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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 646 di giovedì 7 giugno 2012

Pag. 1

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 10,40.

LORENA MILANATO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Biancofiore, Bongiorno, Brugger, Caparini, Cicchitto, Commercio, D'Alema, Dal Lago, Della Vedova, Dozzo, Fava, Gregorio Fontana, Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Iannaccone, Lombardo, Lucà, Lusetti, Malgieri, Melchiorre, Misiti, Moffa, Mussolini, Pisacane, Pisicchio, Rugghia, Paolo Russo, Stefani e Touadi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente cinquantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,49).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Per consentire il decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11,10.

La seduta, sospesa alle 10,50, è ripresa alle 11,10.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2156 - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (Approvato dal Senato) (A.C. 4434-A); e delle abbinate proposte di legge: Di Pietro ed altri; Ferranti ed altri; Giovanelli ed altri; Torrisi ed altri; Garavini; Ferranti ed altri (A.C. 3380-3850-4382-4501-4516-4906).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione; e delle abbinate proposte di legge di iniziativa dei deputati di Pietro ed altri; Ferranti ed altri; Giovanelli ed altri; Torrisi ed altri; Garavini; Ferranti ed altri.
Ricordo che nella seduta di ieri sono stati da ultimo approvati gli identici emendamenti Vitali 6.1, Barbaro 6.252 e Rao 6.253, interamente sostitutivi dell'articolo 6, nella riformulazione proposta dal relatore e accettata dai presentatori. Pag. 2
Sono rimasti invece accantonati l'emendamento Ferranti 7.251, la votazione dell'articolo 7, tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 10, la votazione dell'articolo 10, gli articoli aggiuntivi all'articolo 10.
Avverto che il Governo ha presentato l'emendamento 12.800 e il subemendamento 0.12.252.800, che sono in distribuzione.
Chiedo al presidente della II Commissione da quale punto proponga di riprendere i nostri lavori.

GIULIA BONGIORNO, Presidente della II Commissione. Signor Presidente, propongo di riprendere i nostri lavori dall'articolo 12.

PRESIDENTE. Sta bene.

DAVID FAVIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, le chiedo un'interpretazione del comma 5 dell'articolo 86 del Regolamento in relazione a quanto successo poco fa durante la riunione del Comitato dei diciotto.
Il suddetto comma 5 stabilisce che: «La Commissione e il Governo possono presentare emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi fino a che sia iniziata la votazione dell'articolo o dell'emendamento cui si riferiscono (...)».
Io ho presentato alla Presidenza un'ipotesi di riformulazione degli emendamenti Di Pietro 10.10 e 10.11 che, chiaramente, non possiamo presentare. Poiché, però, il concetto di Commissione - come si evince dal suddetto comma 5 dell'articolo 86 del Regolamento - mi fa pensare ad un organo composto da più elementi che prende le sue decisioni attraverso una votazione, ho richiesto che venisse convocata la Commissione o, per essa, il Comitato dei diciotto e votasse per fare propria o meno questa proposta affinché la stessa potesse poi entrare in Aula.
La Presidenza della Commissione ha dato un'interpretazione diversa dalla mia. Credo che, gerarchicamente, la Presidenza della Camera, o attraverso prassi, o attraverso una riunione della Giunta per il Regolamento, possa dare una risposta perché ritengo che sia assurdo che le decisioni di un organo composto da cinquanta persone, o da nove, o da diciotto, sia presa da una persona che è il relatore. Questo rappresenterebbe una spoliazione dei poteri decisionali di un organo collegiale.
Quindi, la richiesta che avanzo è di porre in votazione, o in Commissione o nel Comitato dei diciotto, la proposta di «riformulazione» dei suddetti emendamenti.

DONATO BRUNO, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DONATO BRUNO, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, la questione è mal posta.
Noi avevamo accantonato l'articolo 10 al quale erano stati presentati emendamenti e subemendamenti. Si è chiesto, nella seduta di ieri, se vi fosse la possibilità, da parte di qualche componente di qualche gruppo, di valutare, eventualmente, una nuova formulazione dell'intero articolo. Devo dare atto al collega Favia e al suo gruppo che questo tentativo è stato portato avanti, ma l'emendamento che ci è stato presentato è stato ritenuto, sia dal Governo, sia dalle due relatrici, non soddisfacente.
Pertanto, quell'emendamento non può entrare nel fascicolo né del Comitato dei diciotto, né dell'Aula perché, altrimenti, sarebbe un modo per ammettere ancora emendamenti quando i lavori dell'Aula sono già iniziati. Il parlamentare e il gruppo non possono assolutamente farlo perché, altrimenti, ci troveremmo davanti ad una violazione del nostro Regolamento.

PRESIDENTE. Sta bene. La Presidenza prende atto delle comunicazioni del presidente Bruno.
Ricordo comunque all'onorevole Favia quanto recita il comma 3 dell'articolo 86 del Regolamento, in particolar modo l'ultimo capoverso: «Il presidente della Commissione, Pag. 3se ne ravvisa l'opportunità, può convocare per tale esame la Commissione plenaria».

DAVID FAVIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, le chiedo perdono e le chiedo fin d'ora eventualmente, se lei lo riterrà, una riunione della Giunta per il Regolamento.
Tuttavia, l'eccezione che lei mi fa non mi dà soddisfazione nel senso che prevede che il presidente, se ne ravvisa l'opportunità, possa convocare la Commissione plenaria.
A me basterebbe che convocasse il Comitato dei nove o dei diciotto. Cioè quello che intendo dire è che, se c'è una proposta, la volontà di un organo plurale si determina attraverso una votazione, non attraverso la delega ad una figura. Si tratta di una spoliazione dei poteri decisionali, che è inaccettabile.
Credo che una decisione in tal senso sia rilevante, visto che siamo in un momento molto particolare, perché, se la mia tesi è giusta, potrebbe essere consentita la presentazione di un emendamento estremamente importante. Io chiedo che venga accantonato questo problema ed eventualmente si tenga una riunione urgente della Giunta per il Regolamento per prendere una decisione in proposito.

PRESIDENTE. Onorevole Favia, la Presidenza ritiene che si possa proseguire, anche se concorda con lei sull'opportunità a futura memoria di chiarire in modo dettagliato in sede di Giunta per il Regolamento quanto da lei sollevato.
A questo punto procediamo.

(Esame dell'articolo 12 - A.C. 4434-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 4434-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni.

ANGELA NAPOLI, Relatore per la II Commissione. Signor Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario sull'emendamento Vassallo 12.251 ed esprimono, invece, parere favorevole sull'emendamento Rao 12.252.
Vi sono poi due proposte emendative del Governo: le Commissioni accettano l'emendamento 12.800 del Governo, mentre esprimono parere contrario sul subemendamento 0.12.252.800 del Governo, che si riferisce all'emendamento Rao 12.252.
Le Commissioni esprimono parere contrario sugli emendamenti Melchiorre 12.250, Lanzillotta 12.3 e 12.2.

PRESIDENTE. Il Governo?

PAOLA SEVERINO DI BENEDETTO, Ministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
Vi è una specificazione - e mi dirà il Presidente quando avrò la parola - sul subemendamento 0.12.252.800 del Governo all'emendamento Rao 12.252.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo alla votazione dell'emendamento Vassallo 12.251.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vassallo. Ne ha facoltà.

