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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 410 di giovedì 16 dicembre 2010

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 9,35.

GIUSEPPE FALLICA, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Bindi, Bocci, Brugger, Brunetta, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Fitto, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Malfa, Lamorte, Lusetti, Martini, Meloni, Migliavacca, Migliori, Nucara, Leoluca Orlando, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Saglia, Stefani, Stucchi e Vitali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,40).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il presidente della Commissione ambiente, onorevole Alessandri. Ne ha facoltà.

ANGELO ALESSANDRI, Presidente della VIII Commissione. Signor Presidente, il Comitato dei nove sta terminando l'esame degli emendamenti accantonati ieri. Pertanto, chiedo una breve sospensione e proporrei di fissare la ripresa dei nostri lavori, se possibile, per le ore 10,20 circa con immediate votazioni.

PRESIDENTE. Le chiedo scusa, onorevole Alessandri. Vorrà perdonare la mia scarsa conoscenza della lingua italiana. Cosa vuol dire breve?

ANGELO ALESSANDRI, Presidente della VIII Commissione. Signor Presidente, entro le 10,20.

PRESIDENTE. Sta bene. Vi sono obiezioni?

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, non si tratta di un'obiezione. Tuttavia, per l'economia dei nostri lavori Pag. 2sarebbe bene che almeno il presidente della Commissione e il relatore si parlassero. Ieri sera abbiamo chiuso la seduta con il Presidente di turno che aveva suggerito al relatore di cominciare la seduta alle 10, affinché il Comitato dei nove avesse il tempo di lavorare. Il relatore ha detto che sarebbe stato sufficiente il tempo dato e che, quindi, si poteva cominciare alle 9,30.
Invece, se avessimo cominciato alle 10 forse le altre Commissioni avrebbero potuto lavorare diversamente su altre cose e si sarebbe potuto fare di più. Non credo che da ieri sera a stamattina siano accadute cose catastrofiche rispetto a quello che si era previsto ieri sera. La prossima volta è auspicabile che i relatori e il presidente si parlino. Questa mattina si poteva cominciare direttamente alle 10 senza stare adesso ad aspettare per 40 minuti che il Comitato dei nove risolva le questioni.

ANGELO COMPAGNON. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, il collega Giachetti mi ha anticipato. Diciamo che siamo alle solite. Anch'io non ho nulla in contrario se il presidente chiede ancora altro tempo ma ho la sensazione che succeda come è già accaduto altre volte. Già ieri sera avevano detto che il tempo a disposizione sarebbe stato sufficiente. Invece, stamattina abbiamo visto che non è stato così. Non vorrei che alle 10,20 tornassimo in Aula, facendo muovere tutti i parlamentari, e dicessimo che magari occorrono altri venti minuti.
Chiedo, pertanto, a lei, signor Presidente, di sapere se vi sarà la certezza che alle 10,20 l'Assemblea potrà iniziare i propri lavori. Altrimenti, tanto vale verificare subito i tempi veramente utili per riprendere a votare oggi.

PRESIDENTE. Onorevole Compagnon, per la verità mi sono premurato di accertare il significato della parola «breve». Il presidente della VIII Commissione mi ha già dato un'indicazione.

ANGELO ALESSANDRI, Presidente della VIII Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELO ALESSANDRI, Presidente della VIII Commissione. Signor Presidente, vorrei consigliare ai colleghi Giachetti e Compagnon di sentire anche i loro rappresentanti nel Comitato dei nove, perché loro stessi mi hanno chiesto di venire in Aula a chiedere di riprendere i lavori alle 10,20.

PRESIDENTE. Sta bene. Dunque, rimane stabilito di riprendere i nostri lavori alle ore 10,20.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, credo che le regole valgano erga omnes. Non c'è nel Comitato dei nove una maggioranza, un'opposizione e un presidente che risponde solo alla maggioranza. Eventualmente, se vuole decidere così, da ora in poi considereremo il presidente solo di maggioranza.
In secondo luogo, è del tutto evidente che di fronte alle osservazioni fatte già ieri sera, come ha ricordato l'onorevole Giachetti, c'era la possibilità di decidere un orario congruo che consentisse a noi di poter lavorare. Ricordo che nel Comitato dei nove l'opposizione chiede, ovviamente, di poter discutere meglio emendamenti che il relatore - e non l'opposizione - ha chiesto di accantonare. Pertanto, essendo questioni che sono tutte interne alla maggioranza e da dirimere all'interno della maggioranza, è bene che il presidente della Commissione ne prenda atto e ci faccia sapere.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta.

Pag. 3

La seduta, sospesa alle 9,45, è ripresa alle 10,30.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Trasferimento a Commissione in sede legislativa del disegno di legge n. 3703 ed abbinate.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'assegnazione di un disegno di legge a Commissione in sede legislativa.
A norma del comma 1 dell'articolo 92 del Regolamento, propongo alla Camera che il seguente disegno di legge sia assegnato in sede legislativa alla XII Commissione (Affari sociali):
«Istituzione del registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari, obblighi informativi alle pazienti, nonché divieto di intervento di plastica mammaria alle persone minori» (3703).

(La Commissione ha elaborato un nuovo testo)

Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

Per consentire alla stessa Commissione di procedere a all'abbinamento richiesto dall'articolo 77 del Regolamento sono quindi trasferite in sede legislativa anche le proposte di legge: LUSSANA: «Disposizioni in materia di sicurezza degli impianti protesici mammari» (670) e MANCUSO ed altri: «Istituzione del Registro nazionale degli impianti protesici mammari» (1179).

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti (A.C. 3909-A) (ore 10,32).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A. C. 3909-A)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A - A.C. 3909-A) nel testo recante le modificazioni apportate dalla Commissione (Vedi l'allegato A - A.C. 3909-A).
Ricordo che le proposte emendative presentate sono riferite agli articoli del decreto-legge, nel testo recante le modificazioni apportate dalla Commissione (Vedi l'allegato A - A.C. 3909-A).
Ricordo che nella seduta di ieri sono stati accantonati gli emendamenti Mario Pepe 1.70 (PD), Bocchino 1.88, Libè 1.6, Bocchino 1.74, Piffari 1.19, Iannuzzi 1.20, Mario Pepe 1.71, Piffari 1.22, Bratti 1.23, Piffari 1.26, Bonavitacola 1.17, l'emendamento 1.201 della Commissione unitamente ai subemendamenti Mariani 0.1.201.1 e Anna Teresa Formisano 0.1.201.2. Ricordo inoltre che sempre nella seduta di ieri è stato per ultimo respinto l'emendamento Mariani 1.75.
Avverto che prima dell'inizio della seduta gli emendamenti Libè 1.6 e 1.31 sono stati ritirati dal presentatore. Avverto inoltre che la Commissione ha presentato l'emendamento 1.400, che è in distribuzione.
Invito il relatore per la maggioranza e il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sugli emendamenti accantonati nella seduta di ieri, sull'emendamento 1.400 della Commissione e sul subemendamento Margiotta 0.1.401 che è in distribuzione.

Pag. 4

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro sull'emendamento Bocchino 1.88, che non so se sia stato ritirato, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Ghiglia, qual è il parere della Commissione sull'emendamento Mario Pepe (PD) 1.70?

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Mario Pepe (PD) 1.70.

PRESIDENTE. Può precisare il parere della Commissione sull'emendamento Bocchino 1.88?

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Bocchino 1.88 perché c'è il nuovo emendamento 1.400 della Commissione, tuttavia non ho ancora potuto vedere materialmente l'emendamento.

PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Libè 1.6 è stato ritirato, qual è il parere della Commissione sull'emendamento Bocchino 1.74?

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione chiede un ulteriore accantonamento dell'emendamento Bocchino 1.74 e di quelli ad esso correlati. Per il resto, non ci sono novità rispetto ai pareri espressi ieri.

PRESIDENTE. Può esprimere il parere della Commissione anche sugli altri emendamenti?

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Piffari 1.26, Bonavitacola 1.17, Piffari 1.19, Iannuzzi 1.20.

PRESIDENTE. Qual è il parere della Commissione sull'emendamento Mario Pepe (PD) 1.71?

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Il parere della Commissione sull'emendamento Mario Pepe (PD) 1.71 è contrario.

PRESIDENTE. Qual è il parere della Commissione sul suo emendamento 1.400 e sul subemendamento Margiotta 0.1.401?

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 1.400 della Commissione, invece non ha ancora esaminato il subemendamento relativo.

PRESIDENTE. Onorevole Ghiglia, la invito prendere visione del subemendamento Margiotta 0.1.400.1.

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sul subemendamento Margiotta 0.1.400.1.

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, capisco tutto, abbiamo atteso circa quaranta minuti per la riunione del Comitato dei nove, sperando che fosse in grado di esprimere i pareri. Mi pare che, se il subemendamento Margiotta 0.1.400.1 non è stato visto neanche dal relatore per la maggioranza per esprimere il parere magari lo dovrebbe vedere il Comitato dei nove, non vorrei esagerare con la richiesta di formalità, per me sarebbe utile capire, quando il relatore per la maggioranza dice che accantonato l'emendamento Bocchino 1.74 si accantonano i correlati, gentilmente quali sono i correlati che intende accantonare.
Alla luce di questo, mi domando se siamo effettivamente in condizione di an Pag. 5dare avanti o se il relatore ha bisogno - ahimè - ancora di un po' di tempo per darci un parere che non rimetta in discussione ogni cinque minuti tutto quanto.

PRESIDENTE. Onorevole Ghiglia, è in grado di rispondere?

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, sì, io non ho bisogno di tempo, però, se c'è bisogno di riunire il Comitato dei nove, non ho problemi, devo chiederle 5 minuti formalmente di sospensione. Per me non c'è problema a dare il parere su questo subemendamento, invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Ghiglia, ma il Comitato dei nove si è riunito?

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Sì signor Presidente, ma non sul subemendamento Margiotta 0.1.400.1.

PRESIDENTE. Accolgo la sua richiesta di sospendere la seduta per quindici minuti.

SERGIO MICHELE PIFFARI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Piffari, su cosa vuole intervenire?

SERGIO MICHELE PIFFARI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, intanto sono relatore di minoranza e credo di averne titolo.

PRESIDENTE. Onorevole Piffari, le chiedo scusa. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, lei chiede i pareri al relatore per la maggioranza e poi sospende...

PRESIDENTE. Il relatore di maggioranza ha detto che era opportuno sospendere.

SERGIO MICHELE PIFFARI, Relatore di minoranza... è opportuno sentire anche, magari, il relatore di minoranza, perché stiamo vivendo un po' di confusione... ieri ho chiesto espressamente al Presidente della Camera di riprendere i lavori alle 10 e prendere il tempo necessario per esaminare tutto quello che era stato accantonato ed eventuali subemendamenti. In realtà, il fatto che il relatore per la maggioranza non abbia bisogno di vedere i subemendamenti per esprimere i pareri non vuol dire che il Comitato dei nove non abbia bisogno di esaminarli, io stesso non li ho ancora visionati, non so cosa preveda il subemendamento Margiotta 0.1.400.1.
Vorrei esprimere un disagio riguardo alle modalità con le quali stiamo andando avanti. C'è voglia di fare in fretta, sembra che bisogna usare il commissario anche in Aula, credo che sia necessario anche da parte degli altri componenti il Comitato dei nove di avere chiare le idee su cosa stiamo discutendo, perché sembra che stiamo affrontando la questione con una tessera a punti della Standa. Non stiamo facendo questo lavoro.

PRESIDENTE. Mi sembra che il suo intervento confermi la necessità di sospendere i lavori.

ANGELO COMPAGNON. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, lei questa mattina non presiedeva. Sono intervenuto perché effettivamente a questo punto bisogna dire che sarebbe opportuno che il presidente della Commissione e il relatore per la maggioranza comunichino fra loro. Già ieri sera era stato detto che c'era tempo sufficiente per riunirsi stamattina alle 9,30. Stamattina ho solo detto, va bene il Comitato dei nove, ma non facciamo correre i parlamentari e soprattutto diamo funzionalità a quest'Aula, fissando un'ora definitiva, non le 10,20. Mi hanno risposto che non capivo niente, tanto per capirci. Come sempre, Pag. 6siamo alle solite. Cerchiamo quindi di riconvocare l'Aula quando saremo in grado di votare.

PRESIDENTE. Onorevole Ghiglia?

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, vorrei solo precisare ai colleghi che il termine per la presentazione dei subemendamenti scadeva alle 10,30, quindi non avremmo avuto la possibilità fisica di riunire il Comitato dei nove.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta fino alle ore 11, per consentire al Comitato dei nove di lavorare.

La seduta, sospesa alle 10,40, è ripresa alle 11,05.

PRESIDENTE. Si riprende il seguito della discussione del decreto-legge in materia di rifiuti. Avverto che gli emendamenti Bocchino 1.88, 1.74 e 1-bis.70 sono stati ritirati. Invito il relatore per la maggioranza a riferire circa gli esiti della riunione del Comitato dei nove, esprimendo il parere sugli emendamenti accantonati nella seduta di ieri e riportati a pagina 4 del fascicolo. Si tratta degli emendamenti Piffari 1.22 e Bratti 1.23. Onorevole Ghiglia, prego.

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, per quanto riguarda il subemendamento Margiotta 0.1.400.1, che avevamo accantonato questa mattina, il parere è contrario. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.400. L'emendamento Bocchino 1.88, per il quale la Commissione aveva formulato un invito al ritiro, è stato ritirato mentre era in corso il Comitato dei nove. Per quanto riguarda le ulteriori proposte emendative accantonate, a seguito del loro ritiro avvenuto in corso d'opera, non vi è più necessità di esprimere il parere.

PRESIDENTE. Sta bene. Rimane ancora il parere sugli emendamenti Piffari 1.22 e Bratti 1.23.

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Piffari 1.22 e Bratti 1.23.

PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza ad esprimere il parere sulle proposte emendative.

SERGIO MICHELE PIFFARI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere è contrario sull'emendamento Mario Pepe (PD) 1.70 e sul subemendamento Anna Teresa Formisano 0.1.201.2, mentre è favorevole sull'emendamento Piffari 1.26 e sul subemendamento Margiotta 0.1.400.1.

PRESIDENTE. Il Governo?

STEFANIA PRESTIGIACOMO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mario Pepe (PD) 1.70, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Calderisi, Melandri e Scilipoti...

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 478
Votanti 477
Astenuti 1
Maggioranza 239
Hanno votato
161
Hanno votato
no 316).

Pag. 7

Prendo atto che i deputati Pes e Piccolo hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole, che i deputati Cesare Marini e Barbareschi hanno segnalato che non sono riusciti a votare e che il deputato Nunzio Francesco Testa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Ricordo che gli emendamenti Bocchino 1.88, Libè 1.6 e Bocchino 1.74 sono stati ritirati. Passiamo alla votazione del subemendamento Mariani 0.1.201.1. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, intervengo anche per illustrare il motivo per il quale abbiamo espresso un parere contrario sul subemendamento in esame. Per quanto riguarda la questione commissari in questa emergenza abbiamo tutti chiaro e presente che il Parlamento anziché schierarsi a favore di una corrente o di un'altra (per l'una o l'altra campana) dovrebbe concentrarsi sul tentativo di risolvere questo problema.
Per l'Italia dei Valori è chiaro che in casi di emergenza come questo debba essere chiamato in causa, come delegato a gestire questa vicenda, il presidente della regione. Quest'ultimo può nominare subcommissari ma non necessariamente individuandoli secondo le nostre scelte che definiscono chi deve farlo (cioè commissari prefettizi o chi è in carriera prefettizia, oppure magistrati). Le persone che hanno la capacità - lo dimostrano con il loro curriculum - di gestire sistemi di questo tipo non necessariamente provengono dalle carriere dell'apparato pubblico, perché altrimenti prefetti, consiglieri di stato, magistrati - sempre questi - sarebbero capaci di risolvere l'emergenza, e non saremmo mai entrati in una situazione di emergenza se fossero stati così bravi e precisi.
Credo che vi sia bisogno invece dell'esperienza (non proveniente dall'estero ma dalle altre regioni d'Italia), e della professionalità di chi ha dimostrato di saper gestire situazioni di questo tipo. Ma occorre demandare al presidente della regione l'individuazione dei propri collaboratori (compreso l'affidamento dei compiti di subcommissario). Tutta questa discussione - svolta sia in sede di Comitato dei nove che in Commissione - su chi debba essere il gestore dell'emergenza, nominato commissario, è assolutamente assurda.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Mariani 0.1.201.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Motta, onorevole Mondello...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 502
Votanti 501
Astenuti 1
Maggioranza 251
Hanno votato
172
Hanno votato
no 329).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Barbareschi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere il voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Anna Teresa Formisano 0.1.201.2, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pregherei l'onorevole Pianetta di disattivare il dispositivo di voto del suo collega, visto che l'onorevole Pescante non risulta presente e risulta espresso il voto. L'onorevole Pescante vota a distanza, vota col telecomando...

ENRICO PIANETTA. No, Presidente io non ho toccato nulla e il collega Pescante sta tornando al suo posto.

