CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 dicembre 2008
110.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-00400 Schirru: Stabilizzazione occupazionale dei lavoratori socialmente utili nei comuni sardi.

TESTO DELLA RISPOSTA

Le scelte operate dal legislatore in ordine alle problematiche connesse alla posizione dei lavoratori socialmente utili (LSU), problematiche che, peraltro, rilevano non soltanto nell'ambito dei Comuni della regione Sardegna, oggetto specifico dell'atto ispettivo dell'Onorevole Schirru, ma anche in altre regioni italiane, hanno finora avuto carattere transitorio, essendo, finalizzate ad un graduale reinserimento nel mondo del lavoro dei lavoratori in questione.
Tuttavia, le note difficoltà del mercato occupazionale non hanno favorito il conseguimento degli obiettivi auspicati dalla normativa sugli LSU, con la conseguenza che, negli ultimi anni, sono stati adottati diversi provvedimenti normativi in materia di stabilizzazione del predetto personale.
Da ultimo, rilevanti interventi sono stati realizzati con le leggi finanziarie 2007 e 2008, con le quali lo Stato ha stanziato risorse considerevoli per la stabilizzazione, rispettivamente di LSU e LPU, di comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, nonché di LSU per il comune di Palermo.
In particolare, nell'ambito della procedura prevista dall'articolo 1, comma 1156, lettera f), legge n. 296 del 2006 (Legge Finanziaria 2007) e successive modifiche ed integrazioni, con decreti della competente Direzione Generale del Ministero che rappresento, del 1o aprile 2008 e del 3 giugno 2008, sono stati ammessi al contributo di 9.296,00 euro, per la prevista stabilizzazione di 34 lavoratori socialmente utili, ex articolo 2, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2000, a carico del Fondo per l'Occupazione, 18 Comuni della Regione Sardegna, con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, i predetti Comuni hanno, in seguito, effettuato 31 assunzioni di LSU, a fronte delle quali è stato loro erogato l'importo complessivo, pari ad euro 288.182,82.
Il 5 marzo scorso, è stata sottoscritta una convenzione tra l'Amministrazione che rappresento e la Regione Sardegna, ai sensi dell'articolo 78, comma 2, lettere a) e b) e comma 3, della legge n. 388 del 2000, che prevede il trasferimento di risorse finanziarie pari a 5.176.950,93 euro. In particolare, al fine di «agevolare prioritariamente i processi di stabilizzazione e di fuoriuscita dal bacino regionale dei lavoratori socialmente utili - a carico del Fondo per l'Occupazione - il cui numero - 756 unità - è individuato nelle premesse anche incentivando l'assunzione dei soggetti medesimi con contributi a valere su risorse proprie o sulle risorse destinate alla Regione Sardegna con la presente convenzione» (articolo 2).
Il Dipartimento per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, interessato per i profili di competenza, premesso che tutti i lavoratori socialmente utili non potranno trovare collocazione nelle pubbliche amministrazioni, tenuto conto dell'impatto significativo sul piano della spesa per il personale e dei vincoli delle piante organiche, con riferimento alle specifiche questioni sollecitate nell'atto ispettivo, relative alla situazione della Regione Sardegna, ha evidenziato i seguenti punti di criticità:
La stabilizzazione non può essere effettuata dagli enti in argomento, in quanto i medesimi non hanno posti in dotazione organica;

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Le risorse finanziarie per la stabilizzazione messe a disposizioni dalla Regione garantiscono una copertura degli oneri solo per un periodo di 5 anni, di cui i primi tre al 100 per cento ed il restante biennio al 75 per cento.

Tuttavia, in considerazione della valenza sociale delle questioni rappresentate dall'Onorevole Schirru, posso garantire la piena disponibilità del Governo ad avviare un tavolo tecnico volto ad individuare possibili, alternative soluzioni occupazionali.
Si allega infine, una specifica nota di sintesi sulla situazione relativa alla Regione Sardegna.

