ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07851

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 673 del 06/04/2022
Firmatari
Primo firmatario: FORMENTINI PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 06/04/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2022
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2022
CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2022
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2022
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2022
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2022
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2022
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2022
SNIDER SILVANA LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2022


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 06/04/2022
Stato iter:
07/04/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/04/2022
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 07/04/2022
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 07/04/2022
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/04/2022

SVOLTO IL 07/04/2022

CONCLUSO IL 07/04/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07851
presentato da
FORMENTINI Paolo
testo di
Mercoledì 6 aprile 2022, seduta n. 673

   FORMENTINI, ZOFFILI, BILLI, CECCHETTI, COIN, COMENCINI, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, PICCHI, RIBOLLA e SNIDER. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   l'attacco militare russo all'Ucraina ha posto in termini nuovi e drammatici la necessità di ricalibrare le scelte in materia di approvvigionamenti energetici che ha portato l'Italia a dipendere per oltre il 40 per cento del suo fabbisogno di gas dalle forniture di metano provenienti dalla Federazione Russa;

   anche se l'acquisto di gas russo non è ancora soggetto a sanzioni, esiste il concreto pericolo che del metano fornito dalla Federazione Russa si debba fare a meno in tutto o in parte nel prossimo futuro;

   non è comunque prudente mantenere una forte dipendenza nel delicato settore delle forniture di gas da uno Stato che ha dimostrato di condurre una politica estera tanto imprevedibile quanto aggressiva;

   tra le alternative prospettate finora per ridurre la dipendenza dalle forniture del gas russo spiccano quelle che fanno riferimento ad Algeria, Libia e Tap, oltre all'incremento della capacità di rigassificare il metano liquido, acquistabile da Stati Uniti e Qatar;

   tanto le forniture algerine quanto quelle libiche sono tuttavia esposte a rischi non trascurabili, che in parte concernono anche il Tap, in quanto attraversa nel suo lungo tragitto terre instabili;

   è stato recentemente accantonato il progetto EastMed, che avrebbe congiunto la Grecia alle risorse di Cipro, Israele ed Egitto, e al quale l'Italia si potrebbe agganciare con il cosiddetto Poseidon;

   l'EastMed aveva perso attrattiva durante la pandemia, quando il prezzo del metano era sensibilmente sceso ed era stato infine definanziato dagli Stati Uniti;

   nelle nuove circostanze generate dal conflitto russo-ucraino, tuttavia, EastMed potrebbe aver recuperato la sua ragion d'essere –:

   se il Governo non giudichi opportuno attivare le opportune interlocuzioni con i Paesi del progetto EastMed per tentare di rilanciarlo, associandovi l'Italia, in modo tale da assicurare al nostro Paese quella sicurezza degli approvvigionamenti che è recentemente stata posta in dubbio.
(5-07851)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 aprile 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-07851

  Il gasdotto EastMed, di cui sono promotori Edison (controllata dalla francese EDF) e la greca DEPA, convoglierebbe il gas dai bacini del Levante – Israele, Cipro e in prospettiva anche Egitto – verso la Grecia.
  In particolare, il progetto è costituito da una sezione offshore di circa 1.350 chilometri tra Israele e la Grecia continentale, passando via Cipro e Creta, e da una sezione onshore in Grecia di circa 550 chilometri, direttamente collegata con il gasdotto Poseidon, anch'esso da realizzare, tratto finale che porterebbe l'infrastruttura in Italia all'altezza di Otranto.
  Il progetto avrebbe una capacità iniziale di 10-12 miliardi di metri cubi l'anno, possibilmente espandibili sino a 20.
  Israele, Grecia e Cipro hanno sottoscritto nel gennaio 2020 un Accordo intergovernativo di collaborazione per la realizzazione del gasdotto.
  Washington aveva ritirato il proprio sostegno politico alla costruzione dell'opera nell'autunno scorso, per considerazioni ambientali e climatiche e per dubbi sulla sua sostenibilità economica. Recentemente, il Dipartimento dell'Energia americano sembrerebbe riconsiderare il progetto sulla base della sua possibile utilità ai fini dello sganciamento europeo dalla dipendenza russa.
  La realizzazione del gasdotto presuppone che i suoi elevati costi, dettati anche dalle sfide ingegneristiche necessarie per la costruzione a grande profondità, siano compensabili con la commercializzazione degli elevati volumi di gas che si stimano disponibili nell'area del Levante ma che ancora sono da accertare. Le esplorazioni sono da anni in fase di stallo, sia per la pandemia, sia soprattutto per la forte opposizione turca alle attività che interessano le aree marittime contestate a Cipro. Similmente, studi di fattibilità, finanziati dall'Unione europea e affidati alla società italiana Lighthouse, procedono molto a rilento per le stesse difficoltà frapposte dalle autorità turche, che rivendicano tratti di mare che dovrebbero essere attraversati dall'infrastruttura.
  L'intero gasdotto, comunque, nella migliore delle ipotesi, non potrebbe essere portato a compimento prima del 2027.
  Al netto delle criticità di carattere politico ed economico, il progetto EastMed si porrebbe in linea con la nostra strategia di diversificazione delle rotte del gas, con la nostra azione di rafforzamento verso i Paesi già fornitori, come Algeria e Libia, e con l'idea di fare dell'Italia un vero hub europeo dell'energia, valorizzando il bacino mediterraneo e, in particolare, la sua sponda meridionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

distribuzione commerciale

approvvigionamento

idrocarburo