Pag. 8

PRESIDENTE. Adesso è arrivato, sta votando (Commenti del deputato Pianetta). Che c'è, onorevole Pianetta? Se non schiaccia il pulsante io non la sento.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 504
Votanti 503
Astenuti 1
Maggioranza 252
Hanno votato
315
Hanno votato
no 188).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Barbareschi hanno segnalato che non sono riusciti a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.201 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Pescante... onorevole Scilipoti... onorevole Casini... onorevole Di Pietro...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 507
Votanti 505
Astenuti 2
Maggioranza 253
Hanno votato
486
Hanno votato
no 19).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Barbareschi hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

ENRICO PIANETTA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO PIANETTA. Signor Presidente, intervengo per fatto personale, rivolgendomi alla sua cortesia. Nel momento in cui lei, poco fa, ha fatto riferimento ad una votazione e mi ha pregato di disattivare il dispositivo di voto, lasciava intendere, a mio sommesso modo di interpretare le sue parole, che avessi precedentemente fatto qualche cosa. La prego di chiarire che questa non era un'interpretazione corretta e che, quindi, mi sbagliavo.

PRESIDENTE. Onorevole Pianetta, nessuna difficoltà a dirle che non era questa la mia intenzione. Era soltanto evidente che risultava espresso un voto in assenza del deputato che doveva esprimere quel voto.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Piffari 1.26. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo per spiegare le posizioni contrarie ai precedenti emendamenti poc'anzi votati. L'Italia dei Valori ritiene che queste figure, che devono assumere il ruolo di commissari, debbano essere nominate dal presidente della regione ed essere scelte sulla base della loro competenza - lo dico anche ai colleghi dell'UdC che hanno richiamato la mia attenzione, la collega Anna Teresa Formisano in particolare - e dare garanzia di indipendenza da qualunque appartenenza o condizione politica. Questo è il presupposto serio di selezione del personale; non può essere in funzione di categorie. Non possiamo mandare solo ufficiali dell'Esercito o personale dello Stato. Dobbiamo assolutamente avere fiducia in chi sul campo ha già dimostrato di saper fare bene.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 1.26, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 9

Onorevole Cesario...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 506
Votanti 505
Astenuti 1
Maggioranza 253
Hanno votato
193
Hanno votato
no 312).

Prendo atto che il deputato Barbareschi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonavitacola 1.17, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Giorgetti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 507
Votanti 506
Astenuti 1
Maggioranza 254
Hanno votato
194
Hanno votato
no 312).

Prendo atto che il deputato Barbareschi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Piffari 1.19.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, anche questo emendamento all'articolo 1, relativo al comma 2, è legato alla figura dei commissari. Per noi è necessario che quando si individuano le aree - indipendentemente dalla diatriba che ancora una volta è emersa se ciò deve farlo il commissario, la regione, la provincia, il comune - le infrastrutture sorgano su luoghi dove le comunità locali e, quindi, gli enti locali danno la loro intesa.
Questo vale sempre e comunque. In questo decreto-legge il Governo ha detto: ci mettiamo d'accordo con le regioni, nella conferenza con le regioni, ed è risolto il problema dell'emergenza; smaltiamo un po' di questi rifiuti con le regioni. Mentre vi abbiamo detto che forse è meglio utilizzare la conferenza unificata dove anche gli enti locali dicono la loro. Oggi siamo di nuovo sempre in quella logica lì a dire che non ci servono i dialoghi con i territori, con le comunità e i loro pareri perché siamo in emergenza ma non lo possiamo dire che siamo in emergenza, anzi siamo in fisiologici bisogni. Quindi, i comuni non vengono sentiti e le comunità locali non devono essere sentite. Raccomandiamo invece di applicare questa logica di dialogo perché altrimenti tra qualche mese saremo di nuovo qui a discutere dell'emergenza rifiuti in Campania.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 1.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Scilipoti, l'ho vista, l'ho vista... si concentri.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 508
Astenuti 1
Maggioranza 255
Hanno votato
192
Hanno votato
no 316).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Iannuzzi 1.20.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.

TINO IANNUZZI. Signor Presidente, la risoluzione della questione dell'emergenza Pag. 10rifiuti in Campania che ha integrato e integra una grande tragedia non solo per la regione Campania ma per l'intero Paese, per tutte le molteplici ricadute negative che ne sono derivate e ne derivano, implica la costruzione di un ciclo moderno completo e integrato di gestione dei rifiuti che comporta la capacità di tenere assieme diversi tasselli.
Anzitutto il tassello dell'identificazione delle nuove discariche con procedimenti, competenze certe e anche procedure accelerate con poteri straordinari eccezionali, e integra un'incentivazione forte della raccolta differenziata con misure anche normative e legislative stringenti nei confronti di tutti i comuni che non raggiungono le percentuali di raccolta differenziata fissate dal legislatore. Integra la costruzione di nuovi termovalorizzatori.
Da questo punto di vista l'emendamento 1.20, di cui sono primo firmatario, va nella direzione della ragionevolezza che dovrebbe sempre ispirare l'azione legislativa e la costruzione di norme giuridiche. Infatti nel campo dei termovalorizzatori abbiamo bisogno di costruire un quadro di competenze certo, chiaro e netto. Voi invece con questo decreto-legge che - lo vogliamo ricordare - torna dopo il decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, dove avevate attribuito la competenza per i termovalorizzatori ai presidenti di provincia, dopo un anno di incertezze, di tentennamenti, di confusione, di faticosissimi compromessi, di scontri violenti troppo spesso svolti anche su argomenti francamente squallidi e incomprensibili, ritornate a normare questa materia e lo fate con una non norma confusa che non crea un quadro di competenze certe su cui stiamo anche cercando di fissare regole un po' più certe e chiare, come è avvenuto ieri sera con l'emendamento del PD e dell'UdC che ha almeno stabilito l'obbligatorietà della nomina del commissario straordinario per i termovalorizzatori in capo al presidente della giunta regionale.
Oggi noi, con l'emendamento in esame, vogliamo costruire un quadro di leale collaborazione istituzionale e di seria collaborazione tra tutte le istituzioni pubbliche interessate alla realizzazione dei termovalorizzatori. Vi pare possibile che nella previsione della progettazione e della costruzione dei termovalorizzatori siano tenuti completamente fuori i comuni nel cui territorio ricadranno gli impianti, che sono titolari, tra l'altro, del potere urbanistico e che quindi saranno necessari interlocutori per tutti i passaggi urbanistici e procedurali che si legano all'iter per arrivare alla costruzione del termovalorizzatore?
Ecco perché noi prevediamo il meccanismo dell'intesa del commissario straordinario, obbligatoriamente nominato dal presidente della giunta regionale, con il comune dove ricade l'impianto. È una norma di grande ragionevolezza, di grande buonsenso e di grande serietà legislativa. Naturalmente confligge con tutto lo spirito che vi ha guidato nella costruzione del decreto-legge in esame, che vi apprestate anche a peggiorare ulteriormente, con una norma assurda per quanto riguarda l'identificazione delle nuove discariche e che sta a rafforzare il nostro giudizio: è un decreto-legge che rispetto ad un'emergenza che è riesplosa, che è pienamente in atto e che voi continuate a negare, smentendo la realtà e l'evidenza dei fatti, non risolverà nulla, porrà soltanto nuove questioni, nuovi problemi, nuove difficoltà, aggraverà la condizione di crisi che vi è in Campania e confermerà la vostra assoluta inadeguatezza nel gestire questo problema.
Il parere contrario sull'emendamento in esame non è legato a nessuna motivazione che sia oggettiva, che sia di confronto sul merito della questione: è legato soltanto ad un intento pregiudiziale, punitivo e sanzionatorio nei confronti dei comuni dove ricadranno gli impianti. Così non si fanno le leggi, così non si fa buona politica, così non si fa un servizio alla risoluzione di un grande problema come quello dell'emergenza rifiuti in Campania (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 11Iannuzzi 1.20, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 508
Votanti 507
Astenuti 1
Maggioranza 254
Hanno votato
193
Hanno votato
no 314).

Prendo atto che il deputato Reguzzoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario e che il deputato Barbareschi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'emendamento Mario Pepe (PD) 1.71.

MARIO PEPE (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIO PEPE (PD). Signor Presidente, vorrei dire a lei e anche ai relatori che le ragioni dell'emendamento in esame vi sono tutte e saranno più preoccupanti nella gestione dell'argomento, nel quadro della legge redigenda, nel futuro. Tuttavia, per evitare logoramenti territoriali mi accingo a ritirare l'emendamento, sapendo però che il problema c'è tutto.

PRESIDENTE. Sta bene, l'emendamento Mario Pepe (PD) 1.71 è quindi ritirato.
Passiamo alla votazione del subemendamento Margiotta 0.1.400.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Margiotta. Ne ha facoltà.

SALVATORE MARGIOTTA. Signor Presidente, illustro un subemendamento all'emendamento della Commissione 1.400 che, come è stato già accennato dal collega Iannuzzi, rappresenta un'incongruità molto negativa all'interno del decreto-legge in esame. Si sostiene infatti, con l'emendamento che il subemendamento in esame vorrebbe subemendare, che la scelta delle nuove discariche debba essere effettuata da commissari prefettizi. Intanto si va a colmare una debolezza del decreto-legge che cancella una serie di previsioni rispetto a delle discariche, ma non ne propone delle altre, tuttavia lo si fa attraverso commissari prefettizi in una totale e assoluta incoerenza con il titolo stesso del decreto-legge in esame, che parla di subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania. Avevamo chiesto ieri che fosse proclamata di nuovo l'emergenza.
Non volete dire che vi è un'emergenza, tuttavia, volete i commissari prefettizi per realizzare i termovalorizzatori, per fare la raccolta differenziata e, adesso, persino, per scegliere le discariche e i siti dove realizzarle; non solo, cioè, per gestire l'operazione di realizzazione della discarica ma, persino, per porre in essere l'atto più eminentemente politico, cioè la scelta dei luoghi.
Con il subemendamento in oggetto prevediamo che, sentite le province e i comuni, tale scelta debba ricadere in capo al presidente della regione. Volete l'ordinarietà: ebbene, il presidente della regione si assuma le proprie responsabilità, scelga i siti, sentiti gli enti locali e, a quel punto, si vada avanti nella realizzazione di queste discariche.
Pensare che, persino, in ordine alla scelta del luogo debba essere prevista una delega ad un altro soggetto piuttosto che ad un organismo politico e che essa debba ricadere in capo ad un commissario è sbagliato politicamente ed è assolutamente incoerente rispetto non solo al titolo, ma anche allo spirito del provvedimento in esame.
Per questo motivo, voteremo a favore del subemendamento in oggetto e contro l'emendamento 1.400 della Commissione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Pag. 12

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, vorrei riprendere le considerazioni del collega Margiotta. Siamo davvero in una situazione grottesca, anche perché si sta proponendo qualcosa che si sa che fallirà, in base a tutte le esperienze che abbiamo in questo Paese. Ne cito una come esempio significativo: la Calabria.
Nel momento in cui si è delegata ad un soggetto terzo straordinario la scelta dei luoghi dove costruire discariche o inceneritori, questa non è stata fatta. Un conto è nominare un prefetto - così come si è chiesto - per accelerare le procedure per i due termovalorizzatori, già individuati, di Salerno e Napoli; un conto è espropriare il presidente della regione e la regione stessa di alcune responsabilità in ordine alla scelta - si dice anche insieme agli enti locali - dei luoghi dove costruire le discariche. Tutto ciò sapendo che, nominando un prefetto, si scarica la coscienza ma, in realtà, non si risolve il problema (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, cercherò di farmi capire, anche se è difficile quando pochi ascoltano.
Però, mi rivolgo specialmente agli amici della Lega, se pensiamo di utilizzare strumenti differenti per governare questa emergenza in Campania rispetto a quelli che abbiamo utilizzato nelle altre regioni, dove le cose, invece, funzionano bene, sbagliamo. Continuiamo a pensare che vi siano due tipi di italiani e due tipi di regioni e, quindi, usiamo strumenti sbagliati.
Il Governo ha indicato, già con i precedenti provvedimenti in materia di emergenza in Campania, strade di questo tipo: l'esercito per governare e gestire i siti, l'esercito per raccogliere i rifiuti, gli arresti per chi abbandonasse in strada eventuali rifiuti superiori al mezzo metro cubo. Naturalmente, in due anni, due anni e mezzo, nessuno è stato arrestato per questo, anche se credo che i rifiuti in termini di tonnellate, se si fa un'equivalenza con i metri cubi, siano molti di più rispetto al metro cubo per unità singola. Almeno, in strada, ne vediamo montagne.
Eppure, anche in questo caso, la strada individuata è quella di trovare all'interno della carriera prefettizia le persone che devono governare questa emergenza. Invece, nella normalità, nell'autonomia e nel rispetto della nostra Costituzione, il presidente della regione se ne assuma le responsabilità, ha tutti gli strumenti per nominare persone serie e coerenti con il proprio mandato. Ciò al fine di lavorare su questo territorio e condividere con le comunità locali, e quindi con il territorio stesso, le scelte volte ad individuare il miglior modo per realizzare la raccolta dei rifiuti solidi urbani e la raccolta differenziata in modo eccellente. Di fatto, moltissimi comuni in Campania lo stanno già facendo, tuttavia, anche con questa logica, impediamo loro di farlo. Quindi, il voto sarà sicuramente favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.

TINO IANNUZZI. Signor Presidente, intervengo per riconfermare le argomentazioni dei colleghi Margiotta e Bratti. Questo è uno dei punti più delicati del provvedimento in oggetto.
Pensare, come avevate ipotizzato nella stesura iniziale del decreto-legge, di non parlare affatto di discariche in questo provvedimento è una scelta che rasenta l'irragionevolezza e la più totale follia. Perché è evidente che nell'arco di tempo - almeno tre anni - necessario per costruire i nuovi termovalorizzatori, occorreranno nuove discariche, e voi create un meccanismo normativo che è un'autentica scelta irragionevole che non funzionerà, perché il potere di identificazione e la responsabilità di individuazione delle nuove discariche Pag. 13vanno affidati al presidente della giunta regionale nel suo rapporto istituzionale con il presidente di provincia, coniugando un principio di responsabilità di cui nessuna provincia può non farsi carico con un principio di solidarietà territoriale fra province in chiave regionale. Prevedere la nomina di commissari straordinari per l'identificazione di simili discariche significa che il presidente della regione rinuncia e abdica a un ruolo fondamentale e questa è una scelta irresponsabile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Lenzi. Ne ha facoltà.

DONATA LENZI. Signor Presidente, noi siamo perché le competenze siano attribuite a chi ha la responsabilità conseguente all'elezione politica. C'è un presidente della regione, che è stato eletto, ci sono presidenti di province e sindaci. Se si vuole uscire dall'emergenza, come avete dichiarato ieri e come titola questo provvedimento che parla di subentro delle amministrazioni locali, non si capisce questa moltiplicazione dei commissari straordinari.
Io prego i colleghi di guardare il comma 2 dell'articolo 1: prevederebbe commissari straordinari per la realizzazione dei siti e la realizzazione dei termovalorizzatori; con l'emendamento successivo, commissari straordinari per l'individuazione dei siti. Perdiamo il conto dei commissari straordinari. Non c'è neanche il tetto stabilito. Ce ne potranno essere, temo, uno per ogni forza politica. Questo è il senso vero del provvedimento e dell'articolo che ci fate votare.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Margiotta 0.1.400.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Onorevole Di Pietro...

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 508
Astenuti 1
Maggioranza 255
Hanno votato
194
Hanno votato
no 314).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.400 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonavitacola. Ne ha facoltà.

FULVIO BONAVITACOLA. Signor Presidente, il tema delle discariche è il tema dell'emergenza dei rifiuti in Campania, non è altro. In questi anni i rifiuti si sono accumulati nelle strade non perché mancano gli autocompattatori che il Presidente del Consiglio va a chiedere ai sindaci di mezza Italia, ma perché entra in crisi il circuito dello smaltimento. Questa è la verità.
Voi vi siete presentati con un decreto-legge che non nominava neanche la parola «discarica». Abbiamo dovuto fare una battaglia in Commissione per introdurre questo argomento e adesso state introducendo un classico «scaricabarile», perché il presidente della provincia è esonerato da ogni responsabilità, quello della regione pure, per cui c'è un commissario non ben identificabile individuato tra personale della carriera prefettizia, procuratori dello Stato e magistratura, al quale attribuire il 99 per cento della responsabilità di gestire l'emergenza dei rifiuti in Campania. È questo che state facendo, in modo che il presidente della provincia poi possa dissentire da quello che fa il commissario, il presidente della regione possa dissentire da quello che fa il presidente della provincia, e il Presidente del Consiglio possa venire a fare la cinquantottesima «sfilata» o conferenza stampa in piazza del Plebiscito. Pag. 14
Questo è il meccanismo e devo dire che, rispetto a questa vergogna, ci dispiace che alcuni settori dell'Aula - dai quali non ci si attendevano fuochi d'artificio, ma almeno un sussulto su un argomento così delicato come quello che è avvenuto nella prima metà di questa settimana - si stiano appiattendo in maniera abbastanza incomprensibile sulle decisioni del Governo.
Ora, sarà il clima natalizio ma i fuochi di artificio si sono sentiti: prima i tric trac, poi i tric trac che fanno «fetecchia» e spiego per i colleghi non campani che «fetecchia» significa un tric trac che manca della botta finale. Questo è l'esito, è l'epilogo molto deludente di un comportamento incomprensibile. Su questo naturalmente vi richiameremo alle vostre responsabilità nelle prossime settimane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Realacci. Ne ha facoltà.

