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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 214 di martedì 15 settembre 2009

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 14,10.

RENZO LUSETTI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Balocchi, Bongiorno, Boniver, Brancher, Brugger, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Castagnetti, Cirielli, Duilio, Fallica, Gregorio Fontana, Lo Monte, Lucà, Mazzocchi, Melchiorre, Migliavacca, Molgora, Nucara, Pescante, Rigoni, Paolo Russo, Scajola, Soro e Zacchera sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente settantasei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Su un lutto del deputato Siegfried Brugger.

PRESIDENTE. Comunico che in data 28 agosto 2009 il collega Brugger è stato colpito da un grave lutto: la perdita della madre.
Al collega la Presidenza della Camera ha già fatto pervenire le espressioni della più sentita partecipazione al suo dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome di tutta l'Assemblea.

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Binetti ed altri; Polledri e Rivolta; Livia Turco ed altri; Farina Coscioni ed altri; Bertolini ed altri; Cota ed altri; Di Virgilio ed altri; Saltamartini ed altri: Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore (624-635-1141-1312-1738-1764-ter-1830-1968-ter-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge d'iniziativa dei deputati Binetti ed altri; Polledri e Rivolta; Livia Turco ed altri; Farina Coscioni ed altri; Bertolini ed altri; Cota ed altri; Di Virgilio ed altri; Saltamartini ed altri: Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore.
Ricordo che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione sulle linee generali e che il relatore ed il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato della Commissione.
Avverto che la Commissione ha presentato gli emendamenti 2.100, 3.100, 3.101, 7.100, 8.100, 9.100, 9.101, 9.102, 9.103, 10.100, 10.101 e 10.102, che sono in distribuzione, Pag. 2e con riferimento ai quali il termine per la presentazione di subemendamenti è fissato alle ore 14,30.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 14,15).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Signor Presidente, signori del Governo, onorevoli colleghi, sabato scorso, grazie all'intervento della regione Calabria richiesto dalla magistratura di Paola, nelle acque marine antistanti Cetraro (centro storico e turistico della costa tirrenica cosentina) è stato individuato il relitto di una nave mercantile lunga circa 120 metri. C'è il fondato sospetto che dentro vi siano dei fusti contenenti scorie radioattive, come dichiarato da un pentito di 'ndrangheta che avrebbe partecipato all'affondamento della nave.
Da quanto si è appreso, nei mari calabresi si presume che ci sarebbero altri quattro relitti di navi cariche di scorie radioattive. È stato possibile portare a termine tale scoperta grazie al lavoro intelligente della magistratura calabrese che ha saputo coordinare fonti di informazione, attività investigative e concrete azioni supportate anche tecnicamente dalla regione Calabria, ed in particolare dall'assessore all'ambiente Silvio Greco. Alla magistratura calabrese e a tutte le forze dello Stato impegnate concretamente in questa complessiva operazione va la nostra immensa gratitudine e l'invito a proseguire nel lavoro che ha già dato i primi concreti risultati. Un ringraziamento particolare va rivolto alla giunta della Calabria, che è stata ed è particolarmente impegnata a collaborare fattivamente, senza alcun risparmio di energie, con la magistratura.
Signor Presidente, nella giornata ieri però la giunta regionale ha approvato un documento per chiedere un intervento urgente del Governo per l'avvio di un piano di bonifica, anche in considerazione del fatto che la procura di Paola ha segnalato problemi di inquinamento anche sulla terraferma.
Mi permetto di segnalare che solo recentemente è stata riscontrata un'alta incidenza di malattie tumorali in paesi ubicati sulla stessa costa tirrenica, a breve distanza dal luogo del ritrovamento della nave affondata. Nel corso della riunione dell'esecutivo calabrese, inoltre, sia il presidente Loiero sia l'assessore all'ambiente Silvio Greco (tra l'altro insigne studioso di sistemi marini) hanno lanciato l'allarme su un possibile disimpegno del Governo centrale, che potrebbe essere determinato sia da un'interpretazione delle norme della navigazione che collocherebbe il luogo dell'affondamento della nave in acque internazionali, sia dalla carenza di tecnologie da cui l'Italia sarebbe afflitta in riferimento all'emergenza mare.
Per quanto riguarda la prima questione, dalle informazioni acquisite risulta che il punto in cui è stato rinvenuto il relitto è normalmente praticato anche per le attività di pesca da imbarcazioni italiane e quindi la competenza sarebbe del Governo. Per quanto riguarda il secondo problema, chiediamo di conoscere se il Governo sia in grado di avviare al più presto e portare a conclusione il recupero delle eventuali scorie radioattive.
Signor Presidente, è necessario ed urgente che il Governo riferisca in Aula e che assuma impegni precisi, a cominciare dalla presenza in Calabria di una task force - fino ad oggi a quanto pare solo annunciata - che in collaborazione con le autorità competenti locali affronti i problemi Pag. 3che affliggono la popolazione di Cetraro e degli altri centri della costa tirrenica interessata, alla quale va la solidarietà dell'intero Parlamento, e subito dopo quelli della ricerca di eventuali altre navi affondate nei mari calabresi, mettendo in atto le giuste soluzioni.
Signor Presidente e signori del Governo, fate presto e bene, perché ogni ulteriore indugio non può che essere considerato una grave irresponsabilità, che tocca principalmente la salute degli indifesi e sfortunati cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Onorevole Oliverio, non mancherà da parte di questa Presidenza una sollecitazione al Governo in proposito.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, colleghi, intervengo anche a nome dell'Italia dei Valori per chiedere che sulla questione dei veleni sommersi in Calabria - li chiamiamo veleni ma si parla anche di scorie radioattive - il Governo venga a relazionare in quest'Aula in ordine alle azioni che vuole intraprendere.
In questo caso non vi è solo una questione di tutela dell'immagine dell'Italia nel mondo, ma una questione di salute per i cittadini calabresi (non si parla solo della Calabria, tra l'altro, ma anche di parte della Basilicata, e mi pare che vi siano altri territori coinvolti). Non è solo una questione di veleni sommersi nel mare, ma ne abbiamo anche nei terreni. Credo che il fenomeno sia molto più vasto di quello che purtroppo è emerso, ed è gravissimo. Abbiamo molti elementi che ci richiamano a questa grave situazione: mi riferisco all'aumento dei malati di tumore; magari pensiamo che siano dovuti a condizioni esterne (l'aria, l'acqua che beviamo), invece molto spesso sono elementi non facilmente misurabili.
Credo che vada assolutamente presa subito una decisione, per capire assieme al Governo quali azioni concrete ed immediate possiamo intraprendere per evitare che il danno prosegua nel tempo. Non sappiamo oggi quanti siano i bidoni o le tonnellate di materiale nucleare sommerso, ma credo che il Governo dovrebbe dirci anche quanto ne produciamo e se quello che produciamo in questi giorni o abbiamo prodotto negli anni passati sia custodito in modo serio o se addirittura questi depositi provvisori che sono sparsi per l'Italia e che continuano ad aumentare (infatti produciamo materiale radioattivo anche negli ospedali) non creino fonti di rischio e pericolo che possono essere purtroppo risolte solo dopo centinaia di anni, qualora tale situazione scoppiasse.
Ho letto sui giornali che qualcuno ha parlato di piccola Chernobyl: non vi sono piccole Chernobyl, perché abbiamo subìto anche sul territorio italiano le conseguenze di Chernobyl e noi stessi potremmo recare danno non solo al territorio italiano, ma anche a quanti stanno di fronte a noi, oltre che ai territori campani, della Calabria e della Basilicata.
Pertanto, spero che il Governo venga immediatamente a riferire qui e non ci risponda solo a mezzo stampa.

LUCA GIORGIO BARBARESCHI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCA GIORGIO BARBARESCHI. Signor Presidente, intervengo in ordine al problema delle navi cariche di rifiuti tossici. Mi chiedo come sia possibile che in questi anni, nonostante il monitoraggio che è stato svolto sul Mediterraneo, dalla guerra fredda in poi, sul traffico aereo e navale, attraverso satelliti che osservano qualsiasi nostro movimento, vi sia stato un silenzio totale su una questione di questo genere.
Ho letto parte delle indagini che sono state svolte da un magistrato, con riferimento alle quali sembra di guardare un film di spionaggio americano, in cui spariscono i dossier dalle procure e dai commissariati e muoiono stranamente delle Pag. 4persone. Ritengo che la responsabilità che abbiamo in questo momento sia enorme, perché parliamo del Mediterraneo, un mare che tocca tantissimi altri Paesi: non si tratta di un pozzo o di un lago interno al nostro Paese (sarebbe una cosa gravissima in ogni caso).
La questione è che vi è una responsabilità italiana in ordine alla camorra, una piaga orrenda di questo Paese, che sta creando problemi anche di carattere internazionale: un Mediterraneo contaminato, infatti, comporta una responsabilità italiana - perché la camorra è un fenomeno tutto italiano - verso il resto dell'Europa. Poiché ritengo che, in questo momento, il discorso sul Mediterraneo sia delicato - stiamo realizzando dei lavori sulle cosiddette «strade del mare» per facilitare una crescita culturale ed economica nei Paesi vicini a noi - ciò crea un problema enorme.
Pertanto, mi auguro che anche in Commissione si possa svolgere un'interpellanza parlamentare, e riuscire ad affrontare questo problema che, per adesso, è sottovalutato. Dalle informazioni in mio possesso, vi sono due navi il cui carico rischia di esplodere da un momento all'altro: si tratta di fanghi che, dal punto di vista radioattivo, necessitano di 300 anni di smaltimento. Mi auguro, altresì, che in questa sede si possa procedere in maniera assolutamente bipartisan.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Per consentire l'ulteriore decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 14,35.

La seduta, sospesa alle 14,25 è ripresa alle 14,40.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Soro. Ne ha facoltà.

ANTONELLO SORO. Signor Presidente, non saremmo degni del nostro compito nelle istituzioni, non saremmo onesti con gli italiani se considerassimo estraneo ai nostri lavori...

PRESIDENTE. Posso chiedere ai colleghi di prestare un po' di attenzione all'onorevole Soro? Grazie.

ANTONELLO SORO. Signor Presidente, dicevo che non saremmo onesti con gli italiani se considerassimo estraneo ai nostri lavori quanto accade in questi giorni, in queste ore, se accettassimo come ineluttabile o, peggio, come normale la pericolosa deriva del confronto politico nel nostro Paese, se dovessimo rassegnarci all'idea che è normale rivolgere un'esplicita intimidazione al Presidente della Camera dei deputati che assume la forma di un palese ricatto.
Troviamo assolutamente legittimo, normale e democraticamente fisiologico esprimere giudizi critici nei confronti delle idee del Presidente della Camera ed è assolutamente legittimo, normale e doveroso, in alcune circostanze, contestare lo stesso operato del Presidente della Camera nell'esercizio della sua funzione (noi lo abbiamo fatto in più di una circostanza, anche in questa legislatura). Ma rivolgere minacce e ricatti alla terza carica dello Stato significa mettere sotto schiaffo il Parlamento, mettere in dubbio la libertà di tutti noi. E quando questa minaccia viene da un quotidiano che è di proprietà della famiglia del Presidente del Consiglio dei ministri la cosa è ancora più grave, ed è ancora più inaccettabile se il Presidente del Consiglio non esprime una sola parola di censura (al momento non l'ha espressa) Pag. 5nei confronti di questo episodio, che - al di là dell'episodio in sé - rappresenta una questione gravissima nel nostro Paese.
Viviamo una stagione difficile per il Paese, una fase in cui sarebbe necessario accrescere tutte le forme di coesione, sociale e politica. Accade, invece, che in questi mesi si è alzato un vento di intolleranza e di pressione nei confronti di quanti esprimono opinioni diverse: da la Repubblica, a l'Unità, ad Avvenire, ai giornalisti di una rete della televisione pubblica, agli stessi esponenti della maggioranza di Governo che esprimono parole e opinioni diverse. In questi giorni e in queste settimane si costituiscono dossier, si spargono veleni. Tutto questo non va bene, signor Presidente: è inaccettabile se i veleni, le minacce e i ricatti entrano dentro quest'Aula e si rivolgono nei confronti dei vertici delle nostre istituzioni.
Noi che abbiamo l'ambizione di consolidare in questo Paese un regime di bipolarismo virtuoso e di democrazia dell'alternanza, noi che consideriamo l'onorevole Fini, in quanto cofondatore del Popolo della Libertà, un avversario, un leale avversario nei confronti del quale ci sentiamo alternativi politicamente, sentiamo il dovere di esprimere, in questa circostanza, la nostra solidarietà per il vigliacco attacco nei confronti della sua persona e della sua carica, che è ancora più importante (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Italia dei Valori e di deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Ma insieme alla solidarietà vogliamo esprimere il disagio e la preoccupazione per la nostra democrazia, per la tensione insopportabile che si svolge nel rapporto tra Governo e Parlamento e tra Governo e informazione: è una questione che riguarda tutti, non riguarda solo noi. Noi vorremmo farcene carico insieme a tutto il Parlamento, insieme a tutta la Camera. Noi pensiamo che anche dentro la maggioranza, tra i deputati della maggioranza, tra i senatori della maggioranza, debba muoversi un'iniziativa politica, una voce ferma per arrestare questa deriva, per fermare questo processo.
La nostra democrazia vive un momento difficile. Noi non vogliamo in questa vicenda speculare sulle divisioni della maggioranza; vogliamo riaffermare il diritto e il dovere di questo Parlamento di pretendere un regime di confronto democratico rispettoso delle regole e vogliamo che in ogni momento siano salvaguardate le regole e i vertici delle istituzioni che sono l'unico punto di garanzia nei momenti della massima difficoltà. Per questo confidiamo e speriamo che dai banchi della maggioranza venga qualche parola di chiarezza (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori).

ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, mi consenta di esprimerle, a titolo personale e a nome del mio partito, una forte e convinta solidarietà personale e politica per gli attacchi dei quali è stato oggetto. Mi esprimo anche a titolo personale - perché ho avuto modo di conoscere e di stimare nel tempo la nobiltà con la quale lei si è avvicinato ai compiti della politica: uomo di parte quando doveva essere uomo di parte, ma sempre pensoso del bene comune della nazione italiana. A questo si aggiunge una motivazione politica forte. Credo sia inedito, nella storia della Repubblica, che un giornale ricatti o si dia l'aria di ricattare un membro del Parlamento, per di più la terza carica dello Stato, una delle cariche più alte della Repubblica. Un giornale, se ha delle notizie che, per dovere di cronaca, deve pubblicare, le pubblica; se, invece, ha dei pettegolezzi, delle lettere anonime o degli escrementi di suburra, li butta nel cestino, ma certamente è impensabile ed inaccettabile che si intimidisca un deputato - tralascio il fatto che si tratta in questo caso del Presidente della Camera - con affermazioni del tipo: o ti regolarizzi o rinunci alle tue idee o metti la coda tra le gambe oppure io pubblicherò questo o quello. Non sappiamo cosa sia ma sap Pag. 6piamo con certezza che non merita di essere pubblicato e non dovrebbe entrare nella discussione culturale e politica di un Paese e della civiltà dell'Italia.
E la cosa è ancora più grave perché è lecito il sospetto, signor Presidente, che lei sia attaccato perché ha esercitato con imparzialità il suo ruolo di Presidente della Camera, uomo di parte quando era tempo di essere uomini di parte, sempre nel rispetto del bene comune e uomo delle istituzioni quando è stato tempo di essere uomo delle istituzioni. Questo segna un degrado ulteriore del costume politico italiano e una minaccia ancora più grave di quelle alle quali, ahimè, da tempo eravamo abituati.
C'è stata un'azione squadristica contro il direttore di un giornale anche lui colpito non per dovere di cronaca ma perché aveva osato dire, nel modo più mite possibile, che andare a donne non è una cosa commendevole e non va rappresentato come modello morale per i giovani e che le autorità dello Stato hanno il dovere di dare anche, se possibile, un minimo di esempio morale. Dino Boffo non ha detto che il Presidente del Consiglio è inadatto a governare per quella ragione ma ha detto semplicemente che non è una cosa buona. E che cosa volevate dal direttore del giornale dei vescovi? Anche lui è stato colpito con metodi inaccettabili, creando un clima di intimidazione che dovrebbe attirare l'attenzione del Parlamento perché è chiaro che non finisce qui: c'è un clima di intimidazione e di minaccia verso tutti quei parlamentari, i quali rifiutino una concezione plebiscitaria della politica e pensino di avere il diritto, all'interno di un partito, di far valere le proprie posizioni, che siano di minoranza o di maggioranza non importa: chi è minoranza oggi, in democrazia, può diventare maggioranza domani a condizione che i suoi diritti vengano rispettati. Le rinnovo tutta la mia personale e politica solidarietà, signor Presidente, ed invito tutte le forze politiche di quest'Aula a riflettere, ad agire e ad intervenire prima che questo metodo affossi la democrazia italiana (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro e di deputati dei gruppi Italia dei Valori e Popolo della Libertà).

FABIO EVANGELISTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, l'onorevole Soro ha fatto bene a sollevare la questione. Se non lo avesse fatto, se non lo avessimo fatto e se non lo facciamo qui, in quest'Aula, se non apriamo un dibattito ed una riflessione su quello che sta accadendo a noi e intorno a noi, saremmo davvero dei pavidi. L'onorevole Soro ha, tuttavia, usato un eufemismo, ha parlato di «intimidazione» mentre siamo ben oltre l'intimidazione: nei confronti del Presidente della Camera è stato avviato un avvertimento di stampo mafioso. Sappiamo benissimo come funzionano questi meccanismi perché li abbiamo combattuti per anni: parte l'avvertimento, il sicario è pronto e noi dobbiamo stoppare l'avvertimento, dobbiamo bloccare il sicario, ma soprattutto la politica ha il dovere, il compito di individuare il mandante, la «cupola» che ha deciso di inviare il messaggio.
Un conto, signor Presidente, non devo certo insegnarlo a lei, sono gli equilibri politici, le tensioni politiche, gli scontri politici, la dialettica politica, altra questione sono i ruoli istituzionali e la necessità che questi siano sempre e comunque salvaguardati.
Abbiamo parlato di un avvertimento mafioso che è venuto dalla penna di quello che fino all'altro giorno abbiamo tutti considerato un grande giornalista e che Marina Berlusconi, figlia del Presidente del Consiglio, in un'intervista di pochi giorni fa, ha definito il più brillante dei giornalisti. Quando però ci si riduce a portare gli avvertimenti non siamo più nel campo del giornalismo, si fuoriesce, siamo altra cosa e il fatto che questi attacchi vengano dal giornale di proprietà della famiglia del Presidente del Consiglio la dice lunga. Parliamo di un direttore che è Pag. 7lì soltanto da un mese e che, in un mese, ha saputo distinguersi per il lavoro sporco portato avanti nei confronti, prima di un direttore di un altro quotidiano, e oggi nei confronti del Presidente della Camera.
Lei, signor Presidente, qualche giorno fa ha voluto ricordare che, al di là del suo ruolo istituzionale, vuole continuare ad essere un uomo politico, un uomo di parte: un uomo delle istituzioni, quando presiede l'Aula, quando governa i lavori della Camera, un uomo di parte, un uomo di passioni politiche, quando scende nell'agorà. Allora, partendo da storie politiche assolutamente diverse, che non ci impediscono, però, di vedere e di leggere il merito delle questioni che lei ha posto all'interno del suo partito - democrazia, cultura, diritti civili, diritti universali - siamo attenti a quello che dice. La contrastiamo quando non siamo d'accordo, lo abbiamo fatto e continueremo a farlo, ma abbiamo rispetto della sua passione politica e del suo ruolo istituzionale.
A questo punto mi permetta, però, di dirle che esprimere la solidarietà è senz'altro atto dovuto, ma in questa situazione non è più sufficiente. Insieme alla solidarietà le rivolgo un invito, signor Presidente, un invito affinché lei si faccia interprete della necessità che il Presidente del Consiglio venga in quest'Aula a riferire sulla situazione del Paese dal punto di vista economico e sociale, perché gli indicatori economici e finanziari dicono che, forse, il peggio è passato, ma i lavoratori e le famiglie ancora non se ne sono accorti e chissà se ne accorgeranno; sullo stato della sua maggioranza politica, perché è una questione che interessa tutti; sulle vicende che non sono soltanto sue private; sugli attacchi alla magistratura su un terreno delicatissimo come quello della lotta alla mafia e sugli attacchi che sono stati portati in nome suo alla terza carica dello Stato.
Venga a riferire in quest'aula, inoltre, sui rapporti con le grandi organizzazioni sovranazionali a partire dall'ONU che continua, insieme ad altre organizzazioni umanitarie, ad accusare l'Italia di essere inadempiente e di condannare e respingere come scorie, come rifiuti pericolosi, gli immigrati e anche coloro che richiedono asilo; sui rapporti con la Chiesa, nei confronti della quale siamo arrivati ad un punto mai così basso, e con le cancellerie degli altri Paesi membri dell'Unione europea.
È tutta una questione politica (ho concluso il mio intervento) che vogliamo che venga discussa in questa sede non per fare gossip ma per discutere politicamente delle questioni che ci riguardano, non da ultimo i temi legati al mondo dell'informazione. Quello che sta succedendo in queste ore, quello che è successo a Boffo, quello che è successo a lei e ciò che accadrà stasera alle 21 in prima serata con il talk show dedicato a Silvio Berlusconi e ai provvedimenti per il terremoto, dove si nasconderà invece che quell'intervento è frutto dell'azione della Croce rossa italiana e della provincia autonoma di Trento, è una vergogna.
Pertanto, rinnoviamo l'invito, insieme alla solidarietà, a chiedere al Presidente del Consiglio...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

FABIO EVANGELISTI. ... di venire a riferire all'Assemblea (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

