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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 86 di venerdì 14 novembre 2008

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 9,40.

GIUSEPPE FALLICA, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Angelino Alfano, Bocchino, Bosi, Brunetta, Caparini, Carfagna, Cicchitto, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Crosetto, Donadi, Fitto, Frattini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, La Malfa, La Russa, Lo Monte, Mantovano, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Molgora, Mura, Prestigiacomo, Roccella, Scajola, Soro, Stucchi, Vernetti e Vito sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantatré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,45).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Iniziative per garantire la realizzazione delle opere correlate allo svolgimento del vertice del G8 previsto per il mese di luglio 2009 in Sardegna, con particolare riferimento al collegamento Sassari-Olbia - n. 2-00215)

PRESIDENTE. L'onorevole Calvisi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00215, concernente iniziative per garantire la realizzazione delle opere correlate allo svolgimento del vertice del G8 previsto per il mese di luglio 2009 in Sardegna, con particolare riferimento al collegamento Sassari-Olbia (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti).

GIULIO CALVISI. Signor Presidente, illustro la mia interpellanza, che, come lei ha ricordato, riguarda l'attività relativa alla presidenza italiana del G8, che, come è noto, culminerà con il vertice nel mese di luglio 2009 nell'isola La Maddalena in Sardegna.
Data la risonanza mondiale dell'evento, è prevista la partecipazione di migliaia di persone tra cui giornalisti, tecnici, operatori della sicurezza e di altri soggetti impiegati per il corretto svolgimento della manifestazione.
Occorre portare a termine in tempi rapidi tutte le attività necessarie per l'ottimale organizzazione del grande evento e l'adeguata accoglienza delle rappresentanze dei Paesi partecipanti e dei Capi di Stato. Si prevede, infatti, l'arrivo nell'isola La Maddalena a luglio del 2009 di circa cinquemila rappresentanti al seguito delle delegazioni straniere e di 3.500 giornalisti. Oltre agli incontri fissati degli otto grandi, si prevedono anche riunioni collaterali di altri quindici Paesi e dell'Unione europea. Per garantire la sicurezza nei giorni del G8Pag. 2sono previsti 16 mila uomini delle forze dell'ordine.
Prima di esporre gli estremi della nostra interpellanza, che, come lei giustamente ricordava, signor Presidente, fa riferimento ad una questione specifica, vorrei ricordare che la nostra interpellanza è firmata e sottoscritta da tutti i deputati sardi e da altri trenta parlamentari dell'opposizione.
Signor Presidente, mi consenta di rivolgere innanzitutto un ringraziamento al sottosegretario Bertolaso per aver avuto la sensibilità di essere presente in Aula per rispondere a questa nostra interpellanza.
Mi consenta anche, signor Presidente, di manifestare il mio ringraziamento e il ringraziamento di tutti i deputati del Partito Democratico della Sardegna per quanto il sottosegretario Bertolaso, prima come capo della Protezione civile e come Commissario per il G8, poi come sottosegretario di questo Governo, ha fatto per assicurare le condizioni migliori per lo svolgimento di tutti i lavori e per le opere da realizzare in tempo per il grande evento del G8.
Non sono cose nuove per il sottosegretario, perché egli per primo sa quanto è stimato dai rappresentanti delle istituzioni in Sardegna. Tuttavia, pensavo fosse giusto esprimere queste considerazioni anche nell'Aula del nostro Parlamento non per captatio benevolentiae nei confronti del sottosegretario Bertolaso, ma soprattutto per far capire, signor Presidente, quanto la nostra iniziativa parlamentare nasca non da intenti di strumentale polemica politica, ma dalla preoccupazione seria che il G8 sia organizzato in Sardegna, anche se notizie di stampa ci dicono che una parte si svolgerà anche a Napoli. Magari un giorno, signor sottosegretario, le presentiamo un'altra interpellanza sul rapporto tra la sede di Napoli e quella di La Maddalena.
La nostra preoccupazione è che questo G8 sia organizzato nel migliore dei modi, che non nascano da qui ai prossimi mesi iniziative che possano dare il destro per scelte del Governo che portino il G8 definitivamente fuori dalla Sardegna o da La Maddalena, o che riservino a La Maddalena un ruolo del tutto secondario. Vogliamo, quindi, che vengano realizzate nei tempi previsti le opere che servono ad ospitare le delegazioni dei Paesi stranieri e a realizzare quelle iniziative collaterali all'evento nel nord della Sardegna.
Parlo di iniziative di opere pubbliche senza le quali il G8 non potrebbe essere svolto nel migliore dei modi.
La particolare complessità organizzativa dell'evento sotto il profilo della sicurezza, dell'ordine pubblico, della mobilità, della ricezione alberghiera e delle telecomunicazioni richiede la realizzazione di interventi infrastrutturali, di nuove strutture ricettive adeguate o la riconversione delle strutture esistenti.
A questo proposito, nell'interpellanza ci focalizziamo soprattutto sull'allargamento a quattro corsie della Olbia-Sassari, perché tra i progetti di cui si è parlato si prevede appunto l'ampliamento a quattro corsie di quella strada.
Tale strada rappresenta il principale collegamento trasversale del nord della Sardegna: oggi è una strada stretta e pericolosa, a grande intensità di traffico (soprattutto di mezzi pesanti) ed ogni anno vi muoiono, purtroppo, tantissime persone.
Questo è l'intervento prioritario urgente, ma il sottosegretario sa bene che parliamo anche di altro, ossia delle cosiddette opere collaterali: parliamo quindi dell'allungamento della pista dell'aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, dello spostamento della stazione di Olbia dal centro della città con conseguente eliminazione dei passaggi a livello, dello svincolo di Rio Padrongianus sulla strada statale n. 125, della costruzione del molo di levante di Porto Torres.
Sono tutte opere importanti per il territorio, oltre che per garantire il miglior svolgimento possibile dei lavori del G8, e tutte facenti parte della programmazione 2007-2013 dei fondi FAS per la regione Sardegna.
Non si tratta pertanto - tengo a precisarlo - di opere che nascerebbero in virtù del G8 e, quindi, di un trasferimentoPag. 3di fondi statali in via del tutto eccezionale per il G8, ma di opere che nascono da fondi la cui destinazione è stata programmata in Sardegna esclusivamente per la Sardegna (per capirci, l'Olbia-Sassari è un'opera interamente progettata dalla regione Sardegna, inserita tra le priorità dei fondi previsti dal quadro strategico nazionale 2007-2013).
Parliamo quindi di opere per le quali il Governo avrebbe dovuto garantire - secondo gli accordi conclusi tra regione e Governo, che, specifico, non si sarebbero potuti realizzare senza la determinazione del presidente della regione, Renato Soru, e l'impegno in questo senso profuso dal dottor Bertolaso - quelle procedure veloci tipiche degli interventi di protezione civile, necessarie in questo caso per permettere procedure rapide, appalti veloci, autorizzazioni semplificate, snellimento burocratico (tutto ciò che occorre per garantire lo svolgimento nel migliore dei modi dell'avvenimento internazionale).
