ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00141

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 154 del 04/08/2023
Abbinamenti
Atto 7/00137 abbinato in data 11/09/2023
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00028
Firmatari
Primo firmatario: BERGAMINI DAVIDE
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 04/08/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 04/08/2023
TOSI FLAVIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 04/08/2023
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 04/08/2023
MARCHETTO ALIPRANDI MARINA FRATELLI D'ITALIA 04/08/2023
CARLONI MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 04/08/2023
CERRETO MARCO FRATELLI D'ITALIA 04/08/2023
NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 04/08/2023
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 04/08/2023
ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 04/08/2023
BARABOTTI ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 04/08/2023
BRUZZONE FRANCESCO LEGA - SALVINI PREMIER 04/08/2023
NISINI TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER 04/08/2023
PIERRO ATTILIO LEGA - SALVINI PREMIER 04/08/2023
ALMICI CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 04/08/2023
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 04/08/2023
LA PORTA CHIARA FRATELLI D'ITALIA 04/08/2023
LA SALANDRA GIANDONATO FRATELLI D'ITALIA 04/08/2023
MALAGUTI MAURO FRATELLI D'ITALIA 04/08/2023


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
17/10/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/09/2023
BERGAMINI DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/09/2023
ROSSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
CASTIGLIONE GIUSEPPE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
BERGAMINI DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER
 
PARERE GOVERNO 17/10/2023
D'ERAMO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/10/2023
CASTIGLIONE GIUSEPPE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
BERGAMINI DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/10/2023
ROSSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
GADDA MARIA CHIARA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
MALAGUTI MAURO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/09/2023

DISCUSSIONE IL 11/09/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/09/2023

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 17/10/2023

ACCOLTO IL 17/10/2023

PARERE GOVERNO IL 17/10/2023

DISCUSSIONE IL 17/10/2023

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 17/10/2023

CONCLUSO IL 17/10/2023

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00141
presentato da
BERGAMINI Davide
testo di
Venerdì 4 agosto 2023, seduta n. 154

   La XIII Commissione,

   premesso che:

    il granchio reale blu (Callinectes sapidus) è un crostaceo autoctono delle coste atlantiche del continente americano che negli ultimi anni è stato accidentalmente introdotto in numerose parti del mondo; in Italia è stata segnalata la sua presenza per la prima volta nel 2008 in Basilicata, sulla costa adriatica dell'Abruzzo e della Puglia, e dal 2007 nell'alto adriatico da Gora ai lidi ferraresi;

    fino a due o tre anni fa trovare un granchio blu nelle reti e nelle nasse era un evento insolito, per certi versi singolare, date le notevoli dimensioni del crostaceo, ma con il tempo la proliferazione di questo animale è diventata un grande problema anche perché sono complesse le operazioni di liberazione del granchio blu pescato accidentalmente;

    la presenza di questa specie nell'Adriatico è uno dei sintomi dei cambiamenti climatici che hanno portato all'aumento della temperatura dell'acqua marina che sta facilitando la migrazione di questa specie aliena facendola diventare una presenza stabile nei nostri mari, dove le acque calme e poco profonde sono l'habitat ideale per la sua riproduzione e crescita;

    il granchio blu è una delle 100 specie considerate più invasive del Mediterraneo e dell'Adriatico, si riproduce in modo incontrollato – la femmina depone tra 700 mila e 2.1 milioni di uova secondo le dimensioni della femmina – e senza un antagonista naturale ha già interferito con gli equilibri naturali delle popolazioni ittiche autoctone; è una specie onnivora che mangia di tutto ma predilige soprattutto pesci, molluschi e altri crostacei anche allevati;

    dal mese di maggio 2023 subito dopo la prima alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna, il granchio blu si sta moltiplicato a dismisura nella Sacca di Goro, tra le foci del Po di Volano e del Po di Goro (provincia di Ferrara), tra i comuni di Goro e Comacchio, dove vengono prodotte ogni anno circa 16 mila tonnellate di vongole veraci (Tapes Philippinarum), che corrispondono al 55 per cento della produzione italiana e al 40 per cento di quella europea e su cui si fonda l'economia della zona (valore di circa 100 milioni di euro);

    il fenomeno della proliferazione del granchio blu si sta diffondendo velocemente anche nella laguna di Venezia, nella Sacca di Toro di Chioggia e soprattutto nella Sacca di Scardovari di Porto Tolle (provincia di Rovigo);

