CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 luglio 2008
45.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Schema di direttiva per l'anno 2008, recante gli interventi prioritari, la ripartizione delle somme, il monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge concernente il fondo per l'offerta formativa (Atto n. 17).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VII Commissione (cultura, scienza e istruzione),
esaminato lo schema di direttiva per l'anno 2008, recante gli interventi prioritari, i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge n. 440 del 1997, concernente l'istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi (atto n. 17);
premesso che la distribuzione, in paragrafi diversi, di notizie essenziali al complessivo apprezzamento del provvedimento rende difficoltosa la conoscenza degli interventi, per cui è necessario per il futuro disciplinare in termini più semplici e lineari l'articolazione formale dello schema di direttiva;
tenuto conto, altresì, che anche per il 2008 si procede contestualmente al riparto delle somme e all'individuazione degli obiettivi prioritari del Fondo, mentre la legge n. 440 del 1997 prevede la predisposizione di una direttiva da parte del Ministro della pubblica istruzione in riferimento agli obiettivi e di una in ordine al riparto degli stanziamenti adottata dal Ministro del tesoro, per cui per il futuro si ritiene necessario separare i due tipi di intervento;
rilevato che la riduzione dello stanziamento relativo all'integrazione di alunni con handicap per l'anno 2008, non appare giustificato dalla riduzione operata sull'intero importo del Fondo ai sensi dell'articolo 1, comma 507, della legge finanziaria 2007;
considerato infine che la riduzione degli stanziamenti per il 2008 relativi al progetto Europass appare eccessiva rispetto a quanto previsto per il 2007, per cui appare necessario per il futuro ripristinare quanto meno lo stanziamento iniziale,
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

7-00026 De Torre: Misure per la scolarizzazione dei minori rom e sinti.

NOTA DEL SOTTOSEGRETARIO GIUSEPPE PIZZA

Tutti i minori presenti sul territorio nazionale, siano essi di cittadinanza italiana o non italiana, sono soggetti all'obbligo d'istruzione.
Gli Uffici scolastici regionali sviluppano azioni di prevenzione e contrasto del rischio di dispersione scolastica, con particolare riferimento alle fasce d'utenza che presentano maggiore criticità, operando in sinergia con le Regioni e gli enti territoriali; ciò vale sia per i minori con cittadinanza italiana che per tutti gli stranieri presenti sul territorio, compresi quelli in posizione non regolare, come prevedono per questi ultimi l'articolo 38 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulle condizioni dello straniero, adottato con decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e l'articolo 45 del relativo regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999.
In particolare, tale ultima disposizione prevede l'iscrizione dei minori stranieri alle scuole italiane di ogni ordine e grado in qualunque periodo dell'anno scolastico indipendentemente dalla regolarità della loro posizione. Questa disposizione è stata richiamata da ultimo nella circolare ministeriale n. 110 del 14 dicembre 2007, riguardante le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2008-2009, nella quale, tra l'altro, è stato evidenziato il fatto che per diversi di loro vi è il concreto rischio che non ottemperino all'obbligo, che siano avviati precocemente al lavoro minorile e, soprattutto nelle grandi città, vengano sfruttati in forme di accattonaggio.
La scuola non rimane indifferente di fronte a tali situazioni che richiedono una concertata azione interistituzionale che chiama in causa altri soggetti pubblici aventi primaria responsabilità nella gestione del territorio.
Un numero consistente di alunni nomadi risulta inserito nelle strutture scolastiche.
La scolarizzazione degli alunni nomadi (Rom, Sinti e Camminanti) frequentanti le scuole è infatti di 11.832 unità e rappresentano lo 0,13 per cento dell'intera popolazione scolastica (un nomade ogni 744 alunni).
Nell'anno scolastico 1999-2000 (primo anno in cui è stato rilevato dal ministero questo fenomeno) gli alunni nomadi erano 10.282, pari allo 0,11 per cento di tutti gli alunni.
Degli alunni nomadi, 5.626 (47,6 per cento) sono donne.