Ma oltre a procedure veloci, visto che quando parliamo di G8 parliamo di un avvenimento internazionale e di un evento che riguarda, in primo luogo, lo Stato italiano, il nostro Paese e il Governo nazionale, più che la regione o la comunità regionale, ci si aspettava anche che il Governo Berlusconi facesse qualcosa in più (oltre che garantire un impegno per accelerare le procedure relative agli interventi di opere già programmate in Sardegna) e ci mettesse magari anche qualche cosa di suo, dando la possibilità alla Sardegna di utilizzare altre voci dei fondi FAS.
Sino a questo momento, infatti, le uniche risorse destinate dal Governo per il G8 sono quei 70 milioni di euro, come ricordiamo nell'interpellanza, stanziati dal precedente Governo Prodi.
Non intendo ricostruire tutti i passaggi che sono stati fatti, prima con il Governo Prodi e poi con il Governo Berlusconi, perché il sottosegretario li conosce bene e molto meglio di me (in modo forse parziale e limitato, li abbiano in qualche modo ricostruiti nel testo dell'interpellanza).
I protagonisti di questa vicenda sono stati sin dall'inizio il sottosegretario Bertolaso e il presidente della regione Renato Soru, quindi posso solo semplificare la ricostruzione dei singoli passaggi.
Arrivo dunque agli atti che hanno giustificato, signor Presidente, la presentazione della nostra interpellanza.
Il 27 agosto del 2008 il Governo approva l'ordinanza n. 3698 nella quale si dicono cose chiare che danno speranza e fiducia e creano motivata aspettativa.
Essa contiene, in pratica, tutto quello che ci si aspettava: in sintesi, cito l'ordinanza quasi alla lettera, per consentire in termini di somma urgenza l'espletamento delle iniziative citate nel piano delle opere correlate alla realizzazione del grande evento relativo alla presidenza italiana del G8 e per favorire il rilancio turistico e socio-economico dell'arcipelago di La Maddalena, sono state riservate risorse finanziarie per complessivi 834 milioni di euro.
C'erano, quindi, le risorse assegnate, si confermavano le procedure veloci e semplificate, si potevano quindi realizzare le iniziative programmate nell'isola di La Maddalena e in tutto il territorio del nord della Sardegna.
Ma vi è di più: nell'ordinanza, il Governo, oltre a sbloccare le risorse già destinate alla Sardegna, inserisce uno stanziamento, 96 milioni di euro, che fa riferimento non ai fondi già assegnati alla Sardegna, ma ad una voce nuova dei fondi FAS, quelli del programma interregionale FAS 2007-2013 per attrattori culturali. In qualche modo, quindi, il Governo faceva un ulteriore passo, per metterci anche qualcosa di suo nell'organizzazione del G8. A questo punto, in Sardegna tutti eravamo soddisfatti, le istituzioni regionali, i comuni, le rappresentanze istituzionali di ogni livello. Successivamente, accadono delle cose buone e positive: vi è un'ordinanza del Consiglio dei ministri e conseguentemente in Sardegna le cose si muovono. Quell'ordinanza viene ritenuta per quello che è, ovvero un atto normativo importante, destinato a produrre effetti giuridici e politici; finalmente, parte laPag. 4macchina organizzativa anche nel nord della Sardegna, dopo che è stata avviata nella Maddalena. Per la Olbia-Sassari si indice finalmente la conferenza dei servizi, si prequalificano le imprese per l'appalto degli otto lotti individuati per l'allargamento della strada; si entra insomma, finalmente, nella fase operativa.
Poi, però, succede un'altra cosa: viene varato il decreto-legge n. 162 del 23 ottobre 2008, che dispone, tra le altre cose (perché non si occupa solo del G8), interventi urgenti per il finanziamento delle opere per il G8. Qual è il problema? Il primo, è che la cifra a cui si fa riferimento in questo decreto-legge, che adesso è in discussione al Senato (non voglio entrare nel merito della discussione che appartiene ad un altro ramo del Parlamento), non è più di 864 milioni di euro, ma di 233 milioni di euro. Il decreto-legge, infatti, non dà applicazione a quanto già disposto nell'ordinanza di agosto, e non viene fatta menzione del finanziamento di 522 milioni di euro previsto in quell'ordinanza da erogare a titolo di anticipazione a valere sulle risorse FAS-Sardegna 2007-2013, di cui vi era un altro robusto riferimento normativo ad una delibera CIPE del 21 dicembre 2007. Questo finanziamento doveva servire, appunto, alle opere collaterali e in particolare alla Olbia-Sassari.
Il secondo aspetto che abbiamo notato, registrando una discrepanza tra ordinanza e decreto, è che quei 96 milioni di euro, che dovevano essere prelevati dalla voce attrattori culturali dei fondi FAS, che lo Stato si apprestava a distribuire, non vi sono più. Vi è un riferimento a 111 milioni di euro da destinare alla Sardegna - ci sembra di capire che possano essere quelli di prima aumentati - non imputabili più alla voce fondi attrattori culturali, ma destinati in favore della regione Sardegna. Questo ci fa venire il dubbio: vi sono nuovi finanziamenti da parte dello Stato attraverso il ricorso a una voce FAS che prima non era stata contemplata, o parliamo sempre di soldi già destinati alla Sardegna?
Il terzo aspetto che mi ha fatto notare l'efficiente ufficio legislativo del bilancio del nostro gruppo, studiando approfonditamente quanto, in combinato disposto, è scritto nell'ordinanza di agosto e nel decreto di ottobre, è che le risorse finanziarie di cui abbiamo parlato e l'intero stanziamento sono stati trasferiti su apposita contabilità speciale prevista per lo svolgimento del vertice del G8. Io, sottosegretario Bertolaso, immagino che si faccia così in questi casi, però attenzione: parliamo di finanziamenti che derivano da fondi FAS e quando parliamo di questi fondi (fondi per le aree sottoutilizzate), parliamo di fondi in conto capitale, che, per la loro natura, sono utilizzabili esclusivamente per la realizzazione di investimenti in infrastrutture e opere pubbliche. In quel fondo speciale, invece, mi pare che si possa parlare di possibili impieghi anche per la spesa corrente.
I sardi, come il sottosegretario sa, sono un po' sospettosi; non vorremmo che la celebrazione, i banchetti, i ricevimenti, le fioriere e quant'altro, fossero pagati con i soldi destinati alle infrastrutture dei sardi.