FABRIZIO CICCHITTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABRIZIO CICCHITTO. Signor Presidente, in una sede diversa da quella così solenne della Camera dei deputati e, tuttavia, politicamente significativa, quale era un convegno del Popolo delle libertà a Gubbio, già ho avuto modo di rilevare che non condividevo assolutamente (in quel caso era un attacco politico che veniva rivolto da Il Giornale a lei, così come un attacco di tipo personale che era stato rivolto al dottor Buffo), per una valutazione che è innanzitutto di carattere non politico ma che riguarda il fatto che respingo, nel modo più assoluto, nei confronti Pag. 8degli amici, dei colleghi, degli avversari e dei nemici, il ricorso all'attacco per ciò che riguarda la vita privata.
E quindi, a maggior ragione, visto che vi è un peggioramento della situazione, le confermo la piena solidarietà, mia e del gruppo del Popolo della Libertà (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà), per quel che riguarda quattro righe velenose che sono state scritte sulle pagine de Il Giornale, alla terza pagina, nell'articolo di Feltri. Non mi crea nessun imbarazzo perché in altre circostanze e in altre situazioni ho avuto modo di respingere anche attacchi che venivano rivolti, sul terreno delle intercettazioni telefoniche, agli onorevoli D'Alema e Fassino, perché è una regola che vale a trecentosessanta gradi (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Nella stessa logica - perché guai a praticare, onorevole Soro, diciamo così la teoria dei due pesi e delle due misure - esprimo anche la mia solidarietà al Presidente Berlusconi, che è oggetto da alcuni mesi (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania) di un inqualificabile attacco da parte del giornale La Repubblica. Su questo terreno si è credibili se ci si rivolge ai giornali, vicini e avversari, con le stesse caratteristiche e con la stessa metodologia. Se la metodologia è invece quella del partito dell'Italia dei Valori, che riversa una serie di insulti nei confronti di Berlusconi e poi, invece, adotta un modo assolutamente tatticistico di distribuire questo tipo di riferimenti a seconda che si sia amici o avversari, si viene meno ad una logica che invece, per quello che ci riguarda, è su questo principio strettamente rigorosa.
Oltre questo principio poi devo cogliere un altro dato. Si tratta dei rapporti politici che il sottoscritto e il gruppo ha, al di là della sua carica, nei confronti di Gianfranco Fini e dei rapporti personali che, per ciò che mi riguarda, ho con lui sul terreno di una valutazione di grande rispetto ma anche di una valutazione della sua statura politica e morale, anche in presenza di elementi di dibattito, di convergenza e anche di dissenso sul piano politico che possono manifestarsi fra di noi ma che vanno molto al di là di questi nodi e di queste questioni. Pertanto, sulla base di questa logica e anche rivendicando il fatto che, comunque, questa è una maggioranza di Governo e politica che ha una sua forza e una sua logica e che il Popolo delle Libertà sarà ed è capace di superare anche questi errori di tipo giornalistico che vengono fatti - e che sono gravissimi - le confermo la mia solidarietà (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

MANUELA DAL LAGO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MANUELA DAL LAGO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, anche da parte nostra esprimo solidarietà per una serie di veleni usciti in questi giorni soprattutto ieri su Il Giornale; tuttavia, permettetemi, onorevoli colleghi, di precisare che la nostra vicinanza è rivolta a tutti coloro che, in questi ultimi mesi, hanno dovuto subire strumentalizzazioni, veleni ed attacchi personali alla vita privata da parte di tanti giornali e solo da ultimo da Il Giornale.
Sono d'accordo con il presidente Soro che si debba rispetto alla terza carica dello Stato, ma credo che come si debba rispetto al Presidente Fini, si debba rispetto a tutte le cariche di questo Paese, anche al Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà).
Vorrei, quindi, invitare in questo senso tutto il Parlamento da oggi in poi - mi rivolgo ad ognuno di noi nei confronti dei giornali che ci sono più vicini e ad ognuno di voi nei confronti dei giornali cui siete più vicini - a cominciare, in questo Parlamento e sui giornali, a parlare dei problemi veri del Paese, dei problemi dell'economia, dei problemi degli italiani e dei problemi che alla gente interessano.
Che si lascino stare i veleni, da tutte le parti. Infatti, a veleno risponde veleno: è questo che ci ha insegnato Il Giornale. Ai veleni nati su La Repubblica e su tanti altri Pag. 9giornali è stato risposto con veleno e quindi rivolgo un invito. A noi piace fare politica e parlare di cose concrete; non ci interessano i gossip e nemmeno le strumentalizzazioni che in alcuni interventi abbiamo sentito oggi in quest'Aula con la scusa di esprimerle solidarietà, signor Presidente.
Ci interessano i fatti veri della gente e questo è l'invito che vi rivolgiamo: basta cattiverie sui giornali, ma cominciamo da tutti i banchi a fare politica vera e a non fare gossip (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, mi auguro di avere la comprensione degli onorevoli Soro, Buttiglione, Evangelisti, Cicchitto e Dal Lago se, per il doveroso rispetto nei confronti delle istituzioni che ognuno di noi deve avere ben presente, non è certamente questa la sede in cui il Presidente della Camera intende affrontare la questione che è stata sollevata. Accadrà certamente in altra sede, di natura politica e giudiziaria.

EMANUELE FIANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO. Signor Presidente, desidero esprimere la mia solidarietà al dottor Giorgio Israel, il quale lavora in collaborazione con il Ministero della pubblica istruzione ed è stato oggetto nelle ore scorse di un attacco vergognoso contro la sua persona.
Ovviamente, come forse può intendersi, vorrei sottolineare il carattere antisemita che questo attacco contro la sua persona ha avuto e il gravissimo riferimento alla tragica vicenda che ha coinvolto e interrotto la vita del dottor Biagi, già collaboratore del Ministero del lavoro di questa Repubblica.
Credo che sia giusto sempre sottolineare quando persone che lavorano per la funzione pubblica del nostro Paese sono oggetto di atti così volgari e violenti e speriamo che non promettano di passare, oltre alla violenza delle parole, anche ad atti indiscriminati (Applausi).

GIANCARLO LEHNER. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANCARLO LEHNER. Signor Presidente, sarò molto breve. Ho sentito alcune frasi spiacevoli per un liberale (scusate se mi ostino a dirmi liberale). A me dà molto fastidio e davvero angoscia quando sento dire da colleghi - sia avversari che amici - che i giornali debbono o non debbono scrivere qualcosa.
Il sistema liberaldemocratico non si fonda soltanto sui Parlamenti, ma soprattutto sulla libera stampa. Se poi sulla stampa appaiono articoli offensivi, ci sono strumenti adatti per farvi fronte; ma francamente sono scandalizzato da un Parlamento che, quasi all'unanimità, dice che cosa debba essere scritto o meno sui giornali. I giornali fanno il loro mestiere e scrivono quello che vogliono, e questo è un fondamento delle nostre libertà.

PRESIDENTE. A questo punto, procediamo con i lavori. I colleghi che intendono intervenire sull'ordine dei lavori avranno ovviamente il diritto di farlo al termine dei punti all'ordine del giorno.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Riprendiamo, quindi, l'esame del testo unificato delle proposte di legge recanti disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore.
Avverto che la I Commissione (Affari costituzionali) ha espresso il prescritto parere su tutte le proposte emendative presentate, mentre la V Commissione (Bilancio) si è riservata di esprimerlo sugli emendamenti 2.100, 3.101, 9.100, 9.101, 9.102 e 9.103 della Commissione. Tali pareri sono distribuiti in fotocopia (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate).
Avverto che sono stati ritirati dai presentatori gli emendamenti Laura Molteni 2.53, 5.66 e 5.67 e Binetti 1.57.

Pag. 10

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Di Virgilio 1.52, Castellani 1.51 e Di Virgilio 1.53.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Di Virgilio 1.54.
La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Livia Turco 1.34, mentre il parere è favorevole sull'emendamento Di Virgilio 1.55, a condizione che sia riformulato.
La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Di Virgilio 1.56 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Bocciardo 1.2, a condizione che sia riformulato.
Infine, signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Castellani 1.50 e Livia Turco 1.58.

PRESIDENTE. Onorevole relatore, per rendere ancora più trasparenti i nostri lavori, può cortesemente riferire quale riformulazione la Commissione propone per gli emendamenti Di Virgilio 1.55 e Bocciardo 1.2?

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Sì, signor Presidente. Per quanto riguarda l'emendamento Di Virgilio 1.55, si propone di sostituire le parole «della persona malata e del rispetto del principio di autonomia» con le seguenti: «e dell'autonomia del malato».
Per quanto concerne, invece, l'emendamento Bocciardo 1.2, si propone di sostituire la parole «compresa» con le seguenti: «in particolare».

PRESIDENTE. Il Governo?

FERRUCCIO FAZIO, Viceministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore, anche per quanto concerne le riformulazioni proposte dall'onorevole relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Di Virgilio 1.52.
Chiedo ai presentatori se accedono all'invito al ritiro formulato dall'onorevole relatore.

LUCIO BARANI. Signor Presidente, lo ritiriamo. Lo abbiamo presentato perché, essendo nelle cure palliative favorito anche l'uso degli oppiacei, volevamo chiarire che ciò fosse limitato solo alla persona ammalata; giudichiamo troppo generico il riferimento al cittadino.
Tuttavia, credo che il relatore, chiedendoci il ritiro, sia certo che non ci sono questi dubbi in ordine al poter estendere l'uso a qualsiasi cittadino, ma solo alle persone che sono in fase terminale. Pertanto lo ritiriamo.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Castellani 1.51.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Castellani 1.51 formulato dal relatore.

CARLA CASTELLANI. Signor Presidente, lo ritiro anche perché la definizione di malato è già considerata nel contesto del testo unificato: sono pazienti che già di per sé sono in fase terminale.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Di Virgilio 1.53.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.

DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, se mi permette inviterei il relatore a rivedere il suo parere, perché le cure palliative e la terapia del dolore non coinvolgono solo il paziente ma anche la famiglia. Ecco perché ho presentato questo Pag. 11emendamento che non comporta modifiche, se non un miglioramento nella dizione.
Per questo motivo gli chiedo di rimettersi all'Aula, altrimenti lo ritiro.

PRESIDENTE. Onorevole relatore?

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, ho formulato un invito al ritiro perché il concetto di famiglia è già espresso più volte, prima e dopo, nella stessa stesura del provvedimento.

PRESIDENTE. Il relatore non cambia il parere. Pertanto lo ritira, onorevole Di Virgilio?

DOMENICO DI VIRGILIO. Lo ritiro.

ANTONIO PALAGIANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, a nome del gruppo dell'Italia dei Valori, chiedo di fare nostro questo emendamento ritirato.

NUNZIO FRANCESCO TESTA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NUNZIO FRANCESCO TESTA. Signor Presidente, anche il gruppo dell'Unione di Centro fa proprio questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Virgilio 1.53, fatto proprio dai gruppi Italia dei Valori e Unione di Centro, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino, aspettiamo fiduciosi... onorevole Traversa... onorevole Giammanco... onorevole Berardi... onorevole Coscia...

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 444
Votanti 441
Astenuti 3
Maggioranza 221
Hanno votato
200
Hanno votato
no 241).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Colombo hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole, che i deputati Sisto e Fucci hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario e che i deputati Pizzolante e Della Vedova hanno segnalato che non sono riusciti a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Virgilio 1.54, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino... onorevole Traversa... onorevole Ghizzoni... onorevole Benamati... onorevole Sisto...

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 445
Maggioranza 223
Hanno votato
445).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini, Coscia e Colucci hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole e che il deputato Realacci ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Livia Turco 1.34. Pag. 12
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Livia Turco. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, chiedo ai colleghi, alle colleghe e al Governo di porre attenzione a questo emendamento, quell'attenzione che ha accompagnato i lavori in Commissione e che ci ha visto, come Partito Democratico, dedicare molte energie a questo provvedimento.
Chiedo soprattutto uno sforzo per far sì che questo provvedimento garantisca davvero quel diritto alle cure palliative. Perché il diritto non sia soltanto scritto ma sia esigibile, deve osservare davvero il principio dell'equità, l'equità di accesso, facendo in modo che davvero nessuno sia solo di fronte alle malattie in ragione del reddito o del territorio in cui vive.
Già triste è la diseguaglianza nei confronti della morte per quelli che sono gli avvenimenti della vita, ma che tali diseguaglianze si debbano accrescere in ragione del reddito, del territorio, della mancanza di servizi, questa sì è una diseguaglianza cinica e inaccettabile.
L'emendamento in esame davvero chiarisce il senso e l'intenzione del provvedimento e rende più forte l'articolo 1 che noi abbiamo contribuito a scrivere e che, non a caso, mette al centro la dignità della persona, l'equità di accesso e la promozione del diritto alla salute come diritto che prende in carico l'intera persona, perché cure palliative vuol dire appunto essere presi in carico, essere sostenuti, essere accompagnati.
Per questo motivo, vi chiedo davvero di non respingere, ma di accogliere questo emendamento che rende più forte l'articolo 1 che insieme abbiamo scritto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palagiano. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, intervengo per apporre la firma anche a questo emendamento. Ci sono dei numeri ben precisi: soltanto il 40 per cento dei pazienti oncologici italiani accede alle cure palliative, ma i pazienti oncologici rappresentano soltanto la metà dei pazienti che necessitano delle cure palliative. Solo l'1 per cento delle persone in fin di vita che non hanno il cancro accede alle cure palliative; quindi credo che sia indispensabile ribadire ancora una volta con questo emendamento che deve essere garantito l'accesso a questa forma di terapia agli individui, al di là del sesso, dell'età, del territorio e della patologia.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 1.34, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino... onorevole Buttiglione... onorevole Lo Monte... onorevole Benamati...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 451
Votanti 449
Astenuti 2
Maggioranza 225
Hanno votato
205
Hanno votato
no 244).

Prendo atto che i deputati Pizzolante e Barbareschi hanno segnalato che non sono riusciti a votare e che il deputato Cesare Marini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Chiedo al presentatore se accetta la riformulazione dell'emendamento Di Virgilio 1.55 formulata dal relatore.

DOMENICO DI VIRGILIO. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione.

Pag. 13

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Virgilio 1.55, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Pizzolante ... onorevole Benamati... onorevole Orlando...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 455
Maggioranza 228
Hanno votato
455).

L'emendamento Binetti 1.57 è stato ritirato.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Di Virgilio 1.56 formulato dal relatore.

SERGIO PIZZOLANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SERGIO PIZZOLANTE. Signor Presidente, mi scusi ma io non riesco votare. Sono tre volte che non riesco a votare.

PRESIDENTE. Va bene, onorevole Pizzolante, adesso preghiamo gli uffici di verificare la sua postazione.

ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROCCO BUTTIGLIONE. Scusi, signor Presidente, data l'importanza dell'emendamento Binetti 1.57, le domando se posso farlo proprio per sottoporlo alla votazione.

PRESIDENTE. A nome del gruppo, onorevole Buttiglione. L'emendamento è stato ritirato dall'onorevole Binetti.

ROCCO BUTTIGLIONE. Presidente, ma non può essere fatto proprio da qualunque membro di questa Assemblea?

PRESIDENTE. A nome del gruppo.

ROCCO BUTTIGLIONE. Allora chiedo il consenso del mio gruppo. Il gruppo dell'UdC chiede che venga votato. Lasci che spieghi le ragioni: si tratta di un emendamento qualificante sul tema della vita che specifica che la vita...

PRESIDENTE. Va bene, onorevole Buttiglione. L'onorevole Vietti ovviamente conferma.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, intervengo solo per capire se sull'emendamento è stato formulato un invito al ritiro oppure se fosse già stato ritirato in sede di Comitato dei nove o, comunque, ad inizio seduta, nel qual caso non può essere fatto proprio da alcun gruppo.

PRESIDENTE. Onorevole Quartiani, è stato ritirato prima, nel corso della seduta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 1.57, fatto proprio dal gruppo UdC, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Questa volta l'onorevole Pizzolante ha votato. Onorevoli Lo Monte, Moles, Nicolais, Cesare Marini?

Dichiaro chiusa la votazione. Pag. 14
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 462
Votanti 333
Astenuti 129
Maggioranza 167
Hanno votato
84
Hanno votato
no 249).

Prendo atto che la deputata De Nichilo Rizzoli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Di Virgilio 1.56 formulato dal relatore.

DOMENICO DI VIRGILIO. Sì, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Bocciardo 1.2.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, intervengo per specificare meglio la riformulazione dell'emendamento, perché probabilmente non l'avevo letta bene. La riformulazione recita così: «in ogni fase della malattia, in particolare in quella terminale».

PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'emendamento Bocciardo 1.2 formulata dal relatore.

MARIELLA BOCCIARDO. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bocciardo 1.2 nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

L'onorevole Benamati non riesce a votare. Onorevoli Cesare Marini, Moles, Rossi, Gatti, Lo Monte, Delfino?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 463
Maggioranza 232
Hanno votato
463).

Prendo atto che il deputato Stagno D'Alcontres ha segnalato che non è riuscito a votare.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Castellani 1.50 formulato dal relatore.

CARLA CASTELLANI. Sì, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.

PRESIDENTE. Sta bene.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Livia Turco 1.58 formulato dal relatore.

LIVIA TURCO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, richiamo anche su questo emendamento l'attenzione ulteriore dei colleghi, perché è un aspetto che abbiamo molto discusso in Commissione e sul quale abbiamo sentito anche i suggerimenti di tante associazioni di pediatri e di famiglie. È un aspetto che so stare a cuore a tutti: mi riferisco alle cure palliative pediatriche.
È vero che nel testo vi è un riferimento, però è assolutamente inadeguato rispetto all'importanza del tema, per sottolineare la quale mi affido ad alcune cifre, che sono state pubblicate dal Ministero della salute. Pag. 15
In Italia vi sono 11 o 12 mila neonati, bambini e adolescenti affetti da malattia inguaribile terminale che necessitano di cure palliative pediatriche, di cui il 25-30 per cento oncologici.
Attualmente, nella maggior parte dei casi, l'assistenza a questi pazienti è erogata in regime di ricovero ospedaliero in reparti per acuti, frequentemente in reparti intensivi spesso adulti, con un uso improprio di risorse critiche e costi sanitari e sociali rilevanti per fornire un'assistenza alcune volte impropria e non nell'ottica della qualità della vita.
Molti di questi vivono e muoiono male, con sintomi non trattati e in altissime percentuali lontani da casa. Se i bambini rimangono a casa, l'assistenza ricade in maniera importante sulla famiglia.
Faccio allora notare, anche alla luce dell'emendamento che avete prima votato, che richiama alla vita (per me quando si parla di cure palliative non c'è bisogno di parlare di vita o di qualità della vita, perché l'obiettivo delle cure palliative è quello di garantire una qualità della vita nel momento finale, nel momento più difficile, in quel momento in cui per tanti e per tante la vita non è di qualità), che i dati che ho prima citato ci dicono che tra questi tanti e tante, per i quali la vita non è di qualità, vi sono i bambini, vi sono i minori. Dotare dunque il nostro Paese di una rete di cure palliative pediatriche è davvero una delle ragioni per cui siamo qui a votare il provvedimento in esame, e per cui parliamo di vita. Per questo motivo mi auguro che venga accolto l'emendamento in esame che, ripeto, so essere condiviso nella sostanza dai colleghi, e proprio perché condiviso penso sia giusto accettarlo.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, vorrei chiarire che (l'onorevole Turco lo sa, più volte in Commissione aveva parlato della questione) il problema relativo ai pediatri è richiamato più volte nel provvedimento in esame; oltretutto sono richiamate più volte anche le direttive che aveva dato nel 2007 e nel 2008 proprio l'onorevole Turco. Quello della costituzione della rete solamente pediatrica è un problema che nel provvedimento al nostro esame si demanda alle regioni, e che le queste attueranno. Per questo motivo sull'emendamento in questione è stato dato parere contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polledri. Ne ha facoltà.

MASSIMO POLLEDRI. Signor Presidente, questo è provvedimento su cui si sono gettati ponti e trovati equilibri importanti in Commissione. Credo che l'equilibrio della Commissione sia un equilibrio che soddisfi maggioranza e opposizione unitariamente, perché ci abbiamo messo mani parimenti.
Detto questo, però, mi sembra che l'onorevole Livia Turco ponga un problema che ci siamo posti in Commissione; tanto è vero che il presidente Palumbo diceva poc'anzi: è accennato da un'altra parte; il tema della rete pediatrica sarà affrontato dalle regioni. Benissimo. Capisco anche - dico al Governo - le ragioni dell'onorevole Turco nel voler dare una sottolineatura organizzativa: nell'articolo 1 vengono posti dei principi. Non so se in questo modo ciò sia cogente; però è anche vero che il tema della separazione della rete e dei posti dove viene somministrata la cura palliativa tra adulti e bambini, probabilmente ha senso. Credo che magari, signor Presidente, un accantonamento, magari una sua riscrittura, che ribadisca il principio, anche se ridondante, gli dia uno spessore dal punto di vista organizzativo; ciò penso vada bene.
Per questo motivo secondo noi magari sarebbe più opportuno accantonare un attimo, magari riscrivere, ma arrivare ad una soluzione unitaria: credo che forse il Governo potrebbe in questo modo illuminarci.

Pag. 16

PRESIDENTE. Onorevole Palumbo, non acconsente all'ipotesi?

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. No, perché vi è anche il parere contrario della Commissione bilancio.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 1.58, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Speciale... onorevole Frassinetti... onorevole Benamati... onorevole Ghizzoni... onorevole Ascierto... onorevole Mariani...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 467
Votanti 464
Astenuti 3
Maggioranza 233
Hanno votato
216
Hanno votato
no 248).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino... anche l'onorevole Benamati ha difficoltà... onorevole Lo Monte... onorevole Miglioli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 466
Votanti 465
Astenuti 1
Maggioranza 233
Hanno votato
465).

Prendo atto che il deputato Ruben ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, chiedo una sospensione di cinque minuti per consentire alla Commissione bilancio di esprimere il parere sugli emendamenti.

PRESIDENTE. Sta bene.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 15,35.

