ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00023

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: del 03/08/2023
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00055
Firmatari
Primo firmatario: ORRICO ANNA LAURA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/08/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 03/08/2023
AMORESE ALESSANDRO FRATELLI D'ITALIA 03/08/2023
CASO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2023
DALLA CHIESA RITA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 03/08/2023
MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 03/08/2023
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 03/08/2023
SASSO ROSSANO LEGA - SALVINI PREMIER 03/08/2023
AMATO GAETANO MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2023
CHERCHI SUSANNA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2023
ROSCANI FABIO FRATELLI D'ITALIA 03/08/2023


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
03/08/2023
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 03/08/2023

APPROVATO IL 03/08/2023

CONCLUSO IL 03/08/2023

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00023
presentato da
ORRICO Anna Laura
testo di
Giovedì 3 agosto 2023 in Commissione VII (Cultura)

7-00055 Orrico: Iniziative per contrastare la diffusione delle sfide di resistenza (challenge) nelle reti sociali telematiche.

RISOLUZIONE APPROVATA

   La VII Commissione,

   premesso che:

    con l'espressione challenge (challenge in inglese significa «sfida») si indicano contenuti, diventati virali in rete, nei quali una o più persone si mettono alla prova in una particolare attività, invitando altri utenti a fare le stesse cose; dunque le challenge sono delle sfide che vengono lanciate sui social allo scopo di essere diffuse e diventare virali;

    spesso le challenge, consistono in video di tendenza e meme dotati di un hashtag che include la parola challenge; possono consistere altresì in video virali di utenti che fanno cose stravaganti, divertenti, ma anche spaventose;

    le azioni di vario tipo, oggetto della sfida, vengono fotografate o filmate, si taggano amici e conoscenti e si pubblicano sui vari canali social, diventando dilaganti in rete;

    l'attrattività che queste challenge hanno nei confronti dei ragazzi e delle ragazze, si basa su una serie di elementi quali l'identificazione, l'appartenenza, la moda e la viralità. I giovani adolescenti sono attratti da queste sfide perché le usano per definire la propria identità, testando i propri limiti, e per sentirsi parte del proprio gruppo di amici quando diventano argomento di dibattito o semplicemente perché si innescano al loro interno meccanismi di imitazione;

    negli ultimi anni queste challenge sono notevolmente aumentate e si sono diffuse moltissimo tra gli adolescenti, determinando in molti casi anche delle conseguenze pericolose che hanno portato fino addirittura al suicidio. Il caso più emblematico è quello della bambina di Palermo che nel gennaio del 2021, per rispondere ad una tipica challenge si è lasciata soffocare da un legaccio intorno al collo;

    altro aspetto fondamentale è rappresentato dal fatto che queste sfide diventano moda, tendenza, dunque diffuse non solo tra la propria rete di amici ma in una comunità più ampia, spesso globale. Pertanto, partecipare ad una di queste challenge e sperare che il proprio video diventi virale è un elemento di forte spinta dei giovanissimi verso comportamenti, che purtroppo possono diventare estremi e pericolosi;

    attualmente sta spopolando una challenge che si chiama «cicatrice francese», in quanto ricorderebbe l'abitudine dei miliziani di François Duvalier (noto ai più come Papa Doc) di sfoggiare sfregi sul viso come simbolo di orgoglio e di forza bruta, che consiste nell'auto infliggersi un pizzicotto sul volto, all'altezza dello zigomo, esercitando una pressione così violenta, da lasciare lividi vistosi per giorni, a volte per settimane;

