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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 564 di mercoledì 21 dicembre 2011

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 9,40.

DONATO LAMORTE, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Antonione, Barbieri, Brugger, Capitanio Santolini, Carlucci, Cirielli, Dal Lago, De Torre, Tommaso Foti, Franceschini, Goisis, Iannaccone, Lo Monte, Milanato, Moffa, Mussolini, Pagano, Pisicchio, Polledri e Zampa sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente cinquantatré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Fallica ed altri; Nastri e Carlucci; Meta ed altri: Disposizioni per l'introduzione della patente nautica a punti e delega al Governo in materia di sanzioni per le violazioni commesse dai conducenti di imbarcazioni. (A.C. 841-3644-4153-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge di iniziativa dei deputati Fallica ed altri; Nastri e Carlucci; Meta ed altri: Disposizioni per l'introduzione della patente nautica a punti e delega al Governo in materia di sanzioni per le violazioni commesse dai conducenti di imbarcazioni.
Ricordo che nella seduta del 20 dicembre si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e il rappresentante del Governo sono intervenuti in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato della Commissione.
Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A), che sono distribuiti in fotocopia.
Avverto, in particolare, che il parere della Commissione bilancio sul testo del provvedimento è favorevole a condizione che siano approvati, al fine di garantire il rispetto dell'articolo 81, comma 4, della Costituzione, gli emendamenti Pugliese 3.4 e Velo 9.1.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,48).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento. Pag. 2
Per consentire il decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta.

La seduta, sospesa alle 9,50, è ripresa alle 10,15.

Si riprende la discussione.

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIACOMO TERRANOVA, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Palagiano 1.1, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Palagiano 1.2.
La Commissione esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Palagiano 1.01.

PRESIDENTE. Il Governo?

GUIDO IMPROTA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Palagiano 1.1.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Palagiano 1.1 formulato dal relatore.

ANTONIO PALAGIANO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, il provvedimento in esame prevede misure volte a tutelare la sicurezza della navigazione attraverso una riduzione della violazione delle norme sulla navigazione e una riduzione degli incidenti.
Non comprendo l'invito al ritiro, perché abbiamo soltanto esteso questo principio anche alle avarie. Ricordo che, in gergo della marineria, ma anche nell'ambito del diritto marittimo, l'avaria è quel danno occorso all'imbarcazione nel suo insieme, o in parte, per esempio, al timone. Si capisce che un danno al timone può portare o porta, quasi sicuramente, ad incidenti.
L'emendamento in oggetto è, dunque, volto ad aumentare la sicurezza, ridurre il danno ambientale dovuto, per esempio, ad un affondamento del natante e, quindi, l'inquinamento che ne deriva, ridurre gli oneri legati all'assistenza in campo sanitario per il trasporto dei feriti, ridurre gli oneri legati al soccorso. Insomma, è un emendamento che cerca di completare le finalità del provvedimento in esame a costo zero e con un aumento della sicurezza. Per questo motivo, chiedo di votarlo in Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 1.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Porcu... Colleghi, vi aspetto, non vi preoccupate, anche se siamo in ritardo, per la verità.
Onorevoli Tommaso Foti, Cesaro, Cesare Marini, Di Pietro, Porcino. Con calma, è il primo voto. Un po' di pazienza, c'è un problema tecnico anche per l'abilitazione delle tessere.
Onorevoli La Loggia, D'Ippolito Vitale, Gelmini, Paladini, Zacchera, Brugger, De Pasquale, Pag. 3Lorenzin, Bruno, Iannaccone, Perina, Ferranti, Piffari, Berardi, Rotondi, Lolli, Sarubbi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 446
Votanti 445
Astenuti 1
Maggioranza 223
Hanno votato
17
Hanno votato
no 428).

Prendo atto che i deputati Ruben e Sarubbi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 1.2, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Scalera, Vignali, Fitto, Bossa, Giammanco, Vignali, Livia Turco, Mura, Moffa, Cesaro, Cosenza, Mura...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 458
Votanti 455
Astenuti 3
Maggioranza 228
Hanno votato
451
Hanno votato
no 4).

Prendo atto che la deputata D'Antona ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Gelmini, Giammanco, Mondello, Gianni, Mereu, Scanderebech, Mondello, Cesario, Motta, D'Antoni...

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 461
Votanti 460
Astenuti 1
Maggioranza 231
Hanno votato
456
Hanno votato
no 4).

Prendo atto che la deputata D'Antona ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Palagiano 1.01.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palagiano. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, se ci chiediamo il motivo di questa proposta di legge, è sicuramente per introdurre una patente a punti per cercare, in qualche maniera, di ridurre gli incidenti e le violazioni del codice della navigazione. Se consideriamo il parco nautico complessivo dell'Italia, vediamo che vi sono 616 mila imbarcazioni di cui soltanto il 15 per cento ha necessità della patente nautica. Se consideriamo invece gli incidenti sulle nostre coste durante l'estate, vediamo che vengono prevalentemente effettuati da persone che non hanno la patente nautica. Quindi, fare un provvedimento e approvare una proposta di legge per introdurre la patente nautica a punti per dissuadere le violazioni del codice della navigazione in un Paese, in cui l'85 per cento delle imbarcazioni non ha necessità della patente nautica, è ovvio che rappresenti un controsenso.
Con questo articolo aggiuntivo abbiamo istituito il patentino nautico a punti. Non è comprensibile, signor Presidente, come si possa non avere la consapevolezza delle regole, nel momento in cui si affitta un gommone con un motore di 40 cavalli o si conduce un'imbarcazione di dieci metri senza contrassegni, senza targa e senza patente; non è possibile, lo ripeto, che in Pag. 4Italia si possa condurre un mezzo del genere senza la minima conoscenza delle norme. Per questo motivo abbiamo introdotto anche il concetto del patentino nautico che, attenzione, non costerebbe niente perché nell'articolo aggiuntivo viene specificato che gli oneri dei corsi organizzati per il conseguimento del patentino nautico a punti devono essere a carico dei richiedenti.
È importante, lo ripeto, che vi sia, come per i motorini e per la circolazione stradale, anche per il codice della navigazione, almeno la consapevolezza delle regole quando due imbarcazioni navigano in rotta di collisione o quando una imbarcazione naviga di notte; non è possibile che il conducente non ne abbia la minima consapevolezza. Per questo motivo abbiamo chiesto l'istituzione del patentino a punti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Palagiano 1.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Pianetta, Sposetti, Napoli Osvaldo, Mondello, Iapicca, Vassallo, Calderisi, Gelmini, Di Virgilio, Calvisi, Cuomo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 473
Votanti 471
Astenuti 2
Maggioranza 236
Hanno votato
29
Hanno votato
no 442).

Prendo atto che il deputato Cesario ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario.

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIACOMO TERRANOVA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro degli emendamenti Palagiano 2.2 e 2.3.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Palagiano 2.4 a condizione che sia riformulato nel senso di apportare una sostituzione analoga a quella effettuata al comma 4 dell'articolo 2, anche ai commi 2 e 7 del medesimo articolo 2.
In particolare, l'emendamento dovrebbe essere così riformulato: al comma secondo, primo periodo, sostituire le parole «al personale addetto» con le seguenti: «all'autorità competente preposta».
Al comma 4, primo periodo, sostituire le parole «dal personale addetto» con le seguenti: «dall'autorità competente preposta». Conseguentemente, al comma settimo, secondo periodo, sostituire le parole «del personale addetto» con le seguenti: «dell'autorità competente preposta».
Il parere sull'emendamento Fallica 2.1 è favorevole, mentre la Commissione invita al ritiro dell'emendamento Palagiano 2.5. Il parere sull'emendamento Palagiano 2.6 è favorevole, a condizione che venga riformulato inserendo, dopo la parola «anche», la parola «esclusivamente». La Commissione, infine, invita al ritiro dell'emendamento Palagiano 2.7.

PRESIDENTE. Il Governo?

GUIDO IMPROTA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore. Vorrei solo aggiungere che l'invito al ritiro Pag. 5sull'emendamento Palagiano 2.5 è giustificato dal fatto che esso risulterebbe assorbito dall'emendamento Fallica 2.1

PRESIDENTE. Sì, ma solo nel caso in cui quest'ultimo venisse approvato, non possiamo prevederlo.
Passiamo all'emendamento Palagiano 2.2.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, l'emendamento è giuridicamente più corretto perché la legge fa riferimento alla violazione, alla contestazione. Quando si commette una violazione, facciamo l'esempio di un'imbarcazione che è ancorata a cinquanta metri dalla costa, la capitaneria di porto non procede alla contestazione: prima compie l'accertamento con il satellite, ti dice in che punto ti trovi, quali sono le tue coordinate, e poi passa alla contestazione. Quindi, è soltanto una puntualizzazione di una definizione giuridica, perché in mare, in caso di contestazioni, prima viene effettuato l'accertamento e poi la contestazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 2.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mura, Villecco Calipari, Bossa, Ravetto, Pizzolante, Martino, Della Vedova, D'Anna, Lo Presti, Testoni.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 481
Maggioranza 241
Hanno votato
24
Hanno votato
no 457).

Passiamo all'emendamento Palagiano 2.3.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento.

ANTONIO PALAGIANO. No, signor Presidente, e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, qui andiamo, invece, nel cuore della legge: la decurtazione dei punti. Con questo emendamento abbiamo riscritto la modalità di decurtazione dei punti.
La legge prevede che la capitaneria di porto, la guardia di finanza, i carabinieri, la polizia, quindi l'organo da cui dipende l'agente che ha accertato la violazione, deve trasmetterne notizia entro un mese «al personale addetto alla tenuta della banca dati»; noi abbiamo, invece, apportato una modifica, che il Governo ha accettato, facendo riferimento «all'autorità competente preposta» per la banca dati.
Secondo la legge, la decurtazione dei punti scatta soltanto dopo che è stata pagata la sanzione amministrativa pecuniaria e dopo che i ricorsi abbiano avuto un esito sfavorevole. Ovviamente, è una lungaggine burocratica.
Noi proponiamo, invece, di invertire l'ordine. Quindi, l'autorità competente, la guardia di finanza o la capitaneria, trasmette all'autorità della banca dati la violazione, si procede quindi alla decurtazione dei punti e poi, qualora il ricorso vada a buon fine, si ha la revoca di questa decurtazione. Non è possibile aspettare una lungaggine.
Lo ripeto: se un gommone va sotto costa a fare scorribande e viene «beccato» in flagranza, il conducente deve avere la decurtazione dei punti. Non si può aspettare che il conducente prima paghi la sanzione, che poi faccia il ricorso, che il ricorso abbia un esito sfavorevole e poi si arrivi alla decurtazione. Diciamo che, nel momento in cui si ha la flagranza della violazione, si procede direttamente alla Pag. 6decurtazione del punteggio; poi, se si fa il ricorso e se esso viene accolto, si procede alla revoca. Quindi, si chiede di invertire l'ordine dei provvedimenti che prevede il testo unificato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 2.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Scilipoti, Speciale, Vannucci, Gianni, Giammanco, Mistrello Destro...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 493
Votanti 490
Astenuti 3
Maggioranza 246
Hanno votato
22
Hanno votato
no 468).

Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'emendamento Palagiano 2.4 proposta dal relatore.

ANTONIO PALAGIANO. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 2.4, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Barani, Sani, Tocci, Nola, Ravetto, Lussana, Marmo, Giro, Calderisi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 497
Votanti 494
Astenuti 3
Maggioranza 248
Hanno votato
485
Hanno votato
no 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fallica 2.1, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Giammanco, Di Virgilio, D'Ippolito Vitale, Lussana, Gianni, Mondello, Sposetti, Cesare Marini, Marchignoli, Sani, Scarpetti, Scajola...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 498
Votanti 492
Astenuti 6
Maggioranza 247
Hanno votato
489
Hanno votato
no 3).

Ricordo che l'emendamento Palagiano 2.5 è precluso dall'approvazione del precedente.
Prendo atto che il presentatore dell'emendamento Palagiano 2.6 accetta la riformulazione proposta dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 2.6, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Bossa, Nizzi, Sposetti, Sani, Galletti, Pippo Gianni, Rosato...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ). Pag. 7

(Presenti 496
Votanti 492
Astenuti 4
Maggioranza 247
Hanno votato
492).

Passiamo all'emendamento Palagiano 2.7.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, questo emendamento prevede che, quando un soggetto ha esaurito i punti della patente nautica, secondo la legge debba essere sottoposto nuovamente all'esame per il conseguimento della patente nautica.
Con questo emendamento, noi prevediamo che questo esame dovrà comprendere anche l'accertamento di idoneità fisica e psichica prescritta per la patente nautica, perché in tanti casi un incidente può essere dovuto, per esempio, all'utilizzo di droghe, al fatto di avere bevuto molto alcol; vi possono essere dei soggetti, quindi, che possono compiere nuovamente quella violazione.
Noi prevediamo, quindi, che non solo si faccia l'esame della patente nautica, ma anche il test di idoneità psicofisica previsto di per sé per il conseguimento della patente nautica. Senza questa visita medica, in realtà, non si potrà avere il rilascio della nuova patente nautica dopo l'esame.

PRESIDENTE. Onorevole Palagiano, però il suo emendamento 2.7 sarebbe precluso dalla parte consequenziale dell'emendamento Palagiano 2.4.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, poiché reca già l'espressione «autorità competente», si potrebbe porre in votazione, perché il contenuto è diverso, ma la dicitura «autorità competente», anziché «personale addetto», viene inserita in questo articolo.

PRESIDENTE. Ha ragione. Rimane, tuttavia, il parere contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 2.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Mazzuca... Onorevole Tommaso Foti... Onorevole Traversa... Onorevole Sardelli... Onorevole Pezzotta... Onorevole Melandri... Onorevole Cesare Marini... Onorevole Pisicchio... Onorevole Girlanda... Onorevole Di Caterina...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 497
Votanti 494
Astenuti 3
Maggioranza 248
Hanno votato
32
Hanno votato
no 462).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Di Virgilio... Onorevole Mazzuca... Onorevole Lussana... Onorevole Sanga... Onorevole Mura... Onorevole Roccella... Onorevole Galletti... Onorevole Mereu... Onorevole Zeller... Onorevole Fontana...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 499
Votanti 496
Astenuti 3
Maggioranza 249
Hanno votato
482
Hanno votato
no 14). Pag. 8

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIACOMO TERRANOVA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro sull'emendamento Palagiano 3.6.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Grimaldi 3.1, mentre il parere è contrario sull'emendamento Palagiano 3.7.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Iapicca 3.2, nonché sugli emendamento Miccichè 3.3 e Pugliese 3.4.

PRESIDENTE. Il Governo?

GUIDO IMPROTA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Palagiano 3.6.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, non ritiro il mio emendamento 3.6 perché fa cenno, da capo, all'estensione del provvedimento non solo agli incidenti e agli infortuni occorsi a bordo, ma anche alle avarie. Lo ripeto: una legge che non tiene conto delle avarie, che poi sono la causa dei sinistri, è una legge monca e incompleta.
Pertanto, chiedo che l'Assemblea proceda alla votazione del mio emendamento 3.6.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 3.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Speciale, Baccini, Pianetta, Bossa, Gelmini... L'onorevole Pianetta ancora non vota... Onorevoli Mario Pepe (PD), Santagata, Lanzillotta... L'onorevole Santagata ha votato?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 504
Votanti 495
Astenuti 9
Maggioranza 248
Hanno votato
23
Hanno votato
no 472).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimaldi 3.1, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Sbrollini, Sanga, Vannucci, Lussana, Mazzuca, Di Caterina, Margiotta, Marmo... Ci siamo? Onorevole D'Ippolito Vitale...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 502
Votanti 496
Astenuti 6
Maggioranza 249
Hanno votato
488
Hanno votato
no 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 3.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 9

Onorevoli Veltroni, Pizzolante, Granata, Leo... Ci siamo?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 504
Votanti 499
Astenuti 5
Maggioranza 250
Hanno votato
31
Hanno votato
no 468).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Iapicca 3.2, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Togni, Cesare Marini, Servodio, Sposetti... L'onorevole Cesare Marini ha votato prima degli altri... Ancora l'onorevole Servodio... Onorevole Cenni...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 504
Votanti 497
Astenuti 7
Maggioranza 249
Hanno votato
493
Hanno votato
no 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Miccichè 3.3, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Bossa, Sposetti, Mereu, Sardelli, Vico, Mondello, Repetti, Giammanco, Pezzotta, Aniello Formisano...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 507
Votanti 501
Astenuti 6
Maggioranza 251
Hanno votato
501).