La seduta, sospesa alle 15,30, è ripresa alle 15,50.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PRESIDENTE. Avverto che la Commissione di merito ha presentato l'emendamento 5.100 (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate), che è in distribuzione. Il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato per le ore 16,15.
Avverto che la V Commissione Bilancio ha espresso il prescritto parere anche sugli emendamenti 2.100, 3.101, 5.100, 9.100, 9.101, 9.102 e 9.103 della Commissione (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate). Tale parere è in distribuzione.
Nessuno chiedendo di parlare invito il relatore ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 2.

Pag. 17

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Castellani 2.50, mentre formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Di Virgilio 2.51 e Binetti 2.52. Ricordo che l'emendamento Laura Molteni 2.53 è stato ritirato.
La Commissione esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Livia Turco 2.20 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: Al comma 1, lettera d), dopo le parole: «controllo del dolore» aggiungere le seguenti: «le fasi della malattia, con particolare riferimento alle fasi avanzate e terminali della malattia». La Commissione inoltre raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.100.

PRESIDENTE. Il Governo?

FERRUCCIO FAZIO, Viceministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore, ivi inclusa la riformulazione così come espressa dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castellani 2.50, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Latteri... onorevole Lo Monte... onorevole Bruno, onorevole Leo... onorevole Rampelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 421
Maggioranza 211
Hanno votato
421).

Prendo atto che il deputato Biava ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole e che il deputato Barbareschi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'emendamento Di Virgilio 2.51. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

DOMENICO DI VIRGILIO. Sì, Signor Presidente, lo ritiriamo.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Binetti 2.52. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

PAOLA BINETTI. No, signor Presidente, insisto per la votazione, poiché a me sembra un passaggio importante sopprimere il termine «significativo», e, facendo riferimento all'emendamento precedente, al passaggio precedente sulla vita, si tratta di difendere il valore della vita sempre. Quindi occorre sopprimere questo aggettivo che costituisce una restrizione del campo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nunzio Francesco Testa. Ne ha facoltà.

NUNZIO FRANCESCO TESTA. Signor Presidente, chiedo di poter apporre la mia firma sull'emendamento in esame e intendo fare qualche considerazione.
«Significativo» della vita che cosa significa? Non so come si possa definire e dare un limite al «significativo» o meno. È come se si rispondesse ad un farmaco entro certi tempi od oltre certi tempi. Credo, pertanto, fondamentale sopprimere il termine «significativo» dalla disposizione in esame.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 2.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 18

Onorevole Pollastrini... onorevole Lo Monte... onorevole Tassone... onorevole Benamati... onorevole Garagnani, in ritardo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 439
Votanti 434
Astenuti 5
Maggioranza 218
Hanno votato
193
Hanno votato
no 241).

Prendo atto che i deputati La Loggia e Della Vedova hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario, che i deputati Cesare Marini e Monai hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole e che il deputato Barbareschi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Livia Turco 2.20.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal relatore.

LIVIA TURCO. Sì, signor Presidente.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO. Signor Presidente, intervengo per un chiarimento della riformulazione. Forse sarebbe meglio riformulare l'emendamento in esame nel seguente modo: «in tutte le fasi della malattia, con particolare riferimento alle fasi avanzate e terminali della stessa», per non ripetere sempre il termine «malattia».

PRESIDENTE. Questa ulteriore riformulazione mi sembra corretta dal punto di vista linguistico. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 2.20, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

L'onorevole Mazzuca ha votato, l'onorevole Pollastrini? Onorevole Benamati...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 448
Maggioranza 225
Hanno votato
448).

Prendo atto che i deputati Capitanio Santolini, Cesare Marini e Monai hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole e che il deputato Barbareschi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.100 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi? Ha votato. Onorevole Lo Monte? Onorevole Benamati? Onorevole Pollastrini?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 453
Maggioranza 227
Hanno votato
453).

Prendo atto che i deputati Speciale, Cesare Marini e Monai hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole e che il deputato Barbareschi ha segnalato che non è riuscito a votare. Pag. 19
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Tommaso Foti? Onorevole Traversa? Onorevole Lo Monte? Onorevole Moles? Onorevole Benamati? Onorevole Nastri?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 457
Maggioranza 229
Hanno votato
457).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini, Monai e Bellotti hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole e che il deputato Barbareschi ha segnalato che non è riuscito a votare.

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Livia Turco 3.52, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Livia Turco 3.53.
La Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti 3.101 della Commissione, Castellani 3.50, 3.100 della Commissione e Laura Molteni 3.54, ed esprime parere contrario sull'emendamento Palagiano 3.51.

PRESIDENTE. Il Governo?

FERRUCCIO FAZIO, Viceministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 3.52, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi... onorevole Benamati... L'onorevole Pollastrini continua ad essere in difficoltà. Onorevole Miglioli... onorevole Lombardo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 465
Votanti 464
Astenuti 1
Maggioranza 233
Hanno votato
464).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini, Bellotti e Germanà hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole e che il deputato Barbareschi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 3.53...

DELIA MURER. Signor Presidente, avevo chiesto di parlare per dichiarazione di voto!

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Murer, non l'avevo vista. Revoco l'indizione della votazione. Prego, onorevole Murer, ha facoltà di parlare.

DELIA MURER. Signor Presidente, con l'emendamento in esame il nostro gruppo intende sottolineare il seguente aspetto. Di fronte a risorse che si sono trovate per dare una risposta alle persone malate in Pag. 20modo terminale e che patiscono un dolore severo, è molto importante che la rete di cure palliative che si viene a creare nel nostro Paese sia effettivamente presente in tutte le regioni.
Sappiamo che non è così e sappiamo anche quanto sia importante che i livelli essenziali di assistenza (LEA) siano definiti in modo preciso, affinché siano esigibili in tutte le realtà per ogni cittadino.
Proprio per questo, pensiamo che oggetto delle competenze della Conferenza permanente in oggetto non debba essere il puro coordinamento, ma che serva una promozione, uno sviluppo ed un'incentivazione degli interventi regionali, senza i quali riteniamo che sia difficilmente rimediabile anche la situazione attuale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polledri. Ne ha facoltà.

MASSIMO POLLEDRI. Signor Presidente, le intenzioni della collega - ne abbiamo parlato in precedenza - sono ottime. L'emendamento in oggetto, infatti, vorrebbe promuovere, migliorare ed incentivare il coordinamento degli interventi regionali. Ciò se si trattasse delle regioni, ma qui stiamo parlando delle competenze della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Tale Conferenza interviene in fase di coordinamento dei vari interventi regionali, che sono già sottoposti ad un accordo tra Governo, regioni e province. Pertanto, nelle competenze delle regioni, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, la Conferenza permanente in oggetto non può promuovere, incentivare o altro, ma regolare quanto le regioni hanno già fatto.
Per questo motivo, credo che l'emendamento sia buono dal punto di vista delle intenzioni, ma che non debba essere collocato all'articolo 3 del provvedimento in esame.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 3.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

I colleghi hanno votato? Onorevole Traversa...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 468
Votanti 466
Astenuti 2
Maggioranza 234
Hanno votato
215
Hanno votato
no 251).

Prendo atto che i deputati Lusetti e Rampi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.101 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi, onorevole Lo Monte, onorevole Latteri...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 474
Maggioranza 238
Hanno votato
473
Hanno votato
no 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castellani 3.50, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 21

Onorevole Lo Monte, onorevole Latteri, onorevole Miglioli, onorevole Moles, onorevole Tassone...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 472
Maggioranza 237
Hanno votato
472).

Prendo atto che il deputato Rosato ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.100 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 468
Maggioranza 235
Hanno votato
468).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini, Paladini, Ferranti e Castellazzi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Laura Molteni 3.54.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Miotto. Ne ha facoltà.

ANNA MARGHERITA MIOTTO. Signor Presidente, sin dall'inizio della discussione sulle linee generali di questo provvedimento, molti colleghi hanno rilevato, giustamente, come esso tenda a porre rimedio a una grande disuguaglianza presente nel Paese, quella per cui non tutti i cittadini italiani sono uguali di fronte al diritto alle cure palliative. La esigibilità di tale diritto è messa in discussione dalla carenza di strutture e di servizi, che sono assai disomogenei sul territorio nazionale.
Certamente si può rimediare a questa disomogeneità, stabilendo innanzitutto che il diritto alle cure palliative è contenuto in uno dei livelli essenziali di assistenza. Una volta affermato che si tratta di un diritto, lo si può ottenere solo a condizione che ci siano le risorse finanziarie sufficienti a finanziare tali servizi. In terzo luogo, occorre che l'organizzazione dei servizi sia tale da garantire la distribuzione sul territorio sulla base del fabbisogno accertato.
Con questa proposta emendativa presentata dalla Lega nord - e non solo - si prevede che le regioni che ritardano od omettono di compiere gli atti indispensabili per garantire sul territorio servizi idonei ad assicurare tale diritto ai cittadini, le regioni inadempienti o ritardatarie, vengano private delle risorse destinate a questi servizi. Si tratta, cioè, di un federalismo punitivo per i cittadini: quando un amministratore pubblico è inadempiente, lo Stato toglie le risorse, privando i cittadini di quella regione della possibilità di esigere che il loro diritto venga garantito.
Penso che questo approccio sia sbagliato, credo che sia contraddittorio con quanto è stato approvato da quest'Assemblea in materia di federalismo fiscale e che, soprattutto, tradisca l'originaria impostazione di questo disegno di legge. Se davvero tutto ciò che riguarda l'accesso alle cure palliative rappresenta un diritto, esso va garantito.
Se l'amministratore è in ritardo, oppure è responsabile di comportamenti omissivi, si deve provvedere con poteri sostitutivi: questo dice la legge sul federalismo fiscale. Non si punisce il cittadino in questo modo, non gli si sottrae un diritto perché l'assessore regionale è inadempiente o perché gli amministratori regionali non hanno utilizzato le risorse!
Poiché dopo l'emendamento Laura Molteni 3.54 ce n'è un altro, presentato dall'Italia dei Valori, che invece propone il ricorso ai poteri sostitutivi, come correttamente si dovrebbe fare, chiedo al relatore e al Governo di modificare l'orientamento Pag. 22che hanno già espresso. Credo che sarebbe gravissimo se passasse questo principio: avete le risorse per fare gli hospices e non le avete utilizzate? Via le risorse, requisitele e i cittadini di quella regione non avranno nemmeno la possibilità di reclamare o di protestare perché sono stati privati di un servizio essenziale. Questo emendamento, se venisse approvato, sarebbe totalmente in contrasto con il principio e il criterio dei livelli essenziali di assistenza, che vanno garantiti a tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che siano amministrati da assessori regionali più o meno puntuali nell'attuazione di una legge e, nello specifico, di una legge importante come questa. Spero che i colleghi della Lega correggano questo «svarione», perché sarebbe molto grave penalizzare i cittadini per responsabilità che non sono certamente le loro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laura Molteni. Ne ha facoltà.

LAURA MOLTENI. Signor Presidente, il mio emendamento 3.54, leggendolo bene, è stato proposto proprio per andare incontro ai cittadini, perché oggi ci sono tante ragioni che erogano ai propri cittadini le cure palliative, ma ci sono anche diverse regioni che non danno la possibilità ai propri cittadini di usufruire di una rete o di un sistema appropriato di cure palliative.
Cosa succede? Succede che questa volta, con il provvedimento in esame, vengono stanziati anche dei fondi appropriati per i quali - come ricordiamo bene tutti - in sede di Commissione ci siamo battuti molto. Addirittura, grazie a un emendamento proposto dalla Lega Nord in sede di Commissioni riunite V (Bilancio) e VI (Finanze) e anche grazie al sostegno di tanti colleghi, oggi i fondi a disposizione risultano maggiorati addirittura di circa 50 milioni di euro. Si tratta di fondi che però non possono e non devono andare a ripianare le falle di bilancio di quelle regioni che persistono in situazioni di disavanzo pubblico, che non hanno neanche sottoscritto i piani di rientro e dove - qui mi riferisco alla Calabria - se non ricordo male, addirittura la trasmissione dei bilanci avviene a livello verbale e non si ha nessuna certezza del bilancio. Sbaglio, Viceministro Fazio?
Questo emendamento, quindi, è stato proposto proprio nell'ottica di dare attuazione ai principi del federalismo fiscale ed intende introdurre una nuova procedura sanzionatoria volta a garantire il massimo rigore delle regioni nell'attuazione degli obblighi previsti da questa legge e, nel caso in cui una regione non provveda o ritardi l'attuazione degli adempimenti per la realizzazione delle reti delle cure palliative del dolore, è prevista la sospensione dell'erogazione dei relativi trasferimenti finanziari.
Ciò affinché questi fondi non servano poi a ripianare certe falle di bilancio rientrando nel bilancio generale della regione, ma per far sì che questi soldi vengano destinati alla effettiva realizzazione delle cure palliative su tutto il territorio; per far sì che i cittadini che abitano a Lampedusa così come quelli che abitano a Bolzano possano fruire delle cure palliative quando è necessario.
Si parlava in precedenza dei poteri sostitutivi dello Stato; ebbene c'è una legge, citata in questo emendamento, la legge 5 giugno 2003 n. 131, che all'articolo 8, comma 1, prevede l'attivazione della procedura sostitutiva (introdotta appunto da questa famosa legge «La Loggia») con la previsione eventuale di un commissario ad acta.
La previsione di un commissario ad acta non significa che i commissari poi debbano moltiplicarsi e scendere come fiocchi di neve a Natale sulle varie regioni, ma significa prevedere un deterrente per far sì che chi amministra queste regioni le amministri con senso di responsabilità e di rispetto verso i suoi cittadini e verso quei cittadini che sono malati cronici, magari malati oncologici nella fase terminale della propria vita. Infatti i livelli essenziali di assistenza devono essere garantiti e organizzati su tutto il territorio del Paese e quindi l'intento di questo emendamento va Pag. 23proprio nel senso opposto rispetto alle considerazioni svolte poc'anzi dalla collega Miotto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palagiano. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, è ovvio che qui sorge un problema. Abbiamo impiegato quasi un anno per scrivere un questo testo di legge che è condiviso e condivisibile, abbiamo chiamato decine di studiosi della materia e abbiamo ottenuto, in questo momento di crisi internazionale, direi un adeguato, anzi inadeguato, sovvenzionamento e corriamo il rischio che questi sforzi siano vanificati, perché già esiste l'esperienza precedente della legge n. 39 del 1999.
Ritengo che esista un'esigenza anche se le soluzioni possono essere diverse: quelle che propone la Lega e quelle che proponiamo noi con l'emendamento successivo a nostra firma.
Credo che i due emendamenti debbano essere studiati attentamente in quanto è ovvio che c'è l'esigenza che una legge sia sanzionatoria. Guardando i numeri non possiamo più tollerare che nonostante la legge n. 39 del 1999, ci siano regioni come l'Abruzzo che non hanno neanche un hospice mentre in Lombardia ce ne sono cinquanta. O si tratta di una legge che ha avuto una larga interpretazione molto personale oppure vuol dire che i cittadini lombardi si ammalano più frequentemente. Su questo non c'è dubbio: cinquanta rispetto a zero, è quindi necessaria una sanzione.
La proposta emendativa dell'onorevole Molteni propone il taglio anche per le regioni che sono in ritardo, sospendendo di fatto la creazione di una struttura che può anche essere ritardata, ma che comunque è in via di attuazione.
Il nostro emendamento afferma che dobbiamo effettuare questo controllo, ma se la regione è inadempiente esiste uno spiraglio che trova ispirazione nell'articolo 120 della Costituzione che è lo stesso che ha ispirato la disposizione della legge n. 131 del 2003 a cui fa riferimento la Lega e che dà la possibilità al Presidente del Consiglio di nominare un commissario. Si tratta pertanto di un rimedio altrettanto efficace, ma che non determina una discontinuità del servizio per le regioni che si apprestano o che sono in corso di aggiornamento per gli hospice.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castellani. Ne ha facoltà.

CARLA CASTELLANI. Signor Presidente, ho ascoltato un po' tutti gli interventi su questa proposta emendativa a prima firma della collega Molteni, la cui filosofia in teoria può essere sicuramente condivisibile.
Tuttavia credo che l'applicazione concreta di questo emendamento possa portare dei danni non tanto alle regioni inadempienti quanto ai cittadini.
Pertanto, credo che sia opportuno chiedere l'accantonamento di questo emendamento per vedere magari di riformularlo in una maniera che sia effettivamente di stimolo alle regioni inadempienti a raggiungere gli obiettivi senza però danneggiare i cittadini.

PRESIDENTE. Chiedo al relatore se accoglie la richiesta di accantonamento dell'emendamento in esame formulata dall'onorevole Castellani.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Sta bene.

PRESIDENTE. Pertanto, accantoniamo l'emendamento Laura Molteni 3.54.
Chiedo al relatore, per coerenza, se intende accantonare anche l'emendamento successivo Palagiano 3.51, relativo alla stessa materia.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Sta bene.

PRESIDENTE. Accantoniamo, dunque, anche l'emendamento Palagiano 3.51.

Pag. 24

(Esame dell'articolo 4 - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Laura Molteni 4.57.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Castellani 4.51, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire la parola «terapia» con la parola «terapie».
La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Castellani 4.58, Binetti 4.54, Calgaro 4.55, Livia Turco 4.53, Castellani 4.52 e Bocciardo 4.50.
Infine, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Binetti 4.56.

PRESIDENTE. Il Governo?

FERRUCCIO FAZIO, Viceministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Laura Molteni 4.57, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Lo Monte, onorevole Delfino, onorevole Fadda, onorevole Cristaldi. Basta nominarlo e si mette al posto!
I colleghi hanno votato? Onorevole Orlando.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 470
Votanti 469
Astenuti 1
Maggioranza 235
Hanno votato
254
Hanno votato
no 215).

Prendo atto che l'onorevole Castellani accetta la riformulazione del suo emendamento 4.51.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castellani 4.51, nel testo riformulato accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Luciano Rossi, Delfino, Bocchino, Traversa, Barani, l'onorevole Miglioli ha votato, l'onorevole Sanga, onorevole Speciale.
L'onorevole Barani insiste che non riesce a votare.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 475
Maggioranza 238
Hanno votato
475).

Prendo atto che la deputata Pes ha segnalato che non è riuscita a votare
Prendo atto che l'onorevole Castellani accede all'invito al ritiro del suo emendamento 4.58.
Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento Binetti 4.54.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, l'emendamento in esame è contenuto nell'emendamento Livia Turco 4.53 successivo.

PRESIDENTE. Onorevole Binetti, ritira il suo emendamento 4.54?

PAOLA BINETTI. Sì, signor Presidente.

Pag. 25

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento Calgaro 4.55, per il quale il presentatore non accede all'invito al ritiro.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Calgaro 4.55, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi... onorevole Delfino... onorevole Traversa... onorevole Pollastrini... onorevole Granata... onorevole Bucchino... onorevole Pionati...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 480
Votanti 479
Astenuti 1
Maggioranza 240
Hanno votato
227
Hanno votato
no 252).

Passiamo all'emendamento Livia Turco 4.53. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, stiamo parlando delle campagne informative. Non c'è dubbio che le campagne informative sono proposte dal Ministero però c'è un'esperienza acquisita sul campo che dimostra che esse sono tanto più efficaci quanto maggiormente condivise e quando abbiano come protagonisti gli operatori. Per questo non capisco perché non debba essere accolto questo emendamento, che ha l'unico scopo, sulla base dell'esperienza, di rendere efficaci le campagne comunicative che, peraltro, sono a costo zero.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Livia Turco 4.53 non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 4.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino... onorevole Traversa... onorevole Speciale... onorevole Granata... onorevole Tassone... onorevole Sposetti... onorevole Orlando... onorevole Pollastrini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 478
Votanti 474
Astenuti 4
Maggioranza 238
Hanno votato
222
Hanno votato
no 252).

Prendo atto che i presentatori dei successivi emendamenti Castellani 4.52 e Bocciardo 4.50 accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 4.56, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino... onorevole Cristaldi... onorevole Traversa... onorevole Cesario... onorevole Rampi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 479
Maggioranza 240
Hanno votato
479). Pag. 26

Prendo atto che il deputato Dima ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino... onorevole Moles... onorevole Cristaldi... onorevole Dima... onorevole Lo Monte...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 482
Maggioranza 242
Hanno votato
482).

Prendo atto che il deputato Di Cagno Abbrescia ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

(Esame dell'articolo 5 - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sui successivi emendamenti Livia Turco 5.27 e Livia Turco 5.57. La Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti Castellani 5.50 e 5.51.
La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Laura Molteni 5.66, Palagiano 5.54 e Binetti 5.58.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Livia Turco 5.59.
La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Binetti 5.60.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Barani 5.52.
La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Livia Turco 5.61, Laura Molteni 5.67, Livia Turco 5.62, Livia Turco 5.30, Binetti 5.63, Binetti 5.64, Palagiano 5.55 e Di Virgilio 5.53.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Livia Turco 5.65 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «per le cure palliative in età pediatrica l'intesa di cui al comma 3 tiene conto dei requisiti di cui all'accordo fra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano».

PRESIDENTE. Mi scusi, presidente Palumbo, dovrebbe esprimere il parere sull'emendamento 5.100 della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 5.100.

PRESIDENTE. In questo caso, l'emendamento Livia Turco 5.65 risulterebbe precluso, nonostante la riformulazione, dall'eventuale approvazione dell'emendamento 5.100 della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Livia Turco 5.42 e Palagiano 5.56.

PRESIDENTE. Onorevole relatore, mi conferma che il parere sugli emendamenti Castellani 5.50 e Castellani 5.51 è favorevole?

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Il Governo?

Pag. 27

FERRUCCIO FAZIO, Viceministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Livia Turco 5.27. Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 5.27, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino... onorevole Traversa... onorevole Pescante... onorevole Latteri...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 474
Votanti 472
Astenuti 2
Maggioranza 237
Hanno votato
219
Hanno votato
no 253).

Prendo atto che i deputati Sposetti e De Pasquale hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole e che la deputata Ravetto ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Passiamo all'emendamento Livia Turco 5.57. Chiedo ai presentatori se insistono per la votazione.

