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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 535 di venerdì 14 ottobre 2011

Pag. 1

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 11,05.

LORENA MILANATO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che non vi sono ulteriori deputati in missione a partire dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente cinquanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri (ore 11,06).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri.
Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione della risoluzione Cicchitto, Reguzzoni e Moffa n. 6-00096.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nucara, al quale ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.

FRANCESCO NUCARA. Signor Presidente, la direzione nazionale del Partito Repubblicano ha deciso, a maggioranza, di concedere la fiducia al Governo. Tuttavia, signor Presidente del Consiglio - anche se non è presente, vedo che è presente il Ministro Vito - dobbiamo pur dire che i repubblicani, quelli iscritti al PRI, non sono proprio soddisfatti della politica del suo Governo, ma, come è emerso dal documento finale, essi al momento non vedono alternative a questo Governo.
Nella loro valutazione critica non è mancato l'esame dell'incapacità di alcuni uomini del suo Governo, ai quali siamo certi che lei, signor Presidente Berlusconi, non affiderebbe nemmeno il compito di «apriporta» nella più piccola delle sue aziende. Dico questo, senza aver pretese per un repubblicano di entrare in questo Governo, a scanso di equivoci.
Avevamo chiesto, e ieri ribadito, di compiere un gesto immediato di rapida svolta sull'attività governativa con la nomina di Saccomanni a Governatore della Banca d'Italia e aggiungiamo che, dovunque sia nato, non è in alcun modo rilevante ai fini della nostra preferenza. Sarebbe stato un segno molto opportuno e dipende solo da lei, signor Presidente Berlusconi. Nel suo Governo, emargini gli incapaci e valorizzi le persone capaci, che sono, al contrario, evidentemente, sottovalutate; apra politicamente a quelle forze di opposizione più responsabili, che servirebbero, se non ad aiutare lei, ad aiutare il Paese; nel prossimo decreto sullo sviluppo, dia Pag. 2un forte segnale politico verso il Mezzogiorno. Nelle sue dichiarazioni ha detto che il Paese è carente di infrastrutture rispetto ad alcuni Paesi europei: il Mezzogiorno ne è privo. Eppure, nel meridione, il suo partito ha preso i voti, e continua a prenderli.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

FRANCESCO NUCARA. La componente del gruppo Misto Repubblicani-Azionisti voterà la fiducia, con l'augurio che lei, signor Presidente del Consiglio, voglia prestare ascolto alle nostre parole. Per il prosieguo, se lei ci ascolterà, valuteremo. Le promesse valgono per chi le ascolta, ma anche per chi le dice.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moffa. Ne ha facoltà, per dieci minuti.

