Legislatura: 17Seduta di annuncio: 378 del 19/02/2015
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015 GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015 BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015 PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015 BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015 LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 25/02/2015 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 25/02/2015 BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 09/04/2015 SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' ROSTELLATO GESSICA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO GOVERNO 09/04/2015 CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI) PARERE GOVERNO 09/04/2015 CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/02/2015
DISCUSSIONE IL 25/02/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/02/2015
DISCUSSIONE IL 09/04/2015
ACCOLTO IL 09/04/2015
PARERE GOVERNO IL 09/04/2015
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 09/04/2015
CONCLUSO IL 09/04/2015
La XIII Commissione,
premesso che:
la crisi del settore lattiero caseario nazionale è ormai purtroppo nota: prezzi inferiori agli elevati costi di produzione ed incertezza sulle future quotazioni, anche a fronte dell'imminente cessazione del regime delle quote, costituiscono le criticità più rilevanti di un comparto che offre potenzialità inespresse soprattutto con riferimento alla scarsa presenza commerciale del prodotto italiano sui mercati esteri;
le recenti innovazioni normative comunitarie, segnatamente il Regolamento (UE) 261 del 2012, evidenziano la necessità di introdurre specifiche tutele per il comparto lattiero caseario europeo che contribuiscano a stabilizzare il mercato e i redditi dei produttori oltre che a rafforzare la trasparenza dell'intera filiera;
il gruppo di esperti di alto livello istituito nel 2009 per analizzare le problematiche del settore ha formulato una serie di raccomandazioni riguardanti in particolare: le relazioni contrattuali, il potere contrattuale dei produttori, le organizzazioni interprofessionali-intersettoriali, la trasparenza, le misure di mercato, le norme di commercializzazione e l'etichettatura di origine, nonché l'innovazione e la ricerca;
tra le problematiche più significative va segnalata certamente la debolezza contrattuale delle imprese di produzione: l'impossibilità di stoccare il latte prodotto giornalmente impedisce agli allevatori di contrattare le condizioni contrattuali spesso imposte dall'industria di trasformazione, laddove l'interruzione della consegna determinerebbe la perdita dell'intero prodotto e le anomalie del mercato spesso comportano una forte diminuzione del prezzo alla stalla unitamente ad un consistente aumento del prezzo al consumo;
altra rilevante criticità è la carenza in etichetta di informazioni sull'origine che consente di importare latte e di trasformarlo in un prodotto «italiano» situazione che penalizza fortemente gli allevatori nazionali e che favorisce la concentrazione di alcune multinazionali della trasformazione in determinati territori con conseguente dismissione di molti allevamenti zootecnici nelle zone maggiormente vocate;
i dati della produzione italiana di latte vaccino forniti dal CLAL registrano una produzione di 10.876.191 tonnellate per la campagna 2011-2012, di 10.806.501 per la campagna 2012-2013, di 10.771.343 tonnellate per quella 2013-2014 ed è stimato, per la campagna 2014-2015, un aumento del 3,4 per cento di prodotto, corrispondente ad uno sforamento della quota nazionale (10,923 milioni di tonnellate) di 200 mila tonnellate pari a multe per 55 milioni di euro;
secondo una recente elaborazione ISMEA su un totale di materia prima disponibile l'83 per cento è latte italiano mentre il 17 per cento è latte sfuso o semilavorato di importazione, per una media di materia lavorabile di circa 12.813.000 tonnellate che per la maggior parte e trasformata e lavorata in Italia; un 20 per cento diventa latte alimentare UHT e fresco, mentre l'altro 80 per cento diventa per un 50 per cento formaggio DOP, per un 46 per cento formaggio non DOP, un 3 per cento yogurt ed un 1 per cento altri sottoprodotti. Il 12 per cento di questa produzione è esportato, il 50 per cento viene venduto al dettaglio e il 38 per cento circa consegnato alla grande distribuzione;
sarebbe certamente auspicabile che, a livello comunitario, si avvisasse una seria e concreta discussione sulle condizioni di lavoro e di tutela ambientale che fanno da cornice alla produzione di latte e derivati nei diversi Stati Membri, al fine di ristabilire una parità di condizioni di base che di certo andrebbe a vantaggio di produzioni di qualità come quella italiana,
impegna il Governo:
ad introdurre, compatibilmente con la normativa dell'Unione europea, l'obbligo di indicare in etichetta il luogo dello stabilimento di produzione e confezionamento;
a promuovere, in applicazione del Regolamento (UE) 1308/2013, lo sviluppo
dell'interprofessione del settore lattiero caseario;
ad assicurare, per quanto di competenza, l'effettiva e corretta applicazione dell'articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, relativo ai contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari;
a valutare l'opportunità di esplicitare in etichetta i costi dei passaggi produttivi, dal produttore al consumatore;
a promuovere, presso le competenti sedi comunitarie, l'obbligo dell'indicazione dell'origine sui prodotti lattiero caseari;
al fine di sostenere il comparto, a prevedere, anche per gli anni futuri, interventi di mercato finalizzati all'acquisto di formaggi da destinare agli enti caritativi di assistenza agli indigenti;
ad adottare un programma di gestione dell'eventuale surplus derivante dalla cessazione del sistema di contingentamento alla produzione.
(7-00607) «Gallinella, L'Abbate, Gagnarli, Massimiliano Bernini, Parentela, Benedetti, Lupo».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):produzione di latte
denominazione di origine
azienda lattiera