ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00952

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 669 del 19/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: STEFANI STEFANO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 19/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/07/2012
STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA
 
INTERVENTO GOVERNO 26/07/2012
DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/07/2012
PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA'
FARINA RENATO POPOLO DELLA LIBERTA'
LA MALFA GIORGIO MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
ORSINI ANDREA POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 26/07/2012
DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/07/2012
TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/07/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/07/2012

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00952
presentata da
STEFANO STEFANI
giovedì 19 luglio 2012, seduta n.669

La III Commissione,

premesso che:


i recenti incidenti di inizio giugno 2012 al confine tra Armenia e Azerbaijan e sulla linea di contatto del conflitto del Nagorno Karabakh tra Armenia e Azerbaijan destano grande preoccupazione nella comunità internazionale;


alla luce della possibile recrudescenza del conflitto, l'8 giugno l'Alto Rappresentante della Ashton ha emesso una dichiarazione in cui, rammaricandosi per la perdita di vite umane, manifesta «grande preoccupazione» per gli episodi di violenza e richiama le parti a rispettare il cessate il fuoco e ad evitare ogni comportamento che possa portare ad una escalation della violenza sul terrene;


i preoccupanti incidenti alla frontiera, che si registrano in maniera sempre più frequente negli ultimi mesi, evidenziano la necessità di continuare sulla strada del negoziato sulla base della nuova versione aggiornata dei principi di Madrid (2009) e delle intese raggiunte dalle parti nell'ambito del gruppo di Minsk in ambito OSCE e sulla base delle risoluzioni ONU;



l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato il 14 marzo 2008 la risoluzione 62/243 che riafferma il rispetto dell'integrità territoriale dell'Azerbaijan, chiede il ritiro di tutte le forze armene dai territori occupati e ribadisce il diritto inalienabile della popolazione espulsa al rientro nelle proprie case;


le conclusioni del Consiglio affari esteri dell'Unione europea del febbraio 2012 richiamano il sostegno alla nuova versione aggiornata dei principi di Madrid e invitano l'Armenia e l'Azerbaijan ad aumentare gli sforzi per trovare un accordo su tali principi quali base per una soluzione negoziata e condivisa. L'Unione europea ricorda inoltre la dichiarazione dei co-Presidente di gruppo di Minsk al Vertice G8 di Deville (26 maggio 2011) che afferma la necessità per le parti di compiere un «passo decisivo» per la risoluzione del conflitto nagornino e l'impegno assunto dal Presidente armeno ed azerbagiano nell'ambito del gruppo di Minsk volto a trovare una soluzione negoziata al conflitto;



con una dichiarazione pubblicata il 19 giugno 2012, a margine del vertice del G20 a Los Cabos, i presidenti di Stati Uniti, Federazione Russia e Francia hanno invitato le parti a «non ritardare ulteriormente l'assunzione di decisioni necessarie a raggiungere una soluzione pacifica e duratura del conflitto», e quindi ad «accelerare il raggiungimento di un accordo sui Principi di Base per la soluzione del conflitto del Nagorno Karabakh», osservando che «in tal senso esse debbono evitare posizioni negoziali massimaliste; rispettare il cessate-il-fuoco del 1994; astenersi da una retorica ostile che accresce le tensioni». I tre presidenti hanno chiesto ai leader di Armenia e Azerbaijan di «ispirarsi ai principi dell'Atto finale di Helsinki, in particolare quelli relativi al non uso della forza o della minaccia di usarla; all'integrità territoriale e all'eguaglianza dei diritti e autodeterminazione dei popoli»,
impegna il Governo:
a mantenere alta l'attenzione, anche nelle opportune sedi europee ed internazionali, sul perdurare delle tensioni e degli incidenti sulla frontiera tra Armenia e Azerbaijan e sulla linea di contatto del conflitto del Nagorno Karabakh tra Armenia e Azerbaijan;

a valutare l'opportunità di promuovere o aderire a iniziative, in sede di Nazioni Unite, volte ad una effettiva applicazione delle risoluzioni adottate dall'ONU sul conflitto del Nagorno-Karabakh con riferimento ai principi dell'Atto di Helsinki;

a promuovere nelle sedi internazionali ed europee iniziative volte a identificare e condannare i responsabili dei crimini contro le popolazioni civili nel corso del conflitto del Nagorno Karabakh e nel contempo a promuovere la comprensione tra le società civili al fine di superare le tragiche memorie storiche nella regione;

a facilitare, nelle sedi internazionali, iniziative volte al miglioramento delle relazioni bilaterali tra l'Armenia e l'Azerbaijan e a sostenere gli sforzi della co-presidenza del gruppo di Minsk.

(7-00952) «Stefani».