ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00826

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 678 del 19/04/2022
Firmatari
Primo firmatario: EHM YANA CHIARA
Gruppo: MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
Data firma: 16/04/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARLI DORIANA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA 20/04/2022


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
04/05/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/05/2022
EHM YANA CHIARA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 04/05/2022
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
EHM YANA CHIARA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/05/2022
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
PARERE GOVERNO 04/05/2022
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/04/2022

DISCUSSIONE IL 04/05/2022

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 04/05/2022

ACCOLTO IL 04/05/2022

PARERE GOVERNO IL 04/05/2022

APPROVATO IL 04/05/2022

CONCLUSO IL 04/05/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00826
presentato da
EHM Yana Chiara
testo presentato
Martedì 19 aprile 2022
modificato
Mercoledì 4 maggio 2022 in Commissione III (Affari esteri)

Risoluzione n. 7-00826 Ehm: Sulla situazione in Siria.

NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

   La III Commissione,

   premesso che:

    marzo 2022 delinea l'undicesimo anniversario di uno dei più lunghi e sanguinosi conflitti internazionali e uno dei teatri di guerra di maggiore durata;

    oltre 350 mila persone sono state uccise e, secondo i dati registrati ONU, oltre 13 milioni di persone risultano sfollate dalle loro case, di cui 6,6 milioni rifugiate all'estero. Nel Paese vige una gravissima crisi economica che ha portato all'insicurezza alimentare per oltre 12,4 milioni di persone mentre il Paese ha oggi circa il 40 per cento di acqua potabile in meno rispetto a prima della guerra. Su un totale di circa 22 milioni di abitanti, 14 milioni e 600 mila necessitano di assistenza umanitaria, con un incremento del 30 per cento rispetto al 2020. UNICEF stima che 2 scuole su 5 siano state danneggiate o distrutte durante il conflitto e 1 bambino su 4 è denutrito. Il pessimo quadro generale è accentuato oltremodo da distruzione di punti nevralgici delle reti elettriche, per cui almeno un terzo delle famiglie siriane riceve meno di due ore di elettricità al giorno, carenza di carburante e mancanza di acqua potabile;

    dall'ultimo rapporto di Amnesty International, la Siria, come molti altri scenari di guerra, è attualmente interessata da una crisi generale e da un forte malessere della società civile accentuato oltremodo dalla pandemia da COVID-19. L'escalation nel conflitto russo-ucraino ha avuto un impatto immediato sui prezzi del cibo e la perdurante crisi economica dovuta alla svalutazione della moneta nazionale siriana, elevate riduzioni di entrate fiscali e aumento del debito pubblico inficiano gli sforzi della società civile, che paga il prezzo più alto di questa lunga crisi. Il costo del paniere alimentare di base ha raggiunto nuovi massimi in ciascuno degli ultimi quattro mesi – dopo essere aumentato del 240 per cento in un anno e mezzo – e gli aiuti internazionali sono in calo: «gli aiuti alimentari che forniamo a milioni di persone ogni mese non sono sufficienti», ha avvertito Martin Griffiths, Sottosegretario Generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite;

    nel nord-est della Siria, in particolare nel campo profughi di Al-Hol, tutt'oggi convivono 57 mila persone, in maggioranza donne e bambini, tra cui 30 mila iracheni, 20 mila siriani e 12 mila cittadini di Paesi terzi, per la maggior parte donne e minori, familiari di affiliati ad ISIL detenuti in prigioni della zona. Secondo quanto riportato dal quotidiano Al Arabi Al Jadid, lo scorso 29 marzo 2022 le cellule dello Stato islamico hanno realizzato un nuovo attacco contro le forze curdo-siriane di guardia ad Al-Hol dove sono rimaste uccise 9 persone, donne e bambini. L'evento citato ha provocato la reazione di numerose organizzazioni per i diritti umani e delle Nazioni Unite che, in condanna delle pessime condizioni di vita nel campo, hanno rinnovato l'appello ai Paesi di provenienza dei profughi al rimpatrio dei propri cittadini e a sostenere programmi di educazione per i minori e per la lotta all'estremismo;

    il sistema sanitario del Paese, secondo numerosi report delle Nazioni Unite, è al collasso con ospedali e centri di primo soccorso sovraccarichi;

    le sanzioni attuate dal Consiglio europeo ed estese fino al 1° giugno 2022 includono misure restrittive, embargo su importazioni di petrolio, su armi, congelamento di beni della banca centrale siriana detenuti in Unione europea, restrizioni su esportazioni di attrezzature e tecnologie utili ai fini della repressione interna. Tali restrizioni non incidono su medicinali e attrezzature mediche;

    da tener conto anche della distruzione perpetrata e dell'attuale abbandono di luoghi patrimonio di storia e cultura, qual è il sito di Palmira saccheggiato e deturpato dalle forze ISIL durante la guerra, Atti di valenza simbolica volto a colpire la storia e l'identità dello stesso Paese, come pure la regione di Afrin, a nord di Aleppo, con la sua valle e grotte, Apamea, Ebla e la città vecchia di Aleppo meritano da parte del nostro Paese una attenzione particolare per il recupero dei materiali danneggiati;