SALVATORE VASSALLO. Signor Presidente, credo che questa materia molto delicata potesse essere trattata con un po' più di attenzione in ordine ad alcuni aspetti, certamente non di dettaglio.
Credo che il testo di cui discutiamo, frutto di un emendamento del collega Giachetti, vada nella direzione giusta, ma eviti di affrontare alcuni punti non marginali. Cercherò di elencarli in maniera sintetica.
In primo luogo, non considera che fino ad oggi è stato evitato di affrontare un nodo chiave, cioè gli incarichi consentiti o Pag. 4vietati ai magistrati dovrebbero essere disciplinati dalla legge e non da regolamento, perché sulla base dell'articolo 108 della Costituzione, viene fissata in maniera abbastanza chiara una riserva di legge su questa materia, a tutela dell'indipendenza della magistratura. Non è un caso che la magistratura ordinaria si è sempre rifiutata che su questa materia si intervenisse con regolamenti, come invece è stato fatto per le giurisdizioni speciali.
In secondo luogo, non si precisa e non si distingue adeguatamente la figura del fuori ruolo, che sarebbe accettabile per incarichi che vengono svolti per interesse dell'amministrazione. Per altri incarichi, che vengono svolti e assegnati legittimamente, ma per un interesse ad una disponibilità legittima del singolo magistrato, sarebbe molto più opportuno prevedere l'aspettativa senza assegni.
Non si risolve il problema dei cosiddetti part-time fittizi nel senso di doppi incarichi, che magistrati in carica svolgono, anche nei casi in cui non è materialmente possibile, casi in cui i magistrati in carica vengono anche assegnati ad incarichi con ruoli dirigenziali.
Inoltre, c'è la questione delle deroghe per gli organi costituzionali che è ragionevole prevedere. È ragionevole infatti prevedere che, laddove un magistrato sia nominato a svolgere incarichi presso organi costituzionali, i vincoli ordinariamente previsti alla durata di questi incarichi esterni siano resi flessibili in ragione della durata del mandato dell'organo costituzionale cui ci si riferisce. Quindi, questa previsione andrebbe aggiunta alla proposta dell'onorevole Giachetti, ma non nel senso previsto, da quel che capisco, dall'emendamento del Governo, il quale prevede una deroga generalizzata, per cui se uno viene incaricato presso l'organo costituzionale la durata della missione non è commisurata al singolo mandato di quell'organo. Se qualcuno svolge un incarico fuori ruolo presso la Presidenza della Repubblica è giusto che non rimanga lì solo per cinque anni ma che possa rimanerci per sette, non però che questo gli apra la possibilità di una deroga indeterminata al numero di anni che può svolgere fuori ruolo.
Insomma, ci sono aspetti che purtroppo non vengono trattati, a mio avviso, adeguatamente e che ho cercato di trattare con questo emendamento che ritiro, in ossequio alla richiesta del mio gruppo.

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo dunque atto che l'emendamento Vassallo 12.251 è ritirato.
Sul subemendamento 0.12.252.800 del Governo non risulta espresso il parere della V Commissione (Bilancio). Onorevole Giorgetti?

GIANCARLO GIORGETTI, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, da una sommaria valutazione, credo che questo subemendamento, per quanto riguarda il secondo comma, potrebbe presentare qualche problema di carattere finanziario. Pertanto, mi spiace in qualche modo interferire con i lavori dell'Aula, ma ritengo doveroso convocare la Commissione.

PRESIDENTE. Il Ministro aveva chiesto di parlare.

PAOLA SEVERINO DI BENEDETTO, Ministro della giustizia. Signor Presidente, vorrei fare una precisazione con riferimento al subemendamento presentato dal Governo.

PRESIDENTE. Prego, ne ha facoltà.

PAOLA SEVERINO DI BENEDETTO, Ministro della giustizia. Vorrei anche illustrare il subemendamento 0.12.252.800 del Governo, oppure posso semplicemente indicare le modifiche.

PRESIDENTE. Dunque, il Governo intende proporre delle modifiche. Alla luce di quanto detto dal presidente Giorgetti e testè dal Ministro, credo sia opportuno sospendere la seduta per consentire al Comitato dei diciotto di valutare le proposte Pag. 5del Governo e alla V Commissione (Bilancio) di fornire l'indispensabile parere.
Ovviamente, sarà distribuita una nuova formulazione del subemendamento 0.12.252.800 del Governo. Prendo atto che trenta minuti saranno presumibilmente sufficienti.
Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 12.

La seduta, sospesa alle 11,25, è ripresa alle 12.

PRESIDENTE. Avverto che il Governo ha ritirato l'emendamento 12.800 e il subemendamento 0.12.252.800. Avverto, inoltre, che l'emendamento Rao 12.252 e l'emendamento Melchiorre 12.250 sono stati ritirati dai presentatori.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Lanzillotta 12.3.
Passiamo ai voti.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lanzillotta 12.3, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Di Pietro... onorevole Lehner... onorevole Cicchitto...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 456
Votanti 454

Astenuti 2
Maggioranza 228
Hanno votato
5
Hanno votato
no 449).

Prendo atto che i deputati Gatti, Scalera, Cosentino, Sposetti, La Loggia, Paglia, Cimadoro, Fucci, Graziano, Martino e Laura Molteni hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario.
Prendo atto, altresì, che il deputato Scilipoti ha segnalato che non è riuscito a votare e che avrebbe voluto astenersi.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Lanzillotta 12.2. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lanzillotta. Ne ha facoltà.

LINDA LANZILLOTTA. Signor Presidente, questo emendamento estende e conferma, ove mai vi fosse un dubbio, che il tetto agli emolumenti previsto per tutte le categorie di pubblici dipendenti compresi i magistrati si estende anche quando queste categorie svolgono incarichi in altre istituzioni, cioè si portano dietro il regime dei tetti della categoria da cui provengono.
Questo è molto importante perché visto che - come il Governo sa - c'è stata una notevole incertezza sulla possibilità di applicare quel tetto ad altre istituzioni (come le autorità indipendenti o tipicamente quegli enti in cui i magistrati svolgono gli incarichi fuori ruolo) con questa norma si verrebbe a colmare una eventuale difficoltà interpretativa. Quindi, mi stupisco del parere contrario, e in ogni caso insisto per la votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lanzillotta 12.2, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Duilio... onorevole Napoli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 473
Votanti 471
Astenuti 2
Maggioranza 236
Hanno votato
9
Hanno votato
no 462).

Prendo atto che i deputati Gatti, Scalera, Cosentino, Sposetti, La Loggia, Paglia, Pag. 6Cimadoro, Fucci, Graziano, Martino e Laura Molteni hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario.
Prendo atto, altresì, che il deputato Scilipoti ha segnalato che non è riuscito a votare e che avrebbe voluto astenersi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Moles...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 482
Votanti 480
Astenuti 2
Maggioranza 241
Hanno votato
477
Hanno votato
no 3).

Prendo atto che i deputati Rubinato, Scalera, Sposetti, Gatti, Paglia e Laura Molteni hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Prendo atto, altresì, che il deputato Scilipoti ha segnalato che non è riuscito a votare e che avrebbe voluto astenersi.
Avverto che il Governo ha chiesto di convocare la Conferenza dei presidenti di gruppo dopo la votazione dell'articolo 12, che abbiamo testé effettuato, per valutazioni sul seguito del provvedimento. A questo punto sospendo la seduta, che riprenderà al termine della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo che è convocata immediatamente al piano Aula.

Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Antonello Soro.

PRESIDENTE. Comunico che in data 6 giugno 2012 è pervenuta alla Presidenza la seguente lettera dell'onorevole Antonello Soro:
«Illustre Presidente, in conseguenza della mia elezione a componente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, venendomi a trovare in condizioni di incompatibilità, rassegno le mie dimissioni da deputato. Con molta stima
Firmato: onorevole Antonello Soro».
Trattandosi di un caso di incompatibilità, ai sensi dell'articolo 153, comma 4, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, la Camera prende atto, a norma dell'articolo 17-bis, comma 2, del Regolamento, di questa comunicazione e della conseguente cessazione del deputato Antonello Soro dal mandato parlamentare.
Invito a partecipare alla riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo i presidenti della I e della II Commissione.
Sospendo la seduta.

La seduta, sospesa alle 12,10, è ripresa alle 12,40.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. La Conferenza dei presidenti di gruppo ha convenuto di procedere al rinvio del disegno di legge recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione e di passare all'esame, con votazioni, del disegno di legge di conversione del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, recante disposizioni urgenti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore dei trasporti e della microimprese.

Proclamazione di un deputato subentrante.

PRESIDENTE. Dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito della presa d'atto delle dimissioni del deputato Antonello Soro, comunico che la Giunta delle elezioni ha accertato, nella seduta dell'8 ottobre 2008, ai sensi dell'articolo 86, comma 1, del testo unico Pag. 7delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, che il candidato che, nell'ordine progressivo della lista n. 12 - Partito Democratico nella V circoscrizione Lombardia 3, segue immediatamente l'ultimo degli eletti, risulta essere Marilena Parenti.
Do atto alla Giunta di questo accertamento e proclamo deputato, a norma dell'articolo 17-bis, comma 3, del Regolamento, per la V circoscrizione Lombardia 3, Marilena Parenti.
S'intende che da oggi decorre il termine di venti giorni per la presentazione di eventuali ricorsi.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, recante disposizioni urgenti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore dei trasporti e delle microimprese (A.C. 5194-A) (ore 12,45).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, recante disposizioni urgenti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore dei trasporti e delle microimprese.
Ricordo che nella seduta del 4 giugno 2012 si è conclusa la discussione sulle linee generali e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunziato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 5194-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A - A.C. 5194-A), nel testo recante le modificazioni apportate dalle Commissioni (Vedi l'allegato A - A.C. 5194-A).
Avverto che le proposte emendative presentate sono riferite agli articoli del decreto-legge nel testo recante le modificazioni apportate dalle Commissioni (Vedi l'allegato A - A.C. 5194-A).
Avverto, altresì, che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A - A.C. 5194-A).
Nessuno chiedendo di parlare sull'articolo unico e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni.