La distribuzione percentuale degli scolarizzati per ordine di scuola è la seguente:

infanzia 17,8%
primaria54,7%
secondaria di I grado25,7%
secondaria di II grado1,8%
Totale . . .100%

A livello regionale la situazione si presenta come segue:

Piemonte 974 8,2%
Valle d'Aosta10,0%
Lombardia1.86315,7%
Trentino A.A.3553,0%
Veneto1.1049,3%
Friuli V.G.1771,5%
Liguria1741,5%
Emilia Romagna9428,0%
Toscana6795,7%
Umbria340,3%
Marche1501,3%
Lazio2.18118,4%
Abruzzo3523,0%
Molise1030,9%
Campania4954,2%
Puglia3442,9%
Basilicata40,0%
Calabria1.1239,5%
Sicilia5264,4%
Sardegna2512,1%
Italia11.832100%
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In sole due regioni (Lombardia e Lazio) è presente il 34,2 per cento degli alunni nomadi. Se a queste due regioni si aggiungono anche il Veneto e la Calabria risulta che il 53 per cento di tutti gli alunni nomadi sono scolarizzati in quattro regioni.
Sulla base di quanto diffuso dall'Opera Nomadi circa le diverse tipologie di comunità e la loro collocazione, sia temporanea che semi-stanziale, nelle diverse zone del paese, si rileva, ovviamente, la coincidenza tra presenza delle comunità ed una maggior presenza nel sistema scolastico.
La presenza numerosa in tutta la Calabria (ad eccezione di Vibo Valentia) dei rom definiti calabresi, è confermata anche a livello della relativa popolazione scolastica.

Le città maggiormente interessate alla presenza di alunni nomadi sono le seguenti:

Roma 2.029
Milano1.237
Napoli397
Torino558
Firenze437
Cosenza393
Reggio Calabria341
Catanzaro304
Bologna303

La diffusione della comunità dei sinti giostrai e di varie popolazioni rom in alcune regioni del centro-nord sembra determinare anche un incremento della loro scolarizzazione. Le scuole della Lombardia e dell'Emilia riportano valori decisamente superiori a quello medio nazionale.
Relativamente interessante anche il dato della provincia di Siracusa dove frequentano le scuole 230 nomadi (quindi 1/3 degli alunni stranieri di quella provincia). Ciò è spiegabile con la presenza semi- stanziale di una grossa comunità di camminanti siciliani nella città di Noto.
Si ricorda che in Romania 1/3 della popolazione è Rom.
Questa la scolarizzazione rilevata dal 1999 al 2007:

Serie storica - anno scolastico 1999-2000: base 100)

Anno scolastico alunni stranieri ... di cui alunni romeni alunni nomadi
1999-2000119.6791004.13710010.282100
2000-2001156.406130,76.096147,410.15498,8
2001-2002181.767151,98.804212,89.90696,3
2002-2003232.766194,515.509374,910.08498,1
2003-2004282.683236,227.627667,89.94896,8
2004-2005361.576302,141.6951.007,912.052117,2 (*)
2005-2006424.683354,952.8211.276,811.975116,5
2006-2007501.494419,068.3811.652,911.832115,1

(*) Il 1o maggio 2004 dieci nuovi Stati sono entrati nella U.E. (Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia ed Ungheria).

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Il Governo condivide l'esigenza segnalata dalla Commissione che sia predisposto un piano nazionale, integrato e pluriennale, per la frequenza e il successo scolastico di questi minori nonché la necessità di vigilare sull'assolvimento dell'obbligo di istruzione dei medesimi.
Come già riferito in data 22 luglio 2008 dal Ministro Gelmini in questa stessa sede, per accelerare la strada dell'integrazione degli alunni stranieri il Ministero sta ora predisponendo un piano pluriennale di interventi finalizzato anche all'integrazione scolastica degli alunni Rom sulla base di finanziamenti pari a 5 milioni di euro.
Premessa essenziale del processo di integrazione è la conoscenza della lingua italiana, condizione base per capire ed essere capiti, per studiare ed ottenere il successo scolastico, per partecipare e sentirsi parte della comunità scolastica e non - la centralità di questa azione è confermata dalle leggi sull'immigrazione n. 40 del 6 marzo 2008 e n. 189 del 30 luglio 2002. A tal fine è stato elaborato un piano nazionale di potenziamento dell'insegnamento della lingua italiana come seconda lingua - Progetto ELLEDUE - che si configura come intervento integrato.
Secondo tale piano l'alunno segue il programma della classe di inserimento per una parte della giornata e frequenta il modulo di italiano L2 durante le ore in cui è previsto nella classe l'insegnamento di discipline a carattere prevalentemente verbale (storia, italiano, ...). L'intervento linguistico mirato è inoltre caratterizzato da intensità decrescente: più intensivo nella prima fase, meno intensivo nella fase seguente.
Le attività sono svolte da personale docente in servizio nella scuola che sia in possesso di competenze specifiche legate all'insegnamento di italiano L2 formatosi nei corsi organizzati dal Ministero sull'apposita piattaforma.
Possono essere inseriti, se necessario, docenti e/o esperti con specifiche competenze. È previsto anche il coinvolgimento delle Regioni, degli Enti locali e dell'associazionismo territoriale.
È stato inoltre predisposto un piano nazionale di formazione dei docenti e dirigenti di scuole con presenze di alunni rom che avrà tra i formatori anche esponenti rom e sinti già impegnati nel campo di mediazione culturale a diversi livelli. Il piano partirà ad ottobre 2008 con un finanziamento iniziale di cento mila euro.
È in corso una ricerca, in collaborazione con l'Opera Nomadi, sulle buone pratiche di integrazione di minori rom nei diversi territori e ordini scolastici al fine di poter rappresentare uno spaccato della scuola che funziona e che può indicare in modo operativo la validità di misure e strumenti efficaci di integrazione.
Al fine di valorizzare e potenziare l'integrazione degli alunni stranieri e rom saranno, inoltre realizzati progetti rivolti all'inclusione e all'integrazione scolastica e progetti per attività in contesti ambientali, realizzati anche fuori dell'orario e del calendario scolastico.

