ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04612/098

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 518 del 14/09/2011
Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/09/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2011


Stato iter:
14/09/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 14/09/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/09/2011
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

ACCOLTO IL 14/09/2011

PARERE GOVERNO IL 14/09/2011

DISCUSSIONE IL 14/09/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/09/2011

CONCLUSO IL 14/09/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4612/98
presentato da
CHIARA BRAGA
testo di
mercoledì 14 settembre 2011, seduta n.518

La Camera,
premesso che:
la comprensibile attenzione alla difficile situazione economico-finanziaria in cui versa il Paese rischia di mettere in secondo piano importanti priorità come la tutela e la messa in sicurezza del territorio, la cui fragilità, in assenza di interventi di prevenzione, rischia di provocare gravi perdite di vite umane, danneggiamento di infrastrutture e abitazioni e danni economici di gran lunga superiore ai costi della prevenzione;
il territorio italiano è particolarmente delicato per quanto riguarda i fenomeni di dissesto idrogeologico: circa il 10 per cento del territorio nazionale è classificato ad elevato rischio per alluvioni, frane e valanghe; i 2/3 delle aree esposte a rischio interessano centri urbani, infrastrutture e aree produttive; il rischio di frane e alluvioni, seppur con diversa intensità, riguarda praticamente tutto il territorio nazionale: i comuni a rischio idrogeologico sono oltre l'80 per cento del totale, mentre quasi sei milioni di italiani convivono con il pericolo che la propria vita venga stravolta da eventi calamitosi;
l'assenza di una cultura della pianificazione territoriale responsabile, motivazioni politiche ed esigenze di cassa unite a forti vincoli di bilancio, ostacolano anche a livello territoriale razionali strategie di prevenzione;
il costo complessivo dei danni provocati dagli eventi franosi ed alluvionali dal 1951 al 2009, rivalutato in base agli indici ISTAT, risulta superiore a 52 miliardi di euro;
solo negli ultimi 10 anni si sono verificati una media di 7 eventi all'anno con danni ingenti e che hanno richiesto la dichiarazione dello stato di emergenza;
negli ultimi 20 anni si sono spesi 22 miliardi di euro per riparare i danni causati da frane ed alluvioni, a fronte di richieste per oltre 60 miliardi;
negli ultimi 20 anni lo Stato ha stanziato risorse pari in media a 400 milioni di euro all'anno per interventi preventivi, 1/3 di quanto ha speso per la riparazione parziale dei danni, circa 1/8 dei danni provocati dagli eventi ogni anno;
il fabbisogno stimato dal Ministero dell'ambiente per la messa in sicurezza complessiva del territorio italiano dal rischio idrogeologico ammonta a 44 miliardi di euro: 27 per il centro Nord, 13 per il Sud e 4 per il territorio costiero;
la Commissione ambiente della Camera ha già affermato - sia con l'approvazione di atti di indirizzo, sia nella relazione finale dell'indagine conoscitiva sulle politiche per la tutela del territorio, la difesa del suolo e il contrasto agli incendi boschivi - la necessità improcrastinabile di un adeguato impegno finanziario del Governo al fine di avviare un programma pluriennale di interventi indispensabili per la difesa del suolo e il contrasto al dissesto idrogeologico nel nostro Paese; allo stesso tempo, la Commissione ha ribadito la necessità di promuovere un programma straordinario di prevenzione e di manutenzione del territorio da parte dei singoli comuni;
con riferimento alle attività di prevenzione, la Commissione ambiente ha anche sollecitato la prosecuzione del Piano straordinario di telerilevamento, già previsto dall'articolo 27 della legge 31 luglio 2002, n. 179, al fine di renderlo un punto di riferimento e di accesso per le cartografie e le informazioni ambientali di altre amministrazioni centrali e periferiche;
il comma 240 dell'articolo 2 della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria per il 2010) ha destinato ai piani straordinari per rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico in tutto il territorio nazionale, le risorse - pari a 1 miliardo di euro, poi ridotte a 900 milioni - assegnate dalla delibera CIPE 6 novembre 2009 per interventi di risanamento ambientale a valere sulle disponibilità del Fondo infrastrutture e del Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale;
la finanziaria 2010, al fine di coordinare e indirizzare tutte le risorse disponibili - statali e regionali - in un unico piano coordinato, ha previsto il ricorso all'accordo di programma sottoscritto dalla regione interessata e dal Ministero dell'ambiente, nell'ambito del quale è definita la quota di cofinanziamento regionale ed imposto commissari rendendo più lenta l'applicazione della normativa;
ad oggi risulterebbero siglati molti accordi di programma con le regioni, i cui benefici - anche se a più di un anno dallo stanziamento delle risorse per la difesa del suolo e dalla definizione della normativa sugli accordi di programma - non sono ancora definibili poiché solo una minima parte delle risorse è stata stanziata; la decurtazione introdotta con il provvedimento in esame potrebbe mettere a repentaglio tutti gli interventi programmati e inseriti negli accordi di programma Stato e regioni e nei Piani d'interventi triennali per la difesa del suolo, rendendo impossibile ogni attività di programmazione e accentuando la crisi del tessuto produttivo dei territori e delle istituzioni territoriali;
in questi ultimi anni, tuttavia, le risorse stanziate per sostenere questa irrinunciabile opera di prevenzione e difesa del suolo sono del tutto incongrue rispetto al fabbisogno, e in molti casi risultano gravemente insufficienti anche per fronteggiare l'emergenza;
il comma 2 dell'articolo 1 del provvedimento in esame reca disposizioni finalizzate alla riduzione dei fondi per le aree sottoutilizzate, che per quanto riguarda il dicastero dell'ambiente sono finalizzati prevalentemente al finanziamento degli interventi per la difesa del suolo;
conseguentemente la norma comporterà una proporzionale compressione delle risorse destinate agli interventi in materia di messa in sicurezza del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico, agendo anche su accordi di programma già definiti con le regioni, i cui effetti negativi potrebbero essere di gran lunga più onerosi - e non solo in termini economici - dei risparmi che si intendono conseguire;
durante l'esame del provvedimento, la 13a Commissione del Senato ha ritenuto opportuno chiedere l'esclusione dalle riduzioni di spesa del Ministero dell'ambiente, i fondi «indispensabili per le misure di prima urgenza connesse al rischio idrogeologico»,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di escludere attraverso ulteriori iniziative normative i finanziamenti per gli interventi di messa in sicurezza del territorio e per la prevenzione del rischio idrogeologico dai tagli previsti dal provvedimento in esame, individuando misure di risparmio e di contenimento della spesa pubblica che non mettano a repentaglio il territorio e i cittadini e salvaguardino gli impegni già assunti mediante gli accordi di programma siglati con le regioni.
9/4612/98. Braga, Bratti, Mariani, Benamati, Bocci, Esposito, Ginoble, Iannuzzi, Marantelli, Margiotta, Morassut, Motta, Realacci, Viola, Codurelli, Bossa.