ERMETE REALACCI. Signor Presidente, chiedo ai colleghi solo trenta secondi di attenzione. Questo è il sesto decreto-legge che facciamo, in questa legislatura, sulla vicenda campana, il che significa che è una vicenda difficile da risolvere; altri provvedimenti sono stati fatti nelle legislature precedenti.
Questo emendamento, proposto dalla Commissione, fa fare un passo indietro. Se c'è un limite in questa vicenda, e il Presidente sa bene che anche in passato io personalmente non sono stato mai tenero nei confronti delle amministrazioni campane, di qualsiasi segno politico, che non hanno fatto fino in fondo il loro dovere, è la deresponsabilizzazione dei partiti, delle istituzioni della politica campana. Con questo emendamento si decide una cosa che non consentirà mai di realizzare una discarica perché, fino al momento in cui qualcuno potrà dare la colpa a un potere lontano di scelte che invece vanno fatte sul territorio, le discariche non si faranno. Bisogna ridare la responsabilità ai cittadini, alla politica, agli amministratori; con la logica di far decidere le discariche ai commissari, non risolveremo mai la questione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, il ragionamento che faceva il collega Realacci è assolutamente vero. Abbiamo detto che questo provvedimento viene fatto per responsabilizzare il sistema degli enti locali a prendere delle decisioni. Stiamo votando una cosa che va esattamente nella direzione contraria. Dirò di più, quel po' di cose che si è riusciti a fare in questi giorni, per contrastare in qualche modo l'emergenza, è perché in Campania il presidente della regione, insieme ai presidenti delle provincie, ha cercato di trovare, in maniera molto faticosa, una parziale soluzione. Davvero stiamo andando nella direzione contraria, oltre che al titolo, anche alla politica che vogliamo perseguire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbato. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente, volevo intervenire su questo emendamento per portare l'attenzione dell'Aula sulla necessità della individuazione, specie in questo momento di emergenza, di discariche in Campania, onde evitare che si crei il luogo comune rispetto al quale ci sono dei partiti che dicono solo «no». Invece noi dell'Italia dei Valori, rispetto all'individuazione delle discariche, e quindi a questo emendamento che propone giusto l'individuazione di un commissario, scelta abbastanza incomprensibile quanto inconcludente, riteniamo, avendo fatto dei lavori di studio, di analisi del territorio della regione Campania con scienziati, con geologi, che ci hanno riferito che ci sono alcuni territori della regione Campania, nell'area dell'avellinese, che hanno una morfologia composta da terreni argillosi, che tali territori sarebbero Pag. 15quindi idonei ad essere utilizzati per le discariche. Sono terreni non coltivati, non ci sono colture di pregio, sono terreni non abitati fino a grandi distanze chilometriche e quindi sono il meglio, in questo momento emergenziale, per poter fare delle individuazioni precise.
Ma per fare tutto ciò, occorre che la politica dia delle risposte e prenda delle iniziative, occorre che la politica e le istituzioni governino e facciano delle scelte nell'interesse dei territori, affidandosi alla ragionevolezza, al buonsenso e a ricerche scientifiche. Se invece, si vuol fare venire un commissario da Roma, che sia anche il più grande intellettuale, culturalmente capace, onestamente accertato, ma che non sa neanche dove mettere le mani o di che cosa parlare, mi chiedo che cosa c'entri un commissario nella gestione dell'individuazione delle discariche?
Ecco perché il decreto-legge n. 196 è fallimentare: perché non dà risposte oggi ai problemi dell'emergenza rifiuti in Campania e non li darà neanche domani. È ovvio che con questa proposta non si mettono in campo delle soluzioni, politiche innanzitutto, per poter dare poi delle risposte forti. La carenza che oggi noi subiamo in Campania è quella di una politica, di una classe politica all'altezza, manca una regione Campania all'altezza di poter governare l'emergenza rifiuti. Ecco perché riteniamo che la responsabilità nell'individuazione dei commissari vada eliminata e il tutto vada messo in capo al presidente della regione Campania, massima autorità istituzionale e politica della regione stessa.
Per tale motivo noi del gruppo dell'Italia dei Valori sosteniamo e sottoscriviamo questo emendamento e invitiamo soprattutto la maggioranza di centrodestra a fare politica nell'interesse dei cittadini e dei territori. La nostra proposta, anche in questo caso, è nell'interesse di scelte sensate e utili per la Campania (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor presidente vorrei fare tre osservazioni veloci. Intanto vorrei fare un richiamo al collega Barbato che probabilmente si è distratto un momento: l'Italia dei Valori non sottoscrive naturalmente l'emendamento 1.400 della Commissione (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). L'onorevole Barbato si riferiva naturalmente ai contenuti che sono tutti condivisibili perché erano contenuti che criticavano questo punto. E proprio per la criticità di questa proposta io come relatore di minoranza mi sento di chiedere al relatore di maggioranza, ai colleghi e al Governo di accantonare questo emendamento. Soprattutto lo chiedo ai colleghi della Lega Nord Padania che negli ultimi due o tre anni stanno conducendo in Aula come unica battaglia fondante il loro lavoro quella del federalismo.
Ma è questo il federalismo? Attraverso i prefetti, attraverso i generali dell'esercito? Ma che federalismo è? Siamo tornati indietro di centocinquanta anni! Dobbiamo mandare forse i carabinieri a gestire i rifiuti? Ma scherziamo!
Vi prego: c'è una regione, ci sono gli organi collegiali politici, hanno un'autonomia costituzionale? Che la esercitino! Quindi chiedo, signor Presidente, l'accantonamento dell'emendamento 1.400 della Commissione.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Piffari. Proseguiamo con le dichiarazioni di voto e poi ascolteremo il parere del relatore, ammesso che lo voglia esprimere.
Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto a titolo personale, l'onorevole Margiotta. Ne ha facoltà.

SALVATORE MARGIOTTA. Signor Presidente anche io vorrei intervenire in linea con le considerazioni dell'onorevole Piffari. Il collega Bonavitacola ha manifestato il proprio stupore circa il comportamento di alcuni gruppi sulle proposte emendative precedenti. A me stupisce, invece, in questo caso, in particolar modo, che i colleghi della Lega Nord Padania possano votare un emendamento che deresponsabilizza Pag. 16totalmente la politica locale, i poteri locali, e delega tutto ai poteri centrali e ai prefetti. È veramente strano e penso in totale distonia con la sensibilità politica del gruppo della Lega Nord Padania.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volpi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE VOLPI. Signor Presidente vorrei fare una richiesta alla Presidenza necessaria per orientarmi nel voto: vorrei capire la posizione dell'onorevole Piffari. Chiederei alla Presidenza di specificare, sugli interventi dell'onorevole Piffari, quando interviene come relatore di minoranza o a sostegno di proposte emendative.
Anche nel suo ultimo intervento, sinceramente, signor Presidente, non si è ben capito a che titolo intervenisse in quanto ha parlato prima come esponente de l'Italia dei Valori e poi come relatore di minoranza. Occorre precisare, peraltro, che è un relatore di minoranza «parziale» perché, anche nei risultati di voto, si è spesso dimostrato che non rappresentava tutta la minoranza.
Chiederei quindi alla Presidenza di specificare bene ad ogni intervento dell'onorevole Piffari a che titolo intervenga.

PRESIDENTE. È presto detto: l'onorevole Piffari ha parlato, non a caso, per un minuto a titolo personale, avendo l'onorevole Barbato espresso la dichiarazione di voto a nome del gruppo.

FRANCESCO BARBATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo?

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente vorrei solo precisare che il mio intervento era riferito appunto...

PRESIDENTE. Sì, lo si era capito.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.400 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 511
Votanti 509
Astenuti 2
Maggioranza 255
Hanno votato
315
Hanno votato
no 194).

Prendo atto che il deputato Reguzzoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Piffari 1.21 e Mariani 1.86.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.

TINO IANNUZZI. Signor Presidente, questo emendamento tende ad affermare il principio che, comunque, la competenza per i nuovi termovalorizzatori deve rimanere incardinata, in maniera tassativa ed inderogabile, in capo al presidente della giunta regionale. Il testo iniziale del decreto-legge determinava una confusione indescrivibile ed irresponsabile, attribuendo solo una facoltà, non un obbligo, e non una doverosità di comportamento e di nomina del presidente della giunta regionale. Questo emendamento, quindi, precisa in maniera chiara ed inequivocabile che il presidente della giunta regionale nomina i commissari per i due termovalorizzatori, perché vogliamo ribadire che i commissari possono essere pensati e nominati soltanto per gli impianti di termovalorizzazione; pensare di ricorrere alla nomina di commissari straordinari per l'identificazione di siti di discarica è una scelta assolutamente sbagliata, folle ed incomprensibile. Pag. 17
Questo emendamento afferma la regola che, qualora non vi sia la nomina dei commissari, l'intera procedura, l'intera competenza e l'intera responsabilità della realizzazione dei termovalorizzatori rimane in capo unicamente al presidente della giunta regionale, ponendo una volta per tutte fine alla confusione e all'incertezza di competenze, di attribuzioni, determinate dalle scelte assolutamente irresponsabili del decreto-legge varato dal Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente questo emendamento, già presentato in Commissione ed ivi respinto, è stato evidenziato dalle Commissioni competenti, anche se con delle osservazioni, perché in realtà questo decreto-legge non specifica, qualora non vi siano le nomine dei commissari, a chi spettino le competenze.
Credo che la legge debba essere puntuale quando dà indicazioni come queste, perché altrimenti si ritorna nella confusione più totale. Siccome è naturale che il presidente della regione abbia questi compiti e questo mandato, indipendentemente dal decreto-legge stesso, credo che se qui lo specifichiamo non facciamo nessun danno, e non stravolgiamo il vostro decreto-legge, ma lo rendiamo, almeno in questa parte, più leggibile e più naturale, come dovrebbe essere.
È chiaro che, comunque, come ci ha detto il signor Ministro in Commissione, è naturale - come è sempre stato - che il presidente della regione è il commissario straordinario ed ha il potere di nomina sui commissari. Ribadire però questa competenza credo sia assolutamente necessario, per far ritornare nella normalità questi tipi di decreti sui rifiuti della Campania.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Piffari 1.21 e Mariani 1.86, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Pianetta...

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 511
Votanti 510
Astenuti 1
Maggioranza 256
Hanno votato
197
Hanno votato
no 313).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 1.22, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Strizzolo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 500
Votanti 498
Astenuti 2
Maggioranza 250
Hanno votato
189
Hanno votato
no 309).

Prendo atto che la deputata Mariani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole e che la deputata Goisis ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Libè 1.82.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantini. Ne ha facoltà.

PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, abbiamo lavorato con spirito costruttivo a questo provvedimento e mi riferisco anche all'emendamento che è Pag. 18stato accolto, che in sé può sembrare una piccola cosa perché essenzialmente sposta il termine per la valutazione di impatto ambientale da sette a quindici giorni sia nel caso dell'espressione del parere della conferenza dei servizi, sia nel caso della successiva fase della decisione da parte del Consiglio dei Ministri ove il parere non sia reso.
È tuttavia importante affermare un principio, ossia che è assolutamente necessaria una procedura che abbia termini accelerati e ristretti, ma anche che garantisca un termine minimo congruo per fare le procedure di valutazione di impatto ambientale.
Infatti, diversamente, vediamo non solo le resistenze sociali che si manifestano sul territorio, allungando di molto i termini per le attuazioni e rendendo ingovernabile la situazione, ma anche una serie di errori che si possono compiere.
Quindi, semplificare non significa annullare le valutazioni di impatto ambientale. Sia pure in termini accelerati e ristretti esse vanno fatte, anche al di là e prima dei termini dei 15 giorni previsti nelle due fasi, evidentemente non iniziando da capo, ma su documenti, istruttorie, ricerche e atti conoscitivi del territorio già in essere e già presenti.
L'emendamento in esame non propone quindi solo questo allungamento dei termini, sia pur in modo assolutamente contenuto con la previsione dei 15 giorni, ma formula un invito più generale a fare, sia pure in termini più ristretti, le procedure di via necessarie per queste localizzazioni come negli altri casi di opere pubbliche in Italia.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Libè 1.82., accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 508
Astenuti 1
Maggioranza 255
Hanno votato
507
Hanno votato
no 1).

Prendo atto che il deputato Vincenzo Antonio Fontana ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bratti 1.23.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, con questo emendamento si cerca di chiedere di ripristinare le regole, soprattutto quelle europee e del campo ambientale, relative alla valutazione di impatto ambientale. Anche se questo non è un decreto di emergenza, in realtà, come abbiamo visto anche su altre questioni, è emergenziale a tutti gli effetti.
Lo è nella scelta dei commissari, lo è con riferimento alla costruzione degli inceneritori e per quanto riguarda la scelta dei siti delle discariche, lo è - lo affronteremo dopo nella discussione - perché provincializza la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, cosa unica in tutto il panorama italiano, lo è perché, così come era accaduto in ordine al decreto-legge n. 90 a inizio emergenza in questi due anni, questo decreto-legge deroga la normativa ambientale, soprattutto sotto il profilo del dimezzamento dei tempi delle procedure.
Pertanto, è vero che vi è necessità di intervenire in fretta, ma nel corso di questi due anni e mezzo si poteva intervenire perché esistevano tutti gli strumenti derogatori. In realtà, nonostante ciò, qualcosa non ha funzionato. Tra l'altro, se andiamo a vedere cosa è davvero successo, ci rendiamo conto che quasi tutti gli impianti che sono stati costruiti in un sistema emergenziale, dopo uno o due anni hanno presentato dei problemi strutturali e ambientali serissimi, incominciando dall'impianto di Acerra, i cui lavori sono stati conclusi in tempi veloci, dopo che per anni Pag. 19era rimasto fermo, perché vi era bisogno di propagandare lo strumento, dicendo che esso rappresentava una delle novità da un punto di vista tecnologico più interessanti sul panorama mondiale. In realtà, sappiamo che si tratta di un impianto che presenta molti problemi strutturali, compresi quelli relativi alle emissioni. Si è proceduto allo stesso modo in Calabria, a Pianopoli, dove in seguito all'accordo tra la regione Campania e la regione Calabria, i primi rifiuti in emergenza sono stati portati nella discarica di Pianopoli, che dopo quarantotto ore è stata sequestrata dai carabinieri proprio perché non era a norma. Oppure possiamo parlare delle discariche costruite nell'area vesuviana, che oggi sono state in parte sequestrate perché perdono percolato da tutte le parti, in quanto sono state costruite in deroga a tutti gli strumenti di valutazione di impatto ambientale. Poi non voglio citare la discarica di Bellolampo a Palermo con tutte le problematiche proprio perché anche in questo caso si è agito spesso in condizioni emergenziali.
Insomma, con l'emendamento in esame si richiede sostanzialmente di fare molta attenzione perché le procedure a livello europeo non prevedono quei giorni per caso; infatti, per svolgere una serie di valutazioni occorre il tempo necessario, così come per costruire gli impianti si continua a dire - lo ha fatto lo stesso presidente della regione - che avremo questi due inceneritori in tre anni. Tuttavia, vi sono dei tempi tecnici, non è che lavorando di notte con strumenti sofisticati si riesce ad accorciare i tempi di lavoro. Ci sono dei tempi che, per delle strumentazioni tecnologiche sofisticate, come sono quelle degli inceneritori, sono standard; non è che ci si può inventare delle cose nuove attraverso provvedimenti legislativi. Quindi, in questo emendamento si chiede sostanzialmente di rifarsi alle normative europee, così come credo sia giusto in tutti Paesi civili.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento, a nome anche dell'Italia dei Valori. Credo che chiedere ai colleghi di rispettare le procedure e la normativa europea non sia stravolgente. Se non siamo qui per rispettare le norme e le leggi ma solo per fare derogare, credo che abbiamo sbagliato tutto. Quindi, esprimo totale adesione a questo emendamento e spero che anche i colleghi della maggioranza ci ripensino.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Barbato. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere questo emendamento, ricordando che solo il 4 marzo scorso siamo stati sanzionati dalla Corte europea di giustizia. Vi è stata una sentenza di condanna per l'Italia per il mancato rispetto delle regole comunitarie sulla gestione dei rifiuti. Insomma, non si può procedere sui rifiuti derogando norme che salvaguardano la salute e la vita dei nostri concittadini. Allora, se vogliamo essere europei come molto spesso ci riempiamo solo la bocca in questo Parlamento, dobbiamo esserlo nei fatti.
Quindi, dobbiamo adeguarci alle normative europee. Solo così saremo un Paese davvero occidentale, europeo e moderno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bratti 1.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 510
Votanti 509
Astenuti 1
Maggioranza 255
Hanno votato
197
Hanno votato
no 312).

Pag. 20

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole De Girolamo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 511
Astenuti 1
Maggioranza 256
Hanno votato
511).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Margiotta 1.32.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Margiotta. Ne ha facoltà.