Non sospettiamo di lei, signor sottosegretario; di lei ci fidiamo, ma un po' meno del Ministro Tremonti, il quale ha una marcata propensione ad utilizzare i fondi FAS come bancomat, per l'ICI, per i buchi del comune di Catania e per quelli di Roma. Spero davvero che non si arrivi a questo perché vi sarebbe una violazione della legislazione vigente che esplicitamente fa divieto di dar luogo a forme di dequalificazione della spesa. Il quarto problema è che, dopo quel decreto, le cose non sono più andate avanti. La struttura di missione si è fermata, non si fanno partire le lettere di invito alle imprese per presentare le offerte per l'appalto dei lotti dell'Olbia-Sassari; tutte le opere collaterali sono bloccate e le cose mi pare continuino ad andare avanti solo alla Maddalena. Pertanto, e concludo, signor Presidente e sottosegretario, chiediamo nell'interpellanza quali siano le ragioni per cui il decreto-legge di ottobre non dispone l'immediata autorizzazione di spesa per l'anticipazione di quei 522 milioni di euro, giàPag. 5disposta nell'ordinanza di agosto. Inoltre, se i soldi non sono in quel decreto, arriveranno per altra via, magari nella prossima riunione del CIPE? Insomma per noi vale il detto cinese di Deng Xiaoping: non è importante il colore del gatto, l'importante è che acchiappi il topo. Allora, è in grado il sottosegretario di dare una rassicurazione a tutti noi che gli impegni presi verranno confermati? Chiediamo quali misure il Governo intenda assumere al fine di garantire il completamento del collegamento Olbia-Sassari nei tempi programmati, anzitutto provvedendo ad adottare le urgenti iniziative di competenza del Governo medesimo in materia di finanziamento integrale dell'intervento per questa opera e per le opere collaterali.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Guido Bertolaso, ha facoltà di rispondere.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, ovviamente devo innanzitutto ringraziare l'onorevole Calvisi per le parole che ha voluto esprimere nei miei confronti e per l'apprezzamento del lavoro che è stato svolto sotto due diversi Governi, per quanto attiene all'organizzazione e alle fasi preliminari dell'organizzazione del G8 che si terrà l'anno prossimo alla Maddalena, così come previsto e così come deciso dal Governo precedente di Romano Prodi. Quindi, alla luce anche delle preoccupazioni espresse dall'onorevole, credo di poter innanzitutto tranquillizzare e confermare che l'organizzazione e la sede del grande evento del G8 dell'anno prossimo sarà l'arcipelago della Maddalena. Quando si parla di altre sedi, in particolare quando si parla di Napoli, ci si riferisce alle cosiddette riunioni ministeriali che, come è noto, sono a corollario del summit del G8, così come accade ogni anno in qualsiasi Paese che ospita quell'importante evento.
Devo anche ringraziare l'onorevole per aver espresso, a nome di un importante partito, l'attenzione, la considerazione e l'interesse nei confronti di quelle disposizioni che consentono alla Protezione civile di organizzare e di occuparsi di grandi eventi, perché non è sempre stato così, come sappiamo. In alcuni casi, si è detto che la Protezione civile non si doveva occupare dell'organizzazione di grandi eventi, mentre mi pare che con i fatti - lo sottolineo - abbiamo dimostrato che si tratta di due tipologie e di due modalità di programmazione, pianificazione ed organizzazione che possono assolutamente convivere, e, anzi, valorizzare le potenzialità del nostro Paese, riuscendo anche ad individuare quelle procedure più snelle che possono consentire la realizzazione di iniziative che, secondo i tempi, purtroppo, della nostra burocrazia, in certi casi non è possibile realizzare.
Debbo anche dire che auspico di poter raccontare, di fronte all'attenzione di un maggior numero di persone, questa iniziativa, ovverosia ciò che riguarda l'organizzazione del G8 che si terrà alla Maddalena, perché si tratta di un intervento assolutamente esemplare. In questo momento, all'isola della Maddalena stanno lavorando oltre mille operai nell'ambito di otto diversi cantieri, con turni di lavoro che impiegano tutte e 24 le ore del giorno, senza esclusione di pause settimanali o di altro genere.
Quindi, queste persone ci stanno consentendo di poter realizzare qualcosa che, in altre realtà e in altre situazioni, avrebbero richiesto cinque, sei, dieci anni di tempo per essere realizzate, soprattutto perché, nel momento in cui abbiamo potuto entrare nell'ambito dell'area cosiddetta dell'arsenale militare de La Maddalena - fino a ieri di proprietà del demanio militare e da oggi trasferita nelle competenze e responsabilità della regione Sardegna grazie ad un'opera di mediazione della Protezione civile che ha consentito la firma di un accordo di programma tra questi due interlocutori - per riorganizzarlo completamente e, quindi, realizzare al suo interno gli alberghi, i centri conferenze, le sedi per le delegazioni di tutti Paesi che saranno presenti e anche per l'ospitalità dei giornalisti, abbiamo trovatoPag. 6una situazione ambientale particolarmente compromessa, con presenza di materiali speciali, pericolosi, di vario genere, dall'amianto a idrocarburi, ovviamente retaggio di oltre un secolo di attività di ogni genere in quell'ambito. Pertanto, siamo stati costretti ad opere di bonifica impressionanti che hanno anche raccolto l'ammirazione del signor Presidente della Repubblica in occasione del suo sopralluogo ai cantieri de La Maddalena il 16 agosto di quest'anno.
Si tratta, quindi, di un'attività pienamente in corso, che non ha conosciuto alcuna forma di rallentamento per quanto riguarda gli aspetti organizzativi dell'avvenimento G8 nell'ambito dell'arcipelago de La Maddalena. È noto che abbiamo suddiviso il piano degli interventi in Sardegna in due grandi aree: il settore dove a tutti i costi bisognava intervenire per rendere possibile l'organizzazione del più grande avvenimento internazionale previsto a livello mondiale nel prossimo anno; e il settore delle opere cosiddette complementari, che ovviamente sarebbero state utili anche per l'organizzazione del G8 ma che soprattutto erano necessarie per lo sviluppo sociale, economico e turistico, della parte nord della Sardegna, più a beneficio delle comunità locali che a vantaggio dell'organizzazione e degli organizzatori del G8.
Il primo aspetto, relativo alla realizzazione degli interventi nell'arcipelago - e non solo in esso - strettamente connessi alla realizzazione del grande evento, sta proseguendo e di fatto è finanziata con i due provvedimenti più significativi finora emanati sulla materia specifica. Il primo è l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3663 del 19 marzo 2008 che autorizzò un primo impegno di spesa di 90 milioni di euro, sempre attingendo dai Fondi FAS. Successivamente, come ha ricordato l'onorevole Calvisi, il decreto-legge 23 ottobre 2008 n. 162 ha stanziato altre somme pari ai 233 milioni di euro che, sommandosi ai primi 90, totalizzano la somma di 323 milioni di euro, necessari alla realizzazione di tutte le opere previste per il G8.
Ovviamente l'elenco di tali opere è noto ma, forse, è utile anche ricordarlo perché non si tratta di poca cosa. Sono previsti tutta una serie di interventi nell'ambito della Scuola allievi sottufficiali della Marina militare a La Maddalena, che consentiranno anche in questo caso un notevole sviluppo e miglioramento tecnologico dell'ambiente. Realizziamo un albergo di superlusso nell'ex ospedale militare, cosiddetto albergo del Forte Carlo Felice, dove verosimilmente saranno ospitate parte delle delegazioni di vertice del G8. È prevista, inoltre, la realizzazione del palazzo della conferenza e dell'area delegati in quelli che attualmente sono capannoni in disarmo, fino a ieri parcheggio di mezzi e automezzi della Marina militare dismessi da oltre trent'anni.