SILVANO MOFFA. Signor Presidente della Camera, signor Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, oggi ci troviamo di fronte ad una situazione che assume anche i contorni del paradosso. Per molto tempo, le opposizioni hanno criticato il Governo per aver reiterato più volte la fiducia e per averla chiesta anche in questa circostanza.
In maniera molto pacata, vorrei ricordare che, intorno alla questione che si è aperta in riferimento alla non ottenuta maggioranza sul voto che attiene al rendiconto dello Stato, si sono intrecciate valutazioni da parte di illustri costituzionalisti e di esperti; ci sono stati anche richiami e ricerche di precedenti non completamente assimilabili alla situazione che si è determinata.
Pur tuttavia, a me sembra assolutamente stringente e risolutivo quanto ieri ha affermato il presidente emerito della Corte costituzionale, professor Valerio Onida, il quale ha risposto ai due quesiti: quello attinente, appunto, alla richiesta di voto di fiducia e quello attinente alla procedura da imboccare per superare l'impasse in cui il Parlamento si è trovato.
Scrive Onida: «La bocciatura di una legge di bilancio non richiede dimissioni automatiche, ma la verifica della fiducia, e mi sembra corretta la richiesta del Governo in tal senso (...). Non ci sarebbero problemi a rivotare il rendiconto. Il ne bis in idem non è un ostacolo, perché bisogna guardare alla sostanza. O il rendiconto è sbagliato, e allora si boccia; o è giusto, e allora si può votare lo stesso testo».
Noi siamo esattamente in linea con questa interpretazione e apprezziamo il fatto che ieri il Governo abbia annunziato di riunire il Consiglio dei ministri subito dopo il voto di fiducia per rispondere a quella giusta richiesta, che proviene dal Capo dello Stato, di risolvere un problema di ordine tecnico. Tuttavia, resta aperto il problema politico sul quale vorremmo interrogare l'opposizione, la quale continua, anche oggi, ad essere assente in Aula. Riteniamo che questo sia davvero un atteggiamento che lede la dignità del nostro Parlamento.
E lo diciamo soprattutto a lei, onorevole Franceschini, che non più tardi di qualche mese fa - in riferimento ad un voto che era stato reso in Parlamento e che aveva visto, anche in quella circostanza, la maggioranza soccombente, ma in quel caso addirittura su un processo verbale - dichiarava: «Quanto accaduto ieri e stamattina dimostra che le opposizioni hanno il dovere di stare in Aula a fare le proprie battaglie. Finché io sarò capogruppo, noi staremo qui a fare le nostre battaglie. Di Aventino nella storia ce ne è già stato uno e visto com'è andato a finire, direi che può bastare. Noi restiamo in Aula a fare il nostro dovere». Onorevole Franceschini, siccome questa dichiarazione anche questa mattina compare sul suo sito Internet personale, la inviterei a toglierla almeno per un minimo di coerenza.
Chiedo anche all'onorevole Franceschini e alle opposizioni, rivolgendomi in questo caso alla parte più moderata di esse, come sia mai possibile che - intorno ad un argomento di questa natura, che mette di fronte alle responsabilità l'intero Parlamento per la situazione che sta attraversando Pag. 3il Paese in termini economici e per la necessità di dare risposte immediate che il cittadino e le imprese attendono - si possa strumentalizzare quel voto soltanto per interessi di bottega.
Lo vogliamo dire con grande chiarezza proprio noi di Popolo e Territorio, perché siamo stanchi di sentire che qui c'è il baratto del voto. Semmai, il baratto del voto è dall'altra parte: è il tentativo insolente e ripetitivo di destabilizzare un Governo che si assume la responsabilità di impegni anche impopolari pur di tirare il Paese fuori dalla crisi profonda nella quale è immerso.
Questo è il senso di responsabilità e la dignità che si chiedono ad un Parlamento nei momenti difficili, non il tentativo di orchestrare congiure di palazzo o di costruire alternative impossibili. La verità, infatti, è una e soltanto una: da questa parte, comunque, vi sono una coesione e un'indicazione di posizioni politiche comuni; dall'altra parte, vi sono la frantumazione, il frastagliamento e l'inconcludenza di chi, ormai, sta rifluendo nel mito incapacitante che porta ad assentarsi dall'Aula perché non si ha il coraggio di confrontarsi all'interno di essa.
E vogliamo dirlo anche perché, onorevole Presidente del Consiglio, siamo assolutamente consapevoli del compito difficile che lei ha davanti, ma siamo qui, lealmente, a supportarla e a confrontarci. Non è vero che questo Governo non abbia fatto nulla. Semmai, è vero il contrario: si è fatto quello che era possibile fare nella situazione data. Si è fatto quanto era nelle necessità che venivano in qualche modo indicate anche a livello europeo, quando, di fronte ad una richiesta di ulteriori interventi in termini di manovra economica, abbiamo dovuto intervenire con grande decisione, in piena estate, per fare in modo che vi fosse certezza per i nostri conti pubblici e prospettiva per il nostro Paese.
Onorevole Presidente del Consiglio, noi di Popolo e Territorio non siamo i venduti al servizio del principe, ma siamo coloro che responsabilmente, il 14 dicembre, hanno fatto una scelta per difendere l'interesse dell'Italia rispetto a chi voleva annichilire il nostro Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo e Territorio, Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
Lo vogliamo dire con grande forza: noi, Presidente del Consiglio, ci rendiamo conto della difficoltà che lei ha davanti e sappiamo benissimo che oggi occorre puntare su tre, quattro elementi essenziali per arrivare alla fine della legislatura, ma per ridare anche forza, coraggio e fiducia agli italiani che non aspettano altro.
Glielo voglio dire, me lo consenta, anche spogliandomi un po' del ruolo di Presidente del mio gruppo, che oggi sarà qui a sostenerla e glielo voglio dire anche nella funzione di presidente della Commissione lavoro: noi stiamo svolgendo una serie di incontri nell'ambito di un'indagine conoscitiva che riguarda proprio il rapporto che oggi esiste tra la domanda di ingresso nel mondo del lavoro e l'offerta formativa. Ebbene, le devo dire con grande franchezza, che proprio nell'ambito di quell'indagine conoscitiva stanno emergendo alcune questioni che dimostrano che, quando il Governo si è impegnato a fare sul fronte del mercato del lavoro, sono arrivate risposte positive: mi riferisco, per esempio, all'apprendistato. Le voglio anche dire che i rappresentanti di Confindustria hanno elogiato la riforma dell'apprendistato, ritenuto uno strumento che, nei suoi diversi livelli, consente l'incontro virtuoso tra il mondo della scuola e dell'università e il mondo del lavoro. Rete Imprese Italia ci ha detto che il Testo unico dell'apprendistato è un mezzo efficace per tentare di superare il differenziale esistente tra domanda e offerta del mercato di lavoro; si tratta, a loro avviso, di un importante istituto contrattuale che, per la sua componente formativa, può conseguire il duplice risultato di garantire il diritto all'istruzione e alla formazione professionale dei giovani.
Sappiamo però che c'è altro da fare, molto da fare, soprattutto in termini di modifica dei servizi pubblici per l'impiego e in termini di rianimazione del sistema della competitività delle imprese. Sappiamo benissimo che questa è la strada maestra Pag. 4che bisogna imboccare e accanto a questa vi è la grande riforma istituzionale connessa, questa sì, anche ad una riforma elettorale che dia risposta a quel vulnus che oggi abbiamo tra la domanda di rappresentanza e il livello della rappresentanza, per restituire al popolo e al cittadino il diritto di scelta; su questo noi vogliamo confrontarci. Consentitemi di concludere con una osservazione che richiama un po' i testi del liceo classico e che voglio rivolgere soprattutto a coloro che hanno scelto di inseguire mire aventiniane in un momento così difficile e complicato del nostro Paese; molto saggiamente Giordano Bruno Guerri in un mirabile articolo su il Giornale, oggi ci ricorda che, come al liceo ci dicevano e ci insegnavano, secondo Plutarco, il nome Aventino veniva da ab avibus, dagli uccelli visti da Remo sulla vetta di quel colle ed erano avvoltoi, mentre sul Palatino, Romolo avrebbe visto sei aquile, segno di gloria. Guardiamo alle aquile e trasporteremo l'Italia fuori dalla situazione nella quale si trova (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo e Territorio, Popolo della Libertà e Lega Nord Padania - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Reguzzoni. Ne ha facoltà.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI. Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, colleghi deputati, ieri e oggi l'opposizione ha dato uno spettacolo davvero poco edificante di fronte al Paese. Hanno preferito partecipare a programmi televisivi o stare nei loro uffici o peggio ancora a casa propria, anziché essere in Aula ad ascoltare le parole del Presidente del Consiglio e oggi il dibattito parlamentare.