SALVATORE MARGIOTTA. Signor Presidente, intervengo molto brevemente. L'emendamento riguarda la realizzazione del termovalorizzatore della città di Salerno. Il precedente Governo Prodi individuò con un'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri il sindaco di Salerno quale attuatore di tale intervento. Con successiva ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri, anche il Presidente Berlusconi individuò il sindaco di Salerno quale commissario. Successivamente, il Governo con un altro decreto ha cambiato opinione e ha sollevato dall'incarico il sindaco. Tale sindaco in questo periodo ha raggiunto una percentuale nella raccolta differenziata del 72 per cento e possiede indubbie capacità amministrative e decisionali, ovvero i requisiti adatti allo scopo.
Infatti, ai sensi di quelle ordinanze, aveva localizzato l'area per la realizzazione del termovalorizzatore, aveva concluso tutte le procedure espropriative, aveva consentito la redazione dello studio di impatto ambientale, nonché la relazione dei progetti stessi. Aveva, infine, anche realizzato la viabilità di accesso. Noi pensiamo semplicemente - e questo proponiamo attraverso questo emendamento - che, affidando nuovamente tale responsabilità al sindaco di Salerno, si consente di accelerare i tempi e di riuscire ad ottenere il risultato nel miglior modo possibile e nei tempi più ristretti possibili, tenuto conto che, in mancanza dei termovalorizzatori, non si potrà mai uscire dall'emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Margiotta 1.32, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 507
Astenuti 2
Maggioranza 254
Hanno votato
198
Hanno votato
no 309).

Prendo atto che il deputato Martini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario e che la deputata Froner ha segnalato che non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mariani 1.33, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Villecco Calipari...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 514
Astenuti 1
Maggioranza 258
Hanno votato
198
Hanno votato
no 316).

Pag. 21

Prendo atto che la deputata Froner ha segnalato che non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 1.34, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Scanderebech... i colleghi hanno votato...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 513
Votanti 462
Astenuti 51
Maggioranza 232
Hanno votato
198
Hanno votato
no 264).

Prendo atto che la deputata Froner ha segnalato che non è riuscita a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Piffari 1.35.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, sarò breve. Questo emendamento è in linea con quanto abbiamo appena già votato. Chiedevamo di certificare attraverso l'ISPRA, quindi un istituto a disposizione di tutti, ma soprattutto controllato dal Ministero e dunque non sovversivo, il materiale che andava utilizzato per il riempimento delle cave. Con questo emendamento, invece, chiediamo che sia almeno l'ARPA a certificare il lavoro che avviene all'interno della stabilizzazione del materiale e dentro le cave, perché tutti i guai che oggi ci siamo trovati con le comunità sono dettati proprio dal cattivo utilizzo della norma che ha permesso di portare il materiale RSU come materiale di riempimento e di copertura delle discariche. In realtà, non era altro che la continuità di una discarica con il talquale. Quindi, si sono creati tutti quei disagi non solo in termini, come dicevo ieri, di odori ma anche di qualità dell'aria e della salute e, quindi, dei cittadini e dell'ambiente.
Chiedere un intervento di controllo da parte dell'ARPA regionale, in linea con le responsabilità dell'ente regione, in questo caso è normale. Se non usiamo strumenti normali avremo sempre situazioni di crisi e di disagio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, sono assolutamente d'accordo con l'onorevole Piffari e credo che ciò sia assolutamente necessario e fondamentale soprattutto per il materiale umido - e non solo - e, in maniera particolare, per le problematiche che può causare. Questa è una delle motivazioni per cui anche nella zona vesuviana, da un certo momento in poi, le proteste sono enormemente aumentate. Inoltre, è una delle motivazioni per cui i rifiuti che vengono portati, ad esempio, in altre regioni - come la Puglia e in altre ancora - arrivano in un certo modo e non con altre caratteristiche e, quindi, con una presenza elevata di sostanza umida che comporta il rischio, molto forte, che vi siano delle puzze - chiamiamole così - molto fastidiose per le popolazioni. Chiaramente per le persone che abitano vicino vivere in questa situazione ambientale non è sicuramente, né da un punto di vista igienico-sanitario, né da un punto di vista del comfort in generale, una situazione normale.
Di conseguenza, è necessario che vi sia un controllo. Tra l'altro, si chiede una cosa normalissima, perché si chiede che un'agenzia di controllo ambientale verifichi semplicemente che quel materiale abbia le caratteristiche per poter essere posato negli sversatoi adeguati. Quindi, questa misura non mi sembra un balzello burocratico ma solo una normale precauzione per evitare in seguito delle problematiche e dei conflitti molto gravi con le Pag. 22popolazioni che poi impediscono l'operatività e ci costringono a varare dei decreti d'urgenza per sopprimere queste discariche, perché la protesta raggiunge dei livelli molto elevati.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 1.35, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 506
Votanti 456
Astenuti 50
Maggioranza 229
Hanno votato
193
Hanno votato
no 263).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zamparutti 1.28, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 511
Maggioranza 256
Hanno votato
248
Hanno votato
no 263).

Prendo atto che la deputata Prestigiacomo ha segnalato di aver espresso un voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimerne uno contrario.

Passiamo alla votazione dell'emendamento Bratti 1.85.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, con questo emendamento...

PRESIDENTE. Prego i colleghi di consentire all'onorevole Bratti di svolgere il suo intervento.

ALESSANDRO BRATTI. Con questo emendamento - che peraltro il relatore per la maggioranza aveva detto di accantonare in Commissione per esaminarlo meglio, ma adesso non mi sta ascoltando perché è preso da altre questioni - si è chiesto di allargare la tipologia tecnica - non sto qui ad annoiarvi con tecnicismi - perché non si capiva la ragione per la quale solo una certa tipologia di impianti potesse avere una corsia preferenziale nella loro costruzione. Si parlava di impianti di trattamento della sostanza organica per digestione anaerobica, invece con questo emendamento si chiede - visto che di impianti che possono produrre biogas da utilizzare a scopo energetico ce ne sono di diversa tipologia - se sia il caso di introdurre anche questi.
Voglio anche ricordare che stiamo peraltro approvando un provvedimento di attuazione della direttiva europea sulle energie rinnovabili per cui il Governo - e noi su questo siamo d'accordo - vuole incentivare la produzione di biometano, addirittura da mettere in rete. Quindi, si chiede semplicemente, con questo emendamento molto semplice, ma credo anche interessante, di allargare la tipologia impiantistica.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bratti 1.85, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 23

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 516
Votanti 515
Astenuti 1
Maggioranza 258
Hanno votato
197
Hanno votato
no 318).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Bratti 1.29.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, il tema, a mio parere, ha invece una sua rilevanza, perché il comma 5 prevede la gestione da parte di società provinciali solo per due impianti ma in realtà io - e non solo io - ho sempre considerato il tema della provincializzazione della gestione del ciclo integrato un'aberrazione giuridica, presente solo in Campania e sancita dal decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195.
Non esiste in Italia altra situazione in cui le province, che esercitano funzioni loro assegnate per legge attraverso il codice ambientale, tra l'altro modificato attualmente dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205, che recepisce la direttiva 2008/98/CE, dove l'articolo 19 - quindi suggerirei al Governo di andare a vedere questa normativa, anche perché poi questa modifica è stata proposta dal Ministro Prestigiacomo ed è stata accolta - definisce le competenze delle province. Non vengono infatti assegnate alle competenze delle province le problematiche che riguardano compiti inerenti la gestione impiantistica.
C'è un evidente conflitto di interessi, perché le province hanno funzioni di controllo e pianificazione se queste gli vengono demandate a livello regionale, quindi questa situazione del tutto anomala che abbiamo in Campania, che riguarda la gestione degli impianti, la gestione dei consorzi, la riscossione addirittura della TARSU e della TIA che sono riscossioni per legge che vengono fatte dai comuni, è un'aberrazione che troviamo solo nel decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195 e che qui tentiamo in maniera pasticciata, dando delle deroghe, di riproporre.
Si badi bene, questo vale anche per la nota discussione su chi deve gestire gli appalti dei termovalorizzatori, anche su questo punto non esiste in Italia una stazione appaltante provinciale. Le stazioni appaltanti, a regime giuridico vigente - se voi non aveste fatto, con l'abrogazione delle agenzie d'ambito, un caos normativo totale - vengono demandate alle agenzie d'ambito le quali, attraverso le assemblee dei comuni, mettono a gara il servizio del ciclo integrato dei rifiuti.
Questo è l'organo competente nel nostro Paese, per cui le province hanno altre funzioni, di conseguenza si chiede in questo emendamento di sopprimere il comma 5. Questo ragionamento, che credo poi sarà ripreso successivamente, vale anche per l'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Margiotta. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE MARGIOTTA. Signor Presidente, il collega Bratti ha esposto puntualmente i motivi per cui noi siamo per la soppressione del comma 5. Certamente uno dei punti più delicati di questo decreto-legge è rappresentato dalla provincializzazione di alcune funzioni. Pensiamo che questa scelta - che peraltro in passato ha dato esiti assolutamente negativi attraverso le società provinciali operanti in Campania - sia molto connessa al ruolo che ben quattro presidenti di provincia del centrodestra esercitano in questo momento nel territorio. A noi sembra che solo a questo requisito risponda, e non invece alla volontà di far funzionare bene le cose che, com'è stato ben detto, funzionerebbero molto meglio se i comuni continuassero a svolgere il ruolo che ad essi è demandato.
In Campania, si badi bene, ci sono comuni guidati dal centrodestra - penso a Mercato San Severino - come dal centrosinistra - Pag. 24è stato citato prima il caso di Salerno - che hanno comportamenti virtuosi in materia di raccolta differenziata e in generale nella gestione del ciclo dei rifiuti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bratti 1.29, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 510
Votanti 509
Astenuti 1
Maggioranza 255
Hanno votato
198
Hanno votato
no 311).

Prendo atto che il deputato Zinzi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Prendo atto altresì che i deputati Cesare Marini e Duilio hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.301, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 513
Astenuti 2
Maggioranza 257
Hanno votato
509
Hanno votato
no 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lo Monte 1.83, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Scanderebech...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 517
Votanti 516
Astenuti 1
Maggioranza 259
Hanno votato
204
Hanno votato
no 312).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zamparutti 1.38, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Cesare Marini, Calderisi e De Poli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 511
Astenuti 1
Maggioranza 256
Hanno votato
201
Hanno votato
no 310).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Barbato 1.77.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbato. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BARBATO. Deputato Presidente, signore e signori deputati, l'Italia dei Valori ritiene che la buona amministrazione negli enti locali rappresenti sempre una convenienza per i cittadini e Pag. 25più che mai nella gestione del ciclo dei rifiuti. Infatti, noi dell'Italia dei Valori riteniamo che una raccolta differenziata spinta, a rifiuti zero, sia la vera soluzione per dare una risposta definitiva e conveniente sull'emergenza rifiuti in Campania. Significa ridurre i costi, significa spendere meno in termovalorizzatori, significa recuperare e conservare più natura e più ambiente, con meno discariche, significa meno spese per i cittadini, significa soprattutto più salute e più vita per i cittadini. Ed è questa la ragione per la quale abbiamo formalizzato questo emendamento. Noi dell'Italia dei Valori crediamo che occorrano buoni amministratori e per questa ragione riteniamo che bisogna reinserire e riapplicare l'articolo 142 del decreto legislativo n. 267 del 2000 e successive modificazioni, per una semplice ragione: con quel provvedimento è previsto lo scioglimento dei comuni non solo per infiltrazioni mafiose, ma anche se non adempiano alla raccolta differenziata, ovvero la effettuino al di sotto dei parametri previsti per legge.
Ebbene, noi riteniamo che la raccolta differenziata sia qualcosa di devastante per i comuni e per i cittadini, e pensiamo che a tal proposito un comune meriti di essere sciolto ancora più che per infiltrazioni mafiose. Vi sembrerà paradossale, e sicuramente non sto qui a giustificare e a stendere un velo pietoso sui comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, ma voglio semplicemente fare questo ragionamento. I comuni sciolti per infiltrazioni mafiose che cose determinano, che danno recano ai cittadini?

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI (ore 12,30)

FRANCESCO BARBATO. Possono alterare, con il condizionamento della pubblica amministrazione, un piano regolatore per fare qualche affare, oppure possono condizionare qualche appalto pubblico, insomma, c'è qualche utile per qualche camorrista, per qualche mafioso (il che è gravissimo e naturalmente non ha nessuna giustificazione), ma il danno nei confronti dei cittadini è relativo, nel senso che è un danno circoscritto. Invece, il danno che si crea con un disastro ambientale in un comune per la mancata raccolta differenziata, il danno che si arreca alla salute dei cittadini è molto più grave, ma soprattutto è più diffuso perché colpisce indistintamente tutti i cittadini: cittadini che non hanno colpa, cittadini che si trovano a dover vivere sulla loro pelle e sulle loro spalle delle scelte sbagliate di amministratori incapaci, di amministratori inefficienti, o di amministratori che volutamente sono «in salsa casalese», perché probabilmente un certo stile di amministrare porta a mantenere un'emergenza rifiuti, porta ad avere più spese, più costi per l'amministrazione, perché deve essere impiegato più denaro pubblico. Allora riteniamo che questi amministratori comunali, incapaci, inefficienti, o mangiasoldi di denaro pubblico, debbano essere mandati a casa. È questa la ragione per la quale noi riteniamo che debba essere riapplicato l'articolo 142 del decreto legislativo n. 267 del 2000, per dare buona amministrazione. Insomma, a casa gli amministratori incapaci o infedeli.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rubinato. Ne ha facoltà.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, intendo solo far rilevare velocemente al Governo - sperando che, se non accolto questo emendamento, sia corretta un'iniquità in futuro - e soprattutto al Ministro Prestigiacomo che la sanzione prevista dall'articolo 142 del decreto legislativo di n. 267 del 2000 è la rimozione del sindaco e il conseguente scioglimento del consiglio comunale. Il collega propone che questa rimozione (e lo scioglimento del consiglio comunale) avvenga per i casi in cui l'amministratore, il comune, non consegue gli obiettivi di raccolta differenziata.
Vorrei rilevare che se questa sanzione viene respinta perché ritenuta eccessiva il Parlamento sta votando, invece, la conferma Pag. 26all'interno di questo decreto-legge della rimozione (e dello scioglimento del consiglio comunale) per quei sindaci che, pur raggiunti gli obiettivi di raccolta differenziata, non hanno trasmesso i dati della raccolta differenziata alle province.
Già c'è stata un'applicazione di questa sanzione draconiana nel caso del sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname, che il 3 agosto del 2010 è stato rimosso dal suo incarico di sindaco (ed è stato sciolto il consiglio comunale), pur essendo stato raggiunto un obiettivo di raccolta differenziata nel suo comune del 65 per cento. Dunque, si tratta di un sindaco virtuoso mandato a casa per una norma che esiste. Ora, se noi non vogliamo far entrare nella procedura del detto articolo 142 (e quindi la rimozione) i sindaci che non raggiungono gli obiettivi di raccolta differenziata - questo è il parere del relatore e del Governo - non possiamo accettare che chi ha raggiunto gli obiettivi, anzi ha quintuplicato la media regionale della Campania, sia stato mandato a casa. Questa iniquità deve essere assolutamente corretta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà per un minuto.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, confermo quanto ha affermato il collega adesso, e ribadisco che abbiamo presentato un emendamento per porre rimedio a tale situazione. L'ho presentato anche al Ministro e quindi spero che, da adesso a quando si arriverà all'emendamento finalizzato a rimuovere quell'ingiusto provvedimento nei confronti del sindaco prima citato, ci rifletta, perché, prima in Commissione e al Comitato dei nove, ci è stato sempre detto di no.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Barbato 1.77, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Migliori... onorevole Cesare Marini... onorevole Servodio... onorevole Cicchitto... onorevole Miccichè... onorevole D'Anna...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 498
Votanti 497
Astenuti 1
Maggioranza 249
Hanno votato
199
Hanno votato
no 298).

Prendo atto che i deputati Zinzi e Nunzio Francesco Testa hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario. Ricordo che l'emendamento Libè 1.31 è stato ritirato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Libè 1.39.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Libè. Ne ha facoltà.

MAURO LIBÈ. Signor Presidente, intervengo non solo perché resti agli atti, ma perché abbiamo presentato questo emendamento per accorciare i tempi per la nomina dei commissari. La nostra idea iniziale restava quella del commissariamento puro; il commissariamento ad acta resta un'operazione un po' di risulta che rischia, certe volte, di deresponsabilizzare i sindaci sul problema della raccolta. Confidiamo che la gestione e il controllo, specialmente da parte del presidente della regione, siano pressanti affinché si possa arrivare ugualmente all'obiettivo prefissato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Libè 1.39, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 27

Onorevole Miccichè... onorevole Paolo Russo... onorevole Cesare Marini... onorevole Traversa... onorevole Pizzolante...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 499
Votanti 498
Astenuti 1
Maggioranza 250
Hanno votato
498).
Prendo atto che il deputato Cesa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Piffari 1.40.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, vi è un problema legato alla gestione normale della situazione. Non vogliamo capire che bisogna conciliare con le comunità; d'accordo concertare con altre regioni e altri territori fuori dalla Campania l'emergenza e, quindi, lo smaltimento di una buona parte dei rifiuti che oggi sono lì sulle strade, ma bisogna anche fare uno sforzo, proprio perché siamo, di fatto, in uno stato di emergenza, per superare questo concetto di beghe territoriali.
Sappiamo che quasi tutto è concentrato nella città di Napoli e nelle città che stanno attorno. Queste grandi aree non devono assolutamente essere lette, in questo momento, come aree provinciali e, quindi, non bisogna ragionare in termini di esclusiva competenza provincia per provincia. Dobbiamo, invece, assolutamente riuscire a far capire alle altre grandi province della Campania che, in un momento di emergenza, devono anche loro farsi carico di quello che sta producendo la provincia di Napoli. Credo che il gruppo dell'Italia dei Valori abbia dimostrato, con i propri emendamenti, di essere il più moderato possibile e di rappresentare, in questo momento, quei moderati campani che non vogliono più sopportare le attuali angherie.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 1.40, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Colucci... onorevole Cesare Marini... onorevole Zinzi... onorevole Della Vedova... onorevole Fogliardi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 495
Votanti 494
Astenuti 1
Maggioranza 248
Hanno votato
192
Hanno votato
no 302).