La realizzazione di un altro albergo all'interno dell'arsenale, così chiamato «residenza dell'arsenale», che sarà anche questo sede di parte delle delegazioni che parteciperanno al grande evento; la riconversione di un'area a servizio della stampa e dei servizi di supporto per i giornalisti; l'adeguamento della portualità de La Maddalena, non solo nell'ambito dell'arsenale e della zona circostante, ma come sappiamo anche per le altre esigenze dell'arcipelago; il miglioramento dell'impianto di depurazione e di potabilizzazione dell'arcipelago de La Maddalena: è abbastanza singolare che uno dei parchi nazionali più belli e più prestigiosi, unici a livello mondiale, non abbia un impianto di depurazione delle acque ed anche un impianto di potabilizzazione che sia compatibile con la realtà ambientale e naturale circostante; era così, ma da quando i lavori saranno ultimati, entro il prossimo mese di maggio, sarà tutto diverso. Infine, gli interventi di bonifica di cui stavo dicendo.
Con i soldi che sono stanziati dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3663 del 2008 (i primi 90 milioni di euro) più quelli che sono stanziati dal decreto-legge n. 162 del 2008 (cui l'onorevole interpellante ha fatto riferimento) abbiamo la somma, come dicevo, di 323 milioni di euro, che speriamo sia sufficiente per realizzare tutti i lavori. ÈPag. 7noto ed è ovvio che quando si lavora su tripli turni, in un'isola che sta su di un'altra isola, i costi lievitano inevitabilmente. Quindi, avendo avuto i problemi di bonifica ambientale di cui ho detto, abbiamo dovuto sostenere spese per la bonifica - secondo una prima stima, perché non abbiamo ancora finito la bonifica ambientale sottomarina - superiori ai 30 milioni di euro. È possibile pertanto che vi sia necessità di un ulteriore minimo stanziamento per completare tutte le opere che ho descritto.
Per quanto riguarda le opere cosiddette complementari, è vero che con la citata ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3698 del 29 agosto 2008 erano stati stanziati considerevoli somme per la realizzazione delle opere complementari, già citate dall'onorevole Calvisi, che riguardano in particolare la strada Olbia-Sassari, che è sicuramente una struttura di cui da anni tutta la Sardegna sente fortemente l'esigenza, per le ragioni che sono già state spiegate. È anche vero che nel decreto-legge n. 162 del 2008 questa somma - facendo la sottrazione fra la spesa complessiva immaginata dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3698 del 2008 e la spesa complessiva di oggi per i lavori a La Maddalena, derivanti dai due capitoli di spesa che ho detto - si aggira intorno ai 417 milioni. Mancano insomma, dalla conta, questi 417 milioni, che non sono richiamati nel decreto-legge n. 162 del 2008. Non sono richiamati perché il Ministero dell'economia e delle finanze ritiene che con un'ordinanza della protezione civile si possa derogare anche alle delibere ed alle normative CIPE e fondi FAS, ma preferisce fare comunque un passaggio attraverso il CIPE, anche per queste somme. Pertanto, se è vero che con decreto-legge n. 162 del 2008 parte dei fondi FAS - soprattutto quelli delle annualità precedenti - sono stati assegnati alla protezione civile per queste opere, come ha già anche ipotizzato l'onorevole Calvisi, con una delle prossime riunioni del CIPE vi saranno quelle delibere necessarie per poter poi contabilizzare le somme che servono anche per realizzare le opere complementari, in particolare la Olbia-Sassari.
Conseguentemente alle delibere CIPE, l'ordinanza già citata sarà pienamente esecutiva e quindi tutte quelle attività preliminari che sono state condotte fino ad oggi dalla struttura di missione che si occupa del G8 (mi riferisco alla revisione del progetto della Olbia-Sassari, allo studio di tutti rischi idrogeologici ed ambientali, alla definizione delle problematiche più acute da risolvere e, infine, alla conferenza di servizi che si è tenuta a fine settembre e che come sappiamo ha dato esito favorevole), non saranno state inutili, ma anzi ci consentiranno appunto di poter partire rapidamente con la realizzazione degli otto lotti che, come sapete, sono stati immaginati per far ripartire le attività della Olbia-Sassari.
Si tratta di attività che, fra l'altro, hanno suscitato un notevolissimo interesse, perché nella prima fase - proprio a dimostrazione che non ci siamo mai fermati - dell'avviso di interesse che la struttura di missione ha emanato e pubblicato per capire se vi fossero imprese italiane interessate a questo intervento, siamo stati contattati, con segnalazioni di interesse, da 807 gruppi imprenditoriali del nostro Paese. Ciò a dimostrazione non solo di grande attenzione, ma anche della certezza che, nel momento in cui i lavori partiranno, sicuramente si potrà realizzare qualcosa di assolutamente importante e significativo per il nord della Sardegna. Vorrei ricordare che nessuno ha mai detto che questa opera sarà ultimata entro la data del G8. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti pensava di mettere a gara le procedure per avviare la realizzazione di questo intervento nel 2010: in questo modo, noi le anticipiamo di parecchio e, quindi, probabilmente, nel 2010, i lavori saranno già in un'avanzata fase di realizzazione. Certamente, la Sassari-Olbia non servirà per quello che riguarda l'organizzazione del G8, ma saremo estremamente lieti di aver dato una mano e di aver contribuito alla definitiva soluzione diPag. 8un problema al quale i sardi, giustamente, hanno prestato sempre molta attenzione.
Concludo ricordando che, nei giorni scorsi, è stato già firmato l'accordo di programma fra l'ENAC e la regione Sardegna per l'allungamento della pista dell'aeroporto di Olbia e l'interramento della strada statale che passa proprio ai limiti della pista di questo aeroporto. Quindi, una serie di iniziative complementari sono già, di fatto, in fase di realizzazione e ritengo che, auspicabilmente entro la fine di quest'anno, possano anche essere avviate le procedure per la realizzazione della Sassari-Olbia. Escludo nel modo più assoluto che i soldi previsti dalle varie ordinanze e dal citato decreto-legge possano essere impiegati per l'organizzazione del grande evento. Ricordo che, a questo proposito, la legge finanziaria per il 2008 ha stanziato la somma di 30 milioni di euro, che erano, invece, finalizzati per l'organizzazione del grande evento. Si tratta di una cifra assolutamente ridicola, rispetto alle esigenze che riguarderanno solo gli aspetti organizzativi del G8. Il Giappone quest'anno per l'organizzazione del G8 ad Hokkaido ha speso oltre 400 milioni di euro, solo per l'organizzazione; la Germania, l'anno scorso, ha speso centottanta milioni.
Spero, quindi, che tutte le componenti politiche del nostro Paese, nel momento in cui andranno a giudicare ciò che riguarda l'organizzazione del G8, vorranno fare la differenza fra i soldi che saranno stati spesi per opere che rimarranno alla comunità locale provinciale, regionale, nazionale ed internazionale (perché credo che l'arcipelago de La Maddalena sia patrimonio di tutto il mondo), e quelli che avremo stanziato e speso per l'organizzazione dell'evento che si terrà nel prossimo mese di luglio.