ANDREA SARUBBI, Relatore per la XII Commissione. Signor Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario sugli emendamenti Scilipoti 1.10 e 1.11.

PRESIDENTE. Il Governo?

CECILIA GUERRA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Scilipoti 1.10.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scilipoti 1.10, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Dussin, Barani, Grassi, Burtone, Livia Turco, Bruno, Lussana, Pugliese, Tortoli, Di Vizia, Veltroni e Stasi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge
(Vedi votazioni).

(Presenti 437
Votanti 435
Astenuti 2
Maggioranza 218
Hanno votato
8
Hanno votato
no 427).

Pag. 8

Prendo atto che i deputati D'Ippolito Vitale, Mario Pepe (PD), Brandolini, Marinello, Laura Molteni, Argentin e Distaso hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scilipoti 1,11, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Mistrello Destro, Distaso Tassone, Nicola Molteni, Lucà, D'Ippolito Vitale, Messina, Castagnetti, Schirru, Palumbo, Galletti, Romani...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge
(Vedi votazioni).

(Presenti 463
Votanti 455
Astenuti 8
Maggioranza 228
Hanno votato
14
Hanno votato
no 441).

Prendo atto che i deputati D'Ippolito Vitale, Mario Pepe (PD), Cimadoro, Brandolini, Marinello e Argentin hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario.
Avverto che, consistendo il disegno di legge in un solo articolo, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 5194-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 5194-A).

ANDREA SARUBBI, Relatore per la XII Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANDREA SARUBBI, Relatore per la XII Commissione. Signor Presidente, c'è un problema nello stampato, nel quale sono assenti i due ordini del giorno presentati dai relatori. Quindi, siccome non li abbiamo materialmente nello stampato, siamo costretti a chiedere una sospensione di cinque minuti per reperire il testo degli ordini del giorno e presentarli (Commenti dei deputati).

PRESIDENTE. Colleghi, ma siamo allo stadio?
Onorevole Sarubbi, gli ordini del giorno non risultano presentati. Tra l'altro, il termine per la presentazione è scaduto, per cui una sospensione non può comunque riaprire i termini per la presentazione di tali ordini del giorno.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati?

CECILIA GUERRA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Signor Presidente, effettivamente, è stato difficile per me anche poterli leggere, perché li ho avuti solo trenta secondi fa. Quindi, il Governo si rimette all'Assemblea.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Di Stanislao insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/5194-A/1.

SILVANO MOFFA, Presidente della XI Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SILVANO MOFFA, Presidente della XI Commissione. Signor Presidente, capisco che siamo in una situazione un po' anomala, perché, tutto sommato, non era previsto che in questo momento si discutesse questo provvedimento. Però, a questo punto, se vogliamo evitare incidenti di percorso, chiedo di sospendere la seduta davvero per cinque minuti, per leggere Pag. 9almeno questi ordini del giorno. Altrimenti, l'Aula su che cosa si esprime? Lo vorrei capire.

PRESIDENTE. Presidente Moffa, si tratta di ordini del giorno presenti nel fascicolo, non è che sono usciti adesso dal cilindro.

SILVANO MOFFA, Presidente della XI Commissione. Signor Presidente, è arrivato solo adesso il fascicolo!

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, se si fosse sospesa la seduta per cinque minuti, avremmo già ripreso i lavori; è inutile che discutiamo per altri dieci minuti.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti.

La seduta, sospesa alle 12,50, è ripresa alle 13.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

CECILIA GUERRA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Signor Presidente, vorrei esprimere il parere sugli ordini del giorno e chiederei la possibilità, avendoli potuti leggere, di riformulare il parere che avevo espresso prima della sospensione.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/5194-A/1, il parere del Governo è favorevole. Rispetto all'ordine del giorno Ascierto n. 9/5194-A/2, chiederei di riformulare la prima riga del dispositivo nel senso di sostituire le parole: «adottare ogni misura» con le seguenti: «valutare ogni misura». A questa condizione il Governo esprime parere favorevole.
Vorrei infine aggiungere che eravamo d'accordo con le Commissioni XI e XII sul ritiro di alcuni emendamenti in discussione e avevamo concordato l'accoglimento da parte del Governo di due ordini del giorno molto importanti che, per disguidi tecnici, non sono stati presentati. Volevo confermare l'impegno del Governo, quando sarà possibile (quindi al Senato) ad assumere gli impegni di cui si era esplicitamente parlato e che erano stati verbalizzati negli incontri con le Commissioni.

PRESIDENTE. La ringrazio, quindi al prossimo passaggio al Senato sarà completato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/5194-A/1, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Ascierto n. 9/5194-A/2, accettato dal Governo, purché riformulato.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 5194-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paladini. Ne ha facoltà.

GIOVANNI PALADINI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, voteremo a favore di questo provvedimento per non penalizzare le imprese e soprattutto per la questione, relativa agli adempimenti del Governo, che abbiamo già dibattuto nella discussione generale lunedì in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore dei trasporti e delle microimprese e che riguarda il fatto che ancora dopo quattro anni si devono fare i decreti.
Mi auguro che questo provvedimento, che è un'armonizzazione normativa e che prevede anche specifici aspetti su alcune attività - specialmente quelle svolte a bordo di navi in ambito portuale e ferroviario, Pag. 10ma anche quelle delle Forze armate e delle forze dell'ordine - abbia finalmente i decreti che da quattro anni si aspettano. Altrimenti, il provvedimento non avrebbe efficacia in riferimento alle sue prerogative.
Concludo, perché ho già articolato nella discussione generale il tema e annuncio che voteremo favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Muro. Ne ha facoltà.

LUIGI MURO. Signor Presidente, è evidente che in un momento come questo il tema del lavoro e della sicurezza nel mondo del lavoro è molto sentito. Abbiamo anche visto, purtroppo, cosa è accaduto di recente in seguito ad eventi catastrofici, quindi è evidente che aggiungere una norma che renda più chiaro e che anticipi anche i decreti - che comunque dovranno essere adottati - costituisce un passo avanti, anche se non esaustivo, per risolvere un problema molto complesso.
Il nostro gruppo appoggia questo provvedimento con convinzione, anche perché va ad incidere su alcune attività molto particolari, che spesso sono state trascurate da questo settore.
Tra l'altro, il provvedimento prende anche atto di un'indicazione dell'Europa in tale tematica e si mette al passo la normativa con le dinamiche più aggiornate, quindi confermiamo il nostro voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Poli. Ne ha facoltà.

NEDO LORENZO POLI. Signor Presidente, credo che questo provvedimento, che cerca di migliorare la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro...

PRESIDENTE. Colleghi... Non si sente?

NEDO LORENZO POLI. Annuncio il voto favorevole su questo provvedimento, che sicuramente migliora la situazione dei luoghi di lavoro in certe microimprese, nei settori del trasporto portuale e navale.
La sicurezza sul lavoro è il punto determinante per tutti. Un'attenzione maggiore rispetto alle leggi che migliorano...

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia! Se gridate è chiaro che si sente ancora meno.

NEDO LORENZO POLI. La situazione è molto importante, per cui esprimiamo il nostro voto favorevole, convinti che questa situazione cercherà di portare ancora delle maggiori sicurezze per quanto riguarda i lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fedriga. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, spero che i colleghi di Futuro e Libertà mi sentano. Presidente, molto brevemente vorrei dire che ovviamente, con senso di responsabilità, voteremo il decreto-legge. Tuttavia, invitiamo il Governo ad emanare gli schemi perché altrimenti rischiamo di non dare una risposta alle micro-imprese e ovviamente alle imprese marittime, che si trovano attualmente in una situazione in cui non vi è certezza.
Era necessario emanare questo decreto-legge, altrimenti si rischiava di sottoporre questo tipo di imprese piccolissime ad oneri che assolutamente non potevano affrontare e per non penalizzare le imprese e gli stessi lavoratori che vedevano l'impresa in situazione di difficoltà. Per questo motivo, la Lega voterà favorevolmente con l'impegno, che il Governo ha preso anche in Commissione, a lavorare celermente per risolvere la questione (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gatti. Ne ha facoltà.