ANNA MARGHERITA MIOTTO. Signor Presidente, l'articolo 5 è il cuore di questo disegno di legge. Stiamo affrontando l'articolo che rende credibile la quantità di intenzioni che sono state bene citate in tutti gli interventi, che sono state descritte anche nella relazione che ha accompagnato il provvedimento e debbo dire anche previste dai quattro articoli che abbiamo già approvato. Però, qui cadiamo in contraddizione. Chiedo ai colleghi solo due minuti per riprendere proprio il testo del primo comma dell'articolo 5.
All'articolo 5, comma 1, si dice che per adeguare le strutture e le prestazioni al fabbisogno dei cittadini malati occorre che il Ministero promuova una rilevazione dei presidi e delle prestazioni ora garantite ai cittadini, leggo testualmente «al fine di consentire la successiva attivazione della rete a livello regionale». Faccio osservare che il compito della programmazione compete interamente alle regioni e le regioni, quando fanno programmazione, partono dal fabbisogno di salute dei cittadini; ovviamente poi confrontano il fabbisogno con i servizi che attualmente sono garantiti ai cittadini e prevedono, per la parte mancante, un piano per adeguare l'offerta di servizi al fabbisogno rilevato su ciascun territorio.
Ma per quale ragione questa legge, che ha un intento così nobile per come è stato descritto nei primi quattro articoli, poi con l'articolo 5 dovrebbe concludere e concretizzare tutto questo impegno delegando e affidando al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali il compito di fare una ricognizione di ciò che c'è? Ma scusate colleghi, ormai anche i banchi di quest'Aula dicono, tutti lo abbiamo detto in sette, otto interventi da ieri ad oggi, che sono 250 mila le persone che presumibilmente hanno bisogno, che due terzi sono malati oncologici, che solo l'1 per cento può accedere alle cure palliative se non si tratta di malati oncologici, che solo il 40 per cento accede alle cure palliative se sono invece oncologici, che ci sono 11 mila bambini, eccetera. Sono tutti dati tratti da indagini condotte dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Per quale ragione c'è bisogno, all'articolo 5, di scrivere ancora che il Ministero promuove l'attivazione di una rilevazione? Oggi non c'è più bisogno della rilevazione, sappiamo già tutto su questo punto, si arrangino le regioni a fare la programmazione a partire dal fabbisogno che viene rilevato sul territorio. Pag. 28Oggi, invece, c'è bisogno di finanziare la rete. Ecco il punto fondamentale: finanziare la rete.
Con l'emendamento in esame, firmato dalla nostra capogruppo Livia Turco e da tutti noi del Partito Democratico, prevediamo che si dica che il Ministero promuove l'istituzione della rete, poi ovviamente saranno le regioni a fare le loro programmazioni. Secondo me in questo modo saremmo più rispettosi dell'autonomia regionale - ancora una volta mi dispiace sottolineare che c'è un disegno centralistico anche su materie che sono di competenza esclusiva delle regioni - e poi, ovviamente, oltre che promuovere l'attivazione della rete bisognerà anche finanziarla, ma di questo parleremo esaminando l'articolo 12.
Con questo emendamento a mio parere riportiamo ordine nel disordine dell'attribuzione di compiti, di competenze e di poteri che, invece, il testo in questo momento presenta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 5.57, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Moles... onorevole Traversa... onorevole Nizzi... onorevole Cristaldi... onorevole Vincenzo Antonio Fontana...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 475
Votanti 473
Astenuti 2
Maggioranza 237
Hanno votato
224
Hanno votato
no 249).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castellani 5.50, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa... onorevole Delfino... onorevole Lo Monte... onorevole Andrea Orlando...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 476
Maggioranza 239
Hanno votato
473
Hanno votato
no 3).

Prendo atto che i deputati Paladini e Ruggeri hanno segnalato che non sono riusciti a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castellani 5.51, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi... onorevole Granata... Presidente Buttiglione... onorevole Lo Monte... onorevole Sposetti bisogna stare al banco, si vota meglio...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 475
Votanti 472
Astenuti 3
Maggioranza 237
Hanno votato
472).

Prendo atto che il deputato Granata ha segnalato di avere espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole Pag. 29e che la deputata Anna Teresa Formisano ha segnalato che non è riuscita a votare.
Ricordo che l'emendamento Laura Molteni 5.66 è stato ritirato.
Passiamo all'emendamento Palagiano 5.54.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Palagiano 5.54 formulato dal relatore.

ANTONIO PALAGIANO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, credo che una legge per essere efficace deve essere applicata su tutto il territorio nazionale, specialmente quando si tratta di sanità. Alla luce dei numeri che abbiamo sentito nella discussione sulle linee generali, mi sembra sacrosanto ribadire il concetto della necessità di uniformità su tutto il territorio nazionale, dalla Sicilia alla Valle d'Aosta. Non capisco perché su questo emendamento non sia stato espresso parere favorevole dato che lo trovo ovvio e, pertanto, chiedo che venga votato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 5.54, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Gatti... onorevole Latteri... onorevole Mondello... onorevole Pollastrini... I colleghi hanno votato?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 473
Votanti 471
Astenuti 2
Maggioranza 236
Hanno votato
221
Hanno votato
no 250).

Prendo atto che il deputato Mattesini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo all'emendamento Binetti 5.58.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Binetti 5.58 formulato dal relatore.

PAOLA BINETTI. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, non so perché su questo emendamento non sia stato espresso parere favorevole. Faccio riferimento, infatti, al precedente emendamento Castellani 5.51 che è stato approvato all'unanimità, a cui mi sono unita con profonda convinzione per quello che riguarda l'integrazione della rete a livello nazionale.
L'emendamento in esame 5.58 a firma mia e di altri colleghi, prevede che le reti regionali «possono» (quindi nel massimo rispetto della loro libertà) individuare modalità di collaborazione per ottenere che il paziente che risiede nella regione in cui non sussistono le condizioni di una rete adeguata, capace di accoglierlo nei suoi bisogni, possa eventualmente muoversi nel contesto di un'altra rete e che, viceversa, vi siano quelle capacità di convergenza su modelli di ricerca e anche di razionalizzazione delle risorse disponibili tali da garantire a tutti i cittadini, in qualunque regione si trovino, in virtù della collaborazione che le diverse reti stabiliscono tra di loro, la migliore qualità di assistenza possibile. Pag. 30
In un certo senso questo emendamento viene a sopperire a quelle carenze che a livello regionale potrebbero crearsi, chiedendo alla regione inadempiente o a quella nella quale il servizio non è completo di stabilire accordi con regioni vicine in grado di compensare questi suoi limiti.
Mi sembra che non sia niente di particolare e che risponda ai criteri di universalità e di equità e, soprattutto, allo spirito della legge, che vuole assistere ogni paziente che si trova in fase terminale o che ha bisogno di una terapia contro il dolore, dovunque si trovi, con le migliori risorse disponibili.
Non è altro che questo e ritengo che non si possa accettare facilmente un «no» su un emendamento il cui rifiuto sottolineerebbe le difformità regionali e la disgrazia di nascere in un posto piuttosto che la fortuna di nascere in un altro.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 5.58, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino... onorevole Traversa... onorevole Lo Monte... onorevole Latteri... onorevole Valentini... onorevole Martella...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 473
Votanti 469
Astenuti 4
Maggioranza 235
Hanno votato
225
Hanno votato
no 244).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 5.59, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa... onorevole Delfino... onorevole Lo Monte... onorevole Tabacci... onorevole Renato Farina... onorevole Mondello... onorevole Granata...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 475
Maggioranza 238
Hanno votato
475).

Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Binetti 5.60 accedono all'invito al ritiro.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Barani 5.52, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Pescante... onorevole Cristaldi... onorevole Leo... onorevole Lussana... onorevole Gatti... onorevole Lo Monte... onorevole Sposetti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 479
Votanti 477
Astenuti 2
Maggioranza 239
Hanno votato
476
Hanno votato
no 1).

Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Livia Turco 5.61 non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 5.61, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione. Pag. 31
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi... onorevole Zorzato... onorevole Moles... onorevole Mondello... onorevole Giammanco... onorevole Martella...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 477
Votanti 476
Astenuti 1
Maggioranza 239
Hanno votato
194
Hanno votato
no 282).

Ricordo che l'emendamento Laura Molteni 5.67 è stato ritirato.
Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Livia Turco 5.62 non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 5.62, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole D'Ippolito Vitale...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 477
Votanti 476
Astenuti 1
Maggioranza 239
Hanno votato
228
Hanno votato
no 248).

Prendo atto che il deputato Rota ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole e che il deputato Germanà ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

Passiamo all'emendamento Livia Turco 5.30.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Livia Turco 5.30 formulato dal relatore.

LIVIA TURCO. No, signor Presidente e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, prendo la parola solo per sottolineare che non capisco il parere contrario espresso dal relatore sull'emendamento precedente e su quello in esame, visto che si tratta di formulazioni che vanno al cuore della legge, che è la costruzione della rete integrata dei servizi sociali e sanitari per la presa in carico della persona, e visto che questo è l'obiettivo che condividiamo. Come diceva prima l'onorevole Miotto, non si capisce perché voi non vogliate esplicitarlo nella formulazione e, soprattutto, non vogliate esplicitare il fatto che si deve conseguire una omogeneità sul piano nazionale per quanto attiene l'accesso alle cure palliative, visto che siamo qui per discutere una legge che vuole appunto garantire l'equità di accesso. Non capisco perché vi ostiniate a non prendere in considerazione tali emendamenti, che migliorano, nel senso di renderla più chiara ed esplicita, la legge.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 5.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi? Onorevole Di Caterina? Onorevole Mondello? Onorevole Volpi? I colleghi hanno votato?

Pag. 32

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 473
Votanti 471
Astenuti 2
Maggioranza 236
Hanno votato
223
Hanno votato
no 248).

Prendo atto che il deputato Causi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo all'emendamento Binetti 5.63.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Binetti 5.63 formulato dal relatore.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, qui si parla di requisiti; poi il problema è che se non precisiamo qual è il modo in cui valutiamo tali requisiti, il discorso sarà e resterà sempre assolutamente generico. Porto un esempio: se facciamo riferimento, come piace tanto a tutti noi in Aula, alla qualità della vita, però non stabiliamo quali sono gli indicatori in base ai quali definiamo la qualità della vita, sarà molto difficile capirci. Quando parliamo di appropriatezza delle cure, se non stabiliamo quali sono gli indicatori che descrivono l'appropriatezza delle cure, staremo sempre nel generico.
Credo che se vogliamo ottenere questo obiettivo, che è stato abbondantemente rifiutato, (non si capisce per quale ragione) dal presidente della Commissione, che sarebbe capace di cogliere le buone ragioni di quanto noi proponiamo, non riusciremo mai ad ottenere questo confronto possibile fra la qualità offerta dalle diverse regioni. Viceversa, se stabiliamo con chiarezza quali sono gli indicatori che la descrivono e la misurano, è possibile che nel tempo possiamo aumentare il livello della qualità su tutto il territorio nazionale. Penso quindi che il riferimento agli indicatori sia necessario per garantire applicabilità coerente alla legge in esame (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 5.63, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole D'Ippolito? Onorevole Lo Monte? Onorevole Cicu? Onorevole Pizzolante?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 464
Votanti 462
Astenuti 2
Maggioranza 232
Hanno votato
222
Hanno votato
no 240).

Prendo atto che il deputato Di Cagno Abbrescia ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario e che il deputato Porcu ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'emendamento Binetti 5.64. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

PAOLA BINETTI. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, lei sa meglio di me che attualmente le cure palliative vengono erogate negli hospice e nell'assistenza domiciliare, ma sono molti Pag. 33gli ospedali, anche generali, nei quali sono presenti reparti di oncologia in cui vengono erogate cure palliative. Credo anzi che questa, attualmente, sia una delle formule, probabilmente in attesa della legge; ma comunque, anche con lo sviluppo della ricerca scientifica condotta sulle cure palliative che ha messo tutti gli ospedali - in primis gli ospedali universitari, ma non solo quelli - in condizione di attivare le loro unità di cure palliative all'interno degli ospedali, ritengo che rifiutare questo emendamento significherebbe misconoscere una realtà che di fatto è già operativa sul territorio nazionale.
Mi rivolgo in questo momento, in modo particolare, ai colleghi medici di tutti gli schieramenti ma soprattutto a coloro che, avendo vissuto l'esperienza personale di un paziente (un padre, una moglie, un figlio, una madre o una figlia), abbiano toccato con mano come è proprio dall'ospedale e dall'unità di cure palliative presente nell'ospedale che essi hanno ricevuto l'aiuto necessario e sufficiente: negare questo significa negare l'evidenza di una realtà già operativa sul territorio e ciò mi sembrerebbe veramente un peccato, anche perché - aggiungo - la Commissione bilancio non ha nulla da ridire, dal momento che tale misura non costa ed esprime già una realtà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Virgilio. Ne ha facoltà.

DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, chiedo di apporre la mia firma all'emendamento Binetti 5.64 per un motivo razionale: è chiaro che ognuno preferisce curarsi al proprio domicilio, però la fotografia della realtà di oggi mostra che esistono centri di cure palliative negli ospedali ed anche nelle ASL. Questa è una fotografia dell'esistente e pertanto sono assolutamente favorevole all'emendamento in esame che voterò non solo come medico, ma proprio perché rappresenta una fotografia di ciò che realmente accade nel nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polledri. Ne ha facoltà.

MASSIMO POLLEDRI. Signor Presidente, è evidente che vi sono ragioni di prudenza da parte del relatore, che nei quattro asset di intervento vorrebbe vedere domicilio, ambulatorio, hospice e day hospital. Questa è una fotografia, perché effettivamente le cure vengono erogate nei reparti: ora, che l'emendamento sia approvato o no, è evidente che nessuno penserà di escludere i reparti dalla cura. Ma se in qualche modo questo vuole essere un conforto, un premio e una fotografia dell'esistente, credo che non sarebbe un dramma se l'onorevole Palumbo volesse rivedere il parere.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, nell'articolo è scritto in tutte le strutture sanitarie: vogliamo scrivere anche gli oncologici? Ma gli oncologici fanno parte delle strutture sanitarie e quindi assolutamente non vengono esclusi, nessuno pensa di escludere gli hospice o le strutture di cure palliative che sono presenti negli ospedali. Mi sembra una precisazione pleonastica: parliamo di tutte le strutture sanitarie, figurarsi se escludiamo gli ospedali o i servizi di oncologia degli ospedali.

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, notoriamente sono un po' «tardo» ma non ho capito, dopo l'argomentazione, quale è stata la conclusione del relatore, visto che era stato invitato a rivedere il proprio parere.

Pag. 34

PRESIDENTE. Il relatore ha detto che, a suo avviso, nelle strutture sanitarie sono compresi anche i reparti oncologici. Bisognerebbe utilizzare l'interpretazione autentica del relatore e tutto sarebbe a posto, ma non so se si può.

PAOLA BINETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Binetti, non potrebbe ma le concedo di intervenire di nuovo.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, questa non è la realtà generica dell'istituzione ospedaliera, ma è quella dei reparti di oncologia nei quali oggi si applicano le terapie palliative e credo che ciò meriti di essere evidenziato. Una tale misura, inoltre, sarebbe a costo zero.

PRESIDENTE. Il Governo?

FERRUCCIO FAZIO, Viceministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Signor Presidente, il Governo conferma il parere conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 5.64, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa... onorevole Gatti... onorevole Miotto...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge(Vedi votazionia ).

(Presenti 463
Votanti 458
Astenuti 5
Maggioranza 230
Hanno votato
225
Hanno votato
no 233).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Mazzarella ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

Passiamo all'emendamento Palagiano 5.55.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, assolutamente no. Credo che in questa occasione il Governo abbia fatto sfoggio della massima espressione della libertà dell'uomo che è l'incoerenza. Da un lato, è stata predisposta una legge per la terapia del dolore, dall'altro, si vuole evitare di inserire come requisito minimo la presenza di un medico anestesista che è il principe, per caratteristiche tecniche, che può somministrare i farmaci antidolorifici. Secondo l'associazione europea cure palliative, che abbiamo ascoltato, l'Italia è all'ultimo posto per la somministrazione dei derivati dall'oppio. Addirittura vi sono studi che testimoniano come su 129 reparti in Italia che trattano i pazienti oncologici (quelli che riportano di avere un dolore severo) sono trattati nel 93 per cento dei casi con farmaci antinfiammatori non steroidei. Il problema è che non basta semplificare la normativa, come ha previsto questa legge, il problema è che per la somministrazione dei derivati dall'oppio occorrono dei medici specialistici in anestesia. Affermavo nella discussione sulle linee generali che è di poche settimane fa la morte di un famoso artista avvenuta attraverso la somministrazione di anestetici per curare un dolore lombare.
È necessario, tra i requisiti minimi, inserire un anestesista ed è una misura che non rappresenta un costo in più per le regioni, posto che tutte le regioni hanno medici anestesisti. Non si può parlare pomposamente di équipe multidisciplinare: in alcuni casi sarà necessario il pediatra, in altri il geriatra, ma, poiché il dolore rappresenta la maggior parte dei problemi di questi pazienti terminali, dove dovrà Pag. 35essere sempre presente l'anestesista. Quindi, non si può negare la presenza di un anestesista - mi dispiace che del Governo non mi ascolta nessuno - che ha costo zero. Non vi è un aggravio di spesa, è soltanto una questione competenze. In Italia il problema della terapia del dolore degli oncopazienti è gravissimo, perché non vengono fatte le terapie adeguate. La morfina e i derivati dell'oppio, se vengono somministrati a piccole dosi non hanno effetto, se vengono, invece, sovradosati possono portare ad apnea respiratoria e alla morte. Come si può pensare di varare un provvedimento sulla terapia del dolore senza comprendere nei requisiti minimi un medico anestesista già pagato delle regioni attraverso un comando, una convenzione, attraverso 10 mila sistemi? Credo sia un problema di requisiti tecnici.
Vorremo che l'Italia sia agli stessi livelli degli altri Paesi cosiddetti industrializzati nella somministrazione degli oppioidi, e ciò non è una mia deduzione, ma è una considerazione che scaturisce dalle numerose audizioni svolte nella Commissione affari sociali. Inizialmente su ciò era d'accordo anche il presidente Palumbo, poi, non so perché, ha cambiato idea. Noi restiamo dello stesso avviso e chiediamo che venga posto ai voti questo nostro emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castellani. Ne ha facoltà.

CARLA CASTELLANI. Signor Presidente, ringrazio il collega Palagiano per la stima (so che lui è un ginecologo, e io sono anestesista) però - collega - noi non stiamo difendendo qui la categoria degli anestesisti, che sicuramente sono stati i primi ad introdurre nel nostro Paese la terapia del dolore e sono quelli che possono gestire tutta la formazione a livello di cure palliative. Ma se noi inseriamo in legge un anestesista ogni volta che si deve fare una terapia del dolore o una cura palliativa rischiamo di non fare il favore dei cittadini, perché gli anestesisti non sono in un numero così eclatante e importante da poter coprire tutti i servizi, a meno che non si ampli la scuola degli anestesisti in anestesia e rianimazione, ma ci vorrebbero troppi anni. Allora sicuramente gli anestesisti saranno inseriti in tutto ciò che serve per formare chi si occuperà poi delle cure palliative e della terapia del dolore, ma è chiaro che sul territorio c'è necessità anche di altre figure professionali per poter diffondere in maniera capillare questa pratica clinica.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 5.55, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa... onorevole Cristaldi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 456
Votanti 455
Astenuti 1
Maggioranza 228
Hanno votato
207
Hanno votato
no 248).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Mazzarella ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo all'emendamento Di Virgilio 5.53. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Di Virgilio 5.53 formulato dal relatore.

DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, intendo ritirare l'emendamento in esame, ma per questo motivo. Perché chiedo di apporre la mia firma sull'emendamento successivo, così com'è stato riformulato dal relatore Palumbo. La riformulazione Pag. 36dell'emendamento successivo, a prima firma della collega Livia Turco (che invito tutti a votare), comprende questo mio emendamento. Infatti l'accordo stipulato il 20 marzo 2008, che contemplava solo le cure palliative, deve essere integrato dal fatto che questa legge riguarda anche le cure del dolore. Pertanto - come ho già detto - ritiro l'emendamento in esame e chiedo anche di apporre la mia firma sull'emendamento Livia Turco 5.65.

PRESIDENTE. Onorevole Di Virgilio, per la precisione, l'emendamento Livia Turco 5.65 risulterebbe precluso dall'approvazione dell'emendamento 5.100 della Commissione, che, a sua volta, comprende il contenuto del suo emendamento 5.53.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.100 della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, intendo solamente leggere l'emendamento in esame: per le cure palliative in età pediatrica l'intesa di cui al precedente periodo tiene conto dei requisiti di cui all'accordo tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sottoscritto il 27 giugno 2007 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e successivo documento tecnico del 20 marzo 2008.

CARLA CASTELLANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARLA CASTELLANI. Signor Presidente, chiedo di apporre la mia firma sull'emendamento in esame.

PRESIDENTE. Onorevole Castellani, l'emendamento è della Commissione.

LUCIO BARANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIO BARANI. Signor Presidente, non aveva detto prima che dovevamo votare l'emendamento della Commissione e che questo era precluso?

PRESIDENTE. Onorevole Barani, stiamo affrontando l'emendamento 5.100 della Commissione, il relatore ne ha appena dato lettura.

LUCIO BARANI. Avevo sentito che i colleghi intendevano apporre la firma...

PRESIDENTE. Avevo precisato che quanto aveva affermato l'onorevole Di Virgilio doveva riferirsi all'emendamento 5.100 della Commissione e non al successivo 5.65 dell'onorevole Livia Turco, che risulterebbe precluso. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Livia Turco. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, intendo esprimere soddisfazione per questo emendamento proposto dalla Commissione, che recepisce due atti, due intese tra lo Stato e le regioni molto importanti, che effettivamente promuovono quella rete di cure palliative pediatriche di cui siamo molto carenti nel nostro Paese.
Quindi, il fatto che questi due accordi siano esplicitamente indicati tra i livelli essenziali di assistenza e che siano specificamente indicati nella rete generale delle cure palliative e delle terapie antidolore mi sembra un fatto importante e che volevo apprezzare.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indico la votazione...