    il granchio blu, oltre che nell'Adriatico, si sta diffondendo velocemente anche in Toscana ed in particolare nella Laguna di Orbetello, nella zona della foce dell'Arno, con segnalazioni in aumento anche a Vada, ma anche a Marina di Pisa e all'isola d'Elba; il rischio è che il fenomeno si ampli anche a tutto il mar Tirreno;

    segnalazioni di granchio blu si registrano, con numeri e aree differenti, praticamente in tutte le regioni costiere nazionali, Sicilia e Sardegna comprese;

    il fenomeno sta assumendo, quindi, le proporzioni di una vera e propria «calamità naturale» che minerà la sopravvivenza delle imprese del settore;

    si ipotizza che la proliferazione del granchio blu sia una conseguenza dell'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna, infatti fino all'arrivo della pioggia abbondante, la salinità dell'acqua si era mantenuta piuttosto alta, poi è scesa improvvisamente con la piena dei fiumi riversata nel mare. Il granchio blu è una specie eurialina, cioè che sopporta ampie escursioni del valore della salinità, e per questo motivo ha continuato a riprodursi in modo massiccio;

    le cause del fenomeno dovrebbero essere meglio analizzate, con ricerche mirate, da istituti di ricerca preposti a tale scopo nonché sulla base dell'esperienza pratica e vissuta dai produttori; la regione Veneto ha approvato un accordo di collaborazione con l'Università Ca’ Foscari e la fondazione per la Pesca di Chioggia, con l'obiettivo di arrivare ad un monitoraggio scientifico della specie;

    i danni all'ecosistema e all'economia della pesca causati dal granchio blu sono ancora incalcolabili;

    oltre ad essere molto aggressivo è anche molto veloce e questo lo spinge ad alimentarsi in continuazione, motivo per il quale devasta coltivazioni ittiche e banchi di pesce; le sue chele distruggono anche reti da pesca, (una rete costa dai 100 ai 200 euro) facendo perdere ai pescatori il loro pescato e danneggiando l'attrezzatura causando così gravi danni agli allevamenti ittici;

    nella sacca di Goro le concessioni per l'allevamento della vongola verace hanno un'estensione di circa 13.000.000 metri quadrati che impiega circa 1.300 addetti, su una popolazione comunale di 3.500 persone attive; l'economia ittica del Delta del Po si basa su circa 3.000 imprese familiari;

    gli allevamenti della zona della laguna di Orbetello stanno subendo gravissimi danni in quanto questa specie di granchio è voracissima di cozze, vongole, telline, orate, spigole e cefali, in particolare di avallotti, ovvero pesci appena nati. Anche la pesca delle anguille è già diminuita del 30 per cento perché recidono tutte le reti;

    nelle ultime settimane il comparto della molluschicoltura nazionale, principalmente quello delle vongole veraci, ma anche quello dell'allevamento dei mitili e delle ostriche, è stato pesantemente colpito dalla predazione da parte del granchio blu, in quanto sta distruggendo non solo il prodotto adulto pronto per l'attuale commercializzazione estiva, ma anche tutto il prodotto giovanile, detto «seme», che avrebbe dovuto rappresentare la produzione del prossimo anno;

    attualmente, da stime, la perdita di prodotto allevato della specie vongola verace oscilla tra il 40 per cento per le aree in concessione con prodotto di taglia commerciale, sino a perdite pari a circa il 100 per cento per alcune aree in concessione seminate da poco con prodotto giovanile a più facile predazione da parte del granchio blu;

    attualmente nella laguna del Canarin vi è una assenza totale di novellame e la predazione delle vongole veraci adulte risulta di oltre l'80 per cento; nella Sacca di Scardovari, zona sud-ovest, la semina è stata completamente distrutta, con un'altissima percentuale di predazione sulle vongole mature;

    il costo per lo smaltimento dei granchi blu catturati è a carico delle aziende, si pensi che per smaltirli, per mettere in salvo le produzioni, i costi ammontano a 100 mila euro al giorno (dai 25 centesimi a 1 euro al chilogrammo), cifre importanti se si pensa che in un'ora si riescono a catturare anche 3 quintali;

    infatti, il numero dei granchi raccolti per unità di superficie è impressionante e l'evoluzione della situazione, vista la stagione estiva, non potrà che peggiorare, compromettendo il futuro di tutta l'economia delle zone colpite dal fenomeno;

    il Masaf, con una nota del 18 luglio 2023, ha autorizzato, nella sacca di Goro, in via eccezionale la pesca del granchio blu all'interno degli impianti di molluschicoltura attraverso l'utilizzo di «nasse/cestelli e reti di posta fissa» per le imbarcazioni iscritte in categoria V, normalmente utilizzate negli impianti di acquacoltura, ma la possibilità andrebbe estesa a livello nazionale consentendo il prelievo del granchio e la sua commercializzazione per la tutela della biodiversità con la partecipazione diretta dei pescatori;