MARIA GRAZIA GATTI. Signor Presidente, intervengo per esprimere la posizione favorevole del Partito Democratico sul provvedimento, richiamando essenzialmente due cose. Innanzitutto, la questione relativa gli ordini del giorno. Al riguardo, deve essere chiaro che in Commissione il Governo si è impegnato ad assicurare termini estremamente rapidi per la presentazione alle Camere del disegno di legge delega relativo al coordinamento tra la normativa nei settori del trasporto marittimo, dei porti e del trasporto ferroviario e le norme contenute nel decreto legislativo n. 81 del 2008, che è il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.
Una volta concluso l'iter parlamentare della delega, il Governo si è impegnato in tempi rapidi per l'emanazione dei relativi decreti delegati e l'impegno era che l'entrata in vigore delle nuove norme dovesse avvenire entro la fine dell'anno corrente. Per quel che riguarda il secondo punto, invece, le norme relative alle aziende sotto i dieci dipendenti, che attualmente possono adottare una mera autocertificazione al posto del documento di valutazione di rischio e su cui, per il nostro Paese, era stata aperta una procedura di infrazione comunitaria, l'ordine del giorno impegnava il Governo ad adottare ogni possibile iniziativa idonea a chiudere la procedura di infrazione comunitaria il prima possibile e ad accelerare di conseguenza l'adozione del decreto ministeriale, ai sensi dell'articolo 6, comma 8, lettera f), del decreto legislativo n. 81 del 2008, entro il mese di ottobre 2012.
Richiamando questi due impegni, che sono stati più volte verbalizzati nella discussione della Commissione, confermo la posizione favorevole del Partito Democratico e vorrei aggiungere soltanto una cosa. In questa situazione, dopo il terremoto in Emilia, che è stato definito «strage di operai» perché molti morti erano lavoratori nei capannoni, e in una fase di crisi così acuta, che rischia di mettere in discussione la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro che rischia di essere considerata solo un costo, in una situazione così difficile, penso che l'impegno del Parlamento tutto debba essere di dare tutti gli strumenti per un'applicazione rigorosa delle norme per preservare la salute e la vita dei lavoratori.
Si tratta di preservare, anche dopo questa crisi terribile, una sorta di civiltà del lavoro che vede nella salute e nella sicurezza uno degli elementi fondamentali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santori. Ne ha facoltà.

ANGELO SANTORI. Signor Presidente, intervengo per sottolineare come si sia svolto un ottimo lavoro tra il Governo e le Commissioni. Tutti i gruppi hanno lavorato e, quindi, si è arrivati alla fine ad un provvedimento che credo vada a colmare un vuoto normativo e che è utile e necessario per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Quindi, preannunzio il voto favorevole da parte del gruppo Misto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Antonino Foti. Ne ha facoltà.

ANTONINO FOTI. Signor Presidente, intervengo solo per la dichiarazione di voto del Popolo della Libertà. Questo provvedimento ci è arrivato con alcuni difetti di origine. Il primo era relativo alla tempistica, nel senso che probabilmente il Governo, distratto da altre cose che apparivano più urgenti, aveva portato fino alla scadenza i regolamenti e ha richiesto un esame piuttosto rapido. Il secondo, già evidenziato dal collega Boccuzzi, è relativo al Comitato per la legislazione che ha svolto una osservazione certamente non formale. Il terzo è relativo alle infrazioni comunitarie che dobbiamo chiudere al più presto.
Credo che su questi punti le Commissioni riunite abbiano svolto un buon lavoro Pag. 12e siano riuscite in qualche modo a superarli. Mi riferisco a due di essi, in particolare, ovvero quello sulla tempistica e quello relativo all'infrazione comunitaria in particolare. Il Governo si è, quindi, impegnato a risolverli in tempi brevi e abbiamo avuto anche la rassicurazione che, pur senza ordine del giorno, le nostre osservazioni sono state accolte.
Rimane, quindi, aperto come al solito il problema dell'equilibrio difficile tra la sicurezza del lavoro e il peso forte della burocrazia che incombe sulle imprese. Su questo, il nostro gruppo chiede una «sburocratizzazione», per così dire, che non deve comunque comportare un rischio maggiore per il lavoratore.
Insomma, riteniamo che questo testo rappresenti il migliore equilibrio possibile in questo momento e crediamo anche che il Governo possa essere d'accordo sulle nostre posizioni (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 5194-A)

PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 5194-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 5194-A, di cui si è testé concluso l'esame.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Scilipoti... Onorevole Pianetta... Onorevole Grassi... Onorevole Codurelli... Onorevole Ronchi... Onorevole Galletti... Onorevole Gianfranco Conte...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
«Conversione in legge del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, recante disposizioni urgenti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore dei trasporti e delle microimprese»:

Presenti e votanti 468
Maggioranza 235
Hanno votato 467
Hanno votato no 1
(La Camera approva - Vedi votazioni).

Prendo atto che i deputati Portas, Benamati, Gianni Farina, Razzi e Argentin hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Gli ulteriori argomenti iscritti all'ordine del giorno per i quali erano previste votazioni si intendono rinviati alla prossima settimana.

Sul calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato stabilito che l'esame del disegno di legge n. 4434 e abbinate - «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione» (Approvato dal Senato) riprenderà martedì 12 giugno, alle ore 11, con prosecuzione pomeridiana ed eventualmente notturna e proseguirà nelle giornate successive, con votazioni anche nella mattina di mercoledì. Mercoledì 13 giugno, alle 9,30, è prevista l'informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sul vertice informale dei capi di Stato e di Governo dell'Unione europea svoltosi a Bruxelles il 23 maggio scorso; il tempo per Pag. 13gli interventi dei gruppi sarà di 10 minuti ciascuno, un tempo aggiuntivo sarà attribuito al gruppo Misto.
Prima delle mozioni previste dal calendario, saranno esaminate la domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni nei confronti dell'on. Di Giandomenico, deputato all'epoca delle intercettazioni (Doc. IV, n. 10) e la domanda di autorizzazione all'acquisizione di tabulati telefonici nei confronti del deputato Polidori (Doc. IV, n. 17).
Nella settimana 18-22 giugno, sempre con votazioni a partire dalle ore 11 nelle mattine di martedì e mercoledì, avrà luogo l'esame del disegno di legge n. 5203 - «Conversione in legge del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della Protezione civile» (da inviare al Senato - scadenza: 15 luglio 2012). Seguiranno gli argomenti della settimana precedente e non conclusi e gli ulteriori già previsti in calendario.
La Conferenza dei presidenti di gruppo tornerà a riunirsi per valutare il complessivo andamento dei lavori nella seconda metà di giugno.

Per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo e sull'ordine dei lavori (ore 13,10).

FABIO EVANGELISTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, nei giorni scorsi - ieri ho cercato di evitare alla Presidenza il fastidio - ho più volte sollecitato la risposta del Governo ad un atto di sindacato ispettivo, il n. 4-15983 relativo ad un'interrogazione a risposta scritta presentata più di un mese fa a firma congiunta con i colleghi Barani e Rigoni, per sapere dal Governo cosa intendesse fare e quali iniziative intendesse assumere in merito alla vicenda che ha riguardato l'emittente toscana Teleriviera alla quale, vittima di un errore dell'ispettorato del Ministero stesso, è stata attribuita una frequenza nel passaggio al digitale terrestre già occupata da un'altra emittente locale.
Il fatto è che dal primo di giugno questa emittente ha chiuso, ha messo in cassa integrazione i dipendenti che poteva mettere in cassa integrazione, ha dovuto interrompere i contratti di collaborazione con gli altri che aveva e ad oggi non abbiamo alcuna risposta. Io, accogliendo di buon grado anche gli inviti che per le vie brevi, amichevolmente, mi sono stati forniti dagli stessi uffici della Camera, ho provveduto nei giorni scorsi a consegnare brevi manu prima al Ministro Passera direttamente copia di questa interrogazione, nella giornata di ieri allo stesso Ministro Giarda, Ministro per i rapporti con il Parlamento, però mi rendo conto che l'autorevolezza di un intervento della Presidenza della Camera non ha eguali, per cui le chiedo cortesemente ancora una volta di sollecitare una risposta a questo atto di sindacato ispettivo.