DOMENICO DI VIRGILIO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Revoco l'indizione della votazione. Prego, Ne ha facoltà.

Pag. 37

DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, chiedo di riascoltare la riformulazione dell'emendamento della Commissione in esame perché non ho compreso se si parli anche di terapie del dolore. Infatti, se si parla soltanto di cure palliative è insoddisfacente.

PRESIDENTE. Glielo rileggo io onorevole: «per le cure palliative in età pediatrica l'intesa di cui al precedente periodo tiene conto dei requisiti di cui all'accordo tra il Governo e le regioni del 20 marzo 2008». Immagino che in quell'accordo si parli anche di terapie del dolore. No? Non se ne parla?

GIUSEPPE PALUMBO, relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, relatore. Signor Presidente, forse possiamo riformularlo in questa maniera: «per le cure palliative e le terapie del dolore in età pediatrica».

PRESIDENTE. Va bene così, onorevole Di Virgilio?

DOMENICO DI VIRGILIO. Sì.

PRESIDENTE. Il Governo?

FERRUCCIO FAZIO, Viceministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Sta bene, signor Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.100 della Commissione, nel testo riformulato, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa? Onorevole Ghizzoni? Onorevole Grassi?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 449
Maggioranza 225
Hanno votato
448
Hanno votato
no 1).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare e che i deputati Siragusa e Romele hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Il successivo emendamento Livia Turco 5.65 è precluso.
Passiamo all'emendamento Livia Turco 5.42.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

ANNA MARGHERITA MIOTTO. Signor Presidente, siamo al momento della verità. Infatti l'articolo 5 in esame, come dicevo prima, è il cuore del provvedimento. Nell'articolo 5 si dice che viene promossa la rete, vengono adeguate le strutture sulla base dei bisogni dei malati, vengono definiti i requisiti, gli accreditamenti, si fa un'intesa con le regioni, ma tutto questo secondo il comma 5 si deve fare con risorse pari a zero. Peggio: con una sorta di accanimento terapeutico fatto dal Ministro del tesoro si dice che si provvede nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Questo è tipico dell'accanimento del Ministero del tesoro.
Ora come si fa a sostenere che vi è futuro per le cure palliative nel nostro Paese se dobbiamo stare all'interno di questo limite, che riguarda cioè le risorse a legislazione vigente (per capirci: i 50 milioni approvati con il provvedimento contro la crisi qualche settimana fa). In questo modo si congela la situazione esistente, mentre se fossimo coerenti con l'impostazione del provvedimento in esame dovremmo dire per esempio che si fa fronte al fabbisogno di risorse con successive manovre di bilancio. Pag. 38
Ma se si prevede di far fronte al fabbisogno con le attuali risorse a legislazione vigente, di fatto, si trasforma questa legge in un manifesto.
Spero davvero che il comma 5 dell'articolo 5 in esame venga soppresso: non viene meno alcun vincolo posto dalla Commissione bilancio sul provvedimento in oggetto. Altrimenti, esso rischia davvero di mettere in discussione tutte le affermazioni e gli obiettivi nobili che sono stati affermati fino a questo punto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 5.42, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa, onorevole Grassi... I colleghi hanno votato? Onorevole Dussin...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 453
Votanti 452
Astenuti 1
Maggioranza 227
Hanno votato
207
Hanno votato
no 245).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'emendamento Palagiano 5.56.
Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palagiano. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, vorrei sottolineare il senso dell'articolo in esame, che è sempre legato all'omogeneità sul territorio nazionale degli hospice e delle strutture che erogano cure palliative e terapie del dolore.
In realtà, chiediamo che quando avverrà l'attribuzione di fondi, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano tenga conto non solo del censimento regionale delle strutture residenziali preesistenti, ma anche degli indici statistici regionali sulla mortalità per neoplasie e sulle malattie degenerative croniche.
In altri termini, chiediamo di stabilire un criterio per l'attribuzione dei fondi, affinché siano ripianate quelle lacune che esistono in Italia. Le regioni che non hanno hospice, ovviamente, dovranno ricevere un finanziamento adeguato per far sì che tutti i cittadini possano curarsi e ricevere l'assistenza delle cure palliative e la terapia del dolore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 5.56, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Ghizzoni, onorevole Sanga, onorevole Garagnani...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 455
Votanti 454
Astenuti 1
Maggioranza 228
Hanno votato
210
Hanno votato
no 244).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione. Pag. 39
(Segue la votazione).

Onorevole Mondello, onorevole Ascierto, onorevole Martinelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 461
Votanti 283
Astenuti 178
Maggioranza 142
Hanno votato
283).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Barbato ha segnalato che avrebbe voluto astenersi.

(Esame dell'articolo 6 - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Palagiano 6.50, sull'emendamento Binetti 6.51, nonché sull'emendamento Binetti 6.52.

PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Palagiano 6.50.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palagiano. Ne ha facoltà.

ANTONIO PALAGIANO. Signor Presidente, colleghi, si tratta di un emendamento di buon senso che vuole sfruttare al massimo le risorse disponibili. Considerando i tempi di approvazione di questo disegno di legge, i tempi di approvazione al Senato e i tempi di pubblicazione crediamo che vi sia poco spazio per finanziare l'anno 2009 e chiediamo soltanto che parte dei fondi per il 2009 vengano destinati al 2010. Chiediamo, quindi, che per il 2009, anziché 450 mila euro, se ne prevedano 350 mila e che i restanti 100 mila vengano spostati all'anno successivo. Non ci sarà il tempo pratico per mettere in atto queste strutture nel 2009, mentre avremo un 2010 che - ci auguriamo - sarà l'anno in cui verranno aperti più hospice in Italia e pertanto avremo maggiore necessità di finanziamenti per il nuovo anno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 6.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Moles? Onorevole Mondello? Onorevole Cristaldi? Onorevole Martinelli?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 466
Votanti 464
Astenuti 2
Maggioranza 233
Hanno votato
218
Hanno votato
no 246).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Testoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 6.51.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, questo emendamento mette a fuoco soltanto Pag. 40un obiettivo che è ben noto a tutti coloro che si occupano di cure palliative.
Fino a 20 anni fa, direi poi fino alla legge n. 39 del 1999, la legge cosiddetta Bindi di dieci anni fa, le cure palliative costituivano quasi una sorta di territorio di nessuno, semplicemente un territorio della qualità dell'assistenza e della presa in carico più sul piano umano, che non su quello scientifico e professionale.
Con questo emendamento vorremmo che a persone che hanno lavorato in questo campo quando esso era veramente pionieristico venisse riconosciuto il merito di un contributo che ha dato luogo alla formazione di un sapere esperto specifico, ha creato dei modelli sul piano assistenziale e ha permesso di creare anche sotto il profilo organizzativo degli standard di eccellenza.
Vogliamo soltanto che (utilizzando un'espressione abbastanza nota) si possa laureare l'esperienza di chi si è già prodigato in questo campo, è soltanto questo. Non ci sembra di poco conto riconoscere il merito pregresso e, soprattutto, per coloro che domani vorranno cimentarsi nel campo dell'innovazione, dare la certezza e la garanzia che di ciò che essi fanno, caricandosi l'onere delle difficoltà proprio di chi deve andare contro corrente, il merito forse arriverà nel tempo e con il tempo. Ciò vorrebbe dire che per loro è valsa la pena essere andati dove nessuno in precedenza voleva andare e aver fatto cose che nessuno ha voluto fare, vorrebbe dire ottenere adesso un riconoscimento di cui altri vorrebbero prendersi il merito, mentre sono loro a poter vantare il contributo di chi è stato fondatore di una disciplina, di un modello e di un sapere clinico applicato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Incecco. Ne ha facoltà.

VITTORIA D'INCECCO. Signor Presidente, signor Viceministro, il progetto «Ospedale, territorio senza dolore» è nato il 24 maggio 2001, con un accordo sancito dalla Conferenza Stato-regioni. L'obiettivo era quello di cambiare attitudine e comportamenti degli operatori sanitari e dei cittadini nei confronti di un fenomeno, il dolore, a volte sottovalutato e considerato come ineluttabile. Quindi sono nati i comitati Ospedale senza dolore, che sono organismi presenti nelle strutture sanitarie che hanno lo scopo di promuovere la terapia del dolore, programmando interventi indirizzati al miglioramento del processo assistenziale.
Le linee guida inerenti il progetto Ospedale senza dolore sono il frutto di un accordo del 2001 tra il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, le regioni e le province autonome.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

VITTORIA D'INCECCO. I comitati Ospedale senza dolore hanno l'obiettivo di mettere in rete i vari aspetti dell'intervento sul dolore, quindi l'aspetto medico, assistenziale, l'intervento farmacologico, il sostegno psicologico al paziente e alla famiglia e tutto questo all'interno di una rete a maglie strette, un tavolo permanente con i rappresentanti delle aziende sanitarie.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

VITTORIA D'INCECCO. È chiaro che ci vogliono le risorse. L'articolo 6 indica giustamente la necessità di rafforzare l'attività di questi comitati e quindi mi dispiace dover sottolineare anche in questa circostanza l'inadeguatezza della dotazione finanziaria.
Le varie proposte di legge che si sono succedute in questi mesi hanno stimato sempre in un milione di euro l'anno, per il prossimo triennio, la misura finanziaria minima per provare a dare ai comitati e all'intero progetto una dotazione economica appena adeguata.

PRESIDENTE. Onorevole D'Incecco, mi dispiace ma deve concludere.

VITTORIA D'INCECCO. Purtroppo la proposta di esame assegna appena 450 mila euro per il 2009...

Pag. 41

PRESIDENTE. Onorevole D'Incecco, se vuole può chiedere di parlare sull'emendamento successivo per svolgere il suo intervento, ma non posso concederle ulteriore tempo perché ha già parlato l'onorevole Binetti per il suo gruppo. Se chiede quindi la parola sull'emendamento successivo potrà svolgere il suo intervento.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 6.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi, onorevole Traversa, onorevole Lo Monte, onorevole Mondello, onorevole Pescante...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 461
Maggioranza 231
Hanno votato
216
Hanno votato
no 245).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Oliverio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 6.52.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Incecco. Ne ha facoltà.

VITTORIA D'INCECCO. Signor Presidente, parlavo prima dell'inadeguatezza dei finanziamenti perché il progetto Ospedale senza dolore non riguarda soltanto l'ambito ospedaliero, ma si estende alla rete dei servizi sanitari e sociosanitari per l'applicazione di specifiche terapie del dolore in ospedale, nell'assistenza a domicilio, negli hospice e nelle altre strutture residenziali.
Il provvedimento in esame assegna appena 450 mila euro per il 2009, 900 mila euro per il 2010 e poco più di un milione di euro per il 2011. Si tratta di finanziamenti non adeguati, signor Ministro, con i quali sarà impossibile per la reti dei comitati sviluppare un'azione che abbia il senso che tutti noi auspichiamo.
In questa direzione abbiamo ricevuto in sede di audizione appelli e inviti chiarissimi: non ci serve una legge di principi, a noi serve una legge di strumenti e il principale strumento sono le risorse finanziarie che, in questo caso, come in altri passaggi di questa normativa, sono gravemente carenti. Pertanto veramente prego il Governo di rivedere la propria posizione e di dare delle risorse adeguate.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 6.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa, onorevole Cicu, onorevole Moles, onorevole Cristaldi, onorevole Martinelli, onorevole Pollastrini... I colleghi hanno votato? Onorevole Miglioli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 440
Votanti 438
Astenuti 2
Maggioranza 220
Hanno votato
178
Hanno votato
no 260).

Prendo atto che i deputati Razzi, Anna Teresa Formisano e Cesare Marini hanno segnalato che non sono riusciti a votare e che i deputati La Loggia, Pini e Galati hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).Pag. 42
Onorevole Martinelli, onorevole Moles, onorevole Delfino, onorevole Mondello...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 446
Maggioranza 224
Hanno votato
445
Hanno votato
no 1).

Prendo atto che i deputati Anna Teresa Formisano, Razzi e Cesare Marini hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

(Esame dell'articolo 7 - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Binetti 7.53, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Castellani 7.50. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 7.100 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Di Virgilio 7.51, mentre invita al ritiro dell'emendamento Di Virgilio 7.52, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

ADOLFO URSO, Viceministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 7.53.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, ci accingiamo a votare una legge sulla terapia contro il dolore che sta richiamando l'attenzione di tutto il Paese; detto in altro modo, stiamo votando una legge che pone il dolore all'attenzione dei medici di tutte le specializzazioni e di tutte le patologie.
Non stiamo parlando di pazienti terminali, ma stiamo parlando del sintomo dolore che diventa in molti momenti esso stesso quasi una malattia nella malattia. L'obiettivo di questo emendamento è quello che non solo nelle cartelle cliniche dei pazienti che verranno inclusi all'interno del concetto della rete, ma in quelle di tutti i malati venga registrato il sintomo del dolore e la sua evoluzione. Ciò perché non sapremo mai quanti sono i pazienti affetti dal dolore che sono trattati in circuiti a tutto campo clinici, che però non sono inclusi nella rete.
Prima di essere incluso nella rete, un paziente generalmente ha fatto un'esperienza pregressa grave dello stesso sintomo dolore: prendere atto di questo, documentarlo, sapere quando è apparso il sintomo dolore nell'evoluzione della storia clinica di una persona e come si è andato evolvendo permetterebbe, nel momento in cui il paziente accede alla rete, di conservare una memoria scientificamente fondata della storia della sua malattia.
Signor Presidente, signor Viceministro, vorrei dire solamente che ciò non costa nulla: si tratta semplicemente di trascrivere un dato nella cartella e costituisce una grande operazione di formazione e una grande formazione di oggettività scientifica.
Per creare una medicina basata su prove di evidenza è necessario che i sintomi siano stati raccolti ordinatamente e nel momento stesso in cui sono insorti. L'accesso alla rete sarà sempre un evento secondario nella storia del paziente e noi corriamo il rischio che ci sfugga ciò che è accaduto prima.
Mi sembra veramente inaudito che un emendamento di tale semplicità e linearità non venga accolto, posto che serve a dare forma a quella continuità diagnostica e Pag. 43terapeutica che dovrebbe essere oggi il primo più grande obiettivo dell'intero sistema sanitario nazionale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Calgaro. Ne ha facoltà.

MARCO CALGARO. Signor Presidente, intervengo solo per ribadire il contenuto dell'intervento che ha preceduto il mio, la sua valenza e per rinforzare la richiesta al Governo di intervenire fornendo un parere favorevole a questo emendamento. Mi sembra un emendamento sostanziale proprio dal punto di vista pedagogico per quanto riguarda questo provvedimento perché è evidente a tutti che le strutture che già si occupano e hanno a che fare con la terapia del dolore già rilevano da anni questo sintomo. È però evidente che in svariate zone d'Italia e in diversi ospedali il sintomo dolore è sottovalutato. Questo è un emendamento a costo zero e dal punto di vista della educazione del sistema è di grandissima importanza. Pertanto, sottolineo la richiesta al Governo di fornire una motivazione al parere contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 7.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Barani, onorevole Cristaldi, onorevole Torrisi, onorevole Lo Monte, onorevole Fogliardi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 437
Votanti 433
Astenuti 4
Maggioranza 217
Hanno votato
198
Hanno votato
no 235).

Prendo atto che i deputati Cesare Marini e Razzi hanno segnalato che non sono riusciti a votare, che il deputato Oliverio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole e che la deputata De Girolamo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castellani 7.50, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa, onorevole Nizzi, onorevole Delfino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 439
Maggioranza 220
Hanno votato
435
Hanno votato
no 4).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare, che i deputati Ferranti, Rampi e Oliverio hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.100 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa, onorevole Latteri, onorevole Lo Monte, onorevole Gava...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 450
Maggioranza 226
Hanno votato
448
Hanno votato
no 2).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare e che Pag. 44il deputato Oliverio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Virgilio 7.51, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Di Caterina, onorevole Cazzola, onorevole Concia, onorevole Pini, onorevole Lo Monte, onorevole Tassone, onorevole Miglioli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 462
Maggioranza 232
Hanno votato
462).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Prendo atto che l'onorevole Di Virgilio ritira il suo emendamento 7.52
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Barani, ha votato?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 459
Votanti 458
Astenuti 1
Maggioranza 230
Hanno votato
458).

Prendo atto che i deputati Sposetti, Servodio, De Angelis e Razzi hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE (ore 17,40)

EDMONDO CIRIELLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, non sono riuscito ad avvertire che nel corso della votazione dell'emendamento 7.100 della Commissione non sono riuscito ad esprimere il mio voto. Volevo che tutto ciò fosse messo a verbale.

(Esame dell'articolo 8 - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 624-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Binetti 8.51, nonché sull'emendamento Livia Turco 8.24, sull'emendamento Binetti 8.52 e sull'emendamento Livia Turco 8.54.
La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 8.100.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Livia Turco 8.55, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «disciplinando in particolare le modalità di accesso prioritario ai predetti master per il personale dirigente medico non in possesso del diploma di specializzazione già operante nelle strutture della rete».
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Binetti 8.53, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: « presso le strutture della rete».
La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Binetti 8.56, sull'emendamento Livia Turco 8.59, sull'emendamento Binetti 8.57, nonché sull'emendamento Livia Turco 8.58.

Pag. 45

PRESIDENTE. Il Governo?

ADOLFO URSO, Viceministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 8.51. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, il tema in questione riguarda gli specifici percorsi formativi. Stiamo per varare un provvedimento che, nelle sue intenzioni, pretende di modificare dei comportamenti. È un miglioramento che vogliamo ottenere attraverso la strada della formazione e soprattutto della formazione degli operatori che si dedicheranno alle reti palliative.
In questo caso il percorso formativo ha degli step ben precisi: uno è quello che riguarda gli studenti di medicina e quelli di scienze infermieristiche. Sono studenti che, se vogliamo che abbiano una sorta di alfabetizzazione in termini di cure palliative, dovranno integrare quella che è una formazione attualmente quasi ovunque carente, con un tirocinio concreto.
Lo spirito di questo emendamento è la valorizzazione delle esperienze presenti sul territorio in modo che, se questi studenti dovranno fare il loro tirocinio di formazione, potranno andarlo a fare laddove troveranno la competenza reale per assecondare un bisogno previsto dalla legge, richiesto dagli ammalati e comunque un bisogno coerente con i criteri scientifici della formazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 8.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi... onorevole Tommaso Foti... onorevole D'Ippolito Vitale... onorevole Delfino... onorevole Cicu... onorevole Tassone...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 433
Votanti 431
Astenuti 2
Maggioranza 216
Hanno votato
203
Hanno votato
no 228).

Prendo atto che il deputato Monai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole e che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Livia Turco 8.24. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Livia Turco. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, l'emendamento in esame, come altri, si riferisce all'articolo 8, che è un altro degli articoli cruciali di questa proposta di legge, su cui abbiamo molto discusso in Commissione e che ha trovato una formulazione che non ci convince e di cui vorremmo qui riproporre la discussione in modo approfondito ed anche pacato.
Mi dispiace che non ci sia un rappresentante del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, perché su questo veramente avremmo dovuto avere il suo conforto e la sua assunzione di responsabilità. Si tratta della formazione degli operatori delle cure palliative. Per chi non è medico e non ha seguito da vicino questa materia forse è necessaria una precisazione.
Le cure palliative nel nostro Paese sono recenti e giovani. Sono nate al di fuori della medicina tradizionale e sono state un movimento di operatori ed associazioni cattoliche e laiche, con una grande presenza di donne. Si è trattato di un movimento che ha costruito nel corso del tempo e sul campo una professionalità che non è riconosciuta. Penso che questo provvedimento Pag. 46la debba riconoscere. Vorrei avere l'attenzione dell'onorevole Polledri, dell'onorevole Castellani e degli altri colleghi, perché ciò avvenga.
Altrimenti succede che medici (generici e di base) e infermieri, che hanno animato con il loro impegno e la loro dedizione strutture come gli hospice e quelle di assistenza domiciliare, non essendoci una specialità in cure palliative, per esempio non possono accedere alla direzione delle stesse cure. Quindi, è grave, credo, che questo provvedimento non sani il paradosso per il quale chi si è formato sul campo, chi ha acquisito una professionalità non possa diventare primario dell'unità di cure palliative. Si tratta di un paradosso che noi vorremmo sanare e vorremmo che gli si dia una risposta. Altrimenti, si mortifica una professionalità nata sul campo e si penalizzano i pazienti, perché nel momento in cui persone che hanno una professionalità non si vedono riconosciuti e che i primari e i direttori di strutture dedicate alle cure palliative non sono quelli che hanno una professionalità, ma quelli che hanno un generico titolo o un'altra specialità, credo che ciò non faccia del bene a queste nostre strutture.
Quindi, noi con l'insieme degli emendamenti - questo e gli altri - vogliamo porre ancora una volta all'attenzione dei colleghi - in questo caso di tutti, anche di quelli che non fanno parte della Commissione affari sociali, ovviamente - la necessità che da un lato ci sia una formazione di tutti i medici e gli operatori sanitari nell'ambito del cure palliative e che dall'altro coloro che nel corso di questi 20 anni hanno acquisito sul campo una professionalità non si vedano discriminati ed emarginati a danno loro e dei pazienti.
Per questo vorremmo che prendeste in considerazione questo emendamento e gli altri che saranno esaminati successivamente perché sono animati dall'intento di riconoscere finalmente la peculiarità e la specificità delle cure palliative che, tra l'altro, sono un punto di vista, un approccio alla medicina che ha fatto del bene all'insieme del nostro sistema sanitario, della nostra organizzazione e dei servizi. Infatti, la specificità delle cure palliative è quella di porre all'attenzione del sistema sanitario, del medico e della professione sanitaria il paziente nella sua complessità: propone quell'approccio cosiddetto olistico alla persona, alla malattia e al paziente.

PRESIDENTE. Onorevole Livia Turco, la prego di concludere.