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Pugliese 3.4.
Ricordo che la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole sul testo del provvedimento a condizione che sia approvato, al fine di garantire il rispetto dell'articolo 81, comma 4, della Costituzione, il citato emendamento.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pugliese 3.4, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Lussana...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 506
Votanti 500
Astenuti 6
Maggioranza 251
Hanno votato
500).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Pianetta, Granata, Sardelli, Lussana, Veltroni, Fogliardi, Sani, Ghizzoni, Perina, Laura Molteni, Garavini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 509
Astenuti 5
Maggioranza 255
Hanno votato
509).

Pag. 10

(Esame dell'articolo 4 - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIACOMO TERRANOVA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Soglia 4.1.
La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Monai 4.3, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Stagno D'Alcontres 4.2.

PRESIDENTE. Il Governo?

GUIDO IMPROTA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Soglia 4.1.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soglia 4.1, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Veltroni, Servodio, Rosato, Centemero, Montagnoli, Maria Rosaria Rossi, Messina, Calderisi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 508
Votanti 502
Astenuti 6
Maggioranza 252
Hanno votato
502).

Prendo atto che il deputato Rosato ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo all'emendamento Monai 4.3.
Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Monai 4.3 non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore ed insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Monai 4.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli, Sardelli, Mazzuca, Mereu, Lussana, Ciccioli, Agostini, Madia, Vico, Meloni...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 503
Astenuti 9
Maggioranza 252
Hanno votato
28
Hanno votato
no 475).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini, Di Pietro e Pionati hanno segnalato che non sono riusciti a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Stagno D'Alcontres 4.2, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Scilipoti, Galletti, Bossa, Sardelli, Lo Presti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 508
Votanti 501
Astenuti 7
Maggioranza 251
Hanno votato
494
Hanno votato
no 7).

Pag. 11

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Pionati hanno segnalato che non sono riusciti a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Scilipoti, Bossa, Grassi, Speciale, Galletti, Giachetti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 508
Astenuti 7
Maggioranza 255
Hanno votato
508).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Pionati hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

(Esame dell'articolo 5 - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Bossa, Lo Monte, Peluffo, Ghizzoni, Corsaro, Angelino Alfano, Casini, Mereu, Osvaldo Napoli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 510
Votanti 502
Astenuti 8
Maggioranza 252
Hanno votato
502).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Pionati hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

(Esame dell'articolo 6 - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Speciale, Della Vedova, Pizzolante, Sardelli, D'Alema, Farinone, Cesare Marini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 508
Astenuti 7
Maggioranza 255
Hanno votato
508).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Pionati hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

(Esame dell'articolo 7 - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Pizzolante, Mazzuca, Mario Pepe (Misto-R-A), Sanga, Maurizio Turco... Pag. 12
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 513
Votanti 506
Astenuti 7
Maggioranza 254
Hanno votato
506).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Pionati hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

(Esame dell'articolo 8 - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIACOMO TERRANOVA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Fallica 8.1.

PRESIDENTE. Il Governo?

GUIDO IMPROTA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fallica 8.1, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Ghizzoni, Galletti, Lo Presti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 507
Astenuti 7
Maggioranza 254
Hanno votato
507).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Pionati hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere il voto e che il deputato Mecacci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Osvaldo Napoli, Mereu, Cesare Marini e Lo Moro...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 503
Astenuti 6
Maggioranza 252
Hanno votato
502
Hanno votato
no 1).

Prendo atto che la deputata Mura ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole e che il deputato Pionati ha segnalato che non è riuscito a votare.

(Esame dell'articolo 9 - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 841-3644-4153-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIACOMO TERRANOVA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Velo 9.1.

Pag. 13

PRESIDENTE. Il Governo?

GUIDO IMPROTA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Velo 9.1.
Ricordo che la Commissione bilancio ha espresso parere favorevole sul testo del provvedimento, a condizione che sia approvato, al fine di garantire il rispetto dell'articolo 81, comma 4, della Costituzione, il citato emendamento.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Velo 9.1, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Brandolini, Sardelli, Gasbarra e Osvaldo Napoli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 508
Astenuti 6
Maggioranza 255
Hanno votato
507
Hanno votato
no 1).

Prendo atto che il deputato Pionati ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Moffa e Nicolucci...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 510
Votanti 504
Astenuti 6
Maggioranza 253
Hanno votato
502
Hanno votato
no 2).

Prendo atto che il deputato Pionati ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Rigoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

(Esame di un ordine del giorno - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (Vedi l'allegato A - A.C. A.C. 841-3644-4153-A).
Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

GUIDO IMPROTA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, il Governo non accetta l'ordine del giorno Monai n. 9/841-A/1.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Monai n. 9/841-A/1, non accettato dal Governo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Monai n. 9/841-A/1, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Sardelli, Mantini e Miccichè...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 503
Astenuti 9
Maggioranza 252
Hanno votato
34
Hanno votato
no 469).

Pag. 14

Prendo atto che i deputati Rigoni, Mazzuca e Pionati hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Monai. Ne ha facoltà.

CARLO MONAI. Signor Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole del mio gruppo, l'Italia dei Valori, su questo provvedimento, anche alla luce dei chiarimenti ricevuti ieri dal sottosegretario, dottor Improta, sulle criticità che avevo segnalato, in merito, soprattutto, alla duplicazione di registri già esistenti rispetto all'archivio nautico che questo provvedimento vuole istituire.
Con l'emendamento 3.3 a firma degli onorevoli Miccichè e Fallica, che è stato approvato dall'Assemblea, vi è stata una sorta di coordinamento che eviterà questa duplicazione, e questo è un fatto positivo. Per quanto riguarda le altre lacune dell'articolo 4, comma 1, lettera a), vi sono state delle specificazioni in merito all'individuazione dei criteri che dovranno guidare la delega del Governo in ordine alle condotte sanzionabili e alle sanzioni stesse.
Quindi, ritengo che si possa approvare questo provvedimento, che, probabilmente, favorirà una maggiore sicurezza sul mare per le innovazioni della patente nautica a punti che andiamo ad accogliere (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Toto. Ne ha facoltà.

DANIELE TOTO. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo sul provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mereu. Ne ha facoltà.

ANTONIO MEREU. Signor Presidente, confermo il voto favorevole dell'Unione di Centro per il Terzo Polo su questo provvedimento, che si rifà, per la patente nautica a punti, a quella delle autovetture, che ha dato risultati positivi. Quindi, siamo certi, anche per quanto riguarda il mare, che la patente nautica avrà gli stessi riscontri, per cui avremo più sicurezza nel mare e, sicuramente, un comportamento diverso dei conducenti delle imbarcazioni.
Confermo, quindi, il voto favorevole dell'Unione di Centro per il Terzo Polo e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. Onorevole Mereu, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Vizia. Ne ha facoltà.

GIAN CARLO DI VIZIA. Signor Presidente, la Lega Nord esprime voto favorevole sul provvedimento e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Di Vizia, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonavitacola. Ne ha facoltà.

FULVIO BONAVITACOLA. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole del Partito Democratico, perché si tratta di una buona proposta di legge, e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in Pag. 15calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Bonavitacola, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 841-3644-4153-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul testo unificato delle proposte di legge n. 841-3644-4153-A, di cui si è testé concluso l'esame.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Paolini, Fallica, Castagnetti, Bressa, Ruvolo, Lussana, Martella, Ruben, Lo Monte, Porta, Rigoni, Cardinale, Nola, Testoni, Nizzi, Casini, Baccini, Galati, Aniello Formisano, Lehner, Laura Molteni, Belcastro, Ventucci, Distaso...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
«Disposizioni per l'introduzione della patente nautica a punti e delega al Governo in materia di sanzioni per le violazioni commesse dai conducenti di imbarcazioni» (841-3644-4153-A):

Presenti 500
Votanti 494
Astenuti 6
Maggioranza 248
Hanno votato 479
Hanno votato no 15
(La Camera approva - Vedi votazionia ).

Prendo atto che la deputata D'Incecco ha segnalato che non è riuscita a votare e che i deputati Gatti, Sposetti e Farina Coscioni hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.

Inversione dell'ordine del giorno (ore 11,15).

SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo per chiedere l'anticipazione dell'esame del punto 7 dell'ordine del giorno recante la discussione di una domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche nei confronti del deputato Romano.

PRESIDENTE. Se sulla richiesta dell'onorevole Baldelli di passare direttamente all'esame del punto 7 dell'ordine del giorno recante recante la discussione di una domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche nei confronti del deputato Romano non vi sono obiezioni, la stessa si intende accolta.

Discussione di una domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche nei confronti del deputato Romano (Doc. IV, n. 24-A) (ore 11,16).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione di una domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni Pag. 16di conversazioni telefoniche nei confronti del deputato Romano (Doc. IV, n. 24-A).
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta del 16 dicembre 2011.

(Discussione - Doc. IV, n. 24-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla discussione della relazione della Giunta che propone di concedere l'autorizzazione.
Ha facoltà di parlare la relatrice per la maggioranza, onorevole Samperi.

MARILENA SAMPERI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la richiesta di autorizzazione all'utilizzo delle intercettazioni in cui è casualmente coinvolto l'onorevole Francesco Saverio Romano è relativa ad un'inchiesta della procura di Palermo sulle attività legate al mondo della criminalità organizzata, nell'ambito del procedimento penale n. 15675/08 RGNR.
I reati ipotizzati... signor Presidente, posso continuare?

PRESIDENTE. Onorevole Samperi, può continuare se i suoi colleghi glielo permettono.

MARILENA SAMPERI, Relatore per la maggioranza. I reati ipotizzati sono quelli di riciclaggio e corruzione, con l'aggravante dell'avere commesso i fatti per favorire le organizzazioni di tipo mafioso. In particolare, l'autorità giudiziaria chiede di acquisire venticinque intercettazioni di conversazioni che testimonierebbero, secondo l'ipotesi dell'accusa, gli stretti rapporti tra Gianni Lapis e l'onorevole Romano.
L'ipotesi accusatoria individua un'associazione per delinquere capeggiata dallo stesso Lapis e dai Ciancimino, prima il padre Vito, poi il figlio Massimo, che ha il controllo della metanizzazione di larga parte del territorio della regione e il controllo delle società del gas. Tale organizzazione si serviva di relazioni con politici che avrebbero supportato dall'esterno gli interessi del sodalizio criminoso in cambio di vantaggi economici.
Le società di Lapis e Ciancimino ottenevano appalti per i lavori di metanizzazione e di gestione del servizio di erogazione del gas e subappaltavano tali lavori ad altre imprese legate ad organizzazioni mafiose.
Quest'attività doveva contare su appoggi istituzionali, sia perché lo sfruttamento del gas è soggetto a concessione da parte della regione Sicilia, sia perché la concessione delle opere di metanizzazione, grazie ad un parere dell'ufficio legale della regione, poteva avvenire tramite trattativa privata. Questa lettura degli eventi è offerta dallo stesso Lapis, che nell'interrogatorio reso il 19 marzo 2009 dichiara di avere dato somme di denaro a diversi politici, tra cui gli onorevoli Cintola, Vizzini e Romano.
Questo saldo sistema di relazione con i politici è presente anche nelle deposizioni di Marco Villani, di Bruno Lamenta e di Lelio Cusumano, nonché in quella dello stesso Massimo Ciancimino.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI (ore 11,20).

MARILENA SAMPERI, Relatore per la maggioranza. L'interesse delle cosche mafiose per il settore del gas è attestato anche dal pentito Antonino Giuffré nell'interrogatorio del 17 settembre 2009.
Alcuni riscontri del complesso di queste dichiarazioni si trovano sui conti bancari sequestrati dal GIP di Palermo nel 2005. Emerge dalle indagini che, su ordine di Massimo Ciancimino, viene prelevata in contanti la somma di un milione 300 mila euro dal conto cosiddetto Mignon, presso una filiale del Crédit Lyonnais, a Ginevra, conto intestato al prestanome Ghiron Christian e da destinare a Lapis, facendo transitare illegalmente tale somma destinata a Lapis dalla Svizzera all'Italia.
Il 28 febbraio 2004 Lapis convoca Salvatore Cintola per consegnargli la sua Pag. 17parte di denaro e gli chiede di avvisare anche l'onorevole Romano, che però non potrà essere presente all'incontro per motivi legati alla salute della moglie. Alcuni giorni dopo, il 3 marzo 2004, il professor Lapis telefona all'onorevole Romano e fissa l'appuntamento per il giorno seguente, completando in tal modo il pagamento di denaro in contanti in favore degli esponenti politici.
Il ruolo dell'onorevole Romano, secondo l'ipotesi accusatoria, sarebbe quello di essersi messo a disposizione rispetto alle esigenze del Gruppo Gas. In particolare, sarebbe stato disponibile a farsi promotore di emendamenti, oltre che a procurare contatti tra Lapis e il Ministero delle attività produttive, dicastero competente per i provvedimenti di gestione delle imprese in crisi. Inoltre, l'onorevole Romano avrebbe avuto il ruolo di informatore delle iniziative ministeriali in corso per rendere edotto in modo tempestivo Lapis delle procedure amministrative. Sostiene il GIP che, anche alla luce delle sentenze della Cassazione, la pubblica funzione legislativa non consente di escludere aprioristicamente il mercimonio che connota il reato di corruzione, soprattutto quando emerga che la scelta discrezionale sia avvenuta non nell'interesse pubblico, ma al fine del prevalente interesse del privato corruttore.
Questi sono i fatti. Le ipotesi sono gravi. Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi. Sarà poi il giudizio, o meglio il processo, che deciderà della colpevolezza o meno dell'onorevole Romano. Noi ci auguriamo che il processo sia poi svolto con tutte le garanzie dell'indagato e che l'onorevole Romano possa dimostrare la sua innocenza. C'è però un profilo che riguarda più specificatamente la Giunta per le autorizzazioni, che noi individuiamo - ed anche la Camera voterà su questo punto - sulla sussistenza o meno dell'intento persecutorio da parte della magistratura nei confronti del deputato, onorevole Romano.
I fatti sono tutti confermati sia dai riscontri e dall'analisi dei documenti bancari che sono stati sequestrati, sia dalle stesse dichiarazioni di Lapis e di Ciancimino, ma l'onorevole Romano sostiene che in fondo si è soltanto prestato - così come fa qualsiasi deputato, e questo è vero - a presentare emendamenti o a sostenere imprese in difficoltà. Credo che tutti noi abbiamo compiuto simili atti e che sia compito dei parlamentari quello di intervenire per sostenere le imprese del territorio nonché di proporre emendamenti che apportino vantaggi anche alle attività produttive.
Il problema fondamentale però - nonché il motivo per cui l'indagine coinvolge anche l'onorevole Romano - è che in cambio di questi comportamenti, assolutamente fisiologici all'attività parlamentare, ci sia stata dazione di denaro e ciò fa ipotizzare il reato alla procura e poi al GIP. Non siamo qui per discutere della colpevolezza o dell'innocenza, siamo qui soltanto per vagliare se esista un fumus persecutionis nei confronti dell'onorevole Romano. Dai fatti che ho descritto sembra non esistere e per quanto riguarda la procedura che è stata avviata dalla procura, bisogna sottolineare che le intercettazioni sono state autorizzate regolarmente nei confronti di altri soggetti e non nei confronti dell'onorevole Romano. Solo casualmente l'onorevole Romano è stato captato e quindi solo adesso il GIP chiede l'autorizzazione all'utilizzo di queste procedure. Ho descritto nella relazione di maggioranza, che è depositata agli atti e che è pubblicata, in modo più tecnico e più specifico tale aspetto relativo alla procedura ed ho citato la giurisprudenza ormai consolidata, pertanto rinvio alla relazione di maggioranza già pubblicata per il resto del mio intervento.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il relatore di minoranza, onorevole Cassinelli.