Oggi come ieri, noi della Lega Nord Padania, invece siamo qui, per dimostrare ai nostri elettori che ci hanno votato che intendiamo non perdere tempo e non solo guadagnarci un titolo di giornale. Tuttavia, non possiamo tacere che il comportamento dell'opposizione è un vulnus nei confronti del Parlamento. Noi della Lega Nord Padania abbiamo sempre creduto e crediamo al dialogo con tutti ed è nostro dovere, essendo forza di Governo, dire che essere assenti anche oggi al dibattito parlamentare è un ulteriore errore ed è veramente un'offesa alla dignità delle istituzioni (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà).
Purtroppo, all'opposizione le parole che non piacciono sono quelle che invece per noi sono sostanza, le parole «riforme» e «cambiamento». L'opposizione ha messo in campo ogni stratagemma possibile pur di ostacolare il cammino delle riforme, perché cambiare significa dire stop a certi privilegi, ad un sistema fondato sull'assistenzialismo e sulla mancanza di distinzione tra meriti e demeriti, fra chi pensa che la politica sia al servizio del cittadino e non il cittadino al servizio della politica. La Lega Nord Padania, non mi stancherò mai di dirlo, è nata per cambiare il sistema ed è per questo che fa paura; ma a noi piacciono le sfide e siamo qui su questi banchi proprio per vincere insieme a voi, colleghi di maggioranza, l'unica sfida che può permettere al nostro Paese di sopravvivere: il cambiamento nel senso della libertà e del federalismo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Popolo della Libertà e Popolo e Territorio).
Questa è la ragion d'essere del nostro stare al Governo e della nostra partecipazione alla coalizione: avere un Paese nuovo, in cui non sia più possibile che l'intero Parlamento sia fermo per tutta una settimana solo perché esistono regolamenti vetusti che non stanno al passo coi tempi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
L'opposizione non è stata neanche in grado di trasformare il suo Aventino in qualcosa di propositivo e la sua proposta è quella che sentiamo e vediamo oggi in Aula: il nulla assoluto. La Lega, invece, ha idee molto chiare, come hanno già ricordato ieri i miei colleghi in quest'Aula, e chiede al Governo che vengano realizzate cose concrete.
Signor Presidente del Consiglio, le chiediamo che sia approvata in tempi rapidi e con Pag. 5un calendario certo la proposta di riforma istituzionale presentata da Bossi e Calderoli, che riforma profondamente lo Stato e che cambia il significato delle principali istituzioni del Paese. Gli effetti sarebbero: il dimezzamento del numero dei parlamentari, la fine di un inutile e anacronistico bicameralismo perfetto e la nascita di quella Camera delle regioni che può essere il Senato federale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Con questo sistema anche l'incidente sul Rendiconto dello Stato non sarebbe accaduto. Accade, invece, perché siamo in troppi e abbiamo Regolamenti che fanno riferimento al secolo scorso. Siamo proprio curiosi di vedere come si comporterà l'opposizione quando arriveranno in Aula questi provvedimenti di riforma costituzionale. Uno arriverà la settimana prossima, quello sull'articolo 41 della Costituzione, in tema di libertà di impresa. Vediamo come si comporterà l'opposizione, mi auguro non come quando mise in campo tutte le forze pur di far fallire il referendum sulla devolution.
Purtroppo, le riforme istituzionali devono essere approvate con una maggioranza più ampia di quella del Governo, è bene che questo i cittadini lo sappiano. L'opposizione ha sempre negato qualsiasi cambiamento, perché il loro interesse è resistere e non cambiare mai un sistema di privilegi, che a loro fa molto comodo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Tuttavia, affianco ad una riforma di portata straordinaria, come quella che ho citato, abbiamo bisogno, in questo momento, in maniera assolutamente urgente, di un'incisiva azione nel campo dell'economia, che noi della Lega chiediamo a gran voce, soprattutto in un momento di difficile congiuntura internazionale che ha messo in difficoltà tutti i Paesi dell'Occidente sviluppato. È urgente, deve essere concreta, deve essere coraggiosa, deve essere incisiva.
Non vogliamo, però, prestarci a polemiche, siamo gente concreta, di fatti, e allora chiediamo alcune cose, che elenchiamo qui in maniera sintetica, ma per le quali abbiamo già presentato proposte scritte, che possono essere approvate, o fatte proprie dal Governo, in tempi rapidi.
Ad esempio, chiediamo al Governo che nel decreto per lo sviluppo sia dato impulso all'occupazione femminile, soprattutto per quanto riguarda le donne - e sono la stragrande maggioranza - che hanno dei figli a carico e che vogliono realizzare se stesse anche nel mondo del lavoro (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà).
Dobbiamo approvare delle norme, come esistono in tutti i Paesi occidentali, che riportino al mondo del lavoro persone che oggi, per curare i figli, sono escluse dal mondo del lavoro, e che riescano a conciliare vita lavorativa e vita familiare.
Inoltre, diciamo: agevoliamo il part-time, che è una misura presente in tutti i Paesi sviluppati, tranne che nel nostro; agevoliamo chi vuole curare i propri figli, ma non vuol rinunciare a un'affermazione lavorativa, perché questo è il senso della nostra cultura delle nostro donne e delle nostre famiglie.
Chiediamo al Governo anche che nel decreto per lo sviluppo si pensi a quei giovani precari con contratti atipici: dobbiamo metterli in condizione di acquistare una casa, farsi una famiglia, costruirsi un futuro. Siano presi in considerazione anche i tanti studenti lavoratori, come avviene nel resto d'Europa: concediamo delle misure fiscali agevolate, magari per un periodo di tempo limitato, per l'acquisto della prima casa, magari con una garanzia dello Stato, in modo che possa esserci, attraverso questi mezzi, anche un impulso al mercato immobiliare che, come si sa bene, è uno dei motori che può far ripartire, davvero, la nostra economia.
Non possiamo più aspettare, è indispensabile anche una riforma tributaria, che poggi sullo snellimento delle procedure e l'alleggerimento dei costi. Ciò è indispensabile, soprattutto dopo le misure approvate con l'ultima manovra, che altrimenti rischierebbero di gettare nel panico migliaia di imprenditori che vedono oggi un comportamento di Equitalia e dell'Agenzia delle entrate che è percepito Pag. 6come vessatorio e ingiusto (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Popolo della Libertà e Popolo e Territorio). Non si possono volere delle misure coercitive e promettere invece l'alleggerimento del contenzioso tributario, bisogna fare entrambe le cose. Abbiamo fatto le une, adesso siamo obbligati a fare le altre.
Inoltre, è necessario lo snellimento della procedura di costi per le srl, per tutte quelle aziende che hanno meno di dieci dipendenti, magari meno di cinque, che sono tantissime e costituiscono, davvero, l'ossatura imprenditoriale di tutto il Paese. Sono quelle che lavorano e che tengono in piedi l'economia, anche di quei signori che neanche partecipano ai lavori dell'Aula (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Popolo della Libertà e Popolo e Territorio).
Signor Presidente, queste sono le nostre richieste, cose concrete e non il vuoto e il silenzio dell'opposizione, silenzio che denota una mancanza di proposte concrete e una mancanza concreta di alternative.
Noi siamo qui con senso di responsabilità, ma anche nell'interesse di tutto il Paese, per portare a termine quelle riforme e quel cambiamento che stanno alla base dell'alleanza tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi. Le chiediamo, nel rinnovarle la nostra fiducia, impegni concreti in termini temporali, perché non possiamo, non vogliamo e non siamo assolutamente in condizione di disattendere i milioni di cittadini e i milioni di imprese che aspettano da noi gesti coraggiosi (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Popolo della Libertà e Popolo e Territorio - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cicchitto. Ne ha facoltà.

