CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 giugno 2008
22.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2013. Doc. LVII, n. 1.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La II Commissione,
esaminato il Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica (DPEF) per gli anni 2009-2013;
espresso apprezzamento per l'impegno assunto dal Governo di sviluppare la propria azione in coerenza con gli impegni politici e giuridici assunti in sede europea dalla Repubblica italiana, nel rispetto dell'obiettivo-vincolo del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2011 e tramite una strategia innovativa, sia per quanto attiene i tempi che i contenuti dei propri interventi;
considerata la centralità del settore della giustizia quale componente essenziale del sistema-Paese, in quanto servizio pubblico reso ai cittadini ed agli operatori economici;
valutati positivamente la considerazione ed il rilievo attribuiti alla riforma del processo civile, anche attraverso l'introduzione del sistema di comunicazioni e notifica per via telematica, quale intervento volto a promuovere lo sviluppo economico del Paese;
rilevato altresì che la situazione emergenziale in cui versa l'amministrazione della giustizia necessita, oltre alla riforma del processo civile, indicata dal Documento in esame, anche di tutto il complesso insieme di interventi strutturali indicati nel programma di governo, come confermati e precisati dal Ministro della giustizia,
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2013. Doc. LVII, n. 1.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE

La II Commissione,
rilevata l'assoluta carenza di attenzione nel DPEF per i temi della giustizia a cui viene dedicato appena un rigo;
ritenuto invece che il servizio giustizia sia un nodo strategico ed essenziale ai fini della competitività del Paese, della capacità di attrarre investimenti internazionali con adeguate garanzie legali dei contratti, della coesione sociale ed europea, più complessivamente della promozione e dello sviluppo economico del Paese;
ritenuto altresì che lo sviluppo economico dell'intera Italia passi attraverso la crescita del Mezzogiorno e richieda il recupero della legalità in larghe aree del Paese, afflitte da gravissimi fenomeni di criminalità organizzata;
rilevato che l'inflazione programmata all'1,7 per cento, individuata in una misura sperequata rispetto al tasso di inflazione reale, renderà impossibile la definizione dei contratti collettivi di lavoro ad oggi quasi tutti scaduti, ovvero renderà impossibile ai predetti contratti l'adeguamento delle retribuzioni al costo reale della vita, in violazione dell'articolo 36 della Costituzione;
considerato altresì l'effetto negativo sui consumi che questo meccanismo induce;
evidenziato, quanto alle misure specifiche sulla giustizia, che il documento non si occupa affatto di interventi strutturali menzionando solo la futura informatizzazione senza alcuna indicazione di investimenti di spesa ed ignorando tutte le misure necessarie a riorganizzare l'intero sistema, dedicando solo un rigo a parziali elementi di riforma del processo civile;
ritenuto che non vengono considerati investimenti di spesa su formazione professionale, riforma delle professioni, ufficio del processo e semplificazione dei riti, tutti elementi contenuti nelle linee programmatiche illustrate dal ministro dinanzi a questa Commissione,
esprime

PARERE CONTRARIO.

Ferranti, Samperi, Cuperlo, Capano, Bernardini e Rossomando.