    la pesca e la commercializzazione del granchio blu non sono una soluzione definitiva al problema, è necessario individuare una strategia per capire cosa si possa fare sia nell'immediato che nel medio-lungo periodo;

    anche se il granchio blu sia un ottimo alimento per le sue qualità organolettiche, la sua commercializzazione non è così remunerativa per i pescatori e acquacoltori; i mercati ittici non riescono più a smaltire l'enorme offerta di granchi blu e il prezzo è crollato;

    un possibile utilizzo del granchio blu potrebbe essere anche quello della sua trasformazione in mangime per acquacoltura;

    inoltre, è fondamentale capire se la pesca del granchio blu possa diventare una risorsa economica e anche una misura efficace a contenere il numero di esemplari la cui proliferazione ha effetti negativi sull'ecosistema lagunare e marino e sul settore economico della pesca tradizionale;

    è necessario velocizzare le azioni volte a frenare l'avanzata del granchio blu che sta infestando le lagune e gli stagni italiani mettendo a repentaglio le produzioni ittiche made in Italy, elementi cardine della Dieta Mediterranea e l'intero ecosistema,

impegna il Governo:

   ad adottare le iniziative di competenza necessarie a supportare le imprese della pesca e dell'acquacoltura e molluschicoltura per mitigare e contenere le perdite economiche subite dai produttori ed indennizzare chi ha perso le proprie produzioni a causa del granchio blu, nonché per riparare gli attrezzi da questi danneggiati;

   ad adottare iniziative volte a individuare soluzioni strutturali di medio-lungo periodo, anche a livello nazionale, valutando una serie di soluzioni di contrasto al crostaceo, a vantaggio degli acquacoltori e molluschicoltori, al fine di arginare l'aumento incontrollato del granchio blu che sta diventando un pericolo per la biodiversità degli habitat marini italiani;

   ad attivare una specifica attività di monitoraggio per la valutazione dell'impatto sulla filiera produttiva nazionale al fine di individuare le opportune strategie per contenere la diffusione e proliferazione del granchio blu;

   ad individuare misure di sostegno per indennizzare gli operatori del settore della pesca e acquacoltura per i costi di smaltimento del granchio blu, ad oggi a carico dei pescatori;

   a prevedere iniziative che siano di incentivo all'avvio di una filiera dedicata, magari attraverso la nascita di start up specifiche, dalla pesca, raccolta e sbarco del granchio blu, alla trasformazione, fino al consumo nelle tavole dei ristoranti, nonché a promuovere il consumo alimentare dello stesso;

   ad adottare iniziative volte a prevedere un incentivo economico per gli operatori del settore, che operano nelle zone interessate dal fenomeno, per permettere loro la trasformazione del granchio blu in mangime per acquacoltura, al fine di tenere sotto controllo la proliferazione di questa specie così invasiva;

   ad avviare specifici progetti di studio, con la destinazione di specifiche risorse, sia sulla biologia della specie per individuare le migliori strategie di «lotta biologica», sia sulla progettazione di attrezzi idonei alla cattura del granchio blu, che potrebbero risultare maggiormente efficaci e massimizzare i risultati;

   a adottare iniziative finalizzate a creare nuove opportunità di lavoro per gli addetti nel settore ittico nazionale, favorendone e sostenendo la nascita di una filiera di imprese specializzate nella pesca del granchio al fine della sua commercializzazione, compresi i prodotti da esso derivati come la polpa, in Italia e all'estero, favorendone l'internazionalizzazione quindi lo sviluppo economico commerciale, connettendole con le imprese delle nazioni nelle quali sono già presenti imprese che si occupano con successo della lavorazione e commercializzazione della polpa di granchio, agevolandone l'esportazione, in particolare negli USA, in ragione della grande domanda di prodotto da parte dei consumatori d'oltreoceano, che lo apprezzano particolarmente e ne consumano in grandi quantità in ragione del gusto delicato delle carni.
(7-00141) «Davide Bergamini, Caretta, Tosi, Andreuzza, Marchetto Aliprandi, Carloni, Cerreto, Nevi, Molinari, Ziello, Barabotti, Bruzzone, Nisini, Pierro, Almici, Ciaburro, La Porta, La Salandra, Malaguti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria della pesca

acquicoltura

ecosistema marino