FABRIZIO CICCHITTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non possiamo tacere sulle condizioni in cui si è svolto questo dibattito. Abbiamo l'impressione che, anche se è una battuta usata e abusata, anche in questa occasione viene confermata una frase di Carlo Marx che diceva che quando nella storia le cose si ripetono due volte, la prima volta si tratta di una tragedia, la seconda volta si tratta di una farsa (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Il richiamo all'Aventino e al mezzo Aventino che viene fatto dalla sinistra ha questo senso.
Però, nel grottesco, c'è anche qualcosa di serio e di grave. Quello che è grave è il tentativo, fatto dall'opposizione, di svilire il senso e il significato dell'articolo 94 della Costituzione, quello che sancisce l'importanza fondamentale del Parlamento nel decidere se un Governo rimane in carica o no. Il fatto di voler svilire l'articolo 94 della Costituzione rappresenta un attacco alle istituzioni e al dibattito parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Significa anche che c'è l'intenzione di voler far cadere il Governo a colpi di spallate giudiziarie o di marchingegni procedurali. E, a proposito di marchingegni procedurali, mi richiamo, onorevole Presidente, a quello che ieri è stato detto nel corso del dibattito, più volte. Mi richiamo, senza dover rifare la citazione, a ciò che ha detto il professor Valerio Onida, per sottolineare la validità della contestazione che noi abbiamo fatto delle valutazioni della Giunta per il Regolamento sul fatto che l'articolo 1 fosse dirimente rispetto al resto.
A proposito, però, della composizione della Giunta per il Regolamento, nella quale i gruppi parlamentari di maggioranza sono in minoranza e quelli dell'opposizione in maggioranza, riteniamo, onorevole Presidente, tuttora valido quello che lei disse quando, il 21 maggio del 2008, affermò l'esigenza per la Giunta di «realizzare un equilibrato rapporto numerico tra maggioranza e opposizione».
Oggi, dopo che lei e il gruppo parlamentare del FLI siete passati all'opposizione, un componente della Giunta, già del PdL, rappresenta ora il FLI, determinando una inversione del rapporto dei componenti della Giunta. Oggi lei, per disconoscere questo principio fondamentale della democrazia parlamentare, ha disconosciuto addirittura le sue stesse parole. Pag. 7Allora, Presidente Fini, le ripetiamo una valutazione politica già fatta in quest'Aula. Se lei non è nelle condizioni di fare il Presidente della Camera, tenendo una posizione al di sopra delle parti, allora deve dimettersi e partecipare a tempo pieno alla lotta politica (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio). Fare le due cose contemporaneamente è un'impresa impossibile, anche per una persona abile come lei e ciò costituisce, per di più, un gravissimo precedente. Venendo al nodo politico di questo dibattito, devo contestare alla radice quello che hanno detto gli onorevoli Casini e Fini. Solo se questo Governo ottiene la fiducia ci sono forti possibilità che la legislatura arrivi fino al 2013. Se invece esso non ottiene la fiducia, le elezioni sono assai probabili per una ragione politica di fondo: il Governo che dovrebbe sostituire questo, nel caso non ci fosse la fiducia, dovrebbe essere un Governo di transizione fondato su un'intesa fra il PdL, il PD ed altre forze.
Ma questa è un'operazione assolutamente impossibile, resa emblematica anche da quello che succede oggi in quest'Aula, da differenze politiche profonde che ci sono fra noi ed il Partito Democratico e da differenze programmatiche ancora più profonde visto che una parte del Partito Democratico e altri suoi alleati hanno addirittura contestato alla radice la lettera della BCE. Non crediamo neanche praticabile un Governo del ribaltone, sia perché ne mancano le ragioni politiche, perché non vi è alcun smottamento e spostamento di numeri di deputati dal centrodestra al centrosinistra, sia perché noi non riteniamo che il Presidente della Repubblica, che è sempre al di sopra delle parti, potrebbe coprire un governo che rovesciasse il risultato elettorale (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Popolo e Territorio).
Allora, noi diciamo che la condizione essenziale per proseguire questa legislatura è appunto offerta dal fatto che oggi questo Governo abbia la fiducia e, nello stesso tempo, onorevole Presidente del Consiglio, come lei ha affermato nel suo intervento, che, nel momento stesso in cui questo Governo ottiene la fiducia, nel contempo non si rinchiuda in un bunker o nell'ordinaria amministrazione, ma si impegni su due questioni di fondo. Una questione è costituita dalle riforme istituzionali, all'interno delle quali ci può essere anche una modifica della legge elettorale. La seconda grande questione attiene all'economia da due punti di vista: dal punto di vista di tutelare i conti pubblici e dal punto di vista di una politica della crescita. A proposito di questo dato, per quello che riguarda il futuro decreto per la crescita, noi le diciamo, onorevole Presidente, a nome del gruppo del Popolo della Libertà, che auspichiamo che questo decreto non sia a costo zero (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà. Lega Nord Padania e Popolo e Territorio).
Nello stesso tempo, dobbiamo dirci che vi è un'esigenza di fondo rispetto alla quale si giustifica anche un'azione non solo dal punto di vista parlamentare, ma anche dal punto di vista degli impegni rispetto ai problemi della società italiana; vi è un altro nodo che questo Governo deve prendere di petto perché connesso allo scioglimento di questo nodo c'è un'autentica politica della crescita. Onorevole Presidente del Consiglio, questo Governo da qui al 2013 deve misurarsi con il nodo dell'abbattimento del debito pubblico, perché solo attraverso l'abbattimento del debito pubblico si può fare quella politica della crescita, che rivendicava poco fa, a nome della maggioranza, anche l'onorevole Reguzzoni, che ha un punto fondamentale, quello di diminuire la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio). Ma questo non può avvenire se non con misure di finanza straordinaria, altrimenti ci sentiremo sempre ripetere un ritornello che rischia di essere stanco, che è quello che non è possibile fare alcunché, se non una politica di tagli da un lato, e di lotta all'evasione fiscale dall'altro lato (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio). Pag. 8
Il nodo dell'abbattimento del debito si deve affrontare, anche se non ce lo chiede l'Europa, per creare le condizioni della crescita. Questa è la missione che questo Governo, ha insieme alle riforme istituzionali. Noi diamo la fiducia al Governo, sia perché venga rispettato il risultato delle elezioni del 2008 sia perché questo Governo, nel complesso e nella collegialità dei suoi Ministri, affronti contemporaneamente il nodo dell'abbattimento del debito pubblico e l'obiettivo della crescita, essenziale per questo Paese. (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Iapicca. Ne ha facoltà, per due minuti.