PRESIDENTE. L'onorevole Calvisi ha facoltà di replicare, per dieci minuti.

GIULIO CALVISI. Signor Presidente, non posso non definirmi soddisfatto delle parole che ha utilizzato il sottosegretario, perché, innanzitutto, ci ha tranquillizzato anche sul rapporto tra l'evento che si svolgerà presso l'isola de La Maddalena e quello che potrà essere organizzato nella città di Napoli, ed ha preso degli impegni precisi.
Se dovessi fare un appunto, relativamente alla nostra interpellanza urgente, tutte le persone e gli attori istituzionali che stanno lavorando, l'organizzazione del G8, parlano di 522 milioni di euro. Lei ha detto che la differenza adesso è di 417 milioni di euro; forse noi ci attendiamo 522 milioni di euro, comunque faremo bene i calcoli. Diciamo solo che vi è un margine di dubbio su questo punto.
Allo stesso modo, vi era un altro aspetto, non toccato nella risposta del sottosegretario, ossia il riferimento che avevo fatto nel mio intervento, ma anche nell'interpellanza che, insieme al collega Guido Melis (che è qui con me) e con tutti gli altri parlamentari sardi abbiamo sottoscritto, cioè laddove parliamo di questi 96 milioni di euro che dovrebbero essere prelevati da fondi FAS per «attrattori culturali» e, quindi, non soldi destinati già alla programmazione ordinaria della Sardegna. Forse, magari, la differenza tra 417 e 522 milioni di euro è costituita proprio da quei fondi e, quindi, sarebbe molto importante, signor sottosegretario, che quell'impegno garantito nell'ordinanza vi fosse.
La ringrazio per averci tranquillizzato sul fatto che i fondi FAS non vengano utilizzati in parte corrente - quindi, per le spese correnti del ricevimento del G8 - e attendiamo la delibera del CIPE cui lei faceva riferimento. Pertanto, mi sembra che a questo punto «la partita» si sposti al CIPE.
Le vorrei solo ricordare un aspetto che abbiamo messo in evidenza nella nostra interpellanza urgente, che è stato evidenziato anche in interpellanze analoghe depositate al Senato, e che hanno posto in rilievo innanzitutto gli imprenditori della Sardegna: vi è bisogno che questa delibera del CIPE arrivi al più presto, perché la struttura di missione riguardo ai lavori della Olbia-Sassari, in qualche modo, si è fermata. Si era, infatti, creata anchePag. 9un'aspettativa e il fatto che le risorse ancora non siano esigibili ha fatto fermare la macchina, non si sono fatte partire le lettere di invito alle imprese per presentare le offerte per l'appalto dei lotti della Olbia-Sassari e, di conseguenza, anche tutte le altre opere collaterali sono, in qualche modo, bloccate.
Ora attendiamo questa delibera del CIPE, noi continueremo a vigilare ed io le voglio rinnovare, a nome mio, dell'onorevole Melis (che è qui con me) e di tutti i parlamentari sardi, il ringraziamento per quanto sta facendo e anche per la sensibilità che ha avuto nel venire qui a rispondere alla nostra interpellanza.

