ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00041

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 102 del 18/12/2018
Abbinamenti
Atto 6/00039 abbinato in data 18/12/2018
Atto 6/00040 abbinato in data 18/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: PAGANI ALBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
SCALFAROTTO IVAN PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
CARE' NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
LOTTI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
MINNITI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018
GUERINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2018


Stato iter:
19/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 19/12/2018
Resoconto TRENTA ELISABETTA MINISTRO - (DIFESA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 19/12/2018
Resoconto FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Resoconto BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI
Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FERRARI ROBERTO PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 19/12/2018
Resoconto PICCHI GUGLIELMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/12/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/12/2018

DISCUSSIONE IL 19/12/2018

NON ACCOLTO IL 19/12/2018

PARERE GOVERNO IL 19/12/2018

RESPINTO IL 19/12/2018

CONCLUSO IL 19/12/2018

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00041
presentato da
PAGANI Alberto
testo presentato
Martedì 18 dicembre 2018
modificato
Mercoledì 19 dicembre 2018, seduta n. 103

   La Camera,
   discussa la Deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata il 28 novembre 2018, in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali (Doc. XXV, n. 1) e alla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, anche al fine della relativa proroga, (Doc. XXVI, n. 1), adottata ai sensi, rispettivamente, degli articoli 2 e 3 della legge 21 luglio 2016, n. 145;
   premesso che:
    con l'entrata in vigore della legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, l'Italia si è dotata di uno strumento normativo che ha innovato il procedimento di deliberazione delle missioni internazionali, pur restando nelle funzioni del Parlamento il fondamentale potere di «autorizzare» nuove missioni internazionali o la loro proroga (articolo 2, comma 2);
    la legge ha trasferito al Governo, nella fase di programmazione e istruttoria, la scelta delle missioni internazionali da avviare o da prorogare, ma la fase decisionale è rimasta nella disponibilità esclusiva delle Camere che possono negare l'autorizzazione o definire gli impegni in senso difforme da quanto programmato dal Governo (articolo 2, comma 2);
    l'impegno internazionale che l'Italia profonde ricorrendo alla leva delle missioni militari e degli interventi di natura civile negli scenari di crisi costituisce la necessaria risposta a persistenti minacce di carattere transnazionale ed asimmetrico – il terrorismo, la radicalizzazione, l'insicurezza cibernetica, i traffici illeciti – e a fenomeni di instabilità potenzialmente pericolosi per la pace e la sicurezza della regione euromediterranea. Tale impegno si fonda su un approccio onnicomprensivo alle crisi, proprio dell'Unione europea e pienamente condiviso dall'Italia, che correla l'intervento di carattere militare ad iniziative civili tese alla protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, all'investimento nell'istruzione e nella cultura, alla protezione e attenzione alle donne, ai giovani e alle minoranze; l'impianto della legge n. 145 del 2016 rispecchia in profondo questa impostazione. Tale strumento normativo innovativo di riordino e di razionalizzazione ha fin qui assicurato all'interazione tra Governo e Parlamento, finalizzata alla decisione sulle missioni internazionali, un inedito grado di trasparenza e di profondità, permettendo di contemperare il doveroso carattere democratico della dinamica decisionale su una materia tanto delicata anche sul piano dell'impatto finanziario, alla necessaria celerità del relativo processo decisionale, nel superiore interesse alla tutela della pace, nonché della vita e dell'integrità degli uomini e delle donne impegnati sul terreno nei numerosi teatri operativi;
    la vocazione transatlantica ed europeista della nostra politica estera, ideale nel quale crediamo fortemente, è stata più volte messa in discussione dall'azione del nuovo Governo con attacchi nei confronti e all'interno delle istituzioni europee, dal legame poco trasparente della Lega con la Russia e da episodi gravi e inumani come ad esempio la scellerata chiusura dei porti alle navi delle Ong della scorsa estate;
    suscita stupore vedere riproposta la continuazione delle missioni internazionali così come approntate nello scorso gennaio dal precedente Governo e aspramente criticate dal Movimento 5 stelle che votò contro tale provvedimento e la Lega che si astenne; nel merito infatti di alcune di queste missioni in particolare, il giudizio del Movimento 5 stelle fu critico non solo negli interventi dei suoi esponenti in Aula e in Commissione, ma anche nella risoluzione alternativa che gli stessi depositarono;
    in particolare, la missione in Niger, fu definita, nel gennaio 2018, dall'allora esponente dell'opposizione Manlio Di Stefano all'opposizione come «un regalo ai francesi» con l'invio dei nostri militari a «presidiare il deserto», salvo successivamente, l'attuale ministro della Difesa Trenta, abbia salutato lo sblocco della missione – dopo un iniziale stand-by – come «un grandissimo risultato di questo Governo»;
    continuiamo a credere che l'Africa rivesta un interesse strategico prioritario per la sicurezza dell'Italia, che, oltre a dover gestire i flussi migratori provenienti da tale continente, deve affrontare il rischio che un rallentamento del processo di pacificazione e di consolidamento delle istituzioni politiche della Libia sfoci in un nuovo fattore di minaccia per i propri interessi nazionali e per la sicurezza del bacino del Mar Mediterraneo. Gli interventi previsti in Africa si concentrano su attività utili a incrementare la sicurezza e la stabilità internazionali a favore di Paesi impegnati nella lotta al terrorismo e ai traffici illegali internazionali, e in questo la missione in Niger può aiutare a definire e sostenere nuove strategie, anche alla luce del fatto che la situazione in Sud Sudan resta drammatica e continuano a preoccupare le tensioni esistenti tra l'Eritrea e i Paesi confinanti. In tale contesto, l'operato delle missioni civili UE in ambito PSDC ha rivestito un ruolo di rilievo; il rafforzamento della nostra presenza nelle operazioni attive in tale teatro – EUCAP Niger, EUCAP Mali, EUTM Mali – cui va aggiunto anche il comando della Cellula di Coordinamento Regionale delle tre missioni stesse, testimonia la rilevanza che il nostro Paese attribuisce alla pace e la stabilità in questo quadrante;
    l'impegno italiano in Libia e Niger è intimamente connesso sul piano strategico alla fondamentale azione a tutela dei diritti umani della popolazione civile, di migranti e di profughi esercitata dalle organizzazioni internazionali presenti, nello specifico l'OIM e l'UNHCR, che l'Italia sostiene convintamente; occorre ricordare che da tempo in quell'area operano gruppi terroristici jihadisti (come Al-Quaeda nel Maghreb arabo (AQIM) e Al-Morabitun) che traggono nuovi fondamentali canali di finanziamento, diretto e indiretto, grazie a vari tipi di traffici, tra cui quello di migranti: le missioni in Libia ed in Niger sono, quindi, strategicamente rivolte anche a contrastare l'endemizzazione di questo fenomeno, che sovrappone terrorismo e attività criminale;
    anche per questo, abbiamo sostenuto con il precedente Governo e durante l'esame iniziale della legge di bilancio, gli strumenti della cooperazione allo sviluppo, anche grazie alle risorse stanziate con il cosiddetto Fondo Africa, con l'obiettivo di promuovere il controllo del territorio ed il contrasto dei traffici illeciti, a partire da quello di esseri umani. Fondo non rifinanziato dall'attuale Governo, e che non ha provveduto neanche sinora ad incrementare le risorse per l'Aiuto Pubblico allo Sviluppo, nonostante che nei 5 anni della scorsa legislatura, almeno una delle componenti della attuale compagine governativa, abbia sempre sostenuto la necessità dell'impegno per l'Italia a favore della pace anche e soprattutto attraverso la cooperazione allo sviluppo;
    ulteriore elemento di contraddittorietà dell'azione dell'attuale Governo, è evidenziato dal richiamo alla importanza della partecipazione italiana, insieme agli altri partners europei ed atlantici, al «finanziamento delle missioni dell'Onu», stante la decisione, nella legge di bilancio in corso di esame, di diminuire il contributo alle spese dell'Onu, e di respingere gli emendamenti e gli ordini del giorno delle opposizioni che ne ricordavano la rilevanza;
    ancora, desta preoccupazione l'annunciata «approfondita revisione che vorrà essere fatta intorno a EUNAVFOR MED operazione SOPHIA, in scadenza il 31 dicembre 2018», preoccupazione corroborata dalle continue dichiarazioni del Ministro dell'interno negli ultimi mesi a riguardo della missione Sophia, deciso a fermare definitivamente la missione in attesa di sviluppi sui negoziati delle regole di Dublino, riguardo l'individuazione dei porti europei che possono essere considerati sicuri;
    va ricordato che EUNAVFOR MED ha salvato dal 2015 circa 45 mila vite umane dai pericoli del mare e dei trafficanti di uomini e che l'impegno per la stabilità del Mediterraneo hanno confermato la vocazione multilaterale della politica estera e di difesa dell'Italia, il convinto sostegno al processo di integrazione europea e al legame transatlantico, l'impegno per la difesa dei diritti umani, nel segno di una cifra identitaria mediterranea che guida l'azione internazionale del nostro Paese;
    il Mediterraneo è stato parte essenziale della nostra presidenza del G7 e del mandato in Consiglio di Sicurezza, oltre che della nostra azione nell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e nella NATO, facendo sì che tali organizzazioni perseguissero l'impegno comune nella lotta contro il terrorismo e per una condivisione più equa e responsabile delle conseguenze del fenomeno migratorio, come pure di tutte quelle altre sfide (come tragedie umanitarie e odio settario) che contribuiscono a rendere l'area del Mediterraneo allargato uno degli epicentri del disordine globale;
    si rileva positivamente la volontà espressa dal Governo di proseguire nel solco dell'azione del precedente, in merito al ruolo dell'Italia nella partecipazione alle missioni internazionali,
   si propone all'Assemblea di autorizzare, per il periodo 1o ottobre-31 dicembre 2018, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui al punto 5 della Relazione analitica DOC XXVI n. 1, di seguito riportate:

  EUROPA
   Joint Enterprise nei Balcani (scheda n. 1);
   European Union Rule of Law Mission in Kosovo EULEX Kosovo (scheda n. 2);
   EUFOR ALTHEA in Bosnia Erzegovina (scheda n. 6);
   United Nations Peacekeeping in Cyprus UNFICYP (scheda n. 8);
   NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda n. 9);
   EUNAVFORMED operazione SOPHIA (scheda n. 10);

  ASIA
   NATO Resolute Support Mission in Afghanistan (scheda n. 11);
   United Nations Interim Force in Lebanon-UNIFIL (scheda n. 12);
   Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza libanesi (scheda n. 13);
   Temporary International Presence in Hebron-TIPH2 (scheda n. 14);
   Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 15);
   European Union Border Assistance Mission in Rafah EUBAM Rafah (scheda n. 16);
   Coalizione Internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 19);
   United Nations Military Observer Group in India and Pakistan UNMOGIP (scheda n. 20);
   personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 21).

  AFRICA
   United Nations Support Mission in Lybia-UNSMIL (scheda n. 23);
   UE Atalanta (scheda n. 25);
   European Union Training Mission Somalia-EUTM Somalia (scheda n. 26);
   EUCAP Somalia (scheda n. 27);
   Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane (scheda n. 28);
   Impiego di personale presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 29);
   MINUSMA in Mali (scheda n. 30);
   European Union Training Mission Mali-EUTM Mali (scheda n. 31);
   EUCAP Sahel Mali (scheda n. 32);
   EUCAP Sahel Niger (scheda n. 33);
   Multinational Force and Observers in Egitto-MFO (scheda n. 34);
   Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia [scheda 1(2018)];
   Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger [scheda 2(2018)];
   Missione NATO di supporto in Tunisia [scheda 3(2018)];
   United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara-MINURSO [scheda 4(2018)];
   European Union Training Mission Repubblica Centrafricana – EUTM RCA [scheda 5(2018)];

POTENZIAMENTO DI DISPOSITIVI NAZIONALI E DELLA NATO
   «Mare Sicuro» Dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Guardia costiera libica (scheda n. 36);
   Dispositivo NATO a difesa dei confini sud-orientali dell'Alleanza denominato «NATO Support to Turkey» (scheda n. 37);
   Dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'area sud-orientale dell'Alleanza (scheda n. 38);
   Dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 39);
   Dispositivo NATO in Lettonia (Enhanced Forward Presence) (scheda n. 40);
   NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'alleanza (scheda 6(2018)];
   Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze Armate (scheda n. 43);
   Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (scheda n. 44);

  Interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione:
   Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 45);
   Interventi di sostegno al processo di pace, stabilizzazione rafforzamento della sicurezza (scheda n. 46);
   Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 47);
   Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 49);

  si propone, altresì, all'Assemblea di autorizzare per il periodo 1o ottobre-31 dicembre 2018 la partecipazione dell'Italia alla seguente missione, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 28 novembre 2018 (Doc. XXV, n. 1), di seguito riportata:
   NATO Mission in Iraq [scheda 7(2018)].
(6-00041) «Pagani, Quartapelle Procopio, Enrico Borghi, Scalfarotto, Losacco, Carè, De Menech, Rosato, Lotti, La Marca, Fassino, De Maria, Minniti, Guerini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

missione d'inchiesta

terrorismo

sicurezza internazionale