MAURIZIO IAPICCA. Signor Presidente, Presidente Berlusconi, noi di Grande Sud votiamo a favore e daremo la nostra fiducia a questo Governo. Oggi è il giorno della verità: l'incidente di martedì sarà archiviato. Ne siamo sicuri. Quindi, bisogna cominciare a lavorare e, conoscendola, siamo ancora sicuri che lei saprà rilanciare l'Italia e soprattutto il Sud, che è la parte più importante del nostro Paese.
Caro Presidente, siamo tutti con lei e - ripeto - la invitiamo a porre maggiore attenzione al nostro Paese e soprattutto al Sud, lo ripeto, al Sud e noi pensiamo che nessun altro Governo farebbe meglio oggi. Perciò noi di Grande Sud le confermiamo, tutti compatti, la nostra fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà e di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.
Poiché la votazione per appello nominale sulla questione di fiducia avrà luogo alle ore 12,30, sospendo la seduta fino a tale ora.

La seduta, sospesa alle 11,35, è ripresa alle 12,35.

(Votazione della questione di fiducia)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
Indìco la votazione per appello nominale sulla risoluzione Cicchitto, Reguzzoni e Moffa n. 6-00096, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia.
Avverto che la Presidenza ha accolto alcune richieste di anticipazione del turno di voto di deputati appartenenti ai vari gruppi, che ne hanno fatto motivata richiesta per gravi ragioni personali o per impegni legati alla loro carica.
Estraggo a sorte il nome del deputato dal quale comincerà la chiama.
(Segue il sorteggio)

La chiama avrà inizio dal deputato Sanga.
Invito, dunque, i deputati segretari a procedere alla chiama.

(Segue la chiama - Al momento della chiama del deputato Stefani, applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania - Segue la chiama - Al momento della chiama del deputato Scilipoti, applausi di deputati del gruppo Popolo della Libertà. Al momento della chiama del deputato Ascierto, applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà - Segue la chiama - Al momento della chiama del deputato Berlusconi, applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà e di deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo e Territorio - Segue la chiama).

PRESIDENZA VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI (ore 13.20)
(Segue la chiama).

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI (ore 13.30)
(Segue la chiama - Al momento della chiama del deputato Beltrandi, applausi di deputati del gruppo Popolo della Libertà). Pag. 9

È così conclusa la prima chiama.
Invito il deputato segretario a dare inizio alla seconda chiama.

(Segue la chiama).

GIANCARLO LEHNER. Signor Presidente, stanno rientrando in Aula i deputati dell'opposizione. Neghittosi! (Applausi polemici dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio - Dai banchi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio si grida: Fuori! Vergogna! Buffoni)!

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego!

(Segue la chiama - Al momento della chiama del deputato Franzoso, applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Popolo e Territorio - Segue la chiama - Al momento della chiama del deputato Papa, applausi di deputati del gruppo Popolo della Libertà - Segue la chiama - Al momento della chiama del deputato Pisacane, applausi di deputati del gruppo Popolo della Libertà - Segue la chiama - (Al momento della chiama del deputato Barbato, commenti di deputati del gruppo Popolo della Libertà - Il deputato Barbato rivolge un gesto polemico all'indirizzo dei deputati del gruppo Popolo della Libertà - Proteste dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Onorevole Barbato! Onorevole Barbato, non le è consentito!

(Segue la chiama)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione sulla risoluzione Cicchitto, Reguzzoni e Moffa n. 6-00096, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia:

Presenti e votanti 617
Maggioranza 309
Hanno risposto 316
Hanno risposto no 301
(La Camera approva - Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio - Vedi votazioni).

Hanno risposto sì:

