ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08267

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 709 del 17/06/2022
Abbinamenti
Atto 5/08321 abbinato in data 23/06/2022
Firmatari
Primo firmatario: BOLDRINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/06/2022


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 17/06/2022
Stato iter:
23/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2022
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 23/06/2022
Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/06/2022

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/06/2022

DISCUSSIONE IL 23/06/2022

SVOLTO IL 23/06/2022

CONCLUSO IL 23/06/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08267
presentato da
BOLDRINI Laura
testo di
Venerdì 17 giugno 2022, seduta n. 709

   BOLDRINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 22 ottobre 2021 il Ministro della difesa israeliano, Benny Gantz, designava sei Organizzazioni non governative palestinesi come «organizzazioni terroristiche» ai sensi della legge nazionale antiterrorismo del 2016, con l'accusa di sottrazione indebita dei fondi destinati al finanziamento di progetti umanitari e di collaborazione «sotto copertura» con il Fronte popolare di liberazione della Palestina;

   si tratta di organizzazioni riconosciute per il loro impegno a difesa dei diritti umani, della promozione dei diritti delle donne e dei minori e per la tutela dei prigionieri politici, che collaborano da anni con l'Onu, con la Corte penale internazionale e con diversi Paesi dell'Unione europea e non solo, tra cui l'Italia;

   la Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni, nel rispondere a un'interrogazione parlamentare del novembre 2021, ha sostenuto che la decisione del Governo israeliano suscita preoccupazione in quanto queste Organizzazioni non governative «oltre a svolgere una fondamentale opera nei Territori Palestinesi, intrattengono fruttuosi rapporti con le nostre organizzazioni della società civile e con altri Paesi donatori per l'attuazione di importanti progetti di cooperazione»;

   organizzazioni per la difesa dei diritti umani, come Amnesty International e Human Rights Watch, diversi Governi (francese, britannico, italiano, irlandese, statunitense), insieme all'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea e all'Alta Commissaria per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, hanno subito criticato la decisione del Governo israeliano, sostenendo, fra l'altro, che non forniva prove sufficienti a sostegno di un'accusa così grave come quella di terrorismo;

   il 3 marzo 2022, l'Alta Commissaria Bachelet è tornata sull'argomento dichiarando: «Queste designazioni erano basate su accuse vaghe e non comprovate ed esorto quindi il Governo israeliano a revocare la designazione di terroriste contro le organizzazioni umanitarie palestinesi»;

   il Governo irlandese e quello norvegese hanno condiviso la richiesta di revoca della decisione avanzata dalla Commissaria Bachelet;

   il 4 maggio 2022 la Ministra belga dello sviluppo Meryame Kitir ha dichiarato che «il nostro supporto alla società civile palestinese continuerà»;

   il Governo olandese, il 19 maggio 2022, ha dichiarato di non avere visto «nessuna prova della designazione da parte di Israele delle sei Ong come terroriste e di conseguenza non esiste alcuna ragione per rivedere la sua politica nei loro confronti»;

   il quotidiano israeliano «Haaretz», riferendo di dichiarazioni di diplomatici europei, il 9 giugno 2022 ha scritto che «l'Ufficio Antifrode della Commissione europea non aprirà un'indagine sui gruppi palestinesi che Israele ha dichiarato organizzazioni terroristiche, perché non sono state fornite ai Paesi europei prove sufficienti»;

   queste gravi accuse, ancorché non provate, hanno provocato, per alcune di queste Organizzazioni non governative, non solo un danno reputazionale ma anche la sospensione di finanziamenti per progetti di cooperazione in corso da parte della Commissione europea e di alcuni Paesi donatori, determinando una drastica riduzione della loro attività;

   nella risposta all'interrogazione sopra richiamata, la Viceministra Sereni ricordava fra l'altro che «due organizzazioni tra quelle designate collaborano attualmente come partner di organizzazioni italiane in progetti finanziati tramite i bandi ordinari gestiti dall'Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo, pur non ricevendo direttamente finanziamenti dalla Cooperazione italiana» –:

   se, a seguito della dichiarazione del Ministro Gantz, si siano verificate difficoltà nell'attuazione di progetti di cooperazione che vedono la collaborazione tra alcune di quelle ong palestinesi e loro partner italiani;

   se intenda adottare iniziative nei rapporti bilaterali e nelle sedi europee e internazionali affinché da parte della Commissione europea e dei Paesi donatori riprenda il normale flusso di finanziamento di progetti qualora ancora interrotto, e affinché il Governo israeliano revochi nei confronti delle sei Organizzazioni non governative palestinesi la designazione di terroriste a sostegno della quale non sono state fornite prove adeguate alla gravità dell'accusa.
(5-08267)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 giugno 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-08267

  Tenuto conto che l'argomento è già stato affrontato da questa Commissione, fornirò prima un breve quadro della situazione al momento, per poi esporre quanto l'Italia sta facendo sul piano bilaterale e insieme ai partner dell'Unione Europea.
  Come ricordato nelle interrogazioni, sulla base della risposta del Governo dello scorso novembre, tra le Organizzazioni palestinesi oggetto del provvedimento di designazione da parte delle autorità israeliane, due hanno collaborato come partner nell'ambito di progetti a valere sui bandi ordinari per le Organizzazioni della Società Civile gestiti dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Nessuna delle due organizzazioni ha comunque ricevuto direttamente finanziamenti da parte della Cooperazione Italiana.
  A seguito delle dichiarazioni del Ministro della Difesa israeliano Gantz, alcune Organizzazioni della Società Civile italiane hanno deciso, in piena autonomia, di ricorrere ad accorgimenti cautelativi nella gestione amministrativa dei progetti. Hanno quindi effettuato i pagamenti destinati alle Organizzazioni palestinesi dai conti bancari delle sedi centrali in Italia e non tramite i propri conti in loco. I progetti in questione sono, ad ogni modo, oggi conclusi.
  Attualmente, solo una delle sei Organizzazioni palestinesi è partner di un progetto selezionato a marzo di quest'anno nell'ambito del bando 2020 per le Organizzazioni della Società Civile. Il progetto è prossimo al suo avvio. Anche in questo caso non sono previsti finanziamenti diretti dalla Cooperazione italiana all'Organizzazione palestinese.
  Passo ora all'azione a livello diplomatico già anticipata nella precedente risposta del Governo. Insieme ai principali partner dell'Unione europea, negli ultimi mesi l'Italia ha continuato a svolgere un'azione di sensibilizzazione nei confronti delle autorità israeliane in merito alla vicenda delle sei Organizzazioni della società civile palestinese. Lo abbiamo fatto anzitutto in ragione del partenariato con la società civile italiana ricordato poco fa.
  A Bruxelles è proseguita nel frattempo la consultazione tra Stati Membri, con il coinvolgimento delle Istituzioni e dei Servizi competenti, volta a definire la linea più efficace da seguire in merito al finanziamento dei progetti europei che coinvolgono le Organizzazioni oggetto dei provvedimenti restrittivi israeliani. La questione si conferma estremamente delicata e sensibile, tenuto anche conto del fatto che lo Stato d'Israele la considera attinente alla propria sicurezza nazionale. Occorre quindi procedere con cautela, nell'interesse della società civile e di tutti i beneficiari dei loro progetti.
  Da parte nostra abbiamo sottolineato l'esigenza di mantenere un approccio coordinato a livello Unione europea, sviluppando una posizione comune sulla questione. Nel ribadire la propria preoccupazione per la vicenda, il Governo italiano ritiene importante e necessario continuare a sostenere l'azione della società civile nei Territori Palestinesi quale veicolo indispensabile per promuovere i valori democratici e la soluzione dei due Stati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

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