Prendo atto che la deputata Lo Moro ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Per dare modo a tutti i colleghi di organizzare il proprio tempo, comunico che secondo gli accordi intercorsi, la seduta di oggi terminerà alla fine dell'esame di tutti gli emendamenti. Mentre l'esame degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto e il voto finale saranno rinviati alla seduta di martedì. Ci organizziamo in modo da poter finire nella mattinata l'esame di tutti gli emendamenti.

GIACOMO ANTONIO PORTAS. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo?

GIACOMO ANTONIO PORTAS. Per fatto personale per un minuto. Chiedo scusa all'Assemblea.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIACOMO ANTONIO PORTAS. In questo momento l'onorevole Piffari ha Pag. 28invitato il partito dei moderati ed è l'ennesima volta che succede. Chiedo scusa a tutta l'Assemblea: le porterò via trenta secondi.

PRESIDENTE. Però, il fatto personale è a fine seduta.

GIACOMO ANTONIO PORTAS. In questi giorni è su tutti i giornali l'invito del Premier a fare il partito dei moderati: i moderati vengano con me. Lei sa bene che il partito dei moderati accede anche ai rimborsi elettorali in Italia perché è stato fondato nel 2004 ed è alleato del PD. Chiedo all'Assemblea e a lei, per favore, se la parola «moderati» possa essere adoperata con moderazione.

PRESIDENTE. È una precisazione che il partito dei moderati coincide con lei e quindi glielo sottolineiamo. Anche se il fatto personale non era molto personale, e ho capito che si era messo d'accordo con l'onorevole Piffari.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Piffari 1.78. Adesso, onorevole Piffari, non interviene e ci fa votare, giusto?

SERGIO MICHELE PIFFARI. No, Presidente, sono disposto a non intervenire più se il Governo e il relatore per la maggioranza accolgono questo emendamento. Lo so che rinuncio a tanto ma sto chiedendo di ripristinare una giustizia, dal momento che ridiamo le competenze ai comuni in materia di raccolta differenziata. Questo emendamento fa riferimento alla rimozione del sindaco e al conseguente scioglimento del consiglio comunale di Camigliano, in provincia di Caserta. In tale comune si era raggiunta una raccolta differenziata vicina all'80 per cento, ma gli organi sono stati sciolti perché non demandavano alle province le competenze economiche della raccolta, cioè l'incasso della tariffa.
Credo che in questo momento con questo decreto-legge, dove diciamo che di fatto questo non vale più e quindi ritorniamo ai comuni, lasciare questa ingiustizia per questo comune sia una forzatura. Signor Ministro, chiedo soltanto di ripristinare questa situazione nel rispetto di un comune, ma un segnale chiediamo a tutti gli altri.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 1.78, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Colucci... onorevole Reguzzoni, vota? Onorevole Scilipoti... onorevole Servodio... onorevole Marini Cesare... onorevole Pizzolante.... aspettiamo l'onorevole Soro...l'onorevole Di Caterina deve votare?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 496
Votanti 495
Astenuti 1
Maggioranza 248
Hanno votato
191
Hanno votato
no 304).

Prendo atto che il deputato Reguzzoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario e che la deputata Gnecchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mariani 1.41, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Gnecchi... onorevole Marini Cesare... onorevole Servodio... onorevole Crimi... onorevole Di Virgilio... onorevole Pizzolante... onorevole Gava... onorevole Codurelli... onorevole Scanderebech...

Pag. 29

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 497
Votanti 496
Astenuti 1
Maggioranza 249
Hanno votato
195
Hanno votato
no 301).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Piffari 1.42.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piffari. Ne ha facoltà. Onorevole Piffari, aveva detto che non interveniva più!

SERGIO MICHELE PIFFARI. Se veniva accolto dal Governo e dalla maggioranza l'emendamento 1.78 a mia prima firma: siccome questo non è avvenuto.
Capisco che c'è fretta e c'è voglia di andare a casa, ma anche gli amici della Lega, che poi organizzano i picchetti davanti agli inceneritori di Bergamo o di Brescia perché arrivano dei TIR con i rifiuti della Campania, forse dovrebbero stare un po' attenti a questi emendamenti.
Stiamo semplicemente dicendo che bisogna concertare: non basta mettersi d'accordo con i governatori, con i «sultani» delle regioni del nord, non è sufficiente, è necessario anche concordarsi con quelle comunità locali. Vi abbiamo chiesto di farlo coinvolgendo anche gli enti locali. Adesso vi stiamo chiedendo semplicemente di concordare anche con quelle comunità locali, si tratti di discariche o di inceneritori, questo ruolo di solidarietà nei confronti della regione Campania. Non possiamo continuare ad esercitare queste cose con il comando dall'alto. Continuiamo a rivendicare federalismo, autonomie locali e stiamo facendo parecchi decreti su questa materia, però quando poi ci si trova davanti all'applicazione pratica e concreta quotidiana noi diciamo di «no» e utilizziamo l'autorità dello Stato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 1.42, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Iannuzzi? Onorevole Volpi? Onorevole Moles? Onorevole Paolo Russo? Onorevole Pizzolante?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 496
Votanti 494
Astenuti 2
Maggioranza 248
Hanno votato
192
Hanno votato
no 302).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Bratti 1.43.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, svolgerò un intervento che vale anche per l'emendamento successivo, però non si può non parlare di questo comma 7, che riguarda - in situazione anche qui che io ritengo di emergenza e ancora una volta ci si è in qualche modo rifiutati di dichiarare lo stato di emergenza - la possibilità di trasportare in queste condizioni i rifiuti tra una regione e l'altra e poi anche tra una regione e un altro Paese della Comunità europea.
Il presidente Caldoro anche ieri in Commissione bicamerale ci diceva che non è che poi ci sia bisogno di provvedimenti straordinari, perché già oggi il decreto legislativo n. 152 (il cosiddetto codice ambientale), previa intesa regionale, può consentire questa situazione. Quindi egli diceva che siamo tutto sommato in condizioni di rispetto della normativa, ed in parte ciò è anche vero. Pertanto, non si capisce perché viene proposto questo comma 7, perché da un lato rafforza un pochettino il ruolo del Governo, dall'altro Pag. 30però, ancora una volta, ci si avventura in un'operazione che, senza un vero e proprio stato di emergenza, rischia di essere assolutamente inefficace.
Non è un caso che ad oggi, dato che il decreto-legge è operativo, le uniche regioni importanti che hanno dato la disponibilità siano fondamentalmente Emilia-Romagna e Toscana (devo dire anche qualcosina il Molise e il Lazio, ma poca roba), perché hanno una dotazione impiantistica.
Tra l'altro faccio un appello. Visto che siete voi, attraverso anche una legge regionale, che ci proponete di ospitare nelle regioni del nord (in particolare in queste due regioni: Toscana ed Emilia-Romagna soprattutto) i rifiuti, vi chiederei un intervento se possibile politico nei confronti delle vostre rappresentanze politiche sui territori, affinché evitino poi di fare barricate: mentre qui proponete di ospitare i rifiuti, di là magari fate le barricate per impedire che i rifiuti arrivino (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Mettetevi d'accordo, perché noi con grande senso di responsabilità stiamo provando a dare una mano, ma se voi ci mettete i bastoni tra le ruote il problema diventa serio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Vorremmo anche capire, rispetto a questa solidarietà, visto che Veneto e Lombardia sono due regioni che, per scelte oculate, oggi hanno un'impiantistica che sarebbe in grado di dare un contributo importante, dagli amici della Lega che cosa ne pensano di questa situazione.
Poiché credo che voteranno l'articolo in oggetto, ci dicano almeno se poi, una volta che lo avranno votato, ospiteranno questi rifiuti o meno. Questo è il motivo delle proposte emendative in oggetto. L'emendamento in esame, inoltre, tende a precisare che i rifiuti urbani siano appunto «urbani» e non genericamente campani.
Un ragionamento analogo, e concludo - non è analogo, ma diciamo complementare - riguarda la possibilità di portare i rifiuti all'estero. Oggi, sappiamo che il mercato dei rifiuti è veramente conveniente, perché chi, come i Paesi del nord, si è dotato di impianti strutturati ha bisogno di rifiuti e, quindi, si mette sul mercato alla ricerca di rifiuti a costi pari ad un quarto o un quinto rispetto alla vecchia emergenza campana. Questa offerta è, dunque, molto allettante. Alcune regioni, anche la stessa regione Sicilia, avevano pensato di utilizzare questa strada.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ALESSANDRO BRATTI. Anche in questo caso, a mio avviso, questa può essere una strada assolutamente emergenziale ed essendo tale - poi mi taccio - nell'emendamento successivo si chiede che, se questo accadrà, sarà attraverso la dichiarazione dello stato di emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bratti 1.43, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Bocchino... onorevole Bocciardo... onorevole Bernardo... onorevole Scilipoti... onorevole Aprea... onorevole Castellani...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 495
Votanti 494
Astenuti 1
Maggioranza 248
Hanno votato
194
Hanno votato
no 300).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bratti 1.84, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 31

Onorevole Migliori... onorevole Traversa... onorevole Golfo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 496
Votanti 495
Astenuti 1
Maggioranza 248
Hanno votato
193
Hanno votato
no 302).

Prendo atto che la deputata De Torre ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Piffari 1.45.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbato. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente, colleghi deputati, con l'emendamento in oggetto chiediamo di avviare un piano straordinario per i comuni della Campania e, in particolar modo, per i comuni della provincia di Napoli e di Napoli, che hanno percentuali minori in ordine alla raccolta differenziata. Per questo motivo, vogliamo spingere verso un piano volto ad avviare una raccolta differenziata «porta a porta»: questo rappresenta sicuramente il miglior sistema per consentire una raccolta differenziata più spinta, al fine di dare davvero una svolta definitiva al problema dell'emergenza rifiuti in Campania. Quindi, al fine di avviare la raccolta differenziata, occorre dotare tali comuni di mezzi sia finanziari che strumentali, anziché utilizzare, come è stato previsto, le risorse del FAS.
Mi rivolgo in particolare a tutti i parlamentari del Mezzogiorno d'Italia. Più volte, infatti, viene posta la questione meridionale, la questione del sud, per dare una mano ed avviare opere incredibili. Nei recenti giorni, è stato anche millantato un piano per il sud ma, poi, per l'ennesima volta, dove si va a fare cassa?
Si utilizza, ancora una volta, il bancomat delle risorse del FAS, cioè i fondi per le aree sottoutilizzate, cioè quei fondi che servono per il Mezzogiorno d'Italia per consentire la realizzazione di ferrovie normali come sono in tutto il resto del Paese, la realizzazione di strade normali, la realizzazione delle infrastrutture. Insomma: per aiutare l'economia del Mezzogiorno d'Italia e per consentire la ripresa e insediamenti imprenditoriali (piccola e media impresa).
Ebbene, ancora una volta, si mette mano lì, al FAS. Ancora una volta si vanno a saccheggiare le risorse del FAS, che hanno ben altra destinazione, che hanno ben altre finalità. Cosa ci azzeccano le risorse del FAS con la raccolta differenziata «porta a porta»? Questa è la ragione per la quale noi e chi ha senso dello Stato, chi ha senso del buon Governo, chi davvero vuole recuperare il gap tra il Nord e il Sud - ma non con iniziative di sostegno e favoritismi «à go go» per il Sud, no, esattamente il contrario - vi diciamo di prendere i soldi che occorrono per questa importante iniziativa dalla megalomane opera del ponte sullo stretto di Messina.
Ma secondo voi, in questo momento con la crisi in cui si trova il Paese, con le difficoltà economiche che ha il Paese in questo momento, è il caso di realizzare un'opera faraonica e megalomane? Tale opera serve solo, naturalmente, a Berlusconi per legare il suo nome alla storia, ma non serve al Paese, non serve al lavoro, non serve alle piccole e medie imprese, non serve alle infrastrutture di cui ha bisogno il Mezzogiorno. Ecco perché noi vi diamo delle indicazioni di Governo, di buon Governo. Questa è l'alternativa di Governo che vogliamo proporre anche in questo momento in cui sappiamo di essere all'opposizione. Ma facciamo opposizione con indicazioni, con proposte e con soluzioni intelligenti e utili, e soprattutto convenienti per il nostro Paese.
Dunque, se vogliamo dare una mano per l'emergenza dei rifiuti in Campania, se vogliamo risolvere questo problema, se vogliamo mettere tutti i comuni in condizione di poter avviare una raccolta differenziata «porta a porta», e di raggiungere quei livelli minimi necessari di raccolta Pag. 32differenziata che farà scongiurare definitivamente l'emergenza rifiuti, facciamolo, ma soprattutto cerchiamo le risorse nei punti giusti, perché buon Governo significa anche saper spendere e sapere dove mettere mano alla cassa, dove prendere i soldi.

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Barbato.

FRANCESCO BARBATO. E concludo. In questo momento il Mezzogiorno d'Italia e la Campania non hanno bisogno del ponte sullo stretto di Messina, ma di attività e di investimenti veri per la crescita.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 1.45, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Ghiglia, non vota? Onorevole Martinelli... onorevole Migliori... onorevole Saltamartini... onorevole Cesare Marini... onorevole Cesario... onorevole Danna, ha votato?...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 493
Votanti 492
Astenuti 1
Maggioranza 247
Hanno votato
189
Hanno votato
no 303).

Prendo atto che il deputato Cimadoro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Iannuzzi 1.46.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.

TINO IANNUZZI. Signor Presidente, con questo emendamento noi affrontiamo in maniera organica e compiuta il problema delle discariche. Nella stesura iniziale di questo decreto-legge, non c'era nessun riferimento, nemmeno il più generico e lontano, al tema delle discariche, che rimane drammaticamente l'aspetto e la questione più centrale nella vicenda della gestione dei rifiuti in Campania.
Noi abbiamo presentato una proposta di legge organica e compiuta, sottoscritta, anche con un significato simbolico e politico preciso, come primo firmatario dal nostro capogruppo, il presidente Franceschini, per rilevare come sul tema delle discariche occorra fissare un circuito di competenze chiare e nette, termini stringenti e modalità decisionali molto concentrate, veloci ed operative.
Abbiamo quindi ritenuto che questa sia una competenza che deve essere in cardine al presidente della giunta regionale e ai presidenti delle amministrazioni provinciali, competenza da esercitare, ovviamente, secondo criteri di serietà, di approfondimento e di rigore scientifico, con adeguate valutazioni tecniche affidate anche ad esperti che siano in grado di reperire siti, sulla base di verifiche tecniche e scientifiche, obiettive e attendibili.
Riteniamo che in questo campo la competenza del presidente della regione nel dialogo istituzionale con i presidenti delle province, derivi da un rilievo quasi naturale. Per il problema delle discariche vanno contemperati il principio della responsabilità, da cui ciascuna provincia, nessuna esclusa delle cinque province campane, può tirarsi fuori nella identificazione di siti, comunque occorrenti per lo smaltimento almeno parziale del fabbisogno di rifiuti nel proprio territorio, con il principio più ampio di solidarietà fra i diversi territori provinciali su scala regionale; le scelte dei siti per le discariche devono essere poi definite e devono confluire nel piano regionale di gestione dei rifiuti, realizzando quindi un circuito di competenze preciso e netto.
Con questo decreto-legge voi vi interessate, in sede di conversione, improvvisamente Pag. 33alle discariche e lo fate con un gravissimo e gigantesco passo indietro: stabilite un principio di sostanziale deresponsabilizzazione dei territori e delle istituzioni e vi affidate al meccanismo, che non funzionerà, di nominare, persino per l'identificazione dei siti delle discariche, commissari straordinari. Questi ultimi, se si giustificano per grandi impianti come quelli di termovalorizzazione - naturalmente nella logica delle competenze che avete segnato, la nostra scelta è un'altra -, non si giustificano per i siti delle discariche.
Con questo emendamento, prendiamo atto di quello che è evidente ed è sotto gli occhi di tutti, siamo cioè in fase emergenziale, e ci preoccupiamo di identificare un procedimento stringente, rapido per giungere a scelte per nuove discariche, visto che, anche le indicazioni che sono state date in queste settimane, da parte del Presidente Berlusconi, sono veramente gravissime e rasentano il ridicolo e cioè che nell'arco di tempo occorrente per costruire i termovalorizzatori, almeno tre anni, non serviranno più discariche. Vi diciamo che la competenza va in capo al presidente della regione a cui riteniamo vadano attribuiti tutti i poteri eccezionali che erano già in capo al sottosegretario Bertolaso, che va convocata una conferenza di servizi in termini stringenti con i presidenti delle province per definire decisioni, termini e modalità operative precise.
È questo un emendamento di grande responsabilità, ci saremmo attesi, signor Presidente, e mi avvio a concludere, un atteggiamento diverso sul provvedimento anche da parte di gruppi come Unione di Centro e Futuro e Libertà per l'Italia, che avevano dimostrato una particolare attenzione, per discutere il merito delle questioni su cui il Governo si è completamente e ostinatamente chiuso ad ogni confronto. Ciò non è accaduto, con la norma sulle discariche e i commissari straordinari vi assumete una grave responsabilità davanti al Paese e davanti all'intera opinione pubblica e si compie un gigantesco e gravissimo passo indietro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Ricordo che il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Iannuzzi 1.46, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Vincenzo Fontana, Ciccioli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 493
Votanti 492
Astenuti 1
Maggioranza 247
Hanno votato
188
Hanno votato
no 304).