LIVIA TURCO. Quindi, su questo emendamento e sugli altri vorremmo che ci fossero attenzione e una discussione approfondita e non un atteggiamento sbrigativo da parte dei colleghi e del Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Camillis. Ne ha facoltà.

SABRINA DE CAMILLIS. Signor Presidente, a proposito di quest'emendamento, chiederei al relatore, alla luce anche di quanto diceva l'onorevole Turco, un approfondimento su questa questione. Infatti, per esperienza personale, vi dico che le strutture sul territorio, anche di livello qualitativo altissimo, funzionano proprio grazie all'esperienza acquisita sul campo spesso da oncologi o medici internisti, quindi non solo dagli anestesisti.
È necessario consentire a chi ha acquisito questa esperienza, lavorando soprattutto con grande spirito di volontariato, di poter accedere anche alla direzione di queste strutture presenti sul territorio (Applausi della deputata Livia Turco).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 8.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Traversa... onorevole Mondello... onorevole Lo Monte... onorevole Latteri...

Pag. 47

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 445
Votanti 444
Astenuti 1
Maggioranza 223
Hanno votato
211
Hanno votato
no 233).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Monai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 8.52.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, mi rendo conto che l'emendamento in sé, così com'è formulato, potrebbe sembrare abbastanza banale, nel senso che sostituisce il termine «professionalizzanti» con l'espressione «qualifica di esperti», però vorrei spiegare la questione. Tutti i master, per definizione, nel sistema accademico italiano hanno la qualifica di professionalizzanti, la nota che precisa qual è l'obiettivo a cui si dedica un master: deve conferire esperienze che aumentino il livello di competenza professionale.
Voler sostituire la parola «professionalizzanti» in questo caso con la parola «esperti» significa voler spostare l'attenzione dei master in cure palliative avvicinandola piuttosto a quello che è un buco nel nostro ordinamento didattico e accademico. Noi non abbiamo una specializzazione in cure palliative e credo che questo possa essere un obiettivo di tendenza. Mi rendo conto che non è un obiettivo di competenza del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, quanto soprattutto del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, ma non è nemmeno vero che il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca quando si tratta di deliberare in termini di educazione alla salute a tutto campo, con i diversi aspetti che riguardano la facoltà di medicina, stabilisce rapporti e contatti con il Ministro lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Ora, non avendo noi, in questo momento, una specializzazione in cure palliative, il massimo che possiamo offrire ad una persona che voglia dare coerenza, sistematicità, profondità e spessore scientifico alla sua preparazione è di offrirgli un master. Però, proprio per questo, vorremmo che il master sottolineasse la dimensione di sapere esperto e non solo quello di saper fare, come accade in tutti quanti i master in generale.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 8.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi... onorevole Lo Monte... onorevole Buttiglione... onorevole Cota...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 435
Votanti 434
Astenuti 1
Maggioranza 218
Hanno votato
200
Hanno votato
no 234).

Prendo atto che la deputata Lussana ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Livia Turco 8.54.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Livia Turco. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, mi rivolgo in particolare ad viceministro Fazio, che ringrazio per essere qui. Abbiamo discusso del provvedimento per tanto tempo in Commissione, c'è stato un confronto Pag. 48vero, lui lo può testimoniare ed io gli do atto di una disponibilità: insomma, c'è stata una vera discussione in Commissione e questo provvedimento potrebbe essere davvero una legge importante perché condivisa. D'altra parte, si tratta di un provvedimento che si occupa di sofferenza, di malattia, di dolore e quale provvedimento più di questo non deve essere condiviso? Ma abbiamo bisogno di fare una legge che serva, che superi le discriminazioni, che promuova l'equità, che promuova la qualità.
Questo insieme di emendamenti riguarda la formazione degli operatori di una disciplina, come quella delle cure palliative, che è particolarissima, è nuova e che ha bisogno di essere riconosciuta, incentivata e sostenuta; l'approccio alle cure palliative deve essere promosso e diventare punto di vista dell'insieme della medicina, dell'insieme dell'organizzazione del sistema sanitario. Quindi, è importante il lavoro svolto insieme nella stesura dell'articolo 8, allorché abbiamo previsto che ci siano dei percorsi formativi in cure palliative per chiunque voglia dedicarsi alla cura dei pazienti.
Altrettanto importante è l'attività di ricerca. Su questo, in particolare, mi rivolgo al Viceministro perché conosco l'impegno e l'attenzione che lui ha dedicato e ha messo nei suoi programmi, nelle sue affermazioni, alla promozione della ricerca biomedica e della ricerca applicata all'organizzazione del sistema sanitario per migliorarne la qualità. La riflessione che vi sottopongo è: se la ricerca deve essere applicata all'organizzazione del sistema sanitario per migliorarlo, perché senza ricerca - voi mi insegnate - il sistema sanitario, l'organizzazione dei servizi si impoverisce a danno di tutti, e soprattutto a danno dei pazienti, a maggior ragione questa attività di ricerca dovrebbe essere finalizzata nei confronti di discipline «giovani», come quella delle cure palliative. A maggior ragione l'attività di ricerca dovrebbe essere applicata a quelle strutture «giovani» che sono nate e cresciute sulla base dell'entusiasmo, della volontà e della dedizione di associazioni di volontariato - non è necessario ricordarle: la Gigi Ghirotti o la Floriani o le tante altre strutture di volontariato -, per non parlare poi appunto dell'organizzazione sanitaria. Allora, perché non orientare un'attività di ricerca specifica anche su questo? Perché non far sì che le cure palliative, e quindi l'organizzazione ad essa dedicata, non diventi oggetto di applicazione della ricerca? Noi insistiamo su questo proprio perché fa parte di quella visione delle cure palliative che non significa soltanto un hospice, ma rappresenta un approccio alla medicina, nonché alla cura, una modalità di presa in carico della persona ed anche un'innovazione nella formazione.
Quello che ho imparato nella mia esperienza di Ministro - non sono un medico, ma forse per questo ho avuto l'abitudine di ascoltare molto - dalle persone che operano nel campo delle cure palliative, a cui sono e sarò grata per tutta la vita per quanto ci mettono di proprio, non soltanto di propria competenza, ma di dedizione, è appunto che la formazione degli operatori rappresenta un aspetto che è la sostanza del servizio perché cura palliativa è presa in carico, amorevolezza, attenzione alla dimensione psicologica, spirituale...

PRESIDENTE. Deve concludere.

LIVIA TURCO. Per fare questo ci vuole una formazione adeguata.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, condivido quello che ha detto l'onorevole Livia Turco per quanto riguarda i problemi della ricerca, che anch'io, provenendo dalla carriera universitaria, ritengo siano molto importanti e fondamentali. Tuttavia, dati i problemi, anche economici, inerenti al provvedimento, inviterei l'onorevole Turco a trasformare questo emendamento in un ordine Pag. 49del giorno. Penso che il Governo non avrà problemi ad accoglierlo successivamente.

PRESIDENTE. Onorevole Livia Turco accoglie l'invito?

LIVIA TURCO. Signor Presidente, un ordine del giorno...

PAOLA BINETTI. ... non si nega a nessuno.

LIVIA TURCO. Detto questo, accetto di ritirare l'emendamento nel senso di una disponibilità alla collaborazione, ma vorrei mi si rispondesse anche sulle altre questioni, perché vi è un insieme di emendamenti che hanno una visione delle cure palliative.
Se non ci si applica alla formazione degli operatori...

PRESIDENTE. Onorevole Livia Turco, le chiedo scusa se la interrompo, ma deve rispondere alla domanda su questo emendamento.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, accetto di ritirare questo emendamento per trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.100 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi... onorevole Traversa... onorevole Fadda... onorevole Lo Monte... onorevole Buttiglione...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 436
Maggioranza 219
Hanno votato
434
Hanno votato
no 2).

Prendo atto che il deputato Brigandì ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo all'emendamento Livia Turco 8.55, per il quale il relatore ha espresso parere favorevole a condizione che sia riformulato.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, vorrei rileggere la riformulazione: «disciplinando, in particolare, le modalità di accesso prioritario ai detti master del personale dirigente medico, non in possesso di diploma di specializzazione, già operante nelle strutture della rete».

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Livia Turco 8.55 non accettano la riformulazione presentata dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 8.55, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 432
Votanti 431
Astenuti 1
Maggioranza 216
Hanno votato
201
Hanno votato
no 230). Pag. 50

Prendo atto che la deputata De Pasquale ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Passiamo all'emendamento Binetti 8.53. Vi è una riformulazione che non è stata letta, presidente Palumbo? La vuole leggere?

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la riformulazione era già stata letta. Se vuole, la rileggo. La riformulazione prevede di aggiungere, in fine, le seguenti parole: «presso le strutture della rete».

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'emendamento Binetti 8.53, formulata dal relatore.

PAOLA BINETTI. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione, e ringrazio il Viceministro del parere favorevole, però voglio far presente che poco prima un emendamento che descriveva la rete, e la descriveva come insieme dei servizi che includono le strutture ospedaliere, le strutture di hospice e le strutture domiciliari, è stato respinto.
A volte, in questa proposta di legge, ho paura che, pur nella buona volontà generale di creare uno strumento che serva, in questo caso, all'assistenza dei pazienti ed alla formazione degli operatori, si creino degli overlapped di cui non si capisce la ragione.
Insisto: per me è fondamentale, nell'accettazione di questo emendamento, che sia chiaro che, quando parliamo di rete, parliamo di quello che è il circuito delle tre h, cioè l'hospital, con tutti i servizi, ivi comprese le unità di oncologia, gli hospice, con tutti i loro diversi modelli organizzativi, anche sul territorio nazionale, e l'assistenza domiciliare nelle diverse forme in cui viene erogata.
Il concetto di rete è un concetto onnicomprensivo, che accetto soprattutto perché lo intendo nel senso estensivo di cui all'articolo precedente.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, volevo aggiungere che mentre l'articolo precedente a cui si riferisce l'onorevole Binetti si riferiva solo alle strutture ospedaliere, noi parliamo di tutte le strutture, che possono essere anche private, che non sono solamente ospedaliere e in cui vi è un'altissima assistenza a questi malati, come è stato più volte detto in quest'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 8.53 nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Gatti? Onorevole Cesario? Onorevole Girlanda? Ha votato.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 436
Maggioranza 219
Hanno votato
436).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 8.56.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, questo è un caso tipico di quella sorta di poca chiarezza che si sta creando nei diversi passaggi della legge. Vorrei fare riferimento alla riformulazione proposta dal relatore dell'emendamento Livia Turco 8.55, in cui pochi minuti fa ci veniva proposto di concedere l'accesso ai master di specializzazione anche a coloro che, pur avendo un'esperienza professionale concreta, erano sprovvisti di titolo di scuola di specializzazione. L'onorevole Turco non ha ritenuto di accettare tale riformulazione Pag. 51perché riduttiva; però vorrei collegare questo emendamento con quello che è stato approvato, Barani 5.52, in cui si riconosceva il profilo di competenza al medico che da tre anni lavora in una struttura di cure palliative, con un preciso obiettivo, affinché potesse accedere al ruolo di coordinamento della rete regionale delle cure palliative.
In realtà c'è un filo conduttore, un filo rosso che attraversa questi emendamenti. Tutti noi abbiamo votato all'unanimità l'emendamento Barani 5.52, che riconosce competenze a chi da tre anni è impegnato, al fine di concedergli l'accesso al coordinamento. Se è vero che prima il Ministro aveva ritenuto di concedere l'accesso al master, che essendo titolo di secondo livello prevede il titolo di specializzazione, anche a chi non aveva tale specializzazione, non si capisce perché in questo momento l'emendamento in esame, che collega tre punti su cui abbiamo lavorato finora, non debba essere preso in considerazione. L'unico obiettivo è garantire alle persone realmente competenti la possibilità di svolgere il ruolo di coordinamento. È un criterio totalmente ed esclusivamente meritocratico: noi vogliamo che chi sa faccia e chi sa faccia fare, e vogliamo evitare quelle che possono essere le improvvisazioni dell'ultima ora. Questo è l'unico senso di tale obiettivo: garantire i profili di competenza già acquisiti, nella prospettiva dei nuovi modelli organizzativi a cui la legge in esame darà luogo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 8.56, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Girlanda? Onorevole Moles? Onorevole Nicolais? Onorevole Delfino? Ci siamo? Onorevole Vitali? Onorevole Landolfi? Onorevole Crimi?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 446
Votanti 445
Astenuti 1
Maggioranza 223
Hanno votato
205
Hanno votato
no 240).

Prendo atto che il deputato Borghesi ha segnalato che non è riuscito a esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Livia Turco 8.59.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Livia Turco. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, anche per l'emendamento in esame, non capisco perché vi ostiniate a rispondere in modo negativo. Mi pare che foste d'accordo, nella discussione che abbiamo svolto in Commissione, e non potete che essere d'accordo, perché è questa è la realtà: una realtà che ci è stata proposta dalle società scientifiche, in tutte le audizioni che abbiamo fatto, dove ci hanno detto che c'è un problema di personale che si è formato nelle strutture dedicate alle cure palliative, di una professionalità che deve essere riconosciuta e formata. Anche con questo emendamento proponiamo che per acquisire il titolo di palliativista conti l'esperienza.
Siamo di fronte ad un profilo professionale particolare e nuovo che, come è stato detto, non ha una specialità: perché negare che l'esperienza fatta nelle strutture dedicate costituisca titolo, da un lato, per diventare dirigente delle strutture dedicate alle cure palliative e, dall'altro, per chi è medico generale che si forma e che professa la sua attività nelle strutture di cure palliative per diventare palliativista? Francamente continuo a non capire perché vogliate negare l'esperienza acquisita sul campo: proprio voi che avete sempre valorizzato ed esaltato il volontariato e il non-profit negate questo dato di realtà così diffuso nel nostro Paese? Pag. 52
Se non ci fossero medici, infermieri e volontari che ci credono, ci hanno creduto e che da più di venti anni sono lì che lavorano, oggi non saremmo in grado di fare questa legge! Il fatto che voi continuiate ad opporvi a questi emendamenti è anche un modo per negare la generosità, la competenza e il valore di coloro che hanno costruito queste strutture e mettete un po' in ombra anche il valore di questa stessa proposta di legge, che sta in piedi e che abbiamo costruito non perché siamo bravi e competenti noi, ma perché vi sono medici, infermieri e volontari che da più di venti anni hanno inventato le cure palliative ed hanno costruito una professionalità che adesso la legge dovrebbe in qualche modo riconoscere. Non capisco questa sordità che inficia il valore di questa proposta di legge: proprio non la capisco.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, vorrei sapere come un collega, se lo interpellassimo, potrebbe definire il termine «palliativista». Credo che se qui dentro facessimo un piccolo saggio e chiedessimo «secondo te, chi è un palliativista?», egli ci direbbe che è un medico esperto in cure palliative. Allora insisto: nell'emendamento Barani 5.52 approvato all'unanimità da quest'Aula pochi minuti fa, il medico esperto in cure palliative ha visto riconosciuta questa competenza sulla base di tre anni. Semmai potremmo dire che lo standard qui proposto è perfino più severo (io stessa, semmai, lo abbasserei al livello dei tre anni), ma negare l'evidenza, e cioè che con l'emendamento 5.52 abbiamo comunque definito chi è il medico esperto in cure palliative, ossia colui che da tre anni esercita questa professione in strutture di hospice o di assistenza domiciliare, mi sembra veramente una sorta di ipocrisia linguistica.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 8.59, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Tommaso Foti... onorevole Delfino... onorevole Capitanio Santolini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 433
Votanti 430
Astenuti 3
Maggioranza 216
Hanno votato
198
Hanno votato
no 232).

Prendo atto che il deputato Realacci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 8.57.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, questo emendamento aggiunge semplicemente la parola «gratuiti» perché, nel momento in cui diventa obbligatorio per legge seguire un percorso di formazione che dovrebbe contribuire, in alcuni casi, a legittimare anche una presenza e una professionalità che in parte si sta già dando e che in parte, in qualche modo, dovrebbe costituire una sorta di punto di attrazione per giovani e nuovi professionisti, credo che il fatto che questa formazione sia gratuita costituisca sicuramente un incentivo all'applicazione e allo spirito della legge, e quindi anche uno strumento concreto per renderla, nella sua attuazione, più concreta, più diretta e più efficace.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 53Binetti 8.57, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Delfino... onorevole Mondello... onorevole Ravetto...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 435
Votanti 434
Astenuti 1
Maggioranza 218
Hanno votato
199
Hanno votato
no 235).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Livia Turco 8.58.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Livia Turco. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, vorrei che i colleghi e le colleghe avessero chiaro il comma 5 dell'articolo 8 che noi vorremmo abrogare. Il comma 5 prevede che: «All'attuazione del presente articolo si provvede nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Ma come può prevedere questo una legge che vuole incrementare la rete delle cure palliative, che vuole dare nuove opportunità ai cittadini e ai malati, che vuole superare quei dati che sono state ricordati di persone che non hanno un'adeguata assistenza, che vuole garantire una rete di cure palliative delle terapie antidolore capace di prendere in carico le persone di aiutarle, di non lasciarle sole, di accompagnarle? Tutte le misure previste all'articolo 1 come possono realizzarsi se poi tutti gli articoli cruciali come gli articoli 5 e 8 prevedono che la legge non deve avere nessun onere della finanza pubblica? Se è così facciamo a meno di farla. È evidente che l'attività formativa ha un minimo di costo e che promuovere nuove strutture e avere un'adeguata formazione degli operatori un minimo di costo dovrà averlo. Voi sapete che noi di questo vincolo ci siamo fatti carico. Sapete che se questa legge ha un minimo di finanziamento di 50 milioni di euro (che riteniamo non sufficienti) lo si deve ad una battaglia che abbiamo fatto. Perché anche questo articolo 8 che riguarda la formazione degli operatori deve essere assolutamente vincolato ai limiti finanziari? È davvero inaccettabile e incomprensibile il fatto che voi confermiate questo comma 5, e che vi dimostrate così sordi alla richiesta di riconoscere la professionalità di quei tanti medici, operatori, infermieri e volontari che prima delle legge, molto prima di noi, hanno costruito le cure palliative. Tutto ciò dimostra che si vuole fare una legge di facciata. Mi dispiace che questo vincolo venga posto proprio in un articolo così delicato come quello della formazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 8.58, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Mario Pepe (PdL)... onorevole Tassone... onorevole Mondello...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 433
Votanti 429
Astenuti 4
Maggioranza 215
Hanno votato
200
Hanno votato
no 229).

Prendo atto che il deputato Borghesi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. Pag. 54
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Sanga...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 434
Votanti 432
Astenuti 2
Maggioranza 217
Hanno votato
259
Hanno votato
no 173).

(Esame dell'articolo 9 - A.C. 624-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 624 - A ed abbinate).
Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative l'onorevole Burtone. Ne ha facoltà.

GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, il dibattito fin qui svolto sui singoli emendamenti credo abbia consolidato la valutazione che ci troviamo davanti ad un grave problema sociale. I colleghi hanno indicato anche dei dati significativi. Si è parlato di circa 250 mila malati terminali, che ogni anno necessitano di queste terapie, e della bassa percentuale di malati oncologici che hanno accesso a questi programmi. Mi permetto di ribadire - è stato detto in alcuni interventi dei colleghi - che questi pazienti necessitano di un piano personalizzato di cura e di assistenza idoneo a garantire durante gli ultimi mesi di malattia una dignitosa qualità della vita. Nel nostro Paese non siamo però all'anno zero. Sono stati fatti passi in avanti, sono stati creati i servizi. La collega Livia Turco ha qui ribadito che ci sono stati pionieri, coloro i quali si sono avventurati con una grande capacità anche professionale, sostenuti dal volontariato, molto spesso dal volontariato cattolico e non soltanto cattolico. I finanziamenti previsti dalla legge n. 39 del 26 febbraio 1999 hanno portato le regioni a programmare e a collocare strutture hospice nel territorio, e ancora oggi però per 10 mila abitanti il numero dei posti letto è pari allo 0,34 per cento. È noto che la letteratura scientifica indica come dato ottimale lo 0,5 - 0,6 posti letto per 10 mila abitanti. La condizione del delicato settore sanitario però appare ancora più grave se si tiene conto della notevole diversità fra regioni. Anche in questo ambito, come è accaduto e accade per il lavoro, per la scuola, viene fuori e si evidenzia un Paese spezzato: un Mezzogiorno fortemente penalizzato sia sul numero degli hospice attivi e da attivare, sia nel numero dei posti letto. Eppure nel sud ci sono aree industrializzate in cui studi epidemiologici confermano purtroppo dolorosamente che vi sono casi di mortalità alti per neoplasie. Questo marcato divario tra nord e sud riduce la portata dell'universalità del diritto costituzionale alla salute, determina una mobilità con trasferimento dal sud al nord degli ammalati con problemi sociali ed economici non indifferenti. In questo quadro è stato reso inoltre impossibile il rispetto del decreto ministeriale del 22 febbraio 2007 n. 43, in base al quale entro il 2008 tutte le regioni avrebbero dovuto realizzare almeno uno o più posti letto ogni 56 deceduti a causa di tumore.
Noi del Partito Democratico abbiamo insistito ed insistiamo dunque sulla necessità di un modello organizzativo di cure palliative flessibile ed articolabile, che possa garantire una risposta ottimale ai bisogni di tutta la popolazione in tutto il Paese.
L'Osservatorio nazionale permanente per le cure palliative e per le terapie del dolore dovrà dunque farsi carico in modo non secondario di seguire lo sviluppo della rete, con particolare riferimento al superamento delle differenze territoriali, in modo da poter garantire la qualità della Pag. 55vita in tutte le fasi della malattia, a tutti i cittadini, in ogni parte del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare sull'articolo 9 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Livia Turco 9.22, nonché sull'emendamento Binetti 9.51.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Binetti 9.52 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «anche con riferimento al livello di integrazione delle strutture che ne fanno parte».
Il parere è, altresì, contrario sull'emendamento Palagiano 9.5, mentre è favorevole sugli emendamenti 9.100, 9.101 e 9.102 della Commissione.
Il parere è, altresì, contrario sull'emendamento Binetti 9.53, mentre è favorevole sull'emendamento 9.103 della Commissione.
Il parere è, altresì, contrario sugli emendamenti Binetti 9.54 e Binetti 9.55.