Annesso alla risposta.

SARDEGNA - BACINO LSU SU FNO AL 1o DICEMBRE 2008.

Il Bacino residuo di Lavoratori Socialmente Utili della Regione Sardegna, a carico del Fondo Nazionale per l'Occupazione, risulta essere costituito, al 1o dicembre 2008, da 527 unità.
Il bacino di lavoratori risulta essere distribuito in gran parte (67,410) nella provincia di Cagliari, il 21,6 per cento nella provincia di Sassari, il 7,8 per cento nella provincia di Oristano e solo il 3,2 per cento nella provincia di Nuoro.
Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio il 64,1 per cento risiede in comuni con popolazione compresa tra i 5.000 ed i 50.000 abitanti, il 24,5 per cento in quelli con meno di 5.000 abitanti e solo l'11,4 per cento in comuni con più di 50.000 abitanti.
Per quanto riguarda invece la distribuzione per genere, delle 527 unità, il 79 per cento circa è costituito da uomini per lo più (56,5 per cento) di età superiore ai 50 anni e con titolo di studio di licenza media inferiore. Il 35,7 per cento degli stessi presenta un livello ancor più basso di scolarità mentre solo il 10 per cento presenta un titolo di studio superiore (licenza media superiore). Non vi sono lavoratori di età inferiore ai 30 anni mentre la fascia di età che va dai 34 ai 44 anno rappresenta il 15,4 per cento e quella dai 45 ai 49 anni il 27,9 per cento. Anche in queste fasce di età il titolo di studio non va oltre la licenza media superiore (fatta eccezione per un solo lavoratore che risulta avere la laurea).
Le donne rappresentano il restante 21 per cento del bacino per lo più concentrate anch'esse nella fascia di età superiore ai 50 anni e, anche in questo caso, caratterizzate da una bassa scolarità (50 per cento con titolo di licenza media inferiore). Anche per le donne non vi sono lavoratrici sotto i 30 anni mentre la fascia di età dai 35 ai 39 anni rappresenta il 3,2 per cento, quella dai 40 ai 44 anni il 13,5 per cento e quella dai 45 ai 49 anni il 25,2 per cento. Come per gli uomini, anche per le donne di queste fasce di età il titolo di studio non va oltre la licenza media superiore.
I lavoratori risultano essere coinvolti, in gran parte, in settori quali la tutela del territorio e dell'ambiente, per i quali la mansione maggiormente ricoperta è quella dell'operaio generico (39 per cento circa del bacino totale), seguita da mansioni quali manutentore (27 per cento circa) e addetto alle pulizie (8,9 per cento).
Mansioni di carattere amministrativo (addetto/impiegato amministrativo, addetto segreteria, impiegato tecnico, eccetera) invece sono ricoperte solo dal 14,6 per cento di lavoratori.

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ALLEGATO 2

5-00467 Marco Carra: Mancato rinnovo del contratto a tempo determinato a taluni dipendenti della Fiat Iveco di Suzzara.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole Carra, nell'atto che passo a discutere, solleva l'attenzione sulla vicenda societaria della Fiat Iveco di Suzzara (Mantova) che produce veicoli commerciali.
È appena il caso di accennare, trattandosi di situazioni ben note, che, a fronte della grave crisi che, a livello globale, interessa l'economia, interi comparti industriali, compreso quello degli autoveicoli, hanno ridotto i volumi produttivi dei propri stabilimenti, per la contrazione degli ordinativi, con conseguenti riflessi sul versante occupazionale.
Per quanto concerne la situazione aziendale sollecitata, ed in particolare il mancato rinnovo dei contratti in scadenza per 166 lavoratori, la Direzione provinciale del lavoro di Mantova, interessata per competenza, ha reso noto che, presso la locale Associazione Industriali, innanzi al Prefetto, si sono tenuti diversi incontri tra le rappresentanze aziendali e sindacali nel tentativo di individuare possibili soluzioni per i lavoratori in argomento.
Sono in grado di informare che la vicenda ha fatto registrare un primo scatto positivo, in quanto, il 21 ottobre scorso, le parti si sono incontrate, presso la suddetta sede, per affrontare le problematiche aziendali ed hanno siglato un Accordo con il quale la Società in parola:
si è impegnata ad inserire i lavoratori che ne facciano richiesta in un percorso di «Accompagnamento a nuove opportunità professionali», disegnato e condotto da primarie società del settore, con l'obiettivo di favorire la ricollocazione dei lavoratori medesimi;
ha riconosciuto a tutti i dipendenti con il contratto in scadenza ad ottobre 2008, un importo lordo, indicativamente equivalente ad una mensilità, da erogare unitamente alle competenze di fine rapporto, a titolo di concorso spese emergenti;
ha previsto per i lavoratori in argomento un diritto di prelazione nel caso di future assunzioni di personale, in considerazione delle competenze ed esperienze acquisite, nell'arco degli ultimi 12 mesi.

In conclusione, premesso che le parti sociali, a tutt'oggi, non hanno presentato ulteriori istanze di incontro presso il Ministero che rappresento, né è pervenuta alcuna segnalazione al riguardo, vorrei tranquillizzare l'Onorevole Carra in ordine all'attenzione con la quale l'Amministrazione che rappresento, congiuntamente alle altre forze governative coinvolte, segue la vicenda in parola, impegnandomi, fin d'ora, a informare tempestivamente l'Onorevole Carra in ordine ad eventuali ulteriori sviluppi della situazione societaria.

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ALLEGATO 3

5-00770 Antonino Foti: Sul piano di licenziamenti della società Telecom Italia Media Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito all'atto ispettivo presentato dall'Onorevole Foti, inerente la procedura di licenziamento collettivo avviata dalla società Telecom Italia Media spa, sulla base delle notizie fornite dai competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento e del Ministero dello Sviluppo economico, faccio presente quanto segue.
Il 26 settembre scorso, come ricordato nell'atto parlamentare, la società Telecom Italia Media spa, ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alla competente Direzione Generale dell'Amministrazione del lavoro, l'apertura di una procedura di licenziamento collettivo, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, (e successive modificazioni ed integrazioni), nei confronti di 25 giornalisti dichiarati eccedenti rispetto alle esigenze produttive della società medesima.
Successivamente, con nota dell'11 novembre scorso, la società, ha comunicato al Ministero che rappresento la conclusione, con esito negativo, della fase sindacale della suddetta procedura. La società ha, di conseguenza, richiesto un'apposita convocazione in sede ministeriale, così come prevede la normativa di riferimento, fissata per il 3 dicembre scorso.
Successivamente, presso la competente Direzione Generale dell'Amministrazione del lavoro, si sono tenuti altri due incontri relativi alla fase amministrativa della procedura in argomento. In particolare, nel corso dell'ultimo incontro, tenutosi nella giornata del 15 dicembre, è stato convenuto di differire il termine di chiusura della procedura stessa al 20 gennaio 2009, per consentire alle parti di esaminare possibili soluzioni alternative al collocamento in mobilità dei giornalisti.
Ulteriori riunioni tra le parti avranno luogo l'8 e il 15 gennaio prossimi, mentre la riunione conclusiva della procedura è stata fissata, come anticipato, presso l'Amministrazione che rappresento, il 20 gennaio 2009.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha, da ultimo, comunicato che effettuerà i controlli di competenza per verificare che il numero dei dipendenti attualmente impiegati presso la Telecom Italia Media spa, dal 1999 titolare di concessione per la radiodiffusione televisiva in ambito nazionale su frequenze terrestri, sia conforme agli standard occupazionali dichiarati in sede di presentazione della domanda di concessione stessa.
In conclusione posso sicuramente garantire la massima attenzione del Governo per la situazione descritta, che riveste profili delicati attinenti anche allo specifico settore di pertinenza, quello dell'informazione.