(Misure per rendere disponibili le risorse stanziate per gli eventi alluvionali verificatisi nel maggio 2008 in Piemonte - n. 2-00217)

PRESIDENTE. L'onorevole Delfino ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00217, concernente misure per rendere disponibili le risorse stanziate per gli eventi alluvionali verificatisi nel maggio 2008 in Piemonte (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti). Ricordo all'onorevole Delfino che ha quindici minuti di tempo a disposizione.

TERESIO DELFINO. Signor Presidente, desidero ringraziare vivamente il sottosegretario per la sua disponibilità e - lo vorrei sottolineare proprio in premessa - per il suo impegno, che abbiamo potuto constatare anche in questa drammatica emergenza dovuta all'alluvione del 29 e del 30 maggio. Inoltre, signor Presidente e signor sottosegretario, sempre in premessa vorrei sottolineare che la nostra iniziativa - l'iniziativa dell'UdC - non ha alcun carattere strumentale, ma tende a capire e ad informare con trasparenza le comunità regionali e provinciali interessate da questa alluvione. Purtroppo, come noi sappiamo, ma come certamente anche lei sa, troppe volte vi è un approccio strumentale anche in situazioni drammatiche quali sono le calamità naturali. Da una parte, vi è chi vuole amplificare ed esaltare meriti o demeriti della maggioranza e del Governo, dall'altra vi è chi vuole far emergere una grande azione di stimolo, di critica e di sollecitazione delle opposizioni.
La nostra iniziativa - lo ribadisco - è, invece, quella di mettere un punto fermo. Anche nel corso del dibattito sulle misure di bilancio e sul disegno di legge finanziaria abbiamo sentito qualche dichiarazione trionfalistica proprio in merito a questi temi. Ritengo che non sia questo l'approccio che dobbiamo garantire in un momento in cui ci sono aziende, istituzioni, cittadini a famiglie che soffrono per l'alluvione.
Pertanto, con molta tranquillità e serenità, consapevole di avere di fronte un interlocutore serio e preparato e allo scopo di un ulteriore approfondimento del tema oggetto dell'interpellanza urgente che stiamo illustrando, desidero presentarle alcuni quesiti aggiuntivi. Anche perché a me pare che, davanti a eventi calamitosi, ci debba essere uno Stato, un Governo che non fa differenze tra nord, centro e sud, o tra comunità e comunità.
Non voglio mettere in discussione, signor sottosegretario, le ulteriori misure che, a quarant'anni di distanza, la legge finanziaria ha stanziato, in questi giorni, per il Belice, né i fondi che sono stati trovati, miracolosamente, per Roma capitale e per i comuni in dissesto come Catania (e potrei continuare), mentre il Governo e la maggioranza hanno respinto un emendamento presentato per iniziativa dell'UdC - hanno invece accolto un ordine del giorno - che richiedeva attenzione in favore dei comuni virtuosi e anche un altro emendamento da me presentato che mirava ad ampliare la flessibilità a vantaggio dei comuni virtuosi, che dispongono di risorse che non possono spendere a causa dei vincoli di bilancio che sono stati rigorosamente posti (parametri per il personale e così via) e per i quali l'utilizzo di tali risorse sarebbe sicuramente positivo, in vista del superamento di una fase di grande difficoltà.Pag. 10Non voglio entrare nel merito della questione ma solo constatare che per altre situazioni, come per Alitalia, i soldi si trovano.
Dunque, in primo luogo rivendichiamo un'equità di trattamento e il superamento di queste differenze: non siamo infatti convinti da quanto affermato da alcuni suoi colleghi e cioè che questo è quello che si può fare. A mio avviso, si deve fare tutto quello che è giusto fare, non quello che si può fare, perché in alcuni casi, anche se il merito e l'equità dell'intervento potevano essere oggetto di discussione, non abbiamo fatto opposizione, ben sapendo quale siano le difficoltà complessive che tutti incontrano e perché ora ci troviamo davanti a tragedie e a difficoltà come questa.
Noi, come realtà piemontese, cuneese - che lei conosce bene perché sovente ci onora della sua presenza, a testimonianza del suo impegno - non abbiamo mai fatto emergere manifestazioni di protesta clamorose, perché non siamo abituati a spendere o a sprecare il nostro tempo. Rivendichiamo, tuttavia, un riconoscimento quando documentiamo danni reali, esigenze fondate nonché, come dicevo prima, un'attenzione forte e, desidero precisare, equa, del Governo, alle nostre questioni.
Le domande, e concludo il mio intervento, si riferiscono sia ai dati di cui siamo in possesso, sia a quelli che, gentilmente, lei ci vorrà fornire.
Infatti abbiamo bisogno di risorse, certamente per il ripristino delle opere distrutte o danneggiate dall'alluvione, ma abbiamo anche bisogno di fondi per i danni subiti dalle attività produttive agricole, artigianali, commerciali e industriali. Abbiamo poi bisogno di risorse per rifondere i privati che hanno subito danni in carenza di opere di sistemazione idrogeologica da anni segnalate e denunciate in un piano, credo virtuoso, elaborato dall'amministrazione provinciale, che ben vent'anni fa ha iniziato a lavorare per la messa in sicurezza di queste situazioni.
Allora le domande sono semplici: quante sono le risorse oggi stanziate dal Governo e per quali finalità?
Nella regione Piemonte il presidente Bressa, che è anche commissario, il 22 ottobre 2008 ha inviato a tutti i parlamentari piemontesi una comunicazione - non sto a leggerla perché lei l'avrà sicuramente ricevuta - in cui sosteneva che i danni alle opere pubbliche, dopo ripetuti accertamenti e verifiche, ammontavano a 541.678.166 euro, che c'era una disponibilità di diversa provenienza attualmente di 176.708.118 euro e che, però, i danni alle attività produttive ed al patrimonio privato erano complessivamente di circa 30 milioni di euro. Il tutto, quindi, ammonterebbe a 572 milioni di euro circa. A fronte di questo, secondo i dati che ci ha comunicato il commissario, non l'onorevole Delfino, abbiamo una disponibilità di 176.708.118 di euro.
La seconda domanda è volta a conoscere quali risorse siano già state effettivamente trasferite alla regione Piemonte e quando il Ministero dell'economia e delle finanze liquiderà comunque tutti fondi disponibili ossia quella cifra complessiva che, ripeto, è di 176.708.118 di euro.
L'ultima domanda è volta a rispondere proprio alle numerose sollecitazioni che ci vengono dai cittadini e dalle imprese per quei danni di circa 30 milioni di euro. Signor sottosegretario mi scuso con lei perché quando è venuto in due occasioni non ho potuto essere presente, ma girando il territorio evidentemente sento crescere un po' di insofferenza e di disagio per la mancata risposta ai danni alle attività produttive ed ai privati. Allora l'ultima domanda è volta a sapere quali nuove risorse saranno rese disponibili e quando, visto che nella legge finanziaria non sono state accolte ulteriori sollecitazioni che credo, oltre che da chi parla e dall'opposizione in generale, provenissero senz'altro anche da una condivisione di tutta la «lobby» dei parlamentari piemontesi.
Vorrei sapere quando queste nuove ulteriori risorse saranno messe a disposizione perché credo che in questa situazione di drammatica difficoltà non possiamo perdere il contributo e il lavoro diPag. 11decine e decine di imprese che da questa alluvione hanno subito danni molto rilevanti.
La ringrazio per l'attenzione e per la risposta.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Guido Bertolaso, ha facoltà di rispondere.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, l'onorevole Delfino pone una serie di problematiche e di domande complesse delle quali in parte, soprattutto per quello che riguarda il discorso della sicurezza, della prevenzione e degli investimenti per la tutela del territorio, mi pare che si sia più volte discusso e dibattuto. Anche quando, subito dopo l'alluvione di fine maggio, fui chiamato in quest'aula a spiegare e raccontare, mi sembra di ricordare che non fui particolarmente tenero nei confronti di tutte le situazioni che hanno caratterizzato il nostro Paese dove, purtroppo, si polemizza, si critica e si chiedono più interventi solo dopo le emergenze e non al fine di prevenirle e quindi di evitarle.