PRESIDENTE. Il Governo?

FERRUCCIO FAZIO, Viceministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Livia Turco 9.22, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 410
Votanti 408
Astenuti 2
Maggioranza 205
Hanno votato
190
Hanno votato
no 218).

Prendo atto che la deputata Siragusa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 9.51.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, volevo soltanto spiegare il senso dell'emendamento in esame: succede oggi che i farmaci, soprattutto i farmaci che noi vogliamo introdurre con il provvedimento in esame e rispetto a cui vogliamo facilitare l'accesso dei pazienti, gli oppiacei, diventino per i pazienti e soprattutto per i pazienti oncologici un farmaco che viene somministrato dopo una certa evoluzione della malattia, quindi quando già il paziente ha sperimentato dolori e sofferenze di cui potrebbe anche fare a meno, se avessimo una somministrazione di questi farmaci anche nelle fasi precoci della terapia. Quindi, il senso dell'emendamento in esame è quello di richiamare l'attenzione su una migliore e maggiore capacità di utilizzare farmaci rispondenti a bisogni reali del paziente, senza aspettare che gli oppiacei diventino i farmaci di ultima spiaggia.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 9.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Bianconi?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ). Pag. 56

(Presenti 422
Votanti 421
Astenuti 1
Maggioranza 211
Hanno votato
197
Hanno votato
no 224).

Prendo atto che il deputato Bellotti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Passiamo all'emendamento Binetti 9.52.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'emendamento proposta dal relatore.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, accetto la riformulazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 9.52 nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Volpi?

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 423
Votanti 422
Astenuti 1
Maggioranza 212
Hanno votato
420
Hanno votato
no 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palagiano 9.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Bellotti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 420
Votanti 419
Astenuti 1
Maggioranza 210
Hanno votato
195
Hanno votato
no 224).

Prendo atto che la deputata Mariani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.100 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Rossi... onorevole Pizzolante...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 424
Maggioranza 213
Hanno votato
423
Hanno votato
no 1).

Prendo atto che la deputata Rampi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.101 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Lussana... onorevole Tassone...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 424
Maggioranza 213
Hanno votato
424). Pag. 57

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.102 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Barani... onorevole Calvisi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 429
Maggioranza 215
Hanno votato
429).

Prendo atto che il deputato De Angelis ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 9.53.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, anche questo è uno di quei «no» che non si capiscono, innanzitutto, perché il modo con cui l'emendamento è presentato è possibilistico, ma soprattutto perché il suo obiettivo è quello di mettere, già da subito, in rete l'Osservatorio nazionale con gli altri osservatori che vi sono a livello europeo.
L'obiettivo è evidente: acquisire dati, promuovere attività di ricerca congiunta, confrontare risultati, fare ipotesi di modelli di sperimentazione, anche sotto il profilo farmacologico.
Lavorare insieme a livello, in questo caso, europeo potrebbe aggiungere valore e permetterci di acquisire esperienza da chi sta già lavorando in tal senso, di dare esperienza a chi eventualmente dovesse ancora iniziare, e, in particolare, di creare sinergie scientifiche e cliniche sotto il profilo farmacologico dei modelli assistenziali e terapeutici. Soprattutto, offrirebbe a tutti noi la garanzia che si sta lavorando nel modo più serio e rigoroso e, quindi, probabilmente, anche più rispondente ai bisogni reali dei malati.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 9.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Mondello, ha votato?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 428
Votanti 427
Astenuti 1
Maggioranza 214
Hanno votato
205
Hanno votato
no 222).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.103 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Tassone?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 432
Maggioranza 217
Hanno votato
432).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 9.54.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, risulta abbastanza ambiguo parlare di Pag. 58competenze specifiche senza tener presente quanto si è detto in merito all'articolo 8, che è esattamente l'articolo che tratta della formazione e della formazione delle competenze. A cosa ci agganciamo per avere un criterio oggettivo di confronto se non ai modelli previsti da quell'articolo che ipotizza concretamente un profilo di saperi esperti? Risulta un po' ambiguo e un po' sospeso per aria, come quando si parla di requisiti senza indicatori; mi sembra che si corra il rischio della genericità di una legge che, nonostante le buone intenzioni, non potrà raggiungere i suoi obiettivi.
Comunque, il fatto che questo emendamento sia stato respinto, dopo che, in ogni caso, avete respinto tutti i nostri emendamenti all'articolo 8, al punto che ci siamo trovati nella necessità di esprimere un voto contrario all'articolo 8, mi sembra una conseguenza. Credo, però, che sarebbe valsa la pena che, nel momento in cui facciamo riferimento a competenze, avessimo detto qualcosa di più su cosa ci aspettiamo da queste competenze.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Livia Turco. Ne ha facoltà.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, di osservatori ce ne sono tanti nell'ambito delle strutture sanitarie. Questo emendamento ha un particolare senso, perché si tratta di monitorare soprattutto delle strutture nuove e di aiutare il Governo e le regioni a promuovere, estendere e implementare la rete. Per questo motivo, avremmo apprezzato se gli emendamenti che abbiamo presentato, soprattutto, come diceva poco fa l'onorevole Binetti, quelli volti a migliorare, monitorare e prestare attenzione all'attività formativa, fossero stati presi in considerazione.
Voteremo a favore di questo articolo 9, ovviamente, però ci dispiace dover constatare che anche le questioni di buonsenso che abbiamo qui posto e che mirano a rendere più efficiente una struttura, finalizzandola ad una vera crescita delle cure palliative per promuovere una formazione adeguata (lo ripeto, di osservatori ce ne sono tanti e a volte sono anche delle strutture inutili), non vengano accolte. Se aveste accolto tali emendamenti, avremmo votato con maggior convinzione questo articolo e, soprattutto, avremmo avuto la conferma di un atteggiamento che speravamo di trovare durante l'esame di tutti gli articoli.
Si tratta di un atteggiamento di condivisione e di attenzione alle proposte presentate anche nel dettaglio, visto che si tratta di una legge che abbiamo costruito insieme, anzi si tratta di una norma il cui iter è partito da due proposte di legge, quella dell'onorevole Binetti e quella della sottoscritta. Quindi, un po' più di attenzione anche nel dettaglio, su articoli minori, a proposte che vi abbiamo presentato, sarebbe stata utile per il clima di condivisione ma soprattutto vi avrebbe consentito a volte di raccogliere dettagli che avrebbero reso la norma più efficiente, come nel caso che ha prima segnalato l'onorevole Paola Binetti relativamente ai requisiti della formazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 9.54, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Nizzi... Ci siamo?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 430
Votanti 427
Astenuti 3
Maggioranza 214
Hanno votato
202
Hanno votato
no 225).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Binetti 9.55. Pag. 59
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, mi scusi se dopo un pomeriggio intenso di lavoro in Aula mi viene da sorridere ma questo emendamento propone semplicemente di aggiungere al comma 3 le seguenti parole: «che presentino i requisiti indicati all'articolo 5 della presente legge». Esso non introduce cioè altro che un criterio di coerenza interna della legge. Non stiamo né ampliando, né estendendo, né approfondendo, né contraddicendo, stiamo semplicemente cercando di garantire ciò che abbiamo già votato. Qualcuno potrà considerarlo pleonastico. A me è sembrato, nel momento di presentare l'emendamento in esame, che valesse la pena fare una sottolineatura di questo tipo: è nello spirito della tutela della legge, non è uno strumento di contraddizione della medesima, non stiamo facendo nessun ostruzionismo alla legge, ci sembra piuttosto che si stia facendo una sorta di ostruzionismo ai nostri emendamenti.
Comunque, questo emendamento salva la coerenza interna della legge. Per carità, il Ministro e il presidente della Commissione possono anche dire di no, ma dovrebbero anche spiegare per quale ragione un emendamento che richiede la conformità all'articolo 5 di questa legge viene bocciato. La conformità a che cosa, allora? Qual è il retropensiero di chi vuole cancellare un vincolo di coerenza? Bisognerebbe spiegarlo, non basta dire «no», perché questo è semplicemente lo spirito di questo emendamento. C'è quasi la sensazione che tutti gli emendamenti dell'opposizione, per il solo fatto di essere tali, siano finiti nel calderone al quale non si sia voluta prestare che un'attenzione superficiale.
Signor Ministro, lei lo sa perché lo vede (è scritto sul frontespizio di questa legge), che la sottoscritta è stata la prima proponente di questa legge. Come rivelano le date, se le guarda, ho presentato questa proposta di legge all'inizio della legislatura, erano passati dieci o quindici giorni. Abbiamo lavorato a questo progetto con intensità, spirito di collaborazione e passione, nell'aula della Commissione, con tutte le associazioni, per cercare di garantire loro la miglior legge possibile. Con il naufragio dell'articolo 8 noi - e domani bisognerà avere il coraggio di dirlo a tutte le associazioni, a tutti gli hospice presenti sul territorio e a tutti gli operatori - abbiamo detto di no alla loro esperienza, al loro lavoro e al loro riconoscimento. Ma che adesso diciamo di no anche alla legge è ridicolo. Questo emendamento richiede solo la coerenza con quello che dice l'articolo 5. Non ci piace? Diciamo di no.
Prima avevamo affermato che i requisiti della formazione dovevano essere coerenti con l'articolo 8, ma abbiamo detto «no», che non ci piace: il sapore è quello di un ostruzionismo al lavoro presentato dall'opposizione.
Francamente mi dispiace molto perché durante tutto il dibattito ci siamo sempre mossi cercando i punti di contatto, cercando, nell'apertura reciproca, di capire come poter venire incontro ai bisogni dei malati attraverso il riconoscimento del lavoro degli operatori. La nostra attenzione non è mai stata una attenzione sulle lobby, non abbiamo mai cercato di garantire gruppi di potere, abbiamo sempre e solo cercato di garantire i malati, sapendo che finora dei malati si era occupata una serie di istituzioni sul territorio nazionale.
Questo abbiamo cercato di fare! A me risulta francamente ridicolo e spero che il Ministro mi spieghi perché su questo emendamento, che chiede solo di garantire l'articolo 5 del presente provvedimento già votato a maggioranza di tutti, viene formulato parere contrario. Detto questo staremo a vedere però, mi creda, sul piano nazionale tutti coloro che da vent'anni si occupano di cura palliative dovranno sapere che del loro lavoro ci si è limitati a dire: «Grazie adesso fatevi da parte perché nasce una nuova stagione». Noi volevamo soltanto garantirli e anche in questo momento vogliamo soltanto garantire il provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Pag. 60

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, Relatore. Signor Presidente, chiedo di intervenire perché mi sembra che la discussione si stia avviando su una strada che a me non piace molto anche perché nessuno di noi, anche dalla parte dell'opposizione, ha mai messo in dubbio la valenza, la validità e la competenza di coloro i quali lavorano nelle strutture che finora si occupano delle cure palliative e delle terapie del dolore.
Con riferimento all'articolo 8, vorrei precisare che abbiamo cercato di andare incontro, anche con l'emendamento che avevamo presentato, all'idea dei master professionalizzanti.
Attualmente non esiste una specializzazione in palliativista, non esiste nell'ambito dell'ordinamento universitario italiano! Non c'è! Abbiamo definito all'inizio che chi si occupava di cure palliative era una équipe multidisciplinare composta da pediatri oncologi, fisioterapisti, anestesisti e rianimatori e di tutto ciò siamo convinti, ma istituire per legge qui, questa sera, con un emendamento, gli esperti in cure palliative e poi i palliativisti non lo possiamo fare! È anche un problema di ordine legislativo perché è impossibile. È come se questo Parlamento decidesse domani di creare dall'oggi al domani una qualunque specializzazione, travalicando il Ministero ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Sul fatto che occorra aiutare - aiutare, ma non favorire all'estremo - quelle persone che lavorano e che sono competenti in questo campo siamo pienamente d'accordo, ma è impensabile creare delle corsie preferenziali, come prevedevano alcune proposte emendative, con concorsi riservati, con punteggio riservato, con posti riservati per queste persone. Ciò a maggior ragione quando attualmente la sanità versa in una gravissima crisi, per cui non viene garantito neanche il turnover delle persone che vanno via e che devono gestire malati e reparti che già esistono. E noi dovremmo far entrare del personale nuovo, dando loro delle possibilità in questo senso: non è possibile! Aiutiamoli, facciano un percorso validissimo, e io sono pienamente d'accordo, ma queste vie, queste scorciatoie non le ho mai concepite e non le voglio concepire e adottare neanche in questa situazione.
Tutti quanti siamo rispettosi di queste persone e siamo convinti della loro professionalità, ma non c'è con bisogno di creare delle scorciatoie. Non l'abbiamo fatto neanche per gli anestesisti, il collega Palagiano lo sa, anche se inizialmente ero favorevole per gli anestesisti e lo dico onestamente, tuttavia mi è stato obiettato che se lo avessimo fatto per gli anestesisti si sarebbero lamentati gli oncologi ed altre figure professionali e non è giusto.
Per carità, nei percorsi che piano piano si creeranno, se nell'ordinamento nazionale italiano si creerà una specializzazione in cure palliative, che ben venga, visto che non esiste.
Questa è la situazione attuale. Pertanto, abbiamo sempre mantenuto la coerenza. Lo spirito di questo provvedimento è di aiutare soprattutto i malati e di favorire la nascita di quelle strutture, in tutte le regioni. In tale maniera, anche con alcuni emendamenti, abbiamo stabilito che si garantiscono i livelli essenziali, vale a dire che dobbiamo garantire a tutti il minimo. In ordine ad alcuni emendamenti respinti a causa dell'uniformità non ho espresso parere contrario perché non voglio l'uniformità. Ci mancherebbe! Le strutture minime e i livelli essenziali di assistenza vanno dati a tutti, ma se qualcuno poi vuole fare di più, per carità, che ben venga, che lo faccia e nessuno glielo vieterà mai. Ma il minimo deve essere garantito a tutti.
Questo è lo spirito con cui abbiamo lavorato. Stiamo continuando a lavorare e spero che la sinistra alla fine approvi e voti a favore di questo provvedimento, perché si tratta di un atto che veramente dà alla nostra nazione un valore più alto, anche dal punto di vista sociale e morale, Pag. 61nell'aiuto a questi malati che chiedono soltanto di potere finire degnamente i loro giorni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.

LUCIO BARANI. Signor Presidente, ovviamente l'intervento tecnico è stato svolto dal relatore, il presidente della Commissione. Credo che l'intervento dell'onorevole Binetti sia ingeneroso nei confronti di ciò che abbiamo fatto in Commissione e in Aula. Forse la memoria è corta e non ci si ricorda delle decine di emendamenti presentati dall'opposizione in Commissione, che la maggioranza ha accolto mentre in Aula sono più di dieci gli emendamenti che sono stati accolti. Pertanto, ciò significa che non vi è nessun atteggiamento preconcetto da parte della maggioranza.
Il fatto che abbiamo cercato, in ogni modo, di trovare una soluzione per questo provvedimento il più possibile condivisa non può, quindi, far cadere il castello di tutto quello che abbiamo fatto insieme per un singolo emendamento. Inoltre, voglio ricordare all'onorevole Binetti che il gruppo del Partito Democratico ha votato solo contro l'articolo 8 che, guarda caso, si occupa solo di formazione e di aggiornamento del personale. Ovviamente, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Su questo punto pensavamo ad una vostra maggiore obiettività e di venire anche incontro alle aspettative e all'atteggiamento della maggioranza. Noi lo abbiamo sempre fatto nei vostri confronti mentre voi, proprio su un punto importante come l'articolo 8, vi siete tirati indietro. È ovvio che ognuno poi ne risponderà, ma crediamo che non lo abbiate fatto solamente per la fruizione delle cure palliative e della terapia del dolore ma soprattutto perché dovevate dare delle risposte a dei soggetti che, ovviamente, ve le chiedevano e che noi non potevamo condividere e che non abbiamo condiviso (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Binetti 9.55, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Ci siamo?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 424
Votanti 419
Astenuti 5
Maggioranza 210
Hanno votato
193
Hanno votato
no 226).

Prendo atto che la deputata Rampi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Pescante... onorevole Naro...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 435
Votanti 432
Astenuti 3
Maggioranza 217
Hanno votato
432).

Dovremmo ora passare all'articolo 10, ma per intese intercorse tra i gruppi, il seguito dell'esame del provvedimento è rinviato alla seduta di domani, con inizio alle ore 10. L'esame degli altri argomenti iscritti all'ordine del giorno è rinviato ad altra seduta.

Pag. 62

Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di settembre 2009 e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stata definita la seguente organizzazione dei lavori per il periodo 21 settembre-2 ottobre 2009:

Lunedì 21 settembre (pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna):

Discussione sulle linee generali delle mozioni:

Galletti ed altri n. 1-00202 concernente iniziative per la liberalizzazione dei servizi pubblici locali;

Casini ed altri n. 1-00224 concernente iniziative per il rispetto dei diritti umani e del diritto di difesa in Russia;

Ghizzoni ed altri n. 1-00229 concernente misure a favore del personale precario della scuola.

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 2675 ed abbinata - Ratifica ed esecuzione del Protocollo V della Convenzione sulla proibizione o limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate dannose o aventi effetti indiscriminati (Convention on Certain Conventional Weapons - CCW), fatta a Ginevra il 10 ottobre 1980, relativo ai residuati bellici esplosivi, fatto a Ginevra il 28 novembre 2003, nonché modifiche alla legge 7 marzo 2001, n. 58, recante istituzione del Fondo per lo sminamento umanitario.

Martedì 22 (votazioni dalle 14,30 alle 20,30), mercoledì 23 (votazioni dalle 9,30 alle 14 e dalle 16 alle 21) e giovedì 24 settembre (votazioni dalle 9,30 alle 14,30):

Seguito dell'esame degli argomenti previsti nella settimana precedente e non conclusi.

Seguito dell'esame delle mozioni:

Galletti ed altri n. 1-00202 concernente iniziative per la liberalizzazione dei servizi pubblici locali;

Casini ed altri n. 1-00224 concernente iniziative per il rispetto dei diritti umani e del diritto di difesa in Russia;

Ghizzoni ed altri n. 1-00229 concernente misure a favore del personale precario della scuola.

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 2675 ed abbinata - Ratifica ed esecuzione del Protocollo V della Convenzione sulla proibizione o limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate dannose o aventi effetti indiscriminati (Convention on Certain Conventional Weapons - CCW), fatta a Ginevra il 10 ottobre 1980, relativo ai residuati bellici esplosivi, fatto a Ginevra il 28 novembre 2003, nonché modifiche alla legge 7 marzo 2001, n. 58, recante istituzione del Fondo per lo sminamento umanitario.

Lunedì 28 settembre (pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna).

Discussione sulle linee generali dei disegni di legge:

S. 1749 - Conversione in legge del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009 (ove trasmesso dal Senato e concluso dalla Commissione - scadenza: 3 ottobre 2009);

n. 2008 ed abbinate - Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.

Martedì 29 (votazioni dalle 14,30 alle 20,30), mercoledì 30 settembre (votazioni dalle 9,30 alle 14 e dalle 16 alle 21) e giovedì 1o ottobre (votazioni dalle 9,30 alle 14,30, Pag. 63con eventuale prosecuzione nella giornata di venerdì 2 ottobre, con votazioni dalle 9,30 alle 14):

Seguito dell'esame dei disegni di legge:

S. 1749 - Conversione in legge del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009 (ove trasmesso dal Senato e concluso dalla Commissione - scadenza: 3 ottobre 2009);

n. 2008 ed abbinate - Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.

Nel corso della settimana avrà luogo l'eventuale seguito dell'esame di argomenti previsti nella settimana precedente e non conclusi.
Lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time) avrà luogo il mercoledì (dalle ore 15).
Lo svolgimento di interrogazioni e di interpellanze avrà luogo (salvo diversa previsione) il martedì (antimeridiana); lo svolgimento di interpellanze urgenti il giovedì o il venerdì, secondo l'andamento dei lavori.
Potranno altresì essere inseriti in calendario ulteriori disegni di legge di ratifica licenziati dalle Commissioni e documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.
L'organizzazione dei tempia per la discussione degli argomenti iscritti nel calendario dei lavori sarà pubblicata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna.
Il programma si intende conseguentemente aggiornato.

Sull'ordine dei lavori (ore 19).