ROBERTO CASSINELLI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, ci troviamo ad esaminare una domanda di autorizzazione a utilizzare intercettazioni di conversazioni del deputato Francesco Saverio Romano, in carica al momento delle intercettazioni e al momento della domanda. Pag. 18
Si consideri anzitutto che l'imputazione elevata contro il deputato Romano è di corruzione aggravata per avere - a cavallo fra il 2003 e il 2004 - egli asseritamente cercato di intercedere presso il Ministero delle attività produttive in relazione a una procedura di amministrazione straordinaria ai sensi della cosiddetta «legge Prodi» e di essersi reso disponibile alla presentazione di un emendamento che avrebbe apportato modifiche alla legislazione sulle società municipalizzate che gestiscono il servizio del gas.
Queste attività sarebbero state sollecitate dal professor Lapis, esperto di diritto tributario e docente in tale materia presso l'Università di Palermo e poiché il professor Lapis sarebbe stato un sodale di Vito Ciancimino, e lo sarebbe ancor oggi del figlio Massimo, tutta l'orbita delle operazioni considerate nell'inchiesta sarebbe quella mafiosa: di qui la contestazione dell'aggravante dell'articolo 7 della legge 12 luglio 1991, n. 203.
La richiesta del GIP di Palermo è inerente a venticinque conversazioni telefoniche del periodo compreso tra l'autunno del 2003 e la primavera del 2004. Queste conversazioni del deputato Romano con il Lapis sarebbero rivelatrici del rapporto stretto tra i due e della sostanziale messa a disposizione delle funzioni pubbliche offerta dal Romano al Lapis e dunque al sodalizio pretesamente criminoso.
A mio parere, occorre prendere le mosse dalla disciplina delle intercettazioni, per le quali l'articolo 68, terza comma, della Costituzione, richiede la previa autorizzazione se svolte a carico di un parlamentare. Secondo le sentenze della Corte costituzionale n. 390 del 2007 e n. 113 del 2010, l'articolo 68, terzo comma, della Costituzione e l'articolo 4 della legge n. 140 del 2003 che vi ha dato attuazione in parte, si applicano a prescindere dall'utenza su cui avviene l'intercettazione e hanno riguardo solo al destinatario individuato in anticipo dall'operazione di captazione.
Secondo il giudice richiedente le intercettazioni di cui si chiede l'utilizzo sarebbero occasionali e non mirate, perché l'onorevole Romano non sarebbe stato il bersaglio individuato in anticipo dalle captazioni. Esse infatti risalirebbero agli anni 2003 e 2004, allorquando l'indagine era rivolta chiaramente nei confronti di Ciancimino e Lapis, mentre l'iscrizione nel registro degli indagati del collega Romano sarebbe di vari anni successiva.
Su questo punto, però, nel contestare la corruzione - un reato a concorso necessario - continuata e aggravata, è difficile non vedere un asserito rapporto stabile tra i due soggetti (corruttore e corrotto) di talché si rivela chiara la perfetta prevedibilità delle conversazioni tra l'intercettato in via diretta (Lapis) e quello in via indiretta (Romano). È per questo che il ragionamento del giudice di Palermo non è condivisibile.
A conferma della non occasionalità delle intercettazioni si rileva inoltre che nei decreti di proroga e nelle note della polizia giudiziaria si faccia espressamente riferimento all'onorevole Romano ed ai suoi rapporti con il Lapis. Così la nota di polizia giudiziaria del 5 agosto 2003 con cui venne chiesta la proroga delle intercettazioni riferendosi ai rapporti tra il Lapis e Mimmo Di Carlo, evidenziando come quest'ultimo fosse legato all'onorevole Romano, nonché nella nota di polizia giudiziaria del 3 ottobre 2003 nella quale, nel richiedere un'ulteriore proroga, veniva allegata anche una trascrizione di una conversazione tra l'onorevole Romano ed il Lapis. Peraltro, in questo senso esaminando anche il merito della vicenda, si deve osservare che l'accusa specifica di aver svolto operazioni di intermediazione con il Ministro, allora denominato delle attività produttive, nell'ambito di applicazione della «legge Prodi» appare alquanto precaria, se è vero come è vero che il decreto legislativo n. 270 del 1999, agli articoli da 1 a 8 non dà al Ministro o ai sottosegretari alcun potere decisionale. Ho concluso signor Presidente: sicché l'attività del Romano non avrebbe potuto incidere in alcun modo per favorire in modo illegittimo Pag. 19il Lapis. Per questi motivi propongo all'Assemblea il diniego dell'autorizzazione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Paolini. Ne ha facoltà.

LUCA RODOLFO PAOLINI. Signor Presidente, intervengo brevemente: la Lega Nord voterà «sì» alla proposta in maggioranza, pur nutrendo parecchie perplessità su taluni passaggi in essa contenuti. Ciò, fondamentalmente per due principali ragioni: la prima perché si tratta di intercettazioni sostanzialmente poco rilevanti a nostro avviso, la seconda perché lo stesso deputato Romano ha detto in Giunta che non vi erano particolari problemi all'autorizzazione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Mantini. Ne ha facoltà.

PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, il gruppo dell'Unione di Centro si è a lungo interrogato su questo caso Romano e si sono confrontate un po' due posizioni, che sono del tutto ovvie. Innanzitutto quella tradizionale di partenza, che vuole che non si faccia abuso delle prerogative parlamentari e quindi sia negata l'autorizzazione all'utilizzo in questo caso di intercettazioni telefoniche solo in presenza di una palese infondatezza della richiesta o di un atteggiamento persecutorio. Il secondo atteggiamento invece è stato quello più attento alla disciplina tipica delle intercettazioni nei confronti di un parlamentare, in particolare delle cosiddette intercettazioni occasionali o indirette.
Devo dire che, pur partendo dalla prima posizione che ho illustrato, questo caso presenta qualche perplessità in relazione al fatto che si chiede, a otto, nove anni di distanza dai fatti, l'uso processuale di queste intercettazioni che si svolgono - è bene ricordarlo - tra il 2003 e il 2004; quelle richieste in atti sono venticinque e, forse, anche di più quelle che sono state oggetto di occasionale captazione. Certo, il confine è labile, ma è abbastanza evidente che un'intercettazione indiretta non è occasionale se è a lungo ripetuta nel tempo.
Inoltre, vi è da dire, come poc'anzi ha osservato il collega Paolini della Lega, che, in effetti, siamo in presenza anche di intercettazioni che provano un collegamento tra il professor Lapis e l'onorevole Romano in merito ad un'attività del tutto tipica della funzione parlamentare - quale l'interessamento relativo, appunto, all'applicazione della cosiddetta legge Prodi per società di gestione della gas, municipali, eccetera -, che si è tradotta in atti assolutamente tipici della funzione parlamentare e, peraltro, anche improduttivi di risultati concreti.
Si tratta anche di un'attività che è del tutto ammessa dal collega Romano, nel senso che vi era, all'epoca, una relazione consulenziale con il professor Lapis, professionista noto: dunque, i fatti sono in sostanza ammessi. Pertanto, condivido anche l'osservazione del collega Paolini secondo cui le intercettazioni sono davvero poco rilevanti.
Per l'insieme di questi motivi, abbiamo espresso, come Unione di Centro per il Terzo Polo, in Giunta, un voto di astensione sulla relazione di maggioranza. Il collega Dionisi si incaricherà di articolare, poi, la dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.
Chiedo ai relatori se intendano avvalersi del diritto di replicare.

ROBERTO CASSINELLI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO CASSINELLI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, non intendo avvalermi del diritto di replica. Intervengo solo per segnalarle un piccolo problema relativo al materiale che è stato messo in distribuzione. Segnalo che vi è un errore nel senso che viene descritto il lavoro della Giunta come se fosse pervenuta alla conclusione di proporre il diniego all'uso delle Pag. 20intercettazioni. Credo che ciò vada corretto, perché in questo senso la Giunta non si è espressa.

PRESIDENTE. Sta bene, che rimanga agli atti.
Prendo atto che il relatore per la maggioranza, onorevole Saperi, non intende replicare.

(Dichiarazioni di voto - Doc. IV, n. 24-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palomba. Ne ha facoltà.

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, colleghi, l'Italia dei Valori voterà a favore della proposta della Giunta: finalmente, si allinea alle richieste della magistratura. I reati che vengono imputati al collega Romano sono molto gravi, soprattutto, in questi tempi che stiamo vivendo.
Ricorderanno i colleghi e ricorderà l'Assemblea, che noi fummo tra i firmatari e tra i sostenitori di una mozione di sfiducia nei confronti dell'onorevole Romano, allora Ministro dell'agricoltura nel precedente Governo. Si trattava di una nomina che noi avevamo ritenuto sconveniente e sulla quale lo stesso Presidente della Repubblica aveva espresso delle perplessità. Come al solito, in quel momento, ci fu una maggioranza che difese quello status quo.
Oggi questa maggioranza si è «rotta» e giustamente, perché si prendono in considerazione non elementi di carattere politico, ovvero di una politica che si sostituisce alla giustizia, ma si prendono in considerazione elementi effettivi quali scaturiscono dalle risultanze processuali. Vorrei anche affermare ciò che noi dell'Italia dei Valori ripetiamo sempre: la Giunta e l'Aula non sono istanze di riesame di quello che fa la magistratura, non dobbiamo sovrapporre nostre valutazioni personali al corso del procedimento che è nella disponibilità esclusiva del potere giurisdizionale a cui la Costituzione assegna esclusivamente il potere di dicere jus. Noi siamo qui soltanto a verificare se vi è un fumus persecutionis e di questo fumus non vi è assolutamente traccia. Troppo spesso la sede politica per difendere i propri componenti ha scambiato il concetto di persecuzione con il concetto di perseguimento. Il concetto di perseguire i reati è un elemento comune a tutti i cittadini italiani, invece il concetto di persecuzione - chissà perché - viene tirato fuori soltanto quando vi sono dei parlamentari. Qui siamo di fronte ad una legittima e doverosa attività di perseguimento dei reati da parte della magistratura e non in una fase di persecuzione. Abbiamo sentito dire che le intercettazioni non dovrebbero essere autorizzate perché Gianni Lapis, che era titolare dell'utenza sottoposta alle venticinque intercettazioni effettuate, non sarebbe stato intercettato come tale, ma in quanto collegato con l'onorevole Francesco Saverio Romano. Non è così, perché Gianni Lapis, non è un commercialista come tanti altri. Si tratta di una persona che è stata condannata per reati molto gravi, nei confronti del quale vi erano degli accertamenti molto severi (tanto che recentemente è stato tratto in arresto) e in occasione della perquisizione della sua abitazione, o comunque nella sua disponibilità, sono state trovate somme molto rilevanti di monete straniere. Era una persona addentro a questi traffici loschi. Il collega Romano non può trincerarsi dietro una pretesa non conoscenza dei fatti, dietro una pretesa normale relazione con il commercialista. Si sapeva benissimo chi era Lapis, perché era già stato condannato e si sapeva benissimo - poi è emerso anche in seguito - di quale caratura criminosa era capace. Perciò, non si tratta di un'intercettazione indiretta nei confronti del parlamentare, è una intercettazione nei confronti di persona sottoposta ad accertamenti giudiziari. Per questa regione l'Italia dei Valori voterà convintamente a favore della proposta di maggioranza della Giunta per le autorizzazioni. In caso di voto favorevole, che noi auspichiamo, sarà stato finalmente rispettato il principio della divisione e del rispetto dei Pag. 21poteri che la Costituzione assegna a ciascuno dei massimi organi dello Stato che esercitano le funzioni sovrane. Ecco perché l'Italia dei Valori voterà convintamente a favore della proposta della Giunta (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Consolo. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Futuro e Libertà voterà, così come espresso in Giunta, per la concessione dell'autorizzazione all'utilizzo delle intercettazioni telefoniche. Durante l'esame presso la Giunta sono state avanzate alcune tesi che devo dire la verità mi sembrano... Signor presidente, se posso... non è possibile parlare in questa condizione.

PRESIDENTE. Ha ragione onorevole Consolo, pregherei il Vicepresidente Lupi di contribuire, in questo caso dall'Aula, al mantenimento di condizioni atte a consentire l'intervento.

GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, durante l'esame presso la Giunta per le autorizzazioni sono state avanzate alcune tesi realmente singolari secondo le quali, ad esempio, l'onorevole Romano sarebbe un perseguitato politico. Non si riesce a capire da quale elemento si possa trarre una simile conclusione; forse, dall'aver, l'onorevole Romano, percepito 50 mila euro in contanti tratti sul conto «Mignon» del Credit Lyonnais di Ginevra oppure dall'aver frequentato con assiduità Gianni Lapis di cui i colleghi che mi hanno preceduto hanno già detto (ricordo che quest'ultimo è già stato condannato in via definitiva per reati fiscali e oggi è in custodia cautelare in carcere per motivi analoghi) oppure ancora per la frequentazione dell'ambiente di Vito e Massimo Ciancimino, due nomi noti e non soltanto in Sicilia, esponenti notori di una associazione di stampo mafioso, con il padre Vito condannato in via definitiva ai sensi del 416-bis e il figlio accusato di riciclare il denaro di quell'associazione. Queste sono circostanze, colleghi, vi prego di meditare su questo, che non sono smentite dall'onorevole Romano, così come non è stata smentita la visita effettuata insieme a Salvatore Cintola presso lo studio del Lapis, nel 2004, per riscuotere i denari di cui si parla. Credo che ce ne sia a sufficienza. Ecco perché, per i deputati di Futuro e Libertà, non vi sono quegli estremi del fumus persecutionis che, se presenti, ma non è questo il caso, priverebbero la giurisdizione di un elemento probatorio.
Ecco perché i deputati di Futuro e Libertà voteranno pertanto per la concessione dell'autorizzazione all'utilizzo delle intercettazioni telefoniche (Applausi dei deputati del gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dionisi. Ne ha facoltà.

ARMANDO DIONISI. Signor Presidente, colleghi, la richiesta di autorizzazione per l'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche nei confronti dell'onorevole Saverio Romano si colloca nell'ambito del procedimento penale della procura di Palermo a carico di Gianni Lapis ed altri. In particolare, l'autorità giudiziaria del tribunale di Palermo chiede di acquisire agli atti venticinque intercettazioni di conversazioni telefoniche che testimonierebbero gli stretti rapporti tra Gianni Lapis e l'onorevole Romano. Conversazioni avvenute tra il 2003 e il 2004.
Per l'ipotesi accusatoria, l'onorevole Romano avrebbe messo al servizio del sodalizio criminale la sua funzione legislativa e parlamentare. L'onorevole Romano avrebbe tra l'altro favorito Lapis e Ciancimino che avevano forti interessi nel settore degli appalti della modernizzazione e della gestione del servizio di erogazione del gas. Nell'ipotesi formulata dall'accusa, l'onorevole Romano si sarebbe messo a disposizione della società del gas e avrebbe procurato contatti tra Gianni Lapis e il Pag. 22Ministero dello sviluppo economico per l'applicazione dei provvedimenti delle aziende in crisi. La richiesta per l'utilizzazione delle intercettazioni telefoniche come elemento probatorio essenziale al procedimento non ci ha convinto pienamente per le seguenti ragioni: le intercettazioni risalgono all'anno 2003 e attestano che i contatti e le frequentazioni tra il Lapis e l'onorevole Romano non sono né casuali, né occasionali; il professor Lapis era un noto professionista di Palermo, titolare, tra l'altro, di una cattedra nella facoltà di economia e commercio; parte delle intercettazioni, di cui si chiede l'utilizzazione, appaiono decontestualizzate rispetto al complesso delle indagini; è stato presentato un emendamento teso a favorire attività imprenditoriali sul territorio e ciò non può ritenersi reato se svolto in forma lecita (tra l'altro, lo stesso emendamento era stato già presentato al Senato dalla Lega Nord Padania). Sul punto del procurato incontro tra il Lapis e un funzionario del Ministero dell'economia e delle finanze, c'è da aggiungere, tra l'altro, che lo stesso non avrebbe potuto favorire illegittimamente il Lapis.
Ciò in quanto, secondo il decreto legislativo n. 270 del 1999, il Ministro e sottosegretari non hanno alcun potere decisionale da esercitare in via discrezionale, essendo i requisiti e le procedure richiesti alle aziende in crisi stabiliti per legge.
Signor Presidente, dopo un attento esame ed un approfondimento degli elementi a disposizione, confermo le perplessità che hanno orientato la mia astensione in Giunta, unitamente a quella del collega Mantini, nei confronti della relazione del collega Cassinelli che permangono anche nei confronti dell'attuale relazione per la maggioranza della Samperi.
Pertanto, ribadisco, anche in quest'Aula, la mia astensione lasciando però ai singoli deputati del mio gruppo, l'UDC, la libertà di esprimere il proprio voto in piena coscienza (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Anna. Ne ha facoltà.

