle politiche di bilancio, che finirebbero inevitabilmente con il concentrare il carico fiscale su fattori meno mobili della produzione, come il lavoro dipendente, determinando effetti negativi sull'occupazione;
c) per quanto riguarda specificamente l'imposizione sul valore aggiunto, nel condividere il ricorso ad aliquote IVA ridotte per il sostegno allo sviluppo, si segnala l'esigenza di rilanciare la discussione su una generale riforma del sistema delle medesime aliquote ridotte e dei regimi speciali o derogatori IVA, giungendo a definire un unico allegato tassativo che contenga regole uniformi per tutti, in quanto la coesistenza, nella direttiva 2006/112/CE, accanto all'allegato III, di disposizioni che consentono a ciascuno Stato membro di applicare ad ulteriori beni o servizi aliquote ridotte o super ridotte, rappresenta un forte elemento di distorsione che falsa la concorrenza nel mercato interno e rende poco trasparente il sistema impositivo;
d) ancora in relazione all'IVA, si sottolinea l'esigenza di affrontare in maniera incisiva la rilevante questione concernente l'evasione dell'imposta, che ha ormai assunto proporzioni inaccettabili, operando al fine di facilitare l'adozione della proposta di direttiva che modifica a tal fine la direttiva 2006/112/CE, in relazione all'evasione fiscale connessa all'importazione e ad altre operazioni transfrontaliere;
e) con riferimento al settore finanziario, si rileva l'opportunità di sostenere, nelle competenti sedi decisionali dell'Unione europea, gli interventi per migliorare la regolamentazione nel settore dei servizi finanziari. Da un lato, facilitando la rapida approvazione delle proposte legislative volte a fare fronte alla crisi finanziaria, riguardanti i requisiti patrimoniali delle banche, la solvibilità delle compagnie d'assicurazione e degli organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari, la protezione dei depositi dei risparmiatori, la disciplina delle agenzie di valutazione del credito, la vigilanza finanziaria e le norme contabili. Dall'altro, accelerando l'elaborazione di ulteriori misure relative all'adeguatezza della normativa applicabile a tutti gli operatori finanziari, ai principali investitori attivi nei mercati dei capitali, nonché ai mercati degli strumenti derivati;
f) alla luce della crisi finanziaria occorre inoltre interrogarsi sull'adeguatezza, a fronte di un mercato finanziario sempre più integrato, di un sistema di vigilanza europeo frammentato in oltre 40 regolatori nazionali, verificando le possibilità di migliorare l'attuale modello di coordinamento e convergenza tra le autorità di vigilanza, che pure presenta aspetti positivi, nonché individuando iniziative più ambiziose volte alla concentrazione a livello europeo di alcune funzioni di vigilanza e regolamentazione, sulla scorta delle raccomandazioni espresse dal gruppo di esperti ad alto livello sulla vigilanza finanziaria nell'Unione europea costituito dalla Commissione europea;
g) in tale contesto un ulteriore aspetto al quale occorre dedicare attenzione è rappresentato dalle iniziative di semplificazione nel settore dei mercati finanziari, in particolare per quanto riguarda la disciplina sui prospetti o sull'ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari, al fine di realizzare il duplice obiettivo di elevare l'effettivo livello di protezione degli investitori, che risultano danneggiati dall'esistenza di un'eccessiva mole di obblighi meramente formali, e di diminuire gli oneri amministrativi inutili a carico degli emittenti.