PRESIDENTE. Onorevole Evangelisti, ricordo il suo intervento, ero io su questo scranno, la Presidenza ha già provveduto in quel momento a sollecitare; lo facciamo in diretta adesso al sottosegretario D'Andrea, la questione è nota perché la costanza dell'onorevole Evangelisti è apprezzabilissima visto che ogni fine seduta richiama giustamente lo stesso argomento, per cui approfitto della presenza del sottosegretario per sollecitare il Governo alla risposta richiesta.

FILIPPO ASCIERTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FILIPPO ASCIERTO. Signor Presidente, oggi Il Giornale in seconda pagina riporta un fatto che ritengo sia stato anche sottovalutato nel momento in cui abbiamo, o meglio, il Governo ha presentato il decreto-legge sull'IMU che poi è diventato legge.
Ci sono poliziotti e carabinieri che svolgono servizio non nelle proprie città Pag. 14natie bensì dove l'esigenza li porta; ci sono comandanti di stazione dell'Arma dei carabinieri che sono obbligati ad avere l'alloggio di servizio perché hanno la necessità della reperibilità. Ebbene, queste persone hanno pure una loro casa, un posto in cui andranno a vivere terminate le esigenze lavorative, oggi quella casa, unica che hanno acquistato con tanti sacrifici, viene calcolata come seconda cosa perché prestano servizio in un luogo diverso ed hanno un alloggio di servizio.
Pertanto preannunzio la presentazione di un'interrogazione parlamentare perché non è possibile vessare i servitori dello Stato che servono le istituzioni e ci consentono di essere liberi dal crimine. Preannunzio questa interrogazione e non vorrei neanche scomodare il Ministro della difesa a venire a riferire o altri Ministri, purché ci fosse una sensibilità nel prendere posizione su questi fatti che in realtà meritano attenzione.

SALVATORE PICCOLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SALVATORE PICCOLO. Signor Presidente, intervengo per sollecitare una risposta da parte del Ministro dell'interno ad un'interrogazione, sottoscritta da molti parlamentari, peraltro componenti della Commissione antimafia, da me presentata in data 2 febbraio 2012, che riguarda il comune di Orta di Atella, in provincia di Caserta.
Nell'interrogazione sono dettagliatamente e documentalmente illustrati fatti di una gravità estrema, che potrebbero comportare sicuramente la nomina di una commissione di accesso. Peraltro, dopo l'interrogazione - qui sollecito il Ministro a valutarla attentamente e ad assumere anche informazioni presso la prefettura di Caserta - si sono verificati ulteriori gravi fatti.
Vi sono indagini in corso da parte dell'autorità giudiziaria, vi sono stati sequestri di atti che riguardano essenzialmente l'urbanistica al comune di Orta di Atella. Chiedo alla Presidenza di sollecitare una risposta urgente a questa interrogazione.

PRESIDENTE. Onorevole Piccolo, sarà cura della Presidenza inoltrare, come da lei richiesto, la sua sollecitazione.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 14,30 per lo svolgimento di interpellanze urgenti.

La seduta, sospesa alle 13,20, è ripresa alle 14,35.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Bongiorno, Brugger, Cicchitto, Commercio, Gianfranco Conte, D'Alema, Dal Lago, Della Vedova, Dozzo, Fava, Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Guzzanti, Iannaccone, Lucà, Milanato, Misiti, Moffa, Pisicchio, Valducci e Vitali sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente cinquantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 14,36).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Iniziative a tutela degli operatori della mediazione creditizia, anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del settore - n. 2-01463)

PRESIDENTE. L'onorevole Scilipoti ha facoltà di illustrare l'interpellanza Scilipoti e Moffa n. 2-01463, concernente iniziative a tutela degli operatori della mediazione Pag. 15creditizia, anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del settore (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti).

DOMENICO SCILIPOTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor sottosegretario, l'importanza della figura del mediatore creditizio trova la sua giustificazione nella funzione di consulenza, indispensabile e a supporto del cliente che rappresenta, mettendo in relazione banche o intermediari finanziari con la clientela. Il mediatore, mettendo in concorrenza i vari istituti di credito, ottiene offerte tra le più convenienti del mercato e, spesso, tassi inferiori a quelli correnti. Da questo punto di vista, risulta prezioso il supporto che offre ai clienti meno esperti nella scelta del finanziamento più adatto alle proprie necessità.
Il decreto legislativo n. 141 del 2010 recante: «Attuazione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori, nonché modifiche del titolo VI del testo unico bancario (decreto legislativo n. 385 del 1993), in merito alla disciplina dei soggetti operanti nel settore finanziario, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi» porterà, a breve, ad una riforma dell'intermediazione finanziaria, che inciderà certamente in positivo su alcune lacune e criticità emerse nel tempo. D'altra parte, però, lo stesso decreto legislativo ha già perfettamente delineato un devastante scenario che, già da questo giugno, investirà tutti gli operatori della mediazione creditizia.
Il provvedimento di legge comporterà la costituzione in società con 120 mila euro di capitale sociale interamente versato, la costituzione di un consiglio di amministrazione, la presenza di un collegio di revisori dei conti e costi di gestione amministrativa e di iscrizione al nuovo organismo talmente elevati che non potranno essere assolutamente sostenuti da queste piccole aziende.
Risulta evidente che il legislatore non ha tenuto conto che tale, a nostro avviso, iniquo provvedimento avrebbe portato: in primo luogo, alla chiusura di migliaia di piccole società; in secondo luogo, alla perdita di posti di lavoro che colpirà, secondo prudenziali stime, circa 250 mila operatori del settore, senza tenere conto dei dipendenti di tali società; in terzo luogo, alla perdita degli investimenti che ciascun imprenditore ha eseguito a favore della propria azienda; in quarto luogo, a fronte della chiusura, all'impossibilità, da parte di tali società, di onorare i debiti assunti per investimenti o per poter fare fronte alla corrente crisi.
Tutto questo, che viene giustificato con una serie di motivazioni, avviene a causa dell'egemonia delle banche e dei grandi intermediari finanziari, che sono sempre legati a coloro i quali, in questo momento, stanno gestendo e continuano a gestire i poteri forti.
Inoltre, questo porterà alla violazione del principio della libera concorrenza, alla violazione del diritto costituzionale al lavoro ovvero diritto legittimato dall'articolo 4 della Costituzione, laddove è previsto che «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto».
È necessario, quindi, sapere: se il Governo intenda rivisitare le normative in questione, al fine di consentire a tali aziende un diverso regime, senza il soffocamento imposto dalla normativa in discussione; se e come, qualora non fossero attuati i miglioramenti nelle norme previste dal decreto legislativo in oggetto, si intenda intervenire per far sì che tali società possano risolvere le situazioni debitorie in capo alle società stesse, situazioni debitorie che non sarebbero in grado di onorare per la ragione sopra esposta; se non si ritenga opportuno assumere iniziative dirette a rivisitare la normativa in oggetto, consentendo anche ai piccoli imprenditori di poter continuare ad operare in questo campo.
Noi riteniamo, signor rappresentante del Governo, che la figura del mediatore creditizio sia molto importante e vada a tutela del cittadino italiano. Se non dovesse essere tutelata, i cittadini italiani potrebbero non avere più una figura in grado di tutelarli e consigliarli. Pag. 16
Perciò presupponiamo che sarebbe opportuno da parte del Governo intervenire con energia per modificare l'indicazione generale emanata diversi mesi orsono.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Gianfranco Polillo, ha facoltà di rispondere.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, rispondo volentieri all'interpellante, che pone indubbiamente un problema di serietà, su cui è necessario continuare a riflettere e che trova la sua origine nelle profonde trasformazioni che stanno avvenendo nella struttura creditizia italiana in relazione all'evolversi più generale della situazione europea.
Tutti i problemi che sono stati richiamati hanno una consistenza effettiva e bisognerà cercare di porre forma agli stessi anche nel rivisitare le norme in questione, tenendo però conto dei nuovi principi di carattere generale che riguardano sia l'organizzazione del sistema creditizio, sia le direttive comunitarie in materia.
Quindi, è con questi vincoli che il Governo intenderà operare per risolvere almeno una parte dei problemi che sono stati qui richiamati.