Saluto gli studenti della scuola media di Maltignano, Folignano in provincia di Ascoli Piceno, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Vista l'interruzione, ne approfitto per fare gli auguri, a nome di tutta l'Assemblea, al Ministro Prestigiacomo che festeggia oggi il suo compleanno ed è qui con noi in Aula. Grazie Stefania, l'età non la chiediamo (Applausi).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Russo 1.47.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Paolo Russo 1.47 formulato dal rappresentante del Governo.

PAOLO RUSSO. Signor Presidente, vi è quindi una ragione in più per accogliere il garbo del Ministro nel considerare l'opportunità di ritirare questo emendamento.
Vorrei però informare questo Parlamento e invitare il Ministro a considerare questa vicenda. Il Parlamento, in ossequio ad una direttiva europea, sul fronte della Pag. 34competizione e delle norme antitrust, ha approvato una norma che obbliga le società pubbliche dei comuni, che svolgono servizi in house, anche nel settore dei rifiuti, a cedere al mercato - e quindi vendere ai privati - il 40 per cento della proprietà. È evidente che questa norma, che sul principio, con la forza del mercato e della concorrenza, vorrebbe sconfiggere il malaffare e la camorra, rischia viceversa di consentire alle virtuose aziende pubbliche di essere infiltrate e permeate dalle organizzazioni criminali.
Temo che nessuna azienda di rilievo nazionale o internazionale sia disposta ad acquistare le quote delle società comunali campane, e che, anzi, con questo sistema si distruggano quelle società pubbliche, perché possano poi prevalere le società private territoriali, largamente gravate da provvedimenti interdittivi.
Alla luce di questa sollecitazione - e spero che il Ministro ne faccia buon conto - e per queste ragioni, ritiro l'emendamento, trasformandolo in ordine del giorno, sperando che la bontà del Ministro la induca a ritenere accoglibile questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene, è stato quindi ritirato l'emendamento Paolo Russo 1.47.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, avevo chiesto di parlare per dichiarazione di voto sull'emendamento Paolo Russo 1.47.

PRESIDENTE. Mi dispiace, onorevole Bratti, non posso darle la parola su questo emendamento, perché è stato ritirato; può intervenire sul successivo se vuole, ma risulta già iscritto l'onorevole Iannuzzi.
Passiamo quindi alla votazione dell'articolo aggiuntivo Iannuzzi 1.01.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.

TINO IANNUZZI. Signor Presidente, vorrei richiamare l'attenzione dell'Aula, perché siamo di fronte ad un altro degli argomenti centrali del decreto-legge. Con il decreto-legge n. 195 del 30 dicembre 2009 il Governo ha ritenuto conclusa la fase dell'emergenza, e ha disposto il ritorno al sistema ordinario delle competenze.
Il ritorno al sistema ordinario delle competenze significa rispettare le attribuzioni che i diversi livelli di Governo pubblico hanno nel nostro Paese, e l'attività di organizzazione e di gestione del servizio di raccolta rifiuti, in ciascun territorio comunale, in Italia, nelle diverse parti del Paese, è in capo ai comuni, singoli o associati.
Nel momento in cui avete stabilito il ritorno al sistema ordinario delle competenze con il decreto-legge n. 195 del 2009 avete anche definito una scelta assolutamente inaccettabile, ma anche francamente bizzarra ed irragionevole, ed è quella di attribuire la totalità delle competenze per l'attività di raccolta, spazzamento, trasporto dei rifiuti e raccolta della differenziata in ciascun territorio comunale, alle province, chiamate a costituire apposite società, destinate quindi ad intervenire ed operare su territori estremamente estesi, variegati e anche fortemente popolati ed urbanizzati, come accade ad esempio per alcune province della Campania, quali Napoli, Salerno, Caserta o, per l'articolazione sul territorio di una grande quantità di piccole comunità, Benevento e Avellino.
Avete quindi sancito una regola che non esiste da nessuna altra parte in Italia, e l'esperienza di questo primo anno di applicazione del decreto-legge n. 195 del 2009 è che queste società provinciali altro non saranno che carrozzoni burocratici, megastrutture ingestibili che produrranno sprechi ed inefficienze, e un servizio di pessima qualità.
Non vi è alcuna ragione istituzionale ed alcun disegno di politica legislativa a fondamento di questa competenza, ma vi è la constatazione che, tra il 2009 ed il 2010, quattro delle cinque amministrazioni provinciali in Campania, per le scelte degli elettori, hanno mutato segno politico e sono governate ed amministrate da presidenti di centrodestra. È questa l'unica ragione che vi ha portato ad attribuire in Pag. 35capo alle province questa competenza, travolgendo e mortificando il ruolo dei comuni, vulnerando la loro dimensione, la loro portata e il loro riconoscimento costituzionale e legislativo nell'ordinamento delle autonomie locali, anche con una conseguenza gravissima.
Infatti, immediatamente pensare di spazzare via tante esperienze di qualità e di eccellenza, che nel campo della raccolta differenziata o del servizio rifiuti in tanti comuni della Campania si realizzano, significa creare anche una situazione obiettiva di caos e di confusione che produrrà disservizi e disguidi e renderà ancora più complicata la situazione dei rifiuti, distruggendo ciò che in tante realtà comunali funzionava ed andava rispettato, anche con riferimento a quanto accade nelle diverse parti del Paese.
Con questo articolo aggiuntivo noi, che almeno in Commissione ci siamo battuti e abbiamo ottenuto la proroga per un anno del regime transitorio (ma che tuttavia rimane insufficiente), proponiamo in maniera molto chiara di mettere la Campania al passo con tutte le regioni italiane. Le competenze per il servizio di raccolta dei rifiuti vanno assegnate ai comuni singolarmente o in forma associata. Se lo riterranno, anche la gestione di singoli segmenti del ciclo potrà essere realizzata con apposite convenzioni con le amministrazioni provinciali.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

TINO IANNUZZI. Non approvare questa proposta emendativa significa solo per la Campania travolgere e mortificare il ruolo dei comuni: altro che ritorno al sistema ordinario delle competenze!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, continuiamo ad andare avanti con contraddizioni e deroghe su deroghe. Abbiamo assistito prima, anche se si tratta di una proposta emendativa ritirata, alla richiesta dell'onorevole Paolo Russo che fa a pugni con quella che ci avete fatto votare in maniera blindata, chiedendo la fiducia, nella famosa legge Ronchi sulla privatizzazione (noi la chiamiamo così) relativa al sistema della gestione dell'acqua e dei rifiuti.
In quella occasione avete detto che si trattava del più bel provvedimento per modernizzare l'Italia e andare verso la liberalizzazione dei servizi pubblici locali; oggi ci venite a proporre di derogare all'in house per tutta una serie di regioni italiane.
Insomma, anche qui delle due l'una: o quello era un provvedimento che non è vero che era così liberale e non è vero che andava verso l'apertura del mercato, ma che anzi era pericoloso per le infiltrazioni della camorra, oppure il ragionamento che ci faceva l'onorevole Paolo Russo è da rifiutare in toto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Iannuzzi 1.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Bernardo, onorevole Cesare Marini, onorevole Scanderebech, onorevole Stradella, onorevole Nannicini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 487
Maggioranza 244
Hanno votato
193
Hanno votato
no 294).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Barbato 1.02.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbato. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente, con questo articolo aggiuntivo cerchiamo Pag. 36di modificare una norma che dire demenziale è dire poco, perché si parla di provincializzazione senza tenere minimamente in considerazione qual è la realtà della Campania. Significa che davvero non conoscete i territori, non conoscete le province, non conoscete i nostri comuni.
La Campania ha una superficie di circa 14 mila chilometri quadrati e questa superficie è ripartita tra le cinque province in modo tale per cui la provincia di Napoli è quella che ha una superficie minore rispetto a tutte le altre quattro, con solo 1.171 chilometri quadrati. Tutte le altre province sono almeno due volte e mezzo (in ordine alla superficie) più grandi di quella di Napoli.
Invece, in ordine alla popolazione, c'è un dato che è inversamente proporzionale, nel senso che nella provincia di Napoli è concentrato il 54 per cento dell'intera popolazione della Campania. Ci sono 3 milioni e 100 mila abitanti nella sola provincia di Napoli contro i 5 milioni e 800 mila della intera regione Campania. Quindi, voler concentrare la provincializzazione e la gestione del ciclo dei rifiuti provincia per provincia, significa intasare delle province, come ad esempio quella di Napoli, dove non si trova un buco per una discarica neanche a pagarlo a peso d'oro.
Infatti, non c'è soluzione di continuità tra i comuni, non c'è distanza tra una discarica e i centri abitati, i cittadini e le abitazioni. Ecco perché vi diciamo che questa scelta è davvero insensata, inadatta, inefficace, non serve ad aiutare! Per non dimenticare poi che, concentrando l'attività della gestione del ciclo dei rifiuti in una provincia come quella di Napoli, già impraticabile in ordine al traffico, nonché mandare centinaia di autocompattatori al giorno in quella provincia significa paralizzare ulteriormente il traffico e quindi la sua vivibilità. Ma tenete presente questi dati, questi fatti reali? Questa è la fotografia della Campania che voi non conoscete, perciò state facendo dei provvedimenti completamente distonici rispetto ai bisogni e alle esigenze di questa regione.
Tuttavia, una ragione forse c'è, perché non vengono adottati dei provvedimenti per governare bene e restituire vivibilità ad una regione, ma perché si deve fare la politica degli affari. Infatti, con questo provvedimento si mette in capo alle province la gestione dei rifiuti. Pertanto, come ben diceva il collega Iannuzzi, tranne che la provincia di Benevento, le altre quattro province sono di stretta osservanza «cosentinian-casalese» (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

ARTURO IANNACCONE. Non le può dire queste cose! Come ti permetti.

FRANCESCO BARBATO. È quindi fin troppo chiaro che tutto questo deve servire solamente a portare la gestione del più grande affare in Campania, ossia i rifiuti, in capo alle province.

PRESIDENTE. Onorevole Barbato, la prego di concludere.

FRANCESCO BARBATO. Quanto tempo ho ancora, signor Presidente?

PRESIDENTE. Ha ancora un minuto, però non deve esagerare altrimenti le devo togliere la parola, lei lo sa già.

FRANCESCO BARBATO. La provincializzazione deve servire soprattutto a questo modello: continuare a poter fare affari! Il grande affare, un miliardo di euro sui termovalorizzatori, il ciclo dei rifiuti, deve servire per mettere in capo ai presidenti delle province questo tipo di attività. Quindi, non una politica per i cittadini e per risolvere l'emergenza rifiuti, ma una politica per gli affari: questo è il vostro provvedimento di oggi (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Barbato 1.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 37

Onorevoli Munerato, Portas, Traversa, Gava, Casero, Trappolino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 485
Votanti 481
Astenuti 4
Maggioranza 241
Hanno votato
188
Hanno votato
no 293).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Iannuzzi 1.05 e Lo Monte 1.070, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Casero, Migliori, Cimadoro, Marchignoli, Boccia...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 485
Maggioranza 243
Hanno votato
191
Hanno votato
no 294).

Prendo atto che il deputato Vannucci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Mariani 1.03, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Migliori, Vella, Trappolino, Cesa, Scanderebech, Cesare Marini, Torrisi, Servodio...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 485
Maggioranza 243
Hanno votato
189
Hanno votato
no 296).

Prendo atto che il deputato Oliverio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Rubinato 1.072.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rubinato. Ne ha facoltà.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, si tratta di un articolo aggiuntivo un po' provocatorio. È già stato prima ricordato il caso del sindaco di Camigliano (rimosso dalla sua carica il 3 agosto di quest'anno) e dello scioglimento del suo consiglio comunale. Noi crediamo che siano esattamente queste le cose che vanno evitate, ovvero penalizzare chi si comporta in modo virtuoso. Crediamo, al contrario, che soltanto valorizzando l'impegno di amministratori come Vincenzo Cenname, capaci di raggiungere risultati importanti in una regione dove si vive in continua emergenza, si possa forse invertire la rotta. Questo dovrebbe stare a cuore a tutti i parlamentari del nord, del centro e del sud di questo Paese.
Con questo articolo aggiuntivo, proponiamo di individuare gli amministratori delle società o degli enti costituiti tra i comuni della Campania per la gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani in via prioritaria proprio tra i sindaci, anche se rimossi dalla carica elettiva, che abbiano realizzato nel proprio territorio una raccolta differenziata almeno pari (quindi superiore) al 55 per cento nel periodo compreso fra il 2007 e il 2010. Qualcuno potrebbe dire che si tratta di una norma ad personam. Forse sì, ma, visto che questo Parlamento ha votato tante norme ad personam, in questo caso la differenza consiste nel fatto che servirebbe a risarcire e a premiare chi ha dimostrato di saper amministrare la propria comunità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pag. 38Rubinato 1.072, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Di Girolamo... Onorevole Pizzolante... Onorevole Piffari...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 486
Maggioranza 244
Hanno votato
187
Hanno votato
no 299).

Prendo atto che la deputata Zampa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Ricordo che l'emendamento Bocchino 1-bis.70 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1-bis.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Mazzocchi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 488
Votanti 487
Astenuti 1
Maggioranza 244
Hanno votato
483
Hanno votato
no 4).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Mariani 1-bis.71.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonavitacola. Ne ha facoltà.

FULVIO BONAVITACOLA. Signor Presidente, avevamo capito che in Italia si era aperto un dibattito sulla soppressione delle province. In Campania, invece, questo dibattito riguarda evidentemente lo scioglimento dei comuni. Infatti, con il decreto-legge al nostro esame si conferma la volontà di sottrarre ai comuni anche la competenza sul servizio primario che è quello della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Mi pare anche strano che abbiamo dovuto sostenere una iniziativa forte in Commissione per strappare un regime transitorio, cioè l'elemosina di una proroga di un anno per consentire a questi comuni di continuare a fare una cosa che tutti i comuni d'Italia fanno.
Successivamente, secondo la logica ormai consueta di compensazione e mediazione politica, nell'ambito delle forze politiche di maggioranza, dei diversi livelli istituzionali che tali forze occupano nella regione Campania, per dare il contentino è stato introdotto un emendamento incredibile e cioè che questa elemosina possa essere introdotta durante l'anno solare.
La situazione è questa. Un comune a gennaio attiva un servizio primario quale quello della raccolta dei rifiuti e naturalmente poi su questo servizio viene innestata una tassa o una tariffa. A questa tassa e a questa tariffa corrisponde un'entrata e l'entrata fa parte del bilancio di previsione. Il bilancio di previsione viaggia secondo l'anno solare, richiamando un noto deputato Catalano, che in Campania è famoso.
Ebbene, dopo queste ovvietà la conclusione qual è? Che durante l'anno solare non può essere interrotta la gestione di un servizio. Invece, con questo emendamento si prevede che il presidente della provincia chiami il presidente della regione e gli dica: «Sai cosa c'è di nuovo a ferragosto? Interrompiamo il servizio di competenza dei comuni». Veramente se sopprimete questa disposizione evitate ad un decreto-legge che è già grottesco di diventare anche ridicolo. Complimenti e grazie.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mariani 1-bis.71, accettato dalla Commissione e dal Governo. Pag. 39
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Hanno votato tutti? Onorevoli Di Stanislao, Paolo Russo, Casini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 481
Votanti 480
Astenuti 1
Maggioranza 241
Hanno votato
480).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Vella, Di Virgilio, Pizzolante, Proietti Cosimi, Speciale... l'aspetto... onorevoli Speciale, Proietti Cosimi, Scanderebech... provi, sollevi... ha visto?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 485
Votanti 484
Astenuti 1
Maggioranza 243
Hanno votato
484).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Togni 2.73 e 2.301, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, accettati dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Traversa, Boniver, Pizzolante, Portas...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 483
Maggioranza 242
Hanno votato
482
Hanno votato
no 1).