VINCENZO D'ANNA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la componente del gruppo misto Popolo e Territorio ovviamente è per denegare l'uso delle intercettazioni telefoniche che riguardano l'onorevole Romano per alcune semplici evidenze che sono già state illustrate dall'onorevole Cassinelli, ma che è bene precisare e ribadire.
La prima è che queste intercettazioni sono di otto anni or sono e si è dimostrato, nel corso di questi anni con tutta una richiesta di proroga delle intercettazioni stesse, che non si tratta di intercettazioni casuali, ma mirate a registrare le conversazioni dell'onorevole Romano. Quindi, la prima grande perplessità è sull'uso delle intercettazioni nei confronti di un membro del Parlamento.
C'è un altro elemento che è esplicito ed è quello derivante dal fatto che gli episodi in sé potrebbero non interessare l'onorevole Romano in quanto l'indagine è chiaramente oltre i termini e quindi, stante le ipotesi accusatorie, il processo non si potrebbe celebrare, almeno a carico dell'onorevole Romano. Ma ciò che è bene che si sappia è che gli altri coimputati, processati nell'ambito di queste fattispecie, sono stati in gran parte assolti.
Per quanto riguarda poi l'affermazione svolta dall'onorevole Consolo sulla dazione dei cinquantamila euro sul conto corrente «Mignon», è bene che si sappia che questa è un'ipotesi accusatoria perché, allo stato, nessuno ha potuto ricondurre quella dazione di denaro all'onorevole Saverio Romano. E c'è un particolare che è curioso nel senso che, quando Lapis appunta su questo suo diario, questo suo brogliaccio, i nomi e i cognomi e le relative cifre che sono state date a vario titolo a dei soggetti, annota sempre prima il nome e poi il cognome del soggetto e tra questi soggetti c'è il nome di Romano Tronci. Per cui non si capirebbe perché, in quattro casi, si scrive prima il nome e poi il cognome mentre in un caso, Romano, dovrebbe Pag. 23essere non il nome di Romano Tronci, ma il cognome del Ministro Romano.
Detta questa evidente incongruenza, che quindi lascia il tempo che trova, credo che in questa Aula bisognerà fare una considerazione perché tutti i giudizi ormai, io l'ho sperimentato essendo neofita di questi contesti, sono politici e come tali assoggettati all'interesse politico del momento. Per cui, devo dire la verità, mi deludono sia gli accorati appelli alla moralità, sia il tono sommesso con cui un collega chiede che si persegua un altro collega.
Sono forme di ipocrisia più assoluta perché il giudizio viene espresso a seconda della comodità e dell'interesse politico del momento. Chi è e di chi si è fidato l'onorevole Romano? Del professor Lapis. E chi è il professor Lapis? È un docente universitario, un uomo di chiara fama che, quando inaugura i suoi lavori per la costruzione dei metanodotti, si pregia di invitare Lumia, il presidente della Commissione antimafia, e di avere tra i suoi soci la moglie di un noto magistrato della direzione investigativa antimafia, e si badi che non sono state affatto né processati né indagati i soci di queste società, né quelli veri né quelli occulti. Anche questo credo sia abbastanza bizzarro.
Ma la verità è che Saverio Romano, dal 14 dicembre in poi, dal momento in cui diviene Ministro, diviene egli stesso il rappresentante di un'espressione politica maggioritaria in Sicilia e, com'è capitato altre volte, alcune frange della magistratura militante vanno a colpire laddove c'è un'espressione del potere politico, di un potere che, di per sé, ontologicamente, è ritenuto colluso perché è ritenuto oggetto del voto favorevole degli elettori e quindi, come tale, erogatore di prebende, di benefici e di trame più o meno occulte che sono da presupposto per ottenere il consenso in quelle terre, salvo poi a non spiegare mai sul versante opposto perché, quando sono altri ad ottenere quel consenso, non ci debbano essere altre infiltrazioni o altre connotazioni di carattere negativo.
Quindi, ci troviamo, non di fronte a palesi evidenze, ma a tutt'altro, ci troviamo di fronte a palesi ritardi ed incongruenze. Ci troviamo, purtroppo, a decidere, com'è d'uopo in questo Parlamento, per riflessi, ripercussioni, vantaggi e svantaggi che si possono creare all'esponente del partito avversario, dimenticando che, in questa nazione, esiste e pesa come un macigno sulle istituzioni e sulla politica - e in quelle istituzioni viene svolto il ruolo del Governo e dell'opposizione -, l'ipoteca che la magistratura, un ordine dello Stato, ha inteso mettere sulla politica, negativa e collusa per antonomasia. Infatti, la politica deve essere subalterna e la magistratura deve avere un ruolo salvifico, moralizzatore, di per sé purificatore di questo ambiente politico che di per sé è corrotto.
Chi non coglie il segno dei tempi, chi finge di non capire perché oggi ha la convenienza a non capire, non è l'espressione di una superiore eticità politica o di una moralità politica. È solo espressione di un mero calcolo che sta portando il Parlamento a non contare un «fico secco» e i parlamentari a non contare nulla perché sono sotto il tallone di soggetti che non hanno responsabilità né danno conto a chicchessia dei propri errori. Fino a quando uno dei poteri dello Stato è incontrollato ed irresponsabile, tutti gli altri poteri non possono che soggiacere in alcuni casi all'arbitrio e in alcuni casi alla prevalenza di un potere che, essendo irresponsabile, non fa altro che mettere un altro potere, in questo caso il potere legislativo, sotto il tallone della diffamazione, della gogna mediatica e di tutto ciò che può rappresentare disdoro per un uomo politico che vive della propria immagine e del consenso degli elettori.
Quindi, onorevoli parlamentari, qualunque sia il risultato, vi invito a riflettere sull'esigenza di una modifica della giustizia, che porti chi ci giudica come cittadini e chi ci processa come parlamentari a dover dare conto dei propri errori, dei pregiudizi, degli abusi, dei cento trucchi procedurali come è stato fatto nel caso di Romano. Dopo ben otto anni vengono fuori intercettazioni che, per otto anni, Pag. 24non hanno interessato nessuno perché, per otto anni, Saverio Romano era un peones, un deputato qualsiasi e non un ministro di questa Repubblica.
Questa è la verità! E chi di fronte a questa verità, indipendentemente dal caso di specie, non riesce a trarre il monito che il Parlamento, il potere legislativo, emanazione del potere e della volontà popolare, non può continuare a soggiacere ad un altro ordine dello Stato che è il referente e ...

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole D'Anna...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rossomando. Ne ha facoltà.

ANNA ROSSOMANDO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Partito Democratico voterà a favore della relazione di maggioranza non tanto, come qualcuno che mi ha preceduto ha detto, per allinearsi alle richieste della magistratura, ma per continuare a stare nell'ambito della Costituzione. Vorrei solo ricordare a noi tutti di che cosa stiamo discutendo. Stiamo discutendo e decidendo sulla utilizzabilità di intercettazioni che riguardano il collega onorevole Romano.
In alcuni interventi che mi hanno preceduto, come capita spesso, si è invece esondato. Si è cioè discusso e si è entrati nel merito della valutazione del contenuto delle intercettazioni, laddove dobbiamo discutere della loro utilizzabilità sotto il profilo delle garanzie relative all'autonomia del Parlamento, non dell'utilizzabilità o di ciò che osterebbe all'utilizzabilità in senso processuale.
Non è una distinzione tecnico-giuridica neutra, perché da essa scaturiscono delle conseguenze tutte politiche e riguardano come ci collochiamo e ci atteggiamo rispetto alla Costituzione e a ciò che la stessa stabilisce. Infatti, a proposito del parlamentare, qualora venga negata l'autorizzazione all'utilizzabilità, sostanzialmente per un motivo che deve essere grave e fondato, si sottrae alla giurisdizione materiale probatorio che deve ancora essere valutato.
Si è giustamente discusso di uno degli elementi rilevanti e discriminanti per la nostra decisione e cioè l'occasionalità o meno delle intercettazioni e, quindi, della distanza di tempo del recupero delle intercettazioni di cui stiamo discutendo. Credo che nel caso di specie questo ci offra un elemento di riflessione per una discussione che abbiamo spesso fatto con riferimento alle intercettazioni e cioè siamo in un caso in cui, all'epoca della captazione (assolutamente occasionale perché riguardava altri soggetti), non fu ritenuta rilevante. Diventa rilevante nel prosieguo delle indagini e l'intercettazione viene recuperata - o meglio se ne richiede l'autorizzazione all'utilizzo - e viene reintrodotta con un approccio che è quello che è stato sempre chiesto anche da chi vuole modificare il regime delle attuali intercettazioni e cioè il fatto che l'intercettazione deve essere uno degli elementi di prova che debbono essere comprovati e correlazionati ad altri elementi di prova o mezzi di raccolta della prova. Questo è esattamente il caso che ci riguarda.
Infatti, abbiamo qui un procedimento, in un certo senso, argomentativo e logico, che pone la questione del recupero di queste intercettazioni come uno degli elementi che diventa rilevante in seguito a questo ragionamento.
Dunque, decidere e pronunciarsi sulla non utilizzabilità significa interrompere questa logica argomentativa e sottrarre alla giurisdizione il materiale che deve valutare. Significa, inoltre, entrare pesantemente, con entrambi i piedi, nell'esercizio di quel contraddittorio che è quello che, invece, noi tutti dovremmo difendere (anche a tutela della difesa).
Non vi sono, infine, giustificati e così gravi motivi - che soli possono giustificare la non utilizzabilità - quali quelli della difesa dell'autonomia del Parlamento. In questo caso - ripeto che stiamo parlando di utilizzabilità di mezzi e non di richieste di arresto o di altre questioni, che hanno una pregnanza e una rilevanza diversa - è ancora più grave, perché tutte le volte Pag. 25che parliamo di beni costituzionalmente protetti sappiamo che vi è una questione di bilanciamento tra questi beni.
Pertanto, le nostre conclusioni sono per la utilizzabilità e, quindi, voteremo a favore e concordiamo con la relazione di maggioranza. Questo per riaffermare e ripristinare quella normalità che è l'unica cosa che invochiamo - e non un'eccezionalità, non un'idea di scontro tra i poteri dello Stato -, quella normalità e legalità nel processo e del processo che riteniamo che sia a garanzia di tutte le guarentigie delle persone indagate, delle persone offese e anche del Parlamento, che con questa decisione e con questa riaffermazione ribadisce anche la propria autonomia e la propria legittimità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Signor Presidente, manifesto innanzitutto il mio rammarico per il disinteresse con cui l'Aula ascolta un tema di così grande rilevanza. Quando si affrontano temi inerenti ai diritti nel processo penale dei parlamentari, l'obbligo del rispetto del dramma di chi è coinvolto nei processi merita non certamente questi capannelli. Prego i colleghi di ascoltare la questione dell'onorevole Romano con il rispetto che si ha per la posizione di qualsiasi indagato, più che mai di un parlamentare!
Questa scelta, Presidente, deriva dalla profonda consapevolezza che il terzo comma dell'articolo 68 della Costituzione, in joint venture, in combinato disposto con l'articolo 4 della legge n. 140 del 2003, debba rivendicare, in questo momento, tutta la sua pienezza, in quest'Aula del Parlamento. Dirò, signor Presidente, che il momento del Parlamento è delicato. È un momento in cui la presenza di un Governo, che non è nato con il consenso degli elettori, deve indurre ad una difesa del Parlamento più strenua e più rigorosa. Guai se noi, in questo momento, non fossimo capaci di affermare che l'articolo 68 della Costituzione deve essere interpretato secondo quanto la Corte costituzionale in due sentenze, del 2007 e del 2010, ha ribadito e, cioè, che le intercettazioni di un parlamentare indirette, non occasionali, non possono essere utilizzate.
Su questo dato voglio che vi sia rigore e attenzione, perché non è consentito dalla Costituzione né dalla Corte costituzionale che qualcuno intercetti un vostro familiare su un'utenza diretta e voglia poi utilizzare quelle intercettazioni contro il parlamentare. Questo è un principio che dobbiamo difendere oggi e per sempre in quest'Aula e non possiamo consentire minimamente che per nessuno possa essere derogato (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Vi prego di essere tutti rigorosi perché oggi la decisione riguarda l'onorevole Romano, domani può riguardare chicchessia, di qual si voglia quadrante di questo emiciclo.
Su questo dato, signor Presidente, esigo che il Parlamento intervenga «a piedi uniti» - per usare un'espressione calcistica - con decisione, non con le mezze misure, o con l'invito alla riflessione lasciando libertà di decisione, ma interpretando correttamente la norma.
Orbene, nei confronti dell'onorevole Romano è stata disposta un'attività di intercettazione indiretta, non occasionale, ma consapevolmente tesa ad intercettare l'onorevole Romano perché fin dai decreti di intercettazione - e prego i colleghi dell'opposizione di verificare queste mie affermazioni -, fin dal 2003, signori del Parlamento, nelle richieste di proroga del 5 agosto 2003, si fa riferimento ai rapporti tra Lapis e il segretario, personaggio legato all'onorevole Romano.
Non solo: il 3 ottobre 2003 - udite, udite - per ottenere la proroga delle intercettazioni su Lapis si deposita un'intercettazione fra Lapis e l'onorevole Romano. Ma di che cosa stiamo parlando? Più atto diretto ad intercettare il parlamentare di questo non esiste! Senza dirvi che a pagina 39 - cito fatti, dati e documenti - dell'ordinanza custodiale, lo stesso giudice per le indagini preliminari Pag. 26fa espresso riferimento all'importanza delle intercettazioni che consentano di individuare la quotidianità e la costanza dei rapporti tra Lapis e Romano.
Allora, come si può parlare, come qualcuno ha efficacemente riferito - e scusate se cito lo stesso giudice dell'ordinanza - di un «ingresso accidentale del parlamentare nell'area di ascolto», di cui alla sentenza della Corte costituzionale del 2007? Come si può parlare di occasionalità, a fronte di venticinque conversazioni di cui si chiede l'utilizzabilità e a fronte di centinaia di conversazioni tra l'onorevole Romano ed il suo consulente? Lapis è consulente del parlamentare: si intercetta il consulente «per busta uno, e lettera all'altro». Venticinque intercettazioni, non una, non due - altro che occasionalità o area di incidenza occasionale - ma venticinque! E noi dubitiamo della necessità di fare rispettare l'articolo 68 della Costituzione!: deve essere rispettato per chicchessia.
Se questo non bastasse, si dice da parte dell'opposizione, con un intelligente capovolgimento di fronte, che l'onorevole Romano all'epoca - otto anni fa - non era iscritto nel registro degli indagati. Ci mancherebbe altro: se fosse stato iscritto, certamente non poteva essere intercettato. Si tratta di una banalità che mi sembra dimostri esattamente il contrario di quello che l'opposizione vuole dimostrare.
Pertanto, signori, se siamo di fronte ad un caso di questo genere e ad una situazione che, in qualche maniera, richiama molto semplicemente un'applicazione piana, semplice, serena e parlamentare dell'articolo 68, se facessimo passare, come nuovi criteri di interpretazione delle norme costituzionali, la piazza, l'interesse politico di quartiere, i rapporti personali non buoni, se consentissimo in base a questi dati l'ingresso sulle norme della Costituzione, saremmo dei pessimi parlamentari. E questo non lo dobbiamo consentire, chiunque sia il destinatario (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà)!
Vi prego - e lo dico con il sentimento di chi ha a cuore la Costituzione ed il Parlamento -, se consentiamo a qualsiasi pubblico ministero e a qualsiasi giudice per le indagini preliminari - dotto, capace e preparato che sia - di violare così pesantemente il disposto dell'articolo 68 della Costituzione, è bene che abbandoniamo le armi e, oltre al consenso, abbandoniamo anche le norme della Costituzione.
Credo che questo non debba essere consentito, signor Presidente, e chiedo all'Assemblea di votare contro l'utilizzabilità di queste intercettazioni (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Maurizio Turco. Ne ha facoltà, per due minuti.