PRESIDENTE. L'onorevole Scilipoti ha facoltà di replicare.

DOMENICO SCILIPOTI. Signor Presidente, signor sottosegretario, la ringrazio per la risposta che mi ha dato all'interno dell'Aula parlamentare, impegnandosi a rivedere e a capire meglio come potrebbe essere garantita questa figura professionale, che è importante.
Questo impegno e questa sua disponibilità mi portano a dire che sono soddisfatto, perché l'impegno da parte del Governo potrebbe significare veramente la volontà di risolvere questa problematica, andando sicuramente a tutela del cittadino italiano.
Perciò, la ringrazio e mi ritengo soddisfatto, ma spero che questa mia interpellanza urgente e la sua risposta, che è quella del Governo, non restino una chiacchierata, ma siano l'inizio di una volontà di collaborare per trovare una soluzione per far sì che questa figura venga legittimata e garantita a trecentosessanta gradi, ma a tutela sicuramente del cittadino e non della figura stessa.

(Rinvio dell'interpellanza urgente Di Pietro n. 2-01526)

PRESIDENTE. Avverto che, su richiesta del Governo e con il consenso dei presentatori, lo svolgimento dell'interpellanza urgente Di Pietro n. 2-01526 è rinviato ad altra seduta.
Dovremmo ora passare all'interpellanza urgente Capitanio Santolini n. 2-01518, ma l'atteso sottosegretario della salute, Adelfio Elio Cardinale, non è ancora arrivato, né possiamo invertire l'ordine delle interpellanze urgenti perché manca anche il sottosegretario Rossi Doria. Il Governo latita quasi al completo, a parte il sottosegretario Polillo.

LUISA BOSSA. Signor Presidente, cosa facciamo?

PRESIDENTE. Si potrebbe anche rinviare lo svolgimento delle altre due interpellanze urgenti all'ordine del giorno alla prossima settimana.

LUISA BOSSA. Signor Presidente, anche la volta scorsa la mia interpellanza urgente è stata rinviata.

PRESIDENTE. Onorevole Capitanio Santolini, cosa vuole fare?

LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Signor Presidente, potrei anche aspettare un po'. Si potrebbe anche telefonare al sottosegretario per sapere qualcosa. Direi di aspettare dieci minuti, altrimenti chiederei cortesemente alla Presidenza di inserire la mia interpellanza urgente al primo posto Pag. 17nella seduta di giovedì prossimo, perché poi ho degli impegni già assunti in precedenza.

PRESIDENTE. Va bene, colleghi, aspettiamo una decina di minuti.
Pertanto, sospendo brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 14,45, è ripresa alle 14,55.

PRESIDENTE. Mi permetto di invitare i sottosegretari che sono giunti in questo momento a rispettare la puntualità. Abbiamo sospeso i lavori dell'Assemblea per la mancanza del Governo.

MARCO ROSSI DORIA, Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, ero in VII Commissione.

PRESIDENTE. Non è una giustificazione che le sto chiedendo.

(Intendimenti del Governo in merito alla rimodulazione del sistema dei ticket sanitari, con particolare riferimento alla possibilità di prevedere tetti di reddito graduati rispetto ai carichi familiari - n. 2-01518)

PRESIDENTE. L'onorevole Capitanio Santolini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01518, concernente intendimenti del Governo in merito alla rimodulazione del sistema dei ticket sanitari, con particolare riferimento alla possibilità di prevedere tetti di reddito graduati rispetto ai carichi familiari (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti).

LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Signor Presidente, signor sottosegretario, la ringrazio di essere qui a cogliere una preoccupazione che sta attraversando molte famiglie e anche a darci - mi auguro - un chiarimento definitivo su una questione che ci sta molto a cuore.
Il Ministro Balduzzi - anche oggi c'è una sua intervista su un quotidiano nazionale - ha affermato più di una volta che bisogna rimodulare i ticket sanitari e fare una verifica dell'impatto sulle famiglie. Non è la prima volta che il Ministro si esprime in questa direzione, dicendo che bisogna rimodulare i ticket sanitari, che, come sappiamo, saranno rivisitati anche a causa delle recenti difficoltà economiche e di tagli che sono stati fatti nel recente passato.
Sappiamo che questi ticket dovranno essere rimodulati tenendo conto dei redditi delle famiglie e il Ministro ha più di una volta indicato, come criteri di fondo per questa rimodulazione, l'equità, la trasparenza e l'omogeneità, cosa che noi non possiamo che approvare.
Qui viene la questione che ci preoccupa. Sappiamo che il decreto-legge n. 98 del 6 luglio del 2011, convertito in legge dal precedente Governo Berlusconi, ha tagliato cifre evidentemente non indifferenti al comparto della sanità. Le regioni si sono mosse in base a quanto è avvenuto in quell'occasione e alla manovra del Governo Berlusconi. In particolare, l'Emilia Romagna ha introdotto prima degli extra ticket, dal 29 agosto 2011, e poi un ulteriore aumento dei ticket, dal 1o febbraio 2012. Quindi, vi sono stati due aumenti in pochi mesi, fissando la soglia di esenzione a 36 mila euro di reddito.
Perché cito l'esempio dell'Emilia Romagna? Perché è il segnale della nostra preoccupazione, in quanto alla richiesta fatta alla regione Emilia Romagna del motivo per cui avesse stabilito questo tetto di reddito è stato risposto che, in primo luogo, faceva riferimento alla manovra di Berlusconi e, in secondo luogo, non aveva intenzione di provvedere diversamente, perché era in attesa di indicazioni dal Ministro della salute. Il Ministro Balduzzi non aveva ancora rivisto il meccanismo dei ticket a livello centrale e, quindi, le regioni non avevano possibilità di intervenire.
Ora qual è il problema? Siccome il Patto per la salute è stato spostato, come sappiamo, al 31 ottobre e, comunque, andrà definito entro il 31 dicembre 2012, nell'ambito di questo patto vorremmo chiedere al Ministro - ed è la ragione di Pag. 18questa interpellanza - oltre ai criteri di omogeneità, equità e trasparenza, che sono assolutamente corretti, che cosa intenda con il tener conto dei redditi familiari.
In questo senso, se si mette - come la regione, ad esempio, ha messo - un tetto di 36 mila euro, come si può facilmente dedurre, un conto è avere 36 mila euro quando si è da soli, un conto è averli quando si è in sei persone: non è la stessa cifra disponibile. Quindi, i soldi che sono a disposizione di una famiglia numerosa, calano in maniera vorticosa rispetto a un single che ha lo stesso reddito.
Quindi, mettere un tetto di reddito è molto iniquo, perché a questo tetto di reddito bisognerebbe aggiungere e calcolare in qualche modo i carichi familiari. Se vi è un tetto di reddito - un esempio qualunque -, di 30 mila euro o di 40 mila, o quello che sarà, è chiaro che a nostro avviso - è questa la ragione della preoccupazione - andrebbe aumentato - dico una cifra qualunque - di 2 mila euro per ogni carico familiare, sia esso un figlio minore, sia un anziano non autosufficiente o comunque un anziano che ha dei problemi di salute.
Quindi, i tetti di reddito andrebbero, a nostro avviso, graduati secondo i carichi familiari, non stabilendo dei tetti di reddito «secchi» perché si prestano a delle iniquità notevoli. Questo è un vecchio discorso che vale per qualsiasi decisione che riguardi le famiglie.
Il tutto poi si inquadra in un programma futuro dell'attività sanitaria che, giustamente, andrà ripensato e rimodulato, dal momento che bisognerà fare i conti con svariati miliardi di euro sottratti alla sanità.
Le peggiorate condizioni economiche che sono sotto gli occhi di tutti necessitano certamente di ulteriori risparmi, ma noi non vorremmo che, per l'ennesima volta, questi risparmi ricadessero proprio sulle famiglie più deboli, che sono quelle numerose, che hanno molti figli, che hanno dei carichi familiari. I dati ISTAT sono chiarissimi: in Italia la povertà è correlata al numero dei figli e quindi non è possibile non tenere conto di questo discorso.
Questa è la ragione che ci porta a chiedere al Governo che cosa intenda per «tenere conto delle famiglie, dei carichi familiari e del reddito familiare». Il reddito - concludo - «secco», e quindi un tetto dei redditi secco, a nostro avviso, è un criterio molto errato, da ripensare proprio in vista del patto della sanità, proprio in vista del ripensamento che il Ministro Balduzzi ha più volte promesso.
Quindi, la nostra richiesta è di sapere quali intenzioni abbia il Governo in questa direzione e se ci può tranquillizzare, soprattutto le numerosissime famiglie che fanno capo alle associazioni familiari e che si sono rivolte a noi per avere questi chiarimenti.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Adelfio Elio Cardinale, ha facoltà di rispondere.

