Legislatura: 16Seduta di annuncio: 107 del 18/12/2008
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 18/12/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008 FOGLIATO SEBASTIANO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008 NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 18/12/2008 ZAIA LUCA MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
ACCOLTO IL 18/12/2008
PARERE GOVERNO IL 18/12/2008
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 18/12/2008
CONCLUSO IL 18/12/2008
La Camera,
premesso che:
l'attuale fase di recessione economica, sebbene accompagnata da una fisiologica riduzione delle dinamiche inflattive conseguenti alla generalizzata flessione della domanda, continua a generare tensioni sui prezzi dei prodotti alimentari, i cui livelli tendono, anche in questi mesi, a crescere in misura maggiore del tasso di inflazione;
ai fini della formazione del prezzo dei prodotti alimentari concorrono in modo crescente voci di costo diverse da quelle riferibili alle materie prime o ai prodotti agricoli e, in specie, è sempre più elevata la quota riferibile ai costi per i trasporti e la logistica che rappresentano, in media, il 30 per cento del valore finale dei prodotti alimentari medesimi;
la crescente incidenza dei costi di cui sopra concorre, tra le altre cose, a determinare una iniqua distribuzione del valore aggiunto all'interno delle filiere agro-alimentari che, inevitabilmente, danneggia la componente agricola che, per ogni euro speso in prodotti alimentari, riceve solo 17 centesimi, contro i 32 ed i 51 che vanno, rispettivamente, all'industria ed alla distribuzione;
i dati di cui sopra evidenziano chiaramente che l'attuale organizzazione delle filiere agroalimentari genera costi che ricadono quasi esclusivamente sugli agricoltori e sui consumatori, mentre i benefici sono a prevalente appannaggio del settore distributivo;
tale sperequazione amplifica ed estende i propri effetti negativi nel momento in cui i prodotti acquistati a prezzi crescenti generano sprechi legati al mancato consumo e, quindi, all'eliminazione come rifiuto dei prodotti medesimi;
nelle mense scolastiche, per cause legate allo scarto (pari circa al 50-60 per cento del cibo somministrato) o al mancato consumo (circa 20 per cento) degli alimenti ad esse destinati si determinano, ogni anno, flussi di spesa stimati in oltre 250 milioni di euro di prodotti alimentari, il cui acquisto genera sprechi identificabili, non solo con le quantità di prodotti perduti ma anche con i costi accessori (logistica e trasporti) che, proprio perché gravanti su beni inutilizzati, divengono ancor più pesanti e meno giustificabili;
molti dei prodotti alimentari destinati alle mense scolastiche non sono ottenuti a partire da materie prime originarie dei territori in cui sono consumati, né sono riferibili alle tradizioni alimentari dei territori medesimi;
per quanto sopra, le attuali politiche di approvvigionamento di prodotti alimentari destinati alla refezione scolastica tendono, nel loro complesso, a contribuire al processo di progressivo indebolimento della componente agricola all'interno delle filiere agroalimentari ed a generare costi a carico dell'acquirente finale che, nel caso specifico, è, in primo luogo, identificabile nel contribuente o, in ogni caso, nei soggetti che si fanno materialmente carico di sopportare gli oneri relativi al consumo di pasti nelle mense scolastiche;
il consumo di prodotti alimentari di qualità (DOP, IGP, attestazioni di specificità, prodotti biologici) e, più in genere, di prodotti tipici e di territorio è riconosciuto come funzionale al mantenimento di un buono stato di salute ed è particolarmente indicato per i bambini ai fini sia della loro corretta educazione alimentare sia per limitare la diffusione di stati patologici, quali l'obesità che, con crescente e preoccupante frequenza, interessa le fasce di età più giovani della popolazione;
il consumo di prodotti tipici e di qualità concorre altresì al mantenimento di forme di agricoltura ancorate al territorio e, quindi, anche alla tutela ed allo sviluppo dei valori economici, sociali e culturali che sono propri dei territori di cui gli stessi prodotti sono espressione,
impegna il Governo
ad adottare tutti i provvedimenti necessari, affinché, anche attraverso il potenziamento degli strumenti normativi esistenti, l'approvvigionamento di prodotti alimentari destinati ai servizi dì mensa scolastica avvenga per non meno del cinquanta per cento a livello locale e riguardi prodotti del territorio, da reperire, principalmente, attraverso modalità finalizzate a favorire l'avvicinamento tra la fase produttiva agricola e quella di consumo quali le vendite dirette o i farmer's market o le vendite a «chilometro zero».
9/1961/6. Caparini, Rainieri, Fogliato, Negro.
EUROVOC :acquisto
agricoltura biologica
consumo alimentare
denominazione di origine
fissazione dei prezzi
formazione dei prezzi
prezzo di trasporto
prezzo di vendita
prodotto alimentare
prodotto biologico
spesa alimentare
valore economico