    secondo Imran Riza, Coordinatore umanitario ONU per la Siria, Palmira ci ricorda che bisogna trovare equilibrio e ridare dignità ai cittadini siriani e che la capacità di autosostenersi e ripristinare legami con la propria identità è un passo necessario per la ricostruzione del Paese;

    a tal riguardo merita particolare attenzione l'impegno profuso dalla cooperazione italiana riguardo alla comunità locale dei cristiani presenti sul territorio, con attenzione alla città di Maaoula;

    benché le Convenzioni dell'UNESCO per la protezione del patrimonio culturale in caso di conflitto armato (Aia 1954), i beni sommersi (2001), il patrimonio culturale tangibile (1970) e intangibile (2003, 2005) siano utili in tal senso, mancano ratifiche e implementazioni per esercitare la giusta pressione. La risoluzione ONU 2199(2015), al paragrafo 17, vieta il commercio di beni culturali e altri oggetti siriani rimossi illegalmente dalla Siria a partire dal 15 marzo 2011. Il Consiglio dell'Unione europea con la decisione 2015/837/PESC si è allineata con la risoluzione ONU citata applicando tale decisione a oggetti rimossi illegalmente dalla Siria a partire dal 15 marzo 2011;

    Martin Griffiths, presentando il recente Rapporto al Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha ribadito: «Questo mese segna l'11° anno di guerra, distruzione e crisi umanitaria imposti al popolo siriano. La devastazione in Siria ha pochi paralleli nella storia recente. Più di 350.000 persone sono state uccise e quasi 14 milioni di persone sono state sfollate dalle loro case. I servizi di base sono stati distrutti. Dall'inizio del conflitto sono nati cinque milioni di bambini, che non conoscono altro che sofferenza e guerra»;

    in ultimo, con la dichiarazione citata, si chiede che il piano semestrale delle Nazioni Unite per le operazioni umanitarie venga attuato richiamando l'attenzione sui progetti di ripresa a sostegno della produzione alimentare e per la consegna trasversale di aiuti nel nord-ovest della Siria. È stato pure ribadito da Griffiths che le nostre responsabilità, non sono ancora finite e anzi, c'è bisogno ora di maggiore supporto;

    la recente audizione di Imran Riza, Coordinatore umanitario ONU per la Siria presso la III Commissione della Camera dei deputati, nonché gli incontri bilaterali svolti al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale il 30 marzo 2022, hanno riportato in agenda la situazione in Siria e la necessità impellente di agire con maggiore incisività;

    la Viceministra Marina Sereni, in un'intervista del 30 marzo 2022, ha dichiarato: «C'è anche il raggiungimento del traguardo del 0,7 per cento del Pil da impiegare nella cooperazione allo sviluppo. (...) La scadenza è il 2030 e l'Italia è molto indietro rispetto a Francia, Germania e Spagna. Dobbiamo accelerare. Il bilancio 2022 propone un graduale aumento, ma possiamo fare di più e soprattutto renderlo vincolante. Da oggi la curva deve gradualmente continuare a salire.»;

    i fatti citati mostrano in maniera evidente che la Siria versa in una gravissima crisi, economica, politica e sociale, risultato del conflitto protrattosi per oltre un decennio, e il sostegno della comunità internazionale risulta ancora profondamente necessario, specialmente laddove l'intero Paese non è in grado di assicurare la necessaria copertura di servizi di base;

    il prossimo 9 e 10 maggio si svolgerà a Brussels la 6° «Conference on Supporting the Future of Syria and the region», organizzata dall'Unione europea a cui parteciperanno, membri di governi, organizzazioni internazionali e membri della società civile siriana,

impegna il Governo:

   a rafforzare la cooperazione internazionale in ambito umanitario in Siria, con particolare riguardo ad interventi di «early recovery» volti a migliorare la resilienza e l'accesso ai servizi di base della popolazione siriana, a partire da quella più vulnerabile, donne e minori, sfollati interni e persone con disabilità;

   ad aumentare, o almeno confermare, il contributo dell'Italia per la Siria, alla Pledging Conference del prossimo 10 maggio a Bruxelles, incrementando i fondi destinati alla cooperazione per consentire di far fronte al conseguente impegno finanziario;

   a valutare iniziative volte alla conservazione del patrimonio culturale e archeologico della Siria inclusa l'implementazione di contingenti di sicurezza a ripresa degli impegni assunti dal 2016 a seguito della distruzione del sito archeologico di Palmira, della città di Aleppo e Apamea;

   a promuovere una discussione, in seno all'Unione europea rispetto all'opportunità di effettuare una valutazione sull'impatto del regime sanzionatorio soprattutto per quanto riguarda gli effetti non intenzionali sugli aiuti umanitari e le condizioni di vita della popolazione, in particolare di quella vulnerabile;

   a sostenere tutte le iniziative utili alla tutela del pluralismo religioso, con particolare attenzione ai cristiani.
(7-00826) «Ehm, Sarli, Emiliozzi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del patrimonio

ONU

risoluzione ONU