Legislatura: 16Seduta di annuncio: 85 del 13/11/2008
Primo firmatario: DELLA VEDOVA BENEDETTO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 13/11/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA' 13/11/2008 GAROFALO VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 13/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 13/11/2008 Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO POPOLO DELLA LIBERTA' PARERE GOVERNO 13/11/2008 VEGAS GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
DISCUSSIONE IL 13/11/2008
ACCOLTO IL 13/11/2008
PARERE GOVERNO IL 13/11/2008
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 13/11/2008
CONCLUSO IL 13/11/2008
La Camera,
premesso che
la crisi economica ha determinato un'evidente difficoltà dei mutuatari italiani ad onorare il pagamento dei debiti contratti per l'acquisto della prima casa, come mostrano le stime sui pignoramenti dei principali istituti di credito italiani;
l'acquisto della prima casa rappresenta - lato sensu - un investimento di natura previdenziale per le famiglie italiane;
secondo l'Indagine sui bilanci delle famiglie realizzata dalla Banca d'Italia, i debiti per l'acquisto o la ristrutturazione di immobili per esigenze familiari costituiscono la parte preponderante dell'ammontare di indebitamento delle famiglie con capofamiglia un lavoratore dipendente (79,4 per cento);
la spesa per il mutuo per l'acquisto dell'abitazione rappresenta in media il 17,1 per cento del reddito disponibile delle famiglie il cui maggiore percettore è un lavoratore dipendente, mentre - per le stesse famiglie - il TFR maturando ha un valore medio pari al 5,4 per cento del reddito disponibile;
ad oggi, è possibile per i lavoratori richiedere l'anticipazione del 70 per cento del TFR accumulato per la prima casa, ma tale opzione presenta evidenti limiti: è possibile solo dopo otto anni di lavoro, è soggetta ad un limite massimo di richieste e di importi per la singola azienda di appartenenza e, soprattutto, è di poco aiuto per la tipologia media di mutuatario (lavoratore con meno di 40 anni con un monte di TFR ancora esiguo o non utilizzabile);
dal 1o gennaio 2007 ai lavoratori dipendenti è concessa la facoltà di destinare il proprio TFR ad un fondo di previdenza complementare o di trattamento presso l'azienda nella quale sono occupati;
un sostegno molto più efficace alle esigenze dei mutuatari in difficoltà sarebbe rappresentato dalla possibilità di destinare il TFR al pagamento delle rate del mutuo e di ricorrere al TFR maturato per ridurre l'indebitamento e la spesa per interessi;
rielaborando le statistiche della Banca d'Italia, si evince che il TFR maturando potrebbe coprire in media il 31 per cento della rata del mutuo,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di una riforma che preveda, tra gli impieghi del TFR a disposizione dei nuovi lavoratori o di coloro che abbiano trattenuto in azienda o presso l'INPS il TFR, la possibilità di destinare lo stesso al pagamento delle rate di mutuo per l'acquisto o la ristrutturazione di immobili adibiti ad abitazione principale;
a valutare l'opportunità che, ai lavoratori che abbiano già destinato il proprio TFR ad un fondo di previdenza complementare, sia concessa l'opportunità di conferire al pagamento del mutuo per la prima casa una quota annua non superiore al 50 per cento del TFR da conferirsi alla forma di previdenza complementare prescelta.
9/1713/243. Della Vedova, Cazzola, Garofalo.
EUROVOC :acquisto della proprieta'
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erogazione di prestito
indebitamento
istituto di credito
pagamento
reddito delle famiglie
salariato
statistica