    da ricordare a tal proposito, alcune delle social challenge più diffuse tra i più giovani, che, nel corso degli ultimi anni, si sono succedute mettendo a repentaglio l'incolumità degli stessi: la tide pod challenge, ad esempio, stimola i partecipanti ad ingerire capsule di detersivo per la lavatrice, con alta probabilità di loro intossicazione e, in ogni caso, provocando seri danni all'organismo; la duct tape challenge, consistente nell'avvolgersi o nell'avvolgere propri compagni con nastro adesivo con grave rischio di soffocamento o di lesioni gravi; la eraser challenge che induce a grattarsi la pelle con la gomma da cancellare fino a provocarsi ferite o, addirittura, ustioni, con conseguente pericolo di infezioni; la hot chip challenge, hot eggs, paqui, si tratta di prodotti creati per lanciare la sfida consistente nell'ingerire interamente una unica patatina, che costa ben 16 euro e che può provocare tra l'altro effetti collaterali per la sua composizione; la bolier summer cup challenge, che è una gara disgustosa che i ragazzi svolgono solitamente all'interno delle discoteche e dei locali da ballo e consiste nel sedurre ragazze in sovrappeso. Un tentativo di dimostrazione di virilità che in realtà nasconde problematiche e insicurezze agghiaccianti oltre che bullismo, body shaming e misoginia;

    la Polizia postale, visto il diffondersi di questa nuova sfida sui social in modo rapido e virale, ha diramato una nota ufficiale con alcuni consigli per genitori e adolescenti al fine di non farsi travolgere da questa insensata pratica;

    anche l'ufficio scolastico regionale della Puglia, su segnalazione del dipartimento di Pubblica sicurezza-Centro operativo per la sicurezza cibernetica- ha diramato una nota informativa indirizzata ai dirigenti scolastici, docenti e famiglie circa il dilagare sui social, in particolare su Tik Tok, il social media più utilizzato dagli adolescenti oggi, di questa sfida denominata «cicatrice francese»;

    tuttavia le sfide online variano enormemente e non sono tutte problematiche e pericolose; spesso si tratta di una pratica di produzione e condivisione di contenuti, diversi tra di loro e hanno diversi intenti, ad esempio ci sono challenge a scopo benefico o a scopo creativo. Tik Tok è il social che più di tutti le ha lanciate per alcune funzionalità proprie del social media e dell'interazione tra i profili, anche se non è l'unico;

    non va dunque demonizzato l'utilizzo di internet o dei social che sono strumenti di accesso al mondo, alla conoscenza e alla socialità, che di fatto è molto cambiata proprio in conseguenza della diffusione di queste nuove piattaforme;

    i giovani italiani, pur essendo consapevoli dei potenziali pericoli restituiti dai social, riscontrano notevoli difficoltà nel non utilizzarli a lungo, come rivela un'indagine promossa da Telefono Azzurro, che evidenzia il rapporto controverso tra giovani e social network;

    già nel 2020, emergeva il dato che l'80 per cento degli adolescenti trascorreva almeno 4 ore al giorno sui social e questo utilizzo non è certamente diminuito negli anni; pertanto appare oltremodo importante puntare altresì sulla gestione consapevole e positiva delle tecnologie digitali;

    sul territorio nazionale esistono diverse iniziative messe in campo da singole organizzazioni del Terzo settore sul tema dell'educazione all'uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e delle piattaforme social; tuttavia, esse rappresentano delle azioni spot che potrebbero, invece, tradursi in progetti strutturali e continuativi nel tempo per le scuole e le famiglie;

    le istituzioni ricevono ogni giorno numerose segnalazioni su challenge pericolose che vengono diffuse in rete. La sola pubblicazione sui siti web di note ufficiali o di post sugli account istituzionali sui social media, seppur necessaria, non sempre consente di raggiungere i target che potrebbero beneficiare maggiormente di queste informazioni (bambini, adolescenti e genitori). L'apertura di nuovi canali online istituzionali potrebbe contribuire a comunicare più efficacemente con giovani e giovanissimi sulle piattaforme virtuali da loro utilizzate. Questo può contribuire anche a consolidare il rapporto di fiducia nei confronti delle istituzioni. Allo stesso tempo, saper interagire con chi non utilizza i mezzi di comunicazione più tradizionali può generare benefìci per le stesse istituzioni, che aprirebbero l'orizzonte verso target altrimenti non raggiunti dalle comunicazioni ufficiali;

    una campagna incentrata sull'importanza di parlare con i propri figli, con un tono emozionale ma coinvolgente, promosso sui mezzi di comunicazione tradizionali e non, potrebbe contribuire a rafforzare la consapevolezza dei cittadini sulle difficoltà dei giovani in rete;