ADELFIO ELIO CARDINALE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, onorevole interpellante, la previsione di un intervento sul sistema di partecipazione alla spesa sanitaria è contenuta nell'articolo 17, comma 1, lettera d), della legge del 15 luglio 2011, n. 111, di conversione del decreto-legge n. 98 del 2010, quale misura volta a garantire il rispetto degli obblighi comunitari e la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica nel caso in cui il Governo non abbia individuato, tramite l'intesa Stato-regioni, interventi alternativi tali da assicurare che la spesa del Servizio sanitario nazionale sia contenuta entro l'ammontare del finanziamento indicato dalla medesima disposizione normativa.
La norma prevede, in particolare, che, in assenza della predetta intesa, per l'esercizio 2014 gli interventi in materia di partecipazione alla spesa sanitaria dovranno garantire al Servizio sanitario nazionale maggiori entrate o minori spese per un importo di 2 miliardi di euro.
Date le premesse, il Governo sta attentamente valutando quali interventi sulla Pag. 19vigente normativa in materia di ticket ed esenzioni possano essere adottati nel rispetto di alcuni principi generali che si ritengono imprescindibili: equità nella distribuzione dell'onere derivante dalla partecipazione alla spesa sanitaria sulle famiglie (a questo fine, come suggerito dagli interroganti, si terrà conto del reddito familiare complessivo e della composizione quantitativa e qualitativa dei nuclei familiari); maggiore omogeneità della disciplina sul territorio nazionale; adozione di strumenti e procedure di agevole applicazione.
Le caratteristiche del nuovo sistema sono ancora all'esame degli uffici del Ministero della salute e del Ministero dell'economia e delle finanze e le ipotesi da approfondire sono diverse: da una rimodulazione degli attuali ticket, sulla base dei principi già richiamati, ad ipotesi alternative quale quella della franchigia, di cui si è parlato nell'ultimo periodo e che anche la stampa ha riportato.
Qualunque sia la scelta definitiva, sarà necessario evitare che l'obbligo di partecipare alla spesa sanitaria rappresenti per i cittadini, ed in particolare per i cittadini più deboli, un ostacolo tale da scoraggiare l'accesso a servizi e prestazioni necessarie o addirittura urgenti. Sarà indispensabile, quindi, individuare un punto di equilibrio tale che il ticket dovuto porti alla riduzione delle prestazioni inappropriate, ma non rappresenti un onere eccessivo per gli assistiti e non comprometta la stessa missione del Sistema sanitario nazionale.
Io sono certo, anche interpretando la volontà e l'azione del Ministro, che queste azioni che si stanno per mettere in atto certamente terranno presenti tutte le osservazioni dell'onorevole interpellante e non faranno venire meno quelli che sono i principi del nostro Sistema sanitario nazionale, cioè l'universalità, la solidarietà e l'equità.

PRESIDENTE. L'onorevole Capitanio Santolini ha facoltà di replicare.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Signor Presidente, mi ritengo soddisfatta di questa risposta e ringrazio il Governo, perché sono in molti che ci stanno ascoltando in questo momento, perché è argomento di grande attualità e di grande interesse. La salute, poi, sappiamo essere un'assoluta priorità nelle esigenze delle famiglie.
Terrò, quindi, a sottolineare le parole sue, signor sottosegretario, quando parla del reddito familiare complessivo nella valutazione qualitativa e quantitativa dei nuclei familiari. Vorrebbe significare, a mio avviso, questa sua frase, che si terrà conto proprio della presenza dei carichi familiari e, quindi, non si potranno proporre dei tetti di reddito «secchi» o delle franchigie, che non siano calcolate sull'effettiva quantità e qualità del nucleo familiare.
Se è così, mi ritengo soddisfatta e, se è possibile e se posso suggerirlo al Governo, appena verranno decisi questi criteri, chiedo solo di farli immediatamente valere presso le regioni, perché la nostra paura è che poi ci sia una sorta di «balcanizzazione» degli interventi, perché ogni regione poi magari andrà avanti per conto proprio, come già alcune stanno facendo. Andrà dunque equilibrato tutto il sistema per quanto riguarda i LEA e, quindi, i criteri che il Ministero ed il Ministro decideranno.
In secondo luogo magari, prima di varare questo provvedimento, se lei lo riterrà utile o il Ministro, proporrei di consultare le associazioni che sono portatori di queste istanze, in modo da illustrare bene il tipo di provvedimento per quel che riguarda i carichi familiari e magari di ascoltare qualche suggerimento.
Mi permetto di dire queste cose sapendo che magari, se sarà possibile, saranno accolte.

(Elementi in merito alla situazione di conflittualità nell'ambito della direzione del conservatorio di musica San Pietro a Majella di Napoli - n. 2-01508)

PRESIDENTE. L'onorevole Bossa ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01508, concernente elementi in merito Pag. 20alla situazione di conflittualità nell'ambito della direzione del conservatorio di musica San Pietro a Majella di Napoli (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti).

LUISA BOSSA. Signor Presidente, il Conservatorio di musica San Pietro a Majella, a Napoli, è una delle più antiche istituzioni musicali e didattiche italiane. Ospita attualmente, unitamente ai corsi, anche un'importantissima biblioteca, dove si conservano autografi, manoscritti e stampe rare, relative in particolare alla musica del Settecento napoletano. Da notizie di stampa abbiamo appreso che il presidente del Conservatorio di Napoli, Pasquale Del Vecchio, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico, mantenendo peraltro fede a quanto già annunciato in un incontro a Roma al direttore generale e al Ministro dell'istruzione, dicendo che il conservatorio San Pietro a Majella è ingovernabile. Nel dettagliare i motivi, il presidente ha fatto riferimento ad un provvedimento di sospensione emesso dal direttore del conservatorio verso il responsabile amministrativo, una sospensione che ha dichiarato il presidente «di fatto ci paralizza». La questione dalla quale è scaturita la polemica appare delicata, tutta interna e controversa. Sarebbe cominciata circa sei mesi fa quando è entrata in carica la nuova direttrice. Alcuni sindacalisti, all'atto di questa nomina, avrebbero chiesto l'accesso ad alcuni documenti, ma la direttrice non ha voluto farli consegnare dalla responsabile amministrativa che invece li ha consegnati ed è incorsa nella sospensione. Le situazioni di conflitto tuttavia non finiscono qui, perché ha destato molto stupore e rabbia tra i ragazzi i quali, essendosi iscritti ai corsi pre-accademici - circa 200 domande nell'anno accademico 2012-2011 - si sono visti annullare tale iscrizione: questi corsi non sono mai partiti mentre sono stati attivati da molti conservatori in tutta Italia. La direttrice come riferito dalla stampa locale ha detto che: «i corsi pre-accademici ad oggi non sono supportati da alcuna normativa». Sappiamo bene che tutte queste divisioni, senza entrare nel merito delle stesse e senza prendere posizione per l'uno o l'altro dei contendenti, creano disagio, gettano discredito e alimentano la confusione all'interno di un'istituzione culturale e didattica prestigiosissima. Chiedo al Ministro interpellato se sia a conoscenza di quanto ho appena esposto, se e come intenda intervenire per ripristinare all'interno del Conservatorio un clima diverso, teso più al servizio, agli allievi e alla didattica e meno agli scontri personali. Insomma, voglio capire se il Governo vuole preservare il prestigio di questa antichissima istituzione e rilanciare la sua straordinaria tradizione.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria, ha facoltà di rispondere.