Dissi pure - e in questo caso la questione riguarda in modo particolare il Piemonte - che, sulla base delle dure lezioni del 1994 e poi del 2000, gli investimenti effettuati allora hanno sicuramente consentito, in questa occasione, di mitigare al massimo sia i danni materiali sia, purtroppo, il numero delle vittime che anche questa volta si sono avute.
Vorrei segnalare, come piccolo inciso e come sa perfettamente anche l'onorevole Delfino, che proprio alla luce della tragica vicenda di quella frana e della caduta di detriti che hanno investito quell'abitazione, provocando le vittime che conosciamo, da ciò che risulta dagli organi di stampa, la magistratura ha avviato un processo nei confronti proprio del sindaco di quel paese che, a dire dei capi d'accusa, non sembrerebbe aver messo in piedi e in pratica tutte le iniziative che anche noi abbiamo descritto e che sono previste dalla normativa vigente, nel momento in cui è stato lanciato, da parte della Protezione civile nazionale, un allerta meteorologico. Questo argomento non riguarda le domande che lei ha posto, ma fa certamente parte delle questioni aperte relative alla tutela e alla protezione del nostro territorio, che sono ancora ben lontane dall'essere, appunto, garantite in tutte le aree del nostro Paese.
La situazione economica è nota. Per quanto riguarda il budget assegnato per questa emergenza in Piemonte - e lo ricordo anche in Valle d'Aosta - le cifre che lei ha indicato sono quelle che corrispondono a verità, nel senso che i 176 milioni di euro di cui parla il commissario e presidente della regione Piemonte sono le somme che attualmente, attraverso diverse disposizioni, sono state stanziate, ma non ancora erogate. È anche vero che, dai documenti che abbiamo ricevuto da parte del commissario Bresso, la stima dei danni è, appunto, di gran lunga superiore ai 500 milioni di euro. Su questo attendiamo ancora di avere verifiche e indicazioni di assoluto dettaglio.
Voglio ricordare che solo nel corso di questi ultimi mesi abbiamo registrato un'alluvione che ha riguardato, appunto, il Piemonte e, successivamente, a fine luglio si è verificata una nuova situazione simile in Valtellina, ahimè, tristemente colpita da eventi luttuosi alcuni decenni or sono. In questa occasione il presidente della regione Lombardia ha anche quantificato i danni che, più o meno, sono di pari entità, come costi, a quelli che sono stati individuati dalla regione Piemonte. Fortunatamente in questa circostanza non vi sono state vittime grazie ad un sistema di allerta che ha funzionato molto bene.
Ricordo ancora che in Friuli Venezia Giulia, nel mese di agosto, vi sono state vittime e danni di nuovo. Infine, nel corso degli ultimi mesi sappiamo che soprattutto la Sardegna è stata duramente colpita, in due diverse occasioni.
Insomma, ad oggi la Protezione civile ha ricevuto dalle regioni appena citate, limitandomi ai casi più importanti, richieste che, praticamente, sono pari a quasiPag. 12duemila milioni di euro di danni ed è ben evidente che nel contesto economico che conosciamo sarà, a mio giudizio, molto difficile riuscire ad intervenire in tutte le situazioni che sono state indicate. Segnalo, infine, che il Piemonte avendo comunque, come stanziamenti, per l'alluvione di maggio, una cifra non irrilevante di 176 milioni di euro, oggi si trova, rispetto alle calamità che poi sono seguite, quanto meno, anche se questo genere di paragoni è molto antipatico, in una situazione privilegiata.
Vengo ora ad esaminare l'altro argomento dell'interpellanza urgente, relativo alle richieste dei cittadini che vogliono sapere quando saranno indennizzati. Al momento, nella contabilità speciale della regione Piemonte abbiamo potuto versare, inizialmente e subito dopo la dichiarazione dello stato di emergenza del 30 maggio, 5 milioni di euro per i primi interventi urgenti.
Ho citato la Valle d'Aosta perché, come lei saprà, onorevole, è stato deciso concordemente dalle due regioni che qualsiasi somma venisse stanziata per questa emergenza sarebbe stata ripartita nella misura del 90 per cento per il Piemonte e del 10 per cento per la Valle d'Aosta. Quindi di 5 milioni di euro, di fatto, alla regione ne sono stati erogati 4,5 e, allo stesso modo, gli ulteriori 25 milioni di euro, che sono stati sempre assegnati a valere dal fondo imprevisti del Ministero dell'economia, sono stati così ripartiti: 22,5 milioni al Piemonte e 2,5 alla Valle d'Aosta.
Oggi, alla luce anche di una recente ordinanza di protezione civile, nelle casse della regione Piemonte sono stati versati di fatto 28 milioni di euro, che consentono il pagamento di quelli che sono stati i danni più importanti che hanno subito le strutture private, i cittadini, ma anche alcune infrastrutture pubbliche. Si tratta, quindi, dei primi interventi urgenti che sono stati messi in piedi e sicuramente, se erogati immediatamente, potranno alleviare le sofferenze economiche di alcune imprese e di alcune strutture private.
A seguire (stiamo aspettando che venga predisposto il decreto) ci accingiamo a erogare di fatto 18 milioni 910 mila euro, che sono a valere dalle risorse finanziarie aggiuntive che sono state inserite nel corso del decreto-legge n. 97 del 2008, il cosiddetto decreto «proroga termini». Siccome in questo decreto-legge sono stati stanziati altri 78 milioni 910 mila euro, è in fase di stanziamento prossimo la prima quota, per quest'anno di 18 milioni 910 mila euro.
Credo anche che, siccome è alla Corte dei conti per la registrazione, presto potrà essere erogata anche l'ulteriore somma di 50 milioni di euro che venne stanziata dal CIPE sempre per questa esigenza. In aggiunta, con un'ordinanza (la n. 3683) di protezione civile abbiamo anche autorizzato la regione Piemonte a poter spendere delle economie che derivavano da precedenti emergenze e che stavano ancora sulla contabilità speciale della regione, pari a 12 milioni 398 mila euro. Non erano soldi disponibili per questa situazione specifica, ma come sempre accade in qualsiasi regione, se vi sono delle economie, sulla base del nostro provvedimento, la regione, che ha utilizzato i soldi ed è riuscita anche a risparmiare, se si trova in condizioni di difficoltà per altre vicende, come quella accaduta alla fine del mese di maggio, viene autorizzata a spendere questa cifra.
Quindi, fra quello che abbiamo già erogato (la somma che ho detto) e ciò che è in fase di erogazione, mi auguro che nel corso delle prossime settimane, al più tardi all'inizio dell'anno prossimo, avremo la possibilità di erogare alla regione Piemonte (considerando il CIPE, il decreto-legge proroga termini e i soldi che si risparmiamo dalle economie) una cifra che si aggira intorno ai 100 milioni di euro.
Tale cifra, al di là dei danni quantificati per tutte le situazioni più critiche, è quella che la regione Piemonte aveva individuato come interventi che dovevano essere realizzati in un contesto davvero emergenziale, e quindi pienamente rientranti in un arco temporale dei primi dodici mesi successiviPag. 13ad una situazione critica, come quella che c'è stata alla fine del mese di maggio.
Non è mai accaduto nella storia del nostro Paese, ma non solo nella storia del nostro Paese, che subito dopo un'emergenza siano stati erogati milioni di euro immediatamente per andare a ripristinare delle situazioni, al di là dei primi interventi urgenti quando si tratta di soccorrere e di mettere al riparo chi ha subito delle situazioni di grave crisi.
Credo, quindi, che anche in questo caso la Protezione civile, non solo nella prima fase, ma anche in questa fase di ripristino dopo i danni e di ritorno alla normalità, stia facendo il massimo, compatibilmente, ovviamente, con le poste economiche che ci vengono di volta in volta garantite. Spero di essere stato esaustivo.