MAURIZIO TURCO. Signor Presidente, in due minuti è difficile articolare un discorso, come hanno fatto i colleghi, però c'è un punto di riferimento che è l'intervento dell'onorevole Dionisi. Noi lo condividiamo in toto, tranne che per le conclusioni.
Come ha detto l'onorevole Dionisi, ci troviamo di fronte a intercettazioni decontestualizzate e datate. Rileggere, dopo otto anni, quelle intercettazioni alla luce dei fatti nuovi sopravvenuti, indubbiamente, comporta una riscrittura di quelle intercettazioni e una rilettura di quei fatti.
Ma quali sono i fatti nuovi? Non c'è alcun elemento nuovo che riguardi l'onorevole Romano, ci sono però elementi nuovi che riguardano il professor Lapis: il professor Lapis risulterà successivamente essere socio occulto di Massimo Ciancimino. Tra i due periodi, tra quando viene intercettato l'onorevole Romano e quando il professor Lapis è pubblicamente svelato quale socio occulto di Massimo Ciancimino, c'è un fatto molto semplice: il professor Lapis continua ad interloquire con tutte le istituzioni, ha rapporti con il Presidente della Commissione antimafia, non risulta nemmeno di striscio in alcun documento, neanche giornalistico, come possibile sospettato di aver rapporti con Massimo Ciancimino, grazie al quale - grazie a quei rapporti - oggi si leggono in maniera diversa quelle intercettazioni. Pag. 27
Pertanto, noi non possiamo accettare questo modo di procedere, non possiamo neanche accettare, scusate colleghi tutti, di condividere la vostra visione dei rapporti con il territorio. Lo avete detto tutti, può capitare. A noi no, perché abbiamo una visione e una pratica della politica diversa dalla vostra! Quindi, voteremo contro la richiesta della Giunta (Applausi di deputati dei gruppi Partito Democratico e Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazione - Doc. IV, n. 24-A)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Avverto che ai sensi dell'articolo 51, comma 2, ultimo periodo, del Regolamento è stata richiesta dal prescritto quorum di deputati la votazione a scrutinio segreto sulla proposta della Giunta in esame.
Secondo la prassi interpretativa consolidata, cristallizzata nella riunione della Giunta per il Regolamento del 7 marzo 2002 e confermata da diversi ulteriori precedenti, la richiesta può essere accolta.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 52, comma 3, del Regolamento, chi ha sottoscritto una richiesta di votazione a scrutinio segreto deve essere presente al momento del voto, altrimenti la sua firma si intende ritirata.
Come avvenuto in precedenti analoghe circostanze (rimando alle sedute del 22 settembre 2011, del 12 ottobre 2005, del 22 giugno 1993), darò lettura dell'elenco dei deputati che hanno sottoscritto la richiesta al fine di verificarne la presenza in Aula, vi prego di alzare la mano: Moffa, Calearo Ciman, Catone, Cesario, D'Anna, Grassano, Gianni, Guzzanti, Lehner, Marmo, Milo, Mottola, Nola, Orsini, Pionati, Pisacane, Polidori, Razzi, Ruvolo, Scilipoti, Siliquini, Stasi, Taddei, Palmieri, Antonino Foti, Iannaccone, Porfidia, Lainati, Pagano, Belcastro, Mazzuca, Stracquadanio, Gioacchino Alfano, Cannella, Baccini, Germanà, Vincenzo Antonio Fontana, Torrisi, Garofalo. Mi sembra che i trenta deputati richiesti dal Regolamento siano presenti.
Tre minuti per consentire agli uffici di togliere dall'elenco i nomi dei deputati richiedenti che sono risultati assenti.
Essendo presente il prescritto numero di deputati ai fini della richiesta di scrutinio segreto, fissato in numero di trenta, si può procedere alla votazione segreta mediante procedimento elettronico sulla proposta della Giunta di concedere l'autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche nei confronti del deputato Romano, di cui al Doc. IV, n. 24-A.
Ancora un attimo per consentire agli uffici di procedere.
Ricordo che chi intende concedere l'autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche dovrà votare «sì», mentre chi intende negare la suddetta autorizzazione dovrà votare «no». Ripeto: chi intende concedere l'autorizzazione dovrà votare «sì», chi intende negarla dovrà votare «no».
Passiamo ai voti.
Indico la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sulla proposta della Giunta di concedere l'autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche nei confronti del deputato Romano.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Cicchitto, Bruno, Cesare Marini, Sposetti, Vernetti e Recchia...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:

Presenti 550
Votanti 546
Astenuti 4
Maggioranza 274
Voti favorevoli 286
Voti contrari 260
(La Camera approva - Vedi votazionia ).

Pag. 28

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data odierna, il deputato Renato Cambursano, già iscritto al gruppo parlamentare Italia dei Valori, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Misto, cui risulta pertanto iscritto. Comunico, altresì, che, con ulteriore lettera pervenuta sempre in data odierna, il deputato Cambursano ha rassegnato le sue dimissioni dal mandato parlamentare. Tali dimissioni saranno poste all'ordine del giorno dell'Assemblea in una prossima seduta.

Su un lutto del deputato Anna Maria Bernini Bovicelli.

PRESIDENTE. Comunico che la collega Anna Maria Bernini Bovicelli è stata colpita da un grave lutto: la perdita del coniuge, professor Bovicelli. Alla collega la Presidenza della Camera ha già fatto pervenire le espressioni della più sentita partecipazione al suo dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Inversione dell'ordine del giorno (ore 12,19).

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Signor Presidente, chiedo il rinvio della discussione delle mozioni Reguzzoni ed altri n. 1-00769, Monai ed altri n. 1-00772, Meta ed altri n. 1-00773 e Biasotti ed altri n. 1-00778, concernenti in particolare l'aeroporto di Malpensa, al punto due dell'ordine del giorno, con la speranza che si possa trovare un accordo sul testo con il Governo e le altre forze politiche, e l'anticipo del punto otto dell'ordine del giorno, relativo alle dimissioni dell'onorevole Pirovano.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI (ore 12,20)

PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, la richiesta di inversione dell'ordine del giorno si intende accolta.

Dimissioni del deputato Ettore Pirovano.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le dimissioni dell'onorevole Ettore Pirovano.
Comunico che, in data 6 dicembre 2011, è pervenuta alla Presidenza la seguente lettera dell'onorevole Ettore Pirovano: "Onorevole Presidente, con la presente rassegno le mie dimissioni dalla carica di deputato al fine di poter espletare in modo pieno ed esclusivo le mie funzioni di presidente della provincia di Bergamo.
Ciò a prescindere da ogni valutazione circa la compatibilità o meno di tale carica con quella di parlamentare a seguito della sentenza n. 277 del 2011 della Corte costituzionale. Le sarò grato se vorrà sottoporre le mie dimissioni all'Assemblea con la massima tempestività.
Desidero indirizzare a Lei e a tutta l'Assemblea un vivo ringraziamento per la preziosa comune esperienza istituzionale e umana da me condivisa in questi anni di lavoro parlamentare con tutti i colleghi deputati. Nell'augurarLe buon lavoro, Le porgo i migliori saluti.
Firmato: "Ettore Pirovano" (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

Sull'accettazione delle dimissioni l'Assemblea è chiamata a procedere ad una votazione, atteso che non è applicabile l'articolo 17-bis, comma 2, del Regolamento, a norma del quale la Camera prende atto, senza procedere a votazioni, delle dimissioni motivate dall'opzione per una carica incompatibile.
Infatti, come riferitomi dal presidente Migliavacca, con lettera del 14 dicembre scorso, è ancora in corso presso la Giunta delle elezioni l'esame delle cariche di presidente Pag. 29di provincia ai fini del giudizio di compatibilità con il mandato parlamentare.
Resta pertanto inteso che, qualunque dovesse essere l'esito dell'odierna votazione sull'accettazione delle dimissioni del deputato Pirovano, esso non potrà in ogni caso pregiudicare le future determinazioni della Giunta delle elezioni.
Avverto che, ai sensi dell'articolo 49, comma 1, del Regolamento, la votazione avrà luogo a scrutinio segreto mediante procedimento elettronico.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Pirovano. Ne ha facoltà.

ETTORE PIROVANO. Signor Presidente, colleghe e colleghi, vorrei ringraziare voi tutti, e lo farò, ovviamente non in Aula, con i colleghi del Senato. Vorrei ricordarvi che sono entrato in quest'Aula nel giugno del 1996, sino al 2001. Dal 2001 al 2008 sono stato in Senato e ho avuto l'onore di essere anche presidente del gruppo della Lega al Senato, quando l'onorevole Schifani era presidente del gruppo di Forza Italia.
Poi sono stato rimesso qui, perché da noi non ci si candida: nella Lega siamo scelti. Sono onorato e ringrazio il movimento della Lega, che mi ha dato l'opportunità di essere rappresentante del mio territorio nei due rami del Parlamento.
Nel 2009, allora in perfetta sintonia con le leggi che prevedevano che un parlamentare potesse essere eletto e mantenere la doppia carica di parlamentare e di presidente di una provincia, sono stato eletto, e da allora svolgo, insieme all'attività di parlamentare, quella di presidente di provincia.
So benissimo che la sentenza che è ancora in discussione omologherà, a breve, i presidenti di provincia ai sindaci di città con abitanti superiori a ventimila. Nelle more di questa decisione e nel rispetto del voto che reputo più vicino umanamente, che è quello che si ottiene dalla propria terra, venendo eletti con una preferenza chiara e dichiarata insieme alla coalizione della quale si fa il rappresentante, opto, e credo che voi capiate il perché, per restare presidente di provincia, anche perché, nonostante gli attacchi dei giornali, voi tutti sapete benissimo che, vista la mia classe 1949 e le quattro legislature che ho alle spalle, non vi è alcun altro motivo, se non una scelta libera di avere soltanto un unico impegno istituzionale.
Vi ringrazio e conto sulla vostra approvazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

PRESIDENTE. Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'accettazione delle dimissioni del deputato Pirovano.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Veltroni, Pes, Lehner, Pionati, Gianni, Gatti, Palmieri, Gioacchino Alfano, Nola, D'Antoni, Laboccetta, Stasi, Taddei...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:

Presenti 481
Votanti 478
Astenuti 3
Maggioranza 240
Voti favorevoli360
Voti contrari 118

(La Camera approva - Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania - Vedi votazionia ).

Ringraziamo l'onorevole Pirovano per gli anni in cui è stato componente di questa Camera e gli auguriamo buon lavoro come presidente della provincia di Bergamo (Applausi).

Proclamazione di un deputato subentrante (ore 12,30).

PRESIDENTE. Dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito dell'accettazione, nella seduta Pag. 30odierna, delle dimissioni del deputato Ettore Pirovano, comunico che la Giunta delle elezioni ha accertato, nella seduta del 14 dicembre 2011 - ai sensi dell'articolo 86, comma 1, del Testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 - che il candidato che, nell'ordine progressivo della stessa lista n. 6 - Lega Nord nella medesima III Circoscrizione Lombardia 1, segue immediatamente l'ultimo degli eletti risulta essere Fabio Meroni.
Do atto alla Giunta di questo accertamento e proclamo deputato, a norma dell'articolo 17-bis, comma 3, del Regolamento, per la III Circoscrizione Lombardia 1, Fabio Meroni.
Si intende che da oggi decorre il termine di venti giorni per la presentazione di eventuali ricorsi.

Sull'ordine dei lavori (ore 12,31).

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, mentre continuano i saluti di congedo, dovremmo ora passare, perché così prevede l'ordine del giorno, al seguito della discussione delle mozioni Reguzzoni ed altri n. 1-00769, Monai ed altri n. 1-00772, Meta ed altri n. 1-00773 e Biasotti ed altri n. 1-00778, concernenti iniziative in materia di accordi bilaterali nel settore del trasporto aereo, con particolare riferimento alla questione dell'operatività della compagnia Singapore Airlines presso l'aeroporto di Malpensa.

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Signor Presidente, come avevo già accennato prima, chiediamo il rinvio ad altra seduta del seguito della discussione delle mozioni Reguzzoni ed altri n. 1-00769, Monai ed altri n. 1-00772, Meta ed altri n. 1-00773 e Biasotti ed altri n. 1-00778, in modo sia da consentire la presenza del Ministro - e lo avevamo già chiesto in altre occasioni - sia da riuscire a condividere un testo anche con agli altri colleghi.

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, in attesa del proseguimento dei lavori sulle stesse mozioni, nonché della presenza del Ministro rinviamo questo punto all'ordine del giorno, rimane così stabilito.
Adesso dovremmo passare alla votazione per l'elezione di un segretario di Presidenza. Poiché per lo svolgimento di questo punto all'ordine del giorno è richiesta la preparazione dei seggi per la votazione, dovremo sospendere la seduta.

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Signor Presidente, relativamente a questo punto, a nome del gruppo Lega Nord, proponiamo il collega, onorevole Dussin.

PRESIDENTE. Onorevole Montagnoli, questo non è previsto: non è prevista la presentazione di candidature.
Penso che dieci minuti siano sufficienti per allestire il seggio.

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, non me ne voglia. Non mi voglio minimamente sostituire a lei. Lei non lo può fare, però mi consenta di ricordare che dopo questo voto, abbiamo altre votazioni su delle autorizzazioni. Siccome vedo un certo movimento in Aula, mi permetto solo di ricordarlo.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Giachetti, la Presidenza avrebbe provveduto ad informare l'Aula in tal senso.

Pag. 31

FABIO EVANGELISTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, avevo già posto il problema ieri, mentre presiedeva i lavori l'onorevole Leone. Noi abbiamo eccepito sull'opportunità di procedere a questa votazione prima della riunione dell'Ufficio di Presidenza, che doveva determinare l'invarianza di spese per questo secondo rappresentante, quale segretario dell'Ufficio di Presidenza, esponente della Lega.
Reiteriamo questa mattina la richiesta, visto che l'Ufficio di Presidenza non è stato ancora convocato.

PRESIDENTE. Onorevole Evangelisti, non posso che rispondere alla sua richiesta con le stesse parole con le quali ha risposto il Presidente Leone. C'è stata, infatti, su questo punto un'interpretazione all'unanimità della Giunta per il Regolamento e la Conferenza dei presidenti di gruppo ha provveduto alla calendarizzazione. Non sarebbe, quindi, comunque in potere di questa Presidenza disporre diversamente e, dunque, procederemo all'elezione del segretario di Presidenza.
Sospendo per dieci minuti la seduta, che riprenderà alle ore 12,45.

La seduta, sospesa alle 12,35, è ripresa alle 13.

Votazione per l'elezione di un Segretario di Presidenza.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione per l'elezione di un segretario di Presidenza.
Ricordo che la Giunta per il Regolamento, con parere espresso nella riunione del 7 dicembre 2011, ha deliberato di consentire, in deroga all'articolo 5, commi 4 e 6 del Regolamento - deroga da intendersi di carattere del tutto eccezionale e limitata alla sola XVI legislatura - di procedere all'elezione di un ulteriore segretario di Presidenza appartenente al gruppo Lega Nord Padania, al fine di integrare la composizione dell'Ufficio di Presidenza con un ulteriore rappresentante di tale gruppo.
Avverto che - in analogia a quanto previsto all'articolo 5, comma 6, del Regolamento - ciascun deputato può scrivere sulla propria scheda un solo nominativo.
Le schede recanti più di un nominativo saranno considerate nulle.
Risulterà eletto il deputato che, appartenendo al gruppo della Lega Nord Padania, otterrà il maggior numero di voti.
Ricordo altresì che, secondo il parere unanime espresso dalla Giunta per il Regolamento il 30 settembre 1998, le operazioni di scrutinio saranno effettuate dai deputati segretari.
Avverto che la Presidenza ha autorizzato a votare per primi alcuni deputati che ne hanno fatta espressa e motivata richiesta con congruo anticipo rispetto all'inizio dell'appello nominale.
Per dare ordine all'affluenza alle urne invito i deputati segretari a procedere alla chiama.
Indico la votazione per schede.
(Segue la votazione).