Abelli Gian Carlo
Abrignani Ignazio
Alessandri Angelo
Alfano Angelino
Alfano Gioacchino
Allasia Stefano
Angeli Giuseppe
Angelucci Antonio
Antonione Roberto
Aprea Valentina
Aracri Francesco
Aracu Sabatino
Armosino Maria Teresa
Ascierto Filippo
Baccini Mario
Baldelli Simone
Barani Lucio
Barba Vincenzo
Barbareschi Luca Giorgio
Barbieri Emerenzio
Beccalossi Viviana
Belcastro Elio Vittorio
Bellotti Luca
Berardi Amato
Bergamini Deborah
Berlusconi Silvio
Bernardo Maurizio
Bernini Anna Maria
Berruti Massimo Maria
Bertolini Isabella
Biancofiore Michaela
Bianconi Maurizio
Biasotti Sandro
Biava Francesco
Bitonci Massimo
Bocciardo Mariella
Bonaiuti Paolo
Bonciani Alessio
Bonino Guido
Boniver Margherita
Bossi Umberto Pag. 10
Bragantini Matteo
Brambilla Michela Vittoria
Brancher Aldo
Brunetta Renato
Bruno Donato
Buonanno Gianluca
Calabria Annagrazia
Calderisi Giuseppe
Calearo Ciman Massimo
Callegari Corrado
Caparini Davide
Carfagna Maria Rosaria
Carlucci Gabriella
Casero Luigi
Cassinelli Roberto
Castellani Carla
Castiello Giuseppina
Catanoso Basilio
Catone Giampiero
Cavallotto Davide
Cazzola Giuliano
Ceccacci Rubino Fiorella
Centemero Elena
Ceroni Remigio
Cesario Bruno
Cesaro Luigi
Chiappori Giacomo
Cicchitto Fabrizio
Ciccioli Carlo
Cicu Salvatore
Cirielli Edmondo
Colucci Francesco
Comaroli Silvana Andreina
Consiglio Nunziante
Conte Gianfranco
Contento Manlio
Corsaro Massimo Enrico
Cosentino Nicola
Cosenza Giulia
Cossiga Giuseppe
Costa Enrico
Craxi Stefania Gabriella Anastasia
Crimi Rocco
Cristaldi Nicolò
Crosetto Guido
Crosio Jonny
Dal Lago Manuela
D'Amico Claudio
D'Anna Vincenzo
De Angelis Marcello
De Camillis Sabrina
De Corato Riccardo
De Girolamo Nunzia
Dell'Elce Giovanni
Del Tenno Maurizio
De Luca Francesco
De Nichilo Rizzoli Melania
Desiderati Marco
Di Cagno Abbrescia Simeone
Di Caterina Marcello
Di Centa Manuela
Dima Giovanni
D'Ippolito Vitale Ida
Distaso Antonio
Di Virgilio Domenico
Di Vizia Gian Carlo
Dozzo Gianpaolo
Dussin Guido
Dussin Luciano
Faenzi Monica
Fallica Giuseppe
Farina Renato
Fava Giovanni
Fedriga Massimiliano
Fitto Raffaele
Fogliato Sebastiano
Follegot Fulvio
Fontana Gregorio
Fontana Vincenzo Antonio
Forcolin Gianluca
Formichella Nicola
Foti Antonino
Foti Tommaso
Frassinetti Paola
Frattini Franco
Fucci Benedetto Francesco
Fugatti Maurizio
Galati Giuseppe
Garagnani Fabio
Garofalo Vincenzo
Gelmini Mariastella
Germanà Antonino Salvatore
Ghedini Niccolò
Ghiglia Agostino
Giacomoni Sestino
Giammanco Gabriella
Gianni Giuseppe
Gibiino Vincenzo
Gidoni Franco
Giorgetti Alberto
Giorgetti Giancarlo
Girlanda Rocco
Giro Francesco Maria
Goisis Paola Pag. 11
Golfo Lella
Gottardo Isidoro
Grassano Maurizio
Grimaldi Ugo Maria Gianfranco
Grimoldi Paolo
Guzzanti Paolo
Holzmann Giorgio
Iannaccone Arturo
Iannarilli Antonello
Iapicca Maurizio
Isidori Eraldo
Jannone Giorgio
Laboccetta Amedeo
Laffranco Pietro
Lainati Giorgio
La Loggia Enrico
Landolfi Mario
Lanzarin Manuela
La Russa Ignazio
Lazzari Luigi
Lehner Giancarlo
Leo Maurizio
Leone Antonio
Lisi Ugo
Lorenzin Beatrice
Lunardi Pietro
Lupi Maurizio
Lussana Carolina
Maggioni Marco
Malgieri Gennaro
Mancuso Gianni
Mannucci Barbara
Mantovano Alfredo
Marinello Giuseppe Francesco Maria
Marini Giulio
Marmo Roberto
Maroni Roberto
Marsilio Marco
Martinelli Marco
Martini Francesca
Martino Antonio
Mazzocchi Antonio
Mazzoni Riccardo
Mazzuca Giancarlo
Meloni Giorgia
Miccichè Gianfranco
Migliori Riccardo
Milanato Lorena
Milanese Marco Mario
Milo Antonio
Minardo Antonino
Minasso Eugenio
Misiti Aurelio Salvatore
Misuraca Dore
Moffa Silvano
Moles Giuseppe
Molgora Daniele
Molteni Laura
Molteni Nicola
Montagnoli Alessandro
Mottola Giovanni Carlo Francesco
Munerato Emanuela
Murgia Bruno
Mussolini Alessandra
Napoli Osvaldo
Nastri Gaetano
Negro Giovanna
Nicolucci Massimo
Nirenstein Fiamma
Nizzi Settimo
Nola Carlo
Nucara Francesco
Orsini Andrea
Pagano Alessandro
Palmieri Antonio
Palumbo Giuseppe
Paniz Maurizio
Paolini Luca Rodolfo
Parisi Massimo
Paroli Adriano
Pastore Maria Piera
Pecorella Gaetano
Pelino Paola
Pepe Antonio
Pepe Mario (Misto-R-A)
Pescante Mario
Petrenga Giovanna
Pianetta Enrico
Picchi Guglielmo
Pili Mauro
Pini Gianluca
Pionati Francesco
Pirovano Ettore
Pisacane Michele
Piso Vincenzo
Pittelli Giancarlo
Pizzolante Sergio
Polidori Catia
Polledri Massimo
Porcu Carmelo
Porfidia Americo
Prestigiacomo Stefania
Pugliese Marco
Rainieri Fabio Pag. 12
Rampelli Fabio
Ravetto Laura
Razzi Antonio
Reguzzoni Marco Giovanni
Repetti Manuela
Rivolta Erica
Roccella Eugenia
Romani Paolo
Romano Francesco Saverio
Romele Giuseppe
Ronchi Andrea
Rondini Marco
Rossi Luciano
Rossi Mariarosaria
Rosso Roberto
Rotondi Gianfranco
Russo Paolo
Ruvolo Giuseppe
Saglia Stefano
Saltamartini Barbara
Sammarco Gianfranco
Santelli Jole
Savino Elvira
Sbai Souad
Scajola Claudio
Scalera Giuseppe
Scalia Giuseppe
Scandroglio Michele
Scapagnini Umberto
Scelli Maurizio
Scilipoti Domenico
Siliquini Maria Grazia
Simeoni Giorgio
Simonetti Roberto
Sisto Francesco Paolo
Soglia Gerardo
Speciale Roberto
Stagno d'Alcontres Francesco
Stanca Lucio
Stasi Maria Elena
Stefani Stefano
Stracquadanio Giorgio Clelio
Stradella Franco
Stucchi Giacomo
Taddei Vincenzo
Terranova Giacomo
Testoni Piero
Toccafondi Gabriele
Togni Renato Walter
Torazzi Alberto
Torrisi Salvatore
Tortoli Roberto
Traversa Michele
Tremonti Giulio
Urso Adolfo
Valducci Mario
Valentini Valentino
Vanalli Pierguido
Vella Paolo
Ventucci Cosimo
Verdini Denis
Vessa Pasquale
Vignali Raffaello
Vitali Luigi
Vito Elio
Volpi Raffaele
Zacchera Marco

