ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01219

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 761 del 16/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 16/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALMIZIO ELIO MASSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 16/03/2017
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 16/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01219
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Giovedì 16 marzo 2017, seduta n. 761

   La VI Commissione,
   premesso che:
    la grande recessione mondiale che ha investito (anche) il nostro Paese, oramai 10 anni fa, ha letteralmente messo in ginocchio famiglie, professionisti ed imprese che, ad oggi, sembrano essere arrivati ad un punto di non ritorno;
    la profonda crisi che ha colpito l'Italia ha visto un progressivo innalzamento del fenomeno dell'evasione fiscale: alla pressione tributaria storicamente altissima del nostro Paese, quindi, si è affiancata una mancanza di liquidità che ha visto milioni di contribuenti non riuscire a pagare le tasse e ricevere cartelle di pagamento;
    nel corso di un'audizione al Senato il 9 febbraio 2016, l'amministratore delegato di Equitalia, avvocato Ruffini, ha diffuso i dati relativi al carico di crediti non riscossi affidati ad Equitalia negli ultimi 15 anni: il carico totale lordo ammonta a circa 1.000 miliardi; il 20 per cento di tale ammontare è stato annullato dagli stessi enti creditori, in quanto indebito; dei restanti 841 miliardi di euro, oltre un terzo sono difficilmente recuperabili, in quanto si riferiscono a debitori falliti, deceduti o nullatenenti. Residuano 506 miliardi di euro, di cui oltre il 60 per cento (314 miliardi) corrispondono a posizioni per cui si sono tentate invano azioni esecutive; considerando le rateazioni e le citate norme a favore dei contribuenti, le posizioni effettivamente lavorabili si riducono quindi a 51 miliardi di euro, il 5 per cento del carico totale lordo iniziale;
    in quest'ottica non era possibile continuare a trascurare né il problema delle cartelle di pagamento non saldate, né la necessità di recupero del carico impositivo e le intenzioni si sono tradotte con l'introduzione, da parte del legislatore, della possibilità di «rottamazione delle cartelle esattoriali», con il decreto-legge n. 193 del 2016, collegato alla legge di bilancio 2017;
    la legge che rende ufficiale la nuova rottamazione (legge n. 225 del 2016) è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 2 dicembre 2016 e prevede, da una parte l'entrata di circa quattro miliardi di euro per le casse dello Stato, dall'altra la riduzione del fenomeno dell'evasione fiscale e delle cartelle di pagamento non riscosse;
    purtroppo si tratta di un provvedimento non sufficiente, se non opportunamente modificato, a fornire ai contribuenti una strada effettivamente percorribile di rientro dal debito;
    con la nuova rottamazione delle cartelle, Equitalia prevede la definizione agevolata, con uno sconto per quanto riguarda le sanzioni e gli interessi di mora, di tutte le cartelle di pagamento che sono state emesse tra il 1o gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2016 e la possibilità di spalmare l'importo in 5 rate da versare entro il mese di settembre 2018 (luglio, settembre, novembre 2017 e aprile e settembre 2018);
    aderendo alla procedura il contribuente può pagare solo le somme iscritte a ruolo a titolo di capitale, di interessi legali e di remunerazione del servizio di riscossione; non sono dovute dunque le sanzioni, gli interessi di mora e le sanzioni e somme aggiuntive gravanti su crediti previdenziali;
    per accedere alla definizione agevolata dovrà essere presentata un'apposita dichiarazione, entro il 31 marzo 2017, con la quale si manifesta la volontà di avvalersi della definizione agevolata; l'agente della riscossione comunica gli importi dovuti a ciascun contribuente che presenti la relativa istanza e fornisce ai debitori i dati necessari a individuare i carichi definibili;
    si tratta di condizioni solo a prima vista vantaggiose che, in realtà, comportano obblighi impossibili da onorare, perché la scadenza delle rate dovute per la definizione agevolata coincide con altri pagamenti (acconto IMU e TASI 2017 e acconto cedolare secca 2017 che dovrà essere versato entro il 16 giugno 2017, saldo della cedolare secca 2016, saldo e 1o acconto IRPEF, IRES e contributi previdenziali eccedenti il minimale che andranno versati entro il 30 giugno 2017);
    per la maggior parte dei casi, si parla di cittadini con una grave carenza di liquidità e va da sé che le somme di tutti i tributi dovuti con l'aggiunta delle rate per la definizione agevolata delle cartelle Equitalia si traduce in una situazione insostenibile per il contribuente;
    inoltre con la definizione agevolata si pagano: le somme affidate all'Agente della riscossione a titolo di capitale e gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, l'aggio della riscossione da calcolare solo sul capitale e gli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, le spese di rimborso per le procedure esecutive, le spese di notifica delle cartelle di pagamento, gli interessi di dilazione in caso di rateazione delle somme dovute in seguito alla definizione agevolata;
    per questo motivo, il 15 febbraio 2017, è stata depositata la proposta di legge (A.C. 4300): «Norme in materia di sanatoria delle cartelle di pagamento e degli avvisi di accertamento esecutivi» con finalità correttive e, principalmente: la modifica della procedura della definizione agevolata, una rateazione ordinaria e una straordinaria con pagamento in 60 rate mensili o, se straordinaria, in 120 rate mensili per contribuenti rispettivamente in momentanea difficoltà o in grave difficoltà finanziaria, l'abolizione dell'aggio sul capitale e sugli interessi da ritardata iscrizione a ruolo e l'abolizione degli interessi di dilazione sulla rateazione delle somme dovute in seguito alla definizione agevolata,

impegna il Governo:

   a valutare la possibilità di adottare opportune iniziative normative per rendere effettivamente percorribili le condizioni di adesione alle procedure agevolate per i contribuenti, considerando puntuali modifiche alla procedura di definizione agevolata che prevedano:
   a) una rateazione ordinaria e una straordinaria con pagamento in 60 rate mensili o, se straordinaria (per importi complessivamente superiori a 60.000 euro), in 120 rate mensili per contribuenti rispettivamente in momentanea difficoltà o in grave difficoltà finanziaria;
   b) l'abolizione dell'aggio sul capitale e sugli interessi da ritardata iscrizione a ruolo;
   c) l'abolizione degli interessi di dilazione sulla rateazione delle somme dovute in seguito alla definizione agevolata.
(7-01219) «Sandra Savino, Palmizio, Laffranco».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

retribuzione del lavoro

contribuente

evasione fiscale