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico che la Camera è in numero legale.
Invito, quindi, i deputati segretari a procedere allo spoglio delle schede nella sala dei Ministri.

Sull'ordine dei lavori (ore 14,33).

PRESIDENTE. Sulla base di numerose richieste pervenutemi da deputati di diversi gruppi, se non vi sono obiezioni, potremo procedere - previa una brevissima sospensione della seduta necessaria per riconfigurare il sistema elettronico di votazione - alla discussione degli argomenti previsti ai punti n. 4, 5 e 6 dell'ordine del giorno.

Pag. 32

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, mentre aspettavo la fine della votazione, mi era giunta voce - magari è utile verificarla - che non vi fosse richiesta di votazione nominale mediante procedimento elettronico. In quel caso, non c'è bisogno di riconfigurare nulla e possiamo procedere direttamente alle votazioni. Se ho capito male io, possiamo sospendere.

PRESIDENTE. Prendo atto che la richiesta di votazione nominale mediante procedimento elettronico è ritirata. Quindi, non è necessario sospendere la seduta.

Discussione di un documento in materia di insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione (ore 14,35).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del seguente documento: Relazione della Giunta per le autorizzazioni su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti della deputata Sbai (Doc. IV-quater, n. 16).
La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse dal deputato Sbai nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

(Discussione - Doc. IV-quater, n. 16)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Castagnetti.

PIERLUIGI CASTAGNETTI, Relatore. Signor Presidente, mi rimetto alla relazione scritta. La Giunta ha concordato all'unanimità di negare l'autorizzazione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Follegot. Ne ha facoltà.

FULVIO FOLLEGOT. Signor Presidente, mi rimetto alla relazione scritta del relatore in cui esplica i fatti avvenuti e che nell'esposizione condivido integralmente. Vorrei però fare un'osservazione: il relatore cerca di dimostrare che deve comunque esserci un nesso funzionale tra quanto dichiarato in un'intervista e un atto parlamentare tipico. Anche in altre occasioni ho sostenuto che non è necessario che vi sia questo nesso funzionale. Comunque, il nostro voto sarà favorevole alla proposta del relatore.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Palomba. Ne ha facoltà.

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, poiché la deliberazione della Giunta è stata assunta all'unanimità, ovviamente il gruppo dell'Italia dei Valori è favorevole. Non svolgo l'intervento, ma chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale del mio intervento per questo e per gli altri casi successivi, così non la disturbo più.

PRESIDENTE. Onorevole Palomba, sta bene, tuttavia per le prossime volte le chiedo la cortesia di rinnovarmi la richiesta.
È iscritto a parlare l'onorevole Consolo. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, intendo svolgere telegraficamente il mio intervento in sede di dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Sta bene.
Constato l'assenza dell'onorevole Mantini, iscritto a parlare: s'intende che vi abbia rinunziato. Pag. 33
Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.

(Dichiarazioni di voto - Doc. IV-quater, n. 16)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palomba, il quale ha già dichiarato che intende consegnare il suo intervento.
Onorevole Palomba, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Consolo. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, il gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo, trattandosi di un caso scolastico, tipico, classico di attività legata alle funzioni parlamentari, è per accogliere il deliberato della Giunta che propone l'insindacabilità.
Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Consolo, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Constato l'assenza dell'onorevole Mantini, che aveva chiesto di intervenire per dichiarazione di voto: s'intende che vi abbia rinunziato.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazione - Doc. IV-quater, n. 16)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione la proposta della Giunta di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento di cui al Doc. IV-quater, n. 16 concernono opinioni espresse dal deputato Sbai, nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
(È approvata).

La Camera approva all'unanimità.

Discussione di una domanda di autorizzazione a procedere all'acquisizione di tabulati telefonici del deputato Granata (Doc. IV, n. 16-A) (ore 14,37).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame del seguente documento: domanda di autorizzazione all'acquisizione di tabulati telefonici nei confronti del deputato Granata (nella sua qualità di persona offesa nel procedimento penale n. 2002/11 I RG Ignoti).
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea (vedi calendario).

(Discussione - Doc. IV, n. 16-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla discussione della relazione della Giunta che propone di concedere l'autorizzazione.
Ha facoltà di parlare il presidente della Giunta, onorevole Castagnetti, in sostituzione del relatore, onorevole Gava, nel frattempo dimessosi dalla Giunta.

PIERLUIGI CASTAGNETTI, Presidente della Giunta per le autorizzazioni in sostituzione del relatore. Signor Presidente, anche in questo caso mi rimetto al testo scritto della relazione. La Giunta all'unanimità ha proposto di concedere l'autorizzazione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Follegot. Ne ha facoltà.

FULVIO FOLLEGOT. Signor Presidente, la Giunta per le autorizzazioni ha votato all'unanimità, quindi, il parere è favorevole alla proposta del relatore.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.

Pag. 34

(Dichiarazioni di voto - Doc. IV, n. 16-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palomba. Ne ha facoltà.

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, l'Italia dei Valori voterà a favore e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Palomba, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Consolo. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto, ma sottolineo inoltre che il gruppo Futuro e Libertà è d'accordo con le conclusioni della Giunta; peraltro, le stesse fanno seguito ad una richiesta specifica dell'onorevole Granata.

PRESIDENTE. Onorevole Consolo, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Constato l'assenza dell'onorevole Mantini, che aveva chiesto di intervenire in dichiarazione di voto: s'intende che vi abbia rinunziato.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Anna. Ne ha facoltà.

VINCENZO D'ANNA. Signor Presidente, intervengo a titolo personale. Conosco l'onorevole Granata anche se non conosco i fatti che gli sono ascritti, ma per una questione di principio sono contrario a concedere l'autorizzazione anche se la chiede l'onorevole Granata stesso. Credo, infatti, che, in questo senso, si tuteli la funzione di rappresentanza parlamentare.

PRESIDENTE. Onorevole D'Anna, le ricordo che in questo caso l'onorevole Granata è la persona offesa per cui è nel suo interesse concedere l'autorizzazione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Samperi. Ne ha facoltà.

MARILENA SAMPERI. Signor Presidente, anche il Partito Democratico è favorevole a concedere i tabulati. Si tratta di telefonate minatorie che l'onorevole Granata avrebbe ricevuto e, quindi, è opportuno che venga data l'autorizzazione perché così potrà essere più semplice scoprire gli eventuali colpevoli.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazione - Doc. IV, n. 16-A)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione la proposta della Giunta di concedere l'autorizzazione all'acquisizione di tabulati telefonici del deputato Granata.

(È approvata con un voto contrario).

Discussione di una domanda di autorizzazione a procedere in giudizio avanzata nei confronti di Vincenzo Lo Zito (Doc. IV, n. 22-A) (ore 14,47).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame del seguente documento: domanda di autorizzazione a procedere in giudizio, ai sensi dell'articolo 313 del codice penale, avanzata nei confronti di Vincenzo Lo Zito per il reato di vilipendio delle Assemblee legislative di cui all'articolo 290 del medesimo codice penale (Doc. IV, n. 22-A).
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea (vedi calendario).

Pag. 35

(Esame - Doc. IV, n. 22-A)

PRESIDENTE. Passiamo discussione della relazione della Giunta che propone di negare l'autorizzazione.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Castagnetti.

PIERLUIGI CASTAGNETTI, Relatore. Signor Presidente, anche in questo caso mi rimetto alla relazione scritta. La Giunta all'unanimità ha deciso di negare l'autorizzazione.

PRESIDENTE. Constato l'assenza dell'onorevole Paolini, iscritto a parlare: s'intende che vi abbia rinunziato.
Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palomba. Ne ha facoltà.

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, su questo caso vorrei dire soltanto pochissime parole. Qui si tratta di vedere se concedere o meno l'autorizzazione a procedere nei confronti del maresciallo della Forestale Lo Zito il quale ha criticato, magari in termini un po' vivaci, la Camera dei deputati. L'Italia dei Valori voterà a favore della proposta della Giunta del resto assunta all'unanimità. Difendere il prestigio del Parlamento ricorrendo ad un articolo del codice penale significa essere davvero all'ultima spiaggia.
Il prestigio delle istituzioni va guadagnato giorno per giorno, dentro le istituzioni e attraverso il loro modo di operare. Nella crisi odierna, che non è solo crisi finanziaria, ma anche morale, di autostima e di fiducia nel futuro, il mondo della politica è in affanno. Perseguire tutti i cittadini che ne parlano male non risolverebbe niente, rischierebbe anzi di farci sprofondare nel ridicolo. È solo affrontando con forza la questione morale che si pone questa istituzione al di sopra di qualsiasi critica.
Signor Presidente chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. La Presidenza lo consente sulla base dei criteri costantemente seguiti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Consolo. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, il gruppo di Futuro e Libertà per il Terzo Polo è concorde con le conclusioni, peraltro unanimi, della Giunta e, quindi, conclude per negare l'autorizzazione a procedere ai sensi dell'articolo 313 del codice penale.
Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Consolo, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazione - Doc. IV, n. 22-A)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione la proposta della Giunta di negare l'autorizzazione. Faccio presente che coloro che intendono votare per la concessione dell'autorizzazione devono votare no, mentre coloro che intendono votare per il diniego dell'autorizzazione devono invece votare sì.
(È approvata all'unanimità).

Colleghi, prima di procedere agli ultimi adempimenti, consentitemi di rivolgere a tutti gli auguri di buon Natale (Applausi). Domani continueranno i lavori con le interpellanze urgenti ma credo che non avremo un'aula così gremita. Quindi, buon Natale a tutti e buon anno.

Modifica nella costituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale.

PRESIDENTE. Comunico che la Commissione parlamentare di inchiesta sui Pag. 36fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, istituita con deliberazione della Camera del 13 luglio 2010, ha proceduto, in data odierna, all'elezione di un vicepresidente, in sostituzione dell'onorevole Giuseppe Galati, a suo tempo cessato dalla carica in quanto entrato a far parte del Governo.
È risultato eletto il deputato Deborah Bergamini.

Modifica nella denominazione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunico che il deputato Arturo Iannaccone, vicepresidente del gruppo parlamentare Misto in rappresentanza della componente politica «Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia (Grande Sud)», con lettera pervenuta in data odierna ha reso noto che la nuova denominazione della componente è «Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia».

Sull'ordine dei lavori (ore 14,50).

ANGELO COMPAGNON. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, per mettere al corrente l'Assemblea, per chi non lo sapesse, finalmente anche una buona notizia. Più volte in quest'Aula siamo intervenuti in molti in favore della liberazione degli italiani sequestrati dai pirati sulle navi.
L'8 febbraio 2011 veniva sequestrata la Savina Caylyn, ultima nave italiana dell'armatore D'Amato, ancora nelle mani dei sequestratori. Le agenzie hanno finalmente annunciato la liberazione che è avvenuta oggi. Su questa Savina Caylyn tra gli altri c'erano cinque italiani che venivano trattati brutalmente come da testimonianze che sono state appurate. Pertanto, dopo essere intervenuto molte volte affinché il Governo e tutti quelli che potevano facessero o tentassero di fare qualcosa in più di quanto non era stato fatto in precedenza, oggi siamo qui a sottolineare che finalmente anche l'ultima nave italiana con i nostri compatrioti è stata liberata e alla vigilia di Natale mi pare non solo una notizia bellissima ma anche di buon auspicio (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Compagnon, per la bella notizia.

ELISABETTA ZAMPARUTTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELISABETTA ZAMPARUTTI. Signor Presidente, indubbiamente la notizia, di cui ha dato conto il collega Compagnon in Aula, della liberazione di ostaggi anche italiani da parte dei pirati somali è positiva ed è un fatto di cui come radicali ci siamo occupati. Ma proprio a fronte di questa notizia così positiva vorrei richiamare l'attenzione su un'altra questione di cui la Camera dei deputati, in particolare la Commissione esteri, si è occupata ed è la questione dei residenti nel campo Ashraf, un campo che si trova in Iraq, dove risiedono oltre tremila persone appartenenti alla resistenza iraniana.
Ora su queste persone incombe una minaccia annunciata che è quella della chiusura e dello smantellamento del campo entro la fine dell'anno. Mancano quindi circa dieci giorni e questo significherebbe, in assenza di tutele e di garanzie da parte della comunità internazionale, il verificarsi di un'autentica strage.
Sono persone che subiscono la decisione dell'Iraq che, sotto pressione iraniana, ha deciso, appunto, di smantellare il campo, con il rischio di una loro dispersione o all'interno dell'Iraq o, peggio ancora, con un rimpatrio forzato in Iran.
La Commissione affari esteri questa estate aveva impegnato il Governo quantomeno su un'assistenza umanitaria da concedere a queste persone, alcune delle Pag. 37quali sono rimaste gravemente ferite mentre altre sono decedute nel corso di un attacco armato avvenuto l'8 aprile scorso da parte delle forze irachene, sempre sotto pressione iraniana. È questo uno dei tanti atti, che si possono definire intimidatori, che si sono commessi a danno di queste persone. Alcuni di questi feriti, tuttavia, sono riusciti ad arrivare nel nostro Paese, ma occorre che altre persone prima che sia chiuso, appunto, il campo, possano raggiungere il nostro Paese. Su questo anche il Ministro degli affari esteri, Terzi di Sant'Agata, si è pubblicamente espresso nel tentativo di trovare una soluzione.
Pertanto, chiedo alla Presidenza di riportare al Ministro Terzi di Sant'Agata questa urgenza e anche questa angoscia, che voglio esprimere, rispetto al destino che riguarda queste persone, rispetto alle quali è possibile non solo fornire un'assistenza umanitaria, ma riuscire anche a trovare, in ambito internazionale, una soluzione politica che garantisca loro il rispetto di diritti umani fondamentali, in particolare, consentendo all'alto Commissariato dei diritti umani per i rifugiati di espletare il proprio mandato riconoscendo, su base individuale, lo status di rifugiato, il che consentirebbe una maggiore garanzia di tutela della loro dignità e della loro invulnerabilità dal punto di vista fisico che, altrimenti, sarebbe fortemente pregiudicata.

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Zamparutti.

ELISABETTA ZAMPARUTTI. Pertanto, ho colto questo momento di chiusura dei nostri lavori per chiedere un impegno, in tempi strettissimi, ad accogliere altri feriti e malati del campo.

PRESIDENTE. Onorevole Zamparutti, la sua richiesta sarà inoltrata dalla Presidenza al Ministero degli affari esteri.
Prendo atto che l'onorevole Barbato, che aveva chiesto di parlare, vi ha rinunciato.

Per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 14,55).

IVANO STRIZZOLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

IVANO STRIZZOLO. Signor Presidente, vorrei sollecitare, per l'ennesima volta, per il suo tramite, il Governo - è chiaro che vi è un nuovo Governo - per avere risposta ad alcune interrogazioni che ho rivolto circa tutta una serie di disservizi legati a Trenitalia, a questa società, a questa compagnia, che, non dimentichiamolo, è totalmente a capitale pubblico e che in diverse parti del nostro Paese o sta riducendo i collegamenti ferroviari o questi collegamenti sono svolti in maniera non puntuale e talvolta anche con una scarsa qualità nei servizi offerti, con una scarsa pulizia dei vagoni, soprattutto per quanto riguarda le linee locali regionali, che sono utilizzate, per la maggior parte, da pendolari, lavoratori, studenti, famiglie e privati cittadini.
Credo che sia necessario che vi sia un intervento da parte del Governo. Tra l'altro, preannunzio che ho depositato anche oggi un'interrogazione per evidenziare quanto una parte del territorio del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale stanno segnalando attraverso alcune amministrazioni locali per la soppressione di alcune fermate, in particolare sulla tratta Trieste-Venezia, che vanno a penalizzare comunità locali legate anche alla presenza di attività economiche, produttive e turistiche, oltre che penalizzando l'utenza normale, le famiglie e le persone oltre che, come dicevo, le imprese.
Evidentemente, Trenitalia non può continuare a distogliere ingenti risorse per effettuare investimenti. Siamo d'accordo che vengano fatti per migliorare il servizio dei vari Eurostar e Freccia Rossa. Tra l'altro, come almeno si legge sui giornali, qui vi sono anche delle inaccettabili restrizioni per quanto riguarda gli utenti che appartengono a classi «basse» di viaggiatori.
Ciò non è accettabile in un Paese come il nostro, moderno come l'Italia.
Pag. 38
Per cui, ci sia una presa di coscienza da parte del Governo per dare direttive a Trenitalia, che rimane, è ancora una società pubblica che si alimenta con fondi pubblici per dare servizi migliori, in particolare agli utenti, ai pendolari - studenti e lavoratori - che sono i più penalizzati nei servizi erogati da Trenitalia.