Hanno risposto no:
Adornato Ferdinando
Agostini Luciano
Albini Tea
Albonetti Gabriele
Amici Sesa
Argentin Ileana
Bachelet Giovanni Battista
Barbaro Claudio
Barbato Francesco
Barbi Mario
Baretta Pier Paolo
Bellanova Teresa
Beltrandi Marco
Benamati Gianluca
Bernardini Rita
Berretta Giuseppe
Bersani Pier Luigi
Bindi Rosy
Binetti Paola
Bobba Luigi
Bocchino Italo
Bocci Gianpiero
Boccia Francesco
Boccuzzi Antonio
Boffa Costantino
Bonavitacola Fulvio
Bongiorno Giulia
Bordo Michele
Borghesi Antonio
Bosi Francesco
Bossa Luisa
Braga Chiara
Brandolini Sandro
Bratti Alessandro Pag. 13
Bressa Gianclaudio
Briguglio Carmelo
Brugger Siegfried
Bucchino Gino
Burtone Giovanni Mario Salvino
Buttiglione Rocco
Calgaro Marco
Calvisi Giulio
Cambursano Renato
Capano Cinzia
Capitanio Santolini Luisa
Capodicasa Angelo
Cardinale Daniela
Carella Renzo
Carra Enzo
Carra Marco
Casini Pier Ferdinando
Castagnetti Pierluigi
Causi Marco
Cavallaro Mario
Cenni Susanna
Cera Angelo
Cesa Lorenzo
Ciccanti Amedeo
Cilluffo Francesca
Cimadoro Gabriele
Ciriello Pasquale
Codurelli Lucia
Colaninno Matteo
Colombo Furio
Commercio Roberto Mario Sergio
Compagnon Angelo
Concia Anna Paola
Consolo Giuseppe
Conte Giorgio
Corsini Paolo
Coscia Maria
Cuomo Antonio
Cuperlo Giovanni
D'Alema Massimo
Dal Moro Gian Pietro
Damiano Cesare
D'Antona Olga
D'Antoni Sergio Antonio
De Biasi Emilia Grazia
Delfino Teresio
Della Vedova Benedetto
De Micheli Paola
De Pasquale Rosa
De Poli Antonio
De Torre Maria Letizia
Di Biagio Aldo
Di Giuseppe Anita
D'Incecco Vittoria
Dionisi Armando
Di Pietro Antonio
Di Stanislao Augusto
Divella Francesco
Donadi Massimo
Duilio Lino
Esposito Stefano
Evangelisti Fabio
Fadda Paolo
Farina Gianni
Farina Coscioni Maria Antonietta
Farinone Enrico
Favia David
Fedi Marco
Ferranti Donatella
Ferrari Pierangelo
Fiano Emanuele
Fiorio Massimo
Fioroni Giuseppe
Fluvi Alberto
Fogliardi Giampaolo
Fontanelli Paolo
Formisano Aniello
Formisano Anna Teresa
Franceschini Dario
Froner Laura
Galletti Gian Luca
Garavini Laura
Garofani Francesco Saverio
Gasbarra Enrico
Gatti Maria Grazia
Genovese Francantonio
Gentiloni Silveri Paolo
Ghizzoni Manuela
Giachetti Roberto
Giacomelli Antonello
Ginefra Dario
Ginoble Tommaso
Giovanelli Oriano
Giulietti Giuseppe
Gnecchi Marialuisa
Gozi Sandro
Granata Benedetto Fabio
Grassi Gero
Graziano Stefano
Iannuzzi Tino
La Forgia Antonio
Laganà Fortugno Maria Grazia
La Malfa Giorgio
Lamorte Donato Pag. 14
Lanzillotta Linda
Laratta Francesco
Lenzi Donata
Letta Enrico
Levi Ricardo Franco
Libè Mauro
Lolli Giovanni
Lombardo Angelo Salvatore
Lo Moro Doris
Lo Presti Antonino
Losacco Alberto
Lovelli Mario
Lucà Mimmo
Lulli Andrea
Luongo Antonio
Lusetti Renzo
Madia Maria Anna
Mantini Pierluigi
Maran Alessandro
Marantelli Daniele
Marcazzan Pietro
Marchi Maino
Marchignoli Massimo
Marchioni Elisa
Margiotta Salvatore
Mariani Raffaella
Marini Cesare
Marrocu Siro
Martella Andrea
Martino Pierdomenico
Mastromauro Margherita Angela
Mattesini Donella
Mazzarella Eugenio
Mecacci Matteo
Melandri Giovanna
Melchiorre Daniela
Melis Guido
Menia Roberto
Mereu Antonio
Merlo Giorgio
Merlo Ricardo Antonio
Merloni Maria Paola
Messina Ignazio
Meta Michele Pompeo
Migliavacca Maurizio
Miglioli Ivano
Minniti Marco
Miotto Anna Margherita
Misiani Antonio
Mogherini Rebesani Federica
Monai Carlo
Mondello Gabriella
Morassut Roberto
Moroni Chiara
Mosca Alessia Maria
Mosella Donato Renato
Motta Carmen
Mura Silvana
Murer Delia
Muro Luigi
Naccarato Alessandro
Nannicini Rolando
Napoli Angela
Narducci Franco
Naro Giuseppe
Nicco Roberto Rolando
Nicolais Luigi
Occhiuto Roberto
Oliveri Sandro
Oliverio Nicodemo Nazzareno
Orlando Andrea
Orlando Leoluca
Paglia Gianfranco
Paladini Giovanni
Palagiano Antonio
Palomba Federico
Parisi Arturo Mario Luigi
Patarino Carmine Santo
Pedoto Luciana
Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
Pepe Mario (Pd)
Perina Flavia
Pes Caterina
Pezzotta Savino
Piccolo Salvatore
Picierno Pina
Piffari Sergio Michele
Pisicchio Pino
Pistelli Lapo
Pizzetti Luciano
Poli Nedo Lorenzo
Pollastrini Barbara
Pompili Massimo
Porcino Gaetano
Porta Fabio
Portas Giacomo Antonio
Proietti Cosimi Francesco
Quartiani Erminio Angelo
Raisi Enzo
Rampi Elisabetta
Rao Roberto
Realacci Ermete
Recchia Pier Fausto
Ria Lorenzo Pag. 15
Rigoni Andrea
Rosato Ettore
Rossa Sabina
Rossomando Anna
Rota Ivan
Ruben Alessandro
Rubinato Simonetta
Ruggeri Salvatore
Rugghia Antonio
Russo Antonino
Samperi Marilena
Sanga Giovanni
Sani Luca
Santagata Giulio
Sarubbi Andrea
Sbrollini Daniela
Scanderebech Deodato
Scarpetti Lido
Schirru Amalia
Sereni Marina
Servodio Giuseppina
Siragusa Alessandra
Soro Antonello
Sposetti Ugo
Strizzolo Ivano
Tabacci Bruno
Tanoni Italo
Tassone Mario
Tempestini Francesco
Tenaglia Lanfranco
Testa Federico
Testa Nunzio Francesco
Tidei Pietro
Tocci Walter
Toto Daniele
Touadi Jean Leonard
Trappolino Carlo Emanuele
Tullo Mario
Turco Livia
Turco Maurizio
Vaccaro Guglielmo
Vannucci Massimo
Vassallo Salvatore
Velo Silvia
Veltroni Walter
Ventura Michele
Verini Walter
Vernetti Gianni
Vico Ludovico
Villecco Calipari Rosa Maria
Viola Rodolfo Giuliano
Volontè Luca
Zaccaria Roberto
Zampa Sandra
Zazzera Pierfelice
Zeller Karl
Zinzi Domenico
Zucchi Angelo
Zunino Massimo

Ricordo che la Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata al termine della votazione presso la Sala dei Ministri.
Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà al termine della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo.