MARCO ROSSI DORIA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, ringrazio anche gli onorevoli interpellanti che rappresentano una situazione gravemente conflittuale in atto all'interno del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, evidenziando in particolare come la stessa sarebbe emersa in occasione del passaggio tra la precedente e l'attuale direzione artistica, circostanza questa che avrebbe anche indotto il presidente a rassegnare le proprie dimissioni. Chiedono quindi quali iniziative il Ministro intenda assumere per ripristinare un clima più pacifico al fine di assicurare che tutte le energie di coloro che a diverso titolo vi prestano servizio siano spese al servizio degli allievi e della didattica e per preservare il prestigio dell'istituzione stessa. Al riguardo si informa che i competenti uffici del Ministero sono pienamente consapevoli della situazione rappresentata, in quanto la situazione di conflittualità risulta purtroppo in essere da diverso tempo, con una serie di contenziosi posti in essere all'interno del Conservatorio medesimo.
Il Conservatorio di musica San Pietro a Majella vive infatti da anni una complessa situazione gestionale, sia sul piano amministrativo e didattico che su quello finanziario Pag. 21e contabile. Le relazioni dei revisori dei conti e le note del competente ufficio IGF del Ministero dell'economia e delle finanze hanno più volte sottolineato la necessità di interventi diretti a sanare le anomalie riscontrate che nel tempo hanno anche portato alla sussistenza di debiti fuori bilancio. Dall'ispezione dell'IGF al Conservatorio di Napoli risalente al mese di novembre dell'anno 2009 erano in particolare emerse alcune criticità soprattutto in materia amministrativa e contabile dovute anche alla carenza di personale amministrativo in organico, come peraltro evidenziato dallo stesso ispettore del Ministero dell'economia e delle finanze.
Il Ministero ha provveduto ad inviare, quindi, in utilizzazione, un direttore di ragioneria esperto, dall'Accademia di belle arti de L'Aquila, che, nell'arco di circa due anni, è riuscito a risolvere sul piano contabile le criticità più evidenti. Inoltre, il Ministero ha più volte sollecitato il consiglio di amministrazione a bandire un concorso per la copertura del posto di direttore di ragioneria, che risultava vacante da vari anni; assunzione a tempo determinato avvenuta, quindi, nel corso dello scorso anno 2011.
Quanto ai rapporti tra organi direttivi, negli anni, si è riscontrata una forte conflittualità tra il direttore dimissionario e il nuovo direttore designato dal corpo docente a decorrere dall'anno accademico in corso 2011-2012, e tra quest'ultimo e il conservatorio rappresentato dal suo presidente, che si è tradotta in una serie di procedimenti e contenziosi in sede amministrativa, penale e civile.
La stessa indizione della procedura di designazione della nuova direzione artistica a seguito delle dimissioni del precedente direttore, ha dato luogo ad una serie di esposti, anche da parte sindacale, riguardo alla presunta incompatibilità a ricoprire l'incarico da parte della nuova direttrice. Della questione sono state interessate sia l'Avvocatura distrettuale sia quella generale dello Stato, pervenendo ad un parere favorevole in merito alla legittimità dell'elezione dell'attuale direttore.
Le questioni aperte sono, dunque, diverse e appaiono evidenti, come sottolineato dagli stessi interpellanti. Le difficoltà in essere sotto il profilo didattico, amministrativo e contabile sono chiare e, da anni, stanno caratterizzando una situazione insostenibile nella gestione del conservatorio in questione.
Il Ministero, a breve, procederà ad un'attenta ricognizione della situazione, con l'obiettivo di arrivare rapidamente ad una netta inversione di tendenza sotto il profilo della gestione amministrativa e, quindi, per il rilancio della prestigiosa istituzione. Come sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca, ma anche come cittadino della città di Napoli, mi impegno a riferire alla competente Commissione parlamentare, in tempi rapidi, sull'evoluzione della situazione.

PRESIDENTE. L'onorevole Bossa ha facoltà di replicare.

LUISA BOSSA. Signor Presidente, ringrazio molto il Governo per la risposta e anche per la riflessione personale; come me il sottosegretario è napoletano e sa quanto abbiamo a cuore quella istituzione; quindi, speriamo davvero che il conservatorio possa trovare, presto, quella gestione efficiente capace di ridargli lustro e prestigio. Mi permetta però, signor sottosegretario di dire questo: la vicenda del conservatorio si inserisce su una questione più generale che più volte, in questi anni, qui in quest'Aula, ho segnalato con atti ispettivi, con proposte e così via. C'è una situazione drammatica dei beni culturali napoletani, dalla storica biblioteca Girolamini, sulla quale avevo segnalato, proprio in quest'Aula, al Ministro Ornaghi, tutta la problematica un mese e mezzo prima che scoppiasse lo scandalo, alle chiese chiuse, all'emeroteca Tucci, ai Campi Flegrei, per non parlare del tristissimo capitolo di Pompei, di cui tante volte ho parlato in quest'Aula, anche quando l'allora Ministro Bondi se la prendeva con piogge e temporali.
Insomma, possiamo permetterci di sprecare in questo modo le nostre migliori Pag. 22risorse? Possiamo non tutelare un patrimonio che è, appunto, una risorsa da mettere a frutto? Noi dobbiamo tutelare e valorizzare. Mi auguro che ci sia un progetto, una strategia, un sistema; mi auguro che questo Governo si faccia carico di un progetto complessivo per i beni culturali di questo Paese, mettendo insieme risorse economiche, idee, sinergie; insomma, mi auguro che ci sia un lavoro di squadra perché questa bellezza non si perda, perché finalmente dobbiamo trasformare in oro quello che adesso oro non è (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 11 giugno 2012, alle 15:

1. - Discussione della proposta di legge:
S. 849 - D'iniziativa dei senatori: LI GOTTI ed altri: Ratifica ed esecuzione della Convenzione civile sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 4 novembre 1999 (Approvata dal Senato) (C. 3737).
e dell'abbinata proposta di legge: DI PIETRO ed altri (C. 1787).
- Relatore: Renato Farina.

2. - Discussione della proposta di legge:
S. 601-711-1171-1198 - D'iniziativa dei senatori: GIULIANO; CASSON ed altri; BIANCHI ed altri; MUGNAI: Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense (Approvata, in un testo unificato, dal Senato) (C. 3900-A).
e delle abbinate proposte di legge: CONTENTO; PECORELLA; CAVALLARO; CAPANO ed altri; BARBIERI; MANTINI ed altri; FRASSINETTI ed altri; CASSINELLI ed altri; MONAI; RAZZI ed altri; CAVALLARO ed altri (C. 420-1004-1447-1494-1545-1837-2246-2419-2512-4505-4614).
- Relatore: Cassinelli.

La seduta termina alle 15,20.

Pag. 23

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE N. 3900 ED ABBINATE

Pdl n. 3900 e abb. - Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense

Tempo complessivo: 24 ore, di cui:

  • discussione generale: 7 ore;
  • seguito dell'esame: 17 ore.
  Discussione generale Seguito esame
Relatore 20 minuti 40 minuti
Governo 20 minuti 40 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 15 minuti
Tempi tecnici   2 ore
Interventi a titolo personale 1 ora e 7 minuti (con il limite massimo di 16 minuti per ciascun deputato) 2 ore e 28 minuti (con il limite massimo di 26 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 3 minuti 10 ore e 57 minuti
Popolo della Libertà 51 minuti 2 ore e 30 minuti
Partito Democratico 50 minuti 2 ore e 28 minuti
Lega Nord Padania 36 minuti 1 ora e 12 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 34 minuti 1 ora e 2 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 33 minuti 55 minuti
Popolo e Territorio 32 minuti 53 minuti
Italia dei Valori 32 minuti 53 minuti
Misto: 35 minuti 1 ora e 4 minuti
Grande Sud-PPA 8 minuti 14 minuti
Alleanza per l'Italia 6 minuti 9 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 4 minuti 7 minuti
Fareitalia per la Costituente
Popolare
3 minuti 6 minuti
Movimento per le Autonomie-
Alleati per il Sud
3 minuti 6 minuti
Repubblicani-Azionisti 3 minuti 6 minuti
Iniziativa liberale 2 minuti 4 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti 4 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti 4 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega
Sud Ausonia
2 minuti 4 minuti

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 6)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 4434 ed abb.-A - em. 12.3 456 454 2 228 5 449 33 Resp.
2 Nom. em. 12.2 473 471 2 236 9 462 32 Resp.
3 Nom. articolo 12 482 480 2 241 477 3 32 Appr.
4 Nom. Ddl 5194-A - em. 1.10 437 435 2 218 8 427 31 Resp.
5 Nom. em. 1.11 463 455 8 228 14 441 31 Resp.
6 Nom. Ddl 5194-A - voto finale 468 468 235 467 1 30 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M= Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.