MARCO ZACCHERA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARCO ZACCHERA. Signor Presidente, intervengo per sollecitare la risposta ad un'interrogazione presentata il 3 agosto di quest'anno sui rapporti di doppia imposizione fiscale con Taiwan. È una situazione che merita di essere affrontata perché tutti gli altri Paesi dell'Unione europea hanno risolto questo problema, stanti anche i migliori rapporti che ci sono con la Cina continentale, ma l'Italia è assente. I nostri imprenditori riescono con difficoltà a muoversi con Taiwan e soprattutto i taiwanesi non riescono a venire ad investire in Italia. In questo momento, invece, ci farebbe molto comodo.
Grazie quindi per la sottolineatura e ricambio gli auguri.

PRESIDENTE. Onorevole Zacchera, la Presidenza si farà carico di sollecitare la risposta del Governo alla interrogazione da lei richiamata.

Proclamazione del risultato della votazione per l'elezione di un Segretario di Presidenza.

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione per l'elezione di un segretario di Presidenza:
Presenti e votanti 450

Ha ottenuto voti:
il deputato Dussin319

Voti dispersi11
Schede bianche61
Schede nulle59

Proclamo eletto segretario di Presidenza l'onorevole Dussin, al quale vanno i nostri auguri di buon lavoro.

Hanno preso parte alla votazione:
Deputati:

Abelli Gian Carlo
Adornato Ferdinando
Agostini Luciano
Albonetti Gabriele
Alessandri Angelo
Alfano Gioacchino
Allasia Stefano
Amici Sesa
Angeli Giuseppe
Aprea Valentina
Argentin Ileana
Bachelet Giovanni Battista
Baldelli Simone
Barani Lucio
Barbaro Claudio
Barbi Mario
Baretta Pier Paolo
Beccalossi Viviana
Bellanova Teresa
Bellotti Luca
Beltrandi Marco
Benamati Gianluca
Berardi Amato
Bergamini Deborah
Bernardini Rita
Berretta Giuseppe
Berruti Massimo Maria
Biasotti Sandro
Biava Francesco
Binetti Paola
Bitonci Massimo
Bobba Luigi
Bocci Gianpiero
Boccia Francesco
Bocciardo Mariella
Boccuzzi Antonio
Boffa Costantino
Bonavitacola Fulvio
Bonciani Alessio
Bonino Guido
Bordo Michele
Bosi Francesco
Bossa Luisa
Braga Chiara
Bragantini Matteo Pag. 39
Brancher Aldo
Brandolini Sandro
Bratti Alessandro
Bressa Gianclaudio
Briguglio Carmelo
Brugger Siegfried
Brunetta Renato
Bruno Donato
Buonanno Gianluca
Burtone Giovanni Mario Salvino
Calderisi Giuseppe
Calgaro Marco
Callegari Corrado
Calvisi Giulio
Cambursano Renato
Cannella Pietro
Capano Cinzia
Capodicasa Angelo
Cardinale Daniela
Carella Renzo
Carra Enzo
Carra Marco
Casero Luigi
Casini Pier Ferdinando
Cassinelli Roberto
Castagnetti Pierluigi
Castellani Carla
Castiello Giuseppina
Catanoso Basilio
Causi Marco
Cavallaro Mario
Cavallotto Davide
Cazzola Giuliano
Ceccacci Rubino Fiorella
Cenni Susanna
Cera Angelo
Ceroni Remigio
Cesario Bruno
Cesaro Luigi
Chiappori Giacomo
Ciccanti Amedeo
Ciccioli Carlo
Cicu Salvatore
Cilluffo Francesca
Ciriello Pasquale
Codurelli Lucia
Colaninno Matteo
Colombo Furio
Colucci Francesco
Comaroli Silvana Andreina
Commercio Roberto Mario Sergio
Compagnon Angelo
Concia Anna Paola
Consiglio Nunziante
Consolo Giuseppe
Conte Gianfranco
Conte Giorgio
Contento Manlio
Corsaro Massimo Enrico
Coscia Maria
Cosenza Giulia
Costa Enrico
Crosetto Guido
Crosio Jonny
Cuomo Antonio
Cuperlo Giovanni
D'Alema Massimo
D'Alessandro Luca
Dal Lago Manuela
Dal Moro Gian Pietro
Damiano Cesare
D'Amico Claudio
D'Anna Vincenzo
D'Antona Olga
D'Antoni Sergio Antonio
De Angelis Marcello
De Biasi Emilia Grazia
De Camillis Sabrina
De Corato Riccardo
Delfino Teresio
Della Vedova Benedetto
Dell'Elce Giovanni
Del Tenno Maurizio
De Micheli Paola
De Nichilo Rizzoli Melania
De Pasquale Rosa
Desiderati Marco
De Torre Maria Letizia
Di Biagio Aldo
Di Cagno Abbrescia Simeone
Di Centa Manuela
D'Incecco Vittoria
Dionisi Armando
D'Ippolito Vitale Ida
Distaso Antonio
Di Virgilio Domenico
Di Vizia Gian Carlo
Dozzo Gianpaolo
Duilio Lino
Dussin Guido
Esposito Stefano
Fabi Sabina
Fadda Paolo
Faenzi Monica Pag. 40
Fallica Giuseppe
Farina Gianni
Farina Renato
Farinone Enrico
Fedriga Massimiliano
Ferranti Donatella
Ferrari Pierangelo
Fiano Emanuele
Fiorio Massimo
Fioroni Giuseppe
Fluvi Alberto
Fogliardi Giampaolo
Fogliato Sebastiano
Follegot Fulvio
Fontana Gregorio
Fontana Vincenzo Antonio
Fontanelli Paolo
Forcolin Gianluca
Formichella Nicola
Foti Antonino
Foti Tommaso
Franceschini Dario
Frassinetti Paola
Frattini Franco
Froner Laura
Fucci Benedetto Francesco
Fugatti Maurizio
Galletti Gian Luca
Garagnani Fabio
Garavini Laura
Garofalo Vincenzo
Garofani Francesco Saverio
Gasbarra Enrico
Gatti Maria Grazia
Gava Fabio
Gentiloni Silveri Paolo
Germanà Antonino Salvatore
Ghiglia Agostino
Ghizzoni Manuela
Giachetti Roberto
Giacomelli Antonello
Giacomoni Sestino
Giammanco Gabriella
Gibiino Vincenzo
Gidoni Franco
Ginefra Dario
Ginoble Tommaso
Giorgetti Alberto
Giorgetti Giancarlo
Giovanelli Oriano
Giro Francesco Maria
Gnecchi Marialuisa
Gottardo Isidoro
Gozi Sandro
Granata Benedetto Fabio
Grassi Gero
Graziano Stefano
Grimoldi Paolo
Holzmann Giorgio
Iannarilli Antonello
Iannuzzi Tino
Iapicca Maurizio
Isidori Eraldo
Laboccetta Amedeo
La Forgia Antonio
Laganà Fortugno Maria Grazia
Lainati Giorgio
La Loggia Enrico
Lamorte Donato
Landolfi Mario
Lanzarin Manuela
Laratta Francesco
Lazzari Luigi
Lehner Giancarlo
Lenzi Donata
Leo Maurizio
Letta Enrico
Levi Ricardo Franco
Libè Mauro
Lolli Giovanni
Lo Monte Carmelo
Lo Moro Doris
Lorenzin Beatrice
Losacco Alberto
Lovelli Mario
Lucà Mimmo
Lulli Andrea
Lunardi Pietro
Lusetti Renzo
Lussana Carolina
Maggioni Marco
Mancuso Gianni
Mantini Pierluigi
Mantovano Alfredo
Maran Alessandro
Marantelli Daniele
Marcazzan Pietro
Marchi Maino
Marchignoli Massimo
Marchioni Elisa
Margiotta Salvatore
Mariani Raffaella
Marinello Giuseppe Francesco Maria
Marini Cesare Pag. 41
Marini Giulio
Marmo Roberto
Marrocu Siro
Marsilio Marco
Martella Andrea
Martini Francesca
Martino Pierdomenico
Mattesini Donella
Mazzarella Eugenio
Mazzoni Riccardo
Mazzuca Giancarlo
Mecacci Matteo
Melis Guido
Meloni Giorgia
Menia Roberto
Mereu Antonio
Merloni Maria Paola
Meta Michele Pompeo
Miglioli Ivano
Milanato Lorena
Milanese Marco Mario
Minardo Antonino
Minasso Eugenio
Minniti Marco
Miotto Anna Margherita
Misiani Antonio
Misiti Aurelio Salvatore
Moffa Silvano
Mogherini Rebesani Federica
Moles Giuseppe
Molgora Daniele
Molteni Laura
Molteni Nicola
Mondello Gabriella
Montagnoli Alessandro
Morassut Roberto
Moroni Chiara
Mosca Alessia Maria
Motta Carmen
Mottola Giovanni Carlo Francesco
Munerato Emanuela
Murer Delia
Muro Luigi
Naccarato Alessandro
Nannicini Rolando
Napoli Angela
Narducci Franco
Naro Giuseppe
Nastri Gaetano
Negro Giovanna
Nicco Roberto Rolando
Nicolais Luigi
Nizzi Settimo
Nola Carlo
Occhiuto Roberto
Oliverio Nicodemo Nazzareno
Paglia Gianfranco
Palmieri Antonio
Palumbo Giuseppe
Paniz Maurizio
Paolini Luca Rodolfo
Parisi Arturo Mario Luigi
Parisi Massimo
Paroli Adriano
Pastore Maria Piera
Patarino Carmine Santo
Pecorella Gaetano
Pedoto Luciana
Pelino Paola
Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
Pepe Antonio
Pepe Mario (Misto-R-A)
Pepe Mario (PD)
Pes Caterina
Pescante Mario
Petrenga Giovanna
Pezzotta Savino
Pianetta Enrico
Piccolo Salvatore
Picierno Pina
Pili Mauro
Pini Gianluca
Pionati Francesco
Pisicchio Pino
Piso Vincenzo
Pizzetti Luciano
Pizzolante Sergio
Poli Nedo Lorenzo
Polidori Catia
Pollastrini Barbara
Pompili Massimo
Porcu Carmelo
Porfidia Americo
Porta Fabio
Portas Giacomo Antonio
Prestigiacomo Stefania
Pugliese Marco
Quartiani Erminio Angelo
Rainieri Fabio
Rampelli Fabio
Rampi Elisabetta
Rao Roberto
Ravetto Laura
Razzi Antonio Pag. 42
Realacci Ermete
Recchia Pier Fausto
Repetti Manuela
Ria Lorenzo
Rigoni Andrea
Rivolta Erica
Roccella Eugenia
Rondini Marco
Rosato Ettore
Rossa Sabina
Rossi Luciano
Rosso Roberto
Rossomando Anna
Rubinato Simonetta
Ruggeri Salvatore
Rugghia Antonio
Russo Antonino
Russo Paolo
Saglia Stefano
Saltamartini Barbara
Sammarco Gianfranco
Samperi Marilena
Sanga Giovanni
Sani Luca
Santagata Giulio
Santelli Jole
Sardelli Luciano Mario
Sarubbi Andrea
Savino Elvira
Sbrollini Daniela
Scanderebech Deodato
Scandroglio Michele
Scarpetti Lido
Scelli Maurizio
Schirru Amalia
Scilipoti Domenico
Sereni Marina
Servodio Giuseppina
Simeoni Giorgio
Simonetti Roberto
Siragusa Alessandra
Sisto Francesco Paolo
Soro Antonello
Speciale Roberto
Sposetti Ugo
Stasi Maria Elena
Stracquadanio Giorgio Clelio
Stradella Franco
Strizzolo Ivano
Stucchi Giacomo
Tassone Mario
Tenaglia Lanfranco
Terranova Giacomo
Testa Federico
Testa Nunzio Francesco
Tidei Pietro
Toccafondi Gabriele
Tocci Walter
Togni Renato Walter
Torazzi Alberto
Torrisi Salvatore
Tortoli Roberto
Toto Daniele
Touadi Jean Leonard
Trappolino Carlo Emanuele
Tullo Mario
Turco Livia
Turco Maurizio
Vaccaro Guglielmo
Valducci Mario
Valentini Valentino
Vanalli Pierguido
Vannucci Massimo
Vassallo Salvatore
Vella Paolo
Velo Silvia
Veltroni Walter
Ventucci Cosimo
Ventura Michele
Verini Walter
Vico Ludovico
Vignali Raffaello
Villecco Calipari Rosa Maria
Viola Rodolfo Giuliano
Vitali Luigi
Vito Elio
Volpi Raffaele
Zaccaria Roberto
Zacchera Marco
Zampa Sandra
Zamparutti Elisabetta
Zucchi Angelo
Zunino Massimo

Sono in missione:
Antonione Roberto
Barbieri Emerenzio
Bindi Rosy
Boniver Margherita
Buonfiglio Antonio
Buttiglione Rocco
Caparini Davide
Capitanio Santolini Luisa
Carlucci Gabriella Pag. 43
Fava Giovanni
Goisis Paola
Leone Antonio
Lupi Maurizio
Melchiorre Daniela
Migliori Riccardo
Mussolini Alessandra
Pagano Alessandro
Polledri Massimo
Reguzzoni Marco Giovanni
Stefani Stefano
Volontè Luca

Modifica nella composizione del comitato direttivo di un gruppo parlamentare e affidamento dei poteri attribuiti dal Regolamento nell'ambito del medesimo gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettere pervenute in data odierna, il presidente del gruppo parlamentare Lega Nord Padania ha reso noto che il deputato Massimiliano Fedriga è stato nominato vicepresidente del gruppo, in sostituzione del deputato Luciano Dussin, cessato dal mandato parlamentare, e che al deputato Raffaele Volpi, ai sensi dell'articolo 15, comma 2, del Regolamento della Camera è stato affidato, in caso di assenza o impedimento del presidente del gruppo, l'esercizio dei poteri a questo attribuiti dal Regolamento.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Giovedì 22 dicembre 2011, alle 9:

(ore 9 e ore 13)

1. - Svolgimento di interpellanze urgenti.