PRESIDENTE. L'onorevole Delfino ha facoltà di replicare.

TERESIO DELFINO. Signor Presidente, non dubitavo della puntualità della risposta del sottosegretario Bertolaso, e certamente non c'era nelle mie parole alcun intento di rimarcare eventuali pecche della Protezione civile. Noi siamo da sempre sostenitori del dipartimento, in particolare anche della sua attività, signor sottosegretario, nelle diverse responsabilità che ha ricoperto. Oggi confermiamo un giudizio positivo per quanto attiene a tutto quanto è stato fatto, sia in termini di presenza (che non è secondario), sia in termini di urgenza di interventi.
Dato atto di questo, e quindi dichiarandomi sotto questo profilo assolutamente soddisfatto, c'è invece una vera difficoltà, che lei molto sommessamente ha qui ammesso e denunciato, vale a dire la difficoltà economica, al di là delle verifiche che ha detto sono ancora in corso per l'accertamento dei danni segnalati dalla Valle d'Aosta (ha fatto bene a citarla, perché io ho parlato di regioni e poi mi ero soffermato più sul Piemonte, ma certamente non vogliamo fare figli e figliastri tra l'una e l'altra regione). Lei giustamente ha detto che, a parte queste verifiche, ci sono certamente delle difficoltà ad esaudire le ulteriori necessità che questa alluvione ha determinato, come anche le altre da lei ricordate che si sono manifestate nel prosieguo del 2008.
Questo rilievo, a mio parere, non può essere certamente mosso alla sua attività e alla sua responsabilità, ma noi diciamo anche in questa occasione che questa è una responsabilità del Governo, perché prima di dare soldi ad enti per ripianare i deficit accumulati (per ragioni che non conosco dettagliatamente e quindi non voglio qui descrivere), credo che dovrebbe essere privilegiata una sana amministrazione, anche per svolgere una funzione esemplare rispetto a chi invece non tiene comportamenti rigorosi ed efficaci.
L'unica situazione che quindi mi preoccupa veramente è quella che deriva da questa totale incertezza su cosa succederà, oltre alle disponibilità che nel tempo avremo su quei 78 milioni 810 mila euro, di cui una prima tranche di 18 milioni 910 mila euro, cui si aggiungono i 50 milioni del CIPE che dovrebbero essere erogati entro l'anno o all'inizio del 2009. Quelle risorse ci sono, ma le altre, siccome c'è una differenza così ampia e significativa, come saranno coperte? Dovremo fare una dura battaglia con il Governo e la maggioranza, perché prima di dare soldi in altre direzioni è necessario che si riconoscano le esigenze dovute a difficoltà non prevedibili.
Lei ha accennato anche a qualche responsabilità locale, riferendo di iniziative della magistratura.
Credo che noi, nel senso di sistema di responsabilità delle autonomie locali, dal presidente della provincia, ai sindaci, alle comunità montane, abbiamo svolto una serie di azioni anche di sensibilizzazione, di informazione, di sviluppo di una rete e di un sistema (lei parlava prima di sistema di protezione civile e di allertamento). Certamente questo è un processo anche culturale, che non si può imporre alla comunità, ma è un processo di crescita che noi vogliamo accompagnare.
Quindi, sicuramente su questo, anche per il ruolo che come sottoscrittori diPag. 14questa interpellanza rivestiamo nel Paese e nelle nostre località, cercheremo di portare avanti lo sforzo che il dipartimento e, più in generale, il Governo, da lei rappresentato, cerca di sviluppare, perché indubbiamente la prevenzione è efficace e risparmia tante sofferenze. Lei ha ricordato giustamente le vittime, ma la prevenzione risparmia anche tanti successivi oneri a carico dello Stato e delle amministrazioni pubbliche.
Concludendo, signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto per la parte della risposta che è strettamente attinente al ruolo e all'impegno profuso dal Governo, attraverso il dipartimento della Protezione civile e le responsabilità che più specificatamente fanno capo al suo delegato su questa materia, ossia il sottosegretario Bertolaso. Mi dichiaro, invece, insoddisfatto - vorrei dire profondamente insoddisfatto - per la disattenzione che abbiamo sul prosieguo, non sull'immediatezza, perché credo, onestamente, malgrado le inquietudini e le ansie dei cittadini, delle imprese e delle famiglie, che sull'immediato di più non si potesse fare. Tuttavia, mentre in passato, per le alluvioni del 1994 e del 2000, erano state previste alcune misure, che noi qui abbiamo riproposto, di sostegno alle attività produttive, per il futuro, invece, esse non sono state recepite. Mi riferisco a proroghe di termini di carattere fiscale e previdenziale e ad una serie di interventi di sostegno, anche di natura creditizia. Ad oggi non c'è stata questa risposta e di ciò mi rammarico.
Certamente, alla luce di quello che è stato ben fatto nella fase iniziale noi vorremmo lavorare con il Governo, in particolare con lei, sottosegretario, e con il Parlamento, con la maggioranza e con l'opposizione, per dare una risposta concreta a queste comunità, non solo quelle che ho qui richiamato del Piemonte e della Valle d'Aosta, ma anche tutte quelle che lei ha voluto ricordare perché, indubbiamente, dobbiamo avere uno spirito di coesione nazionale e di grande solidarietà quando siamo colpiti da eventi così drammatici e duri.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Avverto che l'organizzazione dei tempi per l'esame della mozione concernente detrazioni fiscali per i redditi da lavoro dipendente e da pensione è pubblicata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna.
Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 17 novembre 2008, alle 12,30:

1. - Discussione del disegno di legge:
S. 1072 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 ottobre 2008, n. 151, recante misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina (Approvato dal Senato) (1857).
- Relatori: Santelli, per la I Commissione e Scelli, per la II Commissione.

2. - Discussione del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 9 ottobre 2008, n. 155, recante misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali (1762-A).
- Relatore: Conte.

3. - Discussione della mozione Veltroni ed altri n. 1-00057, concernente detrazioni fiscali per i redditi da lavoro dipendente ePag. 15da pensione e misure di finanza pubblica per la riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e a favore delle persone che perdono il lavoro.

La seduta termina alle 10,55.

ERRATA CORRIGE

Nel resoconto stenografico della seduta del 13 novembre 2008, a pagina 58, prima colonna, trentatreesima riga, inserire la parola: «PRESIDENTE.».

Pag. 16

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DELLA MOZIONE 1-00057 SULLE DETRAZIONI FISCALI PER I REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE E DA PENSIONE

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore 19 minuti
Popolo della libertà 1 ora e 19 minuti
Partito Democratico 1 ora e 8 minuti
Lega Nord Padania 36 minuti
Unione di Centro 31 minuti
Italia dei Valori 30 minuti
Misto: 15 minuti
Movimento per l'autonomia 8 minuti
Liberal Democratici - Repubblicani 4 minuti
Minoranze linguistiche 3 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.