Prendo atto che i deputati De Torre e Oliverio hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Risultano, pertanto, preclusi gli emendamenti Bonavitacola 2.71 e Piffari 2.72.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bratti 2.6.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, l'articolo 2 del decreto-legge in esame riguarda il tema delicato dei consorzi, con particolare riguardo al consorzio unico Napoli-Caserta.
Ricordo che l'articolo 11, comma 8, del decreto-legge n. 90 del 2008 ha previsto che i consorzi di bacino delle province di Napoli e di Caserta fossero sciolti e riuniti in un unico consorzio, attraverso la costituzione di società provinciali. Sempre in Commissione bicamerale - perché la Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse ogni tanto porta qualche indicazione importante - il commissario prefettizio della provincia di Caserta, Biagio Giliberti, il 31 marzo 2010 ci spiegava la grande difficoltà economica e finanziaria in cui versa questo consorzio, con l'articolazione di Napoli che presenta circa 850 dipendenti e quella di Caserta 1.180. Va ricordato che queste due articolazioni erano in precedenza divise in numerose sottoarticolazioni che nascono dalla fusione, appunto, di diversi altri consorzi, tra cui il famoso Ce4 oggetto di pagine oscure e di intreccio tra la camorra e la politica.
In definitiva, Giliberti sosteneva testualmente : «Le organizzazioni sindacali e la struttura amministrativa del consorzio unico purtroppo hanno ecceduto dai loro compiti, sono avvenute una serie di promozioni Pag. 40e di aumenti di livelli che ha portato l'esigenza economica per soddisfare tali provvedimenti a somme molto pesanti, quantificate in un'esigenza mensile per gli stipendi di 8-9 milioni di euro». Peraltro, sempre Giliberti ammetteva l'assenza di un bilancio in questa struttura, quindi la spesa era totalmente fuori controllo. Lo stesso Giliberti poi ha più volte ricordato come la presenza della malavita organizzata fosse forte e avesse numerose collusioni con la direzione del consorzio stesso. Quindi, si trattava di una situazione grave e problematica.
All'articolo 2, concernente gli esuberi ci troviamo di fronte ad atti molto diversi gli uni dagli altri. C'è una situazione sociale grave e lo stesso generale Morelli, responsabile dell'unità stralcio in Campania, ci diceva che nel mese di settembre questo personale non è stato pagato e non sarà pagato fino a dicembre di quest'anno. Quindi, poiché la situazione è assolutamente grave chiedevamo, con un emendamento semplice, visto che comunque la storia di questo consorzio è costellata di episodi illegali di tutti i tipi e generi, almeno la responsabilità del Governo - e su questo aspetto chiederei anche l'attenzione della Lega, visto che ha proposto l'emendamento di prima - perché redigesse annualmente una sorta di rendicontazione contabile su come vengono spesi i soldi in questa fase di transizione. Non mi sembra un emendamento sovversivo, ma credo possa esserci utile per fare la nostra discussione e per prendere le nostre decisioni. Si chiede di essere più trasparenti dal punto di vista dell'economia e di darci la possibilità di esprimerci.

AGOSTINO GHIGLIA, Relatore per la maggioranza. Presenti un ordine del giorno!

ALESSANDRO BRATTI. Ho presentato un emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bratti 2.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Gatti, Pizzolante, Barani, Paolo Russo, Cesare Marini, Mario Pepe (PdL)...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 466
Maggioranza 234
Hanno votato
178
Hanno votato
no 288).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Piffari 3.1, sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 3.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Pizzolante, Cesare Marini, Peluffo, Zamparutti, Farina Coscioni...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 472
Maggioranza 237
Hanno votato
181
Hanno votato
no 291).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Iannuzzi 3.70, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Pizzolante, Di Virgilio, Boniver, Paolo Russo, Cesare Marini, Strizzolo... Pag. 41
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 471
Maggioranza 236
Hanno votato
181
Hanno votato
no 290).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Realacci 3.71.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Realacci. Ne ha facoltà.

ERMETE REALACCI. Signor Presidente, vorrei chiedere ai colleghi un attimo di attenzione per spiegare il senso di questo emendamento. Con il comma 1 dell'articolo 3 non regaliamo niente alla regione Campania, stanziamo 150 milioni di euro dei fondi FAS - anzi, per certi aspetti li rendiamo disponibili perché qualche volta questi fondi scompaiono un pochino dall'«occhio del radar» - e li destiniamo ad affrontare la questione dell'impiantistica nel campo dei rifiuti.
L'emendamento ha il senso di precisare l'utilizzo di questi fondi, perché qual è il rischio? Lo dico con franchezza, il rischio è che rientri dalla finestra quello che prima abbiamo espulso dalla porta con l'abrogazione del comma 2-bis, cioè che questi fondi finiscano non per realizzare, a regime, un sistema impiantistico, una raccolta differenziata e una gestione dei rifiuti adeguata a un grande Paese civile com'è l'Italia, ma, come troppe volte è accaduto in passato, in mille rivoli che risolvono molti problemi tranne quelli della gestione dei rifiuti in Campania e dei cittadini campani. Il senso di questo emendamento è dire: destiniamo questi 150 milioni di euro all'impiantistica collegata alla raccolta differenziata, in particolar modo al potenziamento della raccolta differenziata. Oggi in Campania siamo nella situazione assurda che i comuni che fanno bene la raccolta differenziata sono costretti a volte a portare la frazione umida molto lontano dalla regione - in Veneto, in Piemonte, in Sicilia - e spendono quindi più dei comuni che non fanno nulla e buttano in discariche i rifiuti dei cittadini, spesso provocando i problemi ambientali che conosciamo.
Pertanto, destiniamo queste risorse effettivamente alla raccolta differenziata, all'impiantistica, alla realizzazione di impianti di compostaggio, che sono più urgenti e più utili degli stessi termovalorizzatori, e destiniamoli in misura privilegiata ai comuni che hanno operato bene, creiamo un sistema che premi quelli che hanno ben amministrato, anziché premiare coloro che non hanno fatto nulla. Questo è il senso dell'emendamento che proponiamo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Realacci 3.71, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cesare Marini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 471
Maggioranza 236
Hanno votato
182
Hanno votato
no 289).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piffari 3.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Rampelli, Zazzera...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 471
Maggioranza 236
Hanno votato
179
Hanno votato
no 292). Pag. 42

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mariani 3.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Pizzolante, Farina Coscioni, Rampelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 470
Maggioranza 236
Hanno votato
181
Hanno votato
no 289).

Prendo atto che la deputata Carlucci ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Iannuzzi 3.01. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.

TINO IANNUZZI. Signor Presidente, vi è una questione fondamentale di questo decreto-legge, che è la competenza per la gestione e la riscossione della TARSU e della TIA. Con il decreto-legge n. 195 del 2009, soltanto per la Campania la gestione e riscossione di TARSU e TIA sono state affidate alle province, travolgendo ed esautorando il ruolo dei comuni. Poi vi siete resi conto voi stessi, anche per sollecitazione di tanti sindaci del centrodestra, che la norma era folle e irragionevole e avete cercato un rimedio con una norma transitoria, consentendo per tutto il 2010 che questa competenza rimanesse ai comuni. Avete riproposto con questo decreto-legge lo schema della competenza delle province. Di fronte alla coralità motivata e documentata di reazioni e di proteste dell'ANCI e delle amministrazioni comunali di ogni segno politico in Campania, siamo riusciti almeno a strappare con un nostro emendamento in Commissione la proroga della norma transitoria per tutto il 2011, ma noi siamo alla sostanza. Se noi vogliamo tornare ad un quadro di competenze chiare e certe, qual è la motivazione per la quale soltanto in Campania la TARSU e la TIA vengono affidate, nella gestione e riscossione, alle province e non ai comuni? Voglio dirlo anche ai colleghi della Lega, così attenti alle ragioni del federalismo: ma in quale regione d'Italia la TARSU e la TIA sono affidate alle province? Perché non debbono essere i comuni anche in Campania a gestire il servizio rifiuti sul loro territorio a riscuotere e gestire la TARSU e la TIA? Qual è la ragione per questa norma, che è un autentico mostro legislativo, se non il calcolo politico-elettorale che le amministrazioni provinciali sono passate sotto il controllo e sotto la guida politica del centrodestra? Ma si può così legiferare in una materia come quella della gestione dei rifiuti, che ha prodotto tanti drammi e tante tragedie? È un modo assolutamente sbagliato e inaccettabile.
La reiezione di questa proposta emendativa coronerebbe un atteggiamento del Governo e della maggioranza assolutamente inadeguato e irresponsabile su questo decreto-legge. Pertanto, noi con forza insistiamo, anche chiedendo un sussulto di libertà e di autonomia di giudizio ai singoli parlamentari, anche dell'Unione di Centro e di Futuro e Libertà, a battere finalmente un colpo ed approvare questo articolo aggiuntivo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Iannuzzi 3.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Cesare Marini, Bossa, De Girolamo e Nannicini... Pag. 43
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 470
Maggioranza 236
Hanno votato
178
Hanno votato
no 292).

Prendo atto che i deputati Tocci e Rubinato hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Lo Monte 3.074, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Traversa, Boniver e Lo Monte...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 468
Votanti 467
Astenuti 1
Maggioranza 234
Hanno votato
179
Hanno votato
no 288).

Ricordo che gli articoli aggiuntivi Cosenza 3.03 e 3.04 sono stati ritirati.
Prima di passare all'ultima votazione, permettetemi, avendo creato un precedente, di fare gli auguri all'onorevole Giancarlo Giorgetti, presidente della Commissione bilancio, e all'onorevole Versace. Presto scopriremo che oggi sono nati tantissimi colleghi e faccio gli auguri a tutti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Realacci 3.071, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Ricordo che il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Gatti, Cesare Marini, Pizzolante, Boniver e Mazzuca...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 461
Maggioranza 231
Hanno votato
174
Hanno votato
no 287).

Si è così concluso l'esame delle proposte emendative. Come preannunciato, secondo le intese intercorse, il seguito del dibattito avverrà nella seduta di martedì 21 dicembre 2010.

Sull'ordine dei lavori (ore 13,45).

DEBORAH BERGAMINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DEBORAH BERGAMINI. Signor Presidente, la procura di Lucca poco tempo fa ha comunicato di aver iscritto nel registro degli indagati trentotto persone ed otto enti nell'ambito della sua inchiesta sull'incidente ferroviario di Viareggio. In pratica tutta la catena di comando delle Ferrovie dello Stato risulta ad oggi indagata per reati come disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni e incendio colposo. Credo che questa sia una svolta fondamentale nel processo di accertamento di responsabilità per quello che riguarda il più grave incidente ferroviario della storia del nostro Paese. Credo che questo sia un momento importantissimo in questo processo di verifica delle responsabilità, non soltanto per le famiglie dei trentadue morti e per le decine di feriti anche gravissimi causati da questo incidente ferroviario, ma per tutta la comunità di Viareggio e per il Paese intero (Applausi).

Pag. 44

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, anche a seguito di ragionamenti e di accordi fatti con tutti gli altri gruppi - che credo possano confermarlo in Aula - chiederei di poter inserire nel calendario della settimana prossima, possibilmente nel giorno in cui è prevista la fase della discussione sulle linee generali (cioè martedì), la mozione presentata dall'onorevole Zamparutti sulla produzione di penthotal, mozione condivisa e - se non ho capito male - forse anche sottoscritta da tutte le forze politiche. Quindi chiedo di inserirla, per essere in condizioni eventualmente di votarla, lo stesso giorno in cui si svolgerà la discussione sulle linee generali, cioè martedì.

PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, anche alla Presidenza risulta che ci sia un accordo unanime, pertanto sarà compito della Presidenza informare il Presidente per l'opportuna iscrizione nel giorno fissato per la discussione sulle linee generali, martedì.

RAFFAELLA MARIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA MARIANI. Signor Presidente, anche a nome del gruppo del Partito Democratico volevo sottolineare che la notizia delle indagini e dell'avvenuto inserimento tra gli indagati di un numero notevole di persone (compresi molti enti) dà conforto rispetto ad una richiesta che veniva con forza elevata sia dai comitati delle famiglie delle vittime sia dalle istituzioni locali (della provincia di Lucca e della Toscana tutta) circa la necessità di fare in fretta chiarezza intorno alle responsabilità che hanno provocato un così grave disastro.
Ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso e che si dia il conforto a quelle famiglie e a tutte quelle istituzioni che hanno tratto da quella gravissima strage anche la sensazione di vicinanza di alcune istituzioni, e non sempre la parallela efficienza del sistema della giustizia che doveva lavorare a lungo per riconoscere tutte le responsabilità. Ci auguriamo che questo porti ad una rapida individuazione delle responsabilità, e per questo siamo anche soddisfatti che si possa procedere velocemente ad accertare ogni fatto che è stato compiuto (Applausi).

FABIO EVANGELISTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, di questa tragedia, la strage di Viareggio, abbiamo avuto modo più volte di parlare in quest'Aula. Può stupire che sia io a dirlo, però, anche se apprendiamo, con un elemento minimo di soddisfazione, la notizia, voglio ricordare che siamo soltanto agli inizi di un percorso di accertamento della verità. Per cui, vale per tutti, ovviamente, la presunzione di innocenza fino a prova contraria.
È significativo, però, che, fra questi indagati, vi sia l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Spa, dottor Mario Moretti, che è appena stato insignito del titolo di cavaliere del lavoro. I familiari delle vittime si erano già rivolti al Presidente della Repubblica perché ciò non avvenisse; forse è il caso che, da quest'Aula e dalla Presidenza, arrivasse un segnale in questa direzione al Quirinale. Tuttavia, bisognerà aspettare; vuol dire che l'inchiesta non si è insabbiata. Siamo fiduciosi che si arriverà a fare piena luce.
Resta il problema - e concludo - degli indennizzi per le vittime di Viareggio. Le cifre che avevamo stanziato sono davvero poca cosa, non sarebbe male che il Governo riprendesse in considerazione il provvedimento.

PRESIDENTE. Ovviamente, come lei sa, onorevole Evangelisti, la Camera e la Presidenza Pag. 45non possono che rispettare l'autonomia della Presidenza della Repubblica e del Governo.
Sospendo la seduta che riprenderà alle ore 15.

La seduta, sospesa alle 13,50, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Antonioni, Bonaiuti, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Colucci, Cossiga, Crimi, Dal Lago, Fitto, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leo, Mantovano, Martini, Meloni, Miccichè, Migliori, Prestigiacomo, Reguzzoni, Roccella, Saglia, Stefani, Stucchi e Tabacci sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Intendimenti del Governo in ordine alle problematiche relative all'applicazione della normativa in materia di benefici per l'accesso al lavoro a seguito dell'introduzione della disciplina di cui al decreto-legge 6 giugno 2010, n. 102 - n. 2-00900)

PRESIDENTE. L'onorevole Farina Coscioni ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00900 concernente intendimenti del Governo in ordine alle problematiche relative all'applicazione della normativa in materia di benefici per l'accesso al lavoro a seguito dell'introduzione della disciplina di cui al decreto-legge 6 giugno 2010, n. 102 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti).

MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI. Signor Presidente, la presentazione di questa interpellanza urgente è legata all'urgenza di spingere il Governo ad un'ennesima riflessione sulla dimensione della disabilità nel nostro Paese a prescindere da ogni considerazione di ordine etico tanto cara a questo Governo quando si tratta di imporre coattivamente alla generalità dei cittadini comportamenti morali che, con le scelte individuali, hanno piena cittadinanza in uno Stato laico liberale, viceversa se imposte autoritariamente alla generalità dei cittadini assumono l'odiosa e antistorica connotazione di norme da Stato etico confessionale.
A prescindere da ciò l'equiparazione operata dall'articolo 5, comma 7, della legge 3 agosto 2010, n. 126, tra cittadini disabili e non disabili ai fini del collocamento al lavoro è una mostruosità giuridica che viola il principio di uguaglianza previsto dall'articolo 3 della nostra Costituzione che non consente di disciplinare in maniera uniforme situazioni obiettivamente diverse. Infatti, tale norma immette una categoria di persone abili, ovviamente quantunque pienamente meritevoli di tutele specifiche da parte dello Stato, a tutti gli effetti nella disciplina della legge n. 68 del 1999, che sia nel titolo, «Norme per il diritto al lavoro dei disabili», che in tutto l'articolato risulta evidentemente incentrata sulla condizione obiettiva della disabilità.
La sola eccezione era quella dell'articolo 18, comma 2 della legge n. 68, ora abrogato dalla legge n. 126 del 2010, che riservava in attesa di una disciplina ad hoc, agli orfani e ai coniugi superstiti di coloro che siano deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio ovvero in conseguenza dell'aggravarsi dell'invalidità riportata per tali cause una quota pari all'1 per cento rispetto alle quote di riserva Pag. 46generali previste dalla legge stessa che ora, ad effetto della legge n. 126 del 2010, rientrano in queste quote generali, cioè vengono a creare nell'avviamento obbligatorio al lavoro quella parità di trattamento per situazioni diverse che, oltre ad essere in antitesi al principio di uguaglianza dell'articolo 3 della Costituzione, svuoteranno il diritto al lavoro delle persone disabili, essendo di ogni evidenza che il mondo datoriale, quando già raramente assolve agli obblighi di assunzione previsti dalla legge, ricorrerà a persone non disabili.
La legge n. 126 del 2010 si inserisce quindi in un quadro drammatico: infatti secondo l'ISTAT risultano occupati meno del 18 per cento delle persone con disabilità in età lavorativa contro poco più del 50 per cento delle persone non disabili. Ma il dato risale ad alcuni anni fa. Infatti secondo l'istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori che opera in collaborazione con il Ministero del welfare e con altri enti pubblici solo il 13 per cento dei disabili ha trovato un impiego attraverso gli uffici di collocamento. Gli avviamenti al lavoro nel 2007 sono stati circa 31 mila. Le persone disabili iscritte al collocamento sono circa 700 mila.
Vorrei a questo punto evidenziare che questa situazione si pone in netta antitesi con le linee guida definite dalla Commissione europea nella strategia europea sulla disabilità 2010-2020, un rinnovato impegno per l'Europa senza barriere del 15 novembre 2010 e che, come dice il documento, «questa strategia si basa su azioni a livello europeo destinate a completare quelle a livello nazionale e definisce i meccanismi essenziali per l'attuazione della Convenzione dell'ONU nell'Unione europea, anche in seno alle istituzioni europee. Essa identifica inoltre il sostegno necessario ai finanziamenti alla ricerca, alle sensibilizzazioni, alle statistiche e alla raccolta di dati».
Una delle azioni individuate è quella relativa proprio all'occupazione delle persone con disabilità, definita come un impiego di qualità, che «assicura l'indipendenza economica, favorisce la crescita personale e offre la migliore tutela contro la povertà. Il tasso di occupazione delle persone disabili è tuttavia pari al 50 per cento circa» (in Italia invece solo al 13 per cento).
«Per raggiungere gli obiettivi di crescita nell'Unione europea è necessario che le persone con disabilità con un impiego remunerato siano più numerose sul mercato del lavoro aperto. La Commissione sfrutterà appieno il potenziale della strategia europea 2020 e del suo programma per il rinnovamento delle competenze e del lavoro, mettendo a disposizione degli Stati membri analisi, orientamenti politici, informazioni ed altre forme di aiuto. Essa migliorerà l'informazione relativa alla situazione occupazionale di donne e di uomini con disabilità, identificherà i problemi e proporrà soluzioni, dedicando una particolare attenzione ai giovani disabili al momento del loro passaggio dall'istruzione al mondo del lavoro. La Commissione agirà sulla mobilità intraprofessionale sul mercato del lavoro e in laboratori protetti, grazie allo scambio di informazioni e all'apprendimento reciproco. In collaborazione con le parti sociali si occuperà anche del lavoro autonomo e della qualità del lavoro, comprese le condizioni di lavoro e gli avanzamenti di carriera. La Commissione garantirà un maggior sostegno alle iniziative volontarie volte a promuovere la gestione della diversità sul luogo di lavoro, ad esempio le carte della diversità firmate dai datori di lavoro e un'iniziativa di imprenditorialità sociale.
L'Unione europea sosterrà e completerà le azioni nazionali al fine di analizzare la situazione del mercato del lavoro delle persone con disabilità, lottare contro i principi e le insidie di determinate prestazioni di invalidità, che li scoraggiano dall'entrare nel mercato del lavoro, aiutarli ad integrarsi nel mondo del lavoro facendo ricorso al Fondo sociale europeo, elaborare politiche attive del mercato di lavoro, rendere i luoghi di lavoro più accessibili, sviluppare servizi di inserimento professionale, strutture di sostegno e formazione sul luogo di lavoro, promuovere Pag. 47l'utilizzo del regolamento generale di esenzione per categoria, che autorizza la concessione di aiuti di Stato senza notifica preliminare alla Commissione».
Ancora, signor Presidente, la negazione del diritto ad un lavoro alle persone con disabilità sancito dalla legge n. 126 del 2010 si pone, inoltre, in aperto contrasto con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che è stata ratificata dal nostro Parlamento con la legge n. 18 del 2009, che pure dovrebbe informare, oltre che come fonte primaria, con i suoi principi, tutta la nostra normativa sulla disabilità, anche con uno specifico obbligo, ex articolo 4 della Convenzione stessa, di adeguare a tali principi tutta la legislazione esistente in materia.
Uno dei principi cardine della Convenzione è quello di piena uguaglianza delle persone con disabilità rispetto alle altre, che non è inteso solo come mera parità di trattamento, ma anche come pari opportunità delle persone con disabilità, criterio che rende sostanziale e non solo formale l'eguaglianza per tali persone.
Nello specifico la Convenzione sancisce, all'articolo 27, il diritto di lavoro delle persone con disabilità, prevedendo tutta una serie di interventi dello Stato volti a rendere tale diritto effettivamente esigibile. Inoltre il lavoro, specialmente nel mondo della disabilità, è uno dei principali strumenti che realizza anche quella piena ed effettiva partecipazione ed inclusione nella società della persona con disabilità che l'articolo 27 della Convenzione stessa individua come uno dei principi generali. Infine, un incremento del tasso di occupazione delle persone con disabilità consentirebbe, a costo zero per le finanze pubbliche, di aumentare le provvidenze economiche a favore dei disabili inabili al lavoro mediante la riduzione della spesa per le provvidenze a favore dei disabili legati al loro status di «incollocati» al lavoro.
Quindi, con l'interpellanza in oggetto si chiede al Governo quali iniziative urgenti, anche normative, intendano intraprendere tempestivamente i Ministri interpellati per ovviare alle gravi problematiche derivanti dalla previsione dell'articolo 5, comma 7, del decreto-legge n. 102 del 2010.
Nell'attendere la risposta, vorrei ringraziare il consigliere generale dell'associazione Luca Coscioni che, a nome di tanti malati disabili, è impegnato quotidianamente nella segnalazione di tutte le distorsioni che la politica italiana e questo Governo, dall'inizio della legislatura, stanno compiendo.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Laura Ravetto, ha facoltà di rispondere.

LAURA RAVETTO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, con riferimento all'interpellanza urgente presentata dall'onorevole Farina Coscioni, occorre anzitutto evidenziare che il diritto al collocamento obbligatorio in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, nonché dei familiari dei soggetti deceduti, è previsto, con precedenza rispetto ad ogni altra categoria e con preferenza a parità di titoli, dall'articolo 1, comma 2, della legge n. 407 del 1998.
Inoltre, l'articolo 18, comma 2, della legge n. 68 del 1999 attribuisce una quota di riserva in favore degli orfani e del coniuge superstite di coloro che siano deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, che è pari ad un'unità per i datori di lavoro che occupano da 51 a 150 dipendenti e all'1 per cento del totale dei lavoratori per i datori che occupano più di 150 dipendenti.
La modifica introdotta dal decreto-legge n. 102 del 2010, nel consentire alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata di beneficiare di una quota di riserva superiore all'1 per cento, ha tuttavia generato una diffusa preoccupazione sulle reali possibilità che la legge n. 68 del 1999 possa continuare ad assolvere per le persone con disabilità l'importante compito di assicurare il loro ingresso nel mondo del lavoro.
A questo proposito, faccio presente che per risolvere ogni dubbio interpretativo Pag. 48sulla norma in questione, è in corso di trattazione nelle Commissioni XI e XII della Camera dei deputati una proposta di legge (A.C. 3720 e abbinate) relativa all'interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407.
In particolare, il nuovo testo unificato chiarisce che le assunzioni effettuate dai datori di lavoro riguardanti le vittime del terrorismo non sono da considerarsi sostitutive di quelle alle quali gli stessi sono tenuti con riferimento alle persone disabili.
Su questo provvedimento, che si propone di ridare coerenza a disposizioni che si rivolgono - seppure a vario titolo - a persone in condizioni di fragilità, posso confermare che gli stessi rappresentanti di maggioranza hanno manifestato, nelle competenti Commissioni parlamentari, l'auspicio che possa giungersi ad una rapida conclusione dell'esame del testo per rispondere in modo chiaro ed univoco alle legittime richieste delle persone con disabilità.
Aggiungo, infine, che il tavolo tecnico coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'attuazione della normativa in materia di vittime del dovere - di cui fanno parte rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell'interno, della giustizia, dell'economia e delle finanze, della difesa, della pubblica amministrazione e l'innovazione, degli affari esteri nonché dell'INPS, dell'INAIL e dell'Agenzia delle entrate - è attualmente impegnato per individuare tempestivamente soluzioni che mettano fine alle difficoltà applicative che da più parti sono state segnalate, in ordine all'ambito di operatività della modifica introdotta dal decreto-legge n. 102 del 2010.

PRESIDENTE. L'onorevole Farina Coscioni ha facoltà di replicare.

MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI. Signor Presidente, ringrazio la sottosegretario Ravetto per aver posto la sua attenzione sull'iter del provvedimento atto Camera 3720, a prima firma Schirru del Partito Democratico. Siamo a conoscenza dell'iter, che è iniziato nel mese di novembre. La proposta di legge reca il titolo: «Interpretazione autentica del comma 2, dell'articolo 1, della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili».
È importante che anche il Governo abbia contemplato, nella risposta, questo disagio che è stato da subito avvertito dal mondo delle persone con disabilità. L'iter di tale provvedimento è iniziato il 23 novembre. Successivamente è stata abbinata la proposta di legge, con lo stesso contenuto, a firma del collega Fedriga.
Quello che, però, viene un po' a mancare nella risposta è una rassicurazione circa l'assenso, da parte del Governo, ai fini della previsione - nel più breve tempo possibile - dell'esame in sede legislativa, in quanto si tratta di un provvedimento urgente.
Pertanto, credo che debba esservi, da parte del Governo, la rassicurazione che questo provvedimento sia approvato nel più breve tempo possibile, per scongiurare qualsiasi dubbio e consentire quegli spazi e quelle opportunità ai fini dell'acquisizione del diritto al collocamento obbligatorio dei disabili. Credo che sia compito del Governo dare a noi tutti e soprattutto ai disabili questa rassicurazione e auspico che nella prossima seduta della Commissione lavoro, prevista per il 22 dicembre, vi possa essere questa garanzia.
Pertanto, ripongo la fiducia nel Governo e attendo la prossima seduta della Commissione lavoro con l'intervento del Governo e con questa rassicurazione.

(Rinvio dell'interpellanza urgente D'Anna n. 2-00905)

PRESIDENTE. Avverto che, su richiesta del presentatore e con il consenso del Governo, lo svolgimento dell'interpellanza urgente D'Anna n. 2-00905 è rinviato ad altra seduta.
È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno. Pag. 49
Sospendo la seduta che riprenderà alle ore 15,30.

La seduta, sospesa alle 15,20, è ripresa alle 15,40.

Sul calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Secondo l'intesa unanime intercorsa tra i gruppi, i lavori dell'Assemblea nella prossima settimana si articoleranno secondo il seguente schema:

Martedì 21 dicembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni):

Ore 11:
Discussione sulle linee generali della mozione Zamparutti ed altri n. 1-00508 concernente iniziative volte a garantire la produzione e la vendita all'estero di sodio tiopentale esclusivamente per scopi medici.

Ore 16:
Seguito dell'esame del disegno di legge n. 3909 - Conversione in legge del decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti (da inviare al Senato - scadenza: 25 gennaio 2011).

Mercoledì 22 (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) e giovedì 23 dicembre (antimeridiana) (con votazioni):

Ore 9,30:
Informativa urgente del Governo sugli incidenti avvenuti a Roma il 14 dicembre 2010.

Seguito dell'esame:
mozioni Bersani ed altri n. 1-00471, Borghesi ed altri n. 1-00497, Cicchitto ed altri n. 1-00499, Galletti ed altri n. 1-00500, Reguzzoni ed altri n. 1-00501, Commercio ed altri n. 1-00502, Sardelli ed altri n. 1-00505, Tabacci ed altri n. 1-00507 e Bocchino ed altri n. 1-00509 concernenti iniziative in materia di riforma del sistema fiscale;
mozione Di Pietro ed altri n. 1-00475 concernente revoca di deleghe al Ministro per la semplificazione normativa, senatore Roberto Calderoli;
proposta di legge n. 2424 ed abbinata - Interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito;
mozione Zamparutti ed altri n. 1-00508 concernente iniziative volte a garantire la produzione e la vendita all'estero di sodio tiopentale esclusivamente per scopi medici;
mozioni Bocchino ed altri n. 1-00436, Giulietti, Zaccaria, Tabacci, Evangelisti, Nicco ed altri n. 1-00441, Sardelli ed altri n. 1-00496, Lo Monte ed altri n. 1-00503 e Cicchitto ed altri n. 1-00504 concernenti iniziative per la tutela della qualità e del pluralismo dell'informazione nel servizio pubblico radiotelevisivo, con particolare riferimento al contratto di servizio;
proposta di legge costituzionale n. 1990 ed abbinate - Modifiche agli articoli 114, 117, 118, 119, 120, 132 e 133 della Costituzione, in materia di soppressione delle province.

Esame della mozione Ghizzoni, Zazzera ed altri n. 1-00491 presentata a norma dell'articolo 115, comma 3, del regolamento, nei confronti del Ministro per i beni e attività culturali, senatore Sandro Bondi.

Lo svolgimento degli atti del sindacato ispettivo avrà luogo secondo le consuete cadenze.

L'organizzazione dei tempia per la discussione della mozione n. 1-00508 sarà pubblicata in calce al resoconto della seduta odierna.

Pag. 50

Il programma si intende conseguentemente aggiornato.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Martedì 21 dicembre 2010, alle 11:

1. - Discussione della mozione Zamparutti ed altri n. 1-00508 concernente iniziative volte a garantire la produzione e la vendita all'estero di sodio tiopentale esclusivamente per scopi medici (per la discussione sulle linee generali).

(ore 16).

2. - Seguito della discussione del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti (C. 3909-A).
Relatori: Ghiglia, per la maggioranza; Piffari, di minoranza.

La seduta termina alle 15,45.

Pag. 51

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DELLA MOZIONE N. 1-00508

Mozione n. 1-00508 - Iniziative volte a garantire la produzione e la vendita all'estero di sodio tiopentale esclusivamente per scopi medici

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora (con il limite massimo di 12 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore 20 minuti
Popolo della Libertà 1 ora e 6 minuti
Partito Democratico 1 ora
Lega Nord Padania 32 minuti
Unione di Centro 27 minuti
Futuro e Libertà per l'Italia 26 minuti
Italia dei Valori 24 minuti
Misto: 25 minuti
Noi Sud Libertà e Autonomia,
I Popolari di Italia Domani
10 minuti
Alleanza per l'Italia 5 minuti
Movimento per le Autonomie - Alleati
per il Sud
4 minuti
Liberal Democratici - MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Repubblicani, Azionisti, Alleanza di Centro 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3909-A - em. 1.70 478 477 1 239 161 316 38 Resp.
2 Nom. subem. 0.1.201.1 502 501 1 251 172 329 37 Resp.
3 Nom. subem. 0.1.201.2 504 503 1 252 315 188 37 Appr.
4 Nom. em. 1.201 507 505 2 253 486 19 37 Appr.
5 Nom. em. 1.26 506 505 1 253 193 312 37 Resp.
6 Nom. em. 1.17 507 506 1 254 194 312 37 Resp.
7 Nom. em. 1.19 509 508 1 255 192 316 36 Resp.
8 Nom. em. 1.20 508 507 1 254 193 314 36 Resp.
9 Nom. subem. 0.1.400.1 509 508 1 255 194 314 36 Resp.
10 Nom. em. 1.400 511 509 2 255 315 194 36 Appr.
11 Nom. em. 1.21, 1.86 511 510 1 256 197 313 36 Resp.
12 Nom. em. 1.22 500 498 2 250 189 309 36 Resp.
13 Nom. em. 1.82 509 508 1 255 507 1 36 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.23 510 509 1 255 197 312 35 Resp.
15 Nom. em. 1.300 512 511 1 256 511 35 Appr.
16 Nom. em. 1.32 509 507 2 254 198 309 34 Resp.
17 Nom. em. 1.33 515 514 1 258 198 316 34 Resp.
18 Nom. em. 1.34 513 462 51 232 198 264 34 Resp.
19 Nom. em. 1.35 506 456 50 229 193 263 34 Resp.
20 Nom. em. 1.28 511 511 256 248 263 33 Resp.
21 Nom. em. 1.85 516 515 1 258 197 318 33 Resp.
22 Nom. em. 1.29 510 509 1 255 198 311 34 Resp.
23 Nom. em. 1.301 515 513 2 257 509 4 34 Appr.
24 Nom. em. 1.83 517 516 1 259 204 312 33 Resp.
25 Nom. em. 1.38 512 511 1 256 201 310 33 Resp.
26 Nom. em. 1.77 498 497 1 249 199 298 33 Resp.
INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 1.39 499 498 1 250 498 33 Appr.
28 Nom. em. 1.40 495 494 1 248 192 302 33 Resp.
29 Nom. em. 1.78 496 495 1 248 191 304 33 Resp.
30 Nom. em. 1.41 497 496 1 249 195 301 33 Resp.
31 Nom. em. 1.42 496 494 2 248 192 302 33 Resp.
32 Nom. em. 1.43 495 494 1 248 194 300 32 Resp.
33 Nom. em. 1.84 496 495 1 248 193 302 32 Resp.
34 Nom. em. 1.45 493 492 1 247 189 303 32 Resp.
35 Nom. em. 1.46 493 492 1 247 188 304 32 Resp.
36 Nom. articolo agg. 1.01 487 487 244 193 294 32 Resp.
37 Nom. articolo agg. 1.02 485 481 4 241 188 293 31 Resp.
38 Nom. articolo agg. 1.05, 070 485 485 243 191 294 31 Resp.
39 Nom. articolo agg. 1.03 485 485 243 189 296 31 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. articolo agg. 1.072 486 486 244 187 299 31 Resp.
41 Nom. em. 1-bis.300 488 487 1 244 483 4 31 Appr.
42 Nom. em. 1-bis.71 481 480 1 241 480 31 Appr.
43 Nom. em. 2.300 485 484 1 243 484 31 Appr.
44 Nom. em. 2.73, 2.301 483 483 242 482 1 31 Appr.
45 Nom. em. 2.6 466 466 234 178 288 32 Resp.
46 Nom. em. 3.1 472 472 237 181 291 32 Resp.
47 Nom. em. 3.70 471 471 236 181 290 32 Resp.
48 Nom. em. 3.71 471 471 236 182 289 30 Resp.
49 Nom. em. 3.6 471 471 236 179 292 30 Resp.
50 Nom. em. 3.9 470 470 236 181 289 30 Resp.
51 Nom. articolo agg. 3.01 470 470 236 178 292 30 Resp.
52 Nom. articolo agg. 3.074 468 467 1 234 179 288 30 Resp.
INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 53)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. articolo agg. 3.071 461 461 231 174 287 30 Resp.