(ore 12)

2. - Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 15.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI ANTONIO MEREU, GIAN CARLO DI VIZIA E FULVIO BONAVITACOLA SUL TESTO UNIFICATO DELLE PROPOSTE DI LEGGE N. 841-3644-4153-A

ANTONIO MEREU. Presidente, colleghi, ci accingiamo a votare un provvedimento importante per il settore dei trasporti e della nautica in particolare, un provvedimento che dopo tanti anni di proposte, correttivi, rinvii, ritardi, finalmente vede la luce con un'approvazione che possiamo dichiarare condivisa, in larga parte, e che segnerà un passaggio importante per l'intero settore della nautica e per la sicurezza della mobilità in mare.
Serviva sicuramente una riorganizzazione delle disposizioni riguardanti la materia e l'adozione di queste nuove norme, finalizzate alla riduzione del numero degli incidenti in mare e ad una maggiore responsabilizzazione dei conducenti delle imbarcazioni e dei natanti, costituisce una risposta in tal senso e va sostenuta e accettata con positività.
Con questo testo la nautica si dota di una nuova disciplina migliorativa che copre le falle del passato, in termini di sicurezza, chiarezza e miglioramento organizzativo, o anche in senso tecnologico, nella gestione del settore.
Con l'introduzione della patente a punti sul modello stabilito per le autovetture, si ha una dettagliata regolamentazione del sistema degli accertamenti delle infrazioni e una maggiore responsabilizzazione dei conducenti delle imbarcazioni, con l'obiettivo dichiarato della riduzione del numero di incidenti anche in mare, dovuti a comportamenti non virtuosi.
Con l'istituzione della banca dati dei conducenti e con l'archivio nazionale delle unità da diporto si migliora l'assetto della gestione e organizzazione del settore, con conseguenti miglioramenti nella tutela della sicurezza.
Nei passaggi in Commissione il testo è stato migliorato e sono state introdotte Pag. 44maggiori misure nei dispositivi di sicurezza da adottare dai natanti delle forze di polizia, che sicuramente apportano migliorie in termini di rafforzamento delle norme di sicurezza disciplinate nel codice nautico.
Forse qualcosa di più si poteva fare; è comunque giusto nel suo complesso supportare e sostenere questo provvedimento per il quale, come abbiamo già evidenziato, Camera e Senato, per diverse legislature, si sono impegnati a trovare una soluzione definitiva.
Seguire la strada di equiparare la patente nautica a quella automobilistica, soprattutto per quanto concerne la responsabilità di chi guida, si è rivelato vincente.
Abbiamo, infatti, potuto constatare, alla luce dei dati a nostra disposizione, quanto il meccanismo della patente a punti abbia contribuito, non solo ad una sensibile diminuzione degli incidenti stradali, ma anche ad una maggiore attenzione e consapevolezza nel comportamento adottato da milioni di automobilisti italiani.
Aggiungo pure che il provvedimento in esame si rivela opportuno anche sotto l'aspetto della tempistica, visti i numerosi incidenti marittimi che si sono succeduti quest'estate.

GIAN CARLO DI VIZIA. L'introduzione della patente nautica a punti viene vista dalla Lega Nord come un nuovo strumento idoneo a ridurre gli incidenti in mare e responsabilizzare i conducenti di natanti e imbarcazioni.
Oggi questo provvedimento si rende necessario per il grande sviluppo che ha avuto in questi ultimi anni la nautica da diporto.
Vi sono specchi di mare, particolarmente trafficati: la Liguria sulla cui costa stazionano oltre 26 mila imbarcazioni, in Sardegna 17 mila, in Toscana 15 mila, in Friuli Venezia Giulia 13 mila, in Puglia, Sicilia e Campania 12 mila, eccetera.
Movimento intenso nel Mar Ligure, nel Tirreno, così nell'Adriatico, in modo particolare le acque marine prospicienti il Friuli Venezia Giulia, dove accanto alle imbarcazioni di tale regione, vi sono quelle provenienti dalle coste croate. Ricordo che proprio in queste acque la scorsa estate si sono verificati alcuni incidenti tra cui uno mortale per due coniugi italiani, provocato colpevolmente da un conducente croato, che pochi anni prima era stato responsabile di un altro grave incidente.
Il mare non è più giustamente privilegio dei ricchi ma di tutti; per questo, visto il moltiplicarsi dei natanti e delle imbarcazioni si rende necessario stabilire delle nuove regole che diano sicurezza a tutti gli utenti del mare.
D'altra parte, la proposta di legge delega in esame ricalca la disciplina già prevista per la patente automobilistica, nella speranza di ridurre al pari di quanto si è verificato nella circolazione stradale e autostradale, anche gli incidenti diportistici in mare.
La Lega Nord esprime voto favorevole su questa proposta di legge delega al Governo invitando quest'ultimo a voler esaminare il settore del noleggio delle moto d'acqua e di gommoni, che rappresenta un settore economico importante nel Paese, per poter evitare di recare eventuali danni economici in tale settore.
Siamo consapevoli che ci aspettano giorni difficili, una grave crisi economica internazionale, aggravata dalle misure recessive di questo Governo. Tasse, molte tasse che drenano risorse che vanno a deprimere sviluppo e occupazione.
Anche per questo siamo vigili per assicurare un futuro al settore generale della nautica da diporto.
Nel complesso il gruppo della Lega Nord esprime parere favorevole.

FULVIO BONAVITACOLA. Presidente, mi sia consentito aprire questo mio breve intervento per dichiarazione di voto, a nome del gruppo del Partito Democratico, facendo riferimento ad un significativo episodio personale.
Mentre ieri colloquiavo telefonicamente con alcuni amici di Salerno, città di mare da cui provengo, mi è stato chiesto dai miei interlocutori cosa stesse occupando i lavori parlamentari. Alla mia risposta che ci stavamo occupando di una legge per l'istituzione della patente nautica a punti, Pag. 45i miei interlocutori hanno mostrato sorpresa, anche con commenti ironici. Il concetto a base di questa loro reazione è presto detto: ma come mai, con tutti i problemi che vive l'Italia in questo momento, il Parlamento perde tempo su un tema così secondario?
Dietro questa domanda si nasconde una evidente sottovalutazione del tema oggetto del testo di legge che ci accingiamo a votare fra poco. È vero che in più occasioni, specie negli ultimi anni, è capitato sovente che il Parlamento si sia occupato davvero di problemi non certo prioritari per la vita della nazione ed il suo progresso sociale.
Ma non è il caso del provvedimento odierno.
Se dovessimo davvero considerare secondari i temi della sicurezza ed incolumità delle persone, quali sarebbero i temi primari? Il bene della vita e della sua protezione non può non essere in cima alle attenzioni del legislatore.
Si è diffusa nel tempo, specie per gli accadimenti di sinistri in mare, una convinzione strisciante, pericolosa e diffusa che essi siano sostanzialmente da addebitare alle fatalità ed al destino.
Ma le fatalità vere sono accadimenti di origine naturale che sfuggono al controllo ed alla responsabilità degli uomini. Gli incidenti in mare, talvolta con effetti gravissimi per le persone coinvolte, non esclusa la perdita della stessa vita, non sono quasi mai frutto di fatalità. Sono, invece, largamente la conseguenza di condotte umane, troppe volte viziate da negligenza, imperizia, irresponsabilità ed, in molti casi, da semplice imbecillità.
Non abbiamo il potere di vietare per legge a chi va per mare di comportarsi da imbecilli. Abbiamo, però, il dovere di prevedere gli effetti di queste condotte pericolose per la sicurezza di terzi incolpevoli.
Si tratta, quindi, di aggiornare in continuazione il quadro delle norme che disciplinano l'uso dei mezzi di navigazione nautica, attesa la sempre più larga diffusione di questa attività nel nostro paese.
A questi scopi è ispirato il testo di legge odierno, frutto di una positiva collaborazione fra i diversi gruppi parlamentari, in cui è confluito anche il contributo di una pregressa proposta di legge del partito democratico (A.C. 4153) primo firmatario il collega on. Michele Meta.
Il cammino è ben impostato, anche se la piena operatività del provvedimento potrà aversi solo a valle dei decreti legislativi previsti dall'articolo 4, riguardanti la tipizzazione delle infrazioni e l'individuazioni della decurtazioni sul monte punti della patente nautica.
Continueremo a seguire con attenzione il prosieguo dell'iter legislativo, al fine di pervenire ad un rapido ed efficace strumento normativo, idoneo agli scopi perseguiti.
Voglio solo segnalare l'opportunità di sviluppare una grande azione divulgativa ed informativa su questo provvedimento, anche coinvolgendo il vasto e variegato mondo associativo della nautica italiana. La sicurezza si potrà affermare anche in mare, come a terra, se riusciremo a coniugare strumenti sanzionatori e repressivi con la diffusione di una cultura della sicurezza e del rispetto per la vita altrui.
Per queste ragioni annuncio il voto favorevole dei deputati del Partito Democratico.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO DEI DEPUTATI FEDERICO PALOMBA E GIUSEPPE CONSOLO SUL DOC. IV-QUATER, N. 16

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, le dichiarazioni rese dalla collega Sbai all'esterno della Camera dei deputati coincidono perfettamente con quanto già affermato in Aula. È rispettato in questo caso il senso e lo spirito dell'articolo 68 della Costituzione, anche secondo i limiti precisati dalla Corte costituzionale. Pertanto il gruppo dell'Italia dei Valori voterà a favore della proposta della Giunta, non a caso assunta all'unanimità: infatti, quando le regole sono rispettate l'istituto dell'immunità parlamentare cessa di essere oggetto di polemiche e riacquista il suo valore e la sua Pag. 46dignità originari, a tutela della funzione di controllo e denuncia svolta dal parlamentare.

GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, Futuro e Libertà per l'Italia voterà a favore della proposta del relatore poiché i componenti del gruppo al quale mi onoro di appartenere, ritengono che le dichiarazioni contestate all'onorevole Souad Sbai nel procedimento penale a suo carico, abbiano un evidente nesso con la sua attività parlamentare.
La dichiarazione per cui la collega Sbai è stata querelata è apparsa sull'edizione piemontese de «il Giornale» del 19 giugno 2009 ed in essa l'onorevole Sbai si pone, peraltro legittimamente, il problema di come sia stata finanziata la costruzione di una moschea a Torino. A questo proposito ella fa il nome di tale Khounati, un imam di Torino con legami estremistici.
La querela del Khounati è di per sé pretestuosa e intimidatoria, poiché il solo accostare il suo nome all'estremismo islamico avrebbe tutt' al più dovuto suscitare una polemica o una smentita ma non un'iniziativa giudiziaria. Sarebbe stato opportuno che il Khounati avesse sdegnosamente respinto l'accusa, magari accompagnando la sua replica con la disapprovazione e la condanna del terrorismo islamico. Tuttavia così non è stato, essendo peraltro raro che gli imam italiani prendano apertamente ed in equivocamente le distanze da Al Qaeda, e dalle associazioni terroristiche collaterali.
Sappiamo infatti, ed io che sono stato compagno di banco di Souad Sbai lo posso testimoniare, che la stessa onorevole Sbai sull'argomento del finanziamento delle moschee ha presentato atti ispettivi ed è intervenuta più di una volta, menzionando espressamente nell'interrogazione a risposta in Commissione n. 5-01638 proprio la posizione di Khounati.
Ribadisco pertanto che il Gruppo di Futuro e Libertà voterà per l'insindacabilità.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO DEI DEPUTATI FEDERICO PALOMBA E GIUSEPPE CONSOLO SUL DOC. IV, N. 16-A

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il collega Granata è qui parte offesa, avendo subito minacce telefoniche e su Internet. Il gruppo dell'Italia dei Valori voterà naturalmente a favore della proposta, peraltro unanime, della Giunta. È forse, tuttavia, il caso di chiedersi se questo non sia lavoro inutile, per la Giunta e per l'Aula: rallentando l'attività di indagine, finisce in ultima analisi per danneggiare gli interessi di un collega. E tutto ciò in nome dell'esigenza di proteggere le comunicazioni di un parlamentare! C'è da chiedersi se è poi necessario che la Camera si pronunci sulle acquisizioni di tabulati dei suoi componenti, anche visti i risultati paradossali che possono prodursi. E non è certo la prima volta, nel corso di questa legislatura!

GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, sarò telegrafico per affermare che il mio Gruppo, Futuro e libertà, voterà compatta per la concessione dell'autorizzazione dell'on. Granata, e ciò perché è lo stesso parlamentare ad essere vittima di minacce ed insulti telefonici.
Colgo l'occasione per osservare come sia di dubbia legittimità rimettere al giudizio dell'Assemblea la possibilità per il singolo parlamentare di chiedere giustizia per reati di cui è parte offesa. Oggi la proposta della Giunta è unanime e non rischiamo di incorrere in alcun errore, ma se per assurdo una maggioranza volesse calpestare il diritto alla tutela giurisdizionale di un nostro collega potrebbe, naturalmente per paradosso, ben farlo negando l'autorizzazione all'acquisizione di un elemento probatorio. Ma, ripeto, non è questo il nostro caso.
Ribadisco pertanto che il gruppo FLI voterà per la concessione dell'autorizzazione all'utilizzo dei tabulati telefonici.

Pag. 47

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO DEI DEPUTATI FEDERICO PALOMBA E GIUSEPPE CONSOLO SUL DOC. IV, N. 22-A

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'Italia dei valori voterà a favore della proposta della Giunta, del resto assunta all'unanimità. Difendere il prestigio del Parlamento ricorrendo a un articolo del codice penale significa essere davvero all'ultima spiaggia. Il prestigio delle istituzioni va guadagnato giorno per giorno, dentro le istituzioni e attraverso il loro modo di operare. Nella crisi odierna, che non è solo crisi finanziaria ma morale, di autostima e di fiducia nel futuro, il mondo della politica è purtroppo screditato. Perseguire tutti i cittadini che ne parlano male non risolverà nulla, rischierebbe anzi di farci sprofondare nel ridicolo. È solo affrontando con forza la questione morale che si pone questa istituzione al di sopra di qualsiasi critica!

GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, sarò realmente telegrafico per ribadire, come già espresso in Giunta, che Futuro e Libertà per l'Italia voterà per il diniego dell'autorizzazione, in conformità all'unanime proposta della Giunta per le autorizzazioni.
Ritengo che il signor Lo Zito abbia già attraversato sufficienti peripezie ed il suo stato di servizio ci restituisce l'immagine di un militare onesto e competente, che si è trovato, suo malgrado, a denunciare una sgradevole situazione gestionale.
Avrà forse reagito con parole eccessive ma certamente comprensibili a causa della sua esasperazione. Ribadisco quindi che il Gruppo di Futuro e Libertà voterà per negare l'autorizzazione a procedere ai sensi dell'articolo 313 del codice penale.

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. T.U. pdl 841-A - em. 1.1 446 445 1 223 17 428 34 Resp.
2 Nom. em. 1.2 458 455 3 228 451 4 32 Appr.
3 Nom. articolo 1 461 460 1 231 456 4 32 Appr.
4 Nom. articolo agg. 1.01 473 471 2 236 29 442 32 Resp.
5 Nom. em. 2.2 481 481 241 24 457 32 Resp.
6 Nom. em. 2.3 493 490 3 246 22 468 32 Resp.
7 Nom. em. 2.4 rif. 497 494 3 248 485 9 31 Appr.
8 Nom. em. 2.1 498 492 6 247 489 3 31 Appr.
9 Nom. em. 2.6 rif. 496 492 4 247 492 31 Appr.
10 Nom. em. 2.7 497 494 3 248 32 462 30 Resp.
11 Nom. articolo 2 499 496 3 249 482 14 30 Appr.
12 Nom. em. 3.6 504 495 9 248 23 472 30 Resp.
13 Nom. em. 3.1 502 496 6 249 488 8 30 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M= Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 3.7 504 499 5 250 31 468 29 Resp.
15 Nom. em. 3.2 504 497 7 249 493 4 29 Appr.
16 Nom. em. 3.3 507 501 6 251 501 29 Appr.
17 Nom. em. 3.4 506 500 6 251 500 29 Appr.
18 Nom. articolo 3 514 509 5 255 509 28 Appr.
19 Nom. em. 4.1 508 502 6 252 502 28 Appr.
20 Nom. em. 4.3 512 503 9 252 28 475 28 Resp.
21 Nom. em. 4.2 508 501 7 251 494 7 28 Appr.
22 Nom. articolo 4 515 508 7 255 508 28 Appr.
23 Nom. articolo 5 510 502 8 252 502 28 Appr.
24 Nom. articolo 6 515 508 7 255 508 27 Appr.
25 Nom. articolo 7 513 506 7 254 506 27 Appr.
26 Nom. em. 8.1 514 507 7 254 507 27 Appr.
INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 33)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. articolo 8 509 503 6 252 502 1 27 Appr.
28 Nom. em. 9.1 514 508 6 255 507 1 26 Appr.
29 Nom. articolo 9 510 504 6 253 502 2 26 Appr.
30 Nom. odg 9/841-A/1 512 503 9 252 34 469 26 Resp.
31 Nom. T.U. pdl 841-A - voto finale 500 494 6 248 479 15 26 Appr.
32 Segr Doc. IV, n. 24-A 550 546 4 274 286 260 19 Appr.
33 Segr Doc. IV, n. 16-A 481 478 3 240 360 118 21 Appr.