La seduta, sospesa alle 14,20, è ripresa alle 14,50.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

Modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato stabilito che il seguito dell'esame degli argomenti previsti per la settimana in corso e non conclusi (disegno di legge n. 1415-B - Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato); mozioni Di Pietro ed altri n. 1-00391, Tempestini ed altri n. 1-00621, Pezzotta ed altri n. 1-00623, Antonione, Dozzo, Sardelli ed altri n. 1-00625, Pisicchio ed altri n. 1-00629, Di Biagio e Della Vedova n. 1-00712 e Oliveri ed altri n 1-00726 concernenti iniziative per garantire la trasparenza delle informazioni relative all'aiuto pubblico allo sviluppo; mozioni Garavini ed altri n. 1-00655, Di Biagio ed altri n. 1-00663, Zacchera Pag. 16ed altri n. 1-00672, Tassone ed altri n. 1-00716, Leoluca Orlando ed altri n. 1-00717, Mosella ed altri n. 1-00718 e Lo Monte ed altri n. 1-00727 concernenti iniziative relative alle procedure per il voto degli italiani all'estero, alla luce delle vicende delle ultime consultazioni referendarie; mozioni Borghesi ed altri n. 1-00713, Meta ed altri n. 1-00715, Mereu ed altri n. 1-00723, Balducci, Desiderati, Pionati ed altri n. 1-00724, Commercio ed altri n. 1-00728 e Mosella ed altri n. 1-00729 concernenti misure a favore del trasporto pubblico locale è rinviato all'ultima settimana di ottobre (24-28 ottobre), dopo gli argomenti già previsti dal calendario.
La prossima settimana (17-21 ottobre) non avrà luogo l'esame dei seguenti progetti di legge: proposta di legge n. 3811 ed abbinate - Disposizioni per la ricostruzione, il recupero e lo sviluppo economico-sociale dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009; proposta di legge n. 4207 (Approvata dal Senato) ed abbinate - Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva; disegno di legge n. 4434 ed abbinate - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (Approvato dal Senato), previsto a partire da lunedì 17 ottobre, a seguito delle richieste avanzate in tal senso dai presidenti delle rispettive Commissioni competenti.
Pertanto l'organizzazione dei lavori della prossima settimana risulta così articolata:

Lunedì 17 ottobre (ore 16, con eventuale prosecuzione notturna)

Discussione sulle linee generali dei disegni di legge di ratifica:
n. 4454 - Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Regno hascemita di Giordania, dall'altro;
n. 4589 - Modifiche allo statuto del Fondo monetario internazionale e quattordicesimo aumento generale delle quote derivanti dalla risoluzione del Consiglio dei Governatori del Fondo n. 66-2 del 15 dicembre 2010 (Approvato dal Senato);
n. 4590 - Scambi di Note tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero relativi alla modifica della Convenzione per la navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano (Approvato dal Senato);
n. 4591 - Accordo di cooperazione in materia culturale, scientifica, tecnologica e nei settori dell'istruzione e dell'informazione fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato del Kuwait (Approvato dal Senato);
n. 4592 - Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Giappone di mutua assistenza amministrativa e cooperazione in materia doganale (Approvato dal Senato);
n. 4564 - Accordo sui trasporti aerei tra il Canada e la Comunità europea e i suoi Stati membri;
n. 4565 - Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e la Georgia.

Martedì 18 (ore 15, con eventuale prosecuzione notturna), mercoledì 19 e giovedì 20 ottobre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 21 ottobre) (con votazioni)

Seguito dell'esame del disegno di legge costituzionale n. 4144 ed abbinate - Modifiche agli articoli 41, 45, 97 e 118, comma quarto, della Costituzione.

Seguito dell'esame dei disegni di legge di ratifica:
n. 4454 - Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Regno hascemita di Giordania, dall'altro; Pag. 17
n. 4589 - Modifiche allo statuto del Fondo monetario internazionale e quattordicesimo aumento generale delle quote derivanti dalla risoluzione del Consiglio dei Governatori del Fondo n. 66-2 del 15 dicembre 2010 (Approvato dal Senato);
n. 4590 - Scambi di Note tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero relativi alla modifica della Convenzione per la navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano (Approvato dal Senato);
n. 4591 - Accordo di cooperazione in materia culturale, scientifica, tecnologica e nei settori dell'istruzione e dell'informazione fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato del Kuwait (Approvato dal Senato);
n. 4592 - Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Giappone di mutua assistenza amministrativa e cooperazione in materia doganale (Approvato dal Senato);
n. 4564 - Accordo sui trasporti aerei tra il Canada e la Comunità europea e i suoi Stati membri;
n. 4565 - Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e la Georgia;
n. 2451 (Approvata dal Senato) ed abbinate - Ratifica ed esecuzione dei Protocolli di attuazione della Convenzione internazionale per la protezione delle Alpi.

Il programma si intende conseguentemente aggiornato.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 17 ottobre 2011, alle 16:
Discussione dei disegni di legge:

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Regno hascemita di Giordania, dall'altro, con Allegati, fatto a Bruxelles il 15 dicembre 2010 (C. 4454).
- Relatore: Zacchera.

S. 2739 - Modifiche allo statuto del Fondo monetario internazionale e quattordicesimo aumento generale delle quote derivanti dalla risoluzione del Consiglio dei Governatori del Fondo n. 66-2 del 15 dicembre 2010 (Approvato dal Senato) (C. 4589).
- Relatore: Pianetta.
S. 2741 - Ratifica ed esecuzione degli Scambi di Note tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero relativi alla modifica della Convenzione per la navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano, con allegati, del 2 dicembre 1992, effettuati a Roma il 23 luglio ed il 24 settembre 2010 (Approvato dal Senato) (C. 4590).
- Relatore: Narducci.

S. 2742 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione in materia culturale, scientifica, tecnologica e nei settori dell'istruzione e dell'informazione fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato del Kuwait, fatto a Kuwait il 7 dicembre 2005 (Approvato dal Senato) (C. 4591).
- Relatore: Pianetta.

S. 2743 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Giappone di mutua assistenza amministrativa e cooperazione in materia doganale, fatto a Roma il 15 dicembre 2009 (Approvato dal Senato) (C. 4592).
- Relatore: Zacchera.

Pag. 18

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sui trasporti aerei tra il Canada e la Comunità europea e i suoi Stati membri, con Allegati, fatto a Bruxelles il 17 dicembre 2009 (C. 4564).
- Relatore: Biancofiore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e la Georgia, dall'altro lato, con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 dicembre 2010 (C. 4565).
- Relatore: Picchi.

La seduta termina alle 14,55.