Legislatura: 18Seduta di annuncio: 174 del 13/05/2019
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/05/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019 DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019 FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019 FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019 SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019 CARE' NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019 LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 13/05/2019 FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO 13/05/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 13/05/2019 Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) ILLUSTRAZIONE 13/05/2019 Resoconto UNGARO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 13/05/2019 Resoconto FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO
NON ACCOLTO IL 13/05/2019
PARERE GOVERNO IL 13/05/2019
DISCUSSIONE IL 13/05/2019
RESPINTO IL 13/05/2019
CONCLUSO IL 13/05/2019
La Camera,
premesso che:
l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, nota anche come Brexit, è l'atto che probabilmente porrà fine all'adesione del Regno Unito all'Unione europea, secondo le modalità previste dall'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea, come conseguenza del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione celebratosi il 23 giugno 2016;
la Brexit è un processo storico senza precedenti che si è sviluppato in più fasi, anche politicamente difficili, e che oggi non ha ancora una soluzione definitiva. Tanto da vedere la partecipazione del Regno Unito alle elezioni europee di fine maggio;
garantire i diritti dei cittadini britannici in Europa è giuridicamente possibile così come è possibile assicurare quelli degli europei in Gran Bretagna. È però necessario un atto politico e diplomatico per ottenere tale obiettivo;
sin dal 24 giugno 2016, i cittadini britannici nell'Unione europea hanno atteso con apprensione notizie su come il loro status futuro potrebbe cambiare nei paesi «ospitanti» con l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea;
il cosiddetto «Costa Amendment» approvato dal Parlamento britannico nei primi di marzo ha offerto una rinnovata speranza dopo quasi mille giorni di limbo. L'emendamento chiede al governo di Theresa May di «cercare al più presto un impegno congiunto Regno Unito-UE per l'adozione della seconda parte dell'Accordo di recesso». Ciò garantirebbe de facto la tutela dei 5 milioni di cittadini coinvolti dalla Brexit con un accordo internazionale, indipendentemente dal risultato dei negoziati in corso e indipendentemente dal fatto che l'accordo completo di uscita sia ratificato dal Parlamento britannico;
recentemente anche il Parlamento olandese ha approvato una mozione che impegna il proprio governo a sostenere presso le Istituzioni dell'Unione l'approvazione della seconda parte dell'Accordo di recesso indipendentemente dai negoziati in corso,
impegna il Governo
a promuovere azioni politiche a livello comunitario affinché le parti, Unione Europea-Gran Bretagna, raggiungano al più presto un impegno vincolante congiunto al fine di adottare in qualsiasi caso la parte seconda del predetto Accordo di recesso, ovvero quella parte che tratta dei diritti dei cittadini, e garantirne l'attuazione con un accordo internazionale a sé stante prima che il Regno Unito esca dall'Unione Europea, a prescindere dall'esito delle trattative in corso su altri aspetti dell'Accordo globale di recesso, in applicazione dell'articolo 50 dei Trattati UE.
9/1789/2. Ungaro, Quartapelle Procopio, De Luca, Fragomeli, Fregolent, Schirò, Carè, La Marca, Fusacchia.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):adesione all'Unione europea
trattato sull'Unione europea
diritto dell'individuo