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ALLEGATO 3

7-00026 De Torre: Misure per la scolarizzazione dei minori rom e sinti.

TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
premesso che:
in Italia sono presenti circa 35.000 rom e sinti di età inferiore a 18 anni, che vivono spesso in ambienti fortemente disagiati e in condizioni non adatte a minori e dai dati in possesso del MIUR almeno 20.000 di essi non frequenta la scuola;
il 30 maggio il Presidente del Consiglio ha firmato le ordinanze (n. 3676; n. 3677; n. 3678) di protezione civile con cui ha nominato i prefetti di Roma, Milano e Napoli commissari delegati per gli interventi di superamento dello stato di emergenza e ha attribuito loro una serie di poteri tra cui quello del «monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunità nomadi e individuazione degli insediamenti abusivi (articolo 1, comma 2, lettera b) e quello "dell'identificazione e censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei familiari presenti nei campi autorizzati e negli insediamenti abusivi, attraverso rilievi segnaletici"» (articolo 1, comma 2, lettera c). Il Ministro dell'interno ed il Ministro dell'istruzione università e ricerca hanno dichiarato che le misure ivi contenute destinate ai minori sono indirizzate alla loro tutela, affinché essi possano crescere con le stesse condizioni ed opportunità dei loro coetanei;
il Presidente del Consiglio, il 15 luglio, incontrando il Presidente della Commissione europea Barroso, ha espresso «la ferma volontà del Governo di garantire che i bambini rom possano andare a scuola per ricevere la stessa educazione degli italiani»;
la VII Commissione Cultura, scienza e istruzione non può che condividere l'obbiettivo di tutela, di integrazione e di piena scolarizzazione dei minori rom e sinti ed, anzi, avverte come proprio compito quello di proporre che sia messo in atto un impegno immediato, straordinario e coordinato in particolare per la scolarizzazione dei minori rom e sinti,

impegna il Governo:

a predisporre un piano nazionale, integrato e pluriennale per la frequenza e il successo scolastico di minori rom e sinti, in particolare le bambine - anche consultando rom e sinti già integrati e impegnati per la crescita dei loro popoli, operatori scolastici, sociali e culturali che da anni lavorano in questo campo e studiosi ziganologi - impegnando adeguate risorse finanziarie;
a vigilare sull'assolvimento dell'obbligo di istruzione di tutti i minori rom e sinti, inserendoli nelle anagrafi scolastiche in vista della lotta contro la dispersione scolastica;
a porre particolare attenzione alla formazione di mediatori culturali rom e sinti, all'aggiornamento di docenti e dirigenti usando fondi già dedicati (nel dicembre 2007 erano stati stanziati 100.000 euro allo scopo); ai corsi di italiano come seconda lingua per minori rom immigrati; a iniziative di coinvolgimento dei genitori degli alunni rom e sinti, rivolte a rafforzare la corresponsabilità educativa;

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a condividere nelle forme opportune questo piano in sede di Conferenza unificata;
ad assegnare alle regioni e agli enti locali in modo continuativo le risorse per l'attuazione di tutte le misure necessarie contenute o correlate al piano nazionale per la frequenza ed il successo scolastico degli alunni rom e sinti, anche attraverso il sostegno e l'organizzazione di attività integrative, al di fuori dell'orario scolastico.
(8-00005)
«De Torre, Aprea, Frassinetti, Ghizzoni, De Pasquale, Coscia, Picierno, Siragusa, Pes, Zazzera, Miotto, Sarubbi, Zampa, Granata, Barbareschi, Ciocchetti».