    è molto importante evidenziare che lo sviluppo e il monitoraggio dell'alfabetizzazione mediatica e digitale da parte dei fornitori di servizi di media e dei fornitori di piattaforme di condivisione video, è promosso dal Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca d'intesa con l'Agcom,

impegna il Governo:

   1) ad assumere iniziative volte all'incremento delle risorse finanziarie destinate all'attuazione di progetti formativi, volti a potenziare quanto già avviato con azioni specifiche rispetto all'utilizzo del digitale, che oggi favorisce anche la crescita di comportamenti rischiosi, come appunto le social challenge, anche attraverso l'ottimizzazione delle risorse del PNRR, che ha tra i suoi obiettivi il rafforzamento della «cittadinanza digitale», attraverso iniziative dedicate volte a migliorare le competenze digitali di base;

   2) ad assumere iniziative che, garantendo il protagonismo dei giovani, siano condivise con tutte le diverse componenti della comunità educante, e intraprendere azioni di informazione, sensibilizzazione e confronto, necessarie a ridurre la diffusione tra i giovani di queste sfide pericolose;

   3) a mappare le iniziative ad oggi attivate sul tema della cultura digitale e dell'uso consapevole dei social, realizzate da organizzazioni del Terzo settore, in modo da valutare l'esistenza di buone pratiche da trasformare eventualmente in progetti strutturali da avviare nelle scuole di ogni ordine e grado, sotto l'egida e il coordinamento del Ministero dell'istruzione e del merito;

   4) ad attivare una campagna istituzionale mediatica di sensibilizzazione sul tema delle «challenge» presenti sui social attraverso i canali tradizionali della Rai, nonché quelli digitali come Rai Play e sui social, per richiamare la massima attenzione sul fenomeno; e, nell'ambito della produzione di fiction e film dedicati ai giovani, prestare una maggiore attenzione a contenuti e messaggi in grado di sensibilizzare i ragazzi e le ragazze sul tema delle social Challenge;

   5) ad individuare le più opportune misure di informazione e prevenzione finalizzate ad attivare, con il contributo del Consiglio nazionale dei giovani e dell'Agenzia italiana per la gioventù, nelle istituzioni scolastiche, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, percorsi didattici e di sensibilizzazione con l'obiettivo di educare giovani e famiglie ad un uso critico e consapevole delle tecnologie digitali;

   6) a progettare percorsi di formazione, all'interno dei curricoli scolastici, per accrescere e rafforzare l'esercizio delle competenze digitali negli adolescenti affinché siano in grado di navigare, ricercare e filtrare dati, informazioni e contenuti digitali riducendo così i rischi di esposizione alle sfide social e riducendo il loro grado di vulnerabilità, nonché a mettere in atto, in tale contesto, iniziative finalizzate a rafforzare le competenze digitali negli adolescenti, anche mediante specifiche campagne di informazione e di comunicazione organizzate dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, rivolte agli studenti, alle studentesse e alle loro famiglie;

   7) a riattivare il tavolo di confronto tra le piattaforme social, le organizzazioni che si occupano di educazione e cultura digitale e le istituzioni scolastiche già avviato nella passata legislatura presso il Ministero dell'Istruzione e del Merito;

   8) a valutare le azioni da intraprendere e gli strumenti da adottare al fine di assicurare che le piattaforme social blocchino efficacemente la circolazione dei video delle sfide pericolose in modo che si riduca l'effetto virale, quindi la persistenza e il fattore «moda» o «trendiness»;

   9) a lavorare nell'ambito dei consessi internazionali affinché il tema venga posto all'attenzione delle autorità e della comunità internazionale, in modo da rilanciare un'azione anche di regolamentazione condivisa per incrementare la sicurezza degli ambienti digitali frequentati dai giovani.
(8-00023) «Orrico, Mollicone, Amorese, Caso, Dalla Chiesa, Manzi, Piccolotti, Sasso, Amato, Cherchi, Roscani».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giovane

rischio sanitario

societa' di servizi