SUSANNA CENNI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SUSANNA CENNI. Signor Presidente, da nove giorni 35 operai stanno occupando in via permanente la loro fabbrica. Si tratta della Vannini metalli, una piccola impresa del settore metalmeccanico della provincia di Siena che produce manufatti di alta qualità per il trasporto ferroviario, non solo per il nostro Paese.
Questi lavoratori, però, vivono un paradosso: le ragioni per le quali stanno difendendo il loro posto di lavoro non sono ragioni di mercato, ma conseguenza di un assurdo contenzioso che si è aperto tra il titolare dell'immobile dove si svolge l'attività, un ex imprenditore, e gli attuali gestori per mancati pagamenti delle quote di affitto.
C'è un'istanza di sfratto - quindi, una richiesta che è stata avanzata al tribunale - e il tribunale si esprimerà in merito all'ordinanza di sfratto solo il 25 ottobre. Il punto è che due mesi di fermo di questa attività significano per un settore oggetto di continue innovazioni il rischio di perdere definitivamente commesse già in essere e clienti importanti e quindi rischiano davvero di chiudere definitivamente l'attività.
Ovviamente c'è una grande mobilitazione intorno a questa piccola impresa: il mio collega Ceccuzzi ed io siamo stati a far visita agli operai; c'è una grande attività della provincia di Siena e dei comuni confinanti (Monteriggioni, Poggibonsi); c'è un'iniziativa che sta portando avanti la nostra prefetta Gerarda Maria Pantalone.
Credo che sia opportuno che anche da questo luogo arrivi un messaggio di solidarietà ai lavoratori ed anche che ci sia un impegno da parte del Governo a fare quanto possibile per aiutare la soluzione di questa situazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

FRANCESCO BARBATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente, ho lasciato da poco il Ministero dello sviluppo economico dove c'era un tavolo per affrontare la crisi dello stabilimento Alcatel di Battipaglia in provincia Pag. 64di Salerno, dove nei giorni scorsi c'è stato un gesto estremo di disperazione e di sconforto dei tanti lavoratori di quell'azienda che rischiano il posto di lavoro. Infatti, c'è un nuovo piano industriale di Alcatel che, in un'ottica di profitti per l'azienda, non ha trovato di meglio da fare che scaricare tutto sulla parte più debole: i lavoratori e gli operai. Sono sempre loro che devono pagare il conto. L'aspetto paradossale è che l'Alcatel, azienda che tratta componentistica per telefonini e strutture informatiche, produce per quel segmento che oggi è uno dei pochi che funziona ancora, che dà utile e che trova vendite e mercato.
È veramente inconcepibile che anche in settori come questi, per errate scelte industriali, alla fine il conto venga pagato dai lavoratori. In pratica, si tratta di alcuni trasferimenti di proprietà tra multinazionali che, per errori di percorso, hanno accumulato delle passività che pensano di smaltire nel modo più semplice: scaricandole sui lavoratori. Tali lavoratori, a Salerno come in tutto il Mezzogiorno d'Italia, sanno benissimo che perdere il lavoro significa non avere futuro, né per loro, né per le loro famiglie. Probabilmente, dopo l'unica che potrà offrire un'alternativa di lavoro è la camorra, che è l'unica che può reclutare questa gente perché lì giù non c'è altra possibilità.
Quindi, ecco la ragione per la quale nei giorni scorsi si sono cosparsi di benzina e hanno minacciato di darsi fuoco. Questi uomini e queste donne, che lavorano lì per l'Alcatel, non avendo altra prospettiva hanno preferito bruciarsi vivi, rimetterci la vita, perché per loro non c'è soluzione, né alternativa. Per questa ragione mi sono presentato lì davanti al Ministero dello sviluppo economico con un estintore che ho messo in funzione e ho attivato in direzione del Ministero dello sviluppo economico. Ho fatto fuoriuscire il liquido, perché immagino che la politica debba spegnere questo fuoco dalla pelle dei lavoratori e dei cittadini. Questo è il compito che deve avere la politica: deve risolvere le sofferenze e i drammi dei lavoratori, specialmente al sud e nel Mezzogiorno d'Italia.
Ecco la ragione per la quale tra i lavoratori che erano lì sotto il Ministero dello sviluppo economico ho dovuto dare loro sostegno, aiuto e conforto, improvvisando un comizio tra di loro. La cosa che mi ha colpito più negativamente è che ero l'unico parlamentare presente a questa iniziativa, a questo incontro affianco a quei lavoratori e a quei cittadini. Al tavolo presso il Ministero c'era il Viceministro Romani, il sottosegretario Saglia (tutti quanti attenti giustamente), c'era il Governo così rappresentato, c'erano i sindacati, ma non c'era nessun parlamentare.

PRESIDENTE. Onorevole Barbato, la prego di concludere.

FRANCESCO BARBATO. Concludo, signor Presidente. Ecco la ragione per la quale intervengo: secondo me in questo Parlamento - oltre a fare, come si è fatto, iniziative legislative a sostegno delle imprese - bisogna anche cercare di prendere per l'orecchio quegli imprenditori furbetti o incapaci che portano le loro aziende in queste condizioni.
E, se è il caso, prendere anche provvedimenti punitivi per quelli che licenziano lavoratori, revocando quindi tutti i finanziamenti pubblici che hanno avuto nel passato questo tipo di aziende.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Buonanno. Ne ha facoltà.

GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, sono un parlamentare alla prima legislatura e penso che sia giusto per chi come me vede delle situazioni particolari nel suo territorio di portarle direttamente a conoscenza. In un comune vicino a dove io faccio il sindaco, Crepacuore, in provincia di Biella, il 6 settembre è stata uccisa una persona di 41 anni da un pirata della strada il quale non si è fermato, è scappato ed è stato arrestato dopo mezz'ora. A questo pirata della strada gli era già stata ritirata la patente due volte per Pag. 65lo stesso motivo, ebbrezza, nel 2000 e nel 2005, ma la patente gli era stata poi ridata.
Il marito della signora che non c'è più è venuto a trovarmi arrabbiato per uno Stato che in questo frangente si dimostra più uno Stato da «repubblica delle banane» che uno Stato serio, perché non è possibile vedere che un criminale assassino che ha ammazzato una persona di 41 anni con due figli, di 16 e 10 anni, dopo meno di 48 ore è stato scarcerato, è salito su un pullman e si è fatto 70 chilometri da solo per tornare a casa, perché adesso è agli arresti domiciliari. Io mi chiedo se questo è un Paese normale: non solo la famiglia che è distrutta, ma tutti i cittadini si chiedono se è possibile vedere un delinquente assassino che viene scarcerato e se ne va a casa tranquillo e beato e che potrebbe anche fuggire. Lui è già a casa sua, mentre il padre con i due figli sono disperati.
Questo marito e papà mi chiede se c'è un po' di giustizia e mi ha chiesto di riferire al Parlamento quello che succede, perché molto spesso tutti noi, guardando la televisione, pensiamo sempre che certe cose capitino solo agli altri, sempre lontano, ma poi magari capitano direttamente e in quel caso non si ha più fiducia nelle istituzioni, non si crede più ad uno Stato serio. Quando siamo qui a parlare di tante cose, forse ci dimentichiamo che su tanti fatti non riusciamo a fare bene quello che la gente vuole.
Vi voglio leggere quello che hanno scritto dei ragazzi, amici dei due figli della signora che non c'è più, alla faccia del delinquente che se ne sta a casa, è brevissimo: «6 settembre 2009, una giovane madre perde la vita, cammina per la strada in quello che dovrebbe essere un giorno di festa ma per lei non sarà così (era il giorno di festa del paese). Perché? Perché si permettono certe cose? Oggi è accaduto alla mamma di Alessandro, domani a chi toccherà? Ad un bambino che saltella per la strada? Ad un anziano, magari con un passo un po' barcollante? A chi semplicemente va diritto per il suo percorso? Potrebbe essere una persona a noi cara. Oggi noi tutti siamo commossi e dispiaciuti di quanto è accaduto, ma domani buona parte delle persone che oggi piangono con questa famiglia non si ricorderanno più, continueranno a camminare per la strada fino a quando non succederà di nuovo. Si vede troppo spesso uccidere sulle strade e le punizioni sono deboli o inesistenti; sarà così anche questa volta? Siamo dei ragazzi» (sono dei ragazzi di 15 anni) «abbiamo bisogno di credere che chi fa del male ingiustamente venga punito. Aiutateci a credere nella giustizia e non lasciateci soli». È firmato da tanti ragazzi che sono il futuro della nostra nazione e non credono più in questo Paese, lo ripeto, per la vergogna di vedere un delinquente assassino che, dopo due volte che gli hanno ritirato la patente, ha ammazzato una persona ed è fuggito, ed ancora oggi si dichiara innocente.
Queste sono delle vergogne a cui il Parlamento deve rimediare, facendo in modo che in Italia oggi le persone che non hanno niente da perdere non siano più tutelate di chi ha qualcosa da perdere; un delinquente, un farabutto oggi è più tutelato di chi si comporta bene. Questa è un'Italia che non va bene e io le chiedo, signor Presidente - al di là del fatto che presenterò un'interrogazione parlamentare al Ministro - di fare in modo che anche il magistrato del tribunale di Biella che ha lasciato fuori questo delinquente si ravveda della sua decisione.

VALENTINA APREA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VALENTINA APREA. Signor Presidente, ho chiesto la parola perché vorrei associarmi alle parole dell'onorevole Fiano, ma soprattutto per esprimere solidarietà al professor Giorgio Israel. Trovo aberrante che nel nostro Paese si possa essere ancora sotto attacco di minacce e intimidazioni solo per le proprie idee. Il professor Israel ha svolto un prezioso e autorevole lavoro nella Commissione per la riforma della formazione iniziale voluto dal Ministro Gelmini e contribuisce da Pag. 66anni con le sue idee a tenere vivo il dibattito sulla riforma dell'istruzione nel nostro Paese.
Trovo farneticanti gli insulti da lui ricevuti su Internet, ciò nonostante non vanno sottovalutati nel loro carattere inquietante, e addirittura terroristico, soprattutto quando stabiliscono un paragone con il professor Biagi. Esprimo, dunque, tutta la mia solidarietà, ma credo di poter dire anche la solidarietà dell'intera Commissione cultura che ho l'onore di presiedere e del Popolo della Libertà al professor Giorgio Israel e colgo l'occasione per esprimergli la mia rinnovata stima (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

MARIA GRAZIA GATTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIA GRAZIA GATTI. Signor Presidente, solo poche parole perché abbiamo appena letto su un'agenzia di stampa che il senatore Livi Bacci, eletto nelle liste del PD della Toscana, è stato vittima di un'aggressione, molto probabilmente un tentativo di rapina, ed è rimasto ferito. Penso sia importante che anche da quest'Aula giunga al senatore Livi Bacci tutta la nostra solidarietà e tutti gli auguri perché si riprenda in fretta, oltre al nostro impegno affinché vengano assicurati alla giustizia gli autori di una simile aggressione (Applausi).

IGNAZIO ABRIGNANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

IGNAZIO ABRIGNANI. Signor Presidente, vorrei soltanto replicare a quello che poco fa ha detto l'onorevole Barbato in merito alla vicenda Alcatel. Infatti, mentre per quanto riguarda le decisioni dell'imprenditore o sul piano industriale nulla ho da dire, per quanto riguarda, invece, l'attività del Governo posso comunicare all'Aula e a lei che oggi pomeriggio presso il Ministero dello sviluppo economico vi è stata una riunione nella quale, alla presenza dei sindacati e dell'impresa, il Ministero ha formulato alcune proposte proprio in considerazione dell'attuale bontà di questa azienda e per gli investimenti che in questo settore sono stati proposti dal Dipartimento delle comunicazioni del Ministero dello sviluppo economico.
Vi è stato un aggiornamento della riunione con i sindacati a dopodomani e i sindacati hanno smesso immediatamente qualsiasi forma di lotta. Pertanto, sotto questo profilo, il Governo ha fatto assolutamente il suo dovere e siamo sicuri che questa vicenda, proprio per l'interesse che c'è nel settore delle telecomunicazioni, potrà avere uno sbocco soprattutto per i lavoratori in questo momento in pericolo (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

FABIO GARAGNANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO GARAGNANI. Signor Presidente, volevo fornire un'informazione brevissima, che ritengo, però, di dover dare all'Aula, in riferimento al fatto che oggi è la prima seduta dopo la pausa estiva, anche in coincidenza con l'inizio dell'anno scolastico.
Non posso tacere quanto è avvenuto in questi ultimi tempi nella città di Bologna, ove un dirigente scolastico regionale, per il fatto di aver richiamato altri dirigenti e docenti al rispetto dell'etica professionale e al rispetto del rapporto di lealtà nei confronti dello Stato e di imparzialità della pubblica amministrazione, è stato attaccato con minacce di stile mafioso dagli enti locali, dal segretario del PD, dal sindaco e dall'assessore alla scuola, che ne hanno veramente vincolato la libertà di lezione, condizionandolo pesantemente.
Su questo fatto è intervenuto a suo tempo il Governo: il Ministro Gelmini, in Pag. 67occasione del meeting di Rimini, ha precisato il rapporto che deve caratterizzare la scuola e la politica, ognuna autonoma e indipendente, ma siccome le minacce continuano e il clima sotteso all'apertura dell'anno scolastico è caratterizzato, a Bologna e in Emilia Romagna, da una fortissima pressione ideologica degli enti locali e di parte del corpo docente e dirigente, credo che in questa sede - a maggior ragione lo avevo preannunciato a livello locale - sia opportuno precisare che vi sono aree del nostro Paese che si vantano di un alto livello di civilizzazione, dove la libertà di educazione, la libertà di espressione e la libertà di manifestare il proprio pensiero all'interno della scuola nell'orario curricolare è proibita o, per lo meno, condizionata pesantemente da legami di tipo politico-ideologico che non rendono la scuola libera.
Questo lo dovevo ai miei concittadini e anche ai tanti genitori e docenti che mi hanno segnalato le continue violazioni della legge e della normativa che vengono perpetrate a livello bolognese ed emiliano-romagnolo.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Mercoledì 16 settembre 2009, alle 10:

(ore 10 e ore 16)

1. - Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:
BINETTI ed altri; POLLEDRI e RIVOLTA; LIVIA TURCO ed altri; FARINA COSCIONI ed altri; BERTOLINI ed altri; COTA ed altri; DI VIRGILIO ed altri; SALTAMARTINI ed altri: Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore (624-635-1141-1312-1738-1764-ter-1830-1968-ter-A).
- Relatore: Palumbo.

2. - Seguito della discussione del disegno di legge e del documento:
Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2009 (2449-A).
- Relatore: Formichella.
Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2008 (Doc. LXXXVII, n. 2).
- Relatore: Centemero.

(ore 15)

3. - Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 19,20.

Pag. 68

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DEGLI ARGOMENTI IN CALENDARIO

Mozione n. 1-00202 - Liberalizzazione dei servizi pubblici locali

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore 19 minuti
Popolo della Libertà 1 ora e 18 minuti
Partito Democratico 1 ora e 7 minuti
Lega Nord Padania 36 minuti
Unione di Centro 31 minuti
Italia dei Valori 29 minuti
Misto: 18 minuti
Movimento per le Autonomie - Alleati per il Sud 9 minuti
Liberal Democratici - MAIE 3 minuti
Minoranze linguistiche 3 minuti
Repubblicani, Regionalisti, Popolari 3 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Mozione n. 1-00224 - Iniziative per il rispetto dei diritti umani e del diritto di difesa in Russia

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore 19 minuti
Popolo della Libertà 1 ora e 18 minuti
Partito Democratico 1 ora e 7 minuti
Lega Nord Padania 36 minuti
Unione di Centro 31 minuti
Italia dei Valori 29 minuti
Misto: 18 minuti
Movimento per le Autonomie - Alleati per il Sud 9 minuti
Liberal Democratici - MAIE 3 minuti
Minoranze linguistiche 3 minuti
Repubblicani, Regionalisti, Popolari 3 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Pag. 69

Mozione n. 1-00229 - Misure a favore del personale precario della scuola

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore 19 minuti
Popolo della Libertà 1 ora e 18 minuti
Partito Democratico 1 ora e 7 minuti
Lega Nord Padania 36 minuti
Unione di Centro 31 minuti
Italia dei Valori 29 minuti
Misto: 18 minuti
Movimento per le Autonomie - Alleati per il Sud 9 minuti
Liberal Democratici - MAIE 3 minuti
Minoranze linguistiche 3 minuti
Repubblicani, Regionalisti, Popolari 3 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Pag. 70

Ddl di ratifica n. 2675 e abb.
Tempo complessivo: 2 ore.

Relatore 5 minuti
Governo 5 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 17 minuti (con il limite massimo di 4 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 23 minuti
Popolo della Libertà 22 minuti
Partito Democratico 23 minuti
Lega Nord Padania 11 minuti
Unione di Centro 10 minuti
Italia dei Valori 9 minuti
Misto: 8 minuti
Movimento per le Autonomie - Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici - MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Repubblicani, Regionalisti, Popolari 2 minuti
Pag. 71

Ddl n. 2008 e abb. - Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza
Tempo complessivo: 13 ore e 30 minuti, di cui:

  • discussione generale: 6 ore;
  • seguito esame: 7 ore e 30 minuti.
Discussione generale Seguito esame
Relatori 20 minuti (complessivamente) 20 minuti (complessivamente)
Governo 20 minuti 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 40 minuti
Interventi a titolo personale 56 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 1 ora e 8 minuti (con il limite massimo di 10 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 14 minuti 4 ore e 52 minuti
Popolo della Libertà 1 ora e 4 minuti 1 ora e 21 minuti
Partito Democratico 56 minuti 1 ora e 22 minuti
Lega Nord Padania 37 minuti 41 minuti
Unione di Centro 34 minuti 35 minuti
Italia dei Valori 33 minuti 32 minuti
Misto: 30 minuti 21 minuti
Movimento per le Autonomie - Alleati per il Sud 15 minuti 9 minuti
Liberal Democratici - MAIE 5 minuti 4 minuti
Minoranze linguistiche 5 minuti 4 minuti
Repubblicani, Regionalisti, Popolari 5 minuti 4 minuti

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. T.U. 624 ed abb. - A - em. 1.53 444 441 3 221 200 241 61 Resp.
2 Nom. em. 1.54 445 445 223 445 61 Appr.
3 Nom. em. 1.34 451 449 2 225 205 244 61 Resp.
4 Nom. em. 1.55 455 455 228 455 60 Appr.
5 Nom. em. 1.57 462 333 129 167 84 249 61 Resp.
6 Nom. em. 1.2 463 463 232 463 60 Appr.
7 Nom. em. 1.58 467 464 3 233 216 248 60 Resp.
8 Nom. articolo 1 466 465 1 233 465 60 Appr.
9 Nom. em. 2.50 421 421 211 421 60 Appr.
10 Nom. em. 2.52 439 434 5 218 193 241 60 Resp.
11 Nom. em. 2.20 448 448 225 448 60 Appr.
12 Nom. em. 2.100 453 453 227 453 60 Appr.
13 Nom. articolo 2 457 457 229 457 60 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 3.52 465 464 1 233 464 60 Appr.
15 Nom. em. 3.53 468 466 2 234 215 251 60 Resp.
16 Nom. em. 3.101 474 474 238 473 1 60 Appr.
17 Nom. em. 3.50 472 472 237 472 60 Appr.
18 Nom. em. 3.100 468 468 235 468 60 Appr.
19 Nom. em. 4.57 470 469 1 235 254 215 60 Appr.
20 Nom. em. 4.51 rif. 475 475 238 475 59 Appr.
21 Nom. em. 4.55 480 479 1 240 227 252 59 Resp.
22 Nom. em. 4.53 478 474 4 238 222 252 59 Resp.
23 Nom. em. 4.56 479 479 240 479 59 Appr.
24 Nom. articolo 4 482 482 242 482 59 Appr.
25 Nom. em. 5.27 474 472 2 237 219 253 59 Resp.
26 Nom. em. 5.57 475 473 2 237 224 249 58 Resp.
INDICE ELENCO N. 3 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 5.50 476 476 239 473 3 58 Appr.
28 Nom. em. 5.51 475 472 3 237 472 58 Appr.
29 Nom. em. 5.54 473 471 2 236 221 250 58 Resp.
30 Nom. em. 5.58 473 469 4 235 225 244 58 Resp.
31 Nom. em. 5.59 475 475 238 475 58 Appr.
32 Nom. em. 5.52 479 477 2 239 476 1 58 Appr.
33 Nom. em. 5.61 477 476 1 239 194 282 58 Resp.
34 Nom. em. 5.62 477 476 1 239 228 248 58 Resp.
35 Nom. em. 5.30 473 471 2 236 223 248 58 Resp.
36 Nom. em. 5.63 464 462 2 232 222 240 59 Resp.
37 Nom. em. 5.64 463 458 5 230 225 233 59 Resp.
38 Nom. em. 5.55 456 455 1 228 207 248 59 Resp.
39 Nom. em. 5.100 rif. 449 449 225 448 1 59 Appr.
INDICE ELENCO N. 4 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 5.42 453 452 1 227 207 245 59 Resp.
41 Nom. em. 5.56 455 454 1 228 210 244 59 Resp.
42 Nom. articolo 5 461 283 178 142 283 59 Appr.
43 Nom. em. 6.50 466 464 2 233 218 246 59 Resp.
44 Nom. em. 6.51 461 461 231 216 245 59 Resp.
45 Nom. em. 6.52 440 438 2 220 178 260 59 Resp.
46 Nom. articolo 6 446 446 224 445 1 59 Appr.
47 Nom. em. 7.53 437 433 4 217 198 235 59 Resp.
48 Nom. em. 7.50 439 439 220 435 4 59 Appr.
49 Nom. em. 7.100 450 450 226 448 2 59 Appr.
50 Nom. em. 7.51 462 462 232 462 59 Appr.
51 Nom. articolo 7 459 458 1 230 458 59 Appr.
52 Nom. em. 8.51 433 431 2 216 203 228 59 Resp.
INDICE ELENCO N. 5 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 8.24 445 444 1 223 211 233 59 Resp.
54 Nom. em. 8.52 435 434 1 218 200 234 59 Resp.
55 Nom. em. 8.100 436 436 219 434 2 59 Appr.
56 Nom. em. 8.55 432 431 1 216 201 230 59 Resp.
57 Nom. em. 8.53 rif. 436 436 219 436 59 Appr.
58 Nom. em. 8.56 446 445 1 223 205 240 59 Resp.
59 Nom. em. 8.59 433 430 3 216 198 232 59 Resp.
60 Nom. em. 8.57 435 434 1 218 199 235 59 Resp.
61 Nom. em. 8.58 433 429 4 215 200 229 59 Resp.
62 Nom. articolo 8 434 432 2 217 259 173 59 Appr.
63 Nom. em. 9.22 410 408 2 205 190 218 59 Resp.
64 Nom. em. 9.51 422 421 1 211 197 224 59 Resp.
65 Nom. em. 9.52 423 422 1 212 420 2 59 Appr.
INDICE ELENCO N. 6 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 74)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 9.5 420 419 1 210 195 224 59 Resp.
67 Nom. em. 9.100 424 424 213 423 1 59 Appr.
68 Nom. em. 9.101 424 424 213 424 59 Appr.
69 Nom. em. 9.102 429 429 215 429 59 Appr.
70 Nom. em. 9.53 428 427 1 214 205 222 59 Resp.
71 Nom. em. 9.103 432 432 217 432 59 Appr.
72 Nom. em. 9.54 430 427 3 214 202 225 59 Resp.
73 Nom. em. 9.55 424 419 5 210 193 226 59 Resp.
74 Nom. articolo 9 435 432 3 217 432 59 Appr.