ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08547

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 617 del 02/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 02/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 02/05/2016
Stato iter:
12/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/05/2016
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 12/05/2016
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/05/2016

DISCUSSIONE IL 12/05/2016

SVOLTO IL 12/05/2016

CONCLUSO IL 12/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08547
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo di
Lunedì 2 maggio 2016, seduta n. 617

   LABRIOLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   nel giugno del 2001 nel porto di Taranto è stato aperto il terminal contenitori, uno tra i più moderni nel Mediterraneo con una capacità di movimentazione di oltre 2 milioni di TEU l'anno. Tale terminal è situato sul molo polisettoriale dotato di un'area operativa di 110 ettari con 25 ettari di piazzale, dove sono disponibili 7062 posizioni a terra per container, pari ad una capacità di 35.310 TEU. La banchina utilizzata dal terminal ha una lunghezza di 1550 metri ed un fondale di 15,5 metri che consente l'attracco di navi con pescaggio fino a 14,5 metri;
   il terminal fu dato in concessione alla Taranto Container S.p.a. il cui maggiore azionista, insieme alla Evergreen, era la Hutchinson Port Holding, terminal operatore leader mondiale del settore, dal 2001 fino alla fine del 2014, occupando circa 524 lavoratori oggi in cassa integrazione;
   il terminal, attualmente oggetto di interventi infrastrutturali, si presta certamente ad un riutilizzo con coinvolgimento di più operatori e con maggiori funzioni; 
   come si apprende dall'articolo de « larimghiera.it», pubblicato il 26 aprile 2016, «tra gli ex lavoratori Tct c’è grande apprensione perché il prossimo 11 settembre scade la cassa integrazione straordinaria e l'azienda non sembra intenzionata a concedere proroghe. Un incontro in tal senso si è svolto negli uffici dell'Agenzia del Lavoro presso la Provincia di Taranto, lo scorso 21 aprile. La riunione si è conclusa con un nulla di fatto e Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno chiesto un aggiornamento»;
   inoltre, i sindacati di categoria avrebbero inviato una richiesta alla Presidenza del consiglio e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali (oltre che alle autorità locali) per chiedere: «l'attivazione di strumenti da hoc per la gestione degli esuberi nella prospettiva della piena ripresa delle attività commerciali; un aggiornamento della consultazione in sede amministrativa, prima della chiusura della stessa (11 maggio p.v.), presso Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale». La richiesta sembra non sia stata l'unica, ma segue altre precedenti sollecitazioni del 15 febbraio 2016, del 23 marzo 2016, del 12 aprile 2016;
   quindi, i sindacati starebbero lavorando per ottenere una proroga di altri sei mesi della Cassa integrazione guadagni straordinaria e chiedono al Governo che si svolga una riunione in tal senso prima dell'11 maggio quando, cioè, si chiuderà la fase amministrativa di consultazione tra le parti e verrà avviata la procedura di mobilità che terminerà con la scadenza del periodo di Cassa integrazione guadagni straordinaria l'11 settembre 2016;
   i lavoratori, a parere dei sindacati, corrono il rischio di rimanere senza lavoro e senza sussidio a pochi mesi prima del completamento delle opere di potenziamento strutturale del molo polisettoriale, previsto per dicembre, e dell'affidamento delle nuove concessioni –:
   quali iniziative urgenti intenda adottare per tutelare i 524 lavoratori coinvolti;
   se ritenga, in relazione a quanto espresso in premessa, di intervenire, accogliendo le richieste dei sindacati e fissando un incontro prima dell'11 maggio 2016 per concordare la proroga di altri sei mesi di cassa integrazione per gli operai in mobilità, in attesa della riapertura del molo container e dell'avvio delle attività commerciali, e quale ne sia la tempistica. (5-08547)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 maggio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-08547

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Labriola – inerente alla situazione occupazionale dell'impresa Taranto Container Terminal Spa, avente sede legale in Livorno e unità produttiva in Taranto ed esercente attività di operatore terminal container – passo a illustrare quanto segue.
  Preliminarmente, è opportuno ricordare che, il 16 giugno 2015, la Taranto Container Terminal Spa in liquidazione ha dato avvio – ai sensi degli articoli 4 e 24 delle legge n. 223 del 1991- ad una procedura di licenziamento collettivo nei confronti di 539 unità lavorative pari all'intero organico aziendale.
  La fase sindacale della predetta procedura si è conclusa, il successivo 3 agosto, con la stipula di un verbale di mancato accordo tra le parti e la conseguente apertura della successiva fase amministrativa presso la competente Provincia di Taranto.
  In considerazione della complessità della vicenda e della necessità di apprestare tutele in favore dei lavoratori coinvolti, la fase amministrativa è proseguita, su richiesta delle rappresentanze sindacali dei lavoratori, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  L'11 settembre 2015, infatti, presso il Ministero che rappresento, si è tenuto un incontro all'esito del quale le parti hanno sottoscritto un verbale di accordo con cui hanno definito la procedura di licenziamento collettivo in precedenza avviata sulla base del criterio della non opposizione al licenziamento. Le parti hanno altresì convenuto il ricorso da parte della Società al trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per cessazione di attività.
  Pertanto, su richiesta della società, i competenti uffici del Ministero che rappresento hanno provveduto – con decreto direttoriale del 5 novembre 2015 – all'approvazione del programma di CIGS presentato dalla società, finalizzato alla cessazione dell'attività, autorizzando, nel contempo, la corresponsione del trattamento di CIGS in favore di 533 lavoratori, per il periodo dal 12 settembre 2015 al 12 settembre 2016.
  Al riguardo, occorre precisare che una proroga del trattamento di CIGS – così come richiesto dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori – non è ammissibile in considerazione della effettiva cessazione di ogni attività aziendale nella società.
  Occorre peraltro considerare che la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali introdotta col decreto legislativo n. 148 del 2015 prevede, a decorrere dal 1o gennaio 2016, l'impossibilità di riconoscere il trattamento di CIGS nei casi di cessazione di attività.
  Ciò posto, faccio presente che lo scorso 24 febbraio, la società ha dato avvio ad una nuova procedura di licenziamento collettivo per cessazione di attività nei confronti di 524 lavoratori. Informo, in proposito, che, lo scorso 9 maggio, la fase amministrativa della predetta procedura – svoltasi presso la Provincia di Taranto – è stata definita in assenza di accordo tra le parti, a causa della mancata partecipazione delle rappresentanze sindacali dei lavoratori.
  Informo, inoltre, che è attualmente in corso la procedura per il rilascio di concessioni sul molo polisettoriale in precedenza occupato da Taranto Container Terminal Spa e che nel bando di gara l'Autorità portuale di Taranto ha previsto una premialità per l'impresa aggiudicataria che avesse provveduto all'assunzione dei dipendenti della società medesima.
  Da ultimo, posso assicurare che la situazione evidenziata dall'interrogante è all'attenzione del Ministero che rappresento il quale – nell'ambito del Tavolo sull'area di crisi industriale complessa di Taranto coordinato dal Ministero dello sviluppo economico – continuerà a monitorare i futuri sviluppi della vicenda, anche nella eventuale prospettiva di esaminarne le principali criticità.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cassa integrazione

sindacato

contenitore