CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 dicembre 2008
106.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra. COM(2008)16.

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra al fine di adempiere agli impegni della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra entro il 2020. COM(2008)17.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa allo stoccaggio geologico del biossido di carbonio e recante modifica delle direttive 85/337/CEE e 96/61/CE del Consiglio e delle direttive 2000/60/CE, 2001/80/CE, 2004/35/CE, 2006/12/CE e del regolamento (CE) n. 1013/2006. COM(2008)18.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
esaminato il pacchetto di proposte della Commissione europea in tema di clima ed energia ed in particolare la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra (COM(2008)16), la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra al fine di adempiere agli impegni della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra entro il 2020 (COM(2008)17) e la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa allo stoccaggio geologico del biossido di carbonio e recante modifica delle direttive 85/337/CEE e 96/61/CE del Consiglio e delle direttive 2000/60/CE, 2001/80/CE, 2004/35/CE, 2006/12/CE e del regolamento (CE) n. 1013/2006 (COM(2008)18);
tenuto conto degli elementi di conoscenza e di valutazione acquisiti nel corso delle audizioni informali di CONFINDUSTRIA, ENEL ed EDISON;
premesso che:
in vista della scadenza del Protocollo di Kyoto nel 2012, il pacchetto di misure dell'UE su energia e clima si configura come il tentativo di far assumere all'Europa un modello di sviluppo sicuro, sostenibile e concorrenziale, confermando altresì la posizione di avanguardia dell'UE nella promozione degli obiettivi concordati a livello internazionale in materia di lotta ai cambiamenti climatici;
la lotta ai cambiamenti climatici su scala globale, oltre a costituire un imperativo

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a fronte dei rischi derivanti dall'innalzamento delle temperature medie globali, può promuovere la cosiddetta «terza rivoluzione industriale», costituendo una grande opportunità sul versante dell'innovazione e della riconversione industriale, soprattutto in riferimento agli investimenti verso le tecnologie dell'efficienza energetica e le fonti rinnovabili;
il pacchetto energia clima stabilisce obiettivi altamente ambiziosi da raggiungere entro il 2020. In considerazione dell'aumento dei prezzi dell'energia elettrica, delle materie prime, soprattutto di quelle alimentari, nonché della crisi finanziaria, il pacchetto clima rischia di rivelarsi particolarmente oneroso per alcune nostre imprese con il conseguente pericolo di delocalizzazione industriale;
l'impegno per l'Italia consiste nel raggiungimento del 17 per cento in sviluppo di energie rinnovabili e nell'abbassamento del 13 per cento delle emissioni pro capite per la riduzione del gas serra nei settori non coperti dal sistema comunitario dell'ETS (Emission Trading System), ossia nel manifatturiero a bassa intensità di energia, trasporti ed edilizia;
il pacchetto di misure in esame sembra prospettare, per alcuni profili, obiettivi e strumenti non sufficientemente flessibili, determinando il rischio di un impatto negativo sull'economia dell'UE nel suo complesso e soprattutto sui sistemi economici nazionali con forte presenza del settore manifatturiero e delle piccole e medie imprese;
l'Unione europea ha già dimostrato, in particolare in relazione al patto di stabilità e crescita e alla disciplina degli aiuti di stato, la capacità di modificare o interpretare le regole vigenti in modo da assicurare la flessibilità e l'adattamento resi necessari dall'andamento del ciclo economico, con particolare riguardo agli effetti derivanti dall'aggravamento della crisi finanziaria internazionale;
occorre, pertanto, nell'ambito dei negoziati in seno alle competenti istituzioni dell'UE raggiungere soluzioni favorevoli al nostro sistema nazionale, in particolare mediante la valorizzazione di meccanismi di flessibilità senza la contabilizzazione dei quali l'Italia rischia di disattendere gli impegni richiesti;
appare invece inopportuno, nella prosecuzione del negoziato, perseguire convergenze con i paesi dell'est europeo, portatori di interessi completamente diversi da quelli italiano ai quali non a caso, viene richiesto che l'obiettivo di riduzione di gas serra abbia come riferimento il 1990;
l'Italia ha una posizione d'avanguardia nell'efficienza energetica, avendo raggiunto performance migliori di altri paesi membri e, pertanto, trarrebbe vantaggio dall'inclusione nel pacchetto energia-clima di un criterio vincolante basato sull'efficienza energetica; a questo riguardo una particolare attenzione va posta alla comunicazione «Efficienza energetica: conseguire l'obiettivo del 20 per cento» con la quale si propone di definire una strategia europea di risparmi e di efficienza energetica,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
provveda la Commissione di merito a segnalare al Governo l'esigenza di opporsi ad iniziative intese a sostenere il rispetto degli obblighi derivanti dal pacchetto energia clima da parte di paesi con forti emissioni di carbonio e minore efficienza energetica mediante la creazione di un fondo di solidarietà o di altri meccanismi finanziati, direttamente o indirettamente, dagli Stati membri più virtuosi o dai rispettivi sistemi industriali;

e con le seguenti osservazioni:
a) valuti la Commissione di merito se segnalare al Governo l'esigenza di adoperarsi

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nelle competenti sedi decisionali dell'UE al fine di:
ottenere standard favorevoli al nostro sistema, valorizzando le esperienze tecnologiche di eccellenza italiane e promuovendo l'ampliamento dei meccanismi di flessibilità che permetterebbero all'Italia di perseguire, in maniera diversificata, gli obiettivi richiesti, tra i quali: la contabilizzazione dei crediti CDM (Clean Development Mechanism); l'importazione da paesi terzi di energia derivante da fonti rinnovabili, favorendo il trading dei crediti guadagnati con la partecipazione a progetti di impianti da fonti rinnovabili realizzati anche fuori dai confini nazionali; la piena flessibilità sull'energia importata e consumata in Europa; il meccanismo di «Joint Implementation» (JI) negli Stati dell'ex Urss; l'innalzamento di soglie minime in favore del settore manifatturiero e di misure a vantaggio delle piccole e medie imprese che producono basse emissioni di gas serra; l'estensione del passaggio graduale di allocazione all'asta anche al settore elettrico; la previsione di una destinazione specifica degli introiti delle aste, orientata a reinvestire sia in progetti di innovazione tecnologica nei settori dei trasporti, sia a compensare le produzioni a rischio di delocalizzazione verso Paesi con minori costi e minori vincoli ambientali;
promuovere l'inclusione all'interno del pacchetto energia clima dell'obiettivo vincolante dell'innalzamento del 20 per cento di efficienza energetica in tutti i settori di riduzione delle emissioni, quali ulteriori strumenti volti a ottenere una riduzione sui consumi finali e conseguire, con costi minori, risultati ambientali migliori;
sostenere la strategia comunitaria di riduzione dei gas serra come un'opportunità per avviare nuove politiche energetiche, sicure, pulite e orientate allo sviluppo delle fonti alternative, e per rilanciare l'economia nel suo complesso, procedendo alle necessarie riconversioni e riallocazioni degli assetti produttivi;
avanzare la proposta, nelle sedi comunitarie competenti, di un'inclusione all'interno del mercato unico per l'energia anche dei paesi dei Balcani (Albania, Croazia, Serbia, Montenegro), al fine di poter utilizzare al meglio il potenziale energetico di questi paesi, in considerazione della loro collocazione geografica nel Mediterraneo e della possibilità di un elevato sviluppo delle fonti rinnovabili strategicamente importante anche per gli interessi dell'Italia;
proporre, in sede di Consiglio europeo, la predisposizione di una dichiarazione che contempli la possibilità per l'Unione europea di rimodulare gli impegni, le tappe intermedie e i periodi transitori alla luce degli esiti del vertice di Copenaghen 2009, un negoziato che comporterà la necessità di munirsi di strumenti rinnovati per l'apertura di nuovi terreni di trattativa internazionale, comunque verificando le iniziative effettivamente assunte per il contenimento e la riduzione delle emissioni da parte dei Paesi extraeuropei che, allo stato, risultano i maggiori responsabili dell'inquinamento;
promuovere una rapida approvazione del pacchetto di proposte legislative presentate il 13 novembre 2008 dalla Commissione al fine di conseguire l'obiettivo del 20 per cento di risparmio energetico, entro il 2020, prevedendo misure di incentivazione anche fiscali dell'efficienza energetica degli edifici;
attivarsi affinché l'Europa compia il salto di qualità necessario in favore della costruzione di uno spazio comunitario, che definisca una politica comune energetica tale da potersi affrancare dalla dipendenza dalle fonti tradizionali inquinanti, derivanti da combustibili fossili, adottando altresì politiche fiscali europee in grado di incentivare un nuovo modello di sviluppo sicuro e sostenibile, quale necessario corollario del pacchetto di misure in tema di mutamenti climatici;

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predisporre un piano nazionale di attuazione degli impegni assunti a livello europeo in sintonia con le misure anticrisi varate dall'Unione europea, come ad esempio la semplificazione amministrativa delle procedure verdi, la riduzione dell'incidenza dei trasporti sulle emissioni, lo sviluppo della sostenibilità energetico-ambientale dei programmi edilizi, il sostegno alla ricerca e l'innovazione tecnologica ai fini della riduzione delle emissioni di gas serra;
b) valuti infine la Commissione di merito l'opportunità di disporre che il presente parere, unitamente al documento finale che essa eventualmente adotterà, sia trasmesso alla Commissione europea nell'ambito del cosiddetto